AMBIENTE- Pagina 93

Dalla Regione 20 milioni per le foreste

Anche alla luce della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, la Regione Piemonte dovrà gestire in modo sostenibile il suo milione di ettari di foreste. Ci sono 20 milioni a disposizione per questo obiettivo.

È quanto ha sottolineato l’assessore regionale alle Foreste e alla Montagna Fabio Carosso in Terza commissione (presidente Claudio Leone) che si è riunita per l’espressione del parere consultivo sul Documento di economia e finanza 2022-2024 (Defr).

I boschi diventeranno anche motore di sviluppo grazie alle attività imprenditoriali come quelle legate alla filiera del legno, alla produzione di castagne e nocciole e al settore tartufigeno, vero e proprio ambasciatore del “made in Italy” nel mondo.

Come ha ricordato Carosso, si agirà con i fondi europei e con il Piano di Sviluppo rurale (Psr), in sinergia con il mondo agricolo e all’insegna della semplificazione. L’assessore ha poi riassunto la ripartizione economica: 500 mila euro è l’introito dei tesserini del settore tartufigeno reinvestiti, 250 mila euro per la convenzione con i Carabinieri forestali mentre i 20 milioni per i progetti arrivano dai fondi del Psr per il biennio di transizione.

Per quanto riguarda le politiche a sostegno della montagna e del suo ripopolamento, Carosso ha ricordato il bando che stanzia contributi per trasferirsi in un paese d’alta quota, la cui scadenza il prossimo 15 dicembre. Ci sono 10 milioni di euro per consentire a chi risiede in un Comune italiano non montano e intende acquistare o recuperare in un paese montano del Piemonte con meno di 5.000 abitanti un immobile da rendere prima casa, trasferendovi la propria residenza, di ottenere un contributo da 10.000 a 40.000 euro. I Comuni montani con meno di 5.000 mila abitanti sono 465 (48 in provincia di Alessandria, 12 in provincia di Asti, 48 in provincia di Biella, 132 in provincia di Cuneo, 3 in provincia di Novara, 132 in provincia di Torino, 66 nel Verbano-Cusio-Ossola, 24 in provincia di Vercelli).

Sono intervenuti per delucidazioni Marco Grimaldi (Luv), Valter MarinAngelo DagoMatteo GagliassoAndrea CanePaolo Demarchi (Lega Nord), Francesca Frediani (M4o) e Carlo Riva Vercellotti (FdI).

 

Politiche del lavoro

La commissione ha poi trattato i contenuti del Defr relativi alle politiche del Lavoro e della Formazione professionale, che sono stati illustrati dall’assessore Elena Chiorino.

Si sta predisponendo una vera e propria “rivoluzione”, sia con l’avvio delle Academy entro il 2022, sia attraverso il potenziamento della formazione continua e professionale, rendendola più snella e flessibile. Le Academy  sono scuole di alta formazione che avranno il compito di preparare e aggiornare le competenze di diverse figure professionali legate a determinati comparti, come ad esempio il tessile e l’automotive.

Maggiore importanza sarà data ai Centri per l’impiego, poiché rappresentano le sentinelle del territorio in grado di costruire una rete integrata intorno alla persona, per rinforzarne quelle abilità che si rivelano determinanti da un punto di vista dell’integrazione sociale, oltre che professionale.

“I dati parlano di una ripresa, ma compito della politica oggi è creare le condizioni affinché anche le categorie più in difficoltà – giovani, donne, over 50 – possano avere adeguate opportunità. Sono proprio loro, insieme a chi ha necessità di up skilling e reskilling, i destinatari della nuova formazione i cui corsi saranno definiti tramite un dialogo stretto serrato e puntuale con il mondo dell’impresa” ha concluso l’assessore.

“Per sostenere l’occupazione si ritiene indispensabile una formazione adeguata che non può esistere senza un orientamento completo per il quale è stata avviata una misura da 7 milioni di euro. Per le imprese è indispensabile difenderne l’orgoglio manifatturiero, valorizzare il made in Italy ed il rischio di svendita a basso costo sostenendole con provvedimenti mirati per sostenerne la competitività sia attraverso un Fondo finalizzato ad acquisire temporaneamente quote di aziende in crisi, ma con un business plan sostenibile, sia mettendo a disposizione un gruppo per rilanciarle e metterle al riparo da eventuali attacchi speculativi” ha spiegato Chiorino.

Sono intervenuti nell’ordine Monica Canalis (Pd),  Riva VercellottiFrediani e Cane.

Consumo del suolo in crescita. Ma in Piemonte meno rispetto al dato nazionale

In Piemonte (dati 2020) il consumo del suolo ammonta a 169.400 ettari, pari al 6,67% della superficie totale regionale (2.540.000 ettari); l’incremento 2019/2020 è stato di 439,40 ettari, in termini percentuali pari allo 0,26%; il suolo procapite per abitante è di 392 metri quadri con un incremento procapite nello stesso periodo considerato equivalente a 1,02 mq/abitanti/anno.

In quinta Commissione (Ambiente) – presieduta da Angelo Dago – è stata audita l’Agenzia regionale per la protezione ambientale del Piemonte (ARPA) sul monitoraggio del consumo del suolo in Piemonte.

Il direttore dell’Agenzia Angelo Robotto ha spiegato che Il consumo di suolo è definito come la variazione da una copertura non artificiale a una copertura artificiale del suolo mentre il sistema di monitoraggio prevede un ampio utilizzo di tecniche di telerilevamento satellitare e di sistemi informativi geografici per l’analisi e la classificazione semiautomatica delle aree interessate.

