L’incontro europeo dei giovani di Taizè a Torino si svolgerà in due fasi a causa della ripresa della pandemia. La prima tappa si svolgerà il 29 e 30 dicembre per i giovani di Torino e del Piemonte, e on line, per tutti i giovani d’Europa. Nei giorni di Natale i Frères della comunità ecumenica saranno a Torino per guidare la preghiera e animare i “workshop” su temi spirituali e sociali. Sarà anche possibile contemplare la Sindone. La seconda tappa, il vero e proprio pellegrinaggio, sarà invece dal 7 al 10 luglio 2022 con l’accoglienza a Torino di migliaia di giovani europei. La decisione è stata presa in accordo con la Comunità di Taizè e la Diocesi di Torino. La Comunità di Taizè è una comunità cristiana monastica internazionale fondata nel 1940 da Roger Schutz, conosciuto come frère Roger. È situata nel paese di Taizè, un comune francese di 200 abitanti nel dipartimento della Saona-Loira nella regione della Borgogna-Franca Contea. La preghiera, secondo lo stile di Taizè, è caratterizzata da una meditazione delle Scritture aiutata da canoni ripetuti, simboli e lunghi silenzi. “Ancora una volta, sottolinea monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, l’incontro di Taizè deve essere rinviato e si svolgerà in due fasi. Grazie ai quei giovani europei che avevano già accolto il nostro invito e che non erano pochi: 4500 iscrizioni a oggi indicano l’attesa e la speranza che si erano indirizzate su questo incontro. Altre se ne sarebbero aggiunti a dicembre. Per tutti i giovani l’appuntamento è rinviato a luglio. E, da anziano, vorrei dire ai giovani di non patire troppo questa mancata attesa, il tempo è dalla vostra parte!” f.r.
Nelle province di Torino, Asti e Reggio Calabria. Emesse ordinanze di misure cautelari personali e reali nei confronti di soggetti responsabili a vario titolo di reati fiscali, fallimentari – aggravati dall’agevolazione mafiosa. Sequestri milionari.
La Guardia di Finanza di Torino, con il coordinamento della Procura della Repubblica del capoluogo piemontese, nell’ambito dell’operazione denominata “Cavallo di Troia”, ha eseguito nelle provincie di Torino, Asti e
Reggio Calabria, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 2 soggetti, nonché il provvedimento di sequestro preventivo, per 2,5 milioni di euro, a firma del Giudice per le indagini preliminari del locale Tribunale, emesso, complessivamente, a carico di 8 persone (una delle quali, allo stato, irreperibile) tutte ritenute responsabili, a vario titolo, di reati fiscali, fallimentari – aggravati dall’agevolazione mafiosa – e, per 2 di loro, anche di concorso nell’associazione mafiosa denominata “ndrangheta”.
L’indagine è stata condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria Torino ed ha consentito di individuare 3 società operanti nel settore edilizio, ritenute essere poste al servizio di esponenti della ‘ndrina BONAVOTA, radicata nel territorio di Carmagnola (TO) e collegata all’omonima cosca calabrese. Più in dettaglio, lo sviluppo di risultanze investigative emerse nell’ambito dall’operazione “Carminius”, condotta nel 2019 dal medesimo Reparto del Corpo, ha permesso di disvelare collegamenti tra coloro che gestivano, in concreto, le citate imprese ed i membri del sodalizio ‘ndranghetista.
Sulla base del quadro accusatorio delineatosi nel corso delle investigazioni, allo stato in fase di indagini preliminari e fatte salve le successive valutazioni di merito, gli indagati risulterebbero aver gestito le suddette imprese, anche tramite l’utilizzo di prestanome, forti dell’appoggio fornito loro dalla cosca in grado di garantire importanti commesse per la realizzazione di opere nonché la “protezione” in caso di difficoltà. Gli stessi, abbattendo fittiziamente i debiti tributari e previdenziali, avrebbero attuato, altresì, una sorta di doping fiscale, risultando così avvantaggiati rispetto alla concorrenza delle aziende operanti nei medesimi settori.
