ARTE- Pagina 125

Vincenzo Agnetti. L’arte come filosofico, defaticante esercizio sul linguaggio

In mostra alla “VideotecaGAM” di Torino “poche, irrinunciabili” opere dell’artista milanese

Fino al 12 giugno

Artista, scrittore, poeta, saggista, fra gli esponenti più singolari dell’arte concettuale italiana (collabora con Enrico Castellani e Piero Manzoni alle attività della Galleria “Azimut” aperta nel 1959 a Milano), a Vincenzo Agnetti (Milano, 1926 – 1981) la “GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea” di Torino dedica, negli spazi della “Videoteca”, il quinto appuntamento del ciclo espositivo nato dalla collaborazione con l’“Archivio Storico della Biennale di Venezia” e volto a testimoniare la stagione iniziale del video d’artista italiano fra gli anni Sessanta e Settanta. A cura di Elena Volpato, l’esposizione affronta attraverso poche ma “irrinunciabili” opere, il rapporto assai complesso e complicato dell’artista con il “mestiere del fare arte” nonché un aspetto centrale del suo lavoro: “la sostituzione tra parola e numero – spiega la Volpato – come ultimo grado di analisi critica e azzeramento del linguaggio”. Tema rompicapo che emerge nei suoi lavori a partire dal 1968 con la realizzazione della “Macchina drogata”, una calcolatrice che traduce i numeri digitati in sequenze di lettere che vanno liberamente a combinarsi fra loro senza alcun significato. Del resto, bisogna dire che tutta la sua produzione “manifesta” si è sviluppata in poco di quindici anni, dal 1967 al 1981, sperimentando vari “media”, dalla fotografia al video, dalla performance alle registrazioni vocali via via fino ai testi a stampa. Delle opere precedenti, quelle che Agnetti definiva “pre-artistiche” non s’ha conoscenza; sparite, in quel periodo di “liquidazionismo” o “arte no” (rifiuto di dipingere) che va dal 1962 al 1967 (anno della sua prima personale, “Principia”, al “Palazzo dei Diamanti” a Ferrara) quando l’artista si trasferisce in Argentina per lavorare nel campo dell’automazione elettronica. Dal ’67-‘68 in poi, al ritorno a Milano, la sua ricerca – sulla via dell’azzeramento di ogni strutturato sistema culturale e nella convinzione di un’univoca, similare ambiguità di parole e numeri –  si volgerà caparbiamente alla tentata utopica acquisizione di un linguaggio universale. Nell’esposizione di un’opera della serie “Assiomi”, realizzata nel 1969, Agnetti mostra sotto una sequenza di lettere rovesciate ed elevate a diversi valori numerici, una frase incisa, ben chiara: “Quando le parole si elevano a valori di numeri i numeri valgono le parole”. Come dire: l’uno e l’altro codice, lettere e numeri, si trovano in posizione di simmetrico rispecchiamento, visivo e concettuale. “Se sussiste – sottolinea la Volpato – una promessa di intensità, un sentore di dimenticato fondamento, può trovarsi solo nello spazio tra di loro, in quel nero compatto della bachelite che sembra arretrare nel tempo, come volesse sottrarsi alla funzione di supporto agli instabili segni bianchi. Il nero che occupa il centro e la maggior estensione dell’opera è una delle molteplici forme di quel vuoto attorno al quale si raduna tutta l’intelligenza dell’opera di Agnetti. Un vuoto nato dal voluto collasso di tutti i linguaggi e tuttavia aperto alla ricerca di qualcosa, forse un’eco, un rimbombo sonoro che abbia a che fare con l’interiorità del senso e non con la formulazione di un significato”. Il tema della permutabilità di parole e numeri giunge a compiuta espressione nel 1973, anno di realizzazione del video presentato in mostra, “Documentario N.2”, dove, nell’arco di pochi minuti si assiste al passaggio dalla messa in scena dei più tipici e scolastici codici del linguaggio documentario all’ermetico prodursi della voce dell’artista che pronuncia un discorso fatto unicamente di numeri e diverse intonazioni espressive, mentre le immagini passano dalla ripresa fissa di una sequenza numerica trasformata in pattern visivo allo schermo nero, al buio che è anche interruzione-azzeramento di suoni.  Il 1973 è pure l’anno di realizzazione di “Frammento di Tavola di Dario tradotto in tutte le lingue”, dove si trova l’evocazione di un passato remoto presentato con i caratteri della scrittura cuneiforme per confrontarsi con una sequenza numerica, linguaggio del presente tecnologico. “La linea di confine tra l’una e l’altra immagine è uno iato nel tempo che rende ancor più profondo l’evidente tradimento che si nasconde nella promessa di una traduzione universale. L’opera nella sua semplice ieraticità è la rovesciata ‘Stele di Rosetta’ che l’artista ci consegna per scardinare di ogni passato e futuro linguaggio la presunzione illusoria di possedere le chiavi del significato”.

Gianni Milani

Vincenzo Agnetti

“VideotecaGAM”, via Magenta 31, Torino; tel. 011/4429518 o www.gamtorino.it

Fino al 12 giugno

Orari: dal mart. alla dom. 10/18. Chiuso il lunedì

Nelle foto:

–         “Assiomi”, 1969

–         “Documentario N. 2”, video b/n, mono, 8’24’’

–         “Frammento di Tavola di Diario tradotto in tutte le lingue”, fotografie su pannello e scrittura a china, 1973

Esperienza immersiva a Porta Nuova tra i murales di Banksy

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La mostra ospitata nella Sala degli Stemmi della stazione di Porta Nuova, protagonisti i murales dell’artista

 

Nella stazione di Porta Nuova è  stata inaugurata una mostra dal titolo  significativo “The world of Banksy – The immersive experience”, che presenta oltre novanta celebri riproduzioni dell’artista britannico noto per la sua arte dei murales. In mostra sono esposti anche trenta esemplari di murales a grandezza naturale realizzati  da giovani street artist internazionali.

Alcune delle novanta opere esposte sono quelle intitolate “Girl with balooon”, “Rat and champagne”  “Christ with shopping bag”, “Queen Guard Pissing “ e The umbrella girl”; non sono altro che opere realizzate da giovani street artist internazionali che riproducono quelle del misterioso artista britannico.

L’arte di Banksy approda  a Torino dopo essere stata esposta alla stazione centrale di Milano a dicembre e, sempre nel capoluogo lombardo, al teatro Nuovo, e aver poi transitato per alcuni centri di rilievo quali Dubai, Barcellona, Praga, Parigi e Bruxelles.

La mostra è  ospitata nella sala degli Stemmi, che prende il nome dalla presenza di oltre cento stemmi  che ne decorano l’ampia volte a botte.

“Apre al pubblico la Sala degli Stemmi – spiega l’ Amministratore delegato di Grandi Stazioni Retail, Alberto Baldan – chiusa ormai da anni, con una mostra sicuramente interessante,  pochi mesi di distanza dall’inaugurazione, avvenuta lo scorso dicembre,  del Terrazzo con la nuova food lounge”.