Il valore percentuale del Piemonte risulta inferiore al dato nazionale, che si colloca al 7,1% e tra i più bassi del Nord Italia e in particolare rispetto alle regioni limitrofe: Lombardia (12,1%), Emilia Romagna (8,9%) e Liguria (7,2%).

Nello specifico, il processo di consumo di suolo segue l’espansione delle aree urbanizzate con caratteri distintivi nelle varie aree della regione, da quelle della conurbazione di Torino e delle altre realtà urbane dei capoluoghi di provincia e dell’eporediese, a quelle a moderata urbanizzazione in molti settori di pianura, nei margini collinari, lungo gli assi vallivi e delle principali vie di collegamento e di comunicazione.

Nel 2020 il monitoraggio ha evidenziato come si sia registrato un incremento di consumo di suolo di 439 ettari rispetto al 2019, terzo valore di crescita nel periodo dal 2015 al 2020. Tale indicatore rivede le stime effettuate nel precedente rapporto incrementandone significativamente i valori.

L’incremento netto  assoluto registrato è stato pari a oltre 400 ettari, il quarto tra quelli misurati su scala nazionale (gli incrementi maggiori sono avvenuti nelle regioni Lombardia, Veneto e Puglia).

A livello provinciale l’incremento maggiore l’ha fatto registrare la provincia di Torino con 162 ettari di nuova impermeabilizzazione dei suoli, secondo maggior incremento rispetto al periodo 2015-2020.  Segue la provincia di Novara con 112 ettari, che ha registrato la variazione maggiore del periodo di studio mentre quella di Cuneo con 80 ettari presenta una controtendenza rispetto alle altre province, così come Asti, Vco e Vercelli.

Sul piano percentuale gli incrementi rilevati vedono le province di Torino e Cuneo rispettivamente allo 0,28% e 0,22%, mentre Asti, Alessandria, Biella e Verbano Cusio Ossola risultano tutti inferiori allo 0,2%. Novara con lo 0,77%  conferma l’andamento rilevato in valore assoluto e si pone come la provincia con maggior aumento del consumo nel periodo 2019-2020.

Nel corso dell’audizione sono intervenuti i consiglieri Alberto AvettaDomenico RavettiDomenico Rossi e Diego Sarno (Pd), Marco Grimaldi (Luv) Sean Sacco (M5s), Valter MarinGianluca Gavazza e Matteo Gagliasso (Lega).

Parchi e difesa del suolo. Dibattito in Regione

Prevenzione e gestione delle calamità naturali e della biodiversità, rilancio gestionale e della riorganizzazione dei parchi e delle aree protette, difesa del suolo e mantenimento degli standard attuali di protezione civile e ambiente.

Questi gli argomenti trattati in Commissione regionale Ambiente, presieduta da Angelo Dago, sulla proposta di deliberazione numero 156 “Documento di economia e finanza regionale (Defr) 2022-2024” e approvata a maggioranza relativamente alle materie parchi, difesa del suolo, protezione civile e ambiente.

Sono intervenuti gli assessori Fabio Carosso (Parchi), Marco Gabusi (Difesa del suolo e Protezione civile) e Matteo Marnati (Ambiente).

Carosso ha sottolineato la rilevanza delle aree protette piemontesi che occupano, con la loro estensione, una superficie pari a 500 mila ettari, il 18% dell’intero territorio regionale. Le risorse impiegate ammonteranno a circa 20 milioni di euro l’anno con azioni concrete a tutela della rete ecologica. L’assessore ha ricordato il lavoro sinergico tra l’assessorato e i presidenti dei parchi regionali che sta portando a importanti risultati gestionali.

Gabusi ha parlato della difesa del suolo e del sistema regionale di protezione civile, che ha visto e vede il coinvolgimento degli enti locali e del volontariato, una delle migliori espressioni a livello nazionale. Per la protezione civile si investiranno risorse per il mantenimento degli elevati standard raggiunti in termini di efficienza ed efficacia impiegandole anche sull’acquisto dei mezzi necessari a svolgere azioni ordinarie e straordinarie. L’emergenza non permette di pianificare le risorse per il triennio ma per il riconoscimento dei danni pregressi si è arrivati al rimborso ai privati e alle attività produttive per l’alluvione 2019, anticipate dalla Regione, per circa 14 milioni di euro.

Marnati ha spiegato che le politiche programmatiche dell’ambiente per il triennio 2022-2024 riguardano: il servizio idrico integrato, la tutela e valorizzazione delle risorse idriche, la tutela, valorizzazione e recupero ambientale, la qualità dell’aria e riduzione dell’inquinamento, i rifiuti e le politiche per lo sviluppo sostenibile. Una strategia regionale sullo sviluppo sostenibile rappresenta che si rifà all’agenda 2030 delle Nazioni Unite e all’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.

Per il programma sviluppo sostenibile e tutela territorio, sono stati stanziati quasi 300mila euro; per il sistema informativo circa 14 milioni; per la qualità dell’aria e la riduzione dell’inquinamento 16 milioni; per i rifiuti poco meno di 3,5 milioni; per il servizio idrico integrato circa 2,5 milioni; per la tutela e valorizzazione delle risorse idriche poco meno di 8 milioni; per la tutela, valorizzazione e recupero ambientale poco più di 5 milioni.

Nel corso dei lavori della Commissione sono intervenuti i commissari: Sarah Disabato (M5s), Domenico Ravetti (Pd), Marco Grimaldi (Luv), Carlo Riva Vercellotti (Fdi) e Matteo Gagliasso (Lega).