L’operazione delle Fiamme Gialle avrebbe consentito, inoltre, di delineare un modus operandi connotato da continuative e sistematiche condotte caratterizzate dal depauperamento dei patrimoni aziendali, lasciando da un lato le imprese in una situazione di completa spoliazione delle risorse, anche destinate al pagamento di stipendi e contributi dei dipendenti e, dall’altro, destinando parte dei profitti dei reati perpetrati alla criminalità organizzata.
Tra i destinatari dei sequestri patrimoniali figurano anche due professionisti, uno dei quali – ristretto in carcere – avrebbe agito, di fatto, quale referente tecnico per l’attuazione dei meccanismi di frode. Lo stesso, in tutto e per tutto asservito a logiche delinquenziali, avrebbe falsamente asseverato le dichiarazioni fiscali relative agli anni dal 2014 al 2017, apponendo visti di conformità al di fuori di ogni abilitazione formale e nella radicale mancanza di qualsivoglia documentazione idonea a giustificare, sostanzialmente, i dati indicati nelle dichiarazioni. È stato possibile, in tal modo, realizzare un articolato sistema di evasione fiscale, protratto fino al 2019, mediante l’impiego di crediti IVA inesistenti utilizzati per compensare, indebitamente, gli oneri previdenziali derivanti dall’utilizzo di lavoratori dipendenti, per un valore complessivo di circa 2,5 milioni di euro
Il Piemonte si conferma in zona bianca
INIZIATE LE VACCINAZIONI DEI BAMBINI 5-11 ANNI
Sono stati 469 nel giorno di partenza in Piemonte i vaccini pediatrici somministrati ai bambini tra 5 e 11. Oltre 20.100 ad oggi le preadesioni sul territorio piemontese.
Per dare il via a questa nuova fase della campagna vaccinale il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha partecipato all’inaugurazione del nuovo Hub vaccinale bambini dell’Asl Città di Torino, allestito in via Gorizia grazie alla Fondazione Compagnia di San Paolo.
Presente anche il direttore delle Malattie infettive dell’ospedale Amedeo di Savoia, il prof. Giovanni Di Perri che un anno fa era stato simbolicamente il primo cittadino piemontese a sottoporsi alla vaccinazione. E ieri sono stati proprio i suoi tre figli – di 10, 8 e 6 anni – i primi bambini piemontesi ad essere vaccinati contro il Covid.
Il presidente Cirio ha sottolineato che “questo è l’ultimo tassello per metterci alle spalle il Covid e completare il lavoro di messa in sicurezza della vita e della salute dei piemontesi. È fondamentale mettere in sicurezza tutti, perché i dati ci segnalano una diffusione molto alta del contagio fra i più piccoli, perché sono le fasce non ancora vaccinate. La scienza si è pronunciata in modo inequivocabile. Abbiamo voluto usare per i bambini – ha rimarcato – la stessa delicatezza che abbiamo avuto per i più vulnerabili, cioè prendere per mano loro e le loro famiglie. Come per i più anziani abbiamo coinvolto i medici di famiglia, qui abbiamo coinvolto i pediatri: tutte le sigle sindacali hanno aderito all’accordo fatto con la Regione, per cui i pediatri vaccineranno all’interno degli hub dedicati ai bambini”.
Le preadesioni per la vaccinazione dei bambini tra 5 e 11 anni vanno effettuate dai genitori su www.ilpiemontetivaccina.it Nei giorni successivi arriverà l’sms di convocazione con data, luogo e ora dell’appuntamento presso hub specifici per i bambini individuati dalle aziende sanitarie, o dal proprio pediatra se vaccinatore. Una particolare attenzione viene dedicata ai bambini con specifiche patologie, che vengono convocati direttamente dagli hub ospedalieri, senza necessità di preadesione, in modo che abbiano un percorso tutelato data la loro particolare condizione di vulnerabilità.
