CRONACA- Pagina 102

Pianezza, inaugurata la nuova Caserma dei Carabinieri

Intitolata al Brigadiere Antonio Battuello.

Questa mattina a Pianezza si è tenuta la cerimonia di inaugurazione ed intitolazione della nuova Caserma dei Carabinieri al Brigadiere Antonio Battuello, Medaglia di Bronzo al Valor Militare, una figura che ha incarnato i più alti valori di coraggio, onore e dedizione al senso dello Stato.

Alla presenza del Comandante della Legione Carabinieri “Piemonte e Valle D’Aosta” Generale di Divisione Andrea Paterna, del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Torino Generale di Brigata Roberto De Cinti, del Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, del Prefetto di Torino Donato Cafagna, del Sindaco di Pianezza Antonio Castello e di molte autorità militari e civili, si è svolta la cerimonia solenne organizzata dall’Arma dei Carabinieri nel cortile della nuova caserma.

«Questa Caserma è il risultato di una straordinaria collaborazione che si è creata tra il Comune di Pianezza, l’Arma dei Carabinieri e l’Agenzia del Demanio – ha spiegato il Presidente Alberto Cirio–. Un lavoro congiunto tra le istituzioni che ha permesso di realizzare un presidio moderno e funzionale, che è fondamentale per garantire la sicurezza e il benessere dei cittadini».

Il Sindaco di Pianezza Antonio Castello ha ricordato che la caserma è stata costruita e finanziata dall’Amministrazione Comunale. A seguito del trasferimento dei Carabinieri nell’attuale nuova sede, il Comune ha potuto acquisire Villa Blanchetti, che era la vecchia sede storica dei Carabinieri.

«Il progetto della nuova caserma – ha detto il Sindaco Antonio Castellosi inserisce in una visione più ampia di rigenerazione urbana e di rilancio culturale, che prevede la valorizzazione di Villa Blanchetti. Dopo i necessari interventi di ristrutturazione, che sono stati avviati lo scorso dicembre, questa villa di grande pregio sarà trasformata in un Centro Polifunzionale dedicato ad attività e iniziative di valorizzazione culturale, teatrale e musicale. Diventerà un Polo culturale che arricchirà il centro storico della nostra città».

La nuova caserma è stata intitolata al brigadiere Antonio Battuello, originario di Feletto Canavese, che fu catturato dai nazisti durante la guerra, fu deportato in un campo di concentramento e poi fu fucilato per rappresaglia alla vigilia della Liberazione. Morì con coraggio e onore urlando “Viva l’Italia”.

Questa mattina alla cerimonia erano presenti i tre nipoti del brigadiere Antonio Battuello, i tre fratelli Antonello, Alessio ed Emiliano Battuello, che hanno ricordato con commozione le imprese del nonno. I tre nipoti vivono ancora oggi nei dintorni di Feletto Canavese e tutti hanno prestato il servizio militare presso le Forze Armate, seguendo la tradizione di famiglia. Antonello ha fatto il Paracadutista a Livorno, Emiliano è stato Artigliere per gli Alpini in Trentino mentre Alessio ha prestato servizio in Fanteria.

Guarda il video:

Cade da balcone mentre lavora e muore

Questa mattina alle ore 11.40 circa, via Valdengo 5, Barriera di Milano, si è verificato un infortunio mortale sul lavoro. Un cinquantasettenne, residente a Venaria, mentre era impegnato in lavori di ristrutturazione di un balcone al 4 piano, cadeva nel vuoto probabilmente a causa del cedimento della ringhiera. Sul posto sono intervenuti Carabinieri e Spresal.

