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Frida Malan crea problemi alla commissione toponomastica?

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni 

 

Il prof. Quaglieni

Davvero singolare un’intitolazione all’ex assessore Fiorenzo Alfieri, morto due anni fa e già celebrato al “Regio” lo scorso anno, di una piazzetta dove il direttore didattico della scuola elementare “Tommaseo” era dirigente, su proposta dell’attuale dirigente della medesima scuola che è anche consigliera comunale.  Specie se si confronta la decisione con il fatto che è stata bloccata l’intitolazione di un qualche angolo di città ad una donna davvero fuori ordinanza come la prof. Frida Malan, mancata nel 2002, partigiana combattente, consigliere comunale e assessore comunale di Torino per il PSI per 15 anni, esponente di rilievo della Comunità valdese, animatrice dell’associazionismo laico torinese a partire dalla FNISM. Sandro Galante Garrone per gli 80 anni di Frida la paragono’ ad Ada Gobetti, sopravvalutando quest’ultima. Nel 1975 fu “rottamata” alle elezioni per consentire ai nuovi rampanti di essere eletti consiglieri comunali ,pur non avendo i consensi e l’autorevolezza necessari. Chi scrive ha avuto una lunga amicizia e una forte collaborazione con Frida che apparteneva al circolo eletto dei Bobbio, dei Perelli, dei Gliozzi, dei Quazza che divennero anche miei amici e maestri. Frida fu ben consapevole dello sfascio rappresentato dal ‘68 nella vita scolastica a cui aveva dedicato con spirito mazziniano la sua dedizione come un dovere etico. Originariamente giellista ,non commise mai l’errore del pregiudizio favorevole verso i comunisti che sicuramente non glielo perdonarono. Rimase sempre una socialista liberale alla maniera di Rosselli e di Garosci anche negli anni in cui il partito socialista prima di Craxi Fini’ di diventare molto simile al PCI, a tal punto da rinnegare l’autonomismo nenniano faticosamente raggiunto dopo l’invasione dell’ Ungheria nel 1956 anche per merito di Giuseppe Saragat che con Nenni tento’  l’effimera riunificazione socialista a cui aveva creduto anche Bobbio. Chi conosce la vita politica e culturale torinese del secolo scorso non può ignorare Frida Malan che merita l’ammirazione di tutti:  una socialista laica ed evangelica, una donna schierata da sempre per la causa della parità uomo-donna ,una donna a cui venne interdetto il Parlamento come prima esclusa, perché il PSI aveva paracadutato a Torino Scalfari, genero di De Benedetti direttore della “Stampa” che mise a disposizione del genero il quotidiano. Sarei davvero curioso di conoscere le obiezioni avanzate e chi ha osato porre in discussione la Malan che valeva mille volte di più di una sindaca di transizione che occupo’ il posto lasciato libero da Zanone a cui invece è stato dedicato uno spazio urbano. A questo proposito, molto meglio di Alfieri sarebbe stato proprio Zanone ministro, leader politico del PLI, autentico uomo di cultura e sindaco di Torino per due anni. Il rinvio, spero provvisorio, di Frida Malan è un pessimo esordio della Commissione Toponomastica di Torino.

Controllo di stabilità degli alberi, verifiche in Piazza d’Armi e al Parco del Valentino

In queste settimane si stanno completando i controlli della prima tranche di alberi, circa 17000, previsti dall’ultimo appalto di controllo fitostatico del patrimonio arboreo torinese, operativo dallo scorso autunno ed affidato ad un pool di professionisti di comprovata competenza ed esperienza pluridecennale.

 

Tra gli ambiti sottoposti a verifica vi sono il Parco del Valentino ed il Parco Cavalieri di Vittorio Veneto (Piazza d’Armi), due tra le aree verdi più frequentate e che vengono periodicamente sottoposte a controlli di stabilità del patrimonio arboreo. I controlli nei due parchi sono stati anticipati di alcuni mesi rispetto alle previsioni iniziali, con lo scopo di ridurre il rischio e di garantire condizioni di sicurezza ottimali alle tante persone che li frequenteranno durante le attività legate all’Eurovision Song Festival.

Gli esiti dei controlli hanno evidenziato buone condizioni complessive degli alberi, con un numero limitato di piante che presentano problemi di stabilità e che rappresentano una fonte di potenziale pericolo. Nel dettaglio gli alberi risultati non recuperabili sono risultati 7 nel parco di Piazza d’Armi (su circa 1000 alberi presenti) e 15 nel Parco del Valentino (su oltre 1300 alberi).

