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Eurovision, Torino si presenta al mondo

Città di Torino, Regione Piemonte e Camera di commercio di Torino, in collaborazione con Turismo Torino e Provincia e VisitPiemonte, insieme per parlare di turismo ai giornalisti nazionali e internazionali

Torino e il Piemonte si preparano ad accogliere l’Eurovision Song Contest. Dal 10 al 14 maggio sono attesi artisti internazionali, giornalisti e turisti provenienti da ogni parte del mondo per uno degli eventi musicali più seguiti e acclamati, non solo in Europa. Martedì 10, giovedì 12 e sabato 14 sono i giorni delle semifinali e della finalissima al Pala Olimpico, sede ufficiale dell’evento. Il calendario di appuntamenti e spettacoli culturali e musicali collaterali che animeranno la città è ricchissimo.

Nata 66 anni fa come gara canora internazionale sul modello del Festival di Sanremo, l’edizione 2022 dell’Eurovision Song Contest, organizzata dall’European Broadcasting Union (EBU) e dalla Rai, sarà trasmessa in chiaro in Eurovisione, mentre in Italia sarà possibile seguire le semifinali e la finalissima in diretta su Rai 1Rai 4 e sulla piattaforma TivùSat. Presentata da Laura Pausini, Alessandro Cattelan e Mika, vedrà gareggiare per la vittoria artisti provenienti da 40 Paesi diversi.

L’evento sarà anche l’occasione per accendere i riflettori sulle eccellenze turistico-culturali ed enogastronomiche di Torino e dell’intero Piemonte: dal ricco patrimonio di arte, storia e natura alla gastronomia di altissima qualità e tradizione vinicola, ai paesaggi straordinari che offrono una grande offerta di outdoor, sport e attività per il tempo libero e il relax. Per sfruttare l’occasione data dall’Eurovision, Città di Torino, Regione Piemonte e Camera di commercio di Torino, in collaborazione con Turismo Torino e Provincia e VisitPiemonte, hanno lavorato insieme per riservare un’accoglienza speciale agli inviati di tutto il mondo, far conoscere loro il territorio e coinvolgerli nella comunicazione turistica.

LE INIZIATIVE ALL’EUROVILLAGE

In parallelo, al parco del Valentino di Torino è stato realizzato l’Eurovision Village, uno spazio di intrattenimento aperto dal 7 al 14 maggio con un programma fittissimo che prevede più di 40 ore di concerti con artisti internazionali, nazionali e del territorio piemontese che spazieranno dal rock all’hip-hop, dalla world music all’elettronica. Oltre alla musica, grazie a 200 testimonial e attivisti, ogni giorno si parlerà di tematiche strettamente attuali e che costituiranno momenti importanti di riflessione: in quest’area troveranno posto anche i maxischermi per assistere in diretta alle serate della gara musicale, i punti ristoro, gli stand degli sponsor e quelli istituzionali.

Nello spazio della Regione Piemonte, dove saranno presenti a rotazione le Agenzie Turistiche Locali del territorio, sarà possibile trovare materiali illustrativi, video promozionali e gadget.

L’Eurovision Village diventa anche lo spazio per parlare di musica, tecnologia e imprese, grazie agli incontri Music Talk organizzati dalla Camera di commercio di Torino in collaborazione con la Città di Torino: dai produttori di strumenti musicali tradizionali, alla cripto arte e NFT; dagli studi di registrazione alle library musicali di ultima generazione, l’ampio sistema dell’economia della musica sarà protagonista il 9, 10, 12 e 13 maggio.

GLI INCONTRI AL MEDIA CENTRE “CASA ITALIA”

Città di Torino, Regione Piemonte, Camera di commercio di Torino con VisitPiemonte e Turismo Torino e Provincia cureranno anche il Media Centre Casa Italia, allestito a Palazzo Madama dal 5 al 14 maggio: uno spazio di promozione di Torino e del Piemonte nel cuore della città, a disposizione di giornalisti italiani e internazionali accreditati all’Eurovision Song Contest: location attrezzata con postazioni di lavoro e dove è previsto un ricco calendario di attività tra interviste, incontri con musicisti e presentazioni del territorio.

