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Marazzato in streaming su trattamento di rifiuti e circular economy

SIDISA 2021, MARAZZATO PROTAGONISTA DI UN CONVEGNO INTERNAZIONALE IN DIRETTA 

La storica azienda ambientale terrà a Villastellone il 1° Luglio un’importante sessione tecnica dedicata al trattamento di rifiuti e circular economy totalmente a zero emissioni di CO2.

E’ in corso a Torino, dal 29 Giugno al 2 Luglio 2021, l’XI ‘Simposio Internazionale di Ingegneria Ambientale SIDISA’ promosso dall’Associazione Nazionale di Ingegneria Sanitaria Ambientale (ANDIS) e dal Gruppo Italiano di Ingegneria Sanitaria Ambientale (GITISA) in collaborazione con il Politecnico di Torino e partners Gold quali ‘Gruppo Smat’ e ‘Gruppo Marazzato’ per progetti di Ricerca & Sviluppo anche in tema di gestione dei rifiuti speciali.
“Marazzato ha firmato un accordo nel 2020 con il Politecnico di Torino per avviare collaborazioni su più fronti, in primis la sostenibilità ambientale. Convergenza, questa, confluita fattivamente nell’organizzazione del ‘Sidisa’ il cui focus è proprio la collaborazione scientifica tra ricercatori e imprese in tale direzione”, ha spiegato all’Ansa Mariachiara Zanetti, Professore Ordinario di Ingegneria Sanitaria Ambientale e Presidente del Comitato Scientifico del ‘Sidisa’.
“Giovedì 1° Luglio dalle 9 alle 14, presso il Centro Ricerche e Sviluppo del Gruppo Marazzato a Villastellone, nel Torinese, si terrà una sessione tecnica dal titolo “Trattamento dei rifiuti e circular economy” da cui evincere l’insieme delle attività di ricerca che l’azienda svolge insieme al Politecnico di Torino”, ha dichiarato alla medesima agenzia di stampa nazionale anche Ivano Bosi, Ceo di ‘Azzurra Srl’, società che ospita l’evento.
Tra le novità dell’ultima ora, è possibile seguire l’evento passo dopo passo in diretta streaming collegandosi all’indirizzo web https://youtu.be/t9M9wbA7Xew.
E, non ultimo per importanza, “‘Marazzato’ realizzerà grazie a ‘Lifegate’ il Convegno Internazionale totalmente a ‘Impatto Zero®, il primo al mondo ad aver concretizzato il Protocollo di Kyoto contribuendo a calcolare, ridurre e compensare le emissioni di CO2 prodotte da qualsiasi attività umana tramite crediti di carbonio generati dalla creazione e tutela di foreste in crescita”, precisa l’Ingegner Eleonora Longo, Coordinatore del Centro Ricerche e Sviluppo del ‘Gruppo Marazzato

Doppia laurea magistrale e formazione per il cambiamento

“TECNOLOGIE PER LE TRANSIZIONI”

Il Politecnico di Torino, insieme ai Politecnici di Bari e Milano, Università di Bologna, Napoli Federico II, Padova, Palermo e Roma La Sapienza, lancia il progetto quadro per l’alta formazione e lo sviluppo di competenze multidisciplinari

 

La globalizzazione, gli obiettivi di sviluppo sostenibile, la transizione digitale aprono nuovi scenari e pongono nuove sfide che investono profondamente le professioni tecnico-scientifiche. Emerge la necessità di una formazione tecnico-scientifica in senso più interdisciplinare in grado di integrare le tecnologie all’interno di un sistema complesso caratterizzato da più layer interconnessi: fisico, cyber, ambientale, economico e sociale. Emerge anche la necessità di coinvolgere in questo processo di aggiornamento professionale operatori già attivi nel mondo del lavoro, in ottica di formazione permanente.

Stimolato da questi fabbisogni, un gruppo di lavoro inter-Ateneo espresso da alcuni grandi Atenei – Politecnici di Bari, Milano e Torino, Università di Bologna, Napoli Federico II, Padova, Palermo e Roma La Sapienza – ha elaborato un progetto sperimentale di alta formazione denominato “Tecnologie per le transizioni”. Prime esperienze pilota del progetto: la formazione di professionalità ingegneristiche qualificate ad affrontare i problemi multidimensionali posti dalla transizione ecologica (Green Technologies) e dalla transizione digitale delle infrastrutture (Smart Infrastructures), temi che rivestono grande rilevanza strategica nel quadro del Next Generation EU. Anche nella prospettiva della valorizzazione nel contesto delle misure PNRR per le competenze trasversali.

