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Riqualificazione fiumi e laghi, al via il bando 2022

Quasi tre milioni di euro dalla Regione per ridurre i rischi idraulici e preservare lo stato ecologico di fiumi e laghi piemontesi. Il presidente Cirio e l’assessore all’Ambiente Marnati: “Interventi fondamentali per affrontare le criticità e prevenire gli effetti dei cambiamenti climatici”

Per il quinto anno consecutivo la Regione stanzia fondi per riqualificare fiumi e laghi del Piemonte: dal 2018 ad oggi sono stati erogati circa 9 milioni di euro per realizzare 46 interventi tra i quali figurano, ad esempio, l’adeguamento di opere idrauliche con dispositivi per la risalita della fauna ittica, la gestione conservativa della vegetazione perifluviale, il recupero di aree umide come risorgive, rami laterali e lanche, che hanno interessato 3 laghi, 30 corsi d’acqua e un canale di particolare valore naturalistico. Un’attenzione sempre più crescente quella della Regione che di anno in anno ha destinato a questo specifico capitolo somme via via più cospicue passando da poco più di 1 milione e 300mila euro, messi a bando nel 2018, ai 2 milioni e 900mila euro stanziati per il bando 2022. Solo con il bando del 2021 sono stati finanziati 13 progetti, per un totale di 2 milioni 871mila euro, che hanno coinvolto 30 Comuni, una Provincia (quella di Asti) e 3 Parchi.

“Le azioni di riqualificazione fluviale e lacuale – commentano il presidente della Regione, Alberto Cirio e l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati – si inseriscono tra gli strumenti di mitigazione e di adattamento ai cambiamenti climatici e sono uno strumento di attuazione del Piano di Tutela delle Acque recentemente approvato dal Consiglio regionale in revisione e in aggiornamento alla precedente versione datata 2007. Si tratta di interventi fondamentali per affrontare le criticità di fiumi e laghi e per prevenire quanto sta accadendo, anche nella nostra regione, per effetto dei cambiamenti climatici”.

Obiettivi degli interventi sono quelli di ridurre l’inquinamento dei nutrienti di origine agricola, migliorare la continuità longitudinale, come ad esempio con la realizzazione di passaggi per pesci o la demolizione di dighe; migliorare le condizioni idromorfologiche e adottare misure per aumentare l’efficienza idrica.

Beneficiari dei finanziamenti Comuni, in forma singola o associata, Province, Città Metropolitana, gli Enti gestori delle aree naturali protette e dei siti della rete Natura 2000.

Le domande dovranno essere presentate entro le ore 12 del 5 maggio 2022.

Gli uffici regionali sono a disposizione per ogni informazione e per orientare le amministrazioni che intendono proporre la candidatura.

Smog alle stelle: tutti i diesel fermi eccetto gli Euro 6

Arpa, Agenzia regionale per l’ambiente ha confermato il livello Rosso del semaforo antismog per Torino e i 32 comuni contigui. Attivo anche il livello arancione con blocco  fino agli Euro diesel 4 per i comuni delle zone definite dal Protocollo operativo per l’attuazione delle misure urgenti antismog: sono 43 centri tra pianura e collina e i sette capoluoghi di provincia piemontesi.
Restano in vigore le misure dei giorni scorsi: sino a lunedì 27 dicembre – anche  Natale e Santo Stefano – non possono viaggiare  i veicoli diesel fino a Euro 5 compresi quelli con dispositivo Move In, ovvero circoleranno solo gli Euro diesel 6. Lunedì poi saranno ricontrollati i livelli di Pm10 e dai risultati si deciderà se proseguire o meno con i blocchi.