Marazzato, mezzo milione di euro per l’ambiente

Da UniCredit un finanziamento da 0,5 milioni di euro a supporto di Azzurra s.r.l. per ridurre lo sfruttamento delle risorse naturali

 

UniCredit ha perfezionato un’operazione di finanziamento da 0,5 milioni di euro a sostegno Azzurra s.r.l., società del Gruppo Marazzato che gestisce il centro polifunzionale di conferimento e trattamento finale di rifiuti industriali di Villastellone (TO), per ridurre lo sfruttamento delle risorse naturali.

 

I fondi messi a disposizione di Azzurra s.r.l. da parte di UniCredit rientrano nel programma Finanziamento Futuro Sostenibile, con cui la Banca supporta le imprese che si impegnano a migliorare il proprio profilo di sostenibilità per un futuro migliore, grazie al conseguimento di risultati basati su criteri ESG: Environmental, Social e Governance. Questo finanziamento, nello specifico, consentirà alla Società torinese di focalizzarsi sull’approvvigionamento di energia elettrica e su azioni per ridurre le emissioni di CO2, con cui si è impegnata ad affiancare, alla propria attività di smaltimento e riciclo, investimenti finalizzati al raggiungimento di obiettivi legati ad una sempre maggiore attenzione al contenimento dello sfruttamento delle risorse naturali.

 

Azzurra s.r.l. fa parte del Gruppo Marazzato, attivo da quasi 70 anni nelle bonifiche ambientali e nel trattamento e smaltimento di rifiuti industriali sia solidi che liquidi che, a maggio 2021, ha anche ricevuto il premio FELIX ITALIA CHE COMPETE. Il riconoscimento è frutto di un’inchiesta giornalistica sui bilanci delle società di capitali realizzata in collaborazione con CERVED per individuare le migliori imprese nazionali per performances gestionali e affidabilità finanziaria. Il premio è assegnato da ‘Industria Felix Magazine’, supplemento trimestrale a ‘Il Sole 24 Ore’ insieme al Comitato Scientifico coordinato da Vito Grassi, Vice Presidente nazionale di Confindustria, e Cesare Pozzi, docente di Economia Industriale all’Università Luiss Guido Carli.

 

“Quest’operazione – dichiara Paola Garibotti, Responsabile regionale Nord Ovest di UniCredit è la prima di una serie che abbiamo concluso nel Nord Ovest con il programma Finanziamento Futuro Sostenibile, attraverso il quale concediamo a un’impresa di stipulare un finanziamento previo raggiungimento entro 3 anni di 2 obiettivi in ambito ESG. Abbiamo deciso di realizzare questo progetto perché ci rendiamo conto di quanto sia importante l’attenzione all’ambiente e desideriamo dare il nostro contributo concreto. La trasformazione ecologica dell’economia, insieme a quella digitale, è uno dei driver del nostro piano di sostegno della crescita e della ripresa del Nord Ovest e del Paese”.

Azzurra persegue da anni un percorso di crescita sostenibile – dichiara Ivano Bosi, Ceo della società in capo alla holding del ‘Gruppo Marazzato’ – in linea con i trend mondiali del momento. La coda della pandemia ha generato un incremento di Pil, cui fa riscontro un aumento della produzione dei rifiuti e relativo ampliamento delle esigenze di mercato nella gestione della raccolta e smaltimento degli stessi. Per rispondere al meglio al nuovo scenario, abbiamo predisposto un adeguamento dell’impiantistica sotto il profilo sia qualitativo che quantitativo. Ponendo le basi per uno sviluppo ecosostenibile, e moltiplicando in parallelo le iniziative a supporto della formazione del personale sul tema della crescente sensibilizzazione alla cura dell’ambiente. Inclusa l’attenzione all’approvvigionamento di nuove fonti di energia scaturite da soluzioni alternative al fossile, in grado di assicurarci l’esatta potenza di cui il nostro impianto chimico necessita per le lavorazioni degli scarti: escludendo così a priori perdite di carico e inutili sprechi. Siamo lieti di constatare l’attenzione che primari gruppi bancari come ‘Unicredit’ destinano in misura crescente alle kpi energetico-organizzative sempre più impattanti e decisive nella valutazione di un processo di erogazione creditizia, e ringraziamo vivamente l’Istituto per l’attenzione dedicata alla condivisione della nostra vision”.

Fair Place, economia solidale in mostra

Fino al al 27 novembre i punti vendita di Biella, Cirié, Novara, Torino Botticelli, Avigliana, Gravellona ospiteranno una mostra fotografica accompagnata da videoproiezioni, quiz e degustazioni per scoprire le materie prime Fairtrade e le comunità che le producono

Fair Place, la mostra itinerante gratuita promossa da Nova Coop e Fairtrade per raccontare leconomia solidale che ruota attorno ai prodotti della linea Solidal Coop, approda in 6 comuni piemontesi, ospitata presso i negozi di: Biella, Cirié, Novara dove sarà inaugurata venerdì 29 ottobre e, da lunedì 15 novembre, presso i punti vendita di Torino Botticelli, Avigliana (To) e Gravellona Toce (Vco). Liniziativa si inserisce nellambito della campagna nazionale Settimane Fairtrade promossa da Nova Coop in collaborazione con la Cooperativa Pandora e La Vaina e con la partecipazione di Fairtrade.

Fair Place è una mostra che racchiude le foto e i video realizzati dai fotografi Luca Rinaldini e Daniele Villasana in Perù, il paese dal quale proviene la maggior parte dei prodotti della linea Solidal Coop. Banane, cacao, zucchero e caffè che diventano simboli attraverso i quali parlare dei progetti di sostenibilità economica, sociale e ambientale che coinvolgono diverse comunità attraverso le cooperative: APbosmam, Acopagro, Norandino. Le immagini saranno accompagnate da giochi, quiz e assaggi per condurre il visitatore alla scoperta delle materie prime e delle comunità che le producono.

