CRONACA- Pagina 104

Camminare al fianco di Don Bosco

A Chieri, per la “Festa di San Giovanni Bosco”, presentazione della Guida “Il Cammino Don Bosco – A passo lento fra tra Torino, Chieri e l’Astigiano”

Domenica 26 gennaio, ore 16

Dai rustici “Becchi” di Castelnuovo d’Asti alla collinare Chieri. Si compie in questo breve tragitto di locale piccola geografia, e non senza gravosi problemi famigliari, la formazione religiosa (sempre fortemente tenuta viva da mamma Margherita) di Giovanni Melchiorre Boscodon Bosco (1815–1888), fondatore delle “Congregazioni dei Salesiani” e delle “Figlie di Maria Ausiliatrice”, fra i più noti e celebrati “Santi Sociali Torinesi”, canonizzato da Papa Pio XI il 1° aprile del 1934.

Spiega Antonella Giordano, assessore chierese “alla Cultura e alla Promozione del Territorio”: “Chieri ha avuto un ruolo fondamentale nella vita del più celebre Santo piemontese. Don Bosco trascorse qui l’adolescenza e gli anni della formazione, dal 1831 al 1841, lavorando come garzone al ‘Caffè Pianta’ e studiando al seminario di ‘San Filippo Neri’, che custodisce la ‘Stanza del Sogno’. Siamo lieti, nel giorno della Festa del fondatore dei Salesiani, in collaborazione con la rete delle istituzioni salesiane, di proporre dunque anche quest’anno ‘Discovery Don Bosco’. L’obiettivo è far conoscere e valorizzare alcuni dei luoghi più importanti della presenza salesiana a Chieri.

L’appuntamento è per la prossima domenica 26 gennaio, nella “Città delle Cento Torri”, alle ore 16, presso la “Cappella di San Filippo” (via Vittorio Emanuele, 63), dove si terrà la presentazione della Guida “Il Cammino Don Bosco. A passo lento fra Torino, Chieri e l’Astigiano”, curata da Claudio Rolando e Gian Vittorio Avondo, per “Capricorno Edizioni – Collana Escursioni Imperdibili”. All’incontro, insieme agli autori, interverranno Alessandro Sicchiero, sindaco di Chieri, Sonia Cambursano, consigliera della “Città Metropolitana” di Torino con delega al “Turismo” e don Genesio Tarasco, direttore “Salesiani San Luigi”. Moderatrice, Antonella Torra, giornalista de “La Stampa”.

Sempre domenica 26 gennaiodalle 15 alle 18, sarà possibile visitare il “Museo Don  Bosco” presso il “Complesso San Filippo” con visite gratuite curate dai “volontari salesiani”.

Al mattino, alle ore 11, in “Duomo” è prevista la “Santa Messa solenne” presieduta da Monsignor Francesco Ravinale, Vescovo Emerito di Asti, a cui seguirà il tradizionale aperitivo offerto dalla “famiglia salesiana” alla cittadinanza nel Salone dell’“Istituto Santa Teresa”.

L’organizzazione della Giornata si deve al “Comune di Chieri”, in collaborazione con l’“Istituto Salesiano San Luigi” e l’“Istituto Santa Teresa” e con il patrocinio della “Città Metropolitana” di Torino.

Sottolinea ancora il sindaco di Chieri, Alessandro Sicchiero“Il ‘Cammino Don Bosco’ è un itinerario escursionistico di alto valore culturale e naturalistico che si snoda nei luoghi legati alla vita di San Giovanni Bosco e i sentieri e le strade lungo i quali il fondatore dei Salesiani portava i suoi ragazzi a camminare, meditare e pregare, attraverso le colline del Torinese, del Chierese e dell’Astigiano. Il ‘Cammino’ rappresenta inoltre per i camminatori (ma anche per i biker) un’occasione di conoscere in ‘modo lento’ i paesaggi, le bellezze architettoniche, storiche e culturali, i castelli, le pievi e le abbazie, nonché i sapori dei prodotti tipici del nostro territorio. Non solo, quindi, un itinerario devozionale, anche se assume un particolare significato per i credenti e i devoti al Santo, ma una proposta turistica di qualità e assai varia, che, dalla Torino di Porta Palazzo e del Valdocco ai boschi, dai vigneti ai centri storici dei borghi collinari, consente di cogliere lo spirito dei luoghi all’insegna di un’idea di turismo ‘slow’, che non attraversa in fretta consumando, ma si sofferma apprezzando. Una ‘porta di accesso’ a disposizione di tutte le persone interessate a scoprire la terra che diede i natali al ‘Santo sociale’ per antonomasia.

g.m.

