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CICLO DI CONFERENZE ON LINE in occasione della mostra Ritratti d’oro e d’argento
13 aprile – 22 giugno ore 18
Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica
Palazzo Madama propone, dal 13 aprile al 22 giugno 2021, un ciclo di sette incontri di approfondimento tra arte, devozione, tutela e indagini diagnostiche, in occasione della mostra Ritratti d’oro e d’argento, in corso a Palazzo Madama fino al 12 luglio 2021, che intendono offrire, grazie a un taglio interdisciplinare, uno sguardo sia sul contesto in cui si è sviluppata la produzione orafa in Piemonte e Valle d’Aosta tra Tardo Gotico e Rinascimento, sia sulle azioni di ricerca, tutela e valorizzazione, che musei, diocesi, soprintendenze e università stanno portando avanti con un importante lavoro di sinergia.
Il 27 aprile Laura Marino si soffermerà sulle vicissitudini di alcune opere in mostra che, una volta uscite dalla bottega, giunsero in luoghi lontani anche centinaia di chilometri: nel corso dei secoli furono soggette a interventi di aggiornamenti di gusto, a riparazioni o a trasferimenti in nuove sedi, ma anche sottratte al loro contesto, come il san Teobaldo di Alba, trafugato negli anni ’80 del Novecento e recuperato nel 2014.
L’11 maggio don Gianluca Popolla illustrerà il lavoro della Consulta Regionale per i Beni Ecclesiastici di Piemonte e Valle d’Aosta che opera attraverso gli Uffici per l’arte sacra e i beni culturali nelle sedici diocesi piemontesi e in quella di Aosta nella tutela e valorizzazione del patrimonio artistico, archivistico e librario.
Il 18 maggio sarà il turno di Fulvio Cervini e Angelo Agostino che presenteranno i risultati delle ricerche condotte sui busti dei santi Ruffino e Venanzio provenienti dalla chiesa vecchia al Castello di Sarezzano, nei pressi di Tortona: un processo di conoscenza basato su analisi storico-artistica e indagine diagnostica in un necessario dialogo interdisciplinare finalizzato a spostare sempre in avanti il fronte della ricerca.
Il 25 maggio a Marco Fratini sarà affidato il compito di tratteggiare, anche attraverso numerosi documenti d’archivio, la raffinata stagione dei principi d’Acaia che a inizio Quattrocento richiesero a orafi locali ricche finiture per abiti e teche per preziose reliquie, tra cui il busto di san Giovenale commissionato da Ludovico d’Acaia a Severino Dorerio per donarlo alla cattedrale di Fossano.
L’8 giugno Simone Baiocco ripercorrerà le vicende delle committenze artistiche destinate alla collegiata di San Secondo di Asti, chiesa identitaria di una città contesa dal XV secolo e fino al 1531 tra le potenti casate dei Savoia, Paleologi, Visconti e Valois-Orlèans.
Il ciclo si concluderà il 22 giugno quando, in prossimità della festa di san Giovanni Battista, patrono della città di Torino, Viviana M. Vallet e Alessandra Vallet presenteranno due interessanti reliquiari di primo Quattrocento, appartenenti al Tesoro della Cattedrale di Aosta: il san Giovanni Battista e il san Grato rappresentano infatti due capolavori dell’arte orafa in cui i tradizionali materiali preziosi dell’oro e dell’argento convivono con un innovativo trattamento pittorico dei volti.
