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Start up innovative: un successo il bando regionale

È stato un successo il bando dedicato al sostegno alla prima crescita delle start up innovative, che poggiava su una dotazione di 5 milioni di euro a valere sul Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr 2021-27): 83 le domande pervenute, che saranno sottoposte a valutazione per individuare i progetti che potranno essere finanziati.

«Il risultato di questo bando, le cui risorse sono andate esaurite in pochissimo tempo, conferma che stiamo percorrendo la strada giusta per sostenere i programmi di crescita delle start up innovative – commenta l’assessore all’Innovazione e RicercaMatteo Marnati – Le start up, infatti, hanno un ruolo di attori chiave per la promozione di un sistema economico innovativo e competitivo e al passo con i tempi, e sono essenziali per il futuro del Piemonte, in particolare per poter trovare soluzioni alle eventuali criticità alle quali bisogna rispondere con le eccellenze e la qualità».

In particolare, l’obiettivo del bando è sostenere, nelle prime e delicate fasi di vita, il posizionamento competitivo e di mercato di progetti imprenditoriali originanti da iniziative pubbliche o private e fondati su prodotti, servizi o modelli di business innovativi. I progetti devono essere coerenti con la Strategia Regionale di Specializzazione Intelligente S3 e quindi potranno ricadere su diverse tematiche, dall’aerospazio alla mobilità, dalla salute al cibo, dalle tecnologie verdi alla manifattura avanzata.

Alluvioni, frane e cambiamento climatico: una mostra sul Po esplora la crisi ambientale

 

L’esposizione, la prima nel suo genere, mette al centro il cambiamento climatico raccontato attraverso gli occhi del Po, con un approccio radicalmente multidisciplinare e una rete di partner scientifici e istituzionali

Sono gli effetti del cambiamento climatico: la trasformazione dei fiumi, anche per via dell’azione dell’uomo; la moltiplicazione di fenomeni metereologici estremi, che con frequenza crescente colpiscono territori e comunità in maniera rovinosa; le allerte, che in questo periodo tornano a interessare tanti territori italiani ed europei, e non solo, e che colpiscono in particolare un Nord Italia ormai devastato da piogge torrenziali, alluvioni, frane, inondazioni.

Torino, una mostra le ha messe al centro di un’ampia riflessione culturale: Change! Ieri, oggi, domani. Il Po, a Palazzo Madama fino al 13 gennaio 2025, è una mostra multidisciplinare e multifocale che utilizza il grande bacino idrico padano per parlare dell’allarme globale che in questi giorni risuona in ogni angolo del Pianeta. Attraverso lo sguardo del fiume, la mostra ripercorre la storia dell’acqua, degli uomini e degli animali che grazie e attorno ad essa hanno vissuto e prosperato, evolvendosi con i suoi mutamenti, influenzando a propria volta il corso e la vita del Grande Fiume.

Utilizzando la forma espositiva per coniugare discipline umanistiche, arti visive e apparati scientifici nello sforzo condiviso di rappresentare la crisi del nostro secolo nella sua totalità e interezza, Change! adotta i concetti di Mitigazione e Adattamento quali grandi filoni strategici che legano l’esposizione principale a un ecosistema di iniziative di grande e attualità e valore educativo: giornate di studio, esposizioni temporanee, conferenze ed incontri tematici completeranno il significato della mostra principale.

Change! Ieri, oggi, domani. Il Po rappresenta un progetto visionario che sfida i confini disciplinari per affrontare la crisi climatica con l’urgenza e l’innovazione che il nostro tempo richiede, raccontandola per quello che è: un evento che ci riguarda tutti, e che tocca ogni aspetto della vita umana.

Un evento unico nel panorama italiano, dal profondo valore politico, educativo e culturale, insignito dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Nato dal dialogo tra l’Assessorato alla Cura della città, Verde Pubblico e Sponde Fluviali della Città di Torinol’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po (ABDPO) e l’Agenzia Interregionale per il Fiume Po, oggi unite nella Riserva MaB UNESCO Po Grande, e realtà torinesi come il Politecnico di Torino e l’Università degli Studi di Torino, oltre allo European Research Institute, vede la media partnership di Rai Radio3.

