ARTE- Pagina 86

Le prospettive della città secondo Procaccioli

In mostra alla galleria d’arte torinese Raffaella De Chirico l’esposizione “City Break”, personale di Matteo Procaccioli Della Valle, una riflessione sulla città colta da variegate prospettive

 

È  stata prorogata fino al 6 novembre prossimo la mostra di Matteo Procaccioli Della Valle dal titolo “City Break”, ospitata presso la galleria torinese Raffaella De Chirico di arte contemporanea.

Dal 4 al 6 novembre prossimi è previsto un Art Coffee Breakfast, dalle 9.30 alle 12.30; l’Art Night è in programma dalle 17 alle 24, il 5 novembre prossimo.

Si tratta della prima personale dell’artista, nato a Jesi nel 1983, e ultima tappa di un percorso di sua valorizzazione che Raffaella De Chirico ha avviato nel marzo 2022 e iniziato con la mostra evento intitolata “Private. Polaroid 2012-2022″, a cura di Benedetta Donato.

Nell’aprile 2022 si era tenuto un solo show presentato al MIA Milan Image Fair Art2022.

L’esposizione intitolata “City break” ha portato a Torino una selezione di lavori di Matteo, da opere di grande formato a intime Polaroid.

La personale analizza la struttura urbana sotto punti di vista diversi. In “Microcities” l’artista sorvola la città con una serie di inquadrature dall’alto, capaci di evidenziarne visionarietà e frammentazione. Nell’opera intitolata “Structures” intercetta linee grafiche in costruzioni che risultano avvolte da uno spazio senza tempo; in “Urban Hives” Matteo Procaccioli Della Valle si interroga sulla densità architettonica  che diventa riflessione su un’umanità compressa nelle stesse abitazioni in cui vive.

Dell’artista risulta evidente il senso del viaggio alla scoperta di significati ancora inediti e diversi scenari, capaci di dar vita a altrettanto variegati livelli di lettura, a partire da edifici e architetture esistenti.

Nelle sue fotografie l’artista permette al fruitore di lasciarsi trasportare in una dimensione di non luogo, senza fornire specifiche indicazioni, e ricercando il passaggio dell’uomo attraverso delicati suggerimenti,  scevri da qualunque giudizio di tipo politico, sociale o antropologico.

“In questo excursus visivo – spiega la curatrice Benedetta Donato- Procaccioli Della Valle pare utilizzare la fotografia quale un linguaggio aperto, capace di risvegliare quella dimensione umana assente e invitare a rivedere i luoghi in maniera sensibile, a posizionarsi in prima fila, davanti a uno specchio che riesce finalmente a riflettere la realtà dei luoghi, gli spazi pieni, quasi asfissianti, e quelli vuoti in cui si fa sempre più  assordante l’eco di una natura distante”.

Il 16 marzo scorso l’artista ha poi presentato la prima pubblicazione editoriale monografica dell’autore, dal titolo “Private. Polaroids  2012-2022″, con un evento espositivo presso gli spazi di via Savona 56 a Milano.

MARA MARTELLOTTA

Info www.dechiricogalleriadarte.com

Info@dechiricogalleriadarte.it

Via Giuseppe Barbaroux 16, Torino

Quel Robert Doisneau che non ti aspetti

Proiezione del documentario Le Révolté du merveilleux

27 ottobre 2022 I Ore 18.30 I Gymnasium di CAMERA

 

In occasione della mostra Robert Doisneau, visitabile tutti i giorni fino al 14 febbraio 2023, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia propone un programma di incontri aperti al pubblico nella sua formula de “I Giovedì in CAMERA”.

Il ciclo di appuntamenti, che si sviluppano nell’arco dei quattro mesi di mostra, è il risultato di una riflessione profonda su quanto la fotografia di Doisneau apra a scenari e tematiche che vanno oltre la semplice rappresentazione della realtà attraverso la macchina fotografica.

In questa direzione si orienta il primo appuntamento, in programma giovedì 27 ottobre alle ore 18.30 nel Gymnasium di CAMERA,che propone la proiezione di Robert Doisneau, le révolté dumerveilleux (Robert Doisneau. La lente delle meraviglie). A partire da materiale d’archivio inedito, il film realizzato nel 2016 dalla nipote del fotografo, Clémentine Deroudille, dipinge un ritratto intimo dell’artista e soprattutto dell’uomo, raccontando come un bambino della periferia parigina sia diventato uno dei fotografi più famosi al mondo.

Il film rivela non solo il Doisneau conosciuto da tutti, celebrato ovunque per le fotografie in bianco e nero, ma anche un fotografo affascinato dal colore, un uomo curioso e sperimentatore che ha fotografato nelle officine della Renault così come nelle strade durante l’Occupazione e la Liberazione e negli anni felici del dopoguerra insieme alla vibrante vita della banlieue di Parigi. Il documentario, basato sui disegni di Emmanuel Guibert, dà la parola alle sue figlie, Annette Doisneau e Francine Deroudille, ad alcuni suoi amici, la fotografa Sabine Weiss e lo scrittore Daniel Pennac, a personalità che hanno scritto delle sue immagini, da Philippe Delerm a François Morel. Da Parigi a New York passando per Tokyo, il film racconta il viaggio eccezionale, sorprendente e atipico di un umanista frenetico, che non ha mai smesso di essere portatore di felicità per tutta la sua vita.