“Siamo i primi – spiega il curatore della mostra Manu De Ros – ad aver proposto una mostra all’interno di una stazione. Bansky, che non autorizza mostre non da lui organizzate, tuttavia  non le impedisce, incoraggiando, invece, chiunque desideri copiare il suo lavoro o a prenderlo  in prestito. Le opere esposte sono di immediato impatto visivo e sono state realizzate dallo street artist su strade, ponti e muri provenienti da geografie diverse, da Israele alla Francia, dagli Stati Uniti a Cuba. Si tratta di lavori che invitano alla riflessione sulla società  contemporanea,  attraverso l’utilizzo di immagini provocatorie, metaforiche e percorse da una profonda vena poetica”.

Nessuno lo ha mai visto, nessuno conosce il suo volto, eppure Banksy è considerato tra i più  grandi artisti del nuovo millennio, merito delle sue opere satiriche e di denuncia, eseguite con la tecnica dello stencil, capaci di toccare temi di grande attualità.

Nato a Bristol nel 1974, ora Banksy è  un marchio registrato. A controllare e tutelare l’utilizzo del nome e l’immagine dell’artista è  la Pest Control  Office Limited. Le sue opere sono apparse in tutto il mondo, in Italia a Napoli, Venezia, dove ha rischiato di svelare la sua identità.

Considerato uno dei maggiori artisti esponenti della street art, a renderlo interessante è sicuramente, oltre alla forza delle sue opere, il fatto che nessuno conosca la sua vera identità, anche se circolano alcune ipotesi sulla medesima. Sebbene alcuni critici lo accusino di essere troppo commerciale, rimane un attivista impegnato non soltanto dal punto di vista politico; le sue opere presentano, infatti, uno sfondo satirico, e riguardano argomenti di grande sensibilità quali la politica, la cultura e l’etica. Le sue immagini inducono alla riflessione,  compito fondamentale cui è chiamata la vera arte.

Mara Martellotta 

L’Accademia Albertina collabora con l’Accademia di Belle Arti ed Architettura di Kiev

Il 22 febbraio 2022 l’Accademia Albertina di Belle Arti ha firmato, nell’ambito di Erasmus + Programme, un accordo di mobilità, valido fino al 2027, con l’Accademia di Belle Arti ed Architettura di Kiev.

L’accordo firmato per l’Accademia Albertina dal Direttore Edoardo Di Mauro, è stato reso possibile grazie alla collaborazione del responsabile Erasmus Prof. Antonio Musiari e del Vice Direttore per l’Internazionalizzazione Prof. Salvo Bitonti, ed alla mediazione di Oksana Filonenko, Vice Presidente dell’Associazione MIUFI-Made In Ukraine for Italy, e rafforza la vocazione alle relazioni internazionali dell’Accademia, sviluppatasi negli anni con molteplici iniziative e scambi in ambito europeo, ma anche con paesi come la Cina l’India, il Bahrein e con la creazione del FISAD Festival Internazionale delle Scuole d’Arte e Design, la cui terza edizione si terrà nel 2023.

L’accordo con l’Accademia di Kiev era in preparazione da diversi mesi, e per singolare coincidenza è stato firmato nel pieno di una congiuntura drammatica per la nazione ucraina.

Il primo momento di scambio sarà nel primo semestre 2023, quando dieci studenti dell’Accademia di Kiev e dieci dell’Accademia Albertina esporranno nelle rispettive sedi.

Gli studenti dell’Albertina saranno selezionati all’interno della edizione 2022 della Summer Exhibition, evento di promozione della produzione artistica degli studenti, che il Direttore Edoardo Di Mauro e la Presidente Paola Gribaudo hanno inteso rilanciare in grande stile, come testimonia il grande successo dell’edizione 2021, allestita nell’Ipogeo e nelle aule della Rotonda del Talucchi e nei laboratori didattici.

L’Accademia Albertina ha fortemente voluto questo accordo con Kiev, sia per l’importanza dell’Ucraina in una dimensione europea che per solidarietà con il difficile momento che sta attraversando, e perché convinta che l’arte sia un formidabile strumento di pace e riconciliazione.

L’Arte è pronta a fare la sua parte.

 

“Mezz’ora con…” Conversazioni d’autore, al Castello di Miradolo

Intorno alla mostra “Oltre il giardino” di Paolo Pejrone

Da sabato 26 febbraio

Conversazioni d’autore (sette per sei incontri): esperti d’arte, artisti, storici e collezionisti. Saranno loro i protagonisti degli appuntamenti di approfondimento sulle tematiche e sulle opere esposte nella rassegna “Oltre il giardino. L’abbecedario di Paolo Pejrone” al Castello di Miradolo di San Secondo di Pinerolo, sede della “Fondazione Cosso” promotrice della mostra e degli incontri, a cura di Paola Eynard e Roberto Galimberti, in collaborazione con Enrica Melossi. Della rassegna dedicata a Pejrone – grande papà di “giardini felici” – già si è trattato in occasione dell’inaugurazione, nel maggio dell’anno scorso. Si tratta, come ribadiscono gli organizzatori, di un progetto espositivo immaginato come un cammino ideale lungo un anno (fino al 15 maggio prossimo), che “segue il corso delle stagioni e accompagna il trascorrere del tempo con le opere in mostra che cambiano con il variare delle stesse stagioni”. Intorno al concetto di “abbecedario”, in rigoroso “dis-ordine alfabetico”, si trovano i pensieri, i riferimenti, i dubbi e le speranze che hanno segnato gli oltre 50 anni di carriera dell’architetto paesaggista Paolo Pejrone in dialogo con opere d’arte, oggetti, fotografie, acquerelli, progetti, memorabilia, video e installazioni provenienti, per la maggior parte, da collezioni private e distribuite nelle sale storiche del settecentesco Castello e nei sei ettari di “Parco all’inglese” che lo circondano. In questo suggestivo e ben articolato scenario natural-artistico si terranno le sei “Conversazioni”, programmate dal prossimo sabato 26 febbraio fino al 2 giugnosempre il sabato pomeriggio alle ore 15. Tutti gli incontri sono gratuiti, compresi nel biglietto di ingresso alla mostra ed aperti a visitatori, appassionati d’arte ed insegnanti (gli incontri sono infatti inseriti nel calendario del corso docenti del “Progetto Ulisse”, accreditato dal “MIUR” a livello regionale). Ad ogni appuntamento, alle 16,30, segue una visita guidata con i curatori della mostra  e per renderne il più possibile accessibile i contenuti è prevista una registrazione audio e la successiva pubblicazione sul canale “Spotify” del Castello di Miradolo. Ad aprire il ciclo di appuntamenti, sabato 26 febbraio, saranno Francesco Poli (docente di “Storia dell’arte contemporanea” all “Accademia di Brera” a Milano e “Chargé de cours” all’“Université Paris 8”) ed Oscar Chiantore (docente di “Conservazione e Restauro dei Beni Culturali” all’Università di Torino). I due dialogheranno con il pubblico su: “Materiali naturali e materiali artificiali. Problemi di conservazione”. A seguirli, nei sabati successivi (programma dettagliato su www.fondazionecosso.com), il pittore Giovanni FrangiEnrico Carlo Bonanate (direttore del “PAV-Parco Arte Vivente”, Centro Sperimentale di Arte Contemporanea di Torino, ideato da Piero Gilardi), il giornalista Giulio Caresio, la “signora della piccola editoria” Rosellina Archinto e lo storico Daniele Jalla. Parole che s’accompagneranno alle immagini davvero importanti raccolte nella “veste invernale” della mostra e che serviranno a costruire un curioso dialogo immaginario con l’“abbecedario” di Pejrone “intessendo riferimenti e suggestioni e suggerendo letture e possibili interpretazioni del percorso di visita per costruire un cammino, oltre il giardino”. Dal “Concetto spaziale” di Lucio Fontana,  al “Cardo e pesche” di Piero Gilardi, l’iter espositivo propone la messa in scena di opere di Giovanni Frangi (con quella delizia di “Urpflanze” del 2020) in cui l’artista milanese affronta il tema delle “ninfee” – magnifica ossessione di Monet – per proseguire con l’installazione “Venti Frammenti” di Giorgio Griffa, con il poster di Robert Rauschenberg dedicato alle celebrazioni della “Prima Giornata Mondiale della Terra” “Earth Day 22 April” (Anni ’70) e con la “Foglia”(Anni ’80) di Arrigo Lora Totino, fra i maggiori interpreti del movimento della “Poesia Concreta”. A ruota, i suggestivi “Erbari” di Mario Merz e Giuseppe Penone, indiscussi protagonisti dell’Arte Povera, i “116 Particolari visibili e misurabili di infinito” di Giovanni Anselmo, il “Senza titolo” (Anni ’70 – Oriente racchiuso in un fiore proveniente dalla Cina) del re della Pop Art Andy Warhol e la scultura sospesa “Verticale” creata appositamente per il Castello da Paola Anziché. Autentici grandiosi messaggi di arte contemporanea. Mostra nella mostra. In un contesto naturale e di storica ambientazione da far perdere il fiato. A completare l’esposizione, un’installazione sonora a cura del progetto artistico “Avant-dernière pensée”, con musiche di Rossini, Beethoven e una riscrittura di “Apartment House 1776” di John Cage.