Calendario appuntamenti:
13 aprile 2021, ore 18.00
Prestigio, devozione e perizia tecnica: la bottega di Beltramino de Zuttis
con Cinzia Piglione, storica dell’arte
27 aprile 2021, ore 18.00
Le seconde vite: reliquiari a busto tra viaggi, rimaneggiamenti, restauri e restituzioni
con Laura Marino, Direttrice del Museo San Sebastiano, Cuneo
11 maggio 2021, ore 18.00
Wellness dello spirito: le politiche culturali delle diocesi piemontesi
con don Gianluca Popolla, incaricato beni culturali della Regione Ecclesiastica Piemonte
18 maggio 2021, ore 18.00
Materie insolite. Lo strano caso degli eremiti di Sarezzano
con Fulvio Cervini, Università degli Studi di Firenze, dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo – SAGAS e Angelo Agostino, Università degli Studi di Torino, dipartimento di Chimica
25 maggio 2021, ore 18.00
Gli ori del principe. Manufatti preziosi per gli Acaia con Marco Fratini, storico dell’arte
8 giugno 2021, ore 18.00
La collegiata di San Secondo nel Quattrocento. Committenti e opere d’arte ad Asti
con Simone Baiocco, conservatore di Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica, Torino
22 giugno 2021, ore 18.00
Policromia su argento: i reliquiari di san Giovanni Battista e di san Grato dalla cattedrale di Aosta
con Viviana M. Vallet e Alessandra Vallet, Soprintendenza per i beni e le attività culturali Regione Autonoma Valle d’Aosta
Info: le conferenze si svolgeranno sulla piattaforma Zoom. Tutti i dettagli sul sito di Palazzo Madama www.palazzomadamatorino.it
Prenotazione obbligatoria: t. 0114429629; madamadidattica@fondazionetorinomusei.it
Costo: 16€ per intero ciclo di sette conferenze; 4€ per conferenza singola.
Acquista subito:
https://www.arteintorino.com/acquisti-online/product/4482-sette-lezioni-di-approfondimento.html
MERCOLEDI 14 APRILE
Mercoledì 14 aprile ore 21
GALLERIE DEDICATE ALL’ASIA MERIDIONALE E SUD-EST ASIATICO, REGIONE HIMALAYANA E PAESI ISLAMICI DELL’ASIA.
MAO – visita online nell’ambito del progetto Connessioni d’arte
L’appuntamento con la guida del MAO permette di coinvolgere i partecipanti attraverso immagini di alta qualità in grado di restituire al visitatore punti di vista esclusivi sulle collezioni.
Si parte dalle opere d’arte indiana, con la statuaria di soggetto buddhista e induista di varia datazione, per proseguire il viaggio attraverso il Sud-est asiatico.
Nella galleria dedicata alla regione Himalayana, saranno illustrate le opere d’arte buddhista tibetana che spaziano dalle sculture in legno e metallo ai dipinti a tempera, fino alle preziose copertine lignee intagliate e dipinte. Il percorso si conclude nella galleria dei Paesi Islamici dell’Asia, caratterizzata dalla ricca collezione di vasellame e piastrelle e da una pregevole raccolta di bronzi, manoscritti e raffinati tessuti.
Info e prenotazioni: visita guidata on-line 8€ intero; ridotto 7€ (possessori di Abbonamento Musei).
Prenotazioni al numero 011 5211788 oppure scrivendo a info@arteintorino.com; a seguito della prenotazione saranno inviati dettagli ed estremi bancari per effettuare il pagamento con bonifico oppure sarà possibile effettuare l’acquisto on-line.
In attesa della riapertura dei Musei Reali e di poter tornare dal vivo ad ammirare il loro ricco patrimonio artistico e architettonico, continuano gli incontri digitali rivolti al pubblico di appassionati desiderosi di approfondire la storia delle collezioni reali e della nostra città.
Prosegue il ciclo Da Torino tutto intorno con:
TORINO TRA ORIENTE E OCCIDENTE
webinar, lunedì 19 aprile alle ore 16
Prendendo avvio dalla figura di Paolo Emilio Botta, pioniere dell’archeologia assira, e dalle collezioni vicino-orientali del Museo di Antichità, il racconto si snoda tra le vie della città multiculturale di oggi e la secolare attrazione di Torino per l’Oriente antico. L’incontro è realizzato in collaborazione con il Centro Culturale italo-arabo Dar al Hikma e la Circoscrizione 7 e vedrà la partecipazione dei rispettivi presidenti, Younis Tawfik e Luca Deri, in dialogo con Patrizia Petitti, archeologa dei Musei Reali.
Per informazioni e iscrizioni mr-to.edu@beniculturali.it.
