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Liste d’attesa, la Regione prova a ridurle del 30 per cento entro giugno

Il presidente Cirio e l’assessore alla Sanità Icardi:  “Investiremo 50 milioni e monitoreremo gli obiettivi  ogni settimana come fatto con i vaccini”

Recupero del 30 per cento entro giugno delle liste d’attesa sulle prestazioni ambulatoriali di primo accesso, presa in carico attiva di tutte le prescrizioni di primo accesso previste dal piano nazionale entro settembre e a dicembre, prima della fine del 2022, recupero di tutte le visite, prestazioni ed interventi rispetto al 2019 e al periodo pre-Covid.
Sono gli obiettivi del Piano straordinario per il recupero delle liste d’attesa  in Piemonte presentato oggi dal presidente della Regione, Alberto Cirio, e dall’assessore alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, insieme al Direttore dell’Assessorato regionale alla Sanità Mario Minola e il consulente strategico Pietro Presti.
Per mettere in atto il cronoprogramma verrà investito un budget di 50 milioni di euro e si procederà con un monitoraggio settimanale degli obiettivi assegnati alle Aziende sanitarie del territorio, attraverso il metodo del “cruscotto” già sperimentato con efficacia per la campagna vaccinale contro il Covid, che vede ancora oggi il Piemonte in testa alle Regioni italiane per terze dosi già somministrate ai propri cittadini.
«Quello delle liste d’attesa non è un tema che nasce oggi, si trascina da quasi 10 anni, ma è fondamentale risolverlo ed è ciò che ci impegniamo a fare, consapevoli anche delle conseguenze provocate da due anni di pandemia – sottolinea il presidente della Regione Alberto Cirio –Lo faremo con un approccio innovativo che si basa sull’esperienza della nostra campagna vaccinale, attraverso il potenziamento dell’offerta pubblica e la collaborazione con il privato. Il tutto all’insegna della trasparenza e della condivisione dell’obiettivo fondamentale che è quello di garantire cure tempestive ed efficaci ai cittadini piemontesi, valorizzando i professionisti che lavorano nella nostra sanità».
«Sul recupero delle liste di attesa delle prestazioni di specialistica ambulatoriale, ricovero e screening oncologici, stiamo agendo con metodo e concretezza – aggiunge l’assessore alla Sanità, Luigi Genesio Icardi –Abbiamo un piano operativo messo a punto da una Commissione di specialisti costituita ad hoc, con un impegno aggiuntivo di spesa di 50 milioni di euro. I dati dimostrano che nei soli quattro mesi del 2021 “liberi” dal Covid, la Sanità regionale ha saputo tornare ai livelli degli screening oncologici pre-pandemia, così come è riuscita a contenere la forbice degli interventi programmati a meno del 20 per cento di quelli eseguiti nel 2019. Uno sforzo enorme, che dimostra la capacità di lavoro di tutto il personale sanitario regionale, trovatosi a passare dall’emergenza della pandemia a quella delle liste d’attesa, senza soluzione di continuità».
Rispetto ai ricoveri programmati in particolare il 2021 ha visto già un recupero sul 2020 del 13%L’obiettivo della Regione per il 2022 è di tornare ai numeri del 2019 e superarli. Lo stesso per quanto riguarda le visite e le prestazioni ambulatoriali, già recuperate del 10% rispetto al 2020, e gli screening oncologici dove il recupero è stato del 45% sul 2020 tornando quasi al livello pre-covid. In particolare gli screening per il tumore al seno nel 2021, nonostante la pandemia, hanno perfino superato del 5,2% quelli eseguiti nel 2019 prima dell’inizio dell’emergenza sanitaria.
Il Piano per il recupero delle liste d’attesa messo in campo dalla Giunta regionale prevede numerose azioni, tra le quali l’efficientamento delle agende con una maggiore integrazione, anche informatica, tra quelle pubbliche e private, l’ottimizzazione del CUP e della presa in carico delle prescrizioni.
In particolare, entro settembre, l’obiettivo è fare in modo che chiunque chiami per prenotare venga preso in carico dal sistema, anche in assenza di una disponibilità immediata. Sarà il sistema stesso a ricontattare il cittadino a breve, ad esempio attraverso un sms, inviando data e luogo dell’appuntamento ed evitando che si debba telefonare più volte per ottenere la prenotazione.
Si inizierà da alcune delle prestazioni di primo accesso previste come prioritarie dal Piano nazionale di recupero delle liste d’attesa.
«Di fatto è una vera e propria rivoluzione nella gestione della nostra sanità – concludono il presidente Cirio e l’assessore Icardi –. Non può più accadere che il cittadino chiami il Sovracup regionale, non abbia un appuntamento e sia costretto a richiamare. Da settembre, l’impegno è di definire una data utilizzando lo stesso metodo dei vaccini che si è rivelato efficiente. Per evitare che le disdette creino problemi al sistema, introdurremo il meccanismo della “panchina”  già utilizzato nella campagna vaccinale, che consente di ottimizzare le risorse. Sulle liste d’attesa si dimostra l’attenzione verso i cittadini più deboli, le persone che hanno bisogno di essere curate. Abbiamo ereditato una situazione complicata che con il Covid sicuramente non è migliorata, ma oggi è l’occasione per farlo e all’origine. Chi ha il diritto alla salute deve averlo anche in fretta. Ed è l’obiettivo che già ora stiamo realizzando».

