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Il bollettino Covid di mercoledì 23 marzo

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 2.820 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari al 9,7% di 28.957 tamponi eseguiti, di cui 24.918 antigenici.

Il totale dei casi positivi diventa 1.031.898, così suddivisi su base provinciale: 87.863 Alessandria, 47.483 Asti, 39.654 Biella, 135.588 Cuneo, 77.867 Novara, 547.804 Torino, 36.726 Vercelli, 37.630 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 5.135 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 16.148 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 23 (invariato rispetto a ieri)

I ricoverati non in terapia intensiva sono 562 (-6 rispetto a ieri)

Le persone in isolamento domiciliare sono 49.449

I tamponi diagnostici finora processati sono 16.298.412 (+ 28.957 rispetto a ieri).

I DECESSI DIVENTANO 13.169

Sono 3, nessuno di oggi, i decessi di persone con diagnosi di Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti).

Il totale diventa quindi 13.169 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.770 Alessandria, 788 Asti, 501 Biella, 1.598 Cuneo, 1.058 Novara, 6.288 Torino, 607 Vercelli, 424 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 135 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

968.695 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 968.695 (+2.110 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 81.562 Alessandria, 44.833 Asti, 37.753 Biella, 128.862 Cuneo, 74.409 Novara, 518.447 Torino, 34.450 Vercelli, 35.140 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 3.945 extraregione e 9.294 in fase di definizione.

Gruppo Building inaugura la nuova Piazzetta della Visitazione e l’area archeologica di Quadrato

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Building con la Soprintendenza, Fondazione CRT, Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale

Nuovi e antichi spazi pubblici a Torino

Una nuova piazza pedonale al Quadrilatero e l’unicum di un’area archeologica nel cortile di un condominio speciale

 

Torino, 23 marzo 2022. Da oggi il Quadrilatero di Torino, l’antica Augusta Taurinorum, ha una nuova piazza pubblica e una nuova area archeologica. A unirle è Quadrato, spazio cittadino nato dalla riconversione dell’antico convento di Sant’Agostino in condominio contemporaneo e relais urbano, realizzata dal Gruppo Building nel 2018, e dal restauro conservativo dell’antica area termale d’epoca romana – rinvenuta nel cortile durante i lavori- reso possibile dal Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale con il sostegno della Fondazione CRT.

 

Tra via delle Orfane e via San Domenico, Quadrato affaccia sulla storica Piazzetta della Visitazione; oggi, grazie alla progettazione e all’investimento del Gruppo Building, la piazzetta è un nuovo angolo pubblico di Torino e dello storico quartiere. L’intervento ha previsto una nuova pavimentazione e la pedonalizzazione della Piazzetta, l’area compresa tra la Chiesa di Santa Chiara, l’edificio dell’Ufficio di Igiene e Sanità Pubblica, oggi sede dell’ASL di Torino, la Chiesa della Santissima Annunziata e Quadrato, regalando una nuova piazza nel cuore più antico di Torino.  Qui dove nel 28 a.c fu fondata Julia Augusta Taurinorum, quando si scava, si trova spesso un tesoro. Nel corso dei lavori di riconversione dell’antico convento, nel 2017, gli scavi condotti dalla Soprintendenza e dal Gruppo Building hanno messo in luce all’interno del cortile di Quadrato un’antica domus, risalente all’epoca romana, costruita nel II secolo d.C., con un mosaico rappresentante la figura mitologica di Atteone. Dopo il restauro condotto dal Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”, con il sostegno della Fondazione CRT, l’area archeologica è oggi aperta al pubblico.

 

Sul lato di via delle Orfane della Piazzetta della Visitazione affaccia Quadrato, casa contemporanea inaugurata a fine 2018 dal Gruppo Building su progetto dello studio Boffa Petrone & Partners, che lo ha trasformato in un condominio di pregio, relais urbano, con appartamenti affittabili anche per brevi soggiorni, e sede di Isokinetic, centro di sports medicine e riabilitazione ortopedica d’eccellenza.  Nel corso dei lavori di realizzazione dell’autorimessa sotterranea sono emersi ritrovamenti archeologici di eccezionale consistenza. Si tratta di un vasto complesso di epoca romana imperiale, risalente al II secolo, con grandi ambienti pavimentati e una decorazione a mosaico rappresentante la figura mitologica del cacciatore Atteone, sbranato dai suoi cani. Il cortile tra via delle Orfane e via San Domenico diventa dunque l’area archeologica di Quadrato una nuova domus della Torino romana, visitabile e aperta al pubblico.  

