CRONACA- Pagina 1179

Addio al titolare del noto negozio di pasta fresca

E’ morto in ospedale a Chivasso, dov’era ricoverato dal  7 gennaio per uno scompenso cardiaco, Pierfranco Ullio, noto commerciante di Chivasso. 

Era titolare del negozio “Il pastaio”, molto conosciuto in città.

Vasto cordoglio della comunità locale per una figura molto attiva nel mondo economico locale.

La pasta fresca del suo negozio in centro, in via Torino,  è sempre stata un punto di riferimento gastronomico di qualità.

Controlli zona movida del sabato sera: 3 locali chiusi

Lo scorso sabato sera hanno avuto luogo i servizi straordinari interforze disposti con ordinanza del Questore nelle zone del centro cittadino maggiormente interessate dalla movida.

 

Operatori della Polizia di Stato appartenenti al Comm.to Barriera Nizza ed alla Polizia Amministrativa e Sociale, dell’ Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia Municipale, hanno effettuato controlli presso numerosi esercizi pubblici del quartiere San Salvario e di Piazza Vittorio Veneto allo scopo di prevenire e sanzionare condotte irregolari di esercenti ed avventori e verificare l’osservanza delle prescrizioni Covid-19.

 

Oltre 600 i green pass verificati agli avventori degli esercizi commerciali sottoposti a controllo:  10 le sanzioni per violazione della normativa “greenpass”.

 

Complessivamente, i locali interessati dai controlli sono 14; 3 di essi sono stati chiusi per violazioni della normativa volta al contenimento della pandemia da Covid- 19.

 

Un esercizio commerciale di via Berthollet, già sanzionato lo scorso 8 Gennaio per lo stesso motivo, è stato nuovamente sottoposto a chiusura per 5gg in considerazione e della presenza di numerosi avventori, nei pressi del bancone e della toilette, privi della mascherina, che formavano assembramenti.

 

Chiuso per 5 gg. anche un locale di via Belfiore in quanto all’interno è stata riscontrata una presenza di clienti di gran lunga maggiore rispetto alla capienza massima, molti dei quali, come anche il titolare, non indossavano la mascherina.

 

Infine, una gastronomia etnica, sempre in via Belfiore, è stata sanzionata e chiusa per 2 giorni in quanto la titolare del locale, intenta a preparare dei cibi, non indossava il dispositivo di protezione individuale.

Altri 2 locali, un Kebab di via XX Settembre  ed un pub di via Belfiore, sono stati sanzionati per violazione della norme sul greenpass.

 

Mattarella bis, murales sotto la Mole

In via Giuseppe Verdi ai piedi della Mole è apparso un lavoro ironico ispirato al Mattarella bis.

Lavoro dipinto a mano su carta e incollato al muro notte tempo. Il fumetto recita “ma non avevo detto, basta”, come dire che  quella famosa notte, alla scala, Mattarella non si fosse espresso bene, o piuttosto che il panorama politico non è in grado di offrire una soluzione diversa. Il lavoro di street art realizzato dall’artista che si cela dietro lo pseudonimo di John Sale é stato realizzato a pennello, spray, e marker su carta. Oltre l’opera alta 2m sono presenti in giro per tutta la città e soprattutto davanti la mostra dedicata ad Andy Warhol, le locandine pop di quest’immagine. Ogni pezzo è firmato da Jo e iaia duo di street artist. L’immagine è un remake dell’iconico Elvis Presley realizzato da Warhol, declinato all’attualità degli eventi politici che ci stanno toccando. Gli interventi di John Sale, che è un artista già apprezzati da vittorio Sgarbi, opera con etica, realizzando opere facilmente removibili, usando muri vecchi sempre già intaccati da altri writer.

Vandali dei negozi di via Roma, 21 condanne

Sono 21 le  condanne al processo per l’assalto ai negozi del centro storico di Torino, in via Roma,  il 26 ottobre 2020 durante la manifestazione contro le misure del governo per l’emergenza sanitaria.