Liniziativa è stata voluta e ideata dalla Direzione Politiche Sociali di Nova Coop attraverso il suo Centro di Educazione ai Consumi con lobiettivo di stimolare una riflessione sulleconomia solidale e si inserisce nellambito della campagna Solidal Coop che supporta i piccoli produttori certificati Fairtrade per garantire un reddito dignitoso, parità di genere, lotta al lavoro minorile e risposte ai cambiamenti climatici.

La mostra sarà aperta a tutti con due modalità: una fruizione su prenotazione in orari pomeridiani e nei weekend e quella dedicata agli studenti tra i 9 e i 19 anni, in orario scolastico. A guidare gli studenti nella visita saranno gli animatori delle Cooperative Pandora e La Vaina che proporranno unesperienza sensoriale a 360 gradi e un percorso interattivo.

La prenotazione, obbligatoria, può essere effettuata scrivendo una mail a politiche.sociali@novacoop.coop.it o telefonando al numero 0161 299111.I Soci Coop potranno iscriversi direttamente presso il Box Soci allinterno del punto vendita. Lingresso è gratuito ed è subordinato allesibizione del Green Pass. Le classi che intendono riservare la visita guidata possono farlo attraverso la guida Saperecoop, dedicata ai percorsi di educazione al consumo consapevole, al seguente link: https://www.saperecoop-novacoop.it/

Questa iniziativa vuole raccontare attraverso la forza delle immagini il valore umano e materiale che si pone alla base dei prodotti che compongono la nostra linea Solidal Coop – dichiara Silvio Ambrogio, direttore Politiche Sociali Nova Coop Grazie alla commercializzazione di questi prodotti e alla collaborazione con Fairtrade si riescono a finanziare progetti di sostenibilità economica, sociale e ambientale in favore delle piccole comunità di produttori del Perù garantendo loro un reddito dignitoso, offrendo un contributo concreto nella lotta al lavoro minorile,promuovendo la parità di genere e reagendo ai cambiamenti climatici. Attraverso questa mostra vogliamo raccontare tutto questo e rilanciare, ancora una volta, limpegno di Coop per un cibo sano, di qualità e a un prezzo giusto.

Questa mostra rappresenta un’opportunità importante per dimostrare che, attraverso la partnership tra il marchio di certificazione Fairtrade, che lavora per migliorare le condizioni di vita degli agricoltori e dei lavoratori dei Paesi in via di sviluppo, e la più importante catena della distribuzione italiana è possibile realizzare un cambiamento concreto nelle comunità del Sud globale dichiara Paolo Pastore, direttore di Fairtrade ItaliaGrazie a Nova Coop e ai suoi soci per questa possibilità di divulgare, anche tra i più giovani, il concetto di un commercio più giusto e sostenibile per tutti”.

Le tappe della mostra

Biella, Cirié e Novara: da venerdì 29 ottobre a sabato 13 novembre
Torino Botticelli, Avigliana, Gravellona Toce: da lunedì 15 novembre a sabato 27 novembre

Oasi urbana a Parco Stura con Nova Coop

È Parco Stura l’area scelta a Torino da Nova Coop per realizzare una delle dieci “Oasi Urbane” che Coop si è impegnata a creare entro fine anno in altrettante città italiane per ribadire il suo impegno nella lotta ai cambiamenti climatici.

Il progetto “Oasi Urbane” prevede la piantumazione di 10 mila alberi e arbusti per restituire un po’ di verde alle città italiane e allo stesso tempo riqualificare aree degradate, con l’obiettivo di riportare la biodiversità e l’equilibrio naturale in ecosistemi danneggiati e contribuire alla salvaguardia del paesaggio e al miglioramento della qualità di vita degli abitanti.

A Torino, Nova Coop ha scelto di realizzare l’intervento di piantumazione nel Parco Stura Sud per supportare il percorso di bonifica, riqualificazione e restituzione alla città di cui è stata oggetto questa zona negli ultimi anni.

Martedì 9 novembre alcuni Soci Coop, volontari e giovani under 30, dopo aver svolto un workshop formativo sulle tematiche ambientali legate ai cambiamenti climatici, sono stati protagonisti dell’ultima fase di messa a dimora di 800 piante nei 3 ettari a disposizione, imbracciando pala e vanga, con il supporto tecnico dei partner del progetto AzzeroCo2, Silverback e Legambiente.

Per realizzare la nuova area boscata popolando lo spazio verde che affaccia su via Bollengo (nella porzione del parco compresa tra corso Giulio Cesare e corso Vercelli) è stato scelto un variegato mix di specie arboree e arbustive comprendente esclusivamente varietà autoctone tipiche del quadro vegetazionale della zona: frassini maggiori, salici bianchi, olmi, prugnolo selvatico, frangola e biancospino. Le piantumazioni verranno monitorate per i prossimi due anni attraverso una sorveglianza attiva per verificare il corretto attecchimento e intervenire in caso di danni da siccità, malattie o altre possibili cause. Un’apposita cartellonistica illustrerà ai frequentatori del bosco in divenire le caratteristiche delle specie che si è scelto di piantare e coltivare.

“Oasi urbane” è stato finanziato con la campagna “Green Weeks Coop” (partita a fine agosto fino all’8 settembre), che ha promosso nelle scorse settimane lo “sconto sostenibile” del 25% sui prodotti Coop e grandi marche, destinando il 5% del ricavato a queste attività di sostegno all’ambiente.

Dopo la prima tappa milanese, che ha riunito giovani da tutta Italia in concomitanza con lo svolgimento della Pre-Cop26, e l’appuntamento nella zona nord di Torino, ulteriori iniziative verranno realizzate a Genova, Piacenza, Ancona, Perugia, Firenze, Livorno, Roma e Bari.