 

L’area è aperta al pubblico gratuitamente, accedendo dal portone d’ingresso dell’edificio di via delle Orfane 20. È inoltre possibile farsi accompagnare in visite guidate grazie ad iniziative proposte da operatori e guide turistiche; tra questi i tour dell’Associazione Arcana Domus, volti alla scoperta della Torino archeologica all’interno dei quali è ricompreso anche il sito emerso durante la realizzazione di Quadrato.

 

Davanti a Quadrato, lo studio Boffa Petrone & Partners del Gruppo Building ha progettato e realizzato i lavori di trasformazione e restauro della Piazzetta della Visitazione e con Fondazione CRT della contigua Chiesa di Santa Chiara. I lavori sono stati direzionati verso la risistemazione del selciato della piazza per consentirne la parziale pedonalizzazione. L’intervento di pedonalizzazione ha inserito uno spazio libero con panchine, delimitato da alcune transenne classiche della Città di Torino e alcuni vasi piantumati a verde. È stato inoltre rialzato il marciapiede pedonale sul lato sud-ovest della Piazzetta e realizzato un dosso, per agevolare l’attraversamento a piedi, all’imbocco della via San Domenico. La proposta progettuale della nuova sistemazione della Piazzetta, puntando su una migliore qualità e valorizzazione dello spazio pubblico è stata accolta favorevolmente dalla Circoscrizione 1.

 

 

Bimbo rischia di soffocare, maestra lo salva. L’Assessore: prevenzione fondamentale

 

«Ho appreso leggendo “La nuova provincia di Asti”, una notizia a lieto fine riguardante una maestra astigiana che ha disostruito, a scuola, un bambino che stava soffocando. E’ una notizia su cui giova riflettere».

Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, commenta un fatto accaduto in una scuola primaria di Asti  che apparentemente poteva sembrare una sciocchezza, ma che ha rischiato di finire in tragedia.

Durante l’intervallo, mentre stava consumando la sua  monoporzione di parmigiano, il bambino ha iniziato a non respirare più. Dopo pochi secondi è diventato cianotico portandosi le mani alla gola, tipico segnale che le sue vie aeree superiori si erano occluse.

Da lì a pochi minuti si sarebbe verificato l’arresto cardiaco, se qualcuno non avesse saputo come intervenire correttamente.

La storia però ha avuto un finale diverso, grazie al tempestivo intervento della maestra che si trovava lì accanto e che accorgendosi che il bambino non stava respirando, gli ha praticato subito la manovra di Heimlich, appresa qualche anno prima durante un corso tenuto da un’associazione no-profit astigiana.

«Gli ho praticato subito la manovra di Heimlich, dopo averlo fermato, dal momento che, spaventato, si era messo a correre nell’aula – racconta la docente al giornale -; grazie a questa manovra, il bambino è riuscito a liberare le vie aeree, tornando a respirare con regolarità».

Momenti concitati quelli vissuti dalla maestra che ringrazia chi le ha insegnato quelle importanti manovre salvavita.

«Queste sono tematiche importanti che promuovo da anni – osserva Icardi -; uno degli insegnamenti che ci ha lasciato la pandemia è che bisogna investire nella prevenzione, non solo per le grandi opere, ma anche nel quotidiano; quale esempio migliore per i nostri figli che tutti i giorni vanno a scuola? Non solo i docenti, ma anche i bambini dovrebbero essere sensibilizzati e formati alla prevenzione e alle manovre salvavita. Essere pronti all’emergenza può salvare vite umane. Le buone prassi danno buoni risultati, ma bisogna investire su questi temi per avere un effetto moltiplicatore tra le persone – conclude l’assessore alla sanità -. La conoscenza è contagiosa, ognuno di noi può essere un moltiplicatore e invogliare molti altri a diventarlo. E’ fondamentale che siano preparati a questi eventi non solo i professionisti sanitari, ma anche la popolazione. Ringrazio il Sistema dell’Emergenza Sanitaria e le associazioni, nessuna esclusa, che con il loro impegno fanno della prevenzione e della sicurezza la loro missione sociale: ognuno può rendere il nostro Piemonte un luogo più sicuro».