Il Politecnico inventa il  labirinto che imprigiona il rumore

Pannelli antirumore a struttura labirintica inventati da sei studenti dell’Alta Scuola Politecnica dei Politecnici di Milano e di Torino

 Pannelli antirumore basati su metamateriali “labirintici” in grado di assorbire le onde sonore trasmesse nell’ambiente. Questa nuova tecnologia, progettata da sei studenti dell’Alta Scuola Politecnica (ASP), il programma internazionale riservato ai migliori studenti del Politecnico di Milano e del Politecnico di Torino, promette un’importante attenuazione del rumore, ottenuta grazie alla struttura interna dei pannelli. Tali strutture, definite “metamateriali” perché superano le potenzialità dei materiali convenzionali, hanno dalle proprietà acustiche innovative. Le loro prestazioni non sono dovute ai componenti con cui sono prodotti, ma alla loro forma geometrica labirintica, riproducibile facilmente. I settori di applicazione sono vari, dall’edilizia all’automotive, fino agli impieghi domestici.

Leonardo Bettini, Venus Hasanuzzaman Kamrul, Emanuele Musso, Fabio Nistri, Davide Piciucco e Matteo Zemello sono i sei studenti dell’ASP che hanno ideato il pannello. Le strutture labirintiche presenti all’interno fanno riflettere più volte l’onda acustica, che lentamente si riduce fino ad auto cancellarsi. È come se il rumore acustico si “perdesse” all’interno del labirinto. Queste strutture sono in grado di smorzare più tipologie di rumore: dai suoni a media frequenza, tipici del parlato e di alcuni strumenti musicali, fino a quelli a bassa frequenza, causati dai motori.

Il lavoro ha dimostrato che i metamateriali labirintici hanno un elevato potenziale, in quanto la loro struttura leggera, poco ingombrante e fabbricata al 100% tramite la stampa 3D, rende possibile la costruzione di prodotti acustici con plastiche di scarto, senza compromettere le performance del pannello, ma riuscendo ad abbattere i costi finali. Un possibile settore d’impiego potrebbe essere quello dell’aeronautica. L’applicazione del pannello nella fusoliera di un aereo consentirebbe sia di isolare i passeggeri all’interno dal rumore esterno, sia di ridurre l’inquinamento acustico ambientale provocato dal velivolo.

Il progetto è stato testato e validato al Dipartimento Energia-DENERG “Galileo Ferraris” del Politecnico di Torino, con il supporto dei professori Federico Bosia, Louena Shtrepi e Antonio Gliozzi. Inoltre è stato coinvolto come partner industriale Phononic Vibes, impresa nata nel 2018 come spin-off del Politecnico di Milano. Il progetto proseguirà nell’ambito del percorso di ricerca europeo FET – Boheme, coordinato dall’Università di Trento e in cui sono coinvolti tra gli altri, il Politecnico di Torino, l’Imperial College di Londra e il Politecnico Federale di Zurigo (ETH).

ASP

L’Alta Scuola Politecnica (ASP) è un percorso biennale di eccellenza, parallelo alla Laurea Magistrale, avviato nell’autunno del 2004 dai Politecnici di Milano e di Torino. Ogni anno ASP seleziona, sulla base di merito e capacità individuali, 150 giovani di talento (90 al Politecnico di Milano e 60 al Politecnico di Torino) tra gli studenti che hanno terminato il percorso di laurea triennale nei tempi previsti, e che si iscrivono a un corso di Laurea Magistrale del Politecnico di Milano o di Torino. Gli studenti ASP formano una community proveniente da circa 20 paesi diversi; più di un terzo di loro sono donne. La lingua ufficiale di ASP è l’inglese.