Per infoCastello di Miradolo, via Cardonata 2, San Secondo di Pinerolo (Torino): tel. 0121/502761 o www.fondazionecosso.com

Gianni Milani

Nelle foto:

–         Paolo Pejrone

–         Giorgio Griffa: “Venti Frammenti”, acrilico, 1980

–         Giovanni Frangi: “Urpflanze”, olio su velluto, 2020

Malipensa by Telaccia: la materia e la tecnica vibrano all’unisono

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In perfetta sinergia negli artisti ospitati nella mostra alla galleria d’arte fino al 3 marzo prossimo

La materia e la tecnica in alcuni artisti vibrano in perfetta sinergia e questo è  il caso dei quattro pittori ospitati  alla galleria d’arte Malipensa by Telaccia, Gianni Depaoli, Alessandra Rota, Davide Tornielli e Gennaro Trematerra, in una mostra collettiva visitabile fino al 3 marzo prossimo.

Nell’arte di Gianni Depaoli la stilizzazione della forma passa attraverso un concetto di natura che risulta universale, capace di alimentarsi di analisi e personalità.  La sua espressione tecnica molto originale è  evidente nell’uso dell’elemento organico dell’inchiostro e della pelle di calamaro su fibra e metacrilato, capace di evidenziare un’elaborazione assoluta in cui l’impegno formale si accompagna a una grande forza incisiva. Le composizioni di Gianni Depaoli creano uno stato di meditazione e di riflessione, in grado di comunicare all’osservatore forti vibrazioni, a testimonianza di una tecnica unica e di una sensibilità  che evoca amore e passione per l’ambiente. La visione artistica di Depaoli è intimistica e al tempo stesso intensa, coincidente con una ricerca finalistica di profonda interiorità, in cui l’elemento organico si trasforma in fossile e vive di un linguaggio autonomo ricco di sperimentazione  e di trama concettuale.

La materia di legno di frassino rappresenta, invece, il leitmotiv nell’arte di Alessandra Rota, che si veste di una personalità unica e capace di conciliare l’equilibrio spaziale al contesto tridimensionale. La mirabile rappresentazione tonale e il dosaggio della materia in legno di frassino sono in grado di creare un mirabile gioco di incastri, ben calibrati fra loro, in grado di unire perizia e logica consapevole.

Le sue opere sono realizzate con legni tinti  e denotano una grande ricchezza di sintesi, in cui le forme geometriche paiono mosaici e vivono all’interno di una evoluzione di simboli e di un equilibrato rapporto prospettico, che non è mai fine a se stesso.

L’analisi della materia e l’incessante studio del colore e della struttura creativa rivelano un percorso pittorico e scultoreo di grande interesse sia culturale sia artistico. Si tratta di lavori caratterizzati da una costante linea evolutiva del legno, capaci di svelare una versatilità della materia, ricca di simbologia e di sollecitazioni emozionali. Nelle opere di Alessandra Rota emerge un movimento ritmico dei chiaroscuri, accompagnato da un senso compositivo e dallo spessore delle tessere in legno, incisivo e singolare.

Tecnica ad olio e spatola su tela sono i due registri su cui si fonda l’opera di Davide Tornielli, che unisce diversi valori contenutisticia una gestualità dinamica e vivace, con le quale ottiene importanti risultati tecnici stilistici. Il segno è  ben ritmato, graffiante, di larghe stesure, animato da una resa materica incisiva, capace di porre in risalto una creatività  molto originale e una notevole libertà  di forma. I soggetti sono prevalentemente naturalistici, in grado di assumere valori umano-sociali di grande ricchezza esistenziale. L’intonazione cromatica risulta estrosa, alternata al movimento scenico vitale e incisivo, arricchito di un importante aspetto simbolico.

Le sue volumetrie sono realizzate attraverso una narrativa di grande potenza creativa e con un’esaltazione cromatica tale da conferire al discorso una ampia dimensione di espressività.

Una venatura mistica è  presente nelle opere di Gennaro Trematerra, in cui vive un’atmosfera densa di fascino e di magia. Si tratta di una pittura che evoca  riflessioni ricorrenti in cui lo stile raffinato e l’impianto strutturale, di forte valenza formale, offrono al visitatore un’interpretazione narrativa molto significativa. Nelle opere di questo artista il colore risulta mutevole e crea innumerevoli effetti  che si coordinano in una prospettiva spaziale suggestiva e ricca di simbolismo. Il linguaggio utilizzato da Gennaro Trematerra è  rivolto a una profonda ricerca interiore e a un vero lirismo, dove l’aspetto delle immagini reali o irreali testimonia un’arte in cui la creatività  si sposa allo spessore culturale. In queste opere emergono armonia cromatica e sapienti velature, in cui i giochi chiaroscurali e i movimenti materici raggiungono un enorme spessore tecnico e un’ampiezza altrettanto significativa.

