CRONACA- Pagina 1100

Droga dello stupro e violenze: arresti a Torino in un giro di prostituzione maschile

Il giro di prostituzione maschile si basava sulla sostanze stupefacenti in cambio di rapporti sessuali, I carabinieri hanno eseguito otto misure cautelari nelle province di Torino e di Lecce.

I reati contestati sono violenza sessuale aggravata, rapina in concorso e spaccio di sostanze stupefacenti. L’inchiesta è stata condotta da marzo a luglio 2021 e sono emerse due violenze sessuali con l’utilizzo di GHB, la  “droga dello stupro”, oltre a una rapina in abitazione.

Malato, invalido e disoccupato: ma niente colonscopia fino a ottobre 2023

LETTERA AL GIORNALE 


Caro direttore,

abito a Torino e sono malato oncologico invalido al 100%, disoccupato con necessita’ di colonscopia in narcosi prima. Ebbene, mi sono rivolto alla sanità pubblica e mi hanno proposto come prima data disponibile il 23 Ottobre 2023. Il malato in quella data potrebbe essere già al cimitero. Privatamente, pagando, l’ accesso è immediato.

Lettera firmata

Emergenza profughi ucraini: possibile ospitarli a casa propria, indicazioni sul sito della Regione. 1500 famiglie disponibili

 LE INDICAZIONI PER CHI STA GIÀ OSPITANDO

 

Sono circa 1.500 le famiglie piemontesi che in pochissimi giorni hanno raccolto l’invito della Regione Piemonte a dare la disponibilità ad ospitare i profughi ucraini che raggiungeranno l’Italia. Chi lo desidera può manifestare la propria disponibilità all’accoglienza in casa compilando il modulo on line sul sito della Regione Piemonte.  

Seguendo le indicazioni on line in pochi passaggi si forniscono le informazioni sulla composizione del nucleo famigliare ospitante, la presenza di animali e bambini, la tipologia dell’abitazione, la possibilità di ospitare minori o persone disabili, il periodo di disponibilità e gli altri elementi utili a identificare la tipologia di accoglienza che si potrà dare.

È inoltre attiva la mail accoglienza.ucraina@regione.piemonte.it per richieste di informazioni sull’accoglienza di chi sta fuggendo dalla guerra in Ucraina.

A coloro che stanno già ospitando persone arrivate dall’Ucraina si ricorda, al fine di avviare le procedure necessarie a fornire il massimo supporto sia ai rifugiati sia alle famiglie che stanno generosamente offrendo ospitalità, di comunicare le generalità delle persone accolte alla Stazione di Polizia o alla Caserma dei Carabinieri più vicina.

Anche ieri si è svolto l’incontro del Coordinamento regionale per l’emergenza profughi a cui hanno preso parte il presidente Alberto Cirio e il console onorario dell’Ucraina a Torino Dario Arigotti, insieme agli assessori alla Protezione civile e Gestione emergenza profughi ucraini Marco Gabusi e ai Bambini Chiara Caucino. Presenti anche i rappresentanti delle Prefetture, della Protezione civile regionale e della Direzione Sanità e Welfare. La Regione sta predisponendo il Protocollo di intesa con gli Enti locali che regolerà tutto il processo dell’accoglienza. «Oggi più che mai il cuore dei piemontesi si è dimostrato grande – sottolineano il presidente Alberto Cirio e gli assessori Marco Gabusi e Chiara Caucino -. Vogliamo ringraziare tutte le famiglie che hanno dato la propria adesione così rapidamente e tutti coloro che, a vario titolo, si stanno attivando per dare un aiuto alla popolazione ucraina. Ognuno di noi può fare qualcosa. Il Piemonte dalla scorsa settimana ha attivato un Coordinamento regionale in costante contatto non solo con il Consolato, ma anche con le Prefetture e gli Enti locali e sta facendo tutto ciò che è nelle sue possibilità per offrire tutto il supporto possibile a chi sta fuggendo dalla guerra».

Sgravi agli utenti del teleriscaldamento

Il Consiglio comunale ha approvato, all’unanimità, un Ordine del giorno (primo firmatario Claudio Cerrato) riguardo gli utenti torinesi del teleriscaldamento.

Come appreso durante la seduta di Commissione Bilancio con l’audizione di Iren, il Consiglio evidenzia che finora gli sgravi fiscali applicati alle bollette di gas e energia non sono stati previsti alle bollette del servizio di teleriscaldamento, modalità di riscaldamento che riguarda oltre quattrocentocinquantamila cittadini residenti a Torino e che interessa molte famiglie dei Comuni di prima cintura della Città metropolitana.

Nell’invitare il Governo a introdurre le medesime riduzioni fiscali previste per le bollette del gas e dell’energia nel primo semestre 2022 anche alle bollette del teleriscaldamento, l’ordine del giorno impegna la giunta in due punti: a chiedere la riduzione dell’Iva sul gas al 5 per cento; a ridurre gli oneri generali nel settore del gas anche alle bollette del servizio di teleriscaldamento.