Nelle foto: Locandina “Il Cammino Don Bosco” e “Don Bosco”

Perché era in Italia, a Torino, il generale libico delle torture?

È già stato scarcerato ed è in volo per Tripoli il comandante libico della polizia giudiziaria Najeem Osama Almasri Hoabish, che era stato  arrestato domenica a Torino su mandato della Corte dell’Aia. Il suo arresto non è stato convalidato a Roma.

Dai detenuti appesi per le braccia ai quali venivano rotti nasi e denti nella prigione di Mitiga a Torino per recarsi allo stadio: era davvero lo spettacolo di Torino-Fiorentina all’Olimpico del capoluogo piemontese il motivo per il quale il generale libico Najieem Osama Elmasry, noto anche come Almasri, capo della Polizia giudiziaria libica e affiliato alla Forza di deterrenza speciale (Radaa), creata dal comandante salafita Abdul Rauf Kara, era arrivato in Italia?

Leggi l’articolo su L’identità:

Perché era in Italia il generale libico delle torture?

Addio al critico d’arte Luca Beatrice

Ci ha lasciati troppo presto Luca Beatrice, a 63 anni, noto critico d’arte e saggista torinese. È morto all’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino dove era ricoverato in gravi condizioni. Ex presidente del Circolo dei Lettori , presidente della Quadriennale di Roma 2025, aveva accusato nei giorni scorsi un malore che ne aveva reso necessario il ricovero.

Luca Beatrice, laureatosi a Torino in Storia del Cinema alla Facoltà di Lettere e specializzatosi all’Università di Siena in Storia dell’arte, è  stato curatore di importanti mostre d’arte in tutta Europa e curatore della Biennale di Praga dal 2003 al 2005. Nel 2009 ha curato il Padiglione Italia per la 53esima Biennale d’Arte di Venezia. Dal 2010 al 2018 era stato presidente del Circolo dei Lettori. L’ultimo incarico la presidenza della Quadriennale 2025, che dall’ottobre 2025   al gennaio 2026 si svolgerà con il titolo di Fantastica, dedicata all’arte italiana contemporanea.

 MARA MARTELLOTTA 

(foto Facebook Città di Rimini)

Il Consiglio regionale: “Da oggi i violenti devono sapere che sono soli”

“Da oggi i violenti devono sapere che sono soli”, con queste parole il Presidente del consiglio regionale del Piemonte Davide Nicco ha aperto il momento istituzionale ‘Il Confronto non è violenza, da lui promosso, svoltosi quest’oggi a Palazzo Lascaris che ha visto una larghissima partecipazione di istituzioni, organismi regionali, ma anche rappresentanti dei sindacati di polizia, dell’associazionismo e della società civile.

“Come è purtroppo tristemente noto la nostra regione e in particolare il nostro capoluogo – ha esordito Nicco – sono stati oggetto nelle ultime settimane di manifestazioni che sono degenerate in violenza contro cose, contro persone ed in particolare contro le forze dell’ordine. Ritengo che questo clima di escalation di violenza ricordi quello degli anni ‘70 che degenero’ col tempo in una stagione di terrorismo e di stragi dalla quale la nostra Repubblica uscì vincitrice, ma a prezzo di orrori e perdite di vite umane: stagione che non deve mai più essere replicata. Penso quindi che oggi tutte le istituzioni politiche che si riconoscono nel confronto politico civile e non violento debbano intervenire per richiamare tutti al rispetto delle regole civili”.