 

Influenza: la situazione generale in Piemonte e nei pronto soccorso

Curva in crescita ed aumento degli accessi, ma situazione sotto controllo grazie ai Piani Generali di Sovraffollamento varati dalla Regione e da Azienda Zero
Quest’anno la stagione influenzale presenta un andamento diverso rispetto all’analogo periodo dello scorso anno.
Secondo i dati raccolti da “Respivirnet”, la rete di sorveglianza epidemiologica che monitora le infezioni respiratorie acute in Italia, la curva epidemica è in crescita e dovrebbe stabilizzarsi entro circa una settimana.
Tuttavia, come accaduto in alcune stagioni precedenti, non è escluso che il picco possa arrivare più avanti.
Nei Pronto Soccorso del Piemonte si registra un aumento degli accessi intorno al 7% rispetto allo stesso periodo del 2024, un dato che riflette l’andamento epidemiologico attuale. I dati regionali confermano che l’andamento locale segue il trend nazionale.
Per affrontare la pressione legata all’aumento degli accessi, gli ospedali piemontesi, su indicazione dell’Assessorato alla Sanità e di Azienda Zero, hanno attivato i Piani Generali di Sovraffollamento.
Questi strumenti operativi sono pensati per gestire situazioni di particolare criticità nei Pronto Soccorso, con un’attenzione particolare ai pazienti in attesa di ricovero.
I Piani Generali di Sovraffollamento consentono di velocizzare i trasferimenti nei reparti, migliorare il flusso dei pazienti che non necessitano di ricovero ospedaliero e ridurre i tempi di attesa complessivi.
Le strutture di Medicina d’Emergenza-Urgenza, le Direzioni Sanitarie di Presidio e le Direzioni Generali degli ospedali piemontesi lavorano quotidianamente in sinergia per monitorare e gestire il sovraffollamento e con l’obiettivo di garantire un’assistenza sanitaria di qualità e un percorso di cura rapido ed efficace per tutti i pazienti.
«Stiamo monitorando con attenzione l’evoluzione dell’epidemia influenzale e i suoi effetti sui Pronto Soccorso. L’incremento degli accessi conferma la giusta scelta di intervenire su una pianificazione efficace come Piani Generali di Sovraffollamento. Voglio esprimere il mio ringraziamento a tutti i professionisti sanitari che stanno lavorando senza sosta per garantire la qualità dell’assistenza e la sicurezza dei pazienti» dichiara  l’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi.
“L’aumento degli accessi nei Pronto Soccorso era prevedibile in una stagione influenzale intensa come quella attuale. I Piani Generali di Sovraffollamento, sviluppati con il contributo delle strutture sanitarie e delle Direzioni Generali, stanno offrendo una soluzione adeguata per affrontare queste situazioni critiche.
Grazie a questi strumenti, ogni ospedale può ottimizzare i ricoveri nei reparti e gestire con maggiore efficienza i pazienti in attesa o che non richiedono ricovero. Questo sistema di gestione sta dimostrando di essere una scelta efficace anche nei momenti di maggiore pressione, possiamo quindi dirci soddisfatti della solidità e della capacità organizzativa del nostro sistema sanitario regionale ” afferma Adriano Leli, direttore di Azienda Zero Piemonte.
cs

FSP Polizia di Stato Torino: “grazie alla Diocesi, ma il Comune è assente sulle vere priorità”

“Esprimiamo un sincero ringraziamento alla Diocesi di Torino per la disponibilità dimostrata nel mettere a disposizione i locali della Curia Arcivescovile per ospitare il nuovo Ufficio Immigrazione della Questura. Questo gesto ci permetterà di lavorare al meglio su un tema così cruciale come quello dell’immigrazione, consentendoci di migliorare i servizi offerti sia ai cittadini stranieri che a quelli italiani.”

 

È quanto dichiara Luca Pantanella, Segretario Generale della FSP Polizia di Stato di Torino, che sottolinea come, nonostante le difficoltà logistiche e l’assenza di spazi adeguati, la Polizia abbia sempre svolto con dedizione il proprio lavoro in questo ambito delicato.

 

“Non possiamo però esimerci dal sottolineare l’assordante silenzio e l’inerzia dell’amministrazione comunale di Torino, che, nonostante le ripetute richieste, ha sempre ignorato le esigenze della Polizia. È paradossale che un’amministrazione che si riempie la bocca di parole come accoglienza e inclusione, nelle azioni concrete abbia dimostrato di avere altre priorità. Il sindaco Lo Russo sembra più interessato a regolarizzare realtà come Askatasuna, anziché occuparsi dei servizi essenziali per la sicurezza e il benessere della città.”