Due la modalità attuative inizialmente previste: a) attivazione nei percorsi di laurea magistrale di segmenti formativi di alta formazione (“minor”) per sviluppare professionalità ingegneristiche dotate di strumenti e metodi interdisciplinari, di competenze digitali abilitanti e di attitudine ad operare con visione sistemica in contesti multisettoriali; b) attivazione di percorsi di “doppia laurea magistrale” per la formazione di figure professionali di alta specializzazione in contesti multisettoriali sulla base di percorsi integrati su lauree magistrali complementari.

Gli Atenei che aderiscono al progetto “Tecnologie per le transizioni” attueranno già nell’anno accademico 2021/2022 le prime iniziative didattiche ispirate a criteri generali condivisi, anche nell’ottica della mobilità studentesca e della condivisione di segmenti formativi.

L’attuazione al Politecnico di Torino

 

La realizzazione di percorsi di “doppia laurea magistrale” costituisce la novità più rilevante, adottata già a partire dall’anno accademico 2021/2022 solo dal Politecnico di Torino: i percorsi saranno due, negli ambiti delle Tecnologie Green e delle Infrastrutture Smart. Queste “doppie lauree” corrispondono effettivamente all’ottenimento di due titoli di Laurea Magistrale: il primo della tradizionale durata di due anni, mentre il secondo richiederà la frequenza a un solo anno ulteriore, abbreviando considerevolmente il percorso.

I percorsi saranno tre: i primi due, nell’ambito delle infrastrutture intelligenti (Smart Infrastructures) con l’integrazione tra Ingegneria elettrica e Computer and Communication Networks per i sistemi di infrastrutture energetici e con l’integrazione tra Ingegneria civile e ICT for Smart Societies per le infrastrutture civili; il terzo, nell’ambito delle tecnologie per la transizione ecologica (Green Technologies), con l’integrazione delle competenze di Ingegneria Energetica, Ingegneria Chimica e Ingegneria per l’Ambiente ed il Territorio.

L’Ateneo inserirà inoltre nei percorsi di laurea magistrale alcuni percorsi formativi di alta formazione (“minor”); a incrementare l’efficacia di questo approccio, questi percorsi saranno fruibili sia da chi si è già laureato (come pacchetti di formazione continua certificata), sia da chi è attualmente in corso.

“Il nostro paese ha bisogno di intraprendere una transizione verso uno sviluppo sostenibile in linea con il Green new deal europeo, di ammodernare le proprie infrastrutture, di dare piena corso alla digitalizzazione. Ben oltre 100 milioni di euro dei fondi Next Generation EU saranno fruibili in questa direzione. Il Politecnico farà la sua parte per assistere gli associati processi di ricerca, trasferimento tecnologico e innovazione. Ma molto si può fare nella formazione e questo progetto formativo va proprio in questa direzione”, commenta il Rettore Guido Saracco, che prosegue: “Rifacendoci al PNRR, che prevede l’aggiornamento della disciplina per la costruzione degli ordinamenti didattici dei corsi di laurea, abbiamo avuto la possibilità di rimuovere i vincoli nella definizione dei crediti formativi da assegnare ai diversi ambiti disciplinari, per consentire la costruzione di ordinamenti didattici che rafforzino le competenze multidisciplinari, e questo ci ha consentito di lavorare con gli altri Atenei partner in questa direzione”.

Ma non finisce qui: sempre in linea con le direttive del PNRR, il Politecnico proporrà anche il lancio, già nell’anno accademico 2021-2022, di altri percorsi di doppia laurea triennale come ad esempio quelli tra Ingegneria Edile e Architettura o tra Matematica per le ingegnerie e Data science and engineering.