Il bollettino Covid di martedì 15 marzo

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 3.206 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari al 9,5% di 33.851 tamponi eseguiti, di cui 28.827 antigenici.

Il totale dei casi positivi diventa 1.010.702, così suddivisi su base provinciale: 84.754 Alessandria, 46.375 Asti, 38.997 Biella, 133.783 Cuneo, 76.352 Novara, 537.170 Torino, 36.005 Vercelli, 36.533 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 5.001 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 15.732 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 23 (-4 rispetto a ieri)

I ricoverati non in terapia intensiva sono 615 (-6 rispetto a ieri)

Le persone in isolamento domiciliare sono 43.735

I tamponi diagnostici finora processati sono 16.058.390 (+ 33.851 rispetto a ieri).

I DECESSI DIVENTANO 13.134

Sono 7, 1 di oggi, i decessi di persone con diagnosi di Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti).

Il totale diventa quindi 13.134 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.763 Alessandria, 786 Asti, 500 Biella, 1.597 Cuneo, 1.055 Novara, 6.268 Torino, 606 Vercelli, 424 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 135 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

953.195 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 953.195 (+2.309 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 79.388 Alessandria, 44.117 Asti, 37.252 Biella, 127.615 Cuneo, 73.270 Novara, 510.459 Torino, 33.848 Vercelli, 34.311 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 3.864 extraregione e 9.071 in fase di definizione.

Banco Alimentare del Piemonte al lavoro per aiutare i profughi ucraini

CI SCRIVE IL BANCO ALIMENTARE

Insieme alla Federazione Europea dei Banchi Alimentari, per portare aiuto sul posto. Con la nostra rete territoriale di Strutture caritative, per dare sostegno alimentare ai profughi in Piemonte

Caro Direttore, visto il particolare momento storico da un lato e dall’altro il ruolo che da sempre abbiamo nell’aiuto alimentare alle persone in difficoltà, ci sembra importante raccontare in poche righe ciò che stiamo facendo rispetto all’emergenza ucraina.

Come Banco Alimentare, facciamo parte della FEBA (Federazione Europea dei Banchi Alimentari, che opera in 29 Paesi. Per l’emergenza Ucraina la FEBA ha organizzato l’invio di aiuti di emergenza sul posto. Parallelamente il Banco Alimentare in ogni regione italiana sta proseguendo e rafforzando l’attività ordinaria, attraverso un incremento del sostegno alle organizzazioni caritative sul territorio che assistono i profughi.

Qui di seguito alcuni dettagli sull’attività che portiamo avanti sul posto e quella in Piemonte.