Acque, la preoccupazione degli ambientalisti

LE NUOVE PROPOSTE DI NORME SUL “DEFLUSSO ECOLOGICO” PREOCCUPANO LE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE

“C’E’ IL RISCHIO CONCRETO CHE CON IL NUOVO “DEFLUSSO ECOLOGICO” I FIUMI SI RITROVINO CON SEMPRE MENO ACQUA”

Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, Pro Natura Piemonte e Cipra Italia (Commissione internazionale per la protezione delle Alpi) lanciano l’allarme sulle nuove regole per il Deflusso Ecologico nei fiumi proposto dalla Regione Piemonte con il rischio che questo provvedimento venga emulato da altre Regioni

In questi giorni la Regione Piemonte sostituirà, con una modifica al regolamento, il Deflusso Minimo Vitale con il nuovo Deflusso Ecologico: le associazioni ambientaliste si attendevano un incremento dei rilasci ma hanno constatato, purtroppo, che dietro al termine “Deflusso Ecologico” si è consumata l’ennesima operazione di “greenwashing”, l’ecologia di facciata.

Infatti esaminando nei dettagli la proposta regionale è emerso che i rilasci complessivi su base annua, e in particolare nei mesi ove vi sono le condizioni di magra, saranno inferiori al Deflusso Minimo Vitale attualmente vigente. 

Le associazioni: “la proposta della Regione Piemonte venga attentamente valutata dagli enti scientifici deputati e dagli organismi comunitari responsabili della tutela dei corsi d’acqua naturali.”

Riceviamo e pubblichiamo

Gli effetti del cambiamento climatico si fanno sentire sempre più pesantemente, “le stagioni non sono più come quelle di una volta”, o piove troppo o piove troppo poco, ma nonpiove mai come vorremmo.La guerra per l’acqua, soprattutto per i grandi utilizzi irrigui ed idroelettrici, si fa sempre più intensa, senza esclusione di colpi anche se condotta sottotraccia. Tutti ne vorrebbero di più ma c’è n’è sempre di meno. I consorzi di bonifica pubblicano foto come quella che segue dei fiumi in secca attribuendo tutte le colpe alla siccità, mentre il problema principale sono spesso gli eccessi nei prelievi e il mancato rilascio di un idoneo deflusso.

A farne le spese è la qualità dei nostri fiumi e torrenti sottoposti a sempre più elevate pressioni: l’inquinamento, l’evoluzione climatica, i prelievi.

Per salvaguardare e migliorare la qualità fluviale dei corpi idrici l’Unione Europea ha definito nel 2000 la Direttiva Quadro Acque. Tra le varie misure disposte e che tutti gli stati membri devono introdurre per regolamentare le derivazioni vi sono il “Deflusso Ecologico” e una valutazione preventiva dei possibili impatti di una derivazione di acqua sulcorpo idrico (procedura meglio nota con il nome di “Direttiva Derivazioni”).

Il “Deflusso Ecologico” è la quantità di acqua che deve essere lasciata nel fiume o torrente da ogni derivazione per consentire il raggiungimento degli obiettivi ecologici e di qualità fluviale. Il Deflusso Ecologico è, in sostanza, un rilascio ADEGUATO di portate in alveoe sostituisce il precedente criterio fondato su un rilascio MINIMO Vitale.

Il passaggio da un deflusso MINIMO ad un deflusso ADEGUATO, al Deflusso Ecologico si rende necessario perché purtroppo in moltissimi tratti dei torrenti e fiumi del Piemonte (quasi il 50% sul totale) non sono raggiunti gli obiettivi di qualità e si rende dunque necessario un incremento dei rilasci, il MINIMO non è sufficiente a raggiungere questi obiettivi.

In questi giorni la Regione Piemonte adotterà, con una modifica al regolamento che disciplina il Deflusso Minimo Vitale, il nuovo Deflusso Ecologico: le associazioni ambientaliste si attendevano un incremento dei rilasci ma hanno constatato, purtroppo, che dietro al termine “Deflusso Ecologico” si è consumata l’ennesima operazione di “greenwashing”, l’ecologia di facciata.

Infatti, esaminando nei dettagli la proposta regionale è emerso che i rilasci complessivi su base annua, e in particolare nei mesi ove vi sono le condizioni di magra, saranno inferiori al Deflusso MinimoVitale attualmente vigente. 