Ernesto Dalle Rive, Presidente Nova Coop, commenta: “Con questa azione di imboschimento di Parco Stura, Nova Coop continua il suo impegno in sostegno alla riqualificazione urbana del quadrante nord della città, iniziato con l’apertura del Superstore e Piazza commerciale Botticelli. Abbiamo fortemente voluto localizzare in quest’area della città il contributo che potevamo offrire con la nostra “Oasi Urbana” alla crescita del patrimonio del verde pubblico di Torino, coinvolgendo Soci Coop, giovani e stakeholder, per sostenere il processo di riqualificazione che sta restituendo alla comunità le sponde della Stura per usarle come nuovo spazio pubblico cittadino. Grazie alle Green Weeks Soci e consumatori hanno avuto modo di partecipare a un progetto concreto di rigenerazione urbana e tra poche settimane potranno venire in un luogo preciso a verificare il risultato della loro scelta”.

Francesco Tresso, assessore alla cura della città e alla manutenzione del Verde della Città di Torino, dichiara: “Ringrazio Nova Coop per questo importante intervento di piantumazione a Parco Stura, in un’area oggetto di un intervento di bonifica e di riqualificazione per restituire ai cittadini un parco sempre più fruibile e attrattivo. Torino è tra le città più verdi d’Italia, ma è fondamentale continuare a investire in questi interventi di forestazione urbana per garantire un futuro più sostenibile alla nostra città, con contributi concreti volti alla mitigazione dei cambiamenti climatici, al miglioramento della qualità dell’aria e alla valorizzazione degli spazi pubblici urbani”.

Carmela Favarulo di Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori) commenta: “È un progetto che mette assieme in maniera concreta l’attenzione e la cura dell’ambiente che ci circonda e in cui viviamo, la collaborazione di centinaia di giovani e l’impegno diretto dei Soci Coop. Si tratta di una campagna in cui abbiamo investito e in cui crediamo e che in questi giorni dopo Torino toccherà altre città e altre cooperative. L’attenzione verso gli obiettivi 2030 delle Nazioni Unite tocca tutte le attività delle cooperative di consumo, dagli aspetti commerciali alle campagne sociali, come la recente iniziativa sui Seabin per la pulizia di laghi e mari o Close the Gap, per promuovere la parità di genere”.

“Le città rivestono un ruolo cruciale nella crisi climatica, essendo responsabili di almeno il 70% delle emissioni climalteranti. Peraltro, è proprio nelle aree urbane che si pagheranno i conti più salati in termini di conseguenze del riscaldamento globale – ha spiegato Annalisa Corrado Responsabile Progetti innovativi di AzzeroCO2 –. Con il progetto Oasi Urbane di Coop si è voluto intervenire in questi contesti mettendo a dimora alberi che rappresentano le “tecnologie” più potenti che abbiamo per assorbire i diversi inquinanti ma anche per contrastare gli effetti delle piogge torrenziale e le ondate di calore. Gli 800 alberi piantati a Torino serviranno a questo scopo, un intervento dal rilevante valore ambientale che siamo orgogliosi rientri nella Campagna Mosaico Verde, promossa da AzzeroCO2 e Legambiente con l’obiettivo di ripristinare l’ecosistema dei territori e dare il nostro contributo al contrasto alla crisi climatica. È questa secondo noi la strada giusta da percorrere se vogliamo parlare di futuro possibile”.

Le nuove centrali di Chiomonte e Susa

/

Sono state inaugurate  le centrali di Chiomonte e Susa, oggetto di riqualificazione tecnica e funzionale da parte della società Valle Dora Energia, partecipata da Iren Energia e dai Comuni di Salbertrand, Exilles, Chiomonte e Susa.

La data scelta per l’inaugurazione non è casuale: il 5 novembre ricorre l’anniversario del referendum popolare di Torino del 1905 che portò alla creazione dell’Azienda Elettrica Municipale e alla contestuale assunzione diretta da parte del Comune della costruzione dell’impianto idroelettrico Salbertrand-Chiomonte.

Alla cerimonia sono intervenuti l’Amministratore Delegato di Iren Energia Giuseppe Bergesio, il Presidente e l’Amministratore Delegato di Valle Dora Energia Sergio Sibille e Nicola Brizzo, insieme a Roberto Porpour, Sindaco di Salbertrand, Michelangelo Castellano, Sindaco di Exilles, Roberto Garbati, Sindaco di Chiomonte, e Pier Giuseppe Genovese, Sindaco di Susa.

Nel corso degli interventi che si sono susseguiti è stato evidenziato come, grazie alla stretta collaborazione fra gli enti locali coinvolti e Iren Energia, sia stato possibile coniugare efficacemente riqualificazione industriale, utilizzo sostenibile della risorsa acqua, fonte rinnovabile primaria, e sviluppo del territorio.

Valle Dora Energia S.p.A., costituita nel 2010 per volontà dei Comuni di Salbertrand, Exilles, Chiomonte e Susa e di Iren Energia S.p.A., ha ottenuto nell’agosto 2016 la concessione idroelettrica e l’autorizzazione unica per la costruzione e l’esercizio, a seguito della quale – grazie ad un investimento di oltre 20 milioni di euro – ha realizzato un revamping complessivo dei due storici impianti: Salbertrand – Chiomonte e Chiomonte – Susa, che comprendono le due centrali nelle quali si sono svolti gli eventi di inaugurazione.