Il percorso formativo di questo artista comunica allo spettatore una ricerca scandita da una descrizione di denso valore umano contraddistinta da una forma libera e da una personalità  di ampio respiro. Egli usa un colore definibile quale “esoterico”, in grado di elevarsi in uno spazio illuminato da giochi di luce e da un’esecuzione tecnica ricca di continue vibrazioni. Il dialogo che instaura con lo spettatore è percorso da un profondo esistenzialismo e emerge in tutte le sue creazioni, evidenziando valori tanto visivi quanto contenutistici.

Mara Martellotta 

 

Galleria d’arte Malinpensa by Telaccia

Corso Inghilterra  51

Orario 10.30-12.30; 16-19

Chiusura lunedì e festivi

Tel 0115628220

Arte e fumetto in mostra

Ci scrive la scuola internazionale di comics

Siamo davvero felici di potervi comunicare che dal 24 Febbraio al 12 Marzo 2022 si terrà la mostra di originali “ARTE E FUMETTO”, organizzata da Cooperativa Letteraria in collaborazione con Febo e Dafne Galleria d’Arte, FuoriAsse – Officina della cultura e la nostra Sede, dove potrete trovare una selezione di opere di autori contemporanei indispensabili per comprendere il linguaggio del fumetto più attuale.

Tra questi, ovviamente, sono compresi anche alcuni dei nostri docenti. Oltre a trovare i loro lavori esposti, avrete anche la possibilità di interagire con loro in tre appuntamenti diversi di approfondimento sul tema, secondo il seguente calendario:

– 24 Febbraio ore 18:00 Lorena Canottiere – Andrea Serio
– 3 Marzo ore 18:00 Andrea Riccadonna – Adam Tempesta
– 10 Marzo ore 18:00 Andrea Ferraris – Valerio Gaglione

L’ingresso è gratuito e, per tutti gli studenti Scuola Comics che esibiranno la nostra tessera all’ingresso, è previsto uno sconto del 25-30% sull’acquisto di alcune loro pubblicazioni.

Potete trovare maggiori informazioni sulla mostra e gli artisti a cui è dedicata QUI

Speriamo davvero di vedervi numerosi, perché noi saremo lì ad accogliervi!

#nonsolocomics #noisiamolacomics

Gli appuntamenti del weekend nei musei della Fondazione

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AGENDA APPUNTAMENTI FONDAZIONE TORINO MUSEI

25 febbraio – 3 marzo 2022

 

VENERDI 25 FEBBRAIO

 

Venerdì 25 febbraio ore 18.30

COLLECTING ASIA. QUESTIONING THE EXOTICA AND REPOSITIONING AESTHETIC CANONS

MAO – Finissage Hub India | Classical Radical (evento in inglese)

Chiude il 27 febbraio la mostra diffusa Hub India | Classical Radical, progetto a cura di Myna Mukherjee e Davide Quadrio realizzato nell’ambito di Artissima Internazionale d’Arte Contemporanea di Torino in collaborazione con Fondazione Torino Musei e l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.

Venerdì 25 febbraio alle ore 18.30 il MAO ospita il finissage della mostra, che vedrà Davide Quadrio e Giovanni Carlo Federico Villa, rispettivamente direttori del Museo d’Arte Orientale e di Palazzo Madama, e Paola Gribaudo, Presidente dell’Accademia Albertina, in dialogo con alcuni fra i più importanti direttori di musei e curatori di arte asiatica a livello globale, come Mami Kataoka (Mori Art Museum), Suhanya Raffel (M+), Laura Vigo (Musée des Beaux-Arts de Montréal) e Roobina Karode (KMNA).

L’evento, moderato da Anna Somers Cocks, storica dell’arte e fondatrice di The Art Newspaper, rappresenta un’occasione di riflessione sui sistemi museali internazionali che si occupano di collezioni di arte asiatica o non europea in contesti diversi. Il panel analizzerà narrazioni plurime e trasversali che riguardano l’”oggetto” artistico di provenienza non europea, le sue implicazioni rituali e religiose e il suo continuo evolversi nel contesto contemporaneo globale.

Il finissage sarà trasmesso in diretta streaming su YouTube sul canale del Giornale dell’Arte, media partner dell’evento, e sulla pagina Facebook del MAO.

 

SABATO 26 FEBBRAIO

 

Sabato 26 febbraio ore 15

DEGUSTAZIONE DI TÈ

MAO – attività per adulti sulla mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese

Theatrum Sabaudiae, in collaborazione con The Tea, propone una visita guidata alla mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese, a cui seguirà una degustazione di tè condotta da Claudia Carità.

La visita guidata alla mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese. La collezione Perino permette di illustrare i meravigliosi kakemono, rotoli verticali pensati per essere appesi durante occasioni speciali o utilizzati come decorazione in accordo alle stagioni dell’anno, che mostrano diversi soggetti – uccelli, animali, figure, paesaggi, piante e fiori – dipinti su carta o seta. I kakemono appartengono alla collezione Perino e sono datati tra la metà del XIV e i primi decenni del XX secolo. A seguire nei giardini giapponesi Claudia Carità propone un itinerario sensoriale di degustazione di wakōcha, il tè nero moderno e inusuale nell’offerta del tè Giapponese che per 800 anni ha prodotto solo tè verde. L’esperienza confronterà due tè rari dalle note aromatiche molto diverse per terroir e cultivar. La degustazione sarà accompagnata da assaggi di prodotti giapponesi e del territorio. Il servizio è adeguato alle normative in vigore, ogni partecipante riceverà un servizio composto da un piccolissimo vassoio in simil grafite con tazza di porcellana.

Costo: 18€ a partecipante (+ biglietto di ingresso alla mostra – gratuito per possessori di Abbonamento Musei). Prenotazioni 0115211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

DOMENICA 27 FEBBRAIO

Domenica 27 febbraio

HUB INDIA. CLASSICAL RADICAL

Palazzo Madama, MAO, Accademia Albertina – chiude la mostra

Nata come progetto per Artissima Internazionale d’Arte Contemporanea di Torino, in collaborazione con Fondazione Torino Musei e con l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, la mostra si sviluppa in tre sedi: Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte AnticaMAO Museo d’Arte Orientale e Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Hub India è a cura di Myna Mukherjee e Davide Quadrio.

L’esposizione presenta opere indiane contemporanee e moderne che esplorano i lasciti del passato e l’antichità nel qui e ora sociologico. Le opere selezionate rappresentano uno spaccato di generi, medium e processi che vanno dai disegni e dipinti alle miniature e sculture, terrecotte e metalli, dipinti su carta e su tela, stampe, incisioni e opere digitali e virtuali, in un tentativo di analizzare le eredità classiche e tradizionali attraverso una nuova lente.

Chi non avesse ancora avuto l’opportunità di visitare la mostra, può approfittare di questa ultima settimana di apertura.

Infowww.palazzomadamatorino.it

www.maotorino.it

www.pinacotecalbertina.it

 

Domenica 27 febbraio ore 16

BONSEKI. IL MIO PICCOLO GIARDINO ZEN

MAO – attività per famiglie sulla mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese

L’appuntamento parte dai giardini interni del MAO prevede la visita alla mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese e un piccolo focus sul tema della natura e dei giardini; in laboratorio, ogni partecipante potrà realizzare il suo mini giardino zen portatile con sabbia, sassi e vari materiali di recupero.  Età consigliata dai 6 anni in su.