Le condanne, eccetto un paio di posizioni considerati meno gravi, vanno dai 2 anni e 4 mesi ai 3 anni e 8 mesi.

L’accusa di devastazione e saccheggio è caduta: si è trattato di furti aggravati. La sentenza è stata pronunciata al termine di un processo con rito abbreviato.

Il bollettino Covid di martedì 1 febbraio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16 

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 9.988 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 8.520 dopo test antigenico), pari al 10,4% di 95.798 tamponi eseguiti, di cui 84.401antigenici. Dei 9.988 nuovi casi gli asintomatici sono 8.752 (87,6%).

I casi sono così ripartiti: 7904 screening, 1742 contatti di caso, 342 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 887.880, così suddivisi su base provinciale: 72.448 Alessandria, 40.777 Asti, 33.986 Biella, 121.929 Cuneo, 68.514 Novara, 468.062 Torino, 31.490 Vercelli, 32.058 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 4.331 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 14.285 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono132 (+5 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.081(-30 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 127.379

I tamponi diagnostici finora processati sono 14.390.216 (+ 95.798rispetto a ieri).

I DECESSI DIVENTANO 12.629

Sono 28, nessuno di oggi, i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 12.629 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.662 Alessandria, 769Asti, 483 Biella, 1.554 Cuneo, 1.021 Novara, 6.026 Torino, 581 Vercelli, 411 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 122 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

745.679GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 745.679 (+20.629 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 62.944 Alessandria, 35.875 Asti, 28.285 Biella, 105.102 Cuneo, 60.806 Novara, 389.968 Torino, 26.456 Vercelli, 27.991 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 2.776 extraregione e 5.576 in fase di definizione.

Addio a Roberta, una vita dedicata all’avvocatura

DAL PIEMONTE


È deceduta ad Alessandria in seguito ad una grave malattia l’avvocato Roberta Canoria

Aveva  68 anni, era moglie dell’avvocato Giuseppe Lanzavecchia. La passione per la professione di legale fu ereditata dal padre Luciano, magistrato e presidente del Tribunale di Tortona.

Laureata con lode presso l’Università degli Studi di Torino, patrocinante in Corte di Cassazione,  era fondatrice dello studio legale con il marito. Operò soprattutto in campo  penalistico in procedimenti in Corte d’Assise, passando al Diritto Civile, negli ambiti del diritto di famiglia e delle successioni. Vasto cordoglio in città, dove era molto conosciuta.

 

Passione asciugamani: li ruba dal barbiere. Ventenne arrestato (anche per droga)

Sabato pomeriggio personale della Squadra Volanti raggiunge il salone di un parrucchiere in zona Aurora dove il titolare aveva segnalato poco prima il furto di alcuni asciugamani.

L’uomo racconta ai poliziotti di essere solito stenderli su uno stendino posizionato nel cortile interno dello stabile, e di aver già subito un furto degli stessi nei mesi precedenti. Il titolare, inoltre, riferisce di alcuni screzi avuti precedentemente con un cittadino italiano di 20 anni, residente nel palazzo.

Gli operatori raggiungono l’appartamento del ventenne e, una volta all’interno, notano nel bagno un asciugamano del tutto identico a quelli di proprietà del parrucchiere. Nel controllare anche la camera da letto, vengono rinvenuti altri 2 asciugamani del coiffeur e 4 barattoli contenenti oltre 2 etti di sostanza stupefacente, tra marijuana ed hashish. Inoltre, all’interno di un armadio, i poliziotti scoprono una scatola recante sul retro la scritta “contabilità” dove erano custoditi oltre 6000 euro, ed un bilancino di precisione.

Il soggetto è stato tratto in arresto per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio e denunciato per tentato furto.

