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Ottavio Signorino, fondatore di Auser Rivalta, compie 90 anni

QUANDO LA VOGLIA DI AIUTARE GLI ALTRI NON HA ETÀ

Rivalta di Torino, 7 gennaio 2022

In ufficio, anche ieri, a tenere aperta la segreteria e a mettere in ordine i conti dell’associazione. Per Ottavio Signorino, però, questo 7 gennaio non è stato proprio un giorno di inizio anno come gli altri: è il suo compleanno e le candeline da spegnere, questa volta, sono 90.
A ricordarglielo con una festa a sorpresa i soci dell’Auser, che hanno voluto festeggiare il traguardo riunendo per l’occasione amici e colleghi.
Nato a Messina nel 1932 e arrivato a Torino appena quattordicenne, Ottavio Signorino è entrato giovanissimo in Fiat. Prima come operaio in officina durante il giorno e studente sui banchi delle scuole serali. Poi, con il diploma da disegnatore in tasca, come “quadro” al Centro Ricerche di Orbassano, fino alla pensione.
A Rivalta – parole sue – ha trovato il luogo ideale dove stabilirsi e dove ancora oggi vivono i suoi famigliari. E qui nel 2015 è stato uno dei fondatori dell’Auser rivaltese. Un impegno e una dedizione verso gli altri che da quel momento non ha mai abbandonato. Sempre presente nella sede di via Balma, tre giorni la settimana, in qualità di “battitore libero” e factotum.
«Sapevamo che quest’anno il compleanno era di quelli importanti – raccontano i volontari di Auser – ma sapevamo anche della timidezza del nostro amico Ottavio, perciò fino all’ultimo siamo rimasti in dubbio se festeggiare in grande stile o limitarci a una bicchierata tra noi». A rompere gli indugi è stata la figlia di Ottavio Signorino. «Da quando papà ha deciso di fare il volontario è ringiovanito – dice – mi piacerebbe organizzare qualcosa per i suoi 90 anni».
Detto fatto, e la macchina organizzativa si è messa in moto: «da fine dicembre abbiamo iniziato a lavorare per regalargli un bel momento di festa».
Una sorpresa che ha colto nel segno, perché Ottavio Signorino tutto si aspettava fuorché una festa in piena regola con tanto di torta “griffata” Auser e candeline da spegnere. «Sono cose che fanno bene al cuore, proprio come essere volontari, perché quando regali un po’ del tuo tempo agli altri capisci veramente di che cosa hanno bisogno le persone e impari che anche un piccolo gesto può significare tanto».

Nel 2021 Auser Rivalta ha effettuato 608 servizi di accompagnamento in ospedali e centri medici per cure e esami diagnostici a beneficio di tutte quelle persone che non hanno avuto la possibilità di muoversi in autonomia. Servizi che nella grande maggioranza dei casi sono stati effettuati a titolo gratuito o con una spesa minima per gli utenti, in base all’ISEE di ciascuno.
«È questo il cuore del nostro servizio alla comunità – spiega Lillo Cosentino, presidente di Auser Rivalta – un servizio che senza la disponibilità di persone come Ottavio, che sa cosa significa donare il proprio tempo al prossimo, non potrebbe essere svolto. Ci sono odio ed egoismo nel mondo, che fanno molto rumore, ma per fortuna anche tante cose buone che operano nel silenzio».
Auser con i suoi 49 soci è una delle 73 associazioni di volontariato che operano a Rivalta, un numero significativo per una cittadina di ventimila abitanti. «Non c’è un ambito della vita sociale in cui non sia presente il volontariato» ha ricordato il sindaco di Rivalta Sergio Muro. «Siamo contenti di poter augurare anche noi “Buon compleanno” a Ottavio Signorino, un modello di dedizione, cura e attenzione per la comunità che deve essere esempio per le tante persone che vogliono dedicare un po’ del loro tempo libero agli altri, a prescindere dall’età».
I festeggiamenti per i 90 di Ottavio Signorino, oltre a essere stati il momento per ufficializzare i dati sui servizi svolti nell’anno appena chiuso da Auser, sono stati anche occasione per comunicare il contributo di 25.000 € stanziato dall’amministrazione comunale per finanziare l’acquisto di un nuovo monovolume attrezzato per il trasporto persone che potenzierà i servizi dell’associazione.