Un esempio è la sua fotografia forse più iconica, Le baiser de l’Hotel de Ville, che pur sembrando spontanea, in realtà è costruita a tavolino per un reportage commissionato dalla celebre rivista americana “Life” sugli innamorati della capitale francese: realtà e finzione si intersecano, ieri come oggi, ricordandoci che ciò che vediamo non sempre è realmente accaduto. Lo stile inconfondibile di Doisneau, impregnato di pungente ironia, è perfettamente in grado di raccontare con un sorriso, le petites folies della quotidianità.

Dal cinema, con il rimando inevitabile all’estetica e alle trame di alcuni dei capolavori del cinema francese, fino ad arrivare alla letteratura, come quella legata all’infanzia, soggetto privilegiato del suo obiettivo, gli scatti di questa mostra aprono molteplici finestre di dialogo.

La proiezione sarà introdotta dal direttore di CAMERA, Walter Guadagnini.

Per prenotazioni, www.camera.to
Il singolo incontro ha un costo di 3 Euro.

Luci d’Artista compie 25 anni

Torino festeggia l’importante anniversario e torna a illuminarsi trasformando il suo cielo in un museo.

Il progetto, nato nel 1998 per volontà della Città di Torino, è stato pioniere di un percorso espositivo d’arte contemporanea totalmente innovativo che ha coinvolto decine di artisti di fama internazionale italiani e stranieri chiamati a interpretare la luce. Le luci d’artista nascono come inedite luminarie per celebrare le feste natalizie e da subito diventano oggetto di un obiettivo ambizioso: creare una collezione pubblica di installazioni d’arte contemporanea, espressione di ‘una cultura alta capace di comunicare con tutti’, come affermava Fiorenzo Alfieri che ne era stato il visionario ideatore. A lui è dedicata questa venticinquesima edizione, per la quale la Città di Torino ha voluto realizzare tre nuove opere, create da Giorgio Griffa, Renato Leotta e Grazia Toderi grazie all’aiuto di preziosi partner e alla generosità degli artisti.

La manifestazione è un progetto della Città di Torino, realizzato da Fondazione Torino Musei e in collaborazione con la Fondazione per la Cultura. Si avvale del sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT. Main sponsor IREN S.p.A. Nuovi partner: Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, Unione Industriali Torino, Il Mercato Centrale Torino, Cultura Italiae, Saganaki.

Le installazioni luminose – 26 luci delle quali 17 allestite nel centro città e 9 nelle altre Circoscrizioni –  saranno visibili dal 27 ottobre 2022 all’8 gennaio 2023. Il museo a cielo aperto quest’anno subirà una riduzione negli orari. Infatti la Città, che negli anni ha avuto una particolare attenzione alla sostenibilità della manifestazione facendo sempre più uso di sistemi innovativi e luci a led a basso impatto, nella 25^ edizione si impegnerà con maggiore sensibilità anche sul tema dei consumi. Per cui dalla domenica al giovedì le installazioni si spegneranno alle 22. Il venerdì e il sabato alle 24, orario che sarà mantenuto nel periodo di Natale e Capodanno, dal 19 dicembre al 2 gennaio 2023.

Luci d’Artista dal 2018 propone inoltre il progetto educativo-culturaleIncontri illuminanti con l’Arte Contemporanea, public program che intende valorizzazione le opere luminose del ‘Museo a cielo aperto’ attraverso la promozione di progetti educativi e formativi che avvicinano ai linguaggi dell’arte contemporanea.

 

LE NUOVE LUCI

L’edizione numero venticinque di Luci d’Artista si arricchisce di tre nuove opere, che entrano a far parte del patrimonio cittadino.

Generosamente donata da Giorgio Griffa, maestro riconosciuto a livello internazionale, AZZURROGIALLO’ è collocata nei Giardini di piazza Cavour ed è realizzata nell’ambito del progetto ‘дети – Bambini’ di Cultura Italiae. Si tratta di un’installazione sospesa che appare come un flusso di energia luminosa composta da miriadi di luci dalle sfumature blu, viola, verde e giallo. L’opera si integra con la natura circostante, abbraccia spazi vuoti e presenze arboree e si snoda come sospesa tra terra e cielo, accanto alla scuola Niccolò Tommaseo, tra le prime istituite a Torino, nel 1877. Il passaggio coperto dalle luminarie evoca la ‘Notte stellata’ di van Gogh, come in altri suoi cicli pittorici in cui la ricerca analitica sul segno si carica di rimandi ai grandi maestri dell’arte di ogni tempo.

Sempre all’interno del progetto “дети – Bambini” di Cultura Italiae,sul tetto dell’Ospedale Ostetrico Ginecologico Sant’Anna di Torino, in piazza Polonia e all’ingresso di corso Spezia, campeggia un’installazione luminosa regolata dalla luna. Si tratta di ‘io, sono nato qui.’ di Renato Leotta, artista di rilievo della nuova generazione. L’opera ha il carattere di una poesia ermetica. È una luce viva e sensibile ai cambiamenti di energia che governano i sentimenti e la vita di chiunque, a partire dall’artista stesso che sceglie di condividere i propri stati d’animo con chi passa e la osserva, in un dialogo ideale. La luminosità potrà infatti essere modificata da remoto. Ogni sera, così come la luna risplende sempre diversa sulla natura, Leotta conferisce all’affermazione “io, sono nato qui.” sfumature di intensità emotiva sempre diverse. L’opera è stata donata dall’artista e realizzata grazie al contributo della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino e Unione Industriali Torino.

