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Regione, il Cdx: “Al personale sanitario bonus di 18 milioni”

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento dei capigruppo di maggioranza a Palazzo Lascaris

CORONAVIRUS, LEGA-FI-FDI: RICONOSCENTI A PERSONALE SANITARIO E SOCIO SANITARIO, PER LORO OLTRE 18 MILIONI SU BONUS IN BUSTA PAGA. SANITÀ PIEMONTESE CON RETE OSPEDALIERA ECCELLENTE, MA MEDICINA TERRITORIALE INESISTENTE DA RICOSTRUIRE

“Di fronte all’emergenza coronavirus ci teniamo anzitutto a ribadire come forze politiche di maggioranza il nostro massimo sostegno e vicinanza a tutti i medici ospedalieri e generali, infermieri, oss, volontari 118, farmacisti impegnati nel contrasto dell’epidemia, al servizio della comunità a rischio della propria vita: per questa ragione abbiamo condiviso con la Giunta che i 18,462 milioni di euro stanziati per il Piemonte dal decreto legge 18/2020 siano tutti destinati ad un bonus in busta paga per tutto il personale sanitario e socio sanitario.
Anche per il rispetto che tributiamo alle gravi difficoltà che stanno incontrando nell’espletamento del loro dovere, vogliamo ricordare gli sforzi sovrumani sostenuti dalla Giunta regionale per colmare le gravi carenze e attrezzare una sanità in grado di combattere il coronavirus: dai soli due laboratori idonei a processare appena 400 tamponi al giorno siamo arrivati a 19 laboratori per 5000 tamponi al giorno; dagli appena 3 dipendenti assegnati al SISP con una sola casella mail per nemmeno due indagini epidemiologiche al giorno siamo passati all’attuale piattaforma informatica CSI per gestire le segnalazioni dei medici di famiglia; dai soli 287 posti letto di terapia intensiva ne abbiamo attrezzati quasi 600, senza dover mai applicare protocolli per selezionare chi salvare e chi no. Sempre per fare chiarezza, secondo il rapporto IRES 2019 il Piemonte nel 2017 ha subito un taglio dell’assistenza domiciliare agli over 65 del 17%.
Per colmare la debolezza della medicina di territorio e rafforzare le cure domiciliari impegneremo la Giunta a mantenere operative anche dopo l’emergenza coronavirus le 34 Unità Speciali di Continuità Assistenziale attivate per seguire i malati covid meno gravi a casa.
A chi, invece, invoca il commissariamento statale sulla sanità regionale ricordiamo quanto ritardo dobbiamo sui test sierologici alle indicazioni confuse, contraddittorie e tardive che abbiamo ricevuto dal Governo nazionale in proposito. Il Governo regionale sta facendo tutto quanto in suo potere per aiutare il Piemonte, dedicandosi senza sosta all’emergenza ed evitando per questo di perdere anche un solo minuto per difendersi dallo sciacallaggio politico di alcuni che ne approfittano per attaccarlo.
In sette mesi la sanità né la crei né la distruggi, prendi quella che ti hanno lasciato ed affronti giorno per giorno la più grande crisi che la Regione Piemonte sta vivendo dal dopoguerra ad oggi.

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Alberto Preioni
Capogruppo Lega – Salvini per il Piemonte

Paolo Ruzzola
Capogruppo Forza Italia – Cirio Presidente

Maurizio Marrone
Capogruppo Fratelli d’Italia

Papa Francesco telefona al vescovo di Pinerolo

Era ricoverato in terapia intensiva, positivo al coronavirus

Il vescovo di Pinerolo, monsignor Derio Olivero, che ora sta meglio, ha ricevuto la telefonata di Papa Francesco. La conversazione privata ha dato conforto e sostegno al religioso, ora in grado di parlare dopo momenti difficili. Il pontefice è stato alcuni minuti al telefono  anche col il dottor Mauro Pastorelli, il direttore del reparto e ha espresso apprezzamento e sostegno per tutto il presidio ospedaliero.