Anpas, 159 posti per il servizio civile dei giovani

Opportunità di svolgere servizio civile universale in Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) per ragazze e ragazzi di età compresa fra i 18 e i 29 anni non compiuti.

In tutto il Piemonte sono 390 i posti disponibili in Anpas, 159 posti nelle diverse Associazioni della provincia di TorinoVolontari Assistenza Soccorso Caravino (5 posti); Croce Verde Cavour (5 posti); Croce Verde Cumiana Onlus (6 posti); Anpas Comitato Regionale Piemonte Onlus (1 posto); Associazione di Volontariato Ivrea Soccorso (6 posti); Croce Verde None (10 posti); Croce Bianca Orbassano (12 posti); Croce Verde di Perosa Argentina Onlus (6 posti); Croce Verde Pinerolo (12 posti); Croce Verde Porte (8 posti); Croce Bianca Rivalta (6 posti); Croce Verde Rivoli (14 posti); Pubblica Assistenza Sauze d’Oulx (3 posti); Volontari Croce Verde Bessolese di Scarmagno (2 posti); Croce Verde Torino (20 posti); Croce Verde Torino sezione di Ciriè (2 posti); Croce Verde Torino sezione di San Mauro T.se (2 posti); Croce Giallo Azzurra Torino (4 posti); Croce Verde Vinovo Candiolo Piobesi (8 posti); Croce Bianca Volpiano (11 posti); Croce Giallo Azzurra Volvera (2 posti).

Per orientare i giovani nella scelta dei progetti di servizio civile e negli adempimenti richiesti, Anpas Piemonte ha predisposto un sito web dedicato http://serviziocivile.anpas.piemonte.it/

La durata del servizio è di 12 mesi. Ai volontari in servizio civile spetta un assegno mensile di 444,30 euro per un impegno settimanale indicativamente di 25 ore. Presentazione domande esclusivamente su piattaforma on line del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale: https://domandaonline.serviziocivile.it entro le ore 14.00 del 26 gennaio 2022, l’accesso è consentito tramite SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale.

Anpas Comitato regionale del Piemonte avvierà i propri progetti di servizio civile negli ambiti del soccorso in emergenza 118 e del trasporto infermi per i servizi di tipo socio sanitario e nel settore educazione e promozione culturale dando la possibilità a circa 400 giovani di diventare volontari soccorritori.

I giovani in servizio civile, dopo un’adeguata formazione, contribuiranno a dare un importante aiuto alle Pubbliche Assistenze Anpas del Piemonte e alla comunità, soprattutto in questa particolare situazione di emergenza.

I progetti di servizio civile in Anpas che riguardano l’ambito del socio sanitario in Piemonte prevedono lo svolgimento di servizi socio-sanitari sia su pulmini sia su autoambulanze per quei cittadini che devono effettuare terapie come dialisi, trasporti interospedalieri, essere dimessi da ospedali o case di cura, frequentare centri diurni di socializzazione o riabilitazione. In molti casi gli utenti possono essere persone con disabilità che spesso necessitano di essere accompagnate negli spostamenti in quanto non autosufficienti o perché bisognose di particolari accorgimenti durante la fase del trasporto.

I progetti di servizio civile in Pubblica Assistenza Anpas nel campo del soccorso di emergenza 118 in Piemonte includono, oltre alla possibilità di effettuare i servizi sociali precedentemente descritti, anche l’impiego in servizi di emergenza urgenza 118.

I volontari in servizio civile saranno quindi impegnati nel ruolo di soccorritore in ambulanza e in tutte le mansioni concernenti le attività di emergenza e primo soccorso. I progetti prevedono l’inserimento e il tutoraggio dei volontari a partire da una puntuale formazione certificata dalla Regione Piemonte e da un successivo periodo di affiancamento a personale più esperto.

I progetti nel settore educazione e promozione culturale hanno il fine di divulgare tra gli studenti delle scuole superiori e tra la cittadinanza la cultura del volontariato assistenziale e del primo soccorso nonché promuovere stili di vita più sani e salutari.

Edisu e Unito insieme per accogliere dieci studenti afghani

L’Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario offrirà gratuitamente vitto e alloggio, mentre l’Università di Torino erogherà dieci borse di studio.