Se gli studenti e gli insegnanti non possono ancora tornare a visitare di persona i nostri musei, la storia e l’arte trovano nuovi strumenti e nuove forme per raggiungere la scuola. Visite guidate in diretta dalle sale del museo, webinar di approfondimento per i ragazzi, tutorial per attività creative da svolgere in classe o in casa con i più piccoli. La tecnologia diventa uno strumento prezioso e divertente per esplorare il patrimonio e per farlo proprio, rielaborandolo con fantasia. I Servizi educativi dei Musei Reali offrono una scelta di proposte gratuite tutte da scoprire sul sito dei Musei Reali.
Il prossimo appuntamento online è:
IL LUNGO CAMMINO DEI DIRITTI
webinar per studenti delle scuole superiori, mercoledì 28 aprile alle ore 10
Le sale del Palazzo Reale in cui visse re Carlo Alberto sono il punto di partenza di un percorso che dallo Statuto Albertino conduce all’attuale Costituzione Italiana. Nel gioco a squadre che completa l’incontro, i ragazzi potranno immedesimarsi in otto personaggi, vissuti in epoche storiche diverse, per sperimentare l’importanza dei diritti e la loro evoluzione nel tempo.
Per informazioni e iscrizioni mr-to.edu@beniculturali.it.
Da oggi è inoltre possibile visitare i Musei Reali anche a distanza, estendendo l’esperienza di visita nel tempo e nello spazio grazie a LiveCulture, un percorso in diretta accompagnati da storici dell’arte che interagiscono con l’utenza e con il contesto reale e virtuale del sito. Non si tratta di un tour registrato, ma di una vera visita immersiva e interattiva, con fotosferiche a 360° ad altissima risoluzione, guidati da operatori didattici dal vivo, a cui è possibile accedere in pochi semplici passi.
Ideata e realizzata da CoopCulture in collaborazione con la start up ad alto contenuto innovativo Twiceout, la piattaforma è dedicata agli studenti di ogni ordine e grado, che da oltre un anno hanno dovuto rinunciare alle uscite didattiche e ai viaggi di istruzione, e ai turisti per i quali l’esperienza digitale, in questo momento di restrizioni a viaggi e spostamenti, è un modo per mantenere viva la percezione della bellezza del nostro patrimonio.
Sono disponibili i due primi percorsi, entrambi della durata di 45 minuti, in italiano e in inglese:
MUSEI DELLE MERAVIGLIE: Un viaggio nell’arte e nell’archeologia lungo tre chilometri tra reperti archeologici, splendidi dipinti, antichi disegni e verdi giardini.
INVITO A PALAZZO: Il Palazzo Reale e la Cupola della Sindone sono invece protagonisti di una visita a volo d’uccello attraverso nobili gallerie, tra sale solenni e appartamenti fastosi giù fino alle cucine del Re.
Per maggiori informazioni e dettagli, visitare il sito www.liveculture.it; per le scuole il costo è di 90 euro a classe (per prenotazioni: edu@coopculture.it); 130 euro per i gruppi con massimo 15 partecipanti (per prenotazioni: tour@coopculture.it).
Ad aprile prosegue anche l’attività sui canali social dei Musei Reali – Instagram, Facebook e Twitter – con nuovi contenuti e rubriche: ogni mercoledì #MRTcare, dedicata al restauro, e tutti i giovedì #MRTfriends, con la collaborazione degli amici dell’Archivio di Stato di Biella, custode di un importante patrimonio documentario legato al territorio biellese, con fondi databili dal XI al XX secolo.