Visibile in piazza della Repubblica, sulla Cupola della Basilica Mauriziana si eleva un grande punto interrogativo ‘…?…’, segno comprensibile in ogni lingua, animato da una luce scintillante. È l’opera di Grazia Toderi realizzata grazie al contributo di Il Mercato Centrale Torino. Non è un interrogativo immobile, ma si rinnova a ogni sguardo. Rivolta verso la piazza e il mercato, verso la città e ognuno di noi, si staglia nella notte invitandoci a mantenere un ‘dubbio luminoso’. Grazia Toderi è una delle artiste più rappresentative delle ricerche avviate in Italia negli anni ’90 e focalizzate sull’immagine. Lavora con disegno, luce, fotografia e video. Ha esposto in importanti musei e ottenuto riconoscimenti a livello internazionale, tra cui il Leone d’Oro della Biennale di Venezia nel 1999.

LE ALTRE 23 LUCI CHE ILLUMINERANNO LA CITTÀ

Cosmometrie di Mario Airò in piazza Carignano, schemi simbolici e geometrici proiettati sulla pavimentazione urbana; Vele di Natale di Vasco Are in piazza Foroni, zona mercato rionale (Circoscrizione 6);Ancora una volta realizzata con materiali ecosostenibili e fonti luminose a basso consumo energetico dall’artista piemontese Valerio Berruti nella Galleria Subalpina; Volo su… di Francesco Casorati, un filo rosso in flex-neon sostenuto da sagome geometriche di uccelli fiabeschi nell’area pedonale di via Di Nanni (Circoscrizione 3); Regno dei fiori: nido cosmico di tutte le anime di Nicola De Maria, lampioni tramutati in fiori luminosi in piazza Carlina; L’energia che unisce si espande nel blu di Marco Gastini, un intrigo di simboli e segni grafici di colore blu e rosso che si incontrano sul soffitto nella Galleria Umberto I; Planetario di Carmelo Giammello, 14 costellazioni disegnate con neon fluorescenti, globi e punti luminosi, secondo lo schema di una mappa astronomica che, tra fedeltà scientifica e invenzione creativa, annulla la distanza fisica che intercorre tra l’uomo e le stelle, in via Roma; Migrazione (Climate Change) di Piero Gilardi, 12 sagome di pellicani applicate a una rete sospesa verticalmente che si illuminano e si spengono gradualmente, seguendo un algoritmo di controllo nella Galleria San Federico; Le panchine Illuminated Benches di Jeppe Hein in piazza Risorgimento (Circoscrizione 4); Piccoli spiriti blu di Rebecca Horn al Monte dei Cappuccini (Circoscrizione 8); Cultura=Capitale di Alfredo Jaar in piazza Carlo Alberto, un’equazione luminosa cultura=capitale che è un invito a pensare alla creatività e al sapere condivisi da tutti i cittadini come al vero patrimonio di un Paese; Doppio Passaggio (Torino) di Joseph Kosuth sul ponte Vittorio Emanuele I, due brani tratti dai testi di Friedrich Nietzsche e Italo Calvino; Luì e l’arte di andare nel bosco di Luigi Mainolfi, la narrazione di una fiaba che si estende come una sequenza di frasi luminose in via Carlo Alberto; Il volo dei numeri di Mario Merz sulla cupola della Mole Antonelliana, segnale luminoso dato dal valore simbolico della sequenza della serie di Fibonacci dove ogni numero è la somma dei due precedenti; Concerto di parole di Mario Molinari in piazza Polonia (Circoscrizione 8);Vento solare di Luigi Nervo in piazzetta Mollino, una grande sagoma luminosa legata alla cosmologia fantastica; L’amore non fa rumore di Luca Pannoli ai Murazzi del Po; Palomar di Giulio Paolini in via Po, un antico atlante astronomico costellato da pianeti inscritti in forme geometriche che culmina nel profilo di un acrobata in equilibrio su un cerchio; Amare le differenze di Michelangelo Pistoletto in piazza della Repubblica – facciata del mercato coperto Antica Tettoia dell’Orologio (Circoscrizione 7); My Noon del tedesco Tobias Rehberger, un grande orologio luminoso che scandisce le ore in formato binario piazza Bodoni; Ice Cream Light della berlinese di adozione Vanessa Safavi in piazza Livio Bianco (Circoscrizione 2); Noi di Luigi Stoisa, figure rosse che si intrecciano in via Garibaldi; Luce Fontana Ruota di Gilberto Zorio, una stella rotante che evoca un mulino collocata nel laghetto di Italia ’61 in corso Unità d’Italia (Circoscrizione 8) che quest’anno si accenderà dall’8 dicembre.