In diversi momenti della giornata il programma “Piemonte Tasting Experience” proporrà degustazioni, aperitivi, “merende sinoire”, con il coinvolgimento delle Agenzie Turistiche Locali, dei Consorzi vitivinicoli e turistici, delle Enoteche regionali e dei Maestri del Gusto di Torino e provincia, i vini e i cocktail Torino DOC, i formaggi Torino Cheese. Un ricco calendario di proposte per far vivere ai giornalisti un’esperienza diretta delle migliori eccellenze del territorio.

LE DICHIARAZIONI

Il Sindaco della Città di Torino Stefano Lo Russo ha sottolineato la volontà di aprire sempre più la città al mondo. Un obiettivo da perseguire con azioni concrete, svolte insieme a tutte le istituzioni locali: un impegno finalizzato a massimizzare le positive ricadute per la città e per i cittadini. Eurovision Song Contest è il più grande appuntamento internazionale per la musica, seguito da milioni di spettatori, e avrà ricadute evidenti in termini di immagine, di sviluppo turistico e, più in generale, di benefici per l’intero sistema economico del territorio. Il primo cittadino ha inoltre ricordato che per Torino e il Piemonte, proprio i grandi eventi internazionali sono stati, lo sono oggi e lo saranno anche in futuro, uno straordinario volano di sviluppo.

É Il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio insieme all’Assessore regionale alla Cultura, Turismo e Commercio, Vittoria Poggio a dare il primo benvenuto alle delegazioni e alle centinaia di giornalisti già in città e che arriveranno nei prossimi giorni, ricordando che i grandi eventi sono il motore del turismo e dell’economia e, oltre a portare nuovi visitatori, rappresentano una cassa di risonanza nazionale e internazionale di grande rilievo che la Regione è felice di supportare in sinergia con gli altri enti del territorio.

Anche per il Presidente della Camera di commercio di Torino questa grande e irripetibile opportunità va colta prima di tutto per far conoscere al mondo le eccellenze torinesi: i Maestri del Gusto di Torino e provincia, i vini e i cocktail Torino DOC, i formaggi Torino Cheese si alterneranno

sul palcoscenico del Media Centre Casa Italia per presentarsi ai giornalisti nazionali e internazionali, mentre all’Eurovision Village del Valentino si parlerà dei mestieri e dell’economia della musica con gli appuntamenti Music Talk.

Sulla stessa linea anche il Presidente di Turismo Torino e Provincia, che sottolinea il lavoro di attivazione di ogni canale di accoglienza e promozione a disposizione, utile a massimizzare il beneficio turistico e mediatico a favore del tessuto economico territoriale.

A tal fine, in collaborazione con la Camera di commercio e le Associazioni di Categoria le vetrine del centro saranno animate con le fotografie de “Le Roi”, mentre toccherà a la “fanfara urbana” Bandakadabra portare musica con una verve comico teatrale nella giornata di venerdì 12 maggio. Non manca il Piatto Eurovision (monopiatto composto da 4 antipasti tipici e un calice di vino a €15) e l’Aperitivo Cocktail Eurovision (cocktail con tagliere salumi/formaggi a €10). In oltre 130 locali si troveranno le tovagliette “Sugo News” con raffigurata la mappa della città e con Display Your Eurovision i commercianti sono stati coinvolti affinché allestiscano la propria vetrina a tema musicale per essere inseriti in una gallery presente sui canali social di Turismo Torino e Provincia e di Camera di commercio di Torino.

A sottolineare il valore dell’evento è stato anche il Presidente del Cda di VisitPiemonte, per il quale le 40 delegazioni e i 500 giornalisti presenti in città rappresentano i veri ambasciatori della regione, grazie alle molte iniziative specifiche di promozione e accoglienza a loro rivolte.

TORINO E IL PIEMONTE, METE DA SCOPRIRE

Il Piemonte ha dunque accolto questa importante sfida: l’Eurovision Song Contest, con i suoi quasi 200 milioni di telespettatori e i 60 mila in presenza, sarà la vetrina per mettere in luce tutto il bello e il buono che l’intero territorio ha da offrire.