Parlando della situazione epidemiologica generale, il presidente Cirio ha poi evidenziato che “i numeri dei positivi sono alti e ci ricordano quelli del dicembre dell’anno scorso, ma l’occupazione ospedaliera è a un decimo. Nel 2020 in questi giorni avevamo l’Italia chiusa, le località sciistiche chiuse, i ristoranti, i teatri, i musei, i cinema e gli stadi chiusi. Se oggi la situazione è diversa, è perché il vaccino ci sta mettendo in sicurezza. Il fatto che il Piemonte continui a essere tra le prime Regioni d’Italia per le vaccinazioni non è una gara, ma una garanzia di ripartenza”.
IL PIEMONTE SI CONFERMA IN ZONA BIANCA. Pre-Report settimanale Ministero Salute – Istituto Superiore di Sanità.
Nella settimana 6-12 dicembre, in Piemonte il numero dei nuovi casi e dei focolai cresce, come nel resto del territorio nazionale.
L’Rt puntuale calcolato sulla data di inizio sintomi passa da 1.30 a 1.36 mentre la percentuale di positività dei tamponi passa dal 3% al 4%.
L’incidenza è di 275,83 casi ogni 100 mila abitanti, mentre il tasso di occupazione dei posti letto sale, ma resta sempre sotto soglia di allerta (8.4% per le terapie intensive e 10.7% per i posti letto ordinari).
La situazione epidemiologica e il numero dei ricoveri, sempre contenuti, concorrono favorevolmente a mantenere la nostra regione in zona bianca.
TRACCIAMENTO: IL PIEMONTE È UNA DELLE TRE REGIONI CHE ESEGUONO PIÙ TAMPONI IN ITALIA. Il tempo medio tra sintomi e test di verifica è di 3 giorni, ampiamente sotto la soglia dei 5 fissata dall’Istituto superiore di Sanità
Il Report settimanale del Ministero della Salute e ISS conferma anche le buone performance del sistema di tracciamento del Piemonte con una media di 3 giorni tra l’inizio dei sintomi e l’esecuzione del tampone per verificare l’eventuale positività al Covid, un tempo ben sotto la soglia massima di 5 giorni fissata dall’ISS.
Il Piemonte inoltre, pur con una incidenza contenuta, è una delle tre regioni italiane che nell’ultimo mese hanno fatto il maggior numero di tamponi (tabella allegata): quasi 1,6 milioni i test eseguiti con una percentuale di positività rilevata tra le più basse a livello nazionale.
L’uso dei tamponi in Piemonte avviene sempre nei casi previsti dall’autorità sanitaria e in particolare è utile ricordare che, nei contesti dove c’è un link epidemiologico (ad esempio i contatti stretti di un caso o la verifica su persone che vivono in un contesto comune quali le strutture residenziali), l’uso di un tampone antigenico o molecolare è considerato dalle autorità sanitarie italiane ed europee equivalente.
Come già anticipato nei giorni scorsi, nell’ultima settimana la domanda di tamponi è cresciuta in modo importante, in Piemonte come nel resto d’Italia, a causa della maggiore circolazione del virus del Covid e il sovrapporsi dei sintomi dell’influenza tradizionale, che è necessario comunque verificare. Proprio per questo la Regione ha disposto il potenziamento degli hotspot dedicati ai tamponi e al tracciamento attraverso il supporto delle aziende ospedaliere che, dove possibile, stanno attivando al loro interno nuovi hotspot o mettendo a disposizione delle Asl il proprio personale, per potenziare il servizio degli hotspot già esistenti.
“Tutto questo – sottolineano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi – è frutto di un grande sforzo che tutta la macchina sanitaria ha messo e continua a mettere in campo. Un lavoro enorme di cui è giusto dare merito ai nostri operatori sanitari, perché stanno facendo il possibile e anche l’impossibile per i propri concittadini. Senza sosta da due anni”.