INAUGURAZIONE DELLE NUOVE OPERE E ACCENSIONE DELLE LUCI

L’inaugurazione di Luci d’Artista 2022 sarà mercoledì 27 ottobredalle ore 18.00 con appuntamento in piazza Polonia – ospedale Sant’Anna di fronte all’opera io, sono nato qui.’ di Renato Leotta. Dopo aver illuminato la prima installazione, si proseguirà alle ore 19.00in piazza Cavour con l’accensione di AZZURROGIALLO, il nuovo lavoro di Giorgio Griffa e di tutte le altre Luci. Alle 20.00, infine, il pubblico è invitato a raggiungere piazza della Repubblica per scoprire…?… di Grazia Toderi. All’inaugurazione parteciperanno le autorità cittadine, gli sponsor, i sostenitori e i partner che collaborano alla realizzazione della manifestazione.

PUBLIC PROGRAM INCONTRI ILLUMINANTI CON L’ARTE CONTEMPORANEA

Novembre 2022 – Aprile 2023

Per il 25° anniversario di Luci d’Artista, la Città ha affidato alla Fondazione Torino Musei la promozione e la valorizzazione del Public Program, un percorso di iniziative e attività che integrano e accompagnano l’installazione delle opere luminose sul territorio cittadino.

Si amplia la rete dei soggetti coinvolti: sono sei i musei torinesi – Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Fondazione Merz, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, GAM – Galleria civica d’Arte Moderna e Contemporanea, MAO Museo d’Arte Orientale e PAV Parco Arte Vivente – che grazie ai loro Dipartimenti Educazione promuovono occasioni di dibattito e azioni con le scuole del territorio, avvicinando l’arte contemporanea alla formazione classica istituzionale e spiegandone il linguaggio come forma di comunicazione trasversale a realtà apparentemente differenti.

Le luci e gli artisti che le hanno ideate diventano protagonisti di proposte educative mirate e rivolte alle scuole, ai docenti e alle famiglie, con un calendario di eventi e performance artistiche, conferenze, visite guidate, workshop, seminari, incontri e cicli di laboratori.

Dedicati ai bambini, alle scuole e in particolare alle famiglie anche panoramici tour gratuiti con guide specializzate alla scoperta della collezione a cielo aperto, realizzati nell’ambito del progetto Circoscrizioni al Centro della Città di Torino grazie alla collaborazione di City Sightseeing Torino e promossi con ITER – Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile, con l’obiettivo di favorire il senso di appartenenza alla città e, in particolare, al proprio territorio, favorendo una maggiore fruibilità del patrimonio artistico collocato nello spazio pubblico.

 

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Lisetta Carmi alle Gallerie d’Italia: Suonare Forte

Alle Gallerie d’Italia di Torino dal 22 settembre 2022 al 22 gennaio 2023 la grande mostra monografica dedicata a Lisetta Carmi, una delle personalità più interessanti del panorama fotografico italiano, recentemente scomparsa all’età di 98 anni.

La mostra “Lisetta Carmi. Suonare Forte” è realizzata con la curatela di Giovanni Battista Martini, curatore dell’archivio della fotografa, con un prezioso contributo video creato per l’occasione da Alice Rohrwacher.

Con il progetto “La Grande Fotografia Italiana” affidato a Roberto Koch, editore, curatore, fotografo e organizzatore di eventi culturali intorno alla fotografia, le Gallerie d’Italia – Torino si propongono di dare spazio ai maestri della fotografia italiana attraverso una serie di mostre dedicate: “Lisetta Carmi. Suonare Forte” inaugura il primo di questi appuntamenti volti a celebrare la grande fotografia italiana del Novecento. Il titolo della mostra dedicata a Lisetta Carmi evoca la sua formazione di pianista ma anche il coraggio di cambiare direzione, di intraprendere percorsi diversi, per seguire la sua ostinata volontà di dare voce agli ultimi.

DOVE

Gallerie d’Italia – Torino

QUANDO

Dal 22 settembre 2022 al 22 gennaio 2023

Martedì, Giovedi, Venerdì, Sabato, Domenica dalle 9.30 alle 19.30

Mercoledi dalle 9.30 alle 22.30

Lunedì chiuso

Ultimo ingresso: un’ora e mezza prima della chiusura

BIGLIETTI

Intero 10 €, ridotto 8 €, ridotto speciale 5 € per clienti del Gruppo Intesa Sanpaolo e under 26; gratuità per convenzionati, scuole, minori di 18 anni, dipendenti del Gruppo Intesa Sanpaolo

Apre t-space X MAO

Uno spazio di condivisione e attualizzazione delle opere artistiche presso il Museo di Arte Orientale. Primo appuntamento mercoledì 26 ottobre alle 18.30

 

Mercoledì 26 ottobre prossimo, alle 18.30, inaugurerà presso ilMAO, Museo di Arte Orientale,  un nuovo spazio conviviale e di sperimentazione curato da Giulia Spreafico e Wu Rui, dal titolo “t-space X Mao”.

Il MAO di Torino ha, infatti, recentemente inaugurato una nuova fase che segna l’apertura del Museo ad attività artistiche e creative, attraverso un ricco programma di residenze, sia in ambito artistico, sia curatoriale, durante le quali performer, artisti, curatori e studiosi, verranno chiamati ad abitare le collezioni e gli spazi espositivi, dando vita e attualizzazione al Museo.

Il nuovo progetto trova collocazione nel rinnovato t-space e nasce dalla collaborazione con l’omonimo spazio che è  stato creato a Milano da Giulia Spreafico e Wu Rui nel 2016.