A questo scopo è online, a cura di Turismo Torino e Provincia, il social programme delegazioni –  che racchiude, da sabato 30 aprile a sabato 14 maggio per le 40 delegazioni dei 40 Paesi in gara, 20 esperienze suggestive a Torino e 6 imperdibili in Piemonte, declinate nei temi eccellenza, verde, insolito, contemporaneo, multisenso, paesaggi – e il social programme press, esctorinopress.com, che offre 6 proposte dalle Associazioni di Categoria GIA/Federagit e Maestri del Gusto, 12 musei, 2 degustazioni, 6 escursioni in regione, 5 escursioni in provincia da sabato 7 a sabato 14 maggio.

Dunque, un territorio tutto da scoprire. Prima di tutto il capoluogo: Torino, città d’arte sul fiume Po, che vanta una dinamica scena culturale, con oltre 50 musei, tra i quali il Museo Egizio, il MAUTO-Museo Nazionale dell’Automobile, e i Musei Reali, oltre a Palazzo Madama, al MAO-Museo di Arte Orientale e alla GAM-Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea. Ricca anche la gamma di festival di richiamo internazionale, da Club To Club, tra gli appuntamenti di musica elettronica più innovativi dello scenario mondiale, al KappaFuturFestival e il Torino Jazz Festival, fino al Torino Film Festival, evento tributo della città che ha fatto la storia del cinema italiano fin dal 1896: un primato celebrato alla Mole Antonelliana, simbolo della città, che ospita il Museo Nazionale del Cinema, tempio multimediale dedicato alla settima arte.

In una città tanto dinamica, è altrettanto vivace la vita serale e notturna. Si parte con il rito tutto torinese dell’aperitivo: città del vermouth, del gelato artigianale, dei gianduiotti e dei grissini, a Torino la tradizione culinaria del Piemonte è da veri intenditori, a iniziare dai numerosi ristoranti stellati Michelin e fino alle trattorie tipiche. Al Quadrilatero Romano, Borgo Dora, Vanchiglia e San Salvario, ristoranti, enoteche, vinerie e dj set offrono un ampio ventaglio di appuntamenti. Ma l’elenco delle città d’arte e cultura del Piemonte è lungo e ricco di fascino: Alessandria, con i suoi edifici barocchi, le piazze scenografiche, i portici, le vie e le botteghe che le conferiscono un’impronta tipicamente piemontese, nel cuore di un territorio già vicino alla Liguria nell’arte, nei dialetti e in cucina; Asti, non solo città del Palio, la famosa rievocazione medievale che si svolge ogni anno nella prima metà di settembre, ma anche spettacolare con il suo invidiabile patrimonio artistico che spazia dal Romanico al Barocco, e le sue colline a vigneto Unesco del Monferrato Astigiano, appena fuori città; Biella, la “Manchester italiana”, entrata a far parte del circuito delle Città Creative Unesco nella categoria “Crafts & Folk Art” per l’artigianato e le arti popolari; Cuneo, nota per i suoi palazzi, la secentesca Cattedrale di Santa Maria del Bosco, la Chiesa di Santa Chiara, Palazzo Audifreddi, la chiesa intitolata al patrono di Milano, Sant’Ambrogio; Novara, adagiata tra i fiumi Sesia e Ticino, contornata da pianura e risaie, piacevolissima da scoprire passeggiando nel centro storico medievale, con la svettante cupola a mattoni della Basilica di San Gaudenzio, la più alta d’Europa con i suoi 121 metri; Verbania, definita “un giardino sul lago” perché rappresenta la destinazione più desiderata ai primi accenni di primavera e le ville signorili e parchi sono tra le sue maggiori attrazioni turistiche a partire dai Giardini Botanici di Villa Taranto, con 1.000 piante e circa 20.000 varietà e specie di interesse botanico; Vercelli, tappa obbligata per i pellegrini sulla via da Canterbury a Roma e ancora oggi snodo importante della Via Francigena, nonché capitale europea del riso e laboratorio economico-sociale.

FOTO GIULIANA PRESTIPINO

Stabilizzare il personale sanitario: insediato il tavolo tra Regione e sindacati

Si è insediato nella sede dell’assessorato alla sanità, il tavolo permanente tra Regione Piemonte e sindacati per la stabilizzazione del personale sanitario e socio-sanitario.