 

“Grazie all’impegno della Diocesi, finalmente avremo a disposizione spazi adeguati per favorire un processo di integrazione reale per chi intende rispettare le regole e, al contempo, rafforzare i controlli contro situazioni di illegalità e insicurezza che minano la tranquillità della nostra comunità.”

 

La FSP Polizia di Stato di Torino auspica che questo importante passo sia solo l’inizio di un cambio di rotta, in cui le istituzioni cittadine si mostrino finalmente pronte a collaborare concretamente con chi, ogni giorno, si impegna per garantire sicurezza e ordine pubblico.

Nuovi business illegali: “La ‘ndrangheta è la forma di criminalità più radicata in Piemonte”

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“La mafia si è evoluta, passando dai reati tradizionali a nuovi business con profitti maggiori e rischi minori, diventando una mafia ‘silente e liquida’. L’infiltrazione nella filiera degli appalti e nel settore produttivo è una strategia sempre più utilizzata, insieme all’uso di competenze tecniche e alla creazione di una ‘economia chiusa’. L’uso della violenza è sempre più residuale, sostituito da strategie di infiltrazione silenziosa e azioni corruttive”.

Lo ha riferito Tommaso Pastore, capo centro della Dia di Torino, durante l’audizione in commissione Legalità a Palazzo Lascaris, presieduta da Domenico Rossi.
“Le mafie preferiscono investire capitali illeciti in attività affaristico-imprenditoriali – ha specificato Pastore – come riciclaggio, appalti, giochi e scommesse, business dei rifiuti. Cambia anche il ruolo degli imprenditori che, da estorti, oggi diventano collusi. Le organizzazioni criminali dimostrano una notevole capacità di adattamento ai mutamenti economici. L’uso della tecnologia, in particolare sistemi di comunicazione crittografata e social media, è diventato fondamentale per le loro attività illecite”.
“La ‘ndrangheta è la forma di criminalità più radicata in Piemonte – ha proseguito – con forti legami nella sfera socio-economica e sinergie con altre organizzazioni criminali sul territorio, come dimostrano numerose sentenze e, tra le altre, l’inchiesta Minotauro. Proprio questa inchiesta ha dimostrato l’unitarietà del fenomeno ‘ndranghetista e la presenza di 9 locali, cioè gruppi mafiosi strutturati, con un’autonomia operativa dalla Calabria con cui permane un legame strutturale. Oggi il numero di locali è notevolmente cresciuto in Piemonte, in tutte le province, come dimostrano anche i numerosi provvedimenti interdettivi dal 2017 a oggi”.
Per quanto riguarda le altre organizzazioni, la mafia siciliana ha interessi nei settori dei trasporti e della ristorazione, ma in una posizione di basso profilo e talvolta ausiliaria o complementare alla ‘ndrangheta.
La criminalità straniera (albanese, romena, africana, cinese) è attiva nello spaccio, nella prostituzione e in altri reati, anche in questi casi talvolta in sinergia con la mafia calabrese.
Durante il dibattito sono intervenuti i consiglieri Roberto Ravello (Fdi), Gianna PenteneroNadia ConticelliDomenico RavettiRossi (Pd), Elena Rocchi (Lista Cirio), Pasquale Coluccio (M5s), che si sono focalizzati sui temi degli appalti, del narcotraffico e dello spaccio, e del ruolo delle istituzioni nel fronteggiare questi fenomeni. “Oggi la ‘ndrangheta è il broker mondiale del narcotraffico, specialmente cocaina, ed è più che mai fondamentale il ruolo delle istituzioni nella sensibilizzazione e nella formazione sugli strumenti di contrasto”, ha spiegato Pastore.
Il presidente Rossi ha concluso ricordando che “la sola repressione non basta. Per sconfiggere la ‘ndrangheta, che si dimostra essere resiliente e capace di diversificare il suo operato sul territorio, occorre mettere in campo azioni dal punto di vista educativo con politiche informative e formative dedicate ai giovani, agli imprenditori e agli amministratori pubblici”.

Controlli a Vanchiglia e Aurora: sanzioni per 12mila euro

La Polizia di Stato ha effettuato un controllo straordinario del territorio “Alto Impatto” nelle aree di Lungo Dora Napoli, Corso Giulio Cesare, Piazza Santa Giulia e vie limitrofe.