A breve le aree saranno interessate dagli allestimenti dell’evento e pertanto gli interventi prescritti dai professionisti incaricati dei controlli (potature, consolidamenti con cavi e dove non evitabile abbattimenti) sono in corso in questi giorni. Come da prassi le operazioni sono costantemente seguite e coordinate in campo dai tecnici del Verde Pubblico della Città, e con l’occasione si stanno anche rimuovendo dagli alberi i rami secchi che potrebbero costituire un pericolo in caso di caduta.

I controlli di stabilità in altre aree della città continueranno nelle prossime settimane. Tra le strategie di gestione della “foresta urbana” torinese (costituita da oltre 150 mila alberi della Città di Torino a cui si aggiungono 220 mila alberi presenti nei boschi collinari di proprietà comunale) questi tipo di verifiche rappresenta un tassello fondamentale ed indispensabile, che consente di avere una fotografia aggiornata e precisa delle condizioni di salute e stabilità degli alberi, una risorsa ambientale unica che deve essere salvaguardata ed incrementata.

Particolarmente critici per gli alberi sono i fenomeni meteorologici estremi, come le piogge intense e i venti forti, che negli ultimi anni si stanno verificando con sempre maggiore frequenza anche nella nostra città. Nell’ultimo fine settimana, con un allerta meteo per vento forte con raffiche superiori ai 70 km/h per tre giorni consecutivi, si è verificata la caduta di un paio di alberi (con danni materiali e senza il coinvolgimento di persone), mentre alcune piante (6 o 7, gli accertamenti sono ancora in corso) dovranno essere abbattute perché i danni a livello della chioma non ne consentono il mantenimento.

Ricercato tradito da una pratica di affitto

Era rientrato in Italia dall’estero convinto di non avere pendenze con la giustizia

Aveva deciso di prendere un alloggio in affitto a Torino, probabilmente ignaro che a suo carico pendesse un ordine di carcerazione che lo condanna a una pena di 1 anno e 2 mesi di reclusione per violazione della disciplina sugli stupefacenti. L’uomo, un cittadino senegalese di 45 anni, presentatosi negli uffici del Comm.to Barriera Nizza venerdì mattina, con la convinzione di dover assolvere a delle incombenze burocratiche relative alla casa in affitto, è invece stato arrestato, con sua grande sorpresa, dai poliziotti della sezione Misure di Prevenzione, Sicurezza e Cautelari del Comm.to.

UPS Italia pianta 200 alberi a Torino

In collaborazione con International Tree Foundation ed EarthDay.org

UPS Italia, rinnovando l’impegno per rendere più sostenibili le proprie attività nel mondo, ha piantato 200 alberi a Torino nell’area di Strada del Portone (identificata insieme ai responsabili dell’Unità Operativa Alberate dell’Area Verde della Città di Torino), in collaborazione con International Tree Foundation ed Earthday.org.
All’evento, che si è tenuto ieri, hanno partecipato Alice Ravinale, consigliera comunale della Città di Torino e Britta Weber, UPS Italia Country Manager, con lo staff management dell’azienda.
“La Città di Torino è impegnata nell’elaborazione di strategie di adattamento e di mitigazione ai cambiamenti climatici. Uno dei nodi è la piantumazione di nuovi alberi – racconta l’assessora alle Politiche ambientali della Città di Torino Chiara Foglietta -. Ci siamo candidati alla call europea per le 100 città climate neutral entro il 2030 e abbiamo bisogno che ogni soggetto faccia la propria parte per arrivare a questo risultato. Siamo felici di aver contribuito al raggiungimento del risultato di oggi, sperando che ne seguano molti altri”.
“Ringrazio UPS Italia per aver scelto Torino per la messa a dimora di 200 nuovi alberi – commenta l’Assessore alla Cura della città e al Verde della Città di Torino Francesco Tresso –. Per la nostra amministrazione è fondamentale collaborare con partner e aziende del territorio che siano sensibili alle tematiche di sostenibilità ambientale, con l’obiettivo di contribuire insieme a valorizzare e incrementare il verde urbano. È anche grazie a queste iniziative che negli ultimi due anni abbiamo messo a dimora 50 mila nuovi alberi per creare nuovi boschi urbani, con lo scopo di potenziare i corridoi ecologici, favorire la biodiversità e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici nelle aree urbane. Torino è inoltre tra le 138 città inserite nell’elenco delle Tree Cities of the Word, il prestigioso riconoscimento assegnato dalla FAO e dalla Arbor Day Foudation alle città che maggiormente si contraddistinguono per la gestione e la cura del verde urbano”.