É l’abbraccio tra Rosa Luzia Lunardi, 85 anni, e l’infermiera Adriana Silva da Costa Souza, nella casa di cura Viva Bem, a San Paolo del Brasile, ad aver vinto World Press Photo: l’annuncio è stato dato poco fa ad Amsterdam. Lo scatto è stato realizzato il 5 agosto 2020 dal fotografo danese Mads Nissen e si è aggiudicato il World Press Photo of the Year 2021. Un’immagine, dunque, legata alla pandemia che ha stravolto il mondo lo scorso anno ma che qui coglie l’emozione di un piccolo ritorno alla normalità grazie alla “tenda dell’abbraccio”. Come in molte parti del mondo, anche in Brasile – dove il presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, aveva ignorato ogni avvertimento sulla gravità della pandemia e il pericolo rappresentato dal virus – le case di cura hanno chiuso le porte ai visitatori, impedendo a milioni di brasiliani di fare visita ai loro parenti anziani. Gli operatori delle case di cura hanno ricevuto l’ordine di ridurre assolutamente al minimo il contatto fisico con le persone più vulnerabili. Al Viva Bem, una semplice invenzione, “La tenda dell’abbraccio”, ha permesso alle persone di abbracciarsi di nuovo. Il Brasile ha poi chiuso il 2020 con uno dei peggiori conteggi a livello mondiale: 7,7 milioni di casi riportati e 195.000 di morti, per il modo in cui è stato affrontato il virus.
La foto sarà esposta – con le altre vincitrici annunciate oggi – a Palazzo Madama a Torino, sede dell’anteprima nazionale della “World Press Photo Exhibition 2021” la cui inaugurazione avverrà il prossimo 7 maggio 2021 (DPCM permettendo). La mostra approderà a Torino per il quinto anno consecutivo, grazie all’impegno di Cime, partner della World Press Photo Foundation di Amsterdam e della Fondazione Torino Musei. Ogni anno migliaia di fotoreporter delle maggiori testate editoriali internazionali, come National Geographic, BBC, CNN, Le Monde, El Pais, si contendono il titolo nelle diverse categorie del concorso di fotogiornalismo. Tutto è iniziato nel 1955, quando un gruppo di fotografi olandesi organizzò il primo concorso internazionale “World Press Photo”. Da allora l’iniziativa ha acquistato slancio fino a diventare il concorso fotografico più prestigioso del mondo e la mostra di fotogiornalismo più visitata al mondo: ogni anno la mostra viene allestita in oltre 120 città in 50 paesi.
Nel gennaio 2021, la valutazione del concorso World Press Photo 2021 è avvenuta, per la prima volta nella sua storia, online, con sette giurie specializzate presiedute da NayanTara Gurung Kakshapati e MuyiXiao che hanno selezionato le migliori immagini e storie in ciascuna delle otto categorie del concorso. Quest’anno 4.315 fotografi da 130 paesi hanno presentato 74.470 immagini.
World Press Photo 2021 è giunta all’edizione 64 del concorso e ha visto oggi pomeriggio premiate ad Amsterdam otto sezioni: Contemporary Issues, Environment, General News, Long-Term Projects, Nature, Portraits, Sports, Spot News. Oltre alla World Press Photo of the Year 2021 è stata premiata anche la World Press Photo Story of the Year 2021. Riconoscimento che va per la prima volta a un italiano, Antonio Faccilongo, di Roma, con un servizio per Getty Reportage dal titolo “Habibi” (“amore mio”). Circa 4.200 palestinesi sono detenuti nelle carceri israeliane, alcuni dei quali con condanne da 20 anni o più: se le visite coniugali sono negate e il contatto fisico è vietato, fin dai primi anni 2000, i detenuti palestinesi che desiderano avere figli contrabbandano il loro sperma fuori dalla prigione, nascondendolo, ad esempio, nei regali agli altri figli. “Habibi” racconta proprio il coraggio e la perseveranza di queste persone sullo sfondo di uno dei conflitti più lunghi e complicati della storia moderna.
Protagonisti anche altri due italiani. Primo premio, nella sezione “Storie – Notizie Impreviste”, per Lorenzo Tugnoli, di Ravenna, dell’agenzia “Contrasto” che ha raccontato l’esplosione, causata da più di 2.750 tonnellate di nitrato d’ammonio ad alta densità, che ha scosso Beirut, in Libano, il 4 agosto 2020: lo scoppio ha danneggiato o distrutto circa 6.000 edifici, uccidendo almeno 190 persone, ferendone altre 6.000 e lasciandone sfollate almeno 300.000.