Sono stati realizzati lavori di riqualificazione e ammodernamento che hanno visto la sostituzione dei 4 gruppi di generazione, 2 per ciascuna centrale (9,2 MW di potenza a Chiomonte e 7,6 MW a Susa) e il rinnovo dei sistemi elettrici e di automazione. Si è poi dato corso alla manutenzione straordinaria di alcune opere civili e idrauliche, che consentiranno per un trentennio una produzione di energia rinnovabile annua di circa 30 milioni di kWh. Inoltre, la linea aerea esistente per il trasporto dell’energia elettrica verso la rete di trasmissione nazionale è stata smantellata e sostituita da una linea interrata in galleria.

Un impegno durato poco meno di tre anni, che ha visto alternarsi quasi 70 imprese tra appaltatori e subappaltatori, con diverse decine di addetti, tecnici e specialisti.

Le mancate emissioni annue ottenute grazie agli interventi di efficientamento sono stimabili in circa 5.000 tonnellate equivalenti di petrolio (corrispondenti a quasi 34.000 barili di petrolio all’anno) e 14.000 tonnellate di CO2 (pari alla quantità di CO2 catturata in un anno dalle piante di una foresta di 2.000 ettari). 

Una prima fase dell’evento si è svolta a Chiomonte, presso la centrale di via dell’Avanà, dove si è tenuta anche la cerimonia del “taglio del nastro” del nuovo museo “M.Idro”, realizzato da Iren. Al suo interno, grazie ad una ricca pannellistica e ad un percorso multimediale, si ripercorrono gli oltre 110 anni di storia della produzione idroelettrica del Gruppo in provincia di Torino.

L’evento è quindi proseguito a Susa dove si è tenuta l’inaugurazione anche della rinnovata centrale di via Montenero, nei pressi delle Gorge della Dora.

Gli impianti idroelettrici Salbertrand-Chiomonte e Chiomonte-Susa furono costruiti da AEM Torino ad inizio Novecento ed inaugurati rispettivamente nel 1910 e nel 1923 lungo la Dora Riparia, al fine di rispondere alle crescenti necessità energetiche del capoluogo piemontese.

“Sicuro, verde e sociale”: in arrivo i fondi per le case popolari

L’ASSESSORE CAUCINO: «ATC, ARRIVANO 85,5 MILIONI DI EURO PER LE CASE POPOLARI PIEMONTESI. ECCO LE REGOLE E IL RIPARTO, MA OCCORRE PRESENTARE LE RICHIESTE IN FRETTA».

L’esponente della giunta Cirio: «Per presentare i progetti che verranno finanziati con il fondo complementare Pnrr – relativi in particolare all’efficientamento energetico – c’è tempo fino al 15 dicembre. Non c’è tempo da perdere, Comuni e Agenzie piemontesi facciano in fretta o si rischia di perdere definitivamente la somma».

Buone, anzi ottime notizie per gli inquilini piemontesi delle case di edilizia residenziale pubblica piemontesi. A patto che Atc e Comuni non perdano un istante e presentino in fretta le proposte di finanziamento, che «scadono» il 15 dicembre 2021. Grazie al programma «Sicuro, verde e sociale: riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica», legato al Pnrr sono in arrivo 85.427.077,28. Un numero che a leggersi fa impressione: ottantacinque milioni e 427mila euro più spiccioli.

La giunta regionale su indicazione dell’assessore al Welfare, con delega alla Casa, Chiara Caucino, ha approvato la delibera per la ripartizione delle risorse. In particolare:

– al Piemonte Nord (province di Novara, Vercelli, Biella, Verbano Cusio Ossola) andranno 17.469.077,28 euro (di cui il 60% è riservato alla ATC Piemonte Nord);

– al Piemonte Centrale (Città Metropolitana di Torino) 47.547.523,95 euro (di cui il 60% è riservato alla ATC Piemonte Centrale);


– al Piemonte Sud (province di Alessandria, Asti, Cuneo), 20.410.476.27 (di cui il 60% è riservato alla ATC Piemonte Sud).

Il tutto qualora non venga utilizzata la riserva del 10 per cento per l’acquisto di immobili: in quel caso le risorse verrebbero, naturalmente decurtate della suddetta percentuale. Tale riserva, proporzionale ad ogni singolo importo, è prevista per l’acquisto di immobili agibili da destinare alla sistemazione temporanea degli assegnatari di alloggi oggetto degli interventi, a condizione che gli immobili da acquisire siano dotati di caratteristiche energetiche e antisismiche almeno pari a quelle indicate come requisito minimo da raggiungere.

Le risorse sono infatti stanziate nell’ambito del Pnrr al fine di favorire l’efficientemento energetico, la riduzione del rischio sismico e la verifica statica degli edifici nonché l’incremento del patrimonio di edilizia residenziale pubblica localizzato nel territorio piemontese.

L’obiettivo è la sostenibilità ambientale e per far questo sono stati fissati paletti precisi e rigorosi: per concorrere a conseguire l’obiettivo finale del Pnrr del conseguimento di un risparmio del 35 per cento del consumo medio ad alloggio oggetto di intervento, è richiesto un incremento minimo di 2 classi energetiche per ogni edificio o alloggio proposto a finanziamento, da dimostrare mediante Attestato di Prestazione Energetica ante e post intervento. Massimo controllo, quindi.

Il cronoprogramma delle attività tecnico–amministrative necessarie alla realizzazione dell’intervento, deve essere compatibile con i limiti di tempo e gli obiettivi iniziali, intermedi e finali degli interventi del Pnrr. Il Settore Politiche di Welfare Abitativo della Direzione regionale Sanità e Welfare emanerà un avviso pubblico contenente lo schema di domanda, tale da consentire almeno 30 giorni di tempo per la presentazione delle proposte di finanziamento da parte degli Enti interessati e la predisposizione entro il 31 dicembre 2021 del Piano degli interventi della Regione. Inoltre verrà curata la predisposizione dell’elenco degli interventi ulteriori, eccedenti la capienza del finanziamento, da trasmettere al MIMS entro il 15 gennaio 2022 per rappresentare correttamente il fabbisogno complessivo. Tutti gli interventi ammessi a finanziamento a valere sulle risorse disponibili del bando devono essere collaudati entro il 31 marzo 2026.