La regione Piemonte ha aggiunto e combinato tra loro alcuni fattori correttivi che dovrebbero tenere conto della naturalità (N) della fruibilità (F) della qualità (Q) e della  modulazione delle portate (T) conseguendo, in termini di portate rilasciate,un risultato inferiore a quanto oggi è disciplinato sia con il DMV, con la Modulazione di Tipo A  (un incremento del DMV tra il 10 e il 20%) ed anche con il fattore correttivo discrezionalmente applicabile per la tutela dell’ambiente idrico (fattore adottato anche con valori superiori a 2).

La verifica condotta ha portato a valutare, nei cinque diversi settori geografici identificati dalla regione, rilasci inferiori anche del 70-80% su base annua con punte del -40% nei mesi di magra. Si riporta, ad esempio la comparazione tra i valori di portata del nuovo Deflusso Ecologico e il DMV vigente per il gruppo B; nel grafico l’attuale DMV è rappresentato in verde scuro, il DE proposto in rosso e la portata naturale in blu:

 

Una modifica francamente incomprensibile ed inaccettabile, che va in direzione opposta alle esigenza di tutela fluviale.

Per queste ragioni le Associazioni Ambientaliste chiedono che la proposta della Regione Piemonte venga attentamente valutata dagli enti scientifici deputati e dagli organismi comunitari responsabili della tutela dei corsi d’acqua naturali. Chiedono che la stessa proposta venga abrogata o almeno modificata nell’ottica di prevedere un valore del Deflusso Ecologico rispettoso delle indicazioni fornite dalla UE e recepite dal Ministero con il Decreto Direttoriale DD/STA n.30/2017 e dalla Delibera n. 4/2017 dell’Autorità per il Bacino del Po.

 

Capsule di alluminio riciclate: 61 tonnellate, grazie al progetto Nespresso, Cial e Amiat

OLTRE 61 TONNELLATE DI CAPSULE IN ALLUMINIO RICICLATE A TORINO NEL PRIMO SEMESTRE 2021 GRAZIE AL PROGETTO DI RECUPERO E RICICLO DI NESPRESSO CON CIAL E AMIAT GRUPPO IREN.

 

Grazie al programma “Da Chicco a Chicco” di Nespresso sviluppato con CIAL, Utilitalia e CIC, e in collaborazione con Amiat Gruppo Iren, le capsule di caffè in alluminio esauste diventano nuovamente alluminio e riso. Dati in crescita nel 2021.

 

 Crescono a Torino l’impegno e i risultati di Nespresso nell’ambito del progetto di economia circolare per il recupero e il riciclo delle capsule di caffè in alluminio sul territorio italiano grazie alla collaborazione con Amiat Gruppo Iren e CiAl. Ancora una volta, infatti, risultati in crescita per il programma “Da Chicco a Chicco”, che – nel primo semestre del 2021 – ha permesso di recuperare oltre 61 tonnellate di capsule in alluminiosegnando una crescita del +29% – equivalente a oltre 13 tonnellate di capsule esauste – rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un successo che si somma ai positivi risultati conseguiti in tutta Italia e che hanno permesso di raggiungere, nel primo semestre 2021, 800 tonnellate di capsule in alluminio recuperate da Nespresso. Si tratta del 29% in più – equivalente a oltre 177 tonnellate di capsule esauste – rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e in aumento rispetto al primo semestre 2019, quando le tonnellate di capsule raccolte sono state 715.

A Torino, è possibile riconsegnare le capsule esauste presso la Boutique Nespresso di via Roma 27, il punto N-Point all’interno di Mediaworld di Corso Giulio Cesare, all’interno della Recruiting Booth Area 12 di strada Altessano 141, presso la Boutique di Grugliasco e i punti N-Point all’interno dei negozi Mediaworld di Beinasco e Moncalieri. Per conoscere tutti i punti di raccolta in Italia visitare il sito: https://www.nespresso.com/it/it/storeLocator

Come previsto dalla convenzione con Cial siglata nel marzo 2012, Amiat Gruppo Iren si occupa della raccolta delle capsule conferite dai consumatori presso i punti vendita di Nespresso sul territorio torinese; quanto raccolto viene quindi portato presso uno dei Centri di Raccolta Amiat ed avviato al recupero dal Consorzio.