Titolare di una ditta di traslochi rischia multa e arresto per abbandono di rifiuti

Nel mese di novembre, a seguito di un’accurata indagine investigativa su alcuni documenti rinvenuti tra gli oggetti scaricati abusivamente a bordo strada, che riportavano nomi e indirizzi di alcune persone, era stato denunciato un uomo all’Autorità Giudiziaria dagli agenti del Comando Territoriale V della Polizia Locale per il reato di abbandono di rifiuti.

Al trentanovenne di nazionalità marocchina, autore del reato e titolare di una ditta individuale di traslochi e sgombero locali, era stato prescritto l’obbligo di ripulire l’area entro il termine ultimo del 16 marzo.

Nei giorni scorsi, i ‘civich’ hanno effettuato un sopralluogo in strada delle Vallette, durante il quale hanno accertato che l’ingente quantitativo di rifiuti riversati dal soggetto su suolo pubblico nel mese di ottobre non era ancora stato sgomberato.

Pertanto, ora, l’uomo rischia la pena dell’arresto da tre mesi ad un anno e una sanzione che va da 2.600 a 26.000 euro.

Non si tratta del primo episodio di abbandono in quest’area, ragion per cui, gli uomini del Comando Territoriale V effettuano controlli periodici che disincentivano lo scarico abusivo, ma che di tanto in tanto portano al ritrovamento di rifiuti di varia natura sul suolo pubblico.

Dal Monferrato alla Slovacchia per aiutare il popolo ucraino

VIAGGIO IN SLOVACCHIA, FRONTIERA POCO CONOSCIUTA DRAMMA DELL’UCRAINA. UNA DELEGAZIONE MONFERRINA HA PORTATO AIUTI PER I PROFUGHI

 

Nell’ambito del  dramma della guerra che ormai da un mese insanguina l’Ucraina, invasa dai russi,  c’è quello, particolarmente tragico della fiumana dei profughi e profugati che abbandonano il loro Paese per cercare scampo all’estero. In questi giorni i riflettori dei media si sono soffermati spesso sulla Polonia e sulla Romania che costituiscono la prima tappa di accoglienza per le migliaia e migliaia di donne, bambini, anziani che cercano scampo dai bombardamenti e dai combattimenti, lasciando alle spalle tutto quello che avevano. Ma niente o pochissimo si è parlato della Slovacchia che attraverso il suo confine orientale confina con un angolo di Ucraina incastonato tra Ungheria e Polonia. Qui, nella provincia che ha come capoluogo Kosice, è arrivata da subito una massa di profughi che hanno la città di Uzhorod, di circa 150mila abitanti, l’ultimo centro ucraino vicinissimo al confine slovacco e quindi all’Unione Europea. E al di là del confine, appunto in Slovacchia, sono adesso circa 250mla le persone che stanno cercando di fuggire dagli orrori della guerra. Senza clamori anche qui la macchina della solidarietà si è messa in moto e adesso, sono arrivati la Croce Rossa internazionale, l’Ordine di Malta. Ed è qui e da qui, visto il legame che esiste tra il Piemonte, e nello specifico il Monferrato Casalese e la Slovacchia, che sono arrivati nei giorni scorsi gli aiuti da Casale Monferrato, dalla Diocesi di Casale e dal volontariato monferrino. I legami sono molteplici: Casale Monferrato è gemellata con Trnava, tra la Diocesi di Sant’Evasio e quella di Bratislava – Trnava esistono legami che hanno portato negli anni diversi sacerdoti slovacchi a Casale, dal giugno scorso c’è un gemellaggio tra il Santuario di Crea e quello di Klokociov, appartenente alla Diocesi  di Kosice (anche se sarebbe meglio parlare di Eparchia che segue il rito greco-cattolico), siglato dal vescovo Gianni Sacchi con l’arcivescovo monsignor Cyril Vasil, nativo di Kosice e per 11 anni a Roma come segretario della Congregazione delle Chiese Orientali.

