Qualcuno di voi si potrebbe riconoscere, infatti gli scatti in bianco e nero sono il risultato di una ricerca sociale curata da Daniele Segre negli anni 70.
Alla Mole Antonelliana è stato presentato un libro e una mostra di cancellata per ricordare Daniele Segre ad un anno dalla sua scomparsa.

Dalla collaborazione di Emanuele Segre, il figlio con il già direttore del Museo del Cinema Domenico De Gaetano nasce il desiderio di esporre alla città le immagini più significative del primo libro, la cancellata della Mole è la location espositiva di 14 grandi foto in bianco e nero che rappresentano volti, sguardi, momenti di uno spaccato della società dell’ epoca.
Dopo 45 anni viene rieditato e integrato il libro, la nuova edizione raccoglie oltre cento foto, alcune inedite, ritrovate negli archivi , e un QR code per vedere in streaming la trilogia dei film “Il potere dev’essere bianconero” del 1978, Ragazzi di stadio del 1980 e Ragazzi di stadio 40 anni dopo del 2018.
Il 42 festival del Cinema di Torino ospiterà la proiezione del film “I ragazzi di stadio” nella sezione Zimbaldone il 24 novembre alle ore 21.45 al cinema Romano.
GABRIELLA DAGHERO
Il dipinto più datato presente in rassegna, “Chinatown” del 1976, prende il titolo dal non facile quartiere dove Heilmann vive i suoi primi anni a New York; a seguire “French Screen” e “The Rosetta Stone I” (entrambi del ’78) con “Robert’s Garden” (1983). Opere dov’è lampante l’influenza dei grandi maestri dell’“astratto”, primo su tutti l’olandese Piet Mondrian, fondatore di “De Stijl” e autore di opere spesso banalizzate per la loro “apparente” geometrica “semplicità”. Schermo di una “complessità” frutto, invece, di una continua ricerca di equilibrio e perfezione formale, portata avanti ed evolutasi nel corso di tutta una vita. Destino che Chiara Bertola si sente di accomunare, in parte alle opere di Mary Heilmann, mai arrivate in Italia, “opere sfuggite alla comprensione e la cui piena intelligenza non è stata colta, rimanendo così ‘senza tempo’ e ‘fuori dal tempo’ … la cui forza e gioiosità non sono state sufficientemente vissute dal vivo”.