Possono presentare proposte di finanziamento i soggetti proprietari di alloggi di Edilizia residenziale pubblica ovviamente le Atc piemontesi, i Comuni proprietari di fabbricati/alloggi di ERP e il Consorzio Intercomunale Torinese. L’elenco delle proposte dove essere approvato per le ATC e il CIT con deliberazione dei rispettivi Consigli di Amministrazione, per i Comuni con deliberazione di Giunta.

«Questi 85 milioni di euro – spiega l’assessore regionale al Welfare, con delega alla Casa, Chiara Caucinorappresentano una fondamentale opportunità per le Atc e i Comuni per realizzare interventi attesi da anni. Ma occorre non perdere nemmeno un attimo, fare in fretta perché le regole sono ferree e anche un solo giorno di ritardo nel cronoprogramma può compromettere il finanziamento. Proprio come, a luglio e ottobre, ho anticipato avvistato la circostanza agli Enti interessati con due note assessorili». «Questa grande iniezione di liquidità – prosegue Caucinova ad aggiungersi ai finanziamenti già messi in campo dalla Regione e al prossimo sblocco, sul quale stiamo lavorando da tempo, dei fondi ex Gescal, che consentiranno di rendere assegnabili centinaia di alloggi che oggi necessitano di interventi di riqualificazione. D’altronde il mio obiettivo è sempre quello: “sfittanza zero”, “illegalità zero” e “occupazioni abusive zero”. Il diritto alla casa, per me e per la giunta che rappresento, è un diritto inalienabile, ma l’impegno della Regione, delle Atc e dei Comuni va conciliato con quello dei cittadini assegnatari per mantenere decoroso il bene pubblico, rispettandolo e curandolo come fosse proprio».

Agricoltura e qualità dell’aria. le indicazioni della Regione

Le Disposizioni straordinarie per la tutela della qualità dell’aria, approvate dalla Giunta regionale del Piemonte nel mese di febbraio 2021 con l’obiettivo di ridurne le emissioni di gas inquinanti in atmosfera, interessano, oltre ai settori dei trasporti e del riscaldamento civile, anche alcune attività agricole.

Pertanto l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte ha inviato ai Comuni piemontesi una comunicazione esplicativa sulle misure di limitazione relative agli abbruciamenti dei residui colturali, da applicare sul proprio territorio comunale a partire dalla stagione invernale 2021/2022.

“In questi giorni le amministrazioni comunali riceveranno una nota esplicativa da parte dell’Assessorato regionale all’Agricoltura – spiega l’assessore all’Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte Marco Protopapa – perché riteniamo che sia di utilità ai Sindaci, che a loro volta devono rispondere ai propri cittadini e in particolare agli agricoltori sui limiti previsti alla combustione di piante e residui vegetali”.

Nei Comuni piemontesi interessati dalla Procedura d’infrazione sulla qualità dell’aria, nel periodo dal 15 settembre al 15 aprile di ogni anno vige tutti i giorni il divieto di combustione all’aperto di paglie e residui colturali. Sono fatte salve le esigenze connesse ad emergenze fitosanitarie (dichiarate tali dall’Autorità fitosanitaria competente). In risicoltura, il divieto di combustione delle paglie decorre già dal 1 settembre; sono fatte salve le aree risicole con suoli asfittici, in cui l’interramento delle paglie del riso non è agronomicamente possibile a causa della loro insufficiente degradazione, e per i soli casi in cui l’allontanamento dei residui colturali non risulti possibile.

Si precisa che tutti i Comuni che non sono coinvolti dalle Disposizioni straordinarie regionali, tra cui molti Comuni montani, sono comunque soggetti alla Legge regionale quadro in materia di incendi boschivi, che prescrive il divieto di combustioni all’aperto dal 15 novembre al 31 marzo di ogni anno, fatte salve eventuali deroghe per il solo abbruciamento dei residui colturali, concesse con ordinanza dal Sindaco per un massimo di 30 gg, anche non consecutivi, e se non sono state riscontrate condizioni meteorologiche sfavorevoli, né rischi per la l’incolumità o la salute dei cittadini.

In ambito agricolo, oltre a queste disposizioni, il semaforo di qualità dell’aria elaborato da Arpa Piemonte regola anche le tecniche di concimazione, sia organica che minerale, delle colture agrarie. Nei soli giorni in cui il semaforo è arancione o rosso le operazioni di fertilizzazione azotata (sia organica che minerale) devono utilizzare tecniche a bassa emissione di ammoniaca. Quando il semaforo è verde, sono adottabili anche le tecniche tradizionali di concimazione.

Per maggiori informazioni su questo aspetto è disponibile la pagina web: https://www.regione.piemonte.it/web/temi/agricoltura/piano-straordinario-per-qualita-dellaria-dal-159-nuovo-operativo-semaforo

Le proposte delle associazioni ambientaliste sulle emissioni inquinanti

Torino, primi cento giorni della nuova giunta


Ridurre drasticamente le emissioni di gas climalteranti e in generale le emissioni in atmosfera dovrebbe essere uno degli obiettivi prioritari per la nuova amministrazione comunale. Si tratta di un obiettivo che il Sindaco Stefano Lo Russo e l’Assessora alla Transizione Ecologica Chiara Foglietta avevano già richiesto all’amministrazione precedente, come firmatari della mozione per la dichiarazione di emergenza climatica, presentata nel luglio del 2019

 

I prossimi cinque anni saranno fondamentali per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi sul clima e offrire al mondo una speranza concreta di evitare gli effetti più catastrofici della crisi climatica.