Edisu e Università degli Studi di Torino insieme per “Unito for Afghan students at risk”. Il Consiglio di Amministrazione dell’Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario del Piemonte ha approvato all’unanimità l’accordo con l’ateneo torinese per offrire a studenti e studentesse di nazionalità afghana la possibilità di intraprendere o proseguire il percorso universitario nel territorio regionale con il pieno sostegno delle due istituzioni.

Dopo il disarmo dell’Afghanistan da parte delle truppe statunitensi avvenuto lo scorso 30 Agosto, seguito dal pieno assedio delle milizie talebane che hanno, di fatto, preso il controllo del paese e cancellato diritti e libertà acquisiti per donne e uomini, la situazione è andata fuori controllo sin da subito. Italia, Francia e Germania sono stati tra i primi paesi in Europa ad attivare corridoi umanitari per cercare di mettere in salvo la popolazione. In Italia sono oltre duecento gli studenti e le studentesse iscritti negli atenei della penisola e una buona parte studia a Torino. Le Università si sono mobilitate, con la collaborazione di Farnesina e Ministero degli Esteri, per permettere a chi è rimasto bloccato in patria di raggiungere l’Italia e proseguire negli studi.

Il Sistema Universitario del Piemonte ha dimostrato sin da subito forte attenzione per la questione afghana. Nei mesi scorsi Edisu ha collaborato anche con l’Università del Piemonte Orientale lo stesso tema e oggi, grazie al programma promosso anche dall’Università di Torino “Unito for Afghan students at risk”, si potrà garantire a dieci studenti e studentesse afghani  il diritto allo studio a la possibilità di vivere al sicuro: questi riceveranno ospitalità gratuita fino al 30 settembre 2022 (attingendo alla quota dei posti letto dedicati all’ospitalità universitaria, senza quindi ridurre il numero di posti letto dedicati agli studenti e alle studentesse borsisti/te  idonei/e  in attesa di chiamata per scorrimento) nelle residenze di Edisu Piemonte, pasti quotidiani garantiti nelle mense dell’ente di via Madama Cristina, oltre alla borsa di studio erogata da Unito.

Il Presidente di Edisu Piemonte Alessandro Ciro Sciretti: “abbiamo il dovere morale di fare tutto il nostro possibile per difendere e tutelare le studentesse e gli studenti dall’oppressione del regime, dopo decenni di democrazio e libertà che sembravano ormai acquisiti per sempre. La nostra unica arma per cercare di contrastare questa tragica situazione è garantire, nei limiti del possibile, il diritto allo studio a giovani donne e giovani uomini che altrimenti non avrebbero altra chance per potersi salvare”.

La Vice-Rettrice Vicaria per la didattica internazionale Professoressa Marcella Costa: l’Università di Torino persegue, con questa azione a favore di studentesse e studenti afghani, l’obiettivo di includere i giovani e le giovani che hanno visto svanire il loro futuro in seguito alla presa del potere da parte dei Talebani: in Unito potranno proseguire il percorso di formazione interrotto all’improvviso o iniziare gli studi universitari. Questa iniziativa fa parte di un percorso più ampio a favore di studentesse e studenti rifugiati e provenienti da paesi a rischio, che vede UniTo impegnata a realizzare molteplici azioni per un’università sempre più equa e inclusiva”.

L’Assessore Regionale al Diritto allo Studio Universitario Elena Chiorino: “la tragedia che stanno vivendo le studentesse e gli studenti afghani è un dramma umanitario a cui si doveva rispondere con azioni concrete, per garantire loro sia il diritto allo studio, sia una crescita culturale e personale. Un’iniziativa unica sul territorio nazionale, di cui il Piemonte si fa promotore, a favore degli studenti afgani: oltre a dieci borse di studio, vitto e alloggio gratuiti fino a settembre, ritengo siano un supporto importante ed autentico a testimonianza di come siamo, e saremo sempre, al fianco di coloro che hanno visto stralciati i propri diritti nella propria terra d’origine.”

Bimba di 15 mesi muore soffocata da un boccone di pane

DAL PIEMONTE

Il soffocamento è stato causato  da un boccone di pane andatole di traverso che le aveva ostruito la trachea, ma sarà l’autopsia a fugare ogni dubbio.  