Dalla Regione arrivano i fondi per sostenere autonomi e piccole e medie imprese

La misura supporta l’accesso al credito delle MPMI, comprese le imprese di autoimpiego degli artigiani e dei commercianti senza dipendenti e dei lavoratori autonomi, consentendo di far fronte agli oneri che i soggetti beneficiari sostengono per ottenere finanziamenti a fronte di esigenze di liquidità connesse all’attività di impresa e di lavoro autonomo. 

 

Dalla Regione arrivano contributi a fondo perduto finalizzati a sostenere le Micro Piccole e Medie Imprese ed i lavoratori autonomi piemontesi nell’attivazione di operazioni finanziarie connesse ad esigenze di liquidità. Obiettivo: favorire e sostenere l’accesso al credito delle MPMI e dei lavoratori autonomi piemontesi, mediante la concessione di contributi a fondo perduto che consentano ai soggetti beneficiari dei finanziamenti finalizzati ad esigenze di liquidità di far fronte agli oneri connessi al credito e, in via generale, di sostenere l’attivazione di tali operazioni da parte delle banche e degli intermediari abilitati alla concessione del credito. Le strutture regionali incaricate dell’attuazione sono la Direzione Competitività del sistema regionale e la Direzione Istruzione, Formazione e Lavoro, mentre il soggetto gestore sarà Finpiemonte. 

 

La dotazione iniziale della misura, approvata oggi dalla Giunta Regionale ammonta a a € 7.319.150,00, di cui € 3.000.000, derivanti dal Fondo per la nascita e lo sviluppo di iniziative di lavoro autonomo e di creazione d’impresa, destinati ai lavoratori autonomi.

La misura supporta l’accesso al credito delle MPMI e dei lavoratori autonomi, consentendo di far fronte agli oneri che i soggetti beneficiari sostengono per ottenere finanziamenti (concessi a far  data dal 17 marzo 2020 e fino al 31 dicembre 2020) a fronte di esigenze di liquidità connesse all’attività di impresa e di lavoro autonomo.

 

I beneficiari sono: le MPMI aventi sede legale o almeno una sede operativa in Piemonte e appartenenti a tutti i settori ammissibili ai sensi del Regolamento Ue e i lavoratori autonomi con sede operativa fissa in Piemonte, operanti nei settori ammissibili previsti dal predetto Regolamento.

Sono ammessi alle agevolazioni i soggetti che dimostrano un calo del fatturato,nel bimestre marzo/aprile 2020, pari o superiore al 30% rispetto allo stesso bimestre del 2019.

Si intendono comunque ammissibili tutte le attività avviate a partire dal 1 gennaio 2019.

Non possono beneficiare delle agevolazioni di cui alla presente misura i soggetti che abbiano ottenuto contributi in conto interessi e/o contributi a fondo perduto nell’ambito di altre misure regionali a valere sui medesimi finanziamenti oggetto della presente agevolazione.

 

L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto entro i seguenti massimali:

 

– euro 2.500 di contributo massimo erogabile per singola impresa o lavoratore autonomo, per i finanziamenti di importo inferiore a 50.000 euro;

– euro 5.000 di contributo massimo erogabile per singola impresa o lavoratore autonomo, per i finanziamenti di importo compreso 50.000 e 100.000 euro;

– euro 7.500 di contributo massimo erogabile per singola impresa (esclusi quindi i lavoratori autonomi), per i finanziamenti di importo superiore a 100.000 euro.

 

L’agevolazione è concessa ai sensi del Regolamento (UE) n. 1407/2013 – De minimis o ai sensi del Quadro Temporaneo di cui alla Comunicazione della Commissione Europea del 19 marzo 2020.

 

«La Regione, con questa misura – spiega l’assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino -. si dimostra vicino ai lavoratori autonomi, la categoria che, più di ogni altra, è stata bistrattata dai recenti provvedimenti del Governo che ha concesso loro soltanto un’ “una tantum” di 600 euro, meno di quanto viene percepito con il reddito di cittadinanza. E’ ora di finirla di considerare gli autonomi come lavoratori di serie B. Noi non lo abbiamo mai fatto e riteniamo che questo possa rappresentare un passo importante per dare una mano concreta a centinaia di professionisti e lavoratori che oggi non sono nelle condizioni di lavorare e che fanno davvero fatica non solo ad arrivare alla fine di questo mese, ma anche a pensare a una ripresa dell’attività, visti i gravi ammanchi subiti a causa dell’emergenza che stiamo vivendo»·

