RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
“È straordinario il fatto che uomini che non sono nati in Italia, come i musicisti del CoroMoro, siano consapevoli del fatto che se sono stati accolti in un Paese libero e democratico è grazie al sacrificio dei partigiani, a cui volevano rendere omaggio cantando ‘Bella ciao’. Una consapevolezza che non appartiene all’amministrazione di Carmagnola che, chiedendo ai musicisti di togliere dalla scaletta quella canzone, ha offeso i partigiani, la Costituzione e tutti gli italiani. Tra qualche settimana in Prefettura a Torino si svolgerà la cerimonia di consegna delle ultime venti medaglie d’onore ai partigiani e ai loro familiari: in quell’occasione inviteremo il CoroMoro a suonare per noi ‘Bella ciao’”: lo dichiara il vice Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte Nino BOETI, presidente del Comitato Resistenza e Costituzione dell’assemblea subalpina.
“’Bella ciao’ non appartiene ad una parte politica, è una canzone partigiana espressione di quei valori antifascisti che sono il fondamento della nostra Costituzione e che, quindi, devono appartenere a tutti i partiti e a tutti i cittadini. E davvero imbarazzanti mi sembrano le motivazioni secondo le quali non si tratterebbe di canzone attinente alla Fiera Peperò, a meno che non si vogliano solo canzoni in tema enogastronomico, magari ‘Il peperone’ di Edoardo Vianello…La verità, purtroppo, è che esiste una parte della destra che a più di 70 anni di distanza continua a sentirsi più vicina all’invasor che non al partigiano”.
Nino BOETI
Vice Presidente Consiglio Regionale del Piemonte
Presidente Comitato Resistenza e Costituzione