In particolare, un minimarket è stato sanzionato per 2850 euro a causa di carenze igienico sanitarie ed irregolarità amministrative e fiscali, riscontrate dalla Sezione Amministrativa del Commissariato di P.S. Dora Vanchiglia con l’ausilio degli operatori della Polizia Municipale e della Guardia di Finanza.

Sottoposto a chiusura immediata, invece, un ristorante sito in Corso Giulio Cesare, dove il personale ha riscontrato abusi edilizi e gravissime condizioni igienico sanitarie: in questo caso sono state emesse sanzioni pari a 1000€.

Il proprietario di un bar, sito in Corso Principe Oddone, è stato denunciato per la mancanza di autorizzazione relativa alla installazione di impianti di videosorveglianza nei luoghi di lavoro e la mancata nomina del RSPP. L’esercente veniva sanzionato per 6187€.

Altri tre esercizi commerciali sono stati sanzionati per un totale di 2170 euro: due per carenze igienico sanitarie e uno per la vendita di prodotti scaduti.

Posate 6 nuove pietre d’inciampo

Posate ieri a Torino sei nuove Pietre d’Inciampo che fanno salire a 159 il numero totale delle pietre cittadine in ricordo delle vittime del Nazifascismo.

Alla posa erano presenti gli studenti degli istituti scolastici torinesi di ogni ordine e grado che hanno preso parte al progetto didattico legato all’iniziativa e realizzato dal Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà di Torino in collaborazione con il Polo del ‘900, l’ISTORETO e l’ANCR (Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza).

 

In occasione dell’ultima posa, dedicata ad Arturo Levi e avvenuta in Corso Galileo Ferraris 134, sono intervenuti e hanno presentato l’iniziativa il Presidente del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio Regionale del Piemonte, Domenico Ravetti, l’Assessora alla Cultura della Città di Torino, Rosanna Purchia, il Presidente della Comunità Ebraica di Torino, Dario Disegni, il Vicario del Prefetto, Dott.ssa Alessandra Tripodi (Vice Prefetto) e il Rappresentante degli studenti della classe 2B del Liceo Classico Vittorio Alfieri. Era inoltre presente la Vicepresidente della Circoscrizione 1, Ilaria Gritti.

A moderare la presentazione Daniele Lupo Jallà, Presidente del Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà

 

Le sei nuove Pietre d’Inciampo sono dedicate a Cesare Levi, Mauro Finiguerra, Arturo Levi, Cesarina Levi, Luigi Ottino e Giovanni Abati.

 

L’iniziativa della posa è stata organizzata da:  Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà di Torino con la Comunità Ebraica di Torino e l’Associazione Nazionale Ex Deportati (Aned) sezione Torino e con il contribuito del Polo del ‘900 e la collaborazione della Città di Torino.

“Sarà meglio quando…”, ciclo di incontri a Pianezza

Martedì 28 gennaio 2025, ore 21.00
Villa Lascaris, Via Lascaris 4 – Pianezza

“La responsabilità penale è personale.

L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva.

Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.

Non è ammessa la pena di morte.

Costituzione della Repubblica Italiana Titolo I, articolo 27

Quanto viene rispettato l’articolo 27 della Costituzione?

La terza edizione di Sarà meglio quando…, ciclo di incontri che si interroga sull’oggi per cercare di comprendere il domani che Villa Lascaris, casa di spiritualità e cultura dell’Arcidiocesi di Torino, organizza e propone in collaborazione con il settimanale La Voce e il Tempo e l’Ufficio per la Pastorale della Cultura, si apre quest’anno con il tema del carcere.

I numeri raccontano che, a fronte di 47.067 posti disponibili negli istituti di pena del nostro Paese, la popolazione carceraria è di 61.468 persone; nel 2024 si sono tolti la vita 88 detenuti e 6 agenti di polizia penitenziaria; in carcere i suicidi sono di 18 volte superiori rispetto alla media (fonte: Antigone.org). Solo a Torinola casa circondariale Lorusso e Cotugno, a fronte di una capienza regolamentare di 1062 posti, conta stabilmente circa 1400 presenze, con un sovraffollamento pari a circa il 130%.