Il Siulp: “No alle strumentalizzazioni sulla polizia”

Rassicuriamo tutti se mai ce ne fosse bisogno: i poliziotti non hanno desideri reconditi di manganellare i cittadini che manifestano legittimamente, basta con le strumentalizzazioni!!!

Siamo d’accordissimo con il Sindaco di Torino Lo  Russo e anche noi, come lui, vorremmo una città dove non volino sempre i manganelli, come ha dichiarato sul giornale La Repubblica; peccato che il primo cittadino dimentica di aggiungere che per arrivare a questo grande risultato è necessario che le manifestazioni non vengano gestite, condizionate o indirizzate  da esponenti infiltrati di alcune aree antagoniste,  il cui scopo è esclusivamente quello di andare contro le forze dell’ordine, com’è successo nella manifestazione studentesca  di venerdì scorso. Come non aiutano le dichiarazioni di alcuni esponenti politici che senza conoscere i fatti nel dettaglio, anziché prediligere l’obiettività’ , sentono il dovere di schierarsi con i manifestanti a prescindere, e condannare le forze dell’ordine. 

Ricordiamo solo che un poliziotto è stato ferito con un pugno sul volto all’inizio degli scontri di piazza. 

La verità è che il diritto di manifestare legittimamente è sacrosanto, ma le infiltrazioni di elementi perturbatori nelle manifestazioni il cui scopo non è la rivendicazione, ma ingenerare scompiglio, tumulti, disordini e feriti, richiede da parte degli organizzatori di manifestazioni una inevitabile scelta di campo, impedendo che individui di questo tipo si aggreghino alle loro legittime manifestazioni finanche capeggiandole,  e denunciare eventuali atti di violenza. 

Se non si comincia con il rispetto delle regole e di chi le fa osservare come i tutori dell’ordine, ma lo “sport” più praticato è quello di aggredire, offendere e contestarle sempre e comunque è difficile che tutto questo possa essere consentito nel nome della democrazia o della libertà di manifestare poiché significherebbe trasformare le manifestazioni in inevitabili tumulti di piazza, con aree urbane alla mercé di violenze sfrenate.

A queste violenze e violazioni di legge le forze dell’ordine devono necessariamente rispondere per ripristinare la pacifica convivenza e se necessario con l’uso della forza prevista per legge dallo Stato.

Il Segretario Generale del Siulp di Torino Eugenio Bravo

Covid, il Piemonte punta anche sulle cure

“Dal 20 al 26 gennaio il Piemonte è al terzo posto per prescrizioni giornaliere e utilizzo dell’antivirale Molnupivarir, dopo Liguria e Lazio e al quarto posto per prescrizioni e utilizzo degli anticorpi monoclonali, dopo Veneto, Lazio e Marche. Potremmo essere decisamente più avanti, ma al momento usiamo tutte le scorte che ci vengono distribuite”. Lo ha dichiarato l’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi nel corso dell’aggiornamento in Commissione Sanità, presieduta da Alessandro Stecco, sulla situazione pandemica.

“Abbiamo chiesto all’Aifa una revisione delle modalità distributive che ci auguriamo avvenga a breve – ha aggiunto l’assessore – e nel frattempo continuiamo a implementarne l’uso che, insieme alle cure domiciliari, sta dando buoni risultati”.

L’assessore e i suoi consulenti hanno confermato che dagli ultimi dati sembra che il picco della pandemia sia superato e sia cominciata la fase discendente anche se il numero dei contagi rimane alto.
In attesa che vengano emanate nuove imminenti direttive governative per le scuole, rispondendo a Francesca Frediani (M4o) l’assessore ha dichiarato che “si farà parte diligente, con l’Assessorato all’Istruzione, affinché sia rispettata la circolare interministeriale che prevede anche per gli studenti portatori di handicap la didattica in presenza”.