Si tratta di uno spazio d’arte indipendente, uno studio aperto al pubblico, un luogo creativo che, non per questo, rinuncia all’aspetto conviviale. Infatti, proprio all’interno di questo luogo, la dimensione conviviale vuole avere un ruolo fondamentale, secondo il desiderio dei fondatori. I momenti di condivisione hanno rappresentato una parte irrinunciabile del progetto, che consiste anche in un tè sorseggiato insieme, incontrando artisti e performer.

Fra gli artisti che si avvicenderanno per attivare le collezioni museali e renderle vive, ampliandone i significati e riportandoli a una dimensione contemporanea, vi sono registi e film maker, artisti visivi quali Massimo Grimaldi, Fuzao Studio e Jacopo Miliani.

Il primo appuntamento, il 26 ottobre prossimo, alle 18.30, sarà un invito di Warshadfilm (Tiziano Doria e Samira Guadagnuolo) ad abitare le sale del Museo. Il duo di artisti ha realizzato del materiale inedito, riprendendo sculture e luoghi in pellicola 16mm, scattando fotografie di formato medio e fotografie che dialogano con lo spazio e le opere della mostra in corsa intitolata Buddha.

MARA MARTELLOTTA

“Opera Viva, PULSANTE” dell’artista e ideatore di Opera Viva, Alessandro Bulgini

Opera Viva Barriera di Milano, il Manifesto

Ottavo e ultimo appuntamento del 2022

Inaugurazione > Martedì 25 ottobre, alle ore 18.00

Torino, Barriera di Milano, Piazza Bottesini

Martedì 25 ottobre, alle ore 18.00 in piazza Bottesini a Torino, il progetto Opera Viva Barriera di Milano, il Manifesto – ideato da Alessandro Bulgini e curato, per questa edizione dedicata all’arte islandese dall’artista Jòn Gnarr – arriva al suo ultimo appuntamento prima della fiera Flashback con “Opera viva, PULSANTE” (2022) dello stesso Bulgini.

Bulgini, ideatore e protagonista dell’opera/rassegna Opera Viva Barriera di Milano, il Manifesto utilizza a pieno le potenzialità dello strumento pubblicitario dell’affissione pubblica, trasformata, dall’artista stesso, in opera d’arte urbana su preesistente.

Sull’affissione a grandezza 6 metri per 3 si staglia l’immagine rosso fuoco con la scritta PULSANTE, una scritta/immagine che sferza emotivamente e mostra senza ombra di dubbio il proprio potere evocativo. Una sola parola è in grado di raccontarci e interrogarci sulla vita, evoca il cuore che batte, la passione che ci anima, la paura di origine novecentesca della fine del mondo, l’amore, la malattia, la morte, la passione, la vita.

Afferma l’artista: “Ultimamente alcuni minacciano, ancora e noiosamente, di premere “il pulsante” definitivo. Per questo, e come risposta, ho deciso di fornirne io uno a tutti. In alternativa il mio è un far riferimento alla necessità di un battere potente nel petto come risorsa adeguata alla stupidità delle aggressioni attuali e come impegno emotivo nella costruzione di nuove e migliori prospettive”.

 

Una passione viscerale anima quest’ultimo manifesto che si connette strettamente al tema della decima edizione della fiera Flashback, della quale la rassegna è un percorso di avvicinamento: he.art. Un’edizione dedicata alla passione, al cuore pulsante, alla linfa vitale, al circolare delle idee e delle intenzioni, dal centro alle periferie.

E proprio in fiera, dal 3 al 6 novembre nella nuova sede in corso Giovanni Lanza 75 a Torino, sarà possibile ritrovare, in un’installazione site-specific,tutti i manifesti di quest’anno: dal primo intervento affidato al famoso fumettista Hugleikur Dagsson, noto per il suo umorismo pungente, con il manifesto What has Happened?, alla fotografia Smartphone Sovereignty (2022) dell’enfant terribleSnorri Ásmundsson, una satira contro il consumismo, passando per il manifesto firmato dagli artisti Libia Castro e Ólafur Ólafsson: Il Tuo Paese non Esiste (Your Country Doesn´t Exist), un progetto che affronta il tema dell’identità nazionale. Da Elsa Yeoman nota per porre il cibo al centro della sua indagine, con Be My Guest, a Shoplifter(Hrafnhildur Arnardóttir) con Fuzzy Smile,conosciuta per le sue sculture e installazioni realizzate con capelli sia veri che sintetici, fino agli ultimi due manifesti che hanno preceduto quello di Alessandro Bulgini firmati dalla “famiglia Gnarr”.Hide or seek di Frosti Gnarr, figlio di Jòn, operanata dall’idea di creare una sorta di porta d’accesso tra Torino e l’Islanda e Last supper dello stesso Jòn Gnarr, una personale riflessione sul costo dell’esistenza.

A Torino l’arte è diffusissima!

15 eventi, 60 locali coinvolti, 100 artisti, 2000 opere 

Una nuova mappa per la Torino dell’arte

 

DIFFUSISSIMA, il primo fuorisalone della Torino Art Week che porta l’arte contemporanea negli spazi cittadini attraverso mostre, vernissage, dibattiti, incontri e workshop. 16 eventi, 60 locali coinvolti per oltre 100 artisti e 2000 opere sparse in città: alla sua prima edizione il progetto a cura di Artàporter, prende il via a Torino dal 24 ottobre al 6 novembre 2022.