Il nostro impegno in Europa

In seguito all’attacco della Russia all’Ucraina, il 28 febbraio 2022 la Federazione Europea dei Banchi Alimentari, di cui fa parte anche il Banco Alimentare in Italia, ha convocato una riunione con tutti i presidenti dei suoi membri in 29 paesi europei e un rappresentante del Global FoodBanking Network dagli USA. La priorità individuata è stata quella di assistere la Kyiv City Charity Foundation “Food Bank” e i banchi alimentari nei paesi vicini, come Ungheria, Moldavia, Polonia, Romania e Slovacchia.
Per questo il 1marzo è stata lanciata la campagna #AllTogether4Ukraine che ad oggi ha permesso di raccogliere 1,8 milioni € da aziende, fondazioni, organizzazioni, membri FEBA e privati. Questo importo è stato destinato a sostenere i membri FEBA colpiti dalla crisi per un mese con consegne settimanali di alimenti per garantire cibo sufficiente, ma senza gravare sulla gestione logistica del cibo ricevuto. 435.000 € sono stati destinati alla consegna di cibo al membro FEBA in Romania, Federația Băncilor pentru Alimente din România (FBAR). FBAR fungerà da hub per FEBA per ridistribuire il cibo agli ucraini a Chișinău in Moldavia, dove le stime prevedono l’arrivo di 200.000 rifugiati.
Il cibo sarà ridistribuito inoltre, alla Banca pentru Alimente a Bucarest, Cluj, Brasov, Oradea e Roman in Romania, dove sono presenti 95.000 rifugiati dei 285.000 entrati nel paese. 190.000 rifugiati, invece, hanno già proseguito verso altri paesi dell’Europa occidentale. Il cibo raggiungerà anche Chernivsti, Leopoli e Odessa in Ucraina. FEBA sta anche sostenendo l’acquisto urgente di attrezzature per la movimentazione del cibo e il finanziamento di altri costi logistici (un magazzino a Chișinău – Moldovia, 6 furgoni, 6 attrezzature elettriche di movimentazione, personale temporaneo), in Moldavia e Romania per garantire una logistica efficiente di questi sforzi inaspettati per aiutare i rifugiati e le loro normali attività quotidiane.
FEBA ha mobilitato inoltre, le imprese alimentari partner per ottenere aiuti e consegnare cibo ai suoi membri in Ucraina, Moldova, Romania e Polonia.
Per sostenere il popolo ucraino dona su: www.eurofoodbank.org/feba-supports-ukraine

Il nostro impegno in Piemonte

Come Banco Alimentare del Piemonte insieme ai 4 magazzini provinciali di Asti, Biella, Cuneo e Novara ci siamo attivati sul territorio per rendere concreto l’aiuto verso i profughi ucraini che stanno arrivando, puntato su ciò che abbiamo di più solido e capillare: la nostra rete.
In questa situazione infatti operare con 600 Strutture caritative dislocate in tutto il Piemonte, ci permette di unire velocemente il bisogno e l’aiuto. Abbiamo attivato un numero di telefono (interno al nostro centralino) e una a mail a cui poter fare riferimento per conoscere la Struttura Caritativa più vicina a cui rivolgersi per richiedere aiuto alimentare. La comunicazione è stata diffusa attraverso un pdf e un video, in italiano e ucraino, anche tramite whatsapp e social, ed è stata condivisa con il consolato ucraino, in modo che possa essere diffusa il più velocemente possibile tra i profughi in Piemonte.

Il nostro obiettivo ora è fare il possibile per mettere nelle condizioni di operare le Associazioni che collaborano con noi: potenziando i mezzi, il recupero di cibo, la gestione logistica.

Anche per noi, infatti, si tratta di una nuova sfida, che arriva dopo un periodo non facile. Siamo sicuri però che, grazie al sostegno e al senso di condivisione che ci unisce a chi collabora con noi sul territorio, potremo agire, anche in questa occasione, per il bene e a favore della solidarietà, portando risultati efficaci e concreti.