“Siamo impegnati a fare sempre di più per sostenere le comunità in cui operiamo e viviamo, anche proprio qui a Torino – afferma Britta Weber, Country Manager di UPS Italia –. Ci siamo posti l’obiettivo di piantare più di 50 milioni di alberi entro il 2030, e nell’ultimo anno abbiamo realizzato più di 50 iniziative ambientali a livello globale, contribuendo a ridurre gli effetti del cambiamento climatico nelle zone urbane.”
L’obiettivo di piantare 50 milioni di alberi in tutto il mondo entro il 2030 dalla Fondazione UPS contribuirebbe, nei prossimi 40 anni, all’assorbimento di 4 milioni di tonnellate di carbonio dall’atmosfera, il filtraggio di 3,55 miliardi di metri cubi di acqua di deflusso e quasi 8.000 tonnellate di particolato microscopico nell’aria, rimuovendo così 289.000 tonnellate di inquinamento chimico dell’aria, e generando un ritorno economico di 16,45 miliardi di dollari in benefici ambientali.
UPS (NYSE:UPS) è una delle maggiori società di spedizione pacchi al mondo, con un fatturato di 97,3 miliardi di dollari e fornisce un’ampia gamma di soluzioni logistiche integrate per i clienti in più di 220 Paesi e territori. Concentrati sull’obiettivo di “far avanzare il nostro mondo consegnando ciò che conta”, gli oltre 534.000 dipendenti dell’azienda condividono una strategia espressa in modo semplice e messa in pratica con efficacia: il cliente prima di tutto, le persone al comando, l’innovazione al centro. UPS è impegnata a ridurre il proprio impatto ambientale e a sostenere le comunità che serve in tutto il mondo. UPS assume, inoltre, una posizione irremovibile a sostegno dei valori della diversità, dell’uguaglianza e dell’inclusione. La società è presente online col suo sito www.ups.com; ulteriori informazioni sono disponibili su www.pressroom.ups.com e www.investors.ups.com.

 

Settimana dell’Osteopatia, in 24 studi a Torino una visita gratuita ai pazienti con sintomi da Long-Covid

 DAL 18 AL 24 APRILE 

Torino, 11 aprile 2022 – Prende il via la seconda edizione di CronOs, Cronicità e Osteopatia: dal 18 al 24 aprile, in occasione della Settimana Internazionale dell’Osteopatia, 24 studi a Torino e 37 in tutto il Piemonte apriranno le porte per una visita gratuita ai pazienti con sintomi riconducibili al Long-Covid o la cui cronicità è peggiorata in seguito alle restrizioni per la pandemia. Il progetto, promosso dal ROI – Registro degli Osteopati d’Italia, ha l’obiettivo di informare i cittadini sul supporto che l’osteopatia può offrire ai pazienti che presentano disturbi cronici e di dare impulso alla ricerca scientifica in questo specifico campo della salute.

È possibile prenotare la propria visita sul sito cronos.roi.it. I pazienti potranno individuare l’osteopata aderente all’iniziativa più vicino a loro attraverso la mappa interattiva disponibile qui. Una volta effettuata la scelta, i pazienti potranno contattare direttamente l’osteopata per fissare la visita gratuita, chiamando il numero riportato nella sua scheda.

Per Long-Covid si intende una condizione clinica caratterizzata da segni e sintomi eterogenei che permangono o si sviluppano dopo quattro settimane dall’infezione acuta da SARS-CoV-2. Le manifestazioni cliniche sono molto variabili e oggi non esiste un consenso unanime sulle loro caratteristiche, anche se è possibile distinguere manifestazioni generali come astenia, mialgie, artralgie, debolezza generale e manifestazioni organo-specifiche come dispnea, tachicardia, cefalea e reflusso. “Inoltre, anche le norme promosse per il contenimento della pandemia hanno avuto conseguenze molto importanti sulla salute dei pazienti” ha dichiarato Paola Sciomachen, Presidente del ROI. “La sospensione degli abituali controlli di salute, lo stress, il mantenimento di posture scorrette durante lo smart working e l’interruzione dell’attività fisica sono solo alcune delle cause che hanno condizionato il nostro stile di vita e che possono aver originato o peggiorato disturbi cronici che l’osteopatia può contribuire a trattare” ha aggiunto Paola Sciomachen.