La tragedia è avvenuta il giorno dell’Epifania alla Cascina Guzzafame, una località del comune di Romentino, nel Novarese, nella zona del Ticino, dove la vittima, una bimba di appena 15 mesi, abitava con i genitori e un fratello di 6 anni.

Medico ricusa paziente no vax che voleva visita per evitare il vaccino

Il dottor Diego Pavesio, medico di base a Moncalieri, ha risposto così  a un paziente no-vax che pretendeva un accertamento per dimostrare che lui non era idoneo al vaccino anticovid e ottenere l’esenzione e il green pass:
“Il medico di famiglia non è un salumiere e lei non sta ordinando un etto di prosciutto. Allo stesso modo non può richiedermi degli esami perché lo ha deciso lei”. Il dottore, che ha ricusato il paziente, ha poi condiviso su Facebook la conversazione al fine di denunciare una delle nuove astuzie dei no-vax per non farsi vaccinare ma circolare liberamente.

Senza patente e assicurazione scappa in auto al posto di blocco

Un 60enne delle Valli di Lanzo è scappato in auto a un posto di blocco della polizia municipale di Venaria

Inseguito dai  vigili per le vie della città e identificato, l’uomo si era messo al volante nonostante gli fosse stata ritirata la patente cinque anni fa. Inoltre la vettura che stava guidando non era  assicurata. E’ stato denunciato  con l’aggiunta di una maximulta di circa 4mila euro.

L’appello: “Infermieri pediatrici è emergenza“

La Regione pubblichi oggi le graduatorie e le Aziende sanitarie assumano subito nuovi infermieri pediatrici per dare sollievo ai reparti in grave difficoltà

Riceviamo e pubblichiamo 

La situazione degli infermieri pediatrici è di vera emergenza con il continuo aumento di piccoli pazienti che vengono ricoverati sia per malattie respiratorie varie sia per il Covid. In pratica, sono insufficienti a coprire tutte le necessità che si presentano nelle varie aziende sanitarie del Piemonte e soprattutto al Regina Margherita di Torino. In quest’ultimo caso, ad esempio, c’è stata una direttiva regionale di conversione per trasformare la pediatria dell’ospedale di Pinerolo in pediatria Covid, fino a 10 posti letto, in modo che sia di supporto al Regina Margherita stesso, recuperando risorse dal Nido, senza assumere nuovo personale, rischiando così di creare una situazione di sofferenza ad un reparto come il Nido. Questo non è il modo di affrontare tale situazione.

Siccome il bando per il reclutamento degli infermieri pediatrici si è chiuso il 5 gennaio, che cosa aspetta la Regione a pubblicare le graduatorie così che le aziende possano assumere le persone di cui hanno necessità estrema? Il Nursing Up, sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, esige che ENTRO OGGI VENGANO PUBBLICATE LE GRADUATORIE DEL BANDO, e che le aziende già da domani iniziano ad assumere i nuovi infermieri con contratti di almeno 12 mesi in modo che possano essere operativi entro pochi giorni.

 

È imperativo che nel minor tempo possibile le aziende sanitarie di tutta la regione e in special modo il Regina Margherita di Torino, assumano nuovi infermieri pediatrici.

 

Il segretario regionale Nursing Up, Claudio Delli Carri ribadisce: “Siamo amareggiati e arrabbiati perché ancora una volta, nonostante i nostri svariati appelli, si è dimostrata l’inadeguatezza gestionale di una situazione di emergenza che va affrontata con grande reattività e concretezza. Visto che il concorso per gli infermieri pediatrici si è concluso il 5 gennaio, perché la Regione non ha ancora pubblicato le graduatorie? La nuova emergenza che stiamo vivendo non aspetta!

Le graduatorie dei nuovi infermieri pediatrici vanno pubblicate entro oggi e le aziende devono provvedere alle assunzioni con contratti di un anno da subito, per immettere nuovi professionisti nel sistema che già oggi sta andando in grave emergenza per la carenza di personale. Va ricordato che il lavoro specifico dell’infermiere pediatrico, vista anche la delicatezza della situazione, è fondamentale e può essere svolto egregiamente dai neolaureati.