Per la Regione erano presenti il presidente Cirio, l’assessore alla Sanità Icardi , il direttore regionale con i tecnici della Direzione mentre per i sindacati erano presenti i rappresentanti delle organizzazioni sindacali del comparto: Cgil, Cisl, Uil, Fsi Usae, Fials, Nursing up.

Sono circa 5 mila le persone reclutate dal sistema sanitario piemontese per fronteggiare la pandemia da Covid 19.

Di questi, alla luce della normativa attuale che consente di assumere a tempo indeterminato solo le professioni sanitarie e socio-sanitarie che hanno maturato entro giugno di quest’anno 18 mesi di servizio (di cui almeno 6 nel periodo tra il 31 gennaio 2020 e il 30 giugno 2022) 1.137 sono stabilizzabili e la Regione li assumerà tutti con proprie risorse a partire da luglio, via via che andranno in scadenza i loro attuali contratti.

Per tutti gli altri che non rientrano nelle categorie professionali stabilizzabili o non hanno maturato il periodo temporale necessario per legge, l’obiettivo comune è quello di trovare una strada normativa e finanziaria per garantire il più possibile la proroga dei loro contratti, con l’auspicio che a livello nazionale vengano aperte in futuro altre finestre di assunzione.

Il Presidente della Regione e l’Assessore alla Sanità hanno anche illustrato la situazione dal punto di vista finanziario.

Ad oggi il Piemonte è in attesa delle risorse (circa 360 milioni di euro) che il Governo centrale deve erogare per la copertura delle spese Covid, attraverso l’autorizzazione a stipulare un mutuo decennale oppure attraverso il riparto e l’assegnazione diretta.
Altre risorse, per un totale di 58 milioni, sono in arrivo da fonti di finanziamento statali (11 per il piano pandemico Panflu, 7 per le attività territoriali previste dalla legge 234/2021, mentre sugli altri 40 è in corso un’interlocuzione con il Governo).

La terza possibilità per dare copertura economica alle stabilizzazioni è che la Regione usi risorse proprie, con l’assestamento di bilancio previsto per il mese di luglio, utilizzando i canoni delle concessioni idroelettriche oppure attraverso un utilizzo dei Fondi Europei per lo Sviluppo e la Coesione, per il quale si è in attesa del via libera da parte del Governo.

Da parte della Regione e dei sindacati è emerso l’impegno di lavorare per un accordo in tempi rapidi.

La prossima riunione del tavolo è stata convocata per martedì 17 maggio, sempre in Assessorato.

Operazione Sicurezza: i controlli della Polfer nelle stazioni

Dal 16 aprile al 2 maggio 2022 sono stati intensificati i servizi in ambito ferroviario, rafforzando il dispositivo di sicurezza quotidiano, in concomitanza con le festività della Santa Pasqua e i ‘Ponti di primavera’, coincidenti con le celebrazioni del 25 aprile e del 1° maggio 2022.

570 pattuglie del Compartimento di Polizia Ferroviaria per il Piemonte e la Valle D’Aosta sono state impegnate nella vigilanza, capillare e costante, delle stazioni, nei giorni di aumento del traffico ferroviario e movimentazione di viaggiatori. Particolare attenzione è stata riservata alle stazioni non presidiate di entrambe le regioni, ai convogli internazionali che giungono nel nostro paese da Francia e Svizzera ed agli snodi ferroviari di collegamento verso le località turistiche della riviera ligure, tra cui Fossano, sulla linea Torino – Cuneo, e Novi Ligure (AL), sulla tratta Torino – Alessandria.

45 i servizi di pattuglia lungo linea, 92 a bordo treno con un totale di 212 treni presenziati, 24 servizi antiborseggio in stazione e 160 di Ordine Pubblico.

L’attività operativa ha permesso di controllare 9.682 persone, di cui circa 1.600 con precedenti di polizia, oltre 3.000 stranieri, 709 minori, mentre 15 sono state le persone denunciate e 2 arrestate.