“Il Politecnico da anni lavora nella direzione di potenziare la multidisciplinarietà, il lavoro in gruppo e la trasversalità della formazione, con iniziative come i Team studenteschi, le challenge sulle quali gli studenti lavorano in gruppo su progetti lanciati dalle aziende, il Percorso Intraprendenti e dell’Alta Scuola Politecnica come progetti formativi integrativi rispettivamente per le lauree triennali e per le magistrali; da ultimo, abbiamo presentato il corso “Grandi Sfide”, che coinvolgerò con lezioni di discipline legate alle scienze umane e sociali circa 3000 studenti di tutti i corsi di laurea. Questi nuovi progetti formativi caratterizzano il nostro Ateneo come uno dei più attivi nel proporre nuove modalità di erogazione della didattica al passo con le esigenze della società e del mercato del lavoro”, aggiunge il Vicerettore alla didattica Sebastiano Foti.

Torino e Piemonte: quali traiettorie per lo sviluppo sostenibile?

Se ne è discusso in un webinar organizzato da Regione, Arpa e Ires

Strategia Regionale di Sviluppo Sostenibile, posizionamento del Piemonte per quanto riguarda gli indicatori per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu, Relazione dello Stato dell’Ambiente, redatta da Arpa Piemonte, e Relazione socioeconomica formulata dai ricercatori di Ires alla luce delle prospettive dell’uscita dall’emergenza sanitaria:  questi i temi al centro del primo webinar che si è svolto nei giorni scorsi –  “Traiettorie di sviluppo sostenibile: dati, scenari e idee per un nuovo Piemonte” – organizzato da Regione Piemonte in collaborazione con IRES e ARPA Piemonte.

Ad introdurre i lavori del seminario il vicepresidente della Regione, Fabio Carosso che ha ricordato come occorra “avere visioni a lungo termine soprattutto ascoltando i giovani”.

“Lo sviluppo sostenibile è uno degli obiettivi più grandi che Europa, Italia e il Piemonte si sono dati. Noi abbiamo già gettato le basi, la strada è segnata, sappiamo quali sono gli obiettivi da raggiungere fino al primo giro di boa del 2030 – ha detto l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati – Questa è una fase storica molto importante, arriveranno miliardi di euro e noi dovremo essere pronti a questa sfida. Sono convinto che avremo un nuovo boom economico grazie agli investimenti in ambito ambientale e digitale. Prioritario sarà investire su trasferimento tecnologico, perché con la ricerca e l’innovazione riusciremo a costruire un futuro sostenibile per le nuove generazioni. La sfida vincente sarà realizzare il connubio armonico tra ambiente e sviluppo economico”.

La Strategia Regionale di Sviluppo Sostenibile è stata illustrata da Stefania Crotta, Direttore regionale Ambiente, Energia e Territorio che ha sottolineato come si tratta “di una strategia che si articola sulle tre dimensioni, ambientale, economica e sociale, che muovendo dagli obiettivi di Agenda 2030, ha l’ambizione di guardare al futuro, alle nuove generazioni che rischiano di non avere le stesse opportunità di sviluppo di cui noi abbiamo goduto. La nostra missione è territorializzare la strategia in funzione dei bisogni dei nostri attori locali”.

“Dobbiamo cercare di disegnare un nuovo futuro per i nostri giovani perché è a loro che vogliamo guardare e fare del Piemonte una regione dove sia bello vivere e lavorare – ha sottolineato Paola Casagrande, Direttore regionale Coordinamento Politiche e Fondi Europei – L’obiettivo è un Piemonte più connesso, più inclusivo, più verde, con un quadro sfidante e complesso. Per definire la concentrazione sulle priorità strategiche abbiamo bisogno di tre elementi: coordinare le diverse politiche, ascoltare il territorio, attuare la programmazione strategica”.

“La sinergia che abbiamo portato avanti con Regione Piemonte in un periodo complicato come la pandemia – ha sottolineato il direttore generale di Arpa Piemonte, Angelo Robotto – ha fatto sì che Arpa fosse di supporto del sistema Regione sia con prodotti come il gel igienizzante e l’analisi dei tamponi molecolari, sia soprattutto con nuovi studi e metodiche per la virologia ambientale, nuove frontiere da affrontare e studiare. Con nuove metodiche cerchiamo il virus Sars-Cov- 2 nell’aria, nell’acqua e nelle acque reflue. E potremo portare avanti la conoscenza ambientale anche sulle varie matrici e i vari parametri ancora di più con la revisione della legge dell’Agenzia in discussione in Consiglio Regionale che prevede l’ampliamento alla ricerca tra le competenze di Arpa”.