Un progetto, “Da Chicco a Chicco”, grazie al quale Nespresso ha dato vita al primo sistema in Italia per il recupero e il riciclo delle capsule esauste in alluminio, dando allo stesso tempo ai consumatori l’opportunità di prendere parte a un virtuoso processo di economia circolare.

Nato nel 2011 grazie a una convenzione – rinnovata a gennaio 2018 – con CIAL (Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio), Utilitalia e CIC (Consorzio Italiano Compostatori), “Da Chicco a Chicco” rappresenta uno degli impegni di Nespresso in Italia per la creazione di una tazzina di caffè ad impatto positivo. Il programma, su cui Nespresso ha investito a partire dal 2011 oltre 6 milioni di euro, consente infatti ai consumatori di riconsegnare le loro capsule esauste in alluminio nell’apposita area recycling presente all’interno delle Boutique Nespresso o in alcune isole ecologiche distribuite sul territorio nazionale, per un totale di 128 punti di raccolta in 73 città italiane. Una volta raccolte dalle aziende di gestione del servizio di raccolta differenziata, poi, le capsule esauste vengono inviate per la lavorazione ed il recupero presso un impianto in provincia di Brescia, dove l’alluminio viene separato dal caffè.

A seguito della separazione dei due materiali, l’alluminio viene destinato alle fonderie per avviare il processo di riciclo che lo trasformerà in nuovi oggetti, mentre il caffè viene destinato a un impianto di compostaggio per la sua trasformazione in compost, che viene successivamente ceduto a una risaia in provincia di Novara. Il riso prodotto grazie a questo concime naturale viene poi riacquistato da Nespresso e infine donato a Banco Alimentare della Lombardia, a cui finora sono state donate oltre 3 milioni e mezzo di porzioni di riso, a cui si aggiungono le oltre 220.000 offerte a Banco Alimentare del Lazio. Una dimostrazione che riciclare una capsula Nespresso significa non solo fare del bene all’ambiente, ma anche trasformare un chicco di caffè in un chicco di riso per chi ne ha più bisogno.

Quest’anno, inoltre, Nespresso ha aggiunto un altro tassello al suo impegno per il recupero e il riciclo delle capsule esauste, fondando in partnership con illycaffè la prima “Alleanza per il riciclo delle capsule in alluminio”, per far fronte comune e rendere ancora più semplice e accessibile, da parte dei consumatori, la raccolta delle capsule di caffè usate in alluminio sul territorio italiano. La nuova Alleanza consente infatti di riportare le capsule di caffè in alluminio esauste di Nespresso e illy indifferentemente nei punti vendita commerciali di entrambi i brand – in totale, oltre 140 punti di raccolta in Italia – con l’obiettivo di raggiungere le oltre 1.500 tonnellate di capsule esauste in alluminio recuperate entro la fine del 2021 per oltre 100 tonnellate di alluminio da rimettere in circolo e un ulteriore incremento del +5% nel 2022.

Al via il master in Virologia ambientale

 Marnati: “Risposta straordinaria ad una esigenza” L’inaugurazione ieri nella sede di Arpa Piemonte

L’assessore regionale alla Ricerca applicata Covid, Matteo Marnati, ha partecipato  all’inaugurazione del master in Virologia Ambientale, che si è tenuta nella sede di Arpa Piemonte a Torino.

Il master, ideato e proposto dall’Università degli Studi di Torino – Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche in collaborazione con l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (Arpa) Piemonte, è diretto dal  professor David Lembo, dell’Università di Torino e coordinato da Angelo Robottodirettore generale di Arpa Piemonte.