 

«Dobbiamo cominciare a dare risposte concrete alle esigenze di chi quotidianamente si mette in gioco attraverso il proprio lavoro – conferma l’assessore regionale alle attività produttive Andrea Tronzano – Il Piemonte ha al suo interno i giusti anticorpi per risollevarsi, ma lo saprà fare se tutti insieme agiremo da squadra coesa con un obiettivo ben definito. Sostenere anche le micro imprese compreso l’autoimpiego di artigiani e i commercianti senza dipendenti è una scelta importante perché testimonia l’attenzione di un Amministrazione per tutti i comparti del sistema produttivo. Questo aiuto serve proprio per dare un sostegno per l’ottenimento di finanziamenti bancari per coloro che cercano di guardare oltre l’orizzonte di questa crisi. L’obiettivo è di tornare a essere un sistema produttivo forte, ma per farlo dobbiamo coinvolgere tutti: professionisti, autonomi, commercianti, artigiani e  piccole e medie imprese».

 

«Si tratta di una misura importante – conclude l’assessore regionale al Commercio, Vittoria Poggio – che va a sostenere anche le centinaia di commercianti che stanno stringendo i denti e che non hanno, in molti casi, la certezza di avere la forza, quando verranno allentate le misure di contenimento e di distanziamento sociale, di rialzare le serrande. Il commercio rappresenta e ha sempre rappresentato una vera e propria spina dorsale dell’economia piemontese e italiana ed è giusto che la Regione sia al fianco degli imprenditori con provvedimenti concreti come questo, soprattutto nel momento della più grande difficoltà».

Reclutati oltre 2000 medici e infermieri. Pronta l’area Ogr. Ma ancora 78 morti

Continua il reclutamento di nuovo personale sanitario da parte delle Aziende sanitarie del Piemonte, per fronteggiare al meglio l’emergenza “coronavirus covid-19.  Ad oggi sono complessivamente 2.015 le risorse umane aggiuntive reclutate, con diverse forme contrattuali: 355 medici, 888 infermieri e 772 altre professionalità, comprendenti personale medico laureato, biologi, farmacisti, operatori socio-sanitari, tecnici di laboratorio e fisioterapisti.

«Grazie alla disponibilità e alla generosità dei tanti operatori che si sono messi a disposizione – dichiara l’assessore alla Sanità, Luigi  Genesio Icardi  – siamo riusciti a mettere il nostro sistema sanitario in grado di fare fronte all’emergenza, potenziando sia gli ospedali sia il sistema del territorio, senza contare l’avviamento di nuove strutture dedicate appositamente ai pazienti Covid, come il nosocomio di Verduno e l’area sanitaria temporanea all’interno delle Ogr di Torino, operativa da domenica prossima».

Intanto nelle prossime ore si concluderanno i lavori di allestimento della nuova area sanitaria all’interno delle OGR di Torino, le Officine grandi riparazioni. La struttura sarà dedicata, in particolare, a posti di terapia subintensiva e degenza per i pazienti affetti da Covid-19, per un totale di 92 posti letto.

Il bollettino della Regione Piemonte delle ore 19 di venerdì 17 aprile

2.136 PAZIENTI GUARITI E 1.594 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che il numero complessivo di pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, è di 2.136 (276 in più di ieri): 161 (+22) in provincia di Alessandria, 84 (+4) in provincia di Asti, 89 (+1) in provincia di Biella, 228 (+49) in provincia di Cuneo, 159 (+19) in provincia di Novara, 1.152 (+149) in provincia di Torino, 119 (+19) in provincia di Vercelli, 116 (+10) nel Verbano-Cusio-Ossola, 28 (+3)  provenienti da altre regioni.

Altri 1.594 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 2.224

Sono 78 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi, di cui 19 al momento registrati nella giornata di oggi. Occorre ricordare che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente dall’Unità di crisi può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi covid.

