CRONACA- Pagina 1260

Sportello Murazzi – Il Muretto ha ripreso la sua attività al Magazzino sul Po

Riceviamo e pubblichiamo

Il progetto, promosso dal circolo Arci Magazzino sul Po in collaborazione con Marco Anselmi, antropologo e operatore legale dell’accoglienza Migranti, ha come obiettivo specifico l’integrazione dei migranti nella nostra società, in un processo dinamico che investe non solo gli utenti ma anche gli operatorə e la società civile. 

 

Il progetto si propone di creare uno spazio di accoglienza, ascolto, orientamento e supporto legale per:

– MSNA (Minori Stranierə Non Accompagnatə);

– Tutorə volontarə o assegnatarə dei MSNA;

– Seconde generazioni e genitorə stranierə con figlie e figli in età scolare.

 

Lo sportello promuove la tutela dei diritti, l’inclusione sociale e l’accesso ai servizi attraverso un sistema di comunicazione volto a fornire informazioni su questioni legali e sull’esercizio di diritti fondamentali: lavoro, cittadinanza, salute e istruzione. Attraverso servizi di orientamento, consulenza e assistenza per i cittadinə stranierə, si favoriranno l’attivazione di percorsi di inclusione sociale e di cittadinanza attiva. Il progetto prevede, infine, di potenziare la rete dei servizi già esistenti rivolti a cittadinə stranierə, creando reti, per sviluppare e rendere la città sempre più accogliente, plurale e inclusiva.

Lo sportello è GRATUITO e si avvale, eventualmente a supporto, della consulenza di avvocati e mediatori culturali. Per chi lo volesse ci sarà la possibilità di lasciare un contributo anonimo in loco oppure di concordare pratiche di economia circolare.

Si tiene ogni martedì, dalle 18 alle 20, o su appuntamento al Magazzino sul Po (Murazzi lato sinistro, Torino).

INFO E CONTATTI: 

 

Email : ilmuretto@magazzinosulpo.it

Facebook:https://www.facebook.com/magazzinosulpotorino

Instagram: https://www.instagram.com/magazzinosulpo_murazzi/

Telegram: https://t.me/joinchat/j7_P3oY5lhA2MDQ0

Due arresti per furto con strappo

Hanno avvicinato in corso Giulio Cesare un cittadino italiano che si trovava nei pressi di un distributore automatico di sigarette; l’uomo aveva in mano 30 €, che avrebbe usato da lì a poco, ma è stato sorpreso da uno dei due complici, che gli toglieva le banconote di mano, mentre l’altro cercava di prendergli il cellulare dalla tasca, senza riuscirvi. Una volta presi i soldi, i due connazionali, di origine ghanese, si allontanavano a bordo di bicicletta. La vittima li seguiva con la sua auto e forniva indicazioni alle forze dell’ordine sul tragitto intrapreso dai due.  Personale della Squadra Volanti intercettava gli autori del fatto mentre imboccavano contro mano via Aosta e li fermava. Uno dei due, il trentaquattrenne, effettuava una forte resistenza nei confronti degli operatori, facendone cadere uno a terra ma veniva fermato. Sono stati entrambi arrestati per i reati, in concorso fra loro, di tentato furto con strappo, del telefonino, e furto con strappo, delle banconote. Il trentaquattrenne anche per resistenza e lesioni a P.U.

Evade dai domiciliari in Toscana Arrestato dalla Squadra Volante

Era sottoposto al regime degli arresti domiciliari dal 14 Settembre scorso, da scontare preso la sua abitazione in provincia di Lucca.

Ma il 2 ottobre scorso, il ventenne si era allontanato da casa facendo perdere le proprie tracce. La sua latitanza è durata 24 ore; infatti, la sera di domenica 3 ottobre, personale della Squadra Volante, a seguito della segnalazione allert alloggiati, è intervenuto presso un albergo del centro città ed ha individuato il ricercato, traendolo in arresto. Si tratta di un ventunenne di nazionalità marocchina, con precedenti per reati contro la persona.