Manutenzione straordinaria sottopasso Lingotto, progetto esecutivo del secondo lotto 

La Giunta comunale, su proposta dell’assessore alla Cura della Città Francesco Tresso, ha approvato  il progetto esecutivo per il secondo lotto di lavori di rinforzo strutturale e risanamento conservativo del sottopasso Lingotto. La spesa prevista di 995 mila euro sarà interamente coperta da un contributo del Ministero dell’Interno.

 

Il progetto approvato riguarda in particolare il tratto in corrispondenza di via Genova, comprensivo dei due segmenti a cielo aperto presenti ad ovest e ad est della galleria. Si tratta del secondo lotto di lavori che interesseranno progressivamente il sottopasso nella sua interezza, con interventi di rinforzo strutturale, aumento di durabilità delle opere in cemento armato ammalorate per gli agenti atmosferici e di adeguamento normativo dell’infrastruttura dal punto di vista stradale. Il bando di gara per l’affidamento dei lavori verrà pubblicato in primavera.

Il primo lotto di interventi, relativo al tratto di sottopasso che attraversa via Nizza, è stato invece approvato a fine dicembre e attualmente è in corso la gara per l’affidamento dei lavori.

“La città di Torino conta circa 230 tra ponti, sottopassi e viadotti. Si tratta di un patrimonio rilevante che va curato, individuando gli interventi necessari grazie un monitoraggio puntuale e costante dello stato di salute delle infrastrutture, che richiede capacità di intervento e risorse importanti per la manutenzione e messa in sicurezza – commenta l’assessore Tresso -.  Grazie a questo finanziamento ministeriale possiamo pianificare l’avvio del secondo lotto di lavori di manutenzione straordinaria di un’infrastruttura fondamentale per il collegamento est-ovest della città, consapevoli di quanto sia importante investire sulla sicurezza dei cittadini che percorrono le nostre strade e che vivono il territorio”.

Gli agenti lo trovano ancora nell’alloggio. Arrestato per furto

Sabato sera, dopo le 23 gli agenti della Squadra Volante intervengo in corso Svizzera per la segnalazione di una persona che si è introdotta all’interno di un appartamento del piano rialzato dello stabile.

Ai poliziotti giunti sul posto un testimone indica l’alloggio, gli operatori della Squadra Volante appurano che vi è una serranda divelta con il vetro infranto. Gli agenti entrano in casa e notano la presenza di un uomo che viene immediatamente bloccato. I poliziotti verificano come parti della casa siano state messe a soqquadro.

Per l’uomo, un quarantatreenne cittadino albanese, scatta l’arresto per tentato furto.

Evade e lascia i figli piccoli in casa

Intervenuti gli agenti del Commissariato Mirafiori

 

 

Venerdì scorso, gli agenti del Commissariato Mirafiori sottopongono a controlla una donna ai domiciliari. Si recano presso l’abitazione e dopo aver citofonato non ricevono risposta. Odono, però, rumori all’interno dell’abitazione intuendo che potrebbe trattarsi di bambini. Poco dopo, l’intuizione trova conferma quando riescono a instaurare un colloquio con questi ultimi i quali raccontano di essere soli in casi poiché la mamma è uscita. I poliziotti riescono a farsi aprire la porta, cercano di contattare al telefono la madre che risulta irreperibile restano in compagnia dei bambini

La donna, che si era allontanata senza reali urgenze o permessi, arriverà circa un’ora dopo, fatto che le varrà l’arresto per evasione e la denuncia per abbandono di minori.

8 marzo in piazza anche contro la “giustizia patriarcale”

Traffico in tilt in corso Vittorio e vie limitrofe questa sera per il corteo in occasione della Festa della donna e contro la “violenza istituzionale esercitata dai Tribunali nei confronti delle donne che denunciano violenze sessuali e maltrattamenti”. Questa mattina  si era svolto anche un presidio davanti al Palazzo di Giustizia. L’iniziativa è stata organizzata dal comitato Non una di meno, contro un “sistema giudiziario patriarcale e Violento”.

(Foto: il Torinese)

Il bollettino Covid di martedì 8 marzo

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 2.330 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari al 7 di 33.335 tamponi eseguiti, di cui 27.175 antigenici.

Il totale dei casi positivi diventa 996.279, così suddivisi su base provinciale: 82.758 Alessandria, 45.681 Asti, 38.552 Biella, 132.631 Cuneo, 75.335 Novara, 529.770 Torino, 35.429 Vercelli, 35.791 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 4.901 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 15.431 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 37 (+1rispetto a ieri)

I ricoverati non in terapia intensiva sono 690 (-10 rispetto a ieri)

Le persone in isolamento domiciliare sono 41.380

I tamponi diagnostici finora processati sono 15.867.233 (+ 33.335rispetto a ieri).

I DECESSI DIVENTANO 13.100

Sono 8, 1 di oggi, i decessi di persone con diagnosi di Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti).