Una maglietta e niente cibo per i volontari di Eurovision

A cura di Electomagazine.it

Lo stile non è acqua. E neppure champagne. Quei morti di fame dei volontari per Eurovision hanno cominciato a lamentarsi per il trattamento annunciato dall’organizzazione. “Cari volontari Vip lounge assistant”: eppure la mail che, generosamente, gli organizzatori hanno inviato ai plebei a cui è stato concesso il privilegio di lavorare gratis, era iniziata con toni gentili.

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Una maglietta e niente cibo per i volontari di Eurovision. Però possono andare in bagno (per ora..)

Cognome della madre alla prole. Un reale passo in avanti verso l’eguaglianza sostanziale tra i generi?

La Corte Costituzionale si è pronunciata sulla legittimità della norma di cui all’art. 262 del codice civile nella parte in cui stabilisce che quando il figlio è riconosciuto contemporaneamente da entrambi i genitori assume il cognome del padre.

Il Giudice delle leggi ha ritenuto tale regola non conforme agli articoli 2, 3 e 117, primo comma, della Costituzione, quest’ultimo in relazione a due norme della Convenzione Europea dei diritti Umani, l’art. 8 e l’art. 14.

La motivazione della sentenza della Corte Costituzionale sarà disponibile nei prossimi giorni, ma, sin d’ora, appare chiaro che la stessa abbia ritenuto violati il principio di eguaglianza tra i coniugi, il diritto alla propria identità personale, il diritto al rispetto della propria vita privata e familiare.

La sentenza è stata da più parti valorizzata per “aver abolito uno degli ultimi retaggi di una società patriarcale”, con il pregio di traguardare anche il nostro Paese verso una visione più moderna della famiglia, più al passo con i tempi e più armonica rispetto agli altri Stati membri dell’Unione Europea.

Sicuramente l’intervento della Corte Costituzionale che,comunque, dovrà essere seguito da una regolamentazione legislativa a cura del Parlamento, è un tassello verso la piena applicazione del principio di eguaglianza formale stabilito dal primo comma di cui all’art. 3 della Costituzione ed è, pertanto, encomiabile.

Il dubbio, però, è se, superato lo scoglio dell’eguaglianza formale di tutti i cittadini di fronte alla legge, senza alcuna distinzione, nello specifico, per genere o sesso, davvero la possibilità di attribuire al figlio il doppio cognome o comunque quello della madre, sia una declinazione di eguaglianza sostanziale.

I dogmi ed i retaggi, soprattutto quelli culturali, sono difficili da superare e sicuramente non sarà sufficiente l’innovazione formale per raggiungere pienamente anche la parità e l’eguaglianza sostanziale.

Ancora una volta, in adesione alle spinte provenienti anche dalla Corte Europea dei Diritti Umani, il Giudice delle leggi ha lanciato un segnale forte al dormiente legislatore italiano, ma il percorso verso l’obiettivo è arduo e lungo.

Servono senz’altro interventi più incisivi, che influiscano concretamente sulla realtà e quotidianità delle famiglie, tali da garantire che entrambi i genitori possano svolgere i loro compiti di cura, domestici, lavorativi e professionali in condizioni di parità, senza rinunce da parte di quello più fragile economicamente o lavorativamente.

Per perseguire il risultato voluto dalla Corte Costituzionale non si può prescindere dalla formazione, dalla cultura, dalla spoliazione dei luoghi comuni e degli stereotipi, che, purtroppo, nel nostro Paese saldamente ancorati.

Sarebbe necessaria più coesione e solidarietà sociale, più consapevolezza di sé, piuttosto che del ruolo.

Il resto è solo un contorno, sicuramente di rilievo, ma non sufficiente.

L’auspicio è che la vera ventata di novità e la vera rivoluzione culturale possano almeno pervenire dalle prossime generazioni che porteranno il doppio cognome.

A cura di Carmen Bonsignore (www.carmenbonsignore.it)

Nazifascismo: parte da Torino il viaggio della memoria

È partito ieri  da piazza XVIII dicembre, a Torino, il “viaggio ciclistico della memoria” di Giovanni Bloisi. 

Ex impiegato Enel ora in pensione, 68 anni, Giovanni Bloisi si sposta in bicicletta dentro la storia del Novecento visitando i luoghi della Memoria, in particolare quelli in cui avvennero le stragi nazifasciste. Come tappa di partenza è stata scelta piazza XVIII dicembre, dove il 18 dicembre 1922 le squadre fasciste assassinarono 11 lavoratori.