La mostra, promossa dalla Fondazione Torino Musei, è curata da Tiziana CasertaAnna La Ferla e Giovanni C.F. Villa, ed è accompagnata da un catalogo, edito da Silvana Editoriale, con contributi – fra gli altri – di studiosi dell’Università degli Studi di Torinodell’Università degli Studi di Bergamo, del Politecnico di Torino, del Politecnico di Milano, dell’ENEA, di Slow Food, di Adaptation.it e di Mondoserie.it.

Nuovo inceneritore o potenziamento del Gerbido

“Solo per la parte residuale di rifiuti rimasti dopo la raccolta differenziata, per i quali non è possibile il recupero, è previsto il ricorso alla termovalorizzazione. L’attuale impianto del Gerbido non è sufficiente in base alla quantità di rifiuti da trattare che è stimabile in 276 mila tonnellate l’anno. L’autorità d’ambito, su sua iniziativa e in autonomia, ha avviato la consultazione con procedura di evidenza pubblica con lo scopo di accettare eventuali candidature dei comuni per ospitare sul proprio territorio un ulteriore impianto o eventualmente di prevedere l’ampliamento di quello di Torino”. Questa la risposta in sintesi data dall’assessore Gianluca Vignale, in base a quanto predisposto dall’assessore Matteo Marnati, alla interrogazione di Alberto Unia (M5s), nel corso del question time in Consiglio regionale.

“A tutta dritta verso un futuro insostenibile, ovvero, costruiamo nuovi inceneritori” è il titolo dell’atto ispettivo con il quale Unia ha interrogato la Giunta su quali fossero “le motivazioni che hanno portato la Regione ad avviare ufficialmente il processo per la realizzazione di un nuovo inceneritore in Piemonte, nonostante le numerose criticità ambientali e sociali legate a questo tipo di impianti e in contrasto con gli obiettivi di riduzione dei rifiuti e di economia circolare promossi dall’Unione europea e dallo stesso Piano rifiuti regionale”.

“Il Piano regionale per la gestione dei rifiuti urbani e di bonifica delle aree inquinate (Prubai) ha effettuato una valutazione comparativa tra i diversi scenari – ha proseguito l’assessore – dalla comparazione emerge che la termovalorizzazione è la soluzione ambientalmente più conveniente per quella parte di rifiuti per la quale non è possibile il recupero di materiali”.

Fondi Fesr per l’ambiente: 475 milioni nel quinquennio

Il programma di lavoro sui temi dell’ambiente è stato al centro della seduta della Quinta Commissione di questa settimana presieduta da Sergio Bartoli.

L’assessore Matteo Marnati ne ha illustrato i contenuti, partendo dalle risorse a disposizione: “Il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) ha avuto un forte incremento: è passato da 181 milioni di euro per il periodo 2014-2022 a 475 milioni per il 2023-2027; questo “ci permetterà di lavorare al meglio per la transizione ecologica, a favore di enti pubblici e aziende, per contribuire a ridurre le emissioni climalteranti e inquinanti”.

Sergio Bartoli

“In particolare sono stati stanziati 73 milioni di euro per mitigare gli effetti dell’agricoltura sulla qualità dell’aria. La Regione Piemonte ha anche a disposizione i fondi complementari al Pnrr: 29 milioni per l’acquisto di 100 mezzi entro il 2026 e 5.3 milioni per la rottamazione di mezzi commerciali inquinanti e la sostituzione con veicoli green. La Regione inoltre – ha detto l’assessore – ha messo a disposizione 3.6 milioni per la sostituzione di stufe e caldaie a biomasse (con cui sono già stati installati 1.700 generatori) e 6 milioni di euro per favorire la mobilità sostenibile nelle città”.

“In questo momento – ha proseguito Marnati – la Regione lavora su 470 milioni su diverse tipologie di bandi provenienti da diverse fonti finanziarie, per il miglioramento della qualità dell’aria attraverso misure dirette su: trasporti, efficientamento energetico, green community e idrogeno. Abbiamo già investito 158 milioni di euro, oltre a 36 milioni dal Ministero dell’Ambiente impiegati per l’acquisto di 168 nuovi pullman, 78 milioni per 488 nuovi autobus”.