Esercito e Riforma del Settore della Sicurezza

4th European Security and Defense College (ESDC) Basic Course on Security Sector Reform (SSR)

Si è concluso nei giorni scorsi, presso il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, il 4° corso sulla Riforma del Settore della Sicurezza (Security Sector Reform – SSR).

Erogato interamente in lingua inglese da esperti militari e civili, nazionali e internazionali, l’attività è stata organizzata e diretta dal Centro Studi Post Conflict Operations (CSPCO) in collegamento con l’European Security and Defense College (ente appartenente all’Unione Europea che si occupa di formazione nell’ambito della Politica di Sicurezza e Difesa Comune).

Il corso, articolato in due fasi, di cui una a distanza e una in presenza, è finalizzato a fornire una comprensione d’insieme, nei contesti giuridico, politico e operativo, del concetto di Security Sector Reform, attraverso un esame dei suoi principi generali, degli attori, dei processi e del ruolo del SSR nell’ambito dell’approccio integrato dell’Unione Europea, nel suo sviluppo completo.

Il Comandante dell’Istituto di formazione, Generale di Divisione Mauro D’Ubaldi, nel corso dell’indirizzo di saluto, ha sottolineato come il CSPCO offra contributi di pensiero per il miglioramento di formazione e addestramento, dell’interoperabilità e delle capacità della Forza Armata e rappresenti per lo Strumento Militare nazionale una componente di sviluppo di politiche e concetti, e di concorso alla definizione dei requisiti operativi da porre a base dei processi di pianificazione della Difesa. Una realtà che persegue la creazione di una comunità internazionale di esperti che alternano la presenza fisica negli interessanti percorsi formativi, in una collaborazione continua, che dura e cresce nel tempo.

Il corso, di alta valenza formativa, ha visto la presenza di 18 frequentatori già impiegati, o di previsto impiego in attività/missioni riconducibili alla politica europea di difesa e sicurezza comune. Tra di essi, 12 Ufficiali Superiori italiani, 1 Ufficiale dell’Arma dei Carabinieri, 4 frequentatori stranieri provenienti dai paesi membri e agenzie dell’Unione Europea (Austria, Lituania, Portogallo e Spagna) e 1 Ufficiale del Marocco in servizio nell’ambito delle Nazioni Unite. Presenti, in qualità di “uditori”, anche 4 studenti della Scuola Universitaria Interdipartimentale in Scienze Strategiche (SUISS) dell’Università degli Studi di Torino, già frequentatori del 13th Stabilization and Reconstruction Orientation Course organizzato dal CSPCO nello scorso mese di giugno.

 

Il Piemonte resta in zona bianca

Il Pre-Report settimanale Ministero Salute-Istituto Superiore di Sanità rileva che in Piemonte, nella settimana 27 settembre-3 ottobre, il numero dei nuovi casi segnalati e dei focolai attivi risulta in riduzione rispetto alla settimana precedente.

La percentuale di positività dei tamponi si conferma all’1% e l’Rt puntuale calcolato sulla data di inizio sintomi risulta inferiore a 1, pari a 0.86.

Stabile il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e dei posti letto ordinari (per entrambi 3% calcolato sui dati di oggi).

Il valore dell’incidenza (alla data di ieri è di 25,67 casi ogni 100 mila abitanti) e il numero dei ricoveri ancora contenuti concorrono favorevolmente a mantenere il Piemonte in zona bianca.

Il bollettino Covid di giovedì 7 ottobre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16,30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 208 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 71 dopo test antigenico), pari allo 0.9% di 23.952 tamponi eseguiti, di cui 17.185 antigenici. Dei 208 nuovi casi, gli asintomatici sono 107 (51,4%).