Gabriele Galimberti, toscano, originario della Val di Chiana, con un reportage realizzato per National Geographic, ha vinto il primo premio in “Serie di ritratti”. Racconta per immagini un dato: secondo lo Small Arms Survey, la metà di tutte le armi da fuoco possedute da privati cittadini nel mondo, per scopi non militari, si trova negli Stati Uniti. Il numero di armi da fuoco è superiore alla popolazione del Paese: 393 milioni di armi contro i 328 milioni di persone.
FOTO VINCITRICI E DIDASCALIE: https://drive.google.com/drive/folders/1IZV7LjuiwDp2scko4cZt9WsHuKqBxMOE?usp=sharing
La cooperativa Theatrum Sabaudiae propone il nuovo ciclo di visite online a Palazzo Madama dal titolo “Riconoscere i Santi”
Lunedì 26 aprile ore 21.00 | Domenica 16 maggio ore 18.00 | Lunedì 31 maggio ore 21.00
In live streaming un percorso guidato affascinante e curioso, per riscoprire assieme gli attributi e gli atteggiamenti che la Chiesa, mediante l’opera degli artisti, ha voluto conferire a santi e sante della liturgia dell’anno.
Attraverso una selezione delle opere del Museo di diversa epoca e impegno di materiali, prende avvio il percorso di “decifrazione”: dalle storie di santa Maria Maddalena, realizzate intorno al 1200 su legno scolpito dipinto e dorato, alle raffigurazioni su tavola e tela dei santi Giovanni Battista e Francesco di Gandolfino da Roreto, al sant’Ivo di Defendente Ferrari databili tra Quattro e Cinquecento. Infine, a concludere, san Gerolamo di Orazio Gentileschi e la santa Caterina di Giovanni Ricca evidenzieranno il naturalismo e i cambiamenti apportati nella devozione e nell’arte dallo spirito della Controriforma.
Per rendere ancora più attuale l’ incontro la scelta dei soggetti illustrati terrà anche conto delle figure dei Santi che saranno celebrati nel calendario dei prossimi mesi.
Visita guidata on-line: 8€ intero; ridotto 7€ (possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte)
Prenotazioni allo 011 5211788, oppure scrivendo a info@arteintorino.com; a seguito della prenotazione saranno inviati dettagli ed estremi bancari per effettuare il pagamento con bonifico, oppure sarà possibile effettuare l’acquisto on-line.
Le visite saranno attivate a raggiungimento del numero minimo di partecipanti.
Molti dei conferenzieri sono anche autori di schede e saggi presenti nel catalogo, pubblicato dall’Artistica Editrice, che riunisce le ricerche condotte per le due esposizioni, organizzate in partnership: a Palazzo Madama di Torino fino al 12 luglio e al Museo del Tesoro della Cattedrale di Aosta fino al 2 giugno.
Il ciclo prenderà avvio il 13 aprile con l’intervento di Cinzia Piglione che condurrà i partecipanti all’interno della bottega orafa di Beltramino de Zuttis, a cui è stato attribuito il busto di san Bernardo d’Aosta, esposto in mostra a Palazzo Madama e proveniente dalla cattedrale di Novara. Questo raffinato artista fu attivo per la Fabbrica del Duomo di Milano per cui realizzò la monumentale chiave di volta con il Dio Padre.
Il 27 aprile Laura Marino si soffermerà sulle vicissitudini di alcune opere in mostra che, una volta uscite dalla bottega, giunsero in luoghi lontani anche centinaia di chilometri: nel corso dei secoli furono soggette a interventi di aggiornamenti di gusto, a riparazioni o a trasferimenti in nuove sedi, ma anche sottratte al loro contesto, come il san Teobaldo di Alba, trafugato negli anni ’80 del Novecento e recuperato nel 2014.
L’11 maggio don Gianluca Popolla illustrerà il lavoro della Consulta Regionale per i Beni Ecclesiastici di Piemonte e Valle d’Aosta che opera attraverso gli Uffici per l’arte sacra e i beni culturali nelle sedici diocesi piemontesi e in quella di Aosta nella tutela e valorizzazione del patrimonio artistico, archivistico e librario.