Con Stecco (Lega) ha convenuto sulla possibilità di valutare e identificare, a seconda dei periodi, i principali soggetti vettori del contagio, rappresentati per lo più da chi ha frequenti contatti interpersonali come i lavoratori e gli studenti. Rispondendo a Marco Grimaldi (Luv) Icardi ha riferito che “i 960 posti letto, in parte pubblici e in parte privati, a disposizione della Regione e suddivisi su tutto il territorio regionale, sono da considerarsi ‘attivabili’ per erogare cure Covid”.

La Commissione ha poi iniziato l’esame delle quattro proposte di legge sui disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, presentate dai primi firmatari Silvio Magliano (Moderati), Domenico Rossi (Pd), Carlo Riva Vercellotti (Fdi) e Sara Zambaia (Lega). I commissari hanno convenuto di procedere all’esame del testo unificato dei quattro provvedimenti licenziati dal gruppo di lavoro presieduto dal vicepresidente Rossi, che verrà esaminato nelle prossime sedute per poi approdare in Aula.

In apertura dei lavori, su proposta di Daniele Valle (Pd) sonio stati auditi i rappresentanti del Comitato Famiglie 162 per un approfondimento sull’attività del Comitato e sull’applicazione della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità.

Il presidente del Comitato Claudio Gilardi e Clara Salvador hanno insistito sulla necessità che “anche in Piemonte, come in Sardegna, in Friuli Venezia Giulia e in Toscana, venga data piena attuazione alla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità attraverso l’attivazione di ‘progetti di vita’ personalizzati e coprogettati tra la persona con disabilità, la famiglia e i Servizi sociali, previa adeguata formazione degli operatori”.

Rispondendo a MaglianoGilardi ha affermato che “la delibera di Giunta 51-2019 prevede ‘progetti di vita’ indipendente per tutte le disabilità, ma mentre è relativamente facile ottenere assegni di cura per disabilità motoria, nei casi di disabilità sensoriale e intellettiva è tutto più complicato”.

“Abbiamo bisogno – ha risposto Salvador a Valle e Stecco – che i progetti di vita indipendente siano gestiti dai Servizi socioassistenziali anche nell’ottica del ‘dopo di noi’ e che si provveda a una riprogrammazione delle risorse economiche per dar loro continuità”.

Commercialista suicida a Torino, cordoglio anche dai colleghi di Milano

«Il suicidio della collega commercialista di Torino al nono mese di gravidanza ha evidenziato in modo tragico come per le libere professioniste non siano previste forme di tutela e supporto nel momento in cui decidano di avere un figlio», dichiara Marcella Caradonna, Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Milano.

«Tutto l’Ordine di Milano è vicino alla famiglia per un avvenimento che, a nostro avviso, può, a tutti gli effetti, essere considerato una “morte bianca”. Un’indennità riconosciuta dalla Cassa di previdenza e parametrata al reddito (che nelle donne è mediamente molto inferiore a quello maschile) non può essere ritenuta sufficiente – sottolinea la Presidente Caradonna – poiché non esistono agevolazioni che consentano alla donna di rallentare il proprio lavoro o la possibilità di diluire l’attività senza subirne conseguenze».
«È un tema urgente che va affrontato aprendo un tavolo di confronto che giunga ad una modifica normativa – prosegue Marcella Caradonna – perché le libere professioniste sono centinaia di migliaia in Italia e, se non hanno un aiuto dalla famiglia, il periodo di gravidanza diventa estremamente gravoso, soprattutto se in esso si accavallano, come nel caso di noi commercialiste, scadenze e adempimenti che rendono il lavoro particolarmente stressante».
«Sarebbe importante che nel PNRR si ipotizzino investimenti anche per queste maternità, vissute, nella maggior parte dei casi, in salita – conclude la Presidente dell’ODCEC Milano – e auspico che la Ministra Bonetti avvii progetti dedicati che consentano di colmare il gap di trattamento esistente fra le mamme che vivono un lavoro dipendente e chi, invece, ha un lavoro autonomo».