Rispetto ai rifiuti l’assessore ha illustrato i principali obiettivi da raggiungere: per la raccolta differenziata il 70% entro il 2025, il 75% entro il 2030 e l’82% entro il 2035, la bonifica completa dall’amianto (1500 siti contaminati in Piemonte) e l’aggiornamento del Piano per la gestione dei rifiuti speciali.

Sul tema aria proprio in queste settimane è all’esame della Commissione Ambiente il nuovo Piano regionale per la qualità dell’aria. Al termine della seduta infatti i consiglieri hanno iniziato la discussione sulla proposta di delibera della Giunta sul Piano, in seguito alle consultazioni che si sono svolte nelle scorse settimane. È intervenuto anche il direttore di Arpa Piemonte Secondo Barbero che ha assicurato che il Piano è già coerente con le nuove direttive Ue.

Sul Piano aria sono intervenuti i consiglieri: Gianna Pentenero (Pd), Alice Ravinale (Avs), Mimmo Rossi (Pd), Roberto Ravello (FdI), Marco Protopapa (Lega), Alberto Unia (M5s), Emanuela Verzella (Pd).

“Il viaggio delle piante”, al Museo della Frutta Francesco Garnier Valletti

La mostra temporanea “Il viaggio delle piante”, apertasi il primo ottobre scorso e visitabile fino a martedì 26 novembre prossimo è parte della decima edizione di Art Site Fest, e si snoda attraverso la peregrinazione del mondo vegetale. In un’epoca in cui l’uomo non è più al centro della narrazione, l’artista Elizabeth Aro invita il pubblico a riflettere sulla rete di interdipendenze che unisce le diverse forme di vita. Le sue opere diventano uno strumento per esplorare un mondo complesso che sfida le categorizzazioni. Aro riprende la breve e intensa poesia del poeta spagnolo Ramón Jímenez “Radici e ali”, ma che le ali mettano radici e le radici volino. La mostra è idealmente suddivisa in tre capitoli, il primo esplora il tema delle radici, il secondo è dedicato al viaggio e rende omaggio alla biodiversità sudamericana e alla tradizione botanica espressa nei taccuini e nei disegni dei primi esploratori; infine, il terzo capitolo, celebra l’esuberanza della vita vegetale, un inno alla crescita e alla vitalità. Elizabeth Aro è nata a Buenos Aires e risiede a Milano, ha esposto in importanti istituzioni quali il Museo Reina Sofia di Madrid, la GAM di Torino, il Mamba di Buenos Aires e il Macro di Rosario.

Museo della Frutta Francesco Garnier Valletti – via Pietro Giuria 15, Torino

Tel: 011 6708195

Orari: da lunedì a sabato 10-18 / domenica chiuso

 

Mara Martellotta

Bike Pride 2024, la strada come bene collettivo, sicuro, accessibile

La Democrazia dello spazio pubblico

Domenica 20 ottobre 2024

PARCO RUFFINI (lato corso Rosselli)

 

La XIII edizione della manifestazione in bicicletta per le strade di Torino,

organizzata da “FIAB Torino Bike Pride” passerà da Pozzo Strada, Borgo San Paolo, Crocetta, Santa Rita, Lingotto

 

Ore 14 parata, partenza

(Dalle ore 11 attività, stand, tesseramento 2025 e magliette)

 

Domenica 20 ottobre, torna il “Bike Pride” la più grande parata di biciclette per le vie della città organizzata dall’associazione FIAB Torino Bike Pride, con il Patrocinio del Comune di Torino, e che quest’anno giunge alla XIII edizione.

 

Come da tradizione, il “Bike Pride” è un momento di festa collettiva di chi sceglie la bicicletta come mezzo di trasporto e chi per un giorno vuole sperimentarla in una città a prova di ciclabilità. Ogni edizione è anche dedicata a un tema di grande attualità su cui riflettere e su cui avanzare richieste e proposte all’amministrazione e alla cittadinanza tutta. Tema del 2024 è: “Democrazia dello spazio pubblico. La strada come bene collettivo, sicuro, accessibile”.