Il trasloco fa l’uomo ladro
Arrestato martedì scorso
Il trasloco di una famiglia residente in uno stabile in zona Crocetta è stata l‘occasione per un ventenne di origine senegalese di introdursi all’interno dell’appartamento fingendosi dipendente della ditta incaricata.
E’ mattina presto quando iniziano i lavori. I traslocatori agevolano il passaggio degli arredi lasciando aperto sia il portone del palazzo che la porta dell’abitazione. All’interno è presente la proprietaria, nel frattempo impegnata nelle faccende domestiche. Approfittando di un momento di distrazione generale, lo straniero si introduce in casa dirigendosi verso la cucina, dove inizia a rovistare tra alcune borse. Sorpreso dalla vittima, questi gli fa cenno di restare in silenzio e di consegnargli il denaro presente nell’appartamento. La donna, non lasciandosi intimorire, recupera tutti gli effetti personali nelle sue vicinanze e da l’allarme. Il reo, con scatto fulmineo, fugge dallo stabile. La richiesta d’intervento al 112 NUE permette agli agenti del commissariato San Secondo di intercettare l’uomo in via Lamarmora.
Sottoposto a controllo, il soggetto risulta sprovvisto di documenti al seguito, rifiutandosi inoltre di declinare ai poliziotti le proprie generalità. Da ulteriori accertamenti emergono numerosi precedenti di Polizia ed un ordine di abbandono del territorio italiano. L’uomo viene arrestato per furto e denunciato per non aver fornito indicazioni circa la propria identità.
Il bollettino Covid di venerdì 17 dicembre
COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16
LA SITUAZIONE DEI CONTAGI
Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 2.510 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 1.228 dopo test antigenico), pari al 3,8% di 65.382 tamponi eseguiti, di cui 54.846 antigenici. Dei 2.510 nuovi casi gli asintomatici sono 1.467 (58,4%).
I casi sono così ripartiti: 1.381 screening, 767 contatti di caso, 362 con indagine in corso.
Il totale dei casi positivi diventa 427.390, così suddivisi su base provinciale: 34.196 Alessandria, 20.638 Asti, 13.756 Biella, 61.057 Cuneo, 33.207 Novara, 227.585 Torino, 15.438 Vercelli, 15.708 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.751 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 4.154 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati non in terapia intensiva sono 667 (+43 rispetto a ieri).
I ricoverati in terapia intensiva sono 53 (invariati rispetto a ieri).
Le persone in isolamento domiciliare sono 22.563
I tamponi diagnostici finora processati sono 10.818.935 (+ 65.382 rispetto a ieri), di cui 2.597.497 risultati negativi.
I DECESSI DIVENTANO 11.940
Due decessi di persone positive al test del Covid-19, nessuno di oggi, sono stati comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).
Il totale diventa quindi 11.940 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.595 Alessandria, 730Asti, 441 Biella, 1.472 Cuneo, 959 Novara, 5.703 Torino, 552 Vercelli, 379 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 109 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.
392.167 GUARITI
I pazienti guariti diventano complessivamente 392.167 (+949 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 31.637 Alessandria, 18.959 Asti, 12.420 Biella, 56.335 Cuneo, 30.690 Novara, 209.190 Torino, 14.492 Vercelli, 14.253 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.564 extraregione e 2.707 in fase di definizione.
Utente denunciato a Borgo Vittoria
Lunedì mattina, i dipendenti di una struttura dell’ASL segnalano al 112 NUE la presenza di un soggetto molesto.
L’uomo, ultra settantenne, dopo aver constatato il mal funzionamento di un computer a disposizione degli utenti, si presenta presso uno degli sportelli e inizia a dare in escandescenze, insultando gli operatori. Questi tentano, invano, di calmarlo mentre l’anziano inizia a prendere a pugni il divisorio in plexiglass, per poi sradicarlo dal piano e scaraventarlo a terra, danneggiandolo.