I casi sono così ripartiti: 78 screening, 97 contatti di caso, 33 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 384.177,così suddivisi su base provinciale: 31.578 Alessandria, 18.328 Asti, 12.139 Biella, 55.364 Cuneo, 29.851 Novara, 204.573 Torino, 14.310 Vercelli, 13.713 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.583 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.738 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 20 (-1 rispetto aieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 161 (-5 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.179

I tamponi diagnostici finora processati sono 7.276729(+ 23.952 rispetto a ieri), di cui 2.210451 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.774

Un decesso di persona positiva al test del Covid-19, nessuno di oggi, è stato comunicato dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 11.774 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.576 Alessandria, 720Asti, 435 Biella, 1.463 Cuneo, 949 Novara,5.623 Torino, 533 Vercelli, 375 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

369.043 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 369.043 (+200 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 29.679 Alessandria, 17.424 Asti, 11.608 Biella, 53.399 Cuneo, 28.758 Novara, 197.256 Torino, 13.674 Vercelli, 13.232 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.496 extraregione e 2.517 in fase di definizione.

Fondazione per la Ricerca sul Cancro: nel 2020 sono stati destinati all’Istituto di Candiolo oltre 18 milioni di euro

//

Presentato il Bilancio Sociale e di Sostenibilità dal Presidente Allegra Agnelli: “Nel 2021 abbiamo tagliato il traguardo dei 35 anni di attività e, nonostante l’emergenza Covid, non ci è mai mancato l’appoggio dei nostri sostenitori”.

In corso i lavori per un ulteriore importante ampliamento dell’Istituto.

La sfida epocale del Covid non ha frenato l’impegno della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro: nel 2020 sono stati destinati all’Istituto di Candiolo IRCSS per la ricerca e la cura oltre 18 milioni di euro. E’ quanto emerge dal Bilancio Sociale e di Sostenibilità che è stato presentato dal Presidente, Allegra Agnelli.

Hanno partecipato all’ evento – che si è svolto in modalità digitale all’ Istituto di Candiolo Irccs ed è stato trasmesso online sul sito de La Stampa e sulla pagine Facebook della Fondazione – esponenti delle istituzioni, della comunità scientifica, del mondo dell’ imprenditoria e della finanza: Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte, Ersilia Vaudo Scarpetta, Chief Diversity Officer e Special Advisor on Strategic Evolution dell’ Agenzia Spaziale Europea (ESA), Anna Sapino, Direttore Scientifico dell’ Istituto di Candiolo IRCCS, Giuseppe Banna, Responsabile Ricerca Clinica e Traslazionale per i Tumori Toracici dell’ Istituto, Gianmarco Sala, Direttore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, Marco Lavazza, Vice Presidente di Lavazza, Marco Morganti, Responsabile Direzione Impact Intesa Sanpaolo, Julien Di Pace, Head of Jeep Brand Advertising, Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus. Ha moderato l’incontro il Direttore dell’HuffPost ed editorialista della Stampa, Mattia Feltri.

“Nel 2020 siamo stati chiamati a uno sforzo straordinario – ha detto Allegra Agnelli – siamo scesi in campo per supportare il sistema sanitario nella lotta contro il Covid-19, accogliendo pazienti oncologici da altre strutture sanitarie, abbiamo realizzato un laboratorio per l’analisi dei tamponi e nel 2021 siamo diventati hub per le vaccinazioni e centro di riferimento per il tracciamento delle varianti del virus. Nonostante tutto questo abbiamo garantito cure, trattamenti e destinato ingenti risorse alla ricerca sul cancro”.

“Nel giugno di quest’anno – ha aggiunto – la Fondazione ha compiuto 35 anni di attività, un grande traguardo raggiunto solo grazie a chi ci sostiene dal 1986 ad oggi. Questa storia è il nostro futuro: grazie ai nostri sostenitori stiamo realizzando l’Istituto di Candiolo di domani”.

Il Presidente Alberto Cirio ha lodato l’ Istituto di Candiolo per il contributo dato al contrasto alla pandemia e per il suo alto livello scientifico: “Il Covid ci ha insegnato – ha aggiunto – l’

importanza della ricerca, ma ha anche ha abbattuto i tabù contro la sanità privata. Da oggi bisogna pensare a un nuovo rapporto fra pubblico e privato”.