 

L’invito alla città è di pedalare insieme per rivendicare una mobilità a Torino più accessibile dove gli spazi pubblici siano distribuiti equamente tra tutte le persone. Significa riconoscere che anche la strada è un luogo di uguaglianza che appartiene alla collettività, in cui potersi muovere in sicurezza, organizzare attività sociali e comunitarie, ma anche in cui coltivare l’autonomia della mobilità delle bambine e dei bambini garantendo l’accessibilità alle scuole in sicurezza, a piedi o in bicicletta.

L’obiettivo è migliorare la qualità degli spostamenti in città, potenziare tutte le alternative all’auto privata, aumentare le strade scolastiche e i servizi e le infrastrutture per la mobilità attiva.

Per una città che rifletta le diverse esigenze di chi la abita, a partire dalle persone più vulnerabili, per una condivisione e una distribuzione equa dello spazio pubblico.

Infine, ultimo non per importanza, la transizione verso la neutralità climatica entro il 2030 come previsto dal Climate City Contract obiettivo dal quale non si deve prescindere.

 

Novità di quest’anno: la partenza e l’arrivo del Bike Pride sarà il Parco Ruffini, lato corso Rosselli, e si snoderà in un percorso ad anello su strade chiuse al traffico motorizzato e sarà di circa 14 km: passando per Pozzo Strada, Borgo San Paolo, Crocetta, Santa Rita, Lingotto.  Qui la mappa del percorso

 

La partenza della parata è alle 14, ma sin dalle 11 al Parco Ruffini ci saranno attività, stand, tesseramento 2025 e magliette.

La partecipazione alla pedalata è libera e non richiede iscrizione, ma si invitano i partecipanti a sostenere FIAB Torino Bike Pride considerando la possibilità di tesserarsi per l’anno 2025 e con le magliette dell’edizione 2024.

INFO UTILI

Si invitano le persone con bambini/e a posizionarsi alla testa del corteo: questo permetterà all’organizzazione di adeguare ancora meglio l’andatura al passo dei più piccoli.

 

Il tema di quest’anno verrà presentato e lanciato in una conferenza stampa il 17 ottobre alle 12:00 da Urban Lab (Piazza Palazzo di Città, 8/f, Torino)

 

Gabri, ti pensiamo a ogni pedalata

Il 1° aprile 2023 Gabriele Del Carlo, 39 anni, ha perso la vita in un incidente in montagna. Sempre in prima fila ai Bike Pride, è stato uno dei soci fondatori di FIAB Torino Bike Pride. Per ricordare il suo impegno, l’associazione con il patrocinio della RUS – Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile ha avviato un premio di tesi di laurea sui temi della mobilità attiva. Le candidature possono essere inviate fino al 31 marzo 2025. Per partecipare maggiori informazioni qui.

 

Per sostenere l’organizzazione dell’evento, si può fare una donazione o rinnovare il proprio tesseramento a FIAB Torino Bike Pride per l’anno 2025:

https://bikepride.net/tesseramento/

https://bikepride.net/donazioni/

 

L’evento è organizzato con la collaborazione di Croce Verde Torino per l’assistenza; Bici-t per cargo bike e logistica; Future Parade, To Roller, Andrea de I Lestofanti per l’animazione; Anas (Shamss Collective).

Infine un grazie speciale alle volontarie e ai volontari.

Per info, proposte e collaborazioni per l’evento: info@bikepride.net / www.bikepride.net

 

Link sito con pagina dell’evento: https://bikepride.net/parata/bike-pride-2024/

Evento Facebook: https://fb.me/e/5OrsbBIbL

Post Instagram: https://www.instagram.com/bikepride_torino/p/DAqpXV-t3SR/

Foto LORENZO ATTARDO

A Torino il Festival (r)Esistenze Verdi 

 

La mostra collettiva L’Albero, una cena benefit e due appuntamenti aperti a tutti per parlare di ambiente, salute e difesa del territorio

Organizzato dal Comitato Salviamo gli alberi di corso Belgio, venerdì 18 ottobre prende il via il primo – itinerante – “Festival (r)Esistenze Verdi”. Un’occasione per incontrarsi, stare insieme, conoscersi, per condividere momenti di socialità, di arte e cultura ma anche per confrontarsi tra cittadini (attivisti e no), approfondire le tematiche che riguardano la tutela del territorio, la difesa degli alberi e degli spazi verdi in città: per costruire un punto di vista comune capace di rompere la narrazione delle amministrazioni e fare fronte comune in risposta alle scelte scellerate di gestione del territorio.