 

Da Piazza Statuto ai Murazzi, passando per via Po un evento diffuso che attraversa la città per due intere settimane. L’evento, realizzato grazie al supporto di Città di Torino, Camera di Commercio, Torino Social Impact e con Banco di Credito P.Azzoaglio nella veste di main sponsor, nasce da Artàporter, la piattaforma di matching che collega artisti ed esercizi commerciali, per ripensare i luoghi comuni dell’arte immaginando un nuovo modo di esporla.

 

Come sottolinea l’ideatore Massimo Gioscia, CEO di Artàporter: “Lontano dall’essere una nuova fiera d’arte contemporanea, DIFFUSISSIMA vuol essere un progetto che porta le opere e gli artisti emergenti al di fuori degli spazi canonici, per incontrare le persone nel quotidiano. Portare l’arte all’esterno di musei e gallerie d’arte significa voler creare nuovi itinerari d’arte in città, ma anche nuovi percorsi turistici inclusivi per attrarre soprattutto un pubblico giovane.”

 

Una nuova mappa per l’arte in città 

Alcune location di prestigio saranno quindi importanti touchpoint per DIFFUSISSIMA, sedi di eventi che coinvolgeranno gli artisti, con dibattiti, mostre e anche concerti. I SuperHost di DIFFUSISSIMA saranno Mercato Centrale di Torino in piazza della Repubblica, Porto Urbano (Murazzi del Po), Otium Pea Club al Lingotto, Pos.To e Wellness Creative a Pozzo Strada, l’Innovative Square Center a Mirafiori e Open Baladin in Piazzale Valdo Fusi e l’hub culturale di Via Pallavicino 35 OFF TOPIC.

 

A dare il via all’evento, il Forum “Lo stato dell’Arte fra presente e futuro” che sarà anche l’inaugurazione di DIFFUSISSIMA al Mercato Centrale di Torino, lunedì 24 ottobre dalle ore 18,00 (ingresso libero con prenotazione). Ospiti Giuliano Ambrosio, Innovation Director dell’agenzia RIBELLI e Andrea Concas, divulgatore e scrittore per parlare di NFT e Metaverso, insieme ad Alvin il presentatore TV e radiofonico che diventa Brand Ambassador di DIFFUSISSIMA portando anche i suoi progetti artistici, l’Avvocato Simone Morabito di Brains Evolution, lo staff Catawiki per un’analisi della situazione odierna dell’arte online e Mail Boxes Etc con il lancio di un nuovo tool pensato per gli artisti.

 

Una nuova mappa per l’arte in città consente così di trovare la propria strada anche attraverso un QR code in formato digitale, per permettere di orientarsi tra i numerosi host e tra gli eventi e vernissage proposti da DIFFUSISSIMA. Sarà inoltre possibile innamorarsi di un’opera d’arte e portarla via subito a casa con sé, acquistandola direttamente con il proprio smartphone, sia che si trovi sulla parete di un club, in uno studio professionale o in mostra.

 

L’evento nato da un’idea di Massimo Gioscia con Dario Ujetto coinvolge all’interno del board curatoriale anche la curatrice artistica Alyona Kosareva che sulla scelta delle opere coinvolte, racconta: “la selezione artistica di DIFFUSISSIMA è stata creata per riflettere un approccio che corrisponde perfettamente alla filosofia fondativa di Artàporter. Intendiamo l’arte in maniera inclusiva, ovvero esploriamo il lavoro dell’artista  come persona e portatore di messaggi e non solo come mero ingranaggio di un mercato. Abbiamo quindi selezionato oltre 100 artisti che saranno portatori in primis di un messaggio di apertura a nuove frontiere espositive”.

 

DIFFUSISSIMA contiene anche un chiaro messaggio politico dedicato all’accessibilità dell’arte e al supporto del tessuto urbano: “per questa edizione 0 di DIFFUSISSIMA ed essendo sensibili al delicato momento socio-economico – spiega Dario Ujetto, co-founder di Artàporterabbiamo reso gratuito per tutti gli Host l’accesso alla manifestazione. Supportiamo così oltre 60 location arricchendole di bellezza grazie all’arte contemporanea”.

 

Non solo partner, ma co-creatori 

A fianco del Main Partner Banco di Credito P.Azzoaglio, anche Catawiki entra in DIFFUSISSIMA lanciando due aste tematiche, una delle quali per la prima volta offline: sarà sufficiente scansionare il QR code accanto all’opera esposta per entrare sul sito e fare la propria offerta.

Entrano a far parte di DIFFUSISSIMA anche Birra Baladin, Driatec e Affini – Distillerie Subalpine che lancerà con Artàporter una call for artist per creare la nuova etichetta del Turin Dry Gin, mentre con la startup calabrese SenzaSpine i creators stanno coinvolti in un contest per la creazione dell’etichetta di questo particolare succo di frutta, protagonista anche di un paio di serate di mixology.

Infine, Gattinoni ospiterà l’installazione “5 Senses Travel” di Rockmantic, per trasportare il visitatore in un viaggio che, attraverso l’arte,  coinvolge i 5 sensi.