La delegazione, guidata dal sindaco di Casale Monferrato, Federico Riboldi e dal rettore del Santuario di Crea, monsignor Francesco Mancinelli, che parla correntemente la lingua slovacca, con l’architetto Filippo Maria Doria, Stefano Granziero degli Amici del Po e alcuni volontari ha portato un tir di aiuti di vario genere, varcando il confine ucraino in una angolo che, al momento, non è ancora stato toccato direttamente dal conflitto, mentre quelli in denaro sono pervenuti all’Eparchia di Kosice impegnata sul campo nell’accoglienza. “Alla frontiere – dice monsignor Mancinelli – c’è un flusso continuo di auto, ma anche di tante donne e bambini che varcano il confine a piedi. Sono scene che non ti fanno rimanere indifferente, che fanno venire le lacrime agli occhi. Sul fronte slovacco sono ben organizzati, ci sono sempre due/tre pullman pronti per accoglierli”. Un particolare che è stato molto apprezzato della spedizione italiana è che tutti i pacchi consegnati (ed erano gli unici in questo senso) avevano il contenuto scritto all’esterno in italiano, slovacco e ucraino in modo da facilitarne le operazioni di smistamento. Nel corso della missione è avvento anche l’incontro con il cardinale Michael Czerny, canadese nato nella Repubblica Ceca, inviato speciale di papa Francesco. Il sindaco di Casale, Federico Riboldi ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno operato per raggiungere l’obiettivo: Diocesi di Casale, Croce Rossa, Scout, Misericordia, Amici del Po,  i volontari, i Comuni di Oviglio e Stroppiana e le scuole di Madonnina e del Sacro Cuore.

Massimo Iaretti

Scontro tra moto, scooter e trattore: muore il terzo motociclista in tre giorni

Ieri un motociclista è morto a Villar Dora sull’ex statale. Nello scontro sono stati  coinvolti  un trattore, la  moto  e uno scooter, il cui conducente ha riportato ferite. Sul posto sono accorsi i sanitari del 118, ma per il motociclista non c’era più nulla  da fare. Intervenuti anche i vigili del fuoco e i carabinieri. Si tratta del terzo motociclista morto in tre giorni sulle strade del Piemonte.

Addio all’ostetrica che dopo la pensione si dedicò al volontariato

DAL PIEMONTE

In pensione da pochi mesi aveva scelto  di prestare servizio come volontaria nei centri vaccinali anti covid per i bambini di Borgomanero. Antonella Cerutti, ostetrica, aveva compiuto  65 anni. Era molto apprezzata nell’ambiente ospedaliero. La sua morte è stata annunciata dall’Asl Novarese. Grande cordoglio tra i colleghi di lavoro.

La polizia trova 8 chili di hashish e una carabina rubata

Arrestato un uomo dagli agenti del Commissariato San Paolo

Lunedì mattina, gli agenti del Commissariato San Paolo, nel corso di controlli sulle occupazioni abusive nel plesso delle case popolari di corso Racconigi, condotti con personale della Polizia Municipale, hanno tratto in arresto un quarantaseienne italiano.

Nell’alloggio occupato abusivamente dall’uomo, nel quale si è potuto fare accesso unicamente attraverso una finestra, i poliziotti hanno trovato quasi 8 chili e 200 grammi di hashish e una settantina di grammi di marijuana. Parte dello stupefacente era confezionato in dosi pronto per essere venduto al dettaglio. Al quarantaseienne è stata anche sequestrata la somma di 585 euro, oltre a una pistola giocattolo priva del tappo rosso.

Durante le fasi di messa in sicurezza dell’immobile, grazie alla presenza di un foro nella controsoffittatura del bagno, gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato una carabina, con caricatore e 4 cartucce calibro ventidue, risultata provento di furto nel 2014. Sull’arma verranno condotti accertamenti per appurare la presenza di variazioni nella meccanica che possano trasformarne il funzionamento.

La Mezza di Torino, modifiche alla viabilità e ai mezzi pubblici

nella parte Est del centro Città, avrà luogo la gara podistica   LA MEZZA DI TORINO.

La manifestazione sportiva si svolgerà interamente all’interno del territorio comunale e interesserà l’area individuata sulla sponda ovest del fiume PO che va da Piazza Castello, lungo l’asse di Via Po, corso Cairoli e corso Massimo d’Azeglio, fino al  Ponte Balbis.