Si tratta di un master unico in Italia che nasce per rispondere all’esigenza sociale di formare una nuova figura professionale, ad oggi assente, ma di cruciale utilità per affrontare i rischi pandemici presenti e futuri, il virologo ambientale, figura che non solo sarà in grado di campionare l’ambiente, ma saprà utilizzare metodi molecolari sviluppati ad hoc per rilevare i virus nelle diverse matrici ambientali.

“Il master in Virologia Ambientale – ha affermato l’assessore regionale alla Ricerca applicata Covid, Matteo Marnati – è il risultato di un lavoro sinergico tra Arpa e Regione iniziato tempo fa, nel pieno della pandemia quando era emersa l’esigenza di avere nuovi laboratori per processare i tamponi ed Arpa mise a disposizione uno spazio abbandonato da tempo – ha sottolineato l’assessore regionale alla Ricerca applicata Covid, Matteo Marnati – E Regione ed Arpa stanno tutt’ora lavorando insieme per mettere a punto studi e ricerche che permettano da un lato di colmare quelli che oggi sono ancora “vuoti di conoscenza” e dall’altro migliorare la vita delle persone. Questo master è il risultato del lavoro che stiamo facendo. È una risposta straordinaria ad una esigenza”.

All’inaugurazione erano presenti anche il professor Giovanni Di Perri, direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’università di Torino, e Silvana Dalmazzone, professoressa di Economia ambientale e gestione delle risorse naturali dell’Università degli Studi di Torino.

Il master ha durata di un anno e si concluderà a dicembre 2022.

Misure antismog, prosegue lo stop per i diesel euro5

Prosegue il blocco dei veicoli diesel Euro 5 per il trasporto di merci e persone (dalle 8 alle 19 tutti i giorni, festivi compresi) previsto dal livello rosso del semaforo antismog, secondo i dati previsionali sui valori di concentrazione media giornaliera di PM10 comunicati oggi da Arpa Piemonte.

Si ricorda che eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con relative limitazioni al traffico veicolare, verranno comunicate nelle giornate di lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10.

L’elenco completo delle misure antismog, delle esenzioni e dei percorsi stradali esclusi dai blocchi sono disponibili alla pagina: www.comune.torino.it/emergenzaambientale.

Misure Antismog, prosegue lo stop per i diesel euro5

A seguito dei rilevamenti curati da Arpa Piemonte proseguirà fino a lunedì 20 dicembre (compreso) il livello rosso delle misure antismog a tutela della salute.

Per la circolazione veicolare, in aggiunta alle limitazioni strutturali è quindi confermato il blocco dei mezzi diesel (trasporto persone e merci) con omologazione fino a euro 5, valido tutti i giorni, festivi compresi, dalle ore 8 alle 19.

Lo stop riguarda anche gli automezzi dotati di dispositivo “Move In”.

Lunedì i nuovi rilevamenti ci diranno se le limitazioni temporanee proseguiranno o saranno revocate.

L’elenco completo delle misure antismog, delle esenzioni previste e dei percorsi stradali esclusi dai blocchi sono disponibili alla pagina: www.comune.torino.it/emergenzaam

Incendio di Beinasco, proseguono i controlli ambientali. A Torino situazione sotto controllo

La Città di Torino continua a monitorare con attenzione l’evoluzione della situazione ambientale che si è generata a seguito dell’incendio che ha interessato domenica un capannone in cui venivano riciclate materie plastiche nel comune di Beinasco.

Francesco Tresso, assessore della Città con delega alla Protezione Civile, insieme a funzionari del settore Ambiente e della Protezione Civile comunale, hanno partecipato a un tavolo tecnico di coordinamento con Arpa Piemonte e Asl Torino, per fare il punto della situazione a tre giorni dal rogo. Ieri la Città di Torino ha partecipato alla riunione operativa del COC (Centro Operativo della Protezione Civile) attivato dal Comune di Beinasco per gestire l’emergenza.