Costo: 7 € a bambino. Adulti accompagnatori biglietto ridotto per la mostra (gratuito per i possessori Abbonamento musei).

Prenotazione obbligatoria tel. 011/4436927-8 – maodidattica@fondazionetorinomusei.it

MARTEDI 1 MARZO

 

Martedì 1 marzo ore 16

ASPETTANDO LA FESTA GIAPPONESE DELLE BAMBOLE, HINA MATSURI

MAO – attività per famiglie

L’appuntamento è dedicato alla ‘Festa delle bambole’ o ‘Festa delle Bambine’, Hina Matsuri, che ricorre ogni anno il 3 marzo. Dopo una passeggiata nella collezione giapponese del museo, scopriremo insieme il significato e le usanze di questa festa e realizzeremo un modellino in carta di soggetti a tema.

Costo: bambini € 7; adulti ingresso ridotto in mostra € 8 (gratuito con Abbonamento Musei)

Prenotazione obbligatoria tel. 011.4436927/8 oppure maodidattica@fondazionetorinomusei.it.

 

MERCOLEDI 2 MARZO

Mercoledì 2 marzo ore 15

IL TEMPO DEGLI ELLEBORI

Palazzo Madama – visita guidata in giardino con il curatore botanico Edoardo Santoro

Nel Giardino Botanico Medievale di Palazzo Madama ci sono piante che proprio durante il periodo invernale esprimono tutto il loro fascino: gli ellebori selvatici, europei e asiatici. Conosciuti nell’antichità per le proprietà medicinali, sono fiori tenaci e duraturi, che crescono spontanei in molte zone boschive d’Europa. Oggi queste piante, che nelle giornate con sole tiepido schiudono le loro corolle di fiori bianchi o colorati, sono tra le più apprezzate per rallegrare giardini e terrazzi nei mesi invernali. La visita in giardino sarà l’occasione per imparare tecniche di coltivazione e gestione oltre che aneddoti botanici e storici, che rendono l’elleboro una pianta misteriosa e affascinante.

Info: durata 1 h, max 15 persone

Costo: €5 (incluso biglietto di ingresso)

Prenotazione obbligatoria: 011 4429629 madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

 

GIOVEDI 3 MARZO

 

Giovedì 3 marzo ore 16

DEGUSTAZIONE DI TÈ

MAO – attività per adulti sulla mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese

Theatrum Sabaudiae, in collaborazione con The Tea, propone una visita guidata alla mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese, a cui seguirà una degustazione di tè condotta da Claudia Carità.

La visita guidata alla mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese. La collezione Perino permette di illustrare i meravigliosi kakemono, rotoli verticali pensati per essere appesi durante occasioni speciali o utilizzati come decorazione in accordo alle stagioni dell’anno, che mostrano diversi soggetti – uccelli, animali, figure, paesaggi, piante e fiori – dipinti su carta o seta. I kakemono appartengono alla collezione Perino e sono datati tra la metà del XIV e i primi decenni del XX secolo. A seguire nei giardini giapponesi Claudia Carità propone un itinerario sensoriale di degustazione di wakōcha, il tè nero moderno e inusuale nell’offerta del tè Giapponese che per 800 anni ha prodotto solo tè verde. L’esperienza confronterà due tè rari dalle note aromatiche molto diverse per terroir e cultivar. La degustazione sarà accompagnata da assaggi di prodotti giapponesi e del territorio. Il servizio è adeguato alle normative in vigore, ogni partecipante riceverà un servizio composto da un piccolissimo vassoio in simil grafite con tazza di porcellana.

Costo: 18€ a partecipante (+ biglietto di ingresso alla mostra – gratuito per possessori di Abbonamento Musei). Prenotazioni 0115211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

Giovedì 3 marzo ore 17

STORIE DAL RINASCIMENTO. IL RESTAURO DI DUE COFANETTI IN PASTIGLIA DALLE COLLEZIONI DI PALAZZO MADAMA

Palazzo Madama – presentazione del restauro finanziato dall’associazione Amici della Fondazione Torino Musei

Il generoso supporto dell’associazione Amici della Fondazione Torino Musei ha permesso di riportare alla fruizione del pubblico due preziosi cofanetti con decorazioni in pastiglia dell’età rinascimentale, finora custoditi nei depositi di Palazzo Madama e che necessitavano di delicati interventi di restauro. I due scrigni, destinati a custodire piccoli oggetti di pregio, come gioielli, monete, medaglie, sono databili ai primi decenni del Cinquecento e sono decorati con minuti rilievi realizzati con la tecnica della pastiglia: un impasto di polvere di gesso e marmo, colla e bianco di piombo, che, inserito in matrici metalliche, permetteva di realizzare figure e ornati poi applicati sulla foglia d’oro che rivestiva i cofanetti. I rilievi raffigurano episodi della storia romana e della mitologia classica e sono stati ricondotti da Claudio Bertolotto a botteghe attive nell’Italia nord-orientale, probabilmente in area ferrarese o padovana. Diffusi presso le classi sociali agiate del tardo Quattrocento e del primo Cinquecento, i cofanetti in pastiglia offrono uno sguardo intimo sulla vita domestica del tempo e riflettono nella loro decorazione l’amore per l’antichità classica che pervadeva la cultura delle donne e degli uomini del Rinascimento.

Intervengono:

Maurizio Cibrario, presidente Fondazione Torino Musei

Giovanni Carlo Federico Villa, direttore di Palazzo Madama

Maria Leonetti Cattaneo, presidente Amici della Fondazione Torino Musei

Cristina Maritano, conservatore di Palazzo Madama

Claudio Bertolotto, storico dell’arte, già direttore storico dell’arte nella Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici del Piemonte

Anna Rosa Nicola, restauratrice, Laboratorio Nicola Restauri, Aramengo (AT)

Ingresso libero con prenotazione obbligatoria:

  1. 0114429629;madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

Giovedì 3 marzo ore 18.30

FUYU – L’INVERNO IN HAIKU

MAO – conferenza seguita da scrittura creativa

A cura della dottoressa Roberta Vergagni, iamatologa

Ogni incontro si articolerà in tre momenti: introduzione teorica allo haiku, lettura di alcuni tra gli esempi più evocativi dei grandi maestri e composizione guidata di haiku come scrittura creativa.

Massimo 25 partecipanti a incontro. Costo: 3 € a incontro

Info e prenotazioni:  mao@fondazionetorinomusei.it

La settimana dei Musei Reali: mostre, attività per bambini e famiglie

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Allieteranno il Carnevale tra arte e svago

 

 Dopo il successo dell’apertura della Galleria Archeologica, i Musei Reali si preparano a festeggiare il Carnevale con i più piccoli e ad accogliere turisti e residenti con mostre e appuntamenti settimanali da non perdere.