Il forte legame fra la Fondazione e il territorio è stato così sintetizzato dal Direttore Gianmarco Sala: “Nel 2020 la Fondazione ha raccolto complessivamente, tra donazioni dirette, 5×1000 ed eredità più di 23 milioni. Per ogni euro donato oltre 90 centesimi vengono destinati alla missione dell’Istituto. Un risultato importante, sottolineato dal sostegno che riceviamo: nel 2020, 47 mila donazioni direttee 254 mila persone che hanno scelto di destinare il loro 5×1000 a Candiolo. Poi ha ricordato che nel maggio scorso, nonostante la pandemia, sono iniziati i lavori “per mettere a disposizione di medici, ricercatori e, soprattutto, pazienti e loro familiari, nuovi spazi”. I primi interventi riguardano il nuovo servizio di Hospice “Monviso e laboratori per ospitare ricercatori clinici provenienti dalla più importanti strutture internazionali. A seguire sono previsti una Biobanca per conservare i tessuti in un’ottica di future terapie oncologiche personalizzate, la Protonterapia, avanzata forma di radioterapia, un Poliambulatorio e spazi dedicati alla formazione, alla didattica e a servizi di foresteria. L’obiettivo è curare sempre più persone e farlosempre meglio, ha concluso Sala.

Per quanto riguarda l’attività di ricerca, la Professoressa Anna Sapino ha ricordato i dati del 2020: 288 ricercatori impegnati in 37 laboratori e unità di ricerca, 231 lavori pubblicati, record di citazioni (10.392) sulle più importanti riviste scientifiche mondiali, con conseguente crescita dell’impact factor a 1.621,32 (è l’indice che misura l’impatto di una pubblicazione sulla comunità scientifica).

All’Istituto di Candiolo lavorano circa 800 persone, di cui 464 nell’attività di assistenza ospedaliera. Nel 2020 sono state erogate 1.314 mila prestazioni ambulatoriali e sono stati ricoverati 8.144 pazienti; oltre 1.100 sono stati sottoposti a trattamenti di radioterapia. Inoltre, erano attivi 154 protocolli e studi sperimentali. L’Istituto, nonostante la pandemia, ha mantenuto pressochè invariati i volumi di attività clinica e ha anche messo a disposizione di altre strutture ospedaliere (ASO San Luigi e Mauriziano, Ospedali di Rivoli, Pinerolo, Moncalieri, Chieri, Carmagnola) il proprio blocco operatorio per interventi chirurgici non procrastinabili su pazienti oncologici.

Il Bilancio Sociale e di Sostenibilità è stato realizzato in collaborazione con l’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Torino e con il Dipartimento di Management dell’Università degli Studi di Torino

Litiga col tabaccaio per una ricarica Arriva la Polizia e dà in escandescenze

Si era recato presso una tabaccheria di via Borgo Dora chiedendo di poter effettuare una ricarica telefonica. Il cittadino nigeriano, 24 anni, effettuata la transazione, era dunque uscito dall’esercizio commerciale ma vi aveva fatto ritorno pochi minuti dopo, sostenendo di non aver ricevuto la ricarica effettuata; a sostegno di tale tesi, sosteneva che il pin riportato sulla schedina fosse già stato utilizzato e pertanto non più valido. Il tabaccaio spiegava al cliente come tale eventualità fosse assolutamente impossibile, in quanto i pin sono unici e vendibili una sola volta. Inoltre, contattato il gestore, si veniva a scoprire che il suo credito era stato riazzerato dopo la ricarica, in virtù di un debito pregresso in capo all’intestatario della scheda. Non contento, il cittadino nigeriano ritornava al negozio portandosi al seguito un connazionale di 27 anni e minacciava il tabaccaio, lanciando dei prodotti esposti alla vendita al suo indirizzo. Personale del Comm.to Centro prontamente intervenuto sul posto riportava alla calma con difficoltà i due soggetti, che peraltro si rifiutavano di fornire le proprie generalità. Uno dei due, il ventisettenne, sferrava addirittura un pugno all’indirizzo di un operatore di polizia poco prima di essere trasportato in Questura per gli accertamenti sull’identità personale. Verrà arrestato per resistenza a Pubblico Ufficiale, mentre il suo amico verrà denunciato per resistenza, rifiuto di fornire le proprie generalità e per violazione della Legge sull’immigrazione.