Mentre la ventiseiesima Conferenza delle Parti che si tiene a Glasgow tra il 31 ottobre e il 12 novembre prossimi si annuncia come un potenziale fallimento per la resistenza di alcuni Paesi ad assumere gli impegni necessari a ridurre le emissioni di gas climalteranti, è essenziale che l’Europa nel suo complesso mantenga e rafforzi la sua posizione di leadership e offra esempi concreti di successo nel raggiungere questi obiettivi.

In questo quadro è fondamentale che tutti gli attori istituzionali a qualsiasi livello facciano il massimo possibile per contribuire al raggiungimento degli obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni, e tra questi attori le amministrazioni delle grandi città sono quelle meglio posizionate.

In questo senso la città di Torino rientra a pieno titolo tra i soggetti che possono e devono fare la loro parte.

La riduzione delle emissioni di gas climalteranti, infatti, coincide con la riduzione delle emissioni di molti inquinanti locali come il biossido di azoto e il particolato, sostanze per le quali Torino si trova da anni in una situazione di illegalità che provoca danni alla salute dei suoi abitanti ed espone l’Italia al rischio di sanzioni da parte della Corte di Giustizia Europea.

Per 7 anni su 10 Torino è stata la città con il maggior numero di superamenti dei limiti per il particolato fine PM10 in Italia e la stima degli effetti sulla salute fatta da ARPA Piemonte parla di oltre 900 morti l’anno e della riduzione della speranza di vita per i torinesi di 22,4 mesi, oltre 3 volte di più rispetto alla media regionale.

In questa situazione generale desta particolare allarme il fatto che la gran parte delle scuole si trovi in aree addirittura più inquinate della media della città, esponendo i cittadini e le cittadine più deboli agli effetti dell’inquinamento.

Ridurre drasticamente le emissioni di gas climalteranti e in generale le emissioni in atmosfera, quindi, dovrebbe essere uno degli obiettivi prioritari per la nuova amministrazione comunale. Si tratta di un obiettivo che il Sindaco Stefano Lo Russo e l’Assessora alla Transizione Ecologica Chiara Foglietta avevano già richiesto all’amministrazione precedente, come firmatari della mozione per la dichiarazione di emergenza climatica, presentata nel luglio del 2019.

Le ragioni che hanno spinto il Consiglio Comunale ad approvare quella mozione sono, se possibile, ancora più urgenti oggi, e quindi vogliamo ricordare al Sindaco, alla nuova amministrazione e a tutti i nuovi consiglieri comunali l’importanza e l’urgenza di essere fedeli ai suoi obiettivi e agire senza esitazione.

Per questo chiediamo quindi che vengano adottate le seguenti decisioni:

  • l’avvio immediato di un piano di comunicazione rivolto a cittadini e cittadine per spiegare la reale situazione e i rischi che la città e il mondo intero corrono a causa dell’inquinamento atmosferico e della crisi climatica e incentivare comportamenti virtuosi i cui benefici sono riconosciuti a livello individuale e collettivo: quali la riduzione dell’uso dell’auto privata a beneficio della mobilità attiva (bici e piedi) e dei mezzi pubblici;
  • la realizzazione entro i primi 100 giorni di un piano per la riduzione delle emissioni climalteranti che garantisca il raggiungimento dello zero netto nel 2035, rispettando così i criteri di equità e di responsabilità storiche nella generazione delle emissioni e garantendo la creazione di posti di lavoro qualificati;
  • l’istituzione di un’assemblea di cittadini e cittadine scelti con criteri di rappresentatività di tutte le forze sociali e produttive per formulare proposte di forte indirizzo per la riconversione ecologica della città che l’amministrazione si impegna ad applicare;
  • l’immediato ripristino della Zona a Traffico Limitato entro i confini attuali con un orario esteso dalla 7 alle 19 per tutti i giorni della settimana;
  • l’istituzione nel tempo più breve possibile di zone a traffico limitato intorno alle scuole, e la loro pedonalizzazione in tutti i casi in cui questo sia possibile;
  • la riduzione generalizzata della velocità a 30 km/h su tutta la città, con l’eccezione di alcune vie indicate come ad alto scorrimento che manterranno il limite dei 50 km/h;
  • l’istituzione di spazi pedonali anche in forma di sperimentazione a basso costo (urbanistica tattica) generalizzata a tutti i quartieri della città.

Certi che queste richieste troveranno accoglienza e condivisione, diamo la nostra disponibilità a collaborare con l’Amministrazione della Città di Torino per ottenere risultati sulle impegnative sfide in atto e auguriamo un buon lavoro a tutti gli amministratori e i consiglieri comunali neo eletti.

Firmato da (in ordine alfabetico):

Comitato Torino Respira

Comunet Officine Corsare

Donne per la difesa della società civile

Ecoborgo Campidoglio Aps

Fiab Torino Bike Pride

Fiab Torino Bici & Dintorni

Fiab Val di Susa Biketrack

Fridays For Future Torino

Greenpeace – Gruppo Locale di Torino

Greentoso a.s.d.

IMBA Italia (International Mountain Bicycling Association)

ISDE Torino

Associazione Laqup APS

Legambiente L’Aquilone

Legambiente greenTO

Legambiente Metropolitano

Legambiente Molecola

Legambiente Piemonte e Valle D’Aosta

Legambiente Protezione Civile Piemonte

SEQUS – Sostenibilità EQuità Solidarietà Circolo di Torino “Piero Gobetti”

Comitato provinciale di Torino per l’UNICEF