 

Dal 19 febbraio è visitabile la Galleria Archeologica, un’inedita sezione permanente del Museo di Antichità dedicata alle civiltà del Mediterraneo antico, dove sono esposti reperti di rara bellezza e di inestimabile valore storico. I visitatori potranno ammirare più di mille oggetti raccolti in oltre quattrocento anni di collezionismo sabaudo. Un viaggio a ritroso nella Storia grazie a un affascinante percorso espositivo, suddiviso in cinque sezioni, articolato lungo dieci sale e allestito attraverso forme espressive contemporanee. L’ingresso al percorso è compreso nel biglietto ordinario dei Musei Reali.

 

Il calendario delle attività per i tesserati dei Giardini Reali

È disponibile sul sito il calendario delle attività speciali dedicate al tema dei Giardini Reali, riservate ai possessori di una delle tessere solidali. Fino a marzo 2022 è possibile prendere parte a percorsi e visite in esclusiva con le curatrici, i curatori e le restauratrici dei Musei Reali. Sono previsti incontri a tema green anche per tutto il pubblico, con tariffe agevolate per i sottoscrittori della tessera. Le tessere sono acquistabili nel bookshop dei Musei Reali o scrivendo all’indirizzo: mr-to.sostienici@beniculturali.it

Venerdì 25 febbraio, alle ore 10.30 e alle ore 15.30, presso la Biblioteca Reale si terrà la visita speciale Preziosa carta: antichi erbari delle collezioni sabaude. La direttrice della Biblioteca, Giuseppina Mussari, condurrà i partecipanti alla scoperta dei volumi di botanica più rari e raffinati delle collezioni dei Musei Reali.

Costi: intero € 15, tesserati € 5, gratuito under 18.

Lunedì 28 febbraio alle ore 11 e alle ore 15 si terrà la visita Il Giardino Ducale nell’ambito dei Lunedì Green che, ogni lunedì fino a marzo, faranno vivere ai tesserati e al pubblico la magia dei Giardini Reali a porte chiuse. Un ciclo di visite esclusive alla scoperta della storia dei Giardini, delle loro stratificazioni nei secoli e delle specie vegetali.

Costi: intero € 8, tesserati € 3, gratuito under 18.

Visite con prenotazione obbligatoriamr-to.sostienici@beniculturali.it

 

Le attività con CoopCulture

Sabato 26 febbraio alle ore 15.30 e domenica 27 febbraio alle ore 11, le guide e gli storici dell’arte di CoopCulture conducono la visita Benvenuto a Palazzo lungo le sale di rappresentanza del primo piano di Palazzo Reale e dell’Armeria, per scoprire o riscoprire la storia e la magnificenza della prima reggia d’Italia.

Il costo della visita è di € 7, oltre al biglietto di ingresso ridotto ai Musei Reali (€ 13 ordinario, € 2 da 18 a 25 anni, gratuito under 18). Biglietti online su Musei Reali di Torino | CoopCulture – e-mail info.torino@coopculture.it

 

Attività per famiglie

Sabato 26 febbraio alle ore 15, alle ore 16 e alle ore 17 Animali dalla A alla Z – attività per famiglie e bambini  

Api, balene, coccodrilli, elefanti…cosa ci fanno tutti questi animali (e molti altri) ai Musei Reali? Bambini e famiglie potranno scoprirlo grazie all’intero alfabeto di animali curiosi e colorati nascosti tra le opere esposte in mostra. Si racconteranno le loro storie per poi realizzare un simpatico decoro a tema.

Attività consigliata per bambine e bambini dai 6 ai 10 anni con prenotazione obbligatoria.

Costo: € 10 a bambino, gratuito per gli accompagnatori. Info e prenotazioni: 011 19560449 – Musei Reali di Torino | CoopCulture – e-mail info.torino@coopculture.it

 

Martedì 1° marzo alle ore 15.30 Animali in maschera – attività per famiglie e bambini  

Il giorno di Martedì Grasso, presso la Galleria Sabauda, i piccoli visitatori potranno festeggiare cercando, nascosti nei quadri e negli arazzi, l’intero alfabeto di animali pronti a farsi scovare. Giocando insieme, creeranno una maschera di Carnevale a tema per trasformarsi in colorati animaletti per un giorno.

Costo: € 10 oltre al biglietto di ingresso gratuito per i bambini, solo ingresso ai Musei Reali speciale a € 10 per gli adulti. Info e prenotazioni: 011 19560449 – Musei Reali di Torino | CoopCulture – e-mail info.torino@coopculture.it

 

Fino al 28 febbraio 2022 è possibile prenotare una visita ai percorsi speciali dei Musei Reali.

Ogni venerdì alle ore 15.30, il pubblico può visitare i magnifici appartamenti della regina Maria Teresa al primo piano di Palazzo Reale, il Gabinetto del Segreto Maneggio e le suggestive Cucine Reali per rivivere gli antichi usi di Corte.
Ogni sabato alle ore 15.30, Collezionisti a Confronto: Riccardo Gualino e il Principe Eugenio di Savoia-Soissons, un ricco percorso alla scoperta di due grandi personaggi accomunati dalla passione per l’arte, per comprendere meglio l’evoluzione del collezionismo tra Settecento e Novecento.

Ogni domenica alle ore 15.30 è possibile approfondire le vicende storico-artistiche legate alla costruzione della Cappella della Sindone e ammirare i tesori conservati nella Sacrestia e nella Cappella Regia.

Costo delle attività: € 20 (€ 13 per Abbonamento Musei).

Biglietti online su Musei Reali di Torino | CoopCulture – e-mail info.torino@coopculture.it

 

Ciprotour. Oltre il confine

Fino al 3 marzo 2022 il pubblico può godere di una mostra diffusa che unisce i Musei Reali e le Biblioteche civiche di Torino. Il progetto mira a promuovere sul territorio la mostra internazionale Cipro. Crocevia delle civiltà, terminata il 9 gennaio. Il progetto prevede una serie di piccole esposizioni in alcune biblioteche torinesi: narrazioni da Cipro e su Cipro nelle sale della Biblioteca civica Centrale, alla Biblioteca civica Musicale Della Corte si parla di musica cipriota, al Mausoleo della Bela Rosin e alla Biblioteca civica Villa Amoretti si racconta dell’isola sacra ad Afrodite e dei profumi della dea, alla Biblioteca civica Cesare Pavese di commerci e genti, di lingue e culture alla Biblioteca civica Primo Levi.

Mercoledì 23 febbraio, alle ore 17.30, presso la Biblioteca civica Villa Amoretti, Patrizia Petitti e Cristina Stalteri terranno la conferenza Prima e dopo Afrodite. L’isola al femminile. Tra le statuette antropomorfe, forse l’oggetto artistico che più caratterizza l’archeologia cipriota, quelle femminili appaiono costantemente in bilico tra sacro e profano: dee, sacerdotesse e devote si confondono e, insieme, restituiscono la dimensione pubblica delle donne.

Venerdì 25 febbraio, alle ore 17.30, presso la Biblioteca civica Cesare Pavese, Elisa Panero terrà la conferenza Tra est e ovest: Cipro porto e ponte del Mediterraneo: Cipro è il centro privilegiato dei commerci tra Oriente e Occidente, in un viaggio nel Mediterraneo antico, tra rame (in latino Cuprum), tessuti, oli e profumi.