Un momento di incontro istituzionale in cui il consiglio regionale, in spirito di unità, insieme a tutti i suoi organismi e a tutti coloro che hanno voluto condividere questo messaggio, “esprime una ferma condanna contro ogni forma di violenza, riaffermando con decisione il rifiuto dell’uso della forza fisica e di qualsiasi atto di aggressione nel contesto del confronto politico. E invita, altresì, tutte le forze politiche, le associazioni e i cittadini, pur nelle legittime diverse opinioni, a un confronto non violento, responsabile e nel rispetto delle leggi, della democrazia e della Costituzione Italiana”, è specificato nel documento.

Un messaggio, letto anche all’inizio dei lavori d’aula, che ha ricevuto la condivisione di tutte le forze politiche, nessuna esclusa, trovando una sintesi significativa.

“Non sono tanto ingenuo – ha sottolineato il presidente Nicco – da ritenere che questo gesto sia sufficiente a far cessare le violenze a Torino e nel Piemonte, ma credo possa contribuire a togliere ai violenti l’errata percezione/illusione di avere il supporto di qualche formazione politica. Da oggi i violenti devono sapere che sono soli, perché tutte le forze politiche e gli organismi del Consiglio regionale, insieme a tanti rappresentanti dell’associazionismo e della società civile, condannano le loro azioni”, ha concluso Nicco.

Sono intervenuti il professore Valentino Castellani, presidente del Comitato Interfedi ed il portavoce del Coordinamento Interconfessionale ‘Noi Siamo con Voi’, Giampiero Leo che ha dato lettura di un saluto del Vicario Generale delle due Diocesi, Monsignor Giraudo: “Desidero esprimere grande apprezzamento per la sua iniziativa di denuncia della violenza – ha scritto il vescovo ausiliare Alessandro Giraudo – Grazie per aver voluto dar voce alla moderazione necessaria in questo momento storico e ci aspettiamo che tutte le componenti sociali e religiose la accompagnino in questa strada”.

Tanti i rappresentanti che hanno aderito all’iniziativa con la loro presenza, oppure mandando un messaggio di condivisione:

  • il Presidente Alberto Cirio e la Giunta;
  • la Diocesi di Torino;
  • il Comitato regionale dei Diritti Umani e Civili;
  • il Comitato Resistenza e Costituzione;
  • la Consulta femminile;
  • Giampiero Leo, portavoce del Coordinamento Interconfessionale ‘Noi Siamo Con Voi’;
  • Prof. Valentino Castellani, presidente Comitato Interfedi;
  • On. Bruno Mellano, Garante dei Detenuti;
  • Prof. Giovanni Ravalli, Garante dell’Infanzia;
  • Dott. Paolo Guiso, Garante degli animali;
  • Difensore Civico, Avv. Paola Baldovino;
  • Nino Boeti, presidente ANPI provinciale Torino;
  • Amalia Neirotti, presidente Comitato Resistenza Colle del Lys;
  • Maria Angela Ferrero, rappresentante Italia Viva Piemonte
  • L’Associazione ‘La Porta di vetro’;
  • L’Associazione Italiana Vittime del Terrorismo con il suo presidente Roberto Carlo Della Rocca che non è potuto esserci stamane, ma hanno presenziato il consigliere dott. Giampaolo Giuliano ed il socio onorario dott. Luciano Borghesan;
  • Il Centro culturale ‘Mario Pannunzio’;
  • IUSE, l’Istituto Universitario degli Studi Europei;
  • Luca Franceschino, segretario provinciale della UIL POLIZIA;
  • CGIL Piemonte;
  • Younis Tawfik, Centro Dar Al Hikma;
  • Maria Rosaria Ferrara, FIDAPA;
  • Daniele Grasso, Associazione ‘We are family’;
  • Associazione Iran libero Democratico;
  • L’associazione ‘La Rete di Atena’;
  • Comunità religiosa Islamica Italiana;
  • Dario Disegni, Comunità Ebraica Torino;
  • Giovanni Capolupo, SIAP Torino;
  • Fernando Di Tommaso, SIULP Torino;
  • Sergio Griffa, Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni;
  • Missionari americani;
  • L’Associazione ‘Venezuela in Piemonte’.

gcapogna

Presentati alla Fondazione Amendola i risultati di “Fiumi di culture”

Le iniziative previste per il 2025 e il patto di gestione con la città di Torino per la gestione del giardino pubblico Giorgio Amendola.