Proseguono i controlli degli inquinanti aeriformi a cura di Arpa Piemonte in diverse zone della città di Torino, che per un cambio della direzione dei venti è stata esclusa dalla situazione di criticità già dalla prime ore di lunedì, e nel territorio di Beinasco, sul quale continuano a concentrarsi le ricadute delle sostanze di combustione.

Dai controlli effettuati a Torino il quadro restituisce una situazione con valori di COV – composti organici volatili – non critici e coerenti con il periodo invernale e la situazione meteorologica attuale, caratterizzata da alta pressione e inversione termica nelle ore più fredde della giornata. Condizioni che possono portare alla stagnazione degli inquinanti negli strati inferiori dell’atmosfera nelle zone più prossime all’incendio, inducendo comunque a mantenere elevato il livello di attenzione.

L’attività di controllo e di monitoraggio continuerà anche nei prossimi giorni, con analisi sul campo e in laboratorio. In caso di variazione del quadro attuale verrà data tempestivamente comunicazione alla cittadinanza.

Per essere aggiornati sugli ultimi monitoraggi e sull’evoluzione invitiamo a consultare il sito Arpa Piemonte (www.arpa.piemonte.it).

Next gen: le richieste dei giovani per migliorare la qualità della vita

Attenzione all’ambiente, alla sanità, alle famiglie e alla formazione

Investimenti mirati a migliorare la vita dei piemontesi partendo dalla qualità dell’aria e dall’assistenza sociale e sanitaria, più servizi per i giovani e le famiglie, una formazione di alta qualità sono le richieste che hanno rivolto i 400 giovani che  hanno partecipato a “Next Gen per la sostenibilità”, brainstorming collettivo aperto a tutti gli under35 che vivono, lavorano o studiano in Piemonte con il quale la Regione ha inteso condividere e migliorare le linee guida della Strategia per lo sviluppo sostenibile.

A conclusione dei lavori, il presidente della Regione Alberto Cirio ha affermato che “oggi più che mai è fondamentale ascoltare la voce dei giovani, i veri protagonisti del mondo di domani. Sarebbe paradossale non tenere conto delle loro sensibilità in una stagione importantissima come quella attuale, che comprende la ripresa post pandemia e gli investimenti derivanti dal PNRR e dagli altri fondi europei. Abbiamo davanti mesi storici, perché i tempi delle scelte sono molto brevi, e garantisco che le richieste dei giovani piemontesi saranno prese in considerazione nei programmi che stiamo predisponendo”.

Ad aprire la mattinata è stato l’assessore all’Ambiente, Innovazione e Ricerca Matteo Marnati: “Stiamo costruendo le linee di indirizzo della nostra Strategia per lo sviluppo sostenibile, cerando di unire l’aspetto economico con quello sociale e ambientale, e insieme a voi possiamo integrarle. I problemi di siccità degli ultimi tempi e quelli causati dalla bombe d’acqua che in poco tempo creano danni notevoli sono la dimostrazione che i cambiamenti climatici sono già in atto. Per fronteggiarli occorre un cambio culturale. La Regione è al lavoro per raggiungere obiettivi come il miglioramento della qualità dell’aria, la tutela delle acque, l’efficientamento energetico degli edifici pubblici, la sostituzione delle caldaie obsolete, la rottamazione dei veicoli inquinanti. Tanti aspetti che messi insieme produrranno dei cambiamenti positivi”.

Quattro le sessioni che hanno caratterizzato la mattinata: sviluppo responsabile, formazione e nuovi lavori, integrazione delle marginalità, benessere-nuova vivibilità. Per ciascuna sessione tematica si sono formati gruppi di lavoro che hanno dibattuto sul tema proposto da un esperto.

Questo evento ha fatto seguito a quello sull’apporto alle scelte regionali della consultazione sul Documento strategico unitario per l’utilizzo dei fondi europei della programmazione 2021-27, svoltosi il 20 marzo scorso.