Per il caro bollette Torino si illumina di meno: tagli all’accensione dei lampioni

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L’assessora all’Ambiente, Chiara Foglietta, ha risposto in Consiglio Comunale, ad una richiesta di comunicazioni avanzata dal consigliere Silvio Viale, relativa al provvedimento di riduzione della temperatura di due gradi negli edifici comunali e di proposta a Iren di contenimento della spesa elettrica.

Ci troviamo in una situazione di emergenza per la quale non riusciamo a dare risposte immediate, ha esordito Foglietta. Da ieri la temperatura degli edifici comunali è stata abbassata di un paio di gradi, da oggi negli edifici di proprietà comunale ad uso scolastico e per ricettività di persone anziane e disabili verranno abbassate di un grado.

Questi interventi, ha evidenziato, dovrebbero garantire un risparmio di circa il 10%”.

Per quanto riguarda l’illuminazione pubblica, invece, Foglietta ha affermato che si sta valutando di ridurne l’accensione di 10/20 minuti. Secondo Iren, ha dichiarato, il risparmio per 10 minuti di riduzione all’accensione o allo spegnimento potrebbe garantire un risparmio di circa 500 euro al giorno.

Ha aggiunto che le luci natalizie sono spente da fine febbraio, così come sono spente le fontane e i monumenti sono accesi solo nel fine settimana.

Infine ha sottolineato come l’Energy manager della Città, insieme a quelli delle altre città, chiederà al Governo, attraverso Anci, di abbattere l’Iva sul teleriscaldamento e come si stia infine cercando di capire come contenere il costo delle bollette già emesse.

Nel dibattito è intervenuto Silvio Viale (Lista Civica per Torino) che ha sottolineato come la richiesta di comunicazione abbia avuto il duplice scopo di sensibilizzare, da un lato, la necessità del risparmio energetico, dall’altro di evidenziare la difficoltà nell’abbassare la temperatura e ritiene utili appelli alla cittadinanza per contenere la temperatura.

Pietro Abbruzzese (Torino Bellissima) ha evidenziato come non si tratti solo di questioni di costi di energia ma di come occorra entrare nell’ottica di una situazione condizionata dalla guerra. Occorre, ha affermato, proporre sanzioni serie anche se ci producono sofferenze bloccando tutte le forniture energetiche da parte della Russia.

Taxi e NCC: gasolio +60% in 12 mesi. “Un ciclone sta investendo il settore del trasporto persone”

Baglione e Abbate (Taxi e NCC): “E’ un ciclone quello che sta investendo il settore del Trasporto persone. L’aumento del prezzo del diesel, che alla pompa era un anno fa di 1,35 euro al litro, è arrivato in queste ore ad una media di 2,156 euro (+ 59,9 per cento). Chiediamo al Governo strumenti nuovi che permettano di assorbire le perdite di fatturato consentendo alle imprese di questo comparto di ricominciare a lavorare.”

 

In Piemonte si contano circa 2.343 imprese artigiane del settore trasporto persone con oltre 4.000 addetti.

 

Con la guerra in Ucraina e le tensioni internazionali, si registrano aumenti insostenibili (in una settimana l’aumento è stato del 20%) per le imprese del trasporto persone che sono ridotte allo stremo.

L’impatto dell’aumento del carburante è talmente penalizzante per un settore già colpito duramente dalla crisi pandemica che si scaricherà sui margini di profitto e sul valore aggiunto di ciascuna impresa.

Servono rimedi urgenti come un intervento temporaneo sull’Iva, una defiscalizzazione e poi un taglio alle accise. E, per chi lavora con il pubblico, clausole di revisione prezzi e la compensazione negli appalti pubblici come avvenuto per l’edilizia. Lo chiedono Carlo Boglione, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte Trasporti Taxi e Eraldo Abbate, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte Trasporti NCC.