Il totale complessivo è ora di 2.224 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 438 ad Alessandria, 110 ad Asti, 141 a Biella, 158 a Cuneo, 211 a Novara, 918 a Torino, 131 a Vercelli, 93 nel Verbano-Cusio-Ossola, 24 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 19.954 (+693 complessivi rispetto a ieri, di cui il 64 per cento riscontrati nelle case di riposo, come da grafico allegato) le persone finora risultate positive al “Covid-19” in Piemonte: 2.718 in provincia di Alessandria, 964 in provincia di Asti, 728 in provincia di Biella, 1.921 in provincia di Cuneo, 1.890  in provincia di Novara, 9.543 in provincia di Torino, 947 in provincia di Vercelli, 918 nel Verbano-Cusio-Ossola, 213 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 112 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 328  (-17 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3.266

Le persone in isolamento domiciliare sono 10.406

I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 89.136 di cui 45.812 risultati negativi.

I carabinieri del Nas indagano sulle mail sparite

La vicenda delle email dei medici di base cancellate dai server del sistema sanitario piemontese, contenenti le segnalazioni dei medici su possibili pazienti positivi al covid, entra nel filone torinese delle indagini sul Coronavirus

I carabinieri dei Nas svolgeranno accertamenti che  entreranno a far parte del fascicolo aperto qualche settimana fa  per fare luce sulla carenza di mascherine e dispositivi di protezione per il personale medico-sanitario e infermieristico. Il procedimento sarebbe al momento senza indagati e ipotesi di reato.

La proposta dal Piemonte: “Medaglia d’oro a chi lavora in prima linea”

Conferire la Medaglia d’oro al valor civile ai sanitari, farmacisti e ai volontari italiani, che stanno combattendo in prima linea l’emergenza Covid-19. Questa la richiesta che arriva dal Piemonte, formulata in una lettera scritta e inviata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dal presidente del Consiglio regionale subalpino Stefano Allasia.

La lettera, le cui finalità sono state condivise con la Conferenza dei capigruppo, è stata inviata al Quirinale, con la richiesta di onorificenza “all’ordine dei medici, degli infermieri, dei farmacisti, alle associazioni di volontariato e degli operatori sanitari d’Italia tutta che, ogni giorno, si impegnano con abnegazione e professionalità a combattere l’emergenza epidemiologica e curare i malati di Covid-19”, come si legge nel testo.

Stefano Allasia (nella foto piccola) ricorda che tutto il mondo sanitario italiano si prodiga “per assistere e aiutare quanti soffrono lontani dai loro cari, mettendo così la loro vita a rischi per salvare altre vite. La loro non è una solo una professione, ma in questa situazione drammatica diventa una vera e propria missione”, un concetto espresso anche da Papa Francesco.

La lotta al contagio è stata certo condotta grazie alle strutture sul territorio e alle scelte strategiche che sono state adottate,  e come il Presidente Mattarella stesso ha dichiarato nei giorni scorsi, “le strutture da sole non basterebbero senza l’umanità e la responsabilità di chi vi opera: per questo il ringraziamento di oggi deve tradursi in un sostegno lungimirante e duraturo da parte delle nostre comunità”.

Coronavirus e turismo di prossimità nelle valli olimpiche piemontesi

Cogliere l’opportunità/ La risposta al turismo di prossimità grazie a uno studio dell’Università di Torino, in collaborazione con la Camera di Commercio di Torino

Un team di ricerca, coordinato dai professori Paolo Biancone (nella foto)  e Silvana Secinaro, afferenti al Dipartimento di Management, che vanta professionisti come Alberto Sasso, specializzato in architettura sostenibile e rigenerazione urbana, ritiene che il modello di business studiato per un progetto finanziato dalla Camera di Commercio di Torino, dedicato alla Valorizzazione delle Valli Olimpiche Piemontesi, possa essere applicato e rispondente alla crisi del turismo legata alla pandemia di Covid-19.

La pandemia in atto sta avendo, infatti, una diffusa propagazione ai diversi settori dell’economia. Il settore turistico, e tutte le sue filiere, sono al momento tra i più colpiti per un azzeramento della domanda di servizi turistici.