La gara avrà inizio alle ore 9.30 con partenza e arrivo  nel tratto pedonale di via Roma. La durata prevista della manifestazione è di circa 3 ore e il percorso sarà chiuso completamente a partire dalle ore 9.00 fino alle 12.30 circa e non sarà in alcun modo possibile attraversare l’area.

A partire da tale ora, la suddetta area sarà quindi soggetta a modifiche viabili. L’intero percorso sarà interdetto alla circolazione veicolare per tutta la durata della manifestazione e in particolare saranno chiusi i seguenti principali assi viabili: ponte di Piazza Vittorio Veneto in direzione centro (aperto in direzione Gran Madre), Ponte Isabella  in direzione corso Dante (aperto nel senso opposto),  Ponte di Corso Vittorio Emanuele II (chiuso in entrambe le direzioni). Il Ponte Balbis, invece, sarà aperto in entrambe le direzioni. Corso Galileo Galilei sarà percorribile in contromano (lato fiume) verso ponte Isabella, tramite una parzializzazione viabile.

Il percorso di gara sarà il seguente: PARTENZA – via Roma – piazza Castello – viale I Maggio – Rondò Rivella – corso San Maurizio (carr. laterale) – via Rossini – via Po – piazza Vittorio Veneto – Murazzi del Po – viale Virgilio (Arco dell’Artigliere) – Mattioli – viale Crivelli – viale Turr – Marinai d’Italia – salita Tiepolo – corso Galileo Galilei (contromano verso Ponte Balbis, tratto parzializzato) – corso Massimo D’Azeglio (carreggiata laterale fino a corso Dante) – D’Azeglio (dopo corso Dante carreggiata centrale nel senso di marcia) – corso Vittorio Emanuele II (carreggiata centrale verso corso Fiume) – corso Cairoli – lungo Po Diaz – Piazza Vittorio Veneto (perimetrale sud) – corso Pr. Amedeo – piazza Carlo Alberto – via Carlo Alberto – via Po – piazza Castello (fino a via Roma con ritorno verso Regio) – viale I Maggio – Rondò Rivella – corso San Maurizio (carr. laterale) – via Rossini – via Po – Piazza Vittorio Veneto – Murazzi del Po – viale Virgilio (Arco dell’Artigliere) – Mattioli – viale Crivelli – viale Turr – Marinai d’Italia – salita Tiepolo – corso Galileo Galilei (contromano verso Ponte Balbis, tratto parzializzato) – corso Massimo D’Azeglio (carreggiata laterale fino a corso Dante) – corso Dante (fino alla rotonda Dante e ritorno) – D’Azeglio (carreggiata centrale dir. Centro) – corso Vittorio Emanuele (carreggiata centrale verso Fiume) – corso Cairoli – lungo Po Diaz – Piazza Vittorio Veneto (perimetrale sud) – corso Pr. Amedeo – piazza Carlo Alberto – via Carlo Alberto – via Po – piazza Castello – via Roma – ARRIVO.

 

Lungo tutto il percorso di gara sarà in vigore il divieto di sosta permanente e continuo, dalle ore 08.00 del giorno 27 marzo, fino al termine della manifestazione.

 

La Centrale Operativa della Polizia Municipale metterà a disposizione una linea telefonica (011.011 1) per rispondere alle richieste dei cittadini sui percorsi consigliati.

 

 

Anche i percorsi dei mezzi di trasporto pubblico transitanti nell’area interessata dalla manifestazione subiranno alcune deviazioni dalle ore 9.00 alle ore 12.45.

 

Nello specifico  saranno deviate le linee 4 – 6 – 9 – 13 – 16 – 8 – 30 – 33 – 42 – 55 – 56 – 61 – 67 – 68 – 70. Anche il collegamento Torino – Reggia di Venaria subirà modifiche.

 

Per maggiori dettagli sulle linee deviate, visionare il sito Internet di GTT https://www.gtt.to.it/cms/

Un giardino incantato nel mondo di AIEF

potrebbe intitolarsi così la fiaba preziosa volta a grandi e piccini, quella davvero in grado di donarci la percezione di ciò che più occorre per riuscire a divenire davvero consapevoli di quanto importante sia cominciare a costruire e a ricostruire bellezzatramite la stessa.