 

 “È un ciclone – affermano Baglione e Abbate – quello che sta investendo il servizio di Trasporto persone che conta in Piemonte circa 2.343 imprese artigiane con oltre 4.000 addetti. Gli aumenti vertiginosi di questi ultimi mesi delle materie prime, di luce e gas, riguardano anche il gasolio per autotrazione, che è ancora largamente il carburante più diffuso che fa muovere i nostri mezzi. L’aumento del prezzo del diesel alla pompa era un anno fa di 1,35 al litro; è arrivato in queste ore ad una media di 2,156 euro (+ 59,9 per cento)”.

 

“In particolare, il nostro settore fatto di bus turistici, servizi aggiuntivi di trasporto pubblico e mobilità scolastica -sottolinea Abbate– ci pone tra il “martello” dei caro gasolio e l’”incudine” dei contratti fissi siglati. Il costo del pieno ad esempio per uno scuolabus è passato da 270 euro a 432 (162 euro in più) che non possiamo in alcun modo scaricare sui Comuni. Avevamo avvertito per tempo dei rischi che si sarebbero abbattuti sul mondo del trasporto persone con il rincaro dei carburanti, proponendo alcune misure emergenziali. Purtroppo, le nostre proposte sono cadute nel vuoto, con tutti gli effetti catastrofici che adesso vivono le nostre imprese per le quali la voce carburante grava per il 30 per cento dei costi aziendali”.

“Oggi è ancora più urgente porre subito rimedio alla drammatica situazione che potrebbe far diventare conveniente per le imprese spegnere i motori anziché continuare a viaggiare in perdita – afferma Baglione – con conseguenze devastanti per la ripresa economica in atto.  Voglio ricordare che il costo di un pieno per un taxi è passato da 87 euro a 145. Una follia! Il Governo deve mettere in campo provvedimenti immediati per alleggerire la pressione sulle imprese. La situazione è talmente grave che le imprese non sono più in grado di garantire i servizi. Per tale ragione chiediamo al Governo strumenti nuovi che consentano di assorbire le perdite di fatturato a fronte dei maggiori costi e formule nuove che ridisegnino e riprogrammino la domanda di mobilità consentendo alle imprese di questo comparto di ricominciare a lavorare.”

Torino Ferita

TORINO FERITA 11dicembre1979

MOSTRA FOTOGRAFICA

Titolo​​Torino Ferita 11dicembre1979

Fotografie​: Immagini su gentile concessione dell’Archivio Storico della Città di Torino (fondo Gazzetta del Popolo) e dell’Archivio La Stampa

Dove​​: Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino Piazza Carlo Alberto 3, Torino

Per informazionilaportadivetro@gmail.cominfo@artphotobonomo.it (+39 335 7815940)

Con la mostra fotografica Torino Ferita 11dicembre 1979” si conclude il percorso sulla memoria degli “Anni di piombo” che l’associazione La Porta di Vetro ha intrapreso con il sostegno del Consiglio regionale del Piemonte l’11 dicembre 2019. In quella giornata a palazzo Lascaris, un convegno ricordò, a quarant’anni esatti dall’avvenimento, uno dei più gravi episodi terroristici che subì Torino: l’assalto alla Scuola d’Amministrazione Aziendale da parte del gruppo terroristico di Prima Linea. Fu un’azione cruenta che provocò il ferimento di dieci persone, cinque docenti e altrettanti studenti.

La data dell’inaugurazione della mostra, che si giova anche dell’apporto della Biblioteca Nazionale Universitaria e dell’Associazione Amici, non è casuale: l’11 marzo è il giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo voluto dal Parlamento europeo dopo i contemporanei attentati messi in atto dal radicalismo islamico a Madrid l’11 marzo del 2004 in cui morirono 193 persone e oltre duemila furono quelle ferite.