Il primo appuntamento è una cena organizzata per la raccolta fondi spese processuali, venerdì 18 ottobre alle ore 19.45 presso il Bar’s Tardo in via Buttigliera 3, già sold out!

Domenica 20 ottobre alle ore 19 (e fino alle 21) presso Sporting Dora, corso Umbria 83, tutti sono invitati all’inaugurazione della mostra collettiva “L’albero” (che resterà aperta fino al 30 ottobre)raccoglie i disegni realizzati grazie al coinvolgimento attivo di artisti, studenti e insegnanti del Primo Liceo Artistico e dei cittadini di Torino; in otto presidi artistici nei quartieri di Vanchiglietta e San Donato e al Parco del Meisino (organizzati dal gruppo AlberArte del Comitato Salviamo gli alberi di corso Belgio), bambini, adulti, anziani, giovani hanno creato oltre 300 pezzi unici: il risultato è l’espressione corale di una comunità che vive sotto l’ombra e la bellezza delle piante e ha raccontato così il proprio sentimento nei loro confronti.

E ancora, due momenti di discussione e di confronto sono previsti per venerdì 25 ottobre alle ore 15.30 presso Sporting Dora in corso Umbria 83, con il dibattito “Salute, sicurezza e democrazia: quali possibilità per difendere i territori?” al quale interverranno un medico di ISDE, l’agronomo Daniele Zanzi e Dario Padovan, docente di Sociologia Università di Torino. Si parlerà della stretta connessione che intercorre tra territorio (in cui vivono l’umano e il non umano) e la salute: rapporto che è anche il presupposto da cui muove l’azione del Comitato Salviamo gli alberi di corso Belgio.

La conclusione del Festival – sabato 26 ottobre, dalle ore 16 (presso il salone della Parrocchia di Santa Croce, in piazza Fontanesi) – sarà con una tavola rotonda aperta a tutta la cittadinanza e ai comitati cittadini, “Per intensificare le lotte per la giustizia sociale ed ecologica in città”, moderata da Vittorio Martone, docente di Sociologia Università di Torino e dal Comitato Salviamo gli Alberi di Corso Belgio. Al centro: i temi della democrazia, dell’accesso alle risorse, della sicurezza e della salvaguardia del territorio e della salute. La discussione avrà l’obiettivo di strutturare un punto di vista collettivo tra tutti e tutte coloro che sono attivi nella difesa del verde cittadino, dell’ambiente e del proprio territorio.

Orari di apertura al pubblico della mostra L’Albero:

Lunedì 21 h 9:00 – 19:00

Martedì 22 h 9:00-21:00

Mercoledì 23 h 9:00 – 20:00

Giovedi 24 h 9:00 – 13:30

Venerdì 25 h 9:00 – 18:30

Sabato 26/10 – Non aperto al pubblico

Domenica 27 h 9:00 – 13:30

Lunedì 28 h 9:00 – 19:00

Martedì 29 h 9:00 – 20:30

Mercoledì 30 h 9:00 – 17:00

Comitato Salviamo gli Alberi di corso Belgio

Energie rinnovabili, per il Piemonte un fattore di sviluppo industriale

Puntare sulle energie rinnovabili non è solo una necessità per tutelare l’ambiente, ma anche un’opportunità di sviluppo e di competitività industriale per il Piemonte. Ad affermarlo è il Presidente del Gruppo Energia dell’Unione Industriali di Torino, Giuseppe Bergesio, nel corso dell’incontro “Scenari energetici 2025”, organizzato dal Comitato Torino Finanza della Camera di Commercio di Torino,al Centro congressi dell’Unione Industriali di Torino. L’incontro ha coinvolto  l’Ordine dei Commercialisti e l’Ordine degli Ingegneri di Torino e la Confservizi del Piemonte e della Valle d’ Aosta.

“Più puntiamo sulle rinnovabili – ha affermato Bergesio – meno sorprese avremo sui costi dell’energia. I metri cubi di gas consumati non sono sotto il nostro controllo,”.