 

Sono stati presentati, presso la sede della Fondazione Amendola, i risultati della ricerca sul patrimonio culturale immateriale delle comunità asiatiche e nord africane inserite nel tessuto cittadino. Presentati anche il nuovo sito Internet, le iniziative previste per il 2025 e il patto di collaborazione con la Città di Torino per la gestione del giardino pubblico Giorgio Amendola.

Nei quartieri multietnici di Torino, quelli con la più alta concentrazione di migranti, non ci sono solo disagio, violenza e emarginazione, come pare emergere dalle pagine di cronaca cittadina, ma cultura e reciproca conoscenza sono anche mezzi di integrazione. Questo è quanto emerge dall’indagine qualitativa sul patrimonio culturale immateriale delle comunità straniere a Torino, parte del progetto intitolato “Fiumi di Culture. Affluenze- Influenze- Confluenze”, i cui risultati sono stati riportati lunedì 20 gennaio, nel corso di una conferenza stampa ospitata alla Fondazione Amendola, da sempre protagonista nei percorsi di riqualificazione urbana e nell’organizzazione di manifestazioni artistiche e culturali nel quartiere Barriera di Milano.

Il progetto “Fiumi di culture”, avviato a giugno 2024, mira a promuovere il dialogo interculturale, attraverso il coinvolgimento e la partecipazione attiva delle comunità asiatiche e nord africane presenti a livello cittadino. Lo studio, condotto e presentato dai ricercatori in Scienze Sociali Sara Bonfanti, Anas Mghar e Marco Rossi, ha analizzato il patrimonio culturale immateriale delle comunità provenienti dalle aree del Maghreb e del Mashrek, del sub continente indiano, della Cina e dei Paesi limitrofi, a partire da una mappatura delle organizzazioni di comunità, coinvolte in eventi culturali, musicali, letterari e gastronomici.

Attraverso un tavolo di coprogettazione , è stato organizzato un calendario di eventi interculturali nel corso del 2025, dal Capodanno cinese alla celebrazione del Ramadan, dal Diwali, la festa delle luci in India, al Nowruz, il Capodanno persiano.

La mappatura delle organizzazioni di comunità, materiali di studio come articoli, report, podcast, eventi che coinvolgono le comunità asiatiche e nordafricane, sono al centro della nuova pagina web, realizzata, sviluppata all’interno del portale “Vivo Interculturale” e gestita dall’associazione Piemondo, presentata in conferenza stampa.

“La rigenerazione urbana – ha sottolineato l’Assessora alle periferie e progetti di rigenerazione urbana della Città di Torino, Carlotta Salerno – esiste quando la capacità della comunità è tale da incidere sul territorio, con l’obiettivo di prendersene cura quotidianamente.

Il progetto che porta avanti la Fondazione Amendola rispecchia perfettamente il concetto di creare rigenerazione a partire da chi lo abita. Gli interventi materiali quanto quelli immateriali sono, infatti, efficaci se c’è una comunità con cui condividere tutto il percorso. La Città ha quindi finanziato con piacere la Fondazione e tutto il suo lavoro, che oggi termina la sua prima annualità, curiosi di scoprire insieme gli sviluppi dei prossimi due anni.

La ricerca confuta il luogo comune che vorrebbe le persone di origine cinese poco inclini all’uso degli spazi pubblici, preferendo riunirsi in ristoranti, negozi o abitazioni private. Dalla ricerca emergono, invece, usi dello spazio pubblico significativi, per pratiche legate al corpo e alla salute, come la danza di strada (guang chang wu) e gli esercizi di qi gong e pa duan gong. Le comunità nordafricane a Torino sono un elemento fondamentale del tessuto sociale già dagli anni Ottanta, prima con le comunità marocchine e poi tunisine, che hanno portato con sé un ricco patrimonio culturale fatto di musica, arti visive, danza, gastronomia, che ha arricchito la scena culturale torinese, offrendo nuove prospettive che meriterebbero più attenzione da parte della ricerca accademica e dalle istituzioni culturali.

