chiara appendino

Torino ricorda le vittime del Covid

L’ ulivo, simbolo di pace e speranza è  l’albero piantato simbolicamente  oggi dalla sindaca di Torino, Chiara Appendino, e dalla presidente dell’associazione Sicurezza e Lavoro, Loredana Polito,  Si tratta del primo passo per  creare il bosco urbano in memoria delle vittime del Covid-19.

La cerimonia si è svolta  al cimitero Monumentale, in occasione della Giornata nazionale per le vittime del Coronavirus, commemorate  dalla Città anche con le bandiere di Palazzo Civico a mezz’asta e con un minuto di silenzio.

Ha detto la sindaca Chiara Appendino: “Con le bandiere a mezz’asta e un minuto di silenzio, i Comuni italiani omaggiano il ricordo dei nostri concittadini che questa pandemia ha strappato alle loro famiglie e alle loro comunità. Dopo un anno il dolore è ancora vivo e la lotta ancora in corso. Nulla potrà mai rimarginare queste ferite. Ma siamo certi che la forza di una comunità unita potrà permettere a tutte e a tutti di guardare avanti, verso quel momento in cui potremo tornare ad abbracciarci, a guardarci negli occhi, a sorridere a volto scoperto e a dire, finalmente, che è finita.”

“Una lezione dalla condanna di Chiara Appendino”

Lucianella Presta, PdF – Popolo della Famiglia Piemonte:«Si tragga un monito dalla vicenda di Chiara Appendino in relazione ai fatti di piazza San Carlo. Anche la gioia collettiva deve essere “amministrata”»

«Non fa piacere a nessuno che il sindaco della propria città sia condannato perché responsabile della morte di tre dei suoi concittadini». È toccato a Chiara Appendino, sindaco della città di Torino.

«Il PdF, che io rappresento in Piemonte, ne prende atto e ritiene doveroso rispettare un momento indubbiamente difficile per un amministratore oltre che per una persona. Appendino ha dovuto rendere conto alla giustizia, avendo guidato non sempre bene una città che presto passerà ad una nuova amministrazione. Quali progetti audaci e concreti verranno proposti ai cittadini, più poveri, più sviliti e svuotati di fiducia e speranza, da coloro che subentreranno in questa importantissima funzione?» chiede Lucianella Presta, coordinatore regionale del PdF in Piemonte.

«Il PdF trae una lezione anche dalla difficile prova che Chiara Appendino sta vivendo, oltre che dal dolore inconsolabile delle famiglie delle vittime, cui il PdF rinnova la propria vicinanza. Doveva essere un momento di festa: occorreva contenerlo e garantirne la sicurezza».

Il PdF, una volta al governo della città, si farà carico anche dell’aspetto della socialità collettiva. Il COVID ha provveduto a ridimensionare i momenti della gioia, ma noi terremo conto anche di questo per il bene di una città che, tornando ad una dimensione familiare, possa divertirsi senza farsi male.

PdF Piemonte