Questa la previsione elaborata dal Dipartimento di Management su come cambieranno le scelte dei turisti nazionali e internazionali quando si passerà alla Fase 2 della gestione dell’emergenza:

⦁ Priorità sicurezza, igiene e salute;
⦁ Luoghi non affollati;
⦁ Maggiore utilizzo di spazi verdi e incontaminati;
⦁ Strutture ricettive discrete e non troppo affollate;
⦁ Trasporto pubblico regolare, pulito e non affollato come in una grande città;
⦁ Riscoperta di città di nicchia, borghi incontaminati e bellezze non scoperte nei comuni viaggi;
⦁ Prenotazioni a ridosso della vacanza;
⦁ Turismo di prossimità;
⦁ Spostamenti privilegiati con mezzi propri

Questa sembra essere anche la linea che intende seguire il governo, stando a quanto dichiarato da Lorenza Bonaccorsi, sottosegretaria del Mibact, la quale anticipa che sono allo studio una serie di misure per consentire lo sviluppo di un turismo ‘di prossimità’, che favorisca luoghi meno affollati e più incontaminati.

Il “rischio” dunque, è che i territori periurbani come quelli delle Valli Olimpiche vengano presi d’assalto in quanto ritenuti in possesso di tutte le caratteristiche sopra riscontrate.

Partendo dallo studio iniziale, finanziato dalla Camera di Commercio, su come rigenerare, rivitalizzare economicamente e socialmente le Alpi Piemontesi, il gruppo di ricerca si è focalizzato su come poter applicare i modelli studiati alla situazione prevista per la Fase 2 di risposta al Covid-19. La grande sfida a cui si è voluto rispondere è quella di promuovere il turismo di prossimità, salvaguardando la sostenibilità del territorio sia dal punto di vista ambientale sia dal punto di vista della sicurezza sanitaria.
L’opportunità e i cambiamenti che verranno richiesti al sistema sono notevoli in quanto rappresentano modifiche a processi già consolidati e prassi frutto di anni di esperienza, ma il cambio di paradigma è necessario per affrontare un evento eccezionale come la pandemia attuale.

La risposta per ripartire guardando alla stagione ormai prossima si è basata su quattro asset fondamentali: ristorazione, residenzialità, intrattenimento e shopping/alimentare.
Per ognuno dei quattro punti sono stati individuati nuovi modelli di business che possano rispondere alle normative legate al distanziamento sociale e di sicurezza sanitaria.

Il progetto “La valorizzazione delle Valli Olimpiche Piemontesi”

Il progetto, finanziato dalla Camera di Commercio di Torino, ha coinvolto i territori che ricadono all’interno dell’Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea (Cesana Torinese, Claviere, Pragelato, Sauze di Cesana, Sauze d’Oulx e Sestriere) e i comuni di Bardonecchia, Oulx e Usseaux.

La volontà condivisa è stata quella di dare impulso ad un sistema territoriale coeso al fine di creare condizioni di sviluppo, mettendo a fattor comune le peculiarità dei singoli territori, ciascuno con la propria caratteristica turistica, enogastronomica e territoriale.

 