L’attentato alla SAA (Scuola di Amministrazione Aziendale) dell’11 dicembre 1979 è stato uno tra i tanti che ha contrassegnato quel drammatico periodo per il nostro Paese, periodo documentato dai tanti fotografi che lavoravano per i quotidiani cittadini. Le immagini, infatti, sono state recuperate dagli archivi sia del quotidiano La Stampa sia di quello della Gazzetta del Popolo acquisito dall’Archivio Storico della Città di Torino. La mostra, a cura di Tiziana Bonomo, riporta alla memoria attraverso trenta istantanee il clima – oppressivo e ossessivo per la sequenza ripetuta e l’intensità di attentati – in cui si viveva a Torino.

Quattro le sezioni in cui si articola la mostra: l’Assedio, che descrive le fasi della “militarizzazione”, soprattutto durante i processi alle Brigate rosse, in cui si ritrovò catapultata la città: gli Attentati, dominati da escalation che dalle minacce verbali alle auto bruciate, dalle aggressioni e ai sequestri di persone, portarono alle cosiddette “gambizzazioni” e agli omicidi; il Doloreaffinché la memoria ci restituisca il sacrificio per aver conservato il senso della convivenza civile e con essa il valore della resistenza alla violenzae per concludere con l’Attacco alla Scuola di Amministrazione Aziendale in cui furono ferite gravemente dieci persone.

Le immagini in esposizione sono accompagnate dai testi di Michele Ruggiero,autore del libro “Pronto qui Prima Linea”, da quelli di Paolo Turin, all’epoca docente alla SAA, che ha vissuto la brutale esecuzione dai terroristi, dalla curatrice Tiziana Bonomo e dai dettagliati ricordi degli allievi del primo anno tenuti ostaggio durante l’esecuzione.  

Biografie

Michele Ruggiero, giornalista professionista, presidente de La Porta di Vetro, di cui è responsabile del sito www.laportadivetro.org, è autore di alcune pubblicazioni sul terrorismo.

Tiziana Bonomo, nata a Torino, ha lavorato a lungo nel marketing e nella comunicazione di grandi aziende internazionali. Negli ultimi anni ha fondato” ArtPhotò” (https://www.artphotobonomo.it/) con cui promuove e sperimenta progetti legati alla fotografia di documentazione e impegno sociale. Autrice del libro “Il fascino dell’imperfezione. Dialoghi con Domenico Quirico”, edito da Jaca Book.

Ventiduenne evaso dagli arresti domiciliari Arrestato dagli agenti della Squadra Volante

Lo hanno notato stazionare nei pressi di una scuola elementare, transitando in zona Campidoglio. Il giovane, un ventunenne di origini maghrebine, avendo un atteggiamento sospetto, veniva sottoposto a perquisizione personale dagli agenti. Nelle sue tasche, un coltello dalla lama lunga circa 10 cm, immediatamente sequestrato. I poliziotti effettuavano degli accertamenti sul giovane, acclarando che lo stesso fosse sottoposto agli arresti domiciliari per il reato di rapina presso il proprio domicilio in un paesino della Val di Susa. Il ventunenne è stato arrestato per evasione e denunciato per porto abusivo di armi.

Scippo dello smartphone alla fermata dell’autobus

 

Arrestati in due dagli agenti della Squadra Volante

 

Mercoledì sera, poco dopo le 22 una giovane donna è seduta su una panchina di una fermata GTT di corso Molise in attesa dell’autobus. La ragazza sta ascoltando della musica con i suoi auricolari quando le si avvicinano due persone e uno dei due le strappa il cellulare di ultima generazione. Gli autori del gesto si danno alla fuga all’interno di un cortile condominiale per poi scavalcare un cancello.

La vittima dà l’allarme, grazie alle indicazioni ricevute gli agenti rintracciano i due in corso Ferrara angolo via Traves. Per entrambi, due cittadini marocchini di 23 e 21 anni, scatta l’arresto per furto.

Lo smartphone recuperato verrà poi riconsegnato alla legittima proprietaria.

Dalla Città di Torino “No alla guerra” in Ucraina

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Al termine della seduta il Consiglio comunale ha approvato tutti gli ordini del giorno, quattro, presentati sul conflitto innescato dall’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia.