Il 18 maggio sarà il turno di Fulvio Cervini e Angelo Agostino che presenteranno i risultati delle ricerche condotte sui busti dei santi Ruffino e Venanzio provenienti dalla chiesa vecchia al Castello di Sarezzano, nei pressi di Tortona: un processo di conoscenza basato su analisi storico-artistica e indagine diagnostica in un necessario dialogo interdisciplinare finalizzato a spostare sempre in avanti il fronte della ricerca.
Il 25 maggio a Marco Fratini sarà affidato il compito di tratteggiare, anche attraverso numerosi documenti d’archivio, la raffinata stagione dei principi d’Acaia che a inizio Quattrocento richiesero a orafi locali ricche finiture per abiti e teche per preziose reliquie, tra cui il busto di san Giovenale commissionato da Ludovico d’Acaia a Severino Dorerio per donarlo alla cattedrale di Fossano.
L’8 giugno Simone Baiocco ripercorrerà le vicende delle committenze artistiche destinate alla collegiata di San Secondo di Asti, chiesa identitaria di una città contesa dal XV secolo e fino al 1531 tra le potenti casate dei Savoia, Paleologi, Visconti e Valois-Orlèans.
Il ciclo si concluderà il 22 giugno quando, in prossimità della festa di san Giovanni Battista, patrono della città di Torino, Viviana M. Vallet e Alessandra Vallet presenteranno due interessanti reliquiari di primo Quattrocento, appartenenti al Tesoro della Cattedrale di Aosta: il san Giovanni Battista e il san Grato rappresentano infatti due capolavori dell’arte orafa in cui i tradizionali materiali preziosi dell’oro e dell’argento convivono con un innovativo trattamento pittorico dei volti.
Info: le conferenze si svolgeranno sulla piattaforma Zoom. Tutti i dettagli sul sito di Palazzo Madama www.palazzomadamatorino.it
Prenotazione obbligatoria: t. 0114429629; madamadidattica@fondazionetorinomusei.it
Costo: 16€ per intero ciclo di sette conferenze; 4€ per conferenza singola.
Acquista subito:
https://www.arteintorino.com/acquisti-online/product/4482-sette-lezioni-di-approfondimento.html
È possibile ricevere attestato di frequenza: ai sensi della direttiva 170/2016, art. 1 punto 5 Ministero dell’Istruzione, Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino è ente qualificato per la formazione del personale scolastico.
Su una delle vetrine si legge Art of Living e un numero di telefono per chi voglia sapere cosa si nasconda dietro questo particolare allestimento.
L’architetto Daniela Bertoletti è la responsabile di questo progetto denominato ARS , una nuova iniziativa immobiliare che abbina in modo innovativo il residenziale all’arte contemporanea.
La grafica di ARS utilizzata per l’allestimento, si ispira al movimento del Bauhaus che ai primi del 900 rivoluzionò l’arte, il design e l’architettura mentre il colore Blu usato per l’allestimento è quello ideato e brevettato da Yves Klein, un artista che negli anni 50 si concentrò su questo unico colore per realizzare indimenticabili opere mono cromatiche.
Le parti comuni dell’edificio saranno allestite come una vera e propria galleria d’arte contemporanea mentre, all’interno degli appartamenti, i proprietari potranno organizzare la propria collezione privata avvalendosi dei consigli di Francesca Canfora che, dopo aver portato al successo Paratissima ha assunto la curatela artistica di ARS per realizzare spazi innovativi che diventano luoghi da abitare ma allo stesso tempo contenitori di arte, secondo i gusti e le sensibilità di ciascun proprietario collezionista.
Chi sono i progettisti, quanti saranno gli appartamenti, di quali dimensioni e che prezzo avranno, oggi non è ancora stato possibile saperlo, perché attualmente sono tutte informazioni riservate ai fortunati acquirenti.