 

Le mostre in corso ai Musei Reali

Fino al 26 giugno, le Sale Chiablese ospitano l’esposizione Vivian Maier Inedita con oltre 250 scatti, tra cui molti inediti, video Super 8 e oggetti personali della fotografa americana. Curata da Anne Morin, la mostra presenta anche una sezione dedicata alle fotografie che Vivian Maier realizzò durante il suo viaggio in Italia, in particolare a Torino e Genova. Dopo una prima tappa al Musée du Luxembourg di Parigi, l’esposizione arriva in Italia e ha come obiettivo quello di raccontare aspetti sconosciuti o poco noti della misteriosa vicenda umana e artistica della fotografaVivian Maier Inedita è o-organizzata da diChroma e dalla Réunion des Musées Nationaux – Grand Palais, prodotta dalla Società Ares srl con i Musei Reali e il patrocinio del Comune di Torino e sostenuta da Women In Motion, un progetto ideato da Kering per valorizzare il talento delle donne in campo artistico e culturale.

 

Animali dalla A alla Z. Una mostra dedicata ai bambini è l’esposizione allestita nello Spazio Scoperte della Galleria Sabauda fino al 3 aprile 2022. Il progetto, curato da Rosario Maria Anzalone ed Enrica Pagella, è concepito per bambini e famiglie, dall’altezza delle vetrine alle soluzioni grafiche: tra dipinti, disegni, incisioni, reperti archeologici e oggetti d’arte decorativa, quaranta opere dei Musei Reali sono accomunate dalla raffigurazione di animali, da indovinare in una modalità di fruizione partecipataLa visita alla mostra è compresa nel biglietto dei Musei Reali.

 

La Biblioteca Reale

La Sala Lettura della Biblioteca Reale è aperta dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 15.15 ed è chiusa il sabato. Le consultazioni dovranno essere prenotate con almeno 24 ore di anticipo scrivendo all’indirizzo mr-to.bibliotecareale@beniculturali.it, indicando tutte le informazioni disponibili per la richiesta.

Per conoscere le modalità di accesso e registrazione consultare la pagina Orari e modalità di apertura della Biblioteca Reale – Musei Reali Torino (beniculturali.it)

 

Caffè Reale

Nella suggestiva Corte d’Onore di Palazzo Reale è possibile rigenerarsi con una pausa al Caffè Reale Torino, ospitato in una ambientazione unica ed elegante, impreziosita da suppellettili in porcellana e argento provenienti dalle collezioni sabaude. Informazioni e prenotazioni al numero 335 8140537 o via e-mail all’indirizzo segreteria@ilcatering.net.

 

Museum Shop

Per rimanere aggiornati sulle pubblicazioni dei Musei Reali e per dedicarvi un pensiero, il Museum Shop è aperto.

È disponibile anche online Musei Reali (shopculture.it).

 

L’accesso ai Musei Reali e alle mostre è consentito unicamente esibendo il Super Green Pass (Green Pass rafforzato ad esito di vaccinazione o guarigione da Covid-19) e indossando la mascherina chirurgica, secondo le norme di sicurezza previste dal Decreto-legge del 24 dicembre 2021, n. 221.

 

 

 

Più di quaranta artisti a descrivere il mondo fiabesco degli “Animali straordinari”

La mostra sino al 10 aprile nell’ex Chiesa di Santa Croce ad Avigliana

 

“Animali straordinari” s’intitola la mostra che Luigi Castagna e Giuliana Cusino – con la collaborazione di Donatella Avanzo, Albino Arnodo e Serena Zanardo – hanno organizzato per l’associazione “Arte per Voi” nella suggestiva ex Chiesa di Santa Croce, nella piazza Conte Rosso, in pieno centro storico (sino a domenica 10 aprile, orario di apertura sabato e domenica dalle 15 alle 19, catalogo in mostra). Un totale di 44 artisti ad esporre una novantina di opere, a inventare creature fantastiche o a rappresentare animali del nostro quotidiano.

Donatella Avanzo, sempre prezioso deus ex machina, tra archeologia e arte e letteratura, ricorda presentando la mostra esempi di scrittori dell’antichità che spingevano a pietà e giustizia nei confronti degli animali, condannando i sacrifici cruenti e l’uso della carne come sostentamento, e cita altresì lo scavo compiuto alcuni anni fa, nel porto di Berenice sul mar Rosso, in cui venne riportato alla luce un cimitero di animali domestici, circa seicento, ognuno di essi deposto “nel proprio piccolo sarcofago, spesso ricoperti con tessuti oppure agghindati con collane di perline di pietra, vetro, maiolica, conchiglie”; in questo viaggio fantasioso o realistico di miti, racconti e fiabe, fa ancora riferimento all’”Asino d’oro” di Apuleio (secondo secolo d.C.), romanzo di riti magici e trasformazioni, di avventure e di racconti nel racconto, cui attinsero nei secoli da Boccaccio a Cervantes, da Shakespeare a Keats al nostro Collodi. Guarda alla mostra con occhi di studiosa e di appassionata; le si affianca Giuliana Cusino: “Draghi e galli magici, sirene e mostri marini, uccelli fantastici e folletti, messaggeri degli dei: animali singolari, eccezionali, sbalorditivi, insoliti, sorprendenti popolano da sempre il nostro mondo ed altrettanti, nel corso dei millenni, sono stati creati dalla fervida fantasia degli uomini, alcuni spaventosi e malvagi, altri magici e benevoli, altri ancora dotati di poteri sovrumani”.

Dipinti, sculture e ceramiche occupano i due piani della chiesa, validi esempi di questa mostra originale, le radici ben affondate in un tempo antico e nella sperimentazione dell’oggi. Dalla mostruosità della tartaruga umanizzata, simbolo di longevità e saggezza, di Luisella Bardella alla civetta di Ines Daniela Bertolino, sguardo indagatore, poggiante sulla spalla di Minerva nel buio della notte, dal telero di Olimpia Blasi posto alle spalle dell’antico quanto danneggiato altare maggiore (quando la Sovrintentendenza darà il permesso per il suo completo abbattimento?) alla “Creazione del lepriolo”, una creatura magica che è l’unione di lepre e capriolo, dovuta allo sguardo fiabesco di Raffaella Brusaglino, dalle avventure di Pinocchio rivisitate da Luisella Cottino ai sempre eleganti animali “scolpiti” da Giuliana Cusino nelle sue ceramiche raku. Dai cavalli bianchissimi, calati da un altro mondo, perfetto e lontano, di Rocco Forgione alle costruzioni di Giancarlo Laurenti, che assembla legni di fiume ad altri materiali, in un panorama d’animali del tutto inaspettato, dalla Medusa caravaggesca di Francesco Marinaro rivista con occhi moderni ai fantasiosi unicorni draghi e sirene concepiti da Guglielmo Marthyn, dal cigno di Elena Monaco ai vari “monstrum” dell’iraniano Arvin Nik Jamal al “Gorilla Sapiens” di Vinicio Perugia, esplicita inversione di ruoli tra il Gorilla e l’Ominide di montagna. Dal gallo narratore di Sergio Saccomandi al mostro lacustre, esempio di criptozoologia non ancora perfettamente decifrato, di Mara Tonso all’ippogrifo di Massimo Voghera pronto a portare Astolfo sulla luna e a immergerci con gusto intelligente nel mondo ariostesco.