L’ordine del giorno “No guerra, sì dialogo” (prima firmataria Elena Apollonio – Lista Civica per Torino) ha ottenuto 30 voti. Al netto delle assenze, lo hanno approvato tutti i gruppi consiliari, con l’eccezione di Torino Bellissima che non ha partecipato al voto.

Il secondo documento messo ai voti, “Sostegno al Governo, all’Unione Europea e alle Nazioni Unite nel conflitto in Ucraina” (firmatario, Silvio Viale – Lista Civica per Torino) ha incassato il sostegno di 21 consiglieri e consigliere, 3 voti contrari (Fd’I e FI) e 4 astensioni (Sinistra Ecologista, Torino Domani e Apollonio della Lista Civica per Torino).

Mobilitazione a sostegno del popolo ucraino” (prima firmataria, Nadia Conticelli – PD) è stato approvato con 26 voti (PD, Lista Civica, Lega, Sinistra ecologista, Moderati, Forza Italia).

Infine, l’ordine del giorno “Solidarietà e vicinanza al popolo ucraino”, presentato da Elena Maccanti (Lega) ha raccolto 25 sì (PD, Lega, Torino Domani, Lista Civica, Moderati, Forza Italia e un’astensione (Diena, Sinistra ecologista), mentre M5S, Cioria (PD) e Ravinale (SE) non hanno partecipato al voto.

La votazione dei documenti è stata preceduta da un articolato dibattito, iniziato con l’illustrazione dei quattro provvedimenti. Sono intervenuti i consiglieri e consigliere Apollonio, Viale, Conticelli, Catizone, Sganga, Fissolo, Saluzzo, Cioria, Ciampolini, Ravinale, Firrao, Pidello e Santiangeli. Unanimi il rifiuto della guerra, il sostegno al popolo ucraino e la condanna dell’aggressione da parte della Federazione Russa, la difesa della democrazia e dell’autodeterminazione dei popoli, il richiamo ad una rapida soluzione diplomatica del conflitto e ad un maggiore e più unitario impegno in questo senso da parte dell’Europa, nonché l’invito a predisporre l’accoglienza per i profughi. Meno condivisi aspetti come la richiesta di adesione dell’Ucraina all’UE e le critiche all’assessore Marrone per le sue posizioni sul Donetsk (oggetto di votazione separata nel documento di Viale). Sono anche risuonati l’invito a non attribuire le responsabilità all’intero popolo russo nonché le forti preoccupazioni per le ricadute del conflitto su un tessuto socio-economico, in Italia e nel mondo, già fortemente danneggiato da due anni di pandemia e dalla crisi economica.

Il bollettino Covid di lunedì 14 marzo

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.892 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari al 7,7% di 24.543 tamponi eseguiti, di cui 22.062 antigenici.

Il totale dei casi positivi diventa 1.007.496, così suddivisi su base provinciale: 84.271 Alessandria, 46.208 Asti, 38.907 Biella, 133.537 Cuneo, 76.113 Novara, 535.601 Torino, 35.881 Vercelli, 36.388 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 4.983 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 15.607 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 27 (invariati rispetto a ieri)

I ricoverati non in terapia intensiva sono 621 (+24 rispetto a ieri)

Le persone in isolamento domiciliare sono 42.835

I tamponi diagnostici finora processati sono 16.024.539 (+24.543 rispetto a ieri).

I DECESSI DIVENTANO 13.127

Sono 5, nessuno di oggi, i decessi di persone con diagnosi di Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti).

Il totale diventa quindi 13.127 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.763 Alessandria, 786 Asti, 500 Biella, 1.597 Cuneo, 1.055 Novara, 6.261 Torino, 606 Vercelli, 424 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 135 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

950.886 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 950.886 (+1.728 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 79.089 Alessandria, 44.033 Asti, 37.179 Biella, 127.377 Cuneo, 73.115 Novara, 509.250 Torino, 33.747 Vercelli, 34.206 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 3.852 extraregione e 9.038 in fase di definizione.