Michele Rosboch, Presidente di Ires Piemonte ha evidenziato l’importanza di un percorso verso la sostenibilità che coinvolge le comunità e i territori nelle diverse dimensioni ambientali, economiche, sociali e culturali mentre i ricercatori Ires, Fiorenzo Ferlaino e Cristina Bargero, hanno illustrato alcuni aspetti tratti dalla Relazione annuale 2021.

Fiorenzo Ferlaino ha introdotto il tema degli indicatori di sostenibilità e del posizionamento del Piemonte: “Lo sviluppo della green economy, in cui gli indicatori occupazionali e di crescita sono positivi da anni, – ha evidenziato Ferlaino – è l’occasione per rilanciare il Piemonte”.

“Le prospettive del 2021, – ha sottolineato Cristina Bargero – in linea anche con le previsioni della Commissione europea relativa ai settori industriali, evidenziano segnali di ripresa in particolare per l’automotive. Ad aver inciso sulla flessione del PIL è stata in particolare la contrazione dei consumi delle famiglie che hanno adottato da un atteggiamento più prudente connesso alle aspettative ancora incerte per il futuro”.

L’incontro è stato anche l’occasione per un confronto con i principali stakeholder della Strategia regionale del mondo dell’Università e della Ricerca, delle Fondazioni bancarie, dell’Industria, della Cultura, dei Servizi, del Terzo Settore.

 

Vetro, 8 bottiglie su 10 tornano a nuova vita

Rapporto 2021 su raccolta e riciclo del vetro

IN 5 ANNI BENEFICI EXTRA PER 160 MILIONI DI EURO

Rispetto al 2016 gli italiani hanno avviato a riciclo 570mila tonnellate di vetro in più: un risparmio di 127 milioni di euro e un ulteriore contributo di 33 milioni per i Comuni. Una performance migliore rispetto a quanto fatto nei 12 anni precedenti. Il presidente di CoReVe, Scotti: “Bisogna accelerare sulla qualità”

 

  • Nel 2020 gli italiani hanno differenziato 2.396.000 tonnellate di rifiuti d’imballaggio in vetro, il 2,6% in più rispetto all’anno precedente.

 

  • La resa pro capite aumenta ancora: nel 2019 si raccoglievano in media 38,7 kg per abitante, un anno più tardi siamo arrivati a 40,4 kg.

 

Milano, 11 giugno 2021 – Negli ultimi 5 anni la sensibilità degli italiani per l’ambiente si è tradotta in un balzo in avanti nella raccolta differenziata del vetro, superiore a quello che si era registrato nei 12 anni precedenti. E i benefici di questo cambio di passo sono trasversali e innegabili.

Le oltre 570mila tonnellate di rifiuti di imballaggi in vetro in più sottratte alle discariche e riciclate in nuove bottiglie e vasetti dal 2016 ad oggi, grazie alla raccolta differenziata e all’impegno dei cittadini, hanno determinato un incremento dei benefici economici per i Comuni italiani che, solo negli ultimi cinque anni, è pari a circa 160 milioni di euro. Una cifra che tiene conto dei maggiori corrispettivi riconosciuti da CoReVe (+33 mln €) per la raccolta differenziata del vetro alle amministrazioni locali e ai gestori del servizio, cui si aggiungono i risparmi per i mancati oneri di smaltimento in discarica (127 mln €), legati alla crescita dei volumi. Non solo.


L’anno della pandemia

Il risultato sul medio periodo non sarebbe stato possibile se il sistema non avesse retto nell’anno della pandemia, come conferma ufficialmente il rapporto annuale sulla raccolta e il riciclo del vetro in Italia, Il Piano Specifico di Prevenzione, curato dal consorzio CoReVe, che testimonia l’impegno garantito dalle famiglie italiane anche in tema di circolarità e sostenibilità.