La diversità interna delle varie comunità originarie dell’Asia meridionale a Torino, tra cui Afghanistan, Pakistan, India, Bangladesh, Sri Lanka e Nepal, è accentuata, ma un fattore di omogeneità si individua nel proliferare di esercizi commerciali legati alla ristorazione e vendita al dettaglio. È in forte crescita la ricerca di nuovi spazi per attività artistiche quali danze legate a circuiti religiosi induisti, pratiche legate al benessere del corpo, come bhatyaram e ayurveda, ma anche musica e sport. Luoghi di culto sorti in periferia e celebrazioni del calendario rituale sono un elemento di unificazione delle diverse culture.

 

Mara Martellotta

Lite in via Po finisce con una coltellata nello stomaco

Intorno alle ore 2:30 di domenica, due pattuglie dei Carabinieri della Compagnia San Carlo sono intervenute di fronte a una caffetteria nel pieno centro di Via Po.
All’arrivo, i militari hanno trovato un diciottenne di origine tunisina riverso a terra, con una ferita da arma da taglio allo stomaco. Due testimoni oculari lì presenti, dopo aver fornito agli investigatori tutte le informazioni utili per la ricostruzione dei fatti, hanno poi spiegato che la lite tra i due era scoppiata per futili motivi, fornendo inoltre una descrizione precisa dell’autore dell’aggressione e consentendo così l’avvio immediato delle ricerche.
Poco dopo, a qualche centinaio di metri dal luogo dell’episodio, in direzione di Piazza Santa Giulia, i Carabinieri hanno individuato il presunto aggressore: un ventenne di origine dominicana, già noto alle Forze dell’Ordine.
Il giovane, senza opporre resistenza, ha indicato il nascondiglio del coltello utilizzato, che si trovava sotto un’autovettura. L’arma, una lama di 11 cm ancora intrisa di sangue, è stata recuperata e sequestrata. Il ventenne è stato pertanto arrestato in flagranza di reato e gravemente indiziato di lesioni aggravate e condotto presso la locale Casa Circondariale, in attesa del rito direttissimo.
Il diciottenne ferito, non in pericolo di vita, è stato invece trasportato in codice rosso all’ospedale, con una prognosi iniziale di 30 giorni.

La benedizione degli animali a Sant’Antonio di Ranverso

Sant’Antonio di Ranverso. Un’abbazia contesa da due comuni. In realtà le due comunità collaborano assiduamente e sono un esempio di integrazione. Un messaggio di pace al mondo lanciato dai due sindaci durante la benedizione degli animali e dei mezzi agricoli in occasione della festa di Sant’Antonio Abate.

Guarda il video:

Ruba in ufficio del centro città: arrestato

Un ventinovenne italiano è stato arrestato dalla Polizia di Stato a Torino per furto aggravato, venendo contestualmente denunciato, alla locale Procura della Repubblica, per aver violato la misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio dal comune di Torino.

I fatti sono accaduti nella centralissima via Carlo Alberto ove, nottetempo, sono scattati i sistemi antiintrusione di una struttura che ospita alcuni uffici di un’agenzia di formazione.

Personale della Squadra Volante, giunto sul posto nell’arco di pochi minuti, constatava il danneggiamento della porta di accesso dello stabile e, dopo un’attenta perlustrazione degli ampi spazi, individuava uno zaino posto in modo tale da tenere aperta la porta d’ingresso del secondo piano, ove hanno sede diverse aule ed uffici.

I poliziotti, dopo un’attenta perlustrazione, rintracciavano l’intruso e riuscivano a recuperare la refurtiva che, nel frattempo, aveva occultato.

Il ventinovenne è stato dunque arrestato per furto aggravato e, avendo violato la misura del foglio di via obbligatorio dal comune di Torino, è stato anche denunciato per tale violazione alla Procura della Repubblica di Torino che ha richiesto e ottenuto la convalida dell’arresto.