Dipartimento di Management – Università degli studi di Torino

Il Dipartimento di Management è stato creato nel 2012 assumendo la titolarità di una parte dei corsi di studio e la maggioranza degli studenti della precedente Facoltà di Economia.
E’ costituito da 82 docenti e sul piano della Ricerca e della Terza Missione ha assunto le funzioni dei preesistenti Dipartimenti di Economia Aziendale, (Sezioni di Ragioneria, Direzione delle imprese, Economia degli intermediari finanziari), Scienze Merceologiche, Diritto dell’Economia e di un gruppo di ricerca di area quantitativa oggi costituiti in sezioni e gruppi di ricerca del Dipartimento.
Il dipartimento è impegnato costantemente in iniziative di coinvolgimento della società.
La Terza Missione, che integra e amplia le attività tradizionali di ricerca e didattica, rappresenta la volontà dell’Ateneo di rafforzare le relazioni tra il mondo della ricerca, la comunità, la scuola, le istituzioni e le imprese. Perché l’incontro e la collaborazione tra questi attori sono necessari alla crescita sociale, culturale ed economica del territorio.
L’eterogeneità scientifica che caratterizza il Dipartimento contribuisce alla  sperimentazione e realizzazione di attività ulteriori alla ricerca e alla didattica e connotabili in modalità di Terza Missione/Public Engagement. I docenti del Dipartimento esprimono, nelle iniziative a cui prendono parte, una forte sinergia con il territorio e con il sistema degli stakeholder a più livelli, contribuendo a numerose iniziative che coinvolgono le istituzioni e i privati cittadini. Le attività di Terza Missione e Public Engagement, realizzate nel corso degli ultimi anni, sono strettamente correlate alle dimensioni interne di didattica e ricerca, e caratterizzate da una trasversalità che pone il Dipartimento di fronte al tema dell’utilità sociale, in un circolo virtuoso tra didattica, ricerca e interazione con le politiche pratiche. Il modello di terza missione del Dipartimento fissa un account quale interfaccia dell’istituzione nelle due direzioni per agevolare tale sinergia e interscambio. I docenti si pongono il problema di come rispondere alle esigenze delle varie tipologie di “stakeholder” e di relazionarsi con il territorio di riferimento (locale ma anche nazionale), mantenendo la coerenza delle proprie attività con l’attitudine del Dipartimento stesso.
I temi operativi richiesti dalla società, che si sostanziano anche come convenzioni stipulate dal Dipartimento di Management, si traducono spesso in pubblicazioni a carattere scientifico, contribuendo allo sviluppo di specifici filoni di ricerca (ad esempio con riferimento alla tematiche di responsabilità e rendicontazione sociale) e rappresentando nel corso degli anni un punto di riferimento degli amministratori in tema di innovazione e di nuovi approcci e strumenti.

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Le attività di riferimento di PE e TM sono riconducibili prioritariamente a:

⦁ pubblicazioni divulgative (quali ad es. bilanci sociali per pubbliche amministrazioni: Regioni, Comuni, ecc)
⦁ partecipazioni dello staff docente a trasmissioni televisive
⦁ partecipazione ad incontri pubblici organizzati da altri soggetti
⦁ organizzazione di eventi pubblici (convegni aperti al pubblico, open day)
⦁ pubblicazioni (cartacee e digitali) dedicate al pubblico esterno.
Gli elementi che sono trasversali alle attività sopra indicate e che contribuiscono a caratterizzare il Dipartimento, sono riconducibili alla rilevanza nazionale delle iniziative e alla capacità relazionale e di collegamento con le imprese pubbliche e private anche in ottica di ricaduta in ambito di ricerca.
Accanto ad esse vanno richiamate le attività connesse alle iniziative di orientamento e collaborazione con gli istituti superiori, che il Dipartimento, da sempre, realizza con sistematicità.

Bollo auto: si paga a fine giugno?

La Regione ha dato la possibilità di posticipare il versamento del bollo auto di tre mesi per l’emergenza sanitaria: si potrà pagare fino al 30 giugno.

Per chi avrebbe dovuto pagare a marzo, aprile o maggio, sono già stati inviati per posta in alcuni casi avvisi, nei quali il rinvio non viene specificato.

Gli uffici regionali spiegano che il pagamento è comunque differito per tutti. Le lettere che non lo indicano  sono solo avvisi di scadenza che vengono spediti in automatico ai proprietari dei veicoli.

Ecco i monopattini per la consegna dei farmaci

BIT Mobility mette a disposizione di Anpas la flotta di monopattini elettrici per la consegna gratuita di farmaci a domicilio. Il progetto nasce a Verona ed è estendibile in tutta Italia grazie alla disponibilità dell’azienda a mettere a disposizione gratuita la propria flotta anche ad altre associazioni impegnate nella lotta contro il coronavirus

 BIT Mobility ha deciso di supportare Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) mettendole a disposizione i propri monopattini elettrici per la consegna a domicilio di farmaci, altri generi di supporto e di prima necessità attraverso il personale autorizzato. Il progetto è nato a Verona (e subito esteso a Torino e Milano), tra le zone maggiormente colpite dal Covid-19 e dove l’allerta resta estremamente alta.