Larte, i suoi colori e le sue interpretazioni, lo spettacolo, la musica, la poesia, la realizzazione  di progetti unici capaci di edificare solidali verità, sono sempre stati tramiti assolutamente propositivi, perché davvero in grado di stuzzicare le emozioni e il valore di un sacrificio capace di non rendersi indifferente ma al contrario sensibile e operativo ai bisogni dellumanità.

Larte per esempio ci permette di attivare una rivoluzione gentile nei confronti di chi purtroppo non riesce a divenire leggero, obiettivo e pratico dinanzi alle problematiche della vita, facendo una netta distinzione tra piacere e dovere. Questo significa che per migliorare la propria vita e quella degli altri, dobbiamo a volte renderci consapevoli di avere tutti la capacità di avere anche una mente creativa in ciò che facciamo.

Praticare arte o trovare il modo di sostenerla, non serve solo a guadagnare, anzi, quando ci si allontana dallobiettivo dei soldi, ecco che i risultati più proficui giungono, perché abbiamo uno scopo più alto che mette in secondo piano dubbi e problematiche.

Larte trasforma il piombo in oro alchemico, permette alle gioie  e ai dolori di emergere e di farci crescere attraverso di essi.

Tutte le forme darte, se pur viste dagli occhi di chi la crea, da quelli dello spettatore, da quelli dellinvestitore o del sostenitore, ci danno un ruolo, ci permettono di sentirci utili. Larte ci dona la serenità, il benessere mentale, la trasformazione interiore. Essa è un mezzo gigantesco davvero capace di far riemergere le attitudini del cuore di ognuno di noi. Risveglia impulsi con i suoi colori, divenendo un faro nella burrasca o un fiore spettacolare capace di fiorire in un giardino incantato nel mondo di chi davvero sa coglierlo

La Fondazione AIEF per linfanzia e ladolescenza è la prima in Italia che è stata davvero capace di evidenziare con larte, lo spettacolo e i progetti più proficui, limportanza  atta ad esaltare il valore sociale di un mondo spesso indifferente alle problematiche di altrui, innanzitutto quelle dei bambini, dei giovani, i più fragili e indifesi, creature il più delle volte davvero innocenti, incapaci di progettare recinti protettivi per se stessi, ma attivi portatori di emozioni e di pensieri profondi e propositivi, da parte di coloro che davvero dovrebbero avere la sensibilità di comprendere e di attivarsi per sostenerli.

 

La Fondazione torinese AIEF, punta innanzitutto a prevenire e azzerare ogni violazione dei diritti dellinfanzia e delladolescenza sanciti dalla Convenzione ONU.

La Fondazione sboccia ufficialmente nel novembre 2021 in occasione della giornata internazionale per i diritti dellinfanzia e delladolescenza.

Lideatore e il Presidente di questa bellissima iniziativa porta il nome di Tommaso Varaldo, un giovane laureato in scienze  giuridiche e un giornalista pubblicista. Munito di uneducazione artistica che mastica fin da piccolo tra le sale dorate di gallerie darte, dove, con sua mamma, direttrice della Fondazione Palazzo Bricherasio di Torino, ha la possibilità di acquisire grande  sensibilità volta al valore dellarte che gli viene trasmesso con infinita dedizione.

La sua attività politica nasce a soli 16 anni allinterno delle istituzioni scolastiche come dirigente di Studenti per le Libertà” di Torino, il braccio operativo nelle scuole e nelle Università del Popolo della Libertà.

Una giovane anima nobile e dotta quella di Tommaso Varaldo, che fa della sua grande preparazione artistica, politica e giuridica, un tramite davvero efficace, capace di stupire non solo le istituzioni, ma anche tutti coloro che gravitano in un territorio fragile e molto spesso persino disastroso. Coloro che combattono giornalmente dinnanzi allindifferenza, alle sorde orecchie, alla mente e al cuore di coloro che invece potrebbero davvero apportare miglioria e non lo fanno.

La sua innovativa capacità imprenditoriale e non da meno la sua sensibilità davvero fuori dal comune, lo dipingono come un vero e proprio Peter Pan, in grado di smuovere e migliorare una situazione sociale assai precaria, molto spesso dormiente dinnanzi a problematiche impossibili da non considerare e risanare.