In Regione devono smetterla di reagire con lentezza a situazioni di grave emergenza che richiedono invece reattività immediata. Le aziende sanitarie, a partire dal Regina Margherita di Torino devono a loro volta provvedere subito alle assunzioni. Senza un cambio di passo, che deve avvenire già oggi, la situazione, con turni impossibili da coprire e carichi di lavoro non gestibili dalle insufficienti risorse presenti, non farà che peggiorare”.

Colomb (Forza Italia): tamponi molecolari ed emergenza Covid in Alta Valle di Susa, così non va!

 

“La situazione dei contagi da Covid-19 sul territorio turistico dell’Alta Valle di Susa è davvero molto critica e preoccupante – dichiara in una nota l’esponente di Forza Italia Alberto Colomb

Mai si erano registrati così elevati numeri di positivi al Covid-19 in tutto il periodo pandemico, come si evince dal bollettino della Regione Piemonte ultimo disponibile del 4 gennaio abbiamo un numero di positivi accertati elevato su tutti i comuni turistici del comprensorio Vialattea e Bardonecchia.
19 attualmente positivi a Cesana Torinese, 38 a Sestriere, 21 a Pragelato, 27 a Salice d’Ulzio, 55 a Oulx, 35 a Bardonecchia.
“Ma ciò che preoccupa maggiormente – prosegue l’esponente azzurro – è che questi numeri sono provvisori in quanto i positivi al Covid-19 non accertati con i tamponi saranno di sicuro molti e molti di più…”
“Perché oramai dal 20 dicembre scorso in Alta Valle di Susa e non solo qui i medici di medicina generale non sono più in grado di fare eseguire ai propri pazienti sintomatici i tamponi molecolari sul distretto sanitario della ASL TO3 e quindi devono ricorrere obbligatoriamente ai test rapidi delle farmacie che sono sicuramente meno affidabili dal punto di vista clinico come ci spiegano gli esperti soprattutto per rilevare la nuova variante Omicron.”
“Personalmente e come esponente piemontese di Forza Italia siamo solidali e condividiamo in pieno le dichiarazioni rilasciate il 28 dicembre scorso dalla Federazione Italiana Medici di Medicina Generale – ASL TO3 perché credo non abbiano bisogno di ulteriori specificazioni avendo colto appieno i problemi che i medici affrontano ogni giorno e soprattutto della mancata esecuzione dei tamponi molecolari ai pazienti sintomatici o paucisintomatici i quali se non vengono individuati subito con lo strumento diagnostico del tampone molecolare non possono essere curati con gli anticorpi monoclonali al proprio domicilio e a partire dal 4 gennaio anche con il primo farmaco antivirale Molnupiravir sviluppato dalla Merck per il trattamento della malattia causata dal virus Sars-Cov-2 per i pazienti lievi e moderati non ospedalizzati entro 5 giorni dalla insorgenza dei sintomi Covid-19.”
“Non è assolutamente accettabile che in un territorio, l’Alta Valle di Susa, che da sempre fa del turismo, soprattutto invernale, il core business della propria attività sia assolutamente impreparato a gestire la pandemia di Covid-19 nel pieno della stagione invernale quando le principali località di villeggiatura si popolano di turisti, soprattutto italiani causa restrizioni ai viaggi internazionali per il turismo estero, e dei proprietari delle seconde case piemontesi, liguri e milanesi che per fortuna sono venuti in villeggiatura in montagna per consentire quel minimo di attività economica e di fatturato ai residenti locali che vivono esclusivamente di turismo.”
“Meno accettabile è ancora una volta l’assoluta impreparazione dei sindaci dell’Alta Valle di Susa che avrebbero dovuto a novembre prepararsi in tempo per la stagione invernale e preparare i comuni all’arrivo delle migliaia di turisti negli alberghi e nelle seconde case di villeggiatura organizzando in tempo degli hot-spot nelle singole località di villeggiatura per fare i tamponi molecolari (al posto di fare una iniziativa di natura esclusivamente propagandistica di una sola giornata dei vaccini sulle piste di sci al Sestriere!) richiedendo esplicitamente alla direzione sanitaria della ASL TO3 la creazione di un hub in Alta Valle di Susa che dovrebbe essere situato a Oulx in quanto comune baricentrico relativamente alle località limitrofe di villeggiatura per fare i tamponi molecolari come accade ad esempio a Milano alla Fiera di Rho.”
“Sono numerose in questi giorni di vacanza in montagna le segnalazioni e le testimonianze di conoscenti e amici che ci sono pervenute e che continuano ad arrivarci sia di turisti e soprattutto di residenti che sono impossibilitati da settimane di fare i tamponi molecolari in Valsusa, residenti che il proprio medico di medicina generale non riesce a prenotare il tampone molecolare nel distretto sanitario della ASL TO3 e che dice di fare per prima cosa il meno affidabile tampone rapido antigenico in farmacia, oppure di ricorrere privatamente ai tamponi molecolari a pagamento presso i centri privati di Torino che li eseguono, in attesa, e passano molti giorni, di avere luogo e ora dell’appuntamento per mandare il proprio paziente a farsi fare finalmente il tampone molecolare con il servizio sanitario nazionale nemmeno a Susa o a Pinerolo ma addirittura oltre centoventi chilometri dopo Torino…”
“Questa disorganizzazione è assolutamente inaccettabile pertanto in veste di esponente politico di Forza Italia ho provveduto a parlare immediatamente con il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e con l’assessore regionale alla Protezione Civile Marco Gabusi per fare loro presente questa indecorosa situazione che vive il nostro territorio turistico e di prendere immediati e adeguati provvedimenti nei confronti della direzione sanitaria dell’Azienda Sanitaria Locale Torino 3 per allestire al più presto in Alta Valle di Susa un hub per effettuare i tamponi molecolari preferibilmente a Oulx o Cesana Torinese e di chiedere l’intervento dei militari dell’Esercito, abbiamo numerose caserme sul nostro territorio, per mettersi a disposizione nell’emergenza pandemica e a supporto dei medici e infermieri al fine di consentire ai residenti e turisti di fare in caso di sintomatologia subito il tampone molecolare vicino casa e di poter così definire il migliore piano terapeutico con l’utilizzo degli anticorpi monoclonali e del Molnupiravir che sono efficaci entro i 5 giorni dalla comparsa dei sintomi Covid-19.”