Ad accompagnare  il “ciclista della Memoria” Giovanni Bloisi nel primo tratto c’erano il vice Presidente del Consiglio regionale del Piemonte e Presidente del Comitato Resistenza e Costituzione Daniele Valle, la vice Sindaca di Torino Michela Favaro e il Sindaco di Collegno Francesco Casciano. Inoltre, erano presenti alla partenza il presidente dell’ANPI di Torino Nino Boeti, il presidente della Comunità Ebraica di Torino Dario Disegni ed il direttore di Istoreto Luciano Boccalatte. La prima tratta del viaggio toccherà in mattinata Grugliasco e Collegno, per ricordare i 68 martiri del 1945, e Cumiana, per ricordare l’eccidio del 3 aprile del 1944, per poi proseguire successivamente nel cuneese e in Liguria, fino a La Spezia.

Ubriaco, senza assicurazione e revisione: maximulta

E’ stato fermato dalla polizia locale di Moncalieri mentre procedeva zigzagando in corso Roma. Il controllo del tasso alcolemico dell’uomo, un 48enne, era  di oltre cinque volte il massimo consentito. La vettura non era assicurata e senza revisione. Il conducente aveva precedenti per evasione dagli arresti domiciliari, e gli è stata fatta una contravvenzione di oltre tre mila euro

La Torino civile di Dedi Casalegno

Di Pier Franco Quaglieni

Dedi Casalegno ha concluso la sua vita terrena a pochi giorni dalla Giornata nazionale che dovrebbe onorare le vittime del terrorismo.

La scomparsa, ultranovantenne, di Dedi priva la città di una grande figura morale, una testimone coraggiosa che fu vittima di una immensa tragedia : la barbara uccisione del marito, Carlo Casalegno, vittima del fanatismo assassino delle Br, mentre stava entrando a casa. Dedi è sempre stata in prima fila sul terreno del ricordo del terrorismo, senza gli studiati oblii di certe altre vittime che si sono spostate dalla linea di Maurizio Puddu e di Dante Notaristefano. Sposava la senza incertezze la linea della fermezza di Massimo Coco, il grande musicista che aveva avuto il padre, Procuratore generale di Genova , trucidato dai brigatisti. Non amava i cedimenti di Mario Calabresi, il figlio del commissario ucciso 40 anni fa dai sicari di “Lotta continua” istigati da Sofri. In tutte le manifestazioni promosse in ricordo di Carlo fu sempre presente e si associo’ al Centro Pannunzio di cui divenne socia sostenitrice, condividendone le idee con profonda convinzione. Non era una donna di sinistra e tenne sempre a farlo sapere. Mi consenti’ per prepare la bozza di una ricerca – faziosamente bocciata dalla Compagnia di San Paolo – di accedere all’archivio Casalegno e alla biblioteca di Carlo. Era una donna dolce ed affettuosa, molto ferma nelle sue idee. Mi impose al direttore Anselmi come relatore ufficiale nel ricordo di Carlo alla redazione della “Stampa” di via Marenco. Il mio discorso non piacque ad Anselmi, uomo molto fazioso che poco prima aveva definito Casalegno “uomo di destra” e infatti nel pezzo di cronaca dell’evento a firma di Marina Cassi, fece saltare il mio discorso, suscitando l’indignazione ironica di Dedi. Era una donna che aveva molto sofferto, ma era anche una donna che era riuscita a tornare a vivere. Quante cene con Lei e con Arrigo Levi, forse l’unico vero amico di Carlo insieme ad Alberto Ronchey e quante telefonate cordiali, parlando di un giornale in sfacelo, dei sedicenti amici di Carlo, che approfittavano in modo sfrontato di una conoscenza di lavoro per vantare un’amicizia che non c’era mai stata, anche perché Carlo li disprezzava, come mi disse più volte Dedi. E’ stata una donna con una forte dignità personale, a volte anche ironica verso le miserie della vita e del mondo del giornalismo. Si indigno’ molto quando l’ordine dei giornalisti accomuno‘ faziosamente in una stessa  manifestazione di ricordo Mauro Rostagno, tra i fondatori di “Lotta Continua” ed amico di Curcio e Carlo Casalegno ,ucciso dai brigatisti rossi. Dedi mi telefono’ non appena lesse un mio indignato articolo sul “Torinese”su questa pasticciata iniziativa, patrocinata soprattutto dal sindacato dei giornalisti, da sempre su posizioni di estrema sinistra a cui l’Ordine non seppe opporsi o almeno prendere le distanze. Dedi lascia un vuoto nel mio cuore come lo ha lasciato Emilio Papa ,una generazione di novantenni esemplari. Mi impegnerò a ricordare Dedi e Carlo due figure esemplari della Torino civile .continuerò a farlo finché avrò forza e vita .