L’azienda attiva nel settore della sharing mobility mette a disposizione la sua flotta di monopattini elettrici anche ad altre associazioni che stanno operando nella lotta contro le conseguenze della diffusione del coronavirus. Il mezzo è ottimale per movimenti in centro storici, per tratti brevi e medi e per il trasporto di oggetti non particolarmente ingombranti come appunto le ricette e i farmaci, piccole spese alimentari e altri oggetti utili alla vita casalinga delle persone che non possono muoversi da casa, primi fra tutti gli anziani e le persone invalide. La disponibilità dei monopattini offre anche il vantaggio alle associazioni di poter usare gli altri veicoli per attività che richiedono il trasporto di oggetti di maggiori dimensioni e di aumentare i servizi offerti nella loro globalità.

Questa emergenza sanitaria sta cambiando il modo di affrontare la quotidianità per molti italiani. Anche il personale sanitario è chiamato ad adeguarsi a nuovi ritmi e nuove soluzioni. – dichiara Andrea Bonizzoli, presidente di Anpas Comitato Regionale Piemonte – “A Torino i monopattini che ci sono stati assegnati sono stati messi a disposizione della nostra associata Croce Giallo Azzurra di Torino . L’uso di monopattini elettrici è utile per muoversi rapidamente nelle strade cittadine e ci permette di usare i veicoli per consegne più impegnative.”

 “Abbiamo deciso di mettere a disposizione i nostri beni gratuitamente fino al termine dell’emergenza perché crediamo che tutti dobbiamo aiutare il sistema a lottare contro il nemico rappresentato dal virus. – afferma Michela Crivellente, fondatrice di BIT Mobility – Per noi è un modo concreto di aiutare chi tutti i giorni mette al servizio degli altri la propria attività correndo dei rischi anche molto alti. Il progetto nasce con Anpas, ma speriamo di poterlo allargare anche ad altre associazioni che svolgono attività simili sul territorio e che invitiamo a prendere contatto con noi“.

Bit Mobility è l’azienda nata nel 2019 a Bussolengo, in provincia di Verona, attiva nel settore della sharing mobility, che si è posta la mission di ridurre la congestione del traffico e le emissioni di CO2 nelle piccole e grandi città italiane, offrendo una reale alternativa all’automobile che sia economica e rispettosa dell’ambiente. Presente a Milano, Torino, Verona, Cattolica e Misano, e presto anche a Pisa e Firenze, BIT Mobility mette a disposizione dei centri urbani una flotta di moderni monopattini in modalità di sharing economy. Si tratta di mezzi alimentati da energia elettrica, facilmente reperibili, semplici da usare grazie all’app dedicata, ideati per diventare una soluzione green e comoda per la mobilità urbana.

Il “cuore grande” del CAAT partecipa a Torino solidale

“Ancora una volta il CAAT – precisa il suo Presidente, l’ingegner Marco Lazzarino – ha dimostrato  di “avere un cuore grande”, con la donazione effettuata a favore dell’ iniziativa TORINO SOLIDALE, che costituisce la rete di solidarietà  promossa dal Comune di Torino per le fasce di popolazione più in difficoltà dal punto di vista economico, in questa epoca di emergenza sanitaria da Covid 19″.

“Grazie alla generosità di alcuni nostri operatori – precisa il presidente Marco Lazzarino – quali Borgnino, Effevi, Guardamagna, Torretta e Quirico, e grazie all’impegno volontaristico del trasportatore Globaltruck abbiamo potuto donare prodotti ortofrutticoli freschi e di ottima qualità, che approderanno a casa dei torinesi maggiormente in difficoltà, grazie all’impegno messo in atto da TORINO SOLIDALE e da coloro che hanno reso possibile la raccolta e la distribuzione delle derrate alimentari. I prodotti donati sono stati mele, carote, finocchi, patate, datteri e zucchine.

L’ iniziativa va ad affiancarsi alla partecipazione da parte del CAAT ( Centro Agroalimentare di Torino ) alla rete di solidarietà promossa dal Banco Alimentare, cui aderisce con periodiche donazioni di prodotti ortofrutticoli freschi, ed alla precedente iniziativa di donazione di prodotti freschi a favore del personale medico e paramedico di alcuni presidi ospedalieri piemontesi, impegnati nel fronteggiare l’emergenza Covid 19”.

 

Mara Martellotta