“Perché il Covid-19 va curato preferibilmente al proprio domicilio, soprattutto per chi è vaccinato con la terza dose e non ha gravi sintomi, senza congestionare inutilmente gli ospedali di Pinerolo, Rivoli e della Città della Salute di Torino e soprattutto – conclude l’esponente azzurro – al fine di non compromettere le cure e i follow-up ai malati di tutte le altre numerosissime e severe patologie che esistono oltre il Covid-19”.

Il Natale come rinascita

Anche se il Natale è trascorso, gli eventi degli ultimi tempi ci hanno convinti della necessità di riappropriarci, di riflettere e di riproporre il significato autentico e profondo del Natale.
Questa significativa ricorrenza si è  trasformata, infatti,  negli ultimi decenni (riferendoci, quindi, al lungo periodo e non a questi “anni covid”) sostanzialmente in una “festa dei consumi” e recentemente “attaccato” anche da una concezione ideologica ed estrema del “politically correct”. 
Noi, invece, siamo così convinti dell’importanza storica, culturale e spirituale da ritenere questa ricorrenza un’occasione e un motivo di dialogo fecondo e unione fra le religioni diverse e altresì di pace e fraternità all’umanità intera.
Nella locandina il programma e i riferimenti delle realtà che hanno voluto promuovere questo evento.
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Giampiero Leo, portavoce del Movimento interconfessionale “Noi siamo con voi” (uno dei vari soggetti organizzatori).

I No Green pass tornano in piazza con Freccero e Mattei

La Commissione Dupre (Dubbi e Precauzione) manifesterà sabato 8 gennaio alle 15 in piazza Castello a Torino contro le nuove restrizioni decise dal governo, come l’obbligo  di vaccino per gli over 50.

Sono previsti gli interventi del giurista  ed ex candidato sindaco di Torino, Ugo Mattei e del portavoce della commissione Carlo Freccero che apriranno la “mobilitazione popolare per il ripristino immediato dello stato di diritto”.

Sul manifesto del l’iniziativa viene segnalata  anche la presenza della deputata di Alternativa Jessica Costanzo (ex M5S) e del portuale Stefano Puzzer.

(Foto lineaitaliapiemonte.it)