Il Piemonte contro la violenza

Il presidente del Consiglio regionale, con il Comitato diritti umani, oggi alle 9.45 legge un documento di condanna prima della seduta dell’Assemblea

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni 
L’iniziativa-incontro  del presidente del Consiglio regionale del Piemonte  Davide Nicco di martedì 21 gennaio dedicata alla  necessità di ribadire in  modo inequivocabile ed assoluto che il confronto politico non deve mai degenerare in violenza, è molto importante perché segna  uno spartiacque tra chi strizza l’occhio agli estremisti che devastano le nostre città e ricorrono alla violenza contro le forze dell’ordine e chi condanna senza ambiguità l’’uso della violenza.
E’ bene ribadirlo anche rivolti al passato, partendo da Marx che riteneva la violenza il forcipe della storia, per giungere a Marinetti che inneggiava alla violenza, sia pure in focosi discorsi che rimanevano tali. Come “reduce”   in Spe di scelte e battaglie  democratiche e liberali contro il ‘68 e le violenze che degenerarono  nel terrorismo armato, esprimo una profonda adesione all’iniziativa del Presidente Nicco. Vedo in lui lo spirito che fu  di un mio grande amico, il presidente Aldo Viglione, capace di rappresentare l’intero Piemonte, come forse nessun altro presidente del Consiglio Regionale.

Borghi più belli, l’associazione in Piemonte

Si è svolta, nella Sala Trasparenza della Regione Piemonte, la conferenza stampa di presentazione della neonata Associazione Borghi Più Belli d’Italia in Piemonte. All’evento hanno partecipato l’assessore regionale agli Enti Locali, Enrico Bussalino, il presidente dell’Associazione Nazionale Borghi Più Belli d’Italia, Fiorello Primi, il coordinatore regionale Francesco Bordino, e i rappresentanti dei Comuni aderenti al progetto.

L’obiettivo principale dell’associazione, costituita questa mattina presso il salone comunale di Cocconato d’Asti, è creare una rete solida tra i borghi piemontesi, promuovendo un modello di turismo sostenibile e integrato. Questo approccio mira a valorizzare le eccellenze culturali, artistiche e paesaggistiche della regione, favorendo una crescita condivisa e armoniosa del territorio.

Attualmente l’associazione è costituita da 19 Comuni piemontesi: Barolo (CN), Castagnole delle Lanze (AT), Cella Monte (AL), Chianale (CN), Cocconato (AT), Garbagna (AL), Garessio (CN), Guarene (CN), Ingria (TO), Mombaldone (AT), Monforte d’Alba (CN), Neive (CN),, Ostana (CN), Rassa (VC), Ricetto di Candelo (BI), Rosazza (BI), Usseaux (TO), Vogogna (Vco), Volpedo (AL).

Inoltre aderiscono come soci onorari i Comuni della Valle d’Aosta, Fontainemore e Etroble. E’ prevista in seguito l’adesione dei Comuni di Orta San Giulio (No) e Bard (Ao).

Francesco Bordino, eletto presidente della nuova Associazione, ha precisato: “E’ stato importante raggiungere questo risultato perché questo ci permetterà di avere un rapporto con l’istituzione regionale più coordinato e integrato in modo da valorizzare appieno le potenzialità di questa rete di eccellenza che fa parte di una rete di eccellenza nazionale”.

Unire le forze per valorizzare le bellezze della regione è fondamentale – ha dichiarato l’assessore Regionale agli Enti Locali, Enrico Bussalino – Il Piemonte ha un patrimonio unico di borghi che meritano di essere conosciuti e apprezzati non solo dai turisti italiani, ma anche da quelli stranieri. Questa associazione rappresenta un punto di partenza importante”.

Ogni borgo racconta una storia unica fatta di tradizioni, cultura e paesaggi straordinari, ma è la rete tra tutti i territori che può davvero fare la differenza. La Regione Piemonte vuole essere al fianco di ogni Comune coinvolto per promuovere un turismo diffuso e sostenibile, in grado di esaltare le peculiarità di ogni angolo della nostra regione. È fondamentale lavorare insieme per far emergere le potenzialità turistiche di tutto il Piemonte, dal più piccolo borgo di montagna fino alle colline e ai laghi”, ha sottolineato l’assessore al Turismo, Marina Chiarelli.

Il progetto, ideato appena due mesi fa durante un incontro al Congresso nazionale ANCI di Torino, è stato realizzato grazie all’impegno dei sindaci piemontesi coinvolti.