Gli agenti del commissariato Madonna di Campagna intervenuti sul posto trovano l’uomo all’interno della struttura, seduto in sala d’attesa.
Per lui scatta la denuncia per interruzione di Pubblico Servizio e danneggiamento.
Tre spacciatori arrestati in 24 ore nella stessa zona
I due luoghi oggetto dell’attività di polizia distavano fra loro appena 300 metri.
Il primo arresto avviene lo scorso sabato pomeriggio, quando una pattuglia del Comm.to Centro nota in Corso Giulio Cesare, poco dopo Porta Palazzo, un soggetto già noto per reati connessi allo spaccio. Si tratta di un ventenne di nazionalità marocchina, con precedenti specifici: alla vista della pattuglia, il giovane lascia cadere per terra alcuni frammenti di hashish, altri gli rimangono nelle tasche. Complessivamente, i poliziotti recuperano e sequestrano a suo carico oltre 50 grammi di hashish e la somma in contanti di 105 € in banconote di piccolo taglio.
Poche ore dopo, gli agenti della Squadra di P.G. e dell’Ufficio Controllo del Territorio del Comm.to Barriera Milano individuano un appartamento in corso Brescia dove sono domiciliati due cittadini senegalesi sospetti. All’atto della perquisizione mentre uno di due, di 27 anni, riesce a deglutire alcuni involucri che celava nel cavo orale, all’altro vengono sequestrate ben 40 dosi di crack; nel loro appartamento, inoltre, vengono rinvenute e sequestrate anche 2 pentole con evidenti tracce riconducibili alla cottura del crack, 2150 € un bilancino elettronico di precisione e materiale da confezionamento vario. Anche per questi due cittadini stranieri, irregolari sul territorio nazionale, come l’altro, scatterà l’arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
A proposito della richiesta dei commercianti di vietare la manifestazione nazionale No Green Pass in programma sabato a Torino il prefetto Raffaele Ruberto dice all’agenzia Ansa: “un divieto non è proponibile, anche dal punto di vista costituzionale, ma i commercianti stiano tranquilli: sabato la manifestazione dei No Green Pass non toccherà il centro cittadino”. “La direttiva sul divieto di manifestate all’interno della Ztl sarà per l’occasione più rigorosa : il corteo partirà da piazza Castello, ma il centro sarà interdetto e, a differenza delle altre volte, non ci farà ritorno”.
In un incidente stradale avvenuto a Romano Canavese. è morto un 57enne nello scontro tra due vetture sulla strada statale 26 in località Poarello. L’uomo era alla guida di una Fiat Stilo scontratasi per cause ancora da accertare, con una Nissan Micra, finita in un prato. E’ ferita la conducente della Micra, una donna di 67 anni, portata in ospedale ma in condizioni non gravi.
La manifestazione No Vax, a livello nazionale promossa a Torino per sabato 18
“rischia di mettere in pericolo, proprio sotto le feste, non solo il lavoro di tantissimi commercianti, ma anche la salute dei cittadini: il cospicuo numero di partecipanti annunciato provocherà assembramenti da stadio”. Così il presidente di Confesercenti di Torino, Giancarlo Banchieri, che chiede al sindaco e al prefetto del di annullare la manifestazione no Green pass di sabato pomeriggio, unitamente ad altri colleghi commercianti.
Come Fulvio Griffa, presidente dell’associazione esercenti del centro: “Ok il diritto a esprimere le proprie opinioni, ma lo possono fare anche altrove. L’ultimo sabato prima di Natale per i commercianti è cruciale”.
Aggiunge Banchieri: “la minoranza urlante per evidente mancanza di idee mette in pericolo tutto questo, in un momento di recrudescenza della pandemia I No Vax sulle piazze e sui media sono la minoranza non soltanto più rumorosa, ma anche la più sovrarappresentata di sempre: la libertà di pensiero e di manifestazione qui non c’entra nulla”.