In questo suo pellegrinaggio incontra la creatività eclettica e generosa del Maestro darte contemporanea Eugenio Bolley. Tra loro nasce una socializzazione e una solidarietà molto speciali, tali da generare lunione delle loro forze e delle loro iniziative più idonee al miglioramento di uno stato di fatto davvero bisognoso di essere supportato.

Il connubio tra arte, cuore e imprenditoria crea così linizio di unavventura molto inattesa e sbalorditiva.  Eda qui, nel 2018, che Tommaso Varaldo fonda lAssociazione Infanzia e Famiglia AIEF.

Oggi la Fondazione AIEF è unassociazione molto attiva che si avvale di decine di volontari davvero intenzionati a sostenere questa iniziativa. Ognuno di loro ha una preparazione specifica nel mondo del lavoro e ognuno di loro mette a disposizione la propria esperienza e professionalità a favore della collettività, con una disponibilità e un cuore davvero inusuali. Pronti sempre a intervenire per ogni situazione allarmante, quella magari volgarmente deturpata da violazioni di diritti umani e non solo.

Lassociazione è particolarmente dedita a sostenere nuclei familiari in difficoltà ed è volta al sostenimento globale per la tutela dei diritti dei minori e lattuazione della Convenzione ONU sui diritti dellinfanzia e delladolescenza.

Lingegno e la dedizione del giovane Tommaso Varaldo  e quello dellassociazione si focalizzano  quindi nellattivare un impegno politico volto al territorio, con una particolare attenzione per i bambini, per i giovani e per lambiente, con programmi di grande rilievo, quali promuovere il patrimonio artistico e culturale della Fondazione, sviluppare il ruolo sociale dellarte contemporanea, sostenere lo sviluppo dei progetti sociali e solidali dellAssociazione AIEF, supportare iniziative volte alla tutela dellinfanzia e delladolescenza, promuovere analisi e proposte sulle politiche familiari, dellinfanzia, delladolescenza e della genitorialità.

Ovviamente, come in tutte le Associazioni serie e competenti, esistono anche i grandi Sostenitori, come piccole e grandi aziende e quantaltro.

Nasce così il Comitato dei Sostenitori della Fondazione AIEF, rappresentato da personalità che si distinguono per competenza, impegno e sensibilità. Tale consiglio è composto da un minimo di 15 membri oltre al Presidente della Fondazione, ai membri del Consiglio Direttivo, al Presidente del Comitato Tecnico Scientifico ed a un delegato dellAssociazione Infanzia e Famiglia AIEF.

Potremmo dire : tutti insieme appassionatamente?SI!

Il profondo credo dei valori, i più autentici e costruttivi, lappartenenza a quella responsabilità capace di vedere oltre il proprio giardino, la preziosità di quella bellissima volontà che non chiede necessariamente un ritorno ma semplicemente quellamabile consapevolezza di osare senza  pretendere troppo sognando un futuro migliore ecc.bè, chiedono la condivisione e il supporto di questa sorprendente iniziativa.

Ulteriori famigliarità e complicità  con  nuovi sostenitori quindi, le entrate di  attendibili e rigogliose risorse,  la capacità di costruire tramite le belle cose in grado di sostenere anima, cuore e intelletto,  quali larte, la musica, lo spettacolo e gli eventi più eclatanti per una condivisione gioiosa e proficua, saranno lanima più potente capace di sostenere uniniziativa così importante come AIEF.

Confucio diceva : Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco.

Partiamo da qui, da questa massima così saggia e delicata, cominciando a fare qualcosa di concreto, noi tutti.

Sviluppiamo linfinito della nostra curiosità come infanti già cresciuti ma che , forse, ancora non conoscono la formula magica per diventare veri giganti buoni.

Non scordiamo il valore di quellecarezze e doniamole alle piccole anime che forse ancora non le riconoscono perché violate dallinettitudine, dal cinismo volgare , dalla violenza malata, dallo squallido opportunismo e dallignoranza di qualcunoche non vuole vedere ne’ sentire.

Non scordiamo tutti i bambini del mondo, perché solo tramite loro potremo sperare nel nostro futuro più spettacolare e costruttivo!

Monica Chiusano