 

Elio Rabbione

 

Nelle immagini: Luisella Bardella, “La gaia ferita”, tecnica mista; Ines Daniela Bertolino, “La civetta di Athena”, acrilico su tela; Raffaella Brusaglino, “Creazione del lepriolo”, tecnica mista, olio, foglia di metallo, filo su tela; Rocco Forgione, “I lancieri”, olio su tela; Sergio Saccomandi, “Cantastorie”, acrilico su tela

Ultima settimana per visitare alla Reggia di Venaria il “Presepe del Re” e la mostra “Una infinita Bellezza”

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Un superstite, prezioso angolo di Natale  e paesaggi di “infinita bellezza”

Giovedì 24 febbraio: “Conversazioni a Corte”

C’è ancora un soffio d’incantevole arte natalizia alla Reggia di Venaria. E per viverne appieno le suggestioni, occorre affrettarsi. Si chiuderà infatti la prossima domenica 27 febbraio, nella Cappella di Sant’Uberto (in corrispondenza dell’altare sinistro), il prestigioso “Presepe del Re” realizzato da Giovanni Battista Garaventa (Genova 1776 – 1840) nel primo quarto del XIX secolo. Noto anche come “Presepe Reale” “Presepe dei Savoia”, gli studiosi ne hanno ipotizzato una probabile committenza sabauda avvenuta verosimilmente negli anni che seguirono l’annessione dei territori liguri al Regno di Sardegna nel 1814. Autentico capolavoro, in cui l’artigianalità s’intreccia appieno con elementi plastici di altissima qualità artistica, il “Presepe” consta in tutto di 84 sculture, fra figure ed animali. Ogni statuina è impreziosita da eleganti ed elaborati costumi in seta, cotone, velluto e tela jeans, mentre gli abiti sono dotati di passamanerie in argento e  filo d’oro, corpetti e armature in cuoio e metallo argentato, accanto ad accessori sofisticati come corone e sciabole, lance e scudi in metallo sbalzato, catene e cinture in cuoio, utensili ed attrezzi vari, che indicano giocoforza una committenza di altissimo rango e cospicue disponibilità economiche. Una vera e propria meraviglia per occhi e cuore, E per chiuderne, come si conviene a manufatti di tal rango, i due mesi espositivi, alla Reggia hanno pensato bene di organizzare – in collaborazione con l’ “Assessorato alla Cultura” della Città di Venaria Reale –  per giovedì 24 febbraio (ore 17) una “Conversazione a corte” dedicata alla tematica del “Presepe nell’arte”, fra le rafigurazioni più rappresentate e amate nella storia dell’arte. D’ogni tempo. Vi partecipano Rosa Giorgi, direttrice del “Museo dei Cappuccini” di Milano (suo il recente “Il Presepe nell’arte. Viaggio nell’iconografia della Natività”, Milano, Terra Santa, 2021) e Paolo Cozzo, docente di “Storia del Cristianesimo e delle Chiese” all’Università di Torino. Modera Andrea Merlotti, direttore del “Centro Studi delle Residenze Reali Sabaude”.

A cura di Virginia BertoneGuido Curto e Riccardo Passoni è giunta ormai alla sua ultima settimana di apertura al pubblico, sempre alla Reggia di Venaria, anche la mostra “Una infinita Bellezza” allestita nei grandiosi spazi (2.300 mq.) della “Citroniera” juvarriana fino a domenica 27 febbraio e che riunisce oltre 200 opere tra dipinti, sculture e installazioni che documentano l’attenzione e l’amore dedicati da tanti artisti (ben 130) all’ambiente naturale e specificatamente al paesaggio in Italia, dal primo Romanticismo fino all’arte contemporanea. La rassegna nasce grazie a un accordo tra il “Consorzio delle Residenze Reali Sabaude” e la “Fondazione Torino Musei”, in base al quale oltre 90 opere della “GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino” diventano il nucleo centrale di una rassegna articolata in dodici sezioni e che riunisce altresì capolavori provenienti dai più importanti Musei italiani e da prestigiose collezioni private, seguendo  un fil rouge cronologico-geografico “che intreccia Spazio e Tempo, valorizzando il contesto piemontese – dove la mostra nasce – e tutto il Nord della nostra Penisola, senza trascurare le più importanti scuole regionali del Centro e Sud Italia, dalla fine del Settecento ad oggi”. Il tutto attraverso un’eccezionale carrellata di opere, che sono specchio delle diverse forme assunte dalla rappresentazione del Paesaggio in Italia nell’arco di oltre due secoli di pittura: dalle poetiche romantiche del pittoresco e del sublime, all’affermazione positivista del vero, passando attraverso le nuove ricerche divisioniste e simboliste e le provocazioni delle Avanguardie, fino ad arrivare alle semplificazioni della Pop Art e alle concettualizzazioni dell’arte contemporanea. Un lungo cammino che parte dalle tempere e dagli acquerelli di Giuseppe Pietro Bagetti e di Giovanni Battista De Gubernatis per arrivare, attraverso la grandiosa “Cascata delle Marmore” di Jean-Baptiste Camille Corot, alle visioni poetiche di Antonio Fontanesi e alle tele dei Macchiaioli, alla “Scuola di Rivara” e alla “Scuola Grigia” di Rayper e D’Andrade, così come alle sensibilità divisioniste e simboliste di Angelo Morbelli , Pellizza da Volpedo e Giovanni Segantini. Il Novecento è soprattutto inno a Giorgio De Chirico (con la genialità pre-concettuale del “quadro nel quadro”), a Carlo Carrà e ai “paesaggi decantati” di Giorgio Morandi, non meno che alla linguistica libertà di Filippo De Pisis e alla parsimoniosa attrazione paesistica di Felice Casorati accanto ad alcune opere davvero interessanti dei “Sei di Torino”, da Gigi Chessa a Enrico Paulucci. Gli anni successivi parlano la lingua dell’Informale (Renato BirolliEnnio Morlotti e Luigi Spazzapan), via via fino alla Pop Art (Mario Schifano e Piero Gilardi) per concludersi con l’arte contemporanea che dialoga con l’ambiente e il paesaggio: installazioni concettuali, fotografie su seta, decollage, la grande videoinstallazzione “Orbite Rosse” di Grazia Toderi, i dipinti di Francesco CasoratiFrancesco TabussoMimmo PaladinoSalvo, in una lista che prosegue a ruota libera per arrivare alle fotoinstallazioni “non-luoghi” delle periferie industriali di Botto & Bruno. Per info: tel. 011/4992300 o www.lavenaria.it

g.m.

Nelle foto: “Il Presepe del Re” e scorci d’ambientazione de “Una infinita Bellezza”