Il male che ci accompagna Un convegno sulle radici religiose e filosofiche

A Torino dal 5 al 7 maggio al Centro Culturale Protestante di Torino

“Sappiamo ancora riconoscere il male?” in un mondo che in questi tempi caratterizzati da grandi prove dalla pandemia alla guerra l’interrogativo è d’obbligo e non può essere eluso o affrontato con superficialità o rassegnata consapevolezza della sua ineludibilità.

Nel mezzo di una tempesta come quella attuale, il tema del male si manifesta ancora una volta con forza devastante, ponendo questioni – sul piano teologico, ma anche su quello etico, filosofico e scientifico – per discutere delle quali il Centro Culturale Protestante di Torino propone un incontro a più voci che, senza la presunzione di affrontare il tema in tutta la sua complessità, privilegerà alcune linee-guida le quali, per altro, si intersecano fra loro.

Il convegno si svolge a Torino dal 5 al 7 maggio presso la casa Valdese di Corso Vittorio Emanuele II 23 e si articolerà in quattro sessioni con l’intenzione di sottoporre alla riflessione collettiva alcuni aspetti delle manifestazioni del male ben presenti nell’esperienza individuale e della società nel suo complesso.

Tra i partecipanti interverranno illustri ospiti italiani e stranieri tra i quali i teologi Enzo Bianchi e Maria Bonafede, i filosofi Federico Vercellone e Simona Forti, il semiologo Peppino Ortoleva e l’epidemiologo Paolo Vineis.

 

  • La prima sessione sarà dedicata a Il dolore. È il male che si manifesta come potenza estranea e nemica, oscura e poco intellegibile, che, come stiamo sperimentando – con la pandemia, con la guerra – ci aggredisce, ci invade, di fronte alla quale siamo spesso disarmati.
  • La seconda sessione sarà dedicata a Il male e le religioni. Rappresentanti di alcune del le grandi religioni e specialisti nelle materie bibliche aiuteranno a chiarire la visione delle religioni su questo tema.
  • La terza sessione sarà dedicata a La violenza. In questa sessione si intende esaminare il male di cui l’essere umano è direttamente responsabile, esaminando gli aspetti giuridici, politici ed economici delle disuguaglianze e delle ingiustizie, l’incombere della crisi ambientale, la violenza che, in modi sempre più pervasivi, viene esercitata tramite i media.
  • La quarta sessione dal titolo Un male, molti mali, infiniti mali? tirerà le fila della discussione sintetizzando e organizzando le prospettive emerse.

In manette per un ordine di carcerazione aveva tentato un furto poco prima

 

Oltre alla pena da scontare è stato denunciato per tentato furto

Giovedì scorso, arrivato in commissariato di un ordine di carcerazione, gli agenti di Barriera Nizza si sono messi alla ricerca del soggetto nei luoghi da lui frequentati abitualmente. Le ricerche sono terminate in Via Ventimiglia, dove l’uomo è stato rintracciato e arrestato.

Simultaneamente, la volante del commissariato era intervenuta presso un supermercato, poco distante dal luogo del ritrovamento, per un tentativo di furto.

Il coordinamento tra le due pattuglie ha così permesso di stabilire come l’uomo, un 38enne italiano, fosse riconducibile all’autore del fatto denunciato dai titolari del market.

Oltre all’arresto per l’Ordine di Carcerazione del Tribunale di Torino, il soggetto è stato quindi denunciato per tentato furto.