Il totale diventa quindi 13.100 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.759 Alessandria, 782 Asti, 499 Biella, 1.596 Cuneo, 1.051 Novara, 6.249 Torino, 605 Vercelli, 424 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 135 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

941.072 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 941.072 (+2.366 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 77.910 Alessandria, 43.607 Asti, 36.860 Biella, 126.563 Cuneo, 72.485 Novara, 503.915 Torino, 33.350 Vercelli, 33.732 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 3.770 extraregione e 8.880 in fase di definizione.

Operazione “Ferromat” Le Fiamme gialle arrestano più di trenta persone implicate nel giro illecito dei rifiuti metallici

Militari della Guardia di Finanza di Torino stanno dando esecuzione, nell’ambito dell’operazione “FERROMAT”, ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari del locale Tribunale nei confronti di 33 persone, indiziate di appartenere, nell’ipotesi accusatoria, a 3 distinte associazioni per delinquere finalizzate al traffico illecito di rifiuti metallici e all’emissione ed utilizzo di documenti attestanti operazioni inesistenti.

Sono in corso di svolgimento oltre 50 perquisizioni nei confronti di persone fisiche e aziende, nonché il sequestro preventivo di 8 società operanti nel settore del commercio di rottami metallici e di beni per oltre 270 milioni di euro, tra cui disponibilità finanziarie, immobili, veicoli e quote societarie.

L’attività scaturisce dal sequestro, ad opera di un’altra Forza di Polizia in occasione di un controllo su strada nel febbraio 2018, di denaro contante a carico di 2 soggetti di nazionalità italiana, uno dei quali titolare di una ditta individuale operante nel settore del commercio dei rottami.

Le successive indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Torino – Direzione Distrettuale Antimafia (indagine già coordinata dal p.m. dott. Giuseppe Riccaboni) e condotte dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria Torino, mediante accertamenti bancari, approfondimento di decine di segnalazioni di operazioni sospette, intercettazioni telefoniche e telematiche, posizionamento di telecamere e di GPS veicolari, acquisizione di videoregistrazioni presso uffici postali, hanno permesso di acquisire elementi gravemente indizianti, nell’ipotesi accusatoria, dell’esistenza dei gruppi criminali, attivi fin dal 2015 e tuttora operanti, anche all’estero.

Secondo le norme comunitarie, affinché i rottami metallici non siano qualificabili come “rifiuto”, il produttore deve redigere e trasmettere ad ogni cessione una “dichiarazione di conformità”, al fine di consentire, in ogni momento, l’individuazione dell’origine del rottame e, dunque, la tracciabilità dello stesso.

Nell’ipotesi dell’accusa, gli indagati avrebbero predisposto documentazione fiscale e amministrativa falsa al solo scopo di “regolarizzare” ingenti quantitativi di rifiuti destinati a società di capitali “utilizzatrici”, con sede in Piemonte e Lombardia. In particolare, sarebbe stata occultata la reale provenienza dei rifiuti (e, pertanto, la corretta tracciabilità della filiera di produzione, di recupero e smaltimento degli stessi), per il tramite di società “filtro” e/o ditte individuali “cartiere” (situate anche in Germania) e con il supporto di una fitta rete di soggetti “prestanome”.

Nell’ipotesi investigativa, le organizzazioni illecite, grazie a tale falsa documentazione, avrebbero quindi potuto introdurre nel regolare commercio dei rottami ferrosi (c.d. end of waste) rifiuti metallici acquistati in nero e privi dei requisiti di conformità e tracciabilità previsti dalla normativa europea.

La falsa documentazione avrebbe anche consentito agli imprenditori-utilizzatori finali del materiale di dedurre costi “in nero”, configurando pertanto anche reati fiscali.

Nell’ipotesi di accusa, continui e frenetici prelievi di denaro effettuati dai titolari delle “cartiere” presso uffici postali nazionali e intermediari esteri, dove risultava più agevole reperire in breve lasso di tempo il contante, permettevano il rientro dello stesso nella disponibilità delle società “utilizzatrici” al netto del compenso del 5-8% trattenuto dall’organizzazione. A tal fine, dalle attività di intercettazione, è emerso chiaramente il ricorso a un linguaggio criptico e in codice, noto e condiviso tra gli interlocutori.

Ferma restando la presunzione di innocenza fino a compiuto accertamento delle responsabilità, gli esiti delle indagini, nell’ipotesi accusatoria, hanno messo in luce un collaudato, redditizio e tuttora pienamente operativo meccanismo illecito gestito dalle organizzazioni criminali in violazione di norme poste a tutela dell’ambiente e della collettività.

Le odierne operazioni vedono coinvolti circa 300 militari appartenenti a 21 Reparti del Corpo nei territori delle regioni Piemonte (provincie di Torino, Alessandria e Cuneo), Lombardia (provincie di Milano, Bergamo e Monza-Brianza), Liguria (provincia di Savona), Friuli Venezia Giulia (provincia di Udine), Toscana (provincia di Pisa), Campania (provincia di Benevento), Puglia (provincia di Foggia), Sicilia (provincia di Messina).