Ubriaco e senza patente forza il posto di blocco, urta sei auto e si ribalta

A  Nichelino  un uomo ubriaco e con la patente revocata, con a bordo della droga, ha forzato il posto di blocco dei carabinieri, su una Fiat 500. 

Fuggendo si è scontrato con sei auto, finchè la sua si è ribaltata. E’ poi risultato positivo all’alcol test ed  era alla guida senza patente che gli era stata già revocata. È stato arrestato, mentre la strada è rimasta chiusa per alcune ore per rimuovere i mezzi danneggiati.

Pulizia dei fiumi al via per evitare future alluvioni

UN MILIONE DI METRI CUBI DI MATERIALE PRONTO PER ESSERE ASPORTATO DAGLI ALVEI PIEMONTESI

Successo per la prima stagione di manutenzione dei corsi d’acqua voluta dalla Regione Piemonte: sarà asportato circa 1 milione di mc di materiale per un introito di oltre mezzo milione di euro per Regione Piemonte e AIPo.  In ottobre un nuovo bando per ulteriori interventi.

 

59 interventi di manutenzione dei corsi d’acqua piemontesi per un totale di 980 mila metri cubi di materiale asportabile da parte di 26 aziende che hanno manifestato il proprio interesse alla pulizia degli alvei di fiumi e torrenti dal materiale litoide accumulato, con un introito generato di oltre 500 mila euro per il quantitativo previsto. Questi i risultati della prima stagione di snellimento delle operazioni di manutenzione dei corsi d’acqua annunciata dalla Regione Piemonte a fine luglio e basata su un sistema semplice ed efficace per tagliare i passaggi e favorire gli interventi più urgenti. Dopo la mappatura delle esigenze di pulizia di 125 tratti d’acqua realizzata da Regione Piemonte e AIPo Agenzia Interregionale per il fiume Po, le ditte specializzate hanno potuto manifestare direttamente il proprio interesse alla realizzazione dei progetti di intervento ricevendo immediatamente le concessioni necessarie per l’esecuzione.

In particolare, saranno asportati 530 mila metri cubi di materiale dai fiumi di pertinenza della Regione Piemonte, per un introito di 135 mila euro, e 450 mila metri cubi di pertinenza di AIPo, per un introito di 380 mila euro.

Come ha sottolineato l’Assessore regionale alla Difesa del Suolo Marco Gabusi “questo sistema di accesso diretto alle operazioni di pulizia dei fiumi, realizzato per la prima volta nella storia del Piemonte,  crea un vantaggio per tutti i soggetti coinvolti: per le aziende, che possono ottenere le concessioni con una velocità mai vista prima, per gli Enti gestori dei corsi d’acqua, Regione Piemonte e AIPo, che possono finalmente vedere risolte annose situazioni di rischio e contemporaneamente ottenere risorse fresche da reinvestire. Infine, questo metodo determina un successo per il territorio, che riconquista sicurezza grazie alla manutenzione dei fiumi.”

In autunno, nel mese di ottobre, sarà realizzato un ulteriore bando per analoghe operazioni di manutenzione al fine di poter includere anche quelle aree del Piemonte che non avevano trovato spazio nella prima programmazione.

44 Comuni piemontesi possono ora assegnare rapidamente i lavori alle aziende che hanno manifestato interesse. In particolare, 33 interventi per l’asportazione di 252 mila metri cubi di materiale riguardano l’Alessandrino, mentre saranno 16 interventi per oltre 135mila mc nell’Astigiano, 31 interventi per 287 mila mc nel Cuneese, 5 interventi per 50 mila mc nel Novarese, 15 interventi per oltre 110 mila mc nel Torinese, 14 interventi per 33 mila mc nel Verbano Cusio Ossola e 12 interventi per 110 mila mc nel Vercellese.