Monforte d’Alba (Cuneo) Classe ’82, torinese d’adozione ma cuneese di nascita, laurea in Architettura, numerose mostre in Italia e all’estero, e sicuramente fra i più interessanti esponenti della street art nazionale (con imponenti lavori che prendono corpo attraverso i social), è l’artista GEC ART – al secolo Giacomo Bisotto – il vincitore italiano del “Progetto Europeo ETI” (“Expérimenter une Transformation Institutionelle”), promosso in Italia dalla “Fondazione Bottari Lattes” di Monforte d’Alba, insieme con altri tre partner europei: l’ente capofila “Ecole National d’Art” di Parigi, “Idensitat” di Barcellona e “Minitremu” di Targu Mures-Romania. Quello di GEC ART è un progetto in divenire di arte pubblica “open air” dal titolo “Wine in progress” ed è stato selezionato “per lo stile contemporaneo del linguaggio impiegato, il carattere partecipativo del processo di creazione, l’originalità nel far dialogare mondo digitale e analogico, la capacità di leggere il presente attraverso il recupero della memoria delle Langhe e del Roero”. Articolata in più fasi, l’opera vedrà in primo luogo la partecipazione attiva e diretta dei cittadini attraverso il web. Dalla pagina evento Facebook (link: https://bit.ly/2PxJd bz), l’artista chiamerà a raccolta giovani e adulti, affinché aprano i propri album fotografici di famiglia alla ricerca di immagini ambientate nelle Langhe e nel Roero (oggi “Patrimonio dell’Umanità” Unesco) che raccontino il lavoro, nonché la fatica e la conseguente soddisfazione, dei nonni e dei bisnonni nelle loro vigne e cantine, dalla potatura alla vendemmia, dalla cura della vite alla vinificazione. Tra le fotografie che il pubblico proporrà, Gec Art ne selezionerà alcune per realizzare disegni e ritratti di grandi dimensioni, dipinti su carta e applicati su pareti di muri, edifici o palazzi del territorio, visibili quindi a tutti, esposti ai fattori climatici, che impatteranno così sull’opera, rendendola unica e allo stesso tempo effimera. “Langhe e Roero – afferma Gec Art – sono un territorio turisticamente molto sovraesposto, spesso con un turismo usa e getta, in cui si perde la concezione del lavoro che fu portato avanti con cura, passione e fatica dai nonni, e in cui si è un po’ smarrito il ricordo di tutta quella parte iniziale di sudore e invenzione dei ‘padri fondatori’ che hanno lottato contro la povertà”. “Con il mio progetto – continua – desidero quindi recuperare la memoria genuina del territorio attraverso l’aiuto e il coinvolgimento di chi ne porta il testimone e restituirla a tutta la
comunità. Il mio intervento vuol essere un omaggio ai grandi padri e vorrei che tutti i cittadini si sentissero coinvolti nella realizzazione di questa opera di arte pubblica, indipendentemente dalla loro passione per l’arte”. Chi parteciperà al progetto fornendo le proprie fotografie di famiglia avrà in omaggio un poster realizzato e firmato da Gec Art, una sorta di scambio tra artista e pubblico attivo.
Per partecipare a “Wine in progress” le fotografie possono essere inviate in formato digitale agli indirizzi mail gec-art@libero.it o book@fondazionebottarilattes.it oppure in alternativa possono essere consegnate in formato cartaceo a mano (previa prenotazione telefonata: 0173/789282) o per posta presso “Fondazione Bottari Lattes”, via Marconi 16, Monforte d’Alba, 12065 (CN). Inoltre chiunque possieda un’attività, un negozio, un’associazione di qualsiasi tipo sul territorio e sia interessato a diventare un “punto di raccolta” può contattare lo stesso Gec Art (gec-art@libero.it).
Gli enti che collaborano con la “Fondazione Bottari Lattes” al progetto “ETI” nella sua tappa italiana sono: “Alliance Française Torino” e “BJCEM-Biennale des jeunes créateurs de l’Europe et de la Méditerranée”.
Link evento Facebook “Wine in progress”: https://bit.ly/2PxJdbz
g. m.