Sono oltre 24 milioni gli italiani che attualmente convivono con malattie croniche e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha stimato che oltre l’80% della spesa pubblica per la salute è indirizzato alle cure e alla gestione del paziente cronico. “Tra gli interventi sanitari volti alla cura e alla presa in carico dei pazienti cronici, l’osteopatia riveste un ruolo sempre più importante, integrandosi pienamente nel Sistema Sanitario Nazionale. Nel Piano Nazionale della Cronicità, il Ministero della Salute sottolinea che nel trattamento di pluripatologie è importante la collaborazione tra diversi professionisti sanitari e la gestione del paziente nella sua interezza. Con il progetto CronOs il ROI vuole fornire una risposta concreta in questo senso e sottolineare il suo ruolo come attore di primo piano nel campo della Sanità italiana.” ha spiegato Paola Sciomachen.

Secondo uno studio epidemiologico realizzato nel 2019 da Lattanzio Monitoring & Evaluation per il ROI e condotto su un campione di 770 osteopati, le prime tre esigenze cliniche riferite dai pazienti che si rivolgono all’osteopatia sono una migliore convivenza con la cronicità (77% del campione), suggerimenti pratici per gestire la malattia (50%) e il bisogno di presa in carico (48%). La continuità terapeutica e la soddisfazione del paziente sono riconducibili innanzitutto ai benefici del trattamento (per il 91% degli intervistati), l’instaurarsi di una relazione di fiducia (67%) e la sintonia tra osteopata e paziente (49%).

Registro degli Osteopati d’Italia (ROI)
Il Registro degli Osteopati d’Italia (ROI) è l’Associazione più rappresentativa e più antica del settore a livello nazionale. Nasce nel 1989 con l’obiettivo di stimolare la diffusione e la valorizzazione dell’osteopatia in Italia. L’Associazione promuove la ricerca in campo osteopatico, l’aggiornamento e la formazione professionale dei suoi iscritti, a garanzia della qualità e della sicurezza delle prestazioni offerte. È un’Associazione privata senza fini di lucro che svolge attività di autoregolamentazione, autodisciplina, rappresentanza e coordinamento degli associati. Inoltre, il ROI indirizza e definisce i criteri formativi e la deontologia professionale. Il ROI conta oltre 4.000 osteopati iscritti.

www.registro-osteopati-italia.com

 

Due ragazze investite, una è morta

Ieri in un grave incidente  stradale due ragazze, di 17 e 18 anni, sono state investite da un’auto.
La diciottenne è morta quasi immediatamente   nonostante i tentativi di salvarla da parte del 118 intervenuto sul posto, a Gattinara.
La diciassettenne è stata trasportata in codice giallo all’ospedale di Novara.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Tra luglio e marzo quasi 500 multe per “mala movida”

Numeri importanti quelli dei controlli della Polizia Locale nelle 4 macro aree della ‘movida’ torinese che, se analizzati, evidenziano la crescente attenzione della Città verso queste aree con una sempre maggior presenza di civich impegnati a garantire il rispetto delle regole.

Sono infatti 173 le multe registrate  negli ultimi tre mesi con un peso specifico decisamente maggiore rispetto alle 300 sanzioni riferite ai 6 mesi dello scorso anno.

Mettendo  a confronto i dati dei controlli effettuati nel secondo semestre 2021 (luglio-dicembre) con quelli del trimestre gennaio-marzo  2022, periodo dell’anno in cui l’affluenza di persone nelle aree del divertimento giovanile è inferiore rispetto ai mesi estivi, così come anche testimoniato dal minor numero di segnalazioni pervenute alla Centrale Operative (265 del semestre 2021 contro 67 del 2022), si può notare un numero proporzionalmente maggiore di controlli, segnale di una maggior presenza sul territorio.

“C’è ancora molto da fare. Non si tratta di un punto di arrivo, ma solo di rispondere a una sempre maggiore richiesta di sicurezza da parte dei residenti delle zone coinvolte dalla cosiddetta movida.  Abbiamo a che fare con un delicato fenomeno in cui è necessario riuscire a far convivere le esigenze di riposo e di salute dei cittadini con il diritto dei proprietari dei pubblici esercizi a praticare la propria attività, nel rispetto delle regole – ha commentato l’assessora alla Sicurezza e alla Polizia municipale Gianna Pentenero – Ad ampio raggio, l’obiettivo dell’Amministrazione è quello di attuare politiche trasversali per riuscire, da una parte, ad arginare i fenomeni di illegalità, aiutando così i residenti e premiando anche le attività virtuose, e dall’altra, a promuovere a Torino un divertimento “sano”, una “buona movida” per i giovani e per chi vuole vivere la città”. 