“Il Piemonte comunque è in linea con gli obiettivi di sviluppo delle energie “pulite”, in particolare per la fonte idroelettrica – ha proseguito Bergesio – e se in Italia nel 2022 si fosse rovesciato il rapporto fra rinnovabili ed energie fossili, che è del 35% contro il 65%, non avremmo avuto la crisi”.

Sulle opportunità che le aziende possono cogliere dalla cosiddetta Transizione 5.0 ha parlato Paola Aglietta, dell’Ordine dei Commercialisti di Torino: “Vi sono incentivi sotto forma di credito di imposta interessanti – ha affermato – ma i tempi sono brevi, perché bisogna fare gli investimenti orientati al risparmio energetico entro il 2025”.

Stentano però a decollare gli strumenti di autoproduzione di energia rinnovabile, come le Comunità energetiche rinnovabili (Cer) e i Gac (Gruppi di autoconsumo collettivo), che consentono alle aziende non solo di risparmiare, ma anche di condividere i benefici ambientali ed economici con la collettività . Ma “Sono strumenti – ha proseguito Aglietta –ancora poco utilizzati, al contrario all’estero funzionano già bene per resistenze culturali e difficoltà applicative, anche dal punto di vista fiscale”.

Un quadro normativo che blocca anche lo sviluppo di nuovi impianti di produzione delle energie rinnovabili, ha sostenuto Agostino Re Rebaudengo, Presidente di Elettricità futura, l’organizzazione di Confindustria che raggruppa aziende che producono e vendono il 70% dell’energia elettrica prodotta in Italia. Ci sono lungaggini burocratiche (per avere un’autorizzazione ci vogliono 5 anni) e l’ostilità di molte regioni: “E il Testo unico sulle rinnovabili – ha aggiunto Re Rebaudengo – peggiora ancora la situazione. Ma la paura che gli impianti fotovoltaici sottraggano terreni all’agricoltura e danneggino i suoli è infondata: in Italia occupano solo lo 0,1% della superficie agricola”.

Fridays for Future in piazza a Torino

Giovani e non solo in piazza oggi a Torino, circa un  migliaio di persone, per lo sciopero del clima di Fridays for Future.  Il corteo si è mosso da piazza Sìtatuto per le vie del centro, creando disagi al traffico. “Possiamo ancora cambiare la rotta e contenere l’aumento della temperatura media globale a +1.5°, quello che manca è il coraggio e la volontà politica di mettere in atto strategie a lungo termine per la difesa dei territori e delle persone.”  Così  commenta il movimento ambientalista.

“La comunità scientifica globale si è espressa all’unanimità: i cambiamenti climatici attuali sono causati dalle attività umane; in particolare i cambiamenti che stiamo vivendo sono più rapidi di quello che si è visto in tutte le ere precedenti, e la causa diretta è il nostro modello economico e la distruzione dell’ambiente necessaria per la sua sopravvivenza. Difendere il clima significa difendere la vita delle persone e per questo Fridays For Future Italia scende in piazza il giorno 11 ottobre 2024 in tutte le piazze d’Italia”.

 

Coldiretti: «abolizione Parco dei 5 Laghi ripensamento su clamoroso pasticcio»

Coldiretti Torino accoglie con favore la notizia della proposta di legge presentata in Consiglio regionale per chiedere l’abolizione della legge istitutiva del parco dei 5 Laghi.

«Apprezziamo che si abbiamo il coraggio di abolire una legge sbagliata per un Parco inutile e costoso, che introduce solo nuova burocrazia e che limita il controllo della fauna selvatica che danneggia l’agricoltura», commenta il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici.

«La scelta di abolire una legge votata con blitz all’ultimo minuto dell’ultima seduta della scorsa legislatura regionale è un atto di ripensamento verso un clamoroso pasticcio suggerito forse guardando più alla scadenza elettorale che agli interessi del territorio».

Intanto, il nuovo Parco non è ancora entrato in funzione e continua ad essere bloccato il contenimento dei cinghiali per colpa del vuoto amministrativo che si è creato con l’istituzione del Parco di valenza provinciale. Questo avrebbe dovuto iniziare ad essere operativo il 1 giugno scorso ma la Città Metropolitana, l’ente che ha in gestione il Parco, non ha ancora terminato gli studi per la redazione dei futuri piani di gestione.