La costruzione fu il più rilevante progetto portato avanti in Italia nella seconda metà del seicento e l’unico con un pronunciato carattere regale. L’opera fu commissionata all’architetto Guarino Guarini e i lavori iniziarono nel 1679…
… continua a leggere: https://electomagazine.it/palazzo-carignano/
(foto Vincenzo Solano)
“Processo al falso d’arte antica” è il titolo della giornata di studio online promossa sul tema della contraffazione dei beni culturali, in programma giovedì 8 aprile, da “The Journal of Cultural Heritage Crime”, in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova.
“ Saranno molti i temi che verranno dibattuti – spiega l’avvocato torinese Simone Morabito, uno dei relatori – dall’accertamento del falso in arte in fase di indagine e durante il dibattimento, al ruolo e ai compiti del nucleo dei Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale per il contrasto alla contraffazione, dalla perizia quale valido strumento di analisi e accertamento di autenticità all’archiviazione autentica per la tutela dell’opera d’arte.
Il falso d’arte e in particolare il falso d’arte antica risulta un tema di grande attualità soprattutto in questo periodo, tale da richiedere una grande attenzione da parte dell’acquirente del bene definito opera d’arte, proprio per evitare di incorrere in spiacevoli inconvenienti, primo tra tutti il reato di ricettazione”.
“Il bene inteso come opera d’arte – spiega l’avvocato Simone Morabito – deve essere considerato come un bene a se stante, che possiede un valore etico normativo, legato al tempo, e un secondo valore legato alla rappresentatività che lo rende un bene culturale. Secondo il Codice Urbani relativo ai Beni Culturali, l’opera d’arte è, infatti, considerata quale un momento di crescita e di elevata rappresentatività culturale, discostandosi dalla concezione che la contraddistingueva in epoca fascista, di matrice neohegeliana, che la considerava alla stregua di un’opera dello spirito. Questa nuova concezione di opera d’arte la rende, invece, molto democratica e apre a tutti la possibilità di ambire a trasformare la propria creazione in opera d’arte. Esiste, tuttavia, un giudizio di valore che trasforma l’opera in opera artistica e questo consiste nel contesto”.
“Sono fondamentalmente tre – specifica l’avvocato Simone Morabito – gli strumenti di valutazione dell’opera d’arte. Il primo è la perizia, che consiste nell’approfondimento e nell’ipotesi di valore in ambito assicurativo; il secondo l’expertise, che risulta l’approfondimento del quadro storico; il terzo l’autentica, certificato di autenticità dell’opera d’arte, documento noto come COA, creato dall’artista stesso o da esperti d’arte, che viene in aiuto dei collezionisti, a dimostrazione del fatto che l’opera è autentica e per verificarne la qualità, le caratteristiche tecniche e lo stato di conservazione“.
“L’ordinamento italiano – prosegue l’avvocato Simone Morabito – offre diversi rimedi al collezionista che scopre di aver acquistato un’opera falsa. Anzitutto da un punto di vista penalistico sarà possibile presentare querela, contestando l’integrazione di una o più fattispecie delittuose di cui all’articolo 178 del Codice dei beni culturali ed eventualmente costituendosi parte civile nell’ambito dell’instaurando procedimento penale. In ambito civilistico esistono, invece, diversi mezzi di tutela: il collezionista potrà agire per richiedere l’annullamento del contratto per errore essenziale su una qualità del bene acquistato, che si ritiene determinante del consenso del collezionista. Tale azione si prescrive entro cinque anni dal momento dell’acquisto. La giurisprudenza di legittimità ritiene inoltre che, in caso di falso di opera d’arte, l’acquirente possa agire chiedendo la risoluzione del contratto entro dieci anni dal perfezionamento del contratto di vendita, per vendita di ‘aliud pro alio’. Tale fattispecie si verifica in caso di evidente difformità materiale o giuridica del bene consegnato rispetto a quello promesso, oltre l’inidoneità a svolgere la propria funzione economico -sociale”
Mara Martellotta
(foto archivio)