Tuttavia, la Costituzione della Repubblica Italiana è molto chiara al riguardo: le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. Ma in queste condizioni e con l’aumento delle fattispecie dei reati, come si può portare a compimento il dettato costituzionale di funzione rieducativa della pena e direinserimento dei detenuti nella società?

A Villa Lascaris, dunque, si parla di carcere:

SARÀ MEGLIO QUANDO… BUTTEREMO VIA LA CHIAVE?

martedì 28 gennaio alle ore 21.00
Villa Lascaris, Via Lascaris 4 Pianezza

Insieme a Monica Cristina Gallo, Garante dei diritti delle persone private della libertà del Comune di Torino, in dialogo con d. Gian Luca Carrega, direttore dell’Ufficio per la Pastorale della Cultura e Alberto Riccadonna, direttore de La Voce e il Tempo, un’occasione per conoscere e cercare di capire cosa sia, davvero, il mondo carcerario partendo da una delle realtà più complesse del nostro Paese: l’istituto di pena di Torino.

Un mondo a parte, le prigioni, di cui poco si parla e ancora meno si sa, ma anche un parametro per valutare il nostro grado di umanità: dopotutto, Si dice che nessuno conosce veramente una nazione finché non è stato nelle sue carceri” (Nelson Mandela).

L’ingresso agli incontri di Sarà meglio quando… è libero, previa prenotazione via mail all’indirizzo eventi@villalascaris.it.

Per sostenere le attività culturali di Villa Lascaris, è gradito un contributo volontario.

I prossimi appuntamenti di Sarà meglio quando…

Martedì 11 febbraio, ore 21.00
Sarà meglio quando… non li aiuteremo più a casa loro?
Con Federico Monica, architetto e urbanista specializzato in cooperazione internazionale in Africa Sub Sahariana.

Martedì 25 febbraio, ore 21.00
Sarà meglio quando… non ci sarà più l’ONU?
Con Edoardo Greppi, professore Emerito di Diritto internazionale, Università degli Studi di Torino.

Villa Lascaris
Via Lascaris, 4 – Pianezza (TO)
Telefono: 011 9676145 – Mobile: 349 83 73 075
info@villalascaris.it
www.villalascaris.it

A Torino 4 “zone rosse” contro la criminalità

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Contro la criminalità a Torino saranno in vigore quattro zone rosse dove verranno sperimentate le nuove misure di sicurezza. Si tratta di Porta Nuova e San Salvario vecchia, il lungo Dora compreso tra ponte Carpanini e ponte Mosca, piazza Vittorio Veneto e via Matteo Pescatore, i Giardini Madre Teresa di Calcutta e l’area di largo Palermo.

I soggetti con atteggiamenti aggressivi o già condannati per spaccio, violenze, furti e rapine potranno essere allontanati per 48 ore da queste aree. Se continueranno gli atteggiamenti illegali scatterà la denuncia.

Le zone rosse sperimentali a Torino inizieranno  dal 27 gennaio fino al 30 aprile. “Torino – commenta il sindaco Stefano Lo Russo – vuole essere un modello virtuoso  per la gestione integrata della sicurezza. Bene la rigenerazione urbana, ma anche il contrasto all’i fenomeni di illegalità. Vogliamo una città sicura, in cui ci si possa muovere liberamente”.

Spacciatore tradito dall’odore di hashish

Un cittadino italiano, di ventiquattro anni, è stato arrestato dalla Polizia di Stato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Gli agenti del Commissariato di P.S. Centro, durante il controllo del territorio, notavano un soggetto col cappuccio della felpa calzato, che si stava spostando, in sella ad una bici, da Piazza San Carlo in direzione Piazza Carlo Felice. Dopo averlo fermato, gli agenti percepivano un forte odore di sostanza stupefacente, trovandolo in possesso di un panetto di hashish del peso di circa 100 grammi.

Inoltre, il giovane aveva nelle sue tasche la somma di 750,00 euro in contanti.

Gli operatori effettuavano anche una perquisizione domiciliare, che consentiva il rinvenimento di ulteriore sostanza stupefacente e di materiale vario utile al confezionamento.

A quel punto, per l’uomo scattava l’arresto per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

La Procura della Repubblica di Torino ha richiesto e ottenuto la convalida dell’arresto