 

Call for Artist

Per l’occasione, verranno lanciate diverse call for artist in collaborazione con Knowhere Studios e Lefranc Bourgeois negli ambiti fotografico e pittorico per permettere a nuovi artisti di esporre in occasione della prima edizione di DIFFUSISSIMA. Inoltre, durante l’evento, Artàporter attiverà un Funding Pitch su Patreon e le quote raccolte consentiranno agli artisti emergenti di ricevere borse di studio per partecipare a masterclass e finanziare residenze artistiche per sviluppare i propri progetti creativi. Verrà lanciata anche una Call for artist insieme a Cioccolatissima, altro importante evento del territorio.

 

Il programma di DIFFUSISSIMA e la mappa sono disponibili su www.diffusissima.it

Halloween in realtà aumentata 

Domenica 23 ottobre, ore 11

Un laboratorio sui filtri Instagram a Ranverso

 

 

In vista di Halloween, la Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, domenica 23 ottobre, si popolerà di creature misteriose. Con la fotocamera del proprio smartphone, si potrà rivivere la storia in un’esperienza totalmente immersiva e nuova. Con Benedetta Frezzotti è in programma un laboratorio per trasformare gli animali e le creature che popolano gli affreschi e i capitelli di Ranverso in animazioni tridimensionali attraverso la realtà aumentata di Meta.

Per partecipare al laboratorio è necessario un cellulare con installata una versione aggiornata di Instagram o Facebook.

BENEDETTA FREZZOTTI

Illustratrice, autrice e docente di nuove tecnologie. Autrice e consulente per Pearson, ha collaborato con i più importanti editori italiani. Vive e lavora a Milano, mentre le sue storie viaggiano tra Belgio, Messico, Emirati Arabi e Italia. Attualmente è autrice e curatrice della collana AKAbook, Edizioni Piuma.

INFO

Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso

Località Sant’Antonio di Ranverso, Buttigliera Alta (TO)

Costo del laboratorio: 5 euro + biglietto di ingresso

Biglietto di ingresso: intero 5 euro, ridotto 4 euro

Hanno diritto alla riduzione: minori di 18 anni, over 65, gruppi min. 15 persone

Fino a 6 anni e possessori di Abbonamento Musei: biglietto ingresso gratuito

Info e prenotazioni (dal mercoledì alla domenica):

011 9367450 ranverso@ordinemauriziano.it

www.ordinemauriziano.it

“Buddha10”, la mostra al Mao

 “Frammenti, derive e rifrazioni dell’immaginario visivo buddhista” 

Fino al 3 settembre 2023

 

L’allestimento é di grande suggestione e particolare cura nella proposta di un soggetto che attraversa i millenni e supera i tempi della ragione, legandosi ad una filosofia- religione- mistica dottrina, il Buddhismo (in sanscrito Buddhadharma) che si ipotizza raccolga oggi nel mondo 300 – 400 milioni di seguaci, in maggioranza popolazioni del Sudest asiatico. Anche se, fin dai primi anni ’70 del Novecento, la profonda visione buddhista (quella tramandata in primis dal Buddha storico Shakyamuni, nato circa 2560 anni fa, come principe Siddharta Gautama o l’“Illuminato”, all’interno di una famiglia reale, in quello che è ora il nord dell’India) ha ispirato ed attratto un vieppiù crescente numero di persone appartenenti alle diverse culture occidentali.

 

Un universo, tuttavia, ancora avvolto in una fitta aura di mistero, con riti, liturgie e concezioni esistenziali lontane ancora anni luce dal millenario bagaglio di conoscenze e credenze su cui poggia il nostro essere qui. In questo momento. In questo mondo. Curata da Davide Quadrio e da Laura Vigo, la mostra allestita, fino al 3 settembre 2023, al “MAO– Museo d’Arte Orientale” di Torino, al di là del porci di fronte ad opere di altissimo valore storico, estetico e culturale, può anche servirci dunque a meglio capire la funzione di certi oggetti rituali e come venivano utilizzati e percepiti nel loro contesto originario. Statue del Buddha. “Buddha 10”. Buddha alla decima potenza. Titolo che ben rende il concetto di “espansione esponenziale”, dell’infinita frammentarietà consumata in lunghe galoppate di secoli dall’“immaginario visivo buddhista”. Dal Buddha  in piedi come “colui che insegna”, al Buddha seduto “in meditazione” sotto l’albero del bodhi fino al Buddha sdraiato “in attesa della morte”. In legno o in pietra appartenenti ad epoche diverse (dal V al XIX secolo) e mai finora mostrate in pubblico, sono oltre venti le grandi statue buddhiste appartenenti alle collezioni del “MAO” esposte oggi in mostra nelle sale dedicate alle esposizioni temporanee del Museo di via San Domenico, accostate ad  alcune sculturetra cui oltre trenta bronzetti votivi della “Collezione Auriti” e due straordinarie “teste scultoree” in pietra di epoca Tang (618-907 d.C.) – provenienti dal “Museo delle Civiltà” di Roma, con cui il “MAO” ha avviato una proficua ed articolata collaborazione, e da un importante prestito del “Museo d’Arte Orientale E. Chiossone” di Genova. Di arguta genialità il “progetto site specific” a introduzione della mostra, realizzato da Stefano Mancuso, professore all’“Università di Firenze” e fondatore del “Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale”, destinato agli studi sul comportamento delle piante, insieme all’artista-designer Andrea Anastasio: un “giardino di composizioni vegetali” che ha lo scopo di accogliere il pubblico, purificando l’aria. I visitatori saranno invitati a trascorrere qualche minuto in questo spazio prima di accedere alla mostra, per “ripulirsi” e prendere parte a una sorta di consapevole “rituale”, necessario ad affrontare la sacralità degli oggetti esposti nelle sale successive. Ai visitatori sarà anche proposta un’esperienza in VR della “grotta 17” dei templi buddhisti di Tianlongshan, da cui provengono alcune delle opere in mostra, per fornire un ulteriore livello di approfondimento e di comprensione di questo sito archeologico e dei suoi reperti.