Sono quattrocentosettantatré  le sanzioni nelle quattro macro aree della movida cittadina, di cui 156 in Piazza Santa Giulia e zone limitrofe, 196 in Piazza Vittorio e dintorni, 108 nei quartieri di San Salvario e 20 in Borgo Rossini. E’ il bilancio delle attività di controllo svolte  tra il mese di luglio 2021 e la fine di marzo scorso dagli agenti della Polizia Locale del capoluogo piemontese.

In nove mesi, sono state 390 le segnalazioni di problematiche legate alle aree della movida  pervenute in  Centrale Operativa.

Che si tratti di pubblici esercizi, di esercizi di vicinato o di distributori automatici, le violazioni oggetto di ‘multa’ sono sempre le medesime. Sono state ben 176 le sanzioni comminate per assembramenti nei locali e più in generale per violazione delle linee guida sul contenimento della pandemia da Covid-19, così come alto è anche il numero delle violazioni per somministrazioni di alcolici fuori orario o fuori dai tavoli (compreso l’asporto oltre le ore 21.00), 139 sanzioni nelle quattro macro aree. A queste si aggiungono le 66 violazioni di normative inerenti il rumore (schiamazzi notturni e salvaguardia del  riposo in genere) e altre 92 sanzioni per irregolarità varie, che vanno dall’occupazione del dehors alla mancanza di titoli amministrativi fino alle violazioni del regolamento d’igiene e delle varie Ordinanze su vetro e chiusure anticipate.

Reati in aumento. Diminuiscono gli omicidi

In aumento  i reati a Torino e in provincia in particolare contro il patrimonio, mentre diminuiscono gli omicidi e il numero delle persone arrestate e denunciate. A confronto con il  periodo pre-pandemia,si registra un calo sul totale dei delitti. E il quadro dei dati forniti dalla Questura di Torino per il 170esimo Anniversario della fondazione del corpo. Dal marzo 2021 al marzo 2022 i crimini sono stati 108.963, rispetto ai 95.705 dello stesso periodo dell’anno prima, caratterizzato dalle restrizioni. La tendenza si inverte se si prende fa  riferimento al  2019-2020, con 115.131 crimini (-5,36%).   I reati contro il patrimonio sono stati 86.272 (nel 2020-2021 furono 72.045). In crescita  i furti (43.924 contro i 33.927 dell’anno precedente) e le rapine 1.400 (1011 nell’anno precedente). Stesso trend per truffe e frodi informatiche, passate dal 14.682 al 15.469, danneggiamenti (23.437). In calo  i reati di ricettazione (516) e usura (5).

Orrore in Piemonte: 13enne costretta a prostituirsi, arrestati i genitori

La polizia ha eseguito 5 misure cautelari delle quali 2 in carcere, 2 ai domiciliari e 1 obbligo di dimora. In carcere anche i genitori della ragazzina di Vercelli di 13 anni che era costretta a prostituirsi. Gli altri figli piccoli della coppia, secondo quanto sarebbe emerso,  venivano presi a frustate e minacciati.  Gli arresti sono stati effettuati per violenza  sessuale aggravata su minore, sfruttamento della prostituzione minorile e maltrattamenti in famiglia su una ragazzina non ancora 14enne che veniva costretta a vendersi ad anziani. I clienti abituali erano un sessantottenne incensurato e un sessantasettenne con precedenti per reati sessuali, vercellesi entrambi. L’indagine ha inoltre dimostrato la  frequentazione sessuale con la minore di altri 4 soggetti, per lo più anziani vercellesi, ora deferiti per il reato di violenza sessuale aggravata. La gravità della vicenda ha comportato il passaggio per ragioni di competenza, alla Procura distrettuale di Torino.

Sassi contro la polizia: al cantiere tornano i no Tav

Alcune decine di attivisti no Tav, secondo le forze dell’ordine guidati dai militanti del centro sociale Askatasuna di Torino, nella notte hanno attaccato dall’autostrada il cantiere di San Didero, dove si sta allestendo il nuovo autoporto, con lanci di pietre e bombe carta danneggiando la concertina perimetrale del sito. La polizia ha risposto con idranti e lacrimogeni.