Altra nota interessante: il pubblico potrà anche assistere de visu al delicato lavoro di restauro compiuto sulle “attempate” sculture dal “Centro per la conservazione e il restauro dei beni culturali La Venaria Reale”, polo di eccellenza a livello internazionale. Mostra in fieri, in continuo divenire, secondo il concetto di “ascesa buddhista”, la rassegna in primavera “subirà – sottolinea Davide Quadrio, direttore del MAO – un cambiamento radicale e, grazie all’intervento di studiosi e artisti e alla sostituzione di numerose opere, il percorso espositivo verrà profondamente rinnovato e arricchito”. Anche attraverso opere di artisti contemporanei (come Zheng Bo e Charwei Tsai che per “Artissima”  presenta un’installazione sonora sull’uso “mistico – vibrante” della voce), nonché attraverso performance musicali di alcuni artisti di calibro internazionale, fra cui Lee Mingwei e Amosphère.

 

Senza mai perdere di vista, altra singolare particolarità, la volontà di una vera gestione green dell’impianto espositivo. Apripista, in questo senso, proprio “Buddha 10”, realizzata (lode all’allestimento di “dArk Studio”) in un’ottica di piena sostenibilità, ben lontana da allestimenti da “usa e getta”, ma solo con elementi concepiti in base alla possibilità di essere riutilizzati in progetti futuri.

Gianni Milani

 

“Buddha 10. Frammenti, derive e rifrazioni dell’immaginario visivo buddhista”

“MAO-Museo d’Arte Orientale”, via San Domenico 11, Torino; tel. 011/4436932 o www.maotorino.it

Fino al 3 settembre 2023

Orari: mart. – dom. 10/18

 

Foto allestimento di Giorgio Perottino

Massimiliano Gissi, viaggio in un mondo fantastico alla galleria Malinpensa by Telaccia

Un viaggio in un mondo fantastico è quello attraverso il quale ci conduce l’artista Massimiliano Gissi nella personale a lui dedicata dalla Galleria Malinpensa by Telaccia, a partire dal 18 fino al 29 ottobre prossimi, nella sede torinese di corso Inghilterra 51.

La fantasia in questo artista risulta di primaria importanza nel suo operare, in quanto egli esegue, con uno spiccato senso della composizione, una pittura originale caratterizzata dall’uso di vari materiali riciclati,  quali stoffe, passamanerie, bottoni e metalli, senza timore di uscire dagli schemi e dalle mode, spinto dal sentimento e dal suo gusto personali.

I temi che l’artista affronta sono spesso soggetti di felice estro compositivo e di fresca modernità, frutto di una ricerca immediata e originale. Ne risultano creazioni giocose, ricche di vibranti cromatismi, di simboli e di significanti che trovano loro completamento in una realizzazione piena di vitalità. Ne nascono scene che sono in parte fuori della realtà e che si colorano di gioiosa positività. L’universo di Massimiliano Gissi trova espressione in un mondo fantastico in cui la struttura prospettica si accompagna ai contrasti tra l’intervento scenico e la forza descrittiva, che si fondono in una ricerca di materiali costante.

In un clima di spettacolare aspetto scenografico e tecnico le creazioni di Massimiliano Gissi presentano al visitatore della mostra tutto il loro potenziale emotivo, evidenziando un mondo fantastico che si esprime sia nello spazio pittorico, sia in quello scultoreo. I colori risultano accesi, gli elementi materici vitali si accompagnano a simboli fascinosi capaci di conferire alla composizione un tono giocoso e fantastico che aumenta lo stupore del fanciullino, quel fanciullino pascoliano presente in ognuno di noi.

L’artista ricerca e trova un suo mondo fantastico in cui la struttura prospettica, i contrasti tra la forma  descrittiva e l’intervento segnico si fondono con la resa tecnica e la ricerca costante e assidua sull’uso dei materiali.

Tra le opere in mostra si ricordano alcuni quadri ispirati a personaggi quali il barone di Munchausen, Hemelin’s dream”, che evidenzia il riferimento al pifferaio magico, e “The comedy of art”. Non mancano neanche riferimenti alle maschere,  quale quella del Carnevale di Putigliano, che emerge nel quadro intitolato “To the end of time”, ispirato a Farinella.

Tra le sculture  emerge “La bottega dei giocattoli”, opera risalente al 2022, sotto forma di tecnica mista.

Il suo percorso evoca un ampio gioco di luci e di colori, capaci di conferire all’opera la capacità di facilitare il fantasticare e il sognare a occhi aperti.

Mara Martellotta