 

Il primo dato significativo è quello sui consumi. In piena pandemia, gli italiani hanno incrementato l’utilizzo di vasetti e bottiglie di vetro, compensando in ambito domestico il calo registrato (stimato oltre il 30%) in hotel, bar e ristoranti, la cui attività è stata sospesa per una buona parte del 2020 per le misure di contrasto alla diffusione del Covid19.

 

Il saldo, infatti, è positivo: lo scorso anno si sono registrate 2.725.268 di tonnellate di imballaggi di vetro immessi al consumo, +1,8% rispetto al 2019. 

Ciò che più conta, però, sono i risultati della raccolta differenziata e del riciclo, ed è qui che si registrano gli incrementi più significativi, legati soprattutto all’incremento complessivo dei consumi, più che alla rincorsa delle aree più in ritardo nella raccolta.

Nel 2020 gli italiani hanno separato 2.396.000 tonnellate di rifiuti d’imballaggio in vetro, il 2,6% in più rispetto all’anno precedente. Complessivamente, la raccolta pro capite è passata dai 38,7 kg del 2019 ai 40,4 kg del 2020.

 

Va ancora meglio per quanto riguarda l’avvio a riciclo dei rifiuti di imballaggio.

Nel 2020 il tasso di riciclo degli imballaggi di vetro ha raggiunto il 78,6%, con un ulteriore balzo in avanti rispetto al già lusinghiero 77,3% dell’anno precedente. Le quantità riciclate, 2.143.221 tonnellate, registrano infatti un 3,6% in più rispetto al 2019, un tasso di crescita più alto sia delle quantità raccolte che degli imballaggi in vetro immessi al consumo.

 

“Gli italiani sono tra i cittadini più virtuosi d’Europa per quanto riguarda la raccolta differenziata del vetro e i dati contenuti nel nostro rapporto annuale lo confermano – afferma Gianni Scotti, presidente di CoReVe –. Basti pensare l’unione europea ha fissato come obiettivo di riciclo per il 2030 il 75%. Noi abbiamo superato quel traguardo già due anni fa, grazie all’attenzione crescente degli italiani nei confronti dell’ambiente, ma anche per merito degli sforzi compiuti da una filiera industriale che ha puntato con decisione sull’innovazione e la modernizzazione degli impianti di trattamento. In Italia siamo in grado di produrre e utilizzare persino la “sabbia di vetro” derivante dal recupero secondario degli scarti di processo degli impianti di trattamenti (“frazione fine” e scarti della selezione ottica degli inquinanti presenti nella raccolta, come la ceramica). Nel 2020 abbiamo recuperato 389 mila tonnellate di questo materiale che, negli altri Paesi, sebbene grazie ad una qualità della raccolta molto più alta sia molto inferiore ai ns. volumi, è normalmente smaltito in discarica con costi enormi”.

 Principali benefici ambientali ed economici nel 2020

Ricavi per Comuni: CoReVe nel 2020 ha versato ai 7.414 Comuni convenzionati, direttamente o tramite i gestori delegati del servizio, oltre 86 milioni di euro di corrispettivi economici per la raccolta differenziata del vetro.

 

Minori oneri di smaltimento: la raccolta differenziata del vetro ha evitato agli italiani costi per lo smaltimento in discarica per circa 320 milioni di euro;

 

Minor consumo di materie prime: grazie all’incremento delle quantità totali riciclate in vetreria, è stato possibile risparmiare 3,7 milioni di tonnellate di materie prime vergini per la produzione di nuovi imballaggi di vetro (pari a circa 2,2 milioni di m3: più del volume della piramide di Cheope, o circa 2 volte quello del Colosseo).

 

Riduzione emissioni: attraverso il riciclo totale del vetro nella produzione di nuovi imballaggi è stato possibile ridurre le emissioni di co2 in atmosfera di 2,2 milioni di tonnellate (equivalenti alle emissioni di circa 1,5 milioni di utilitarie Euro 6 circolanti per un anno, con percorrenza media di 15.000 km).

 

Risparmi di energia: l’impiego di materiale riciclato al posto delle materie prime all’interno dell’industria vetraria ha consentito di risparmiare energia equivalente a 2,5 milioni di barili di petrolio (pari a circa 385 milioni di m3 di gas metano, quanto consumano le famiglie di una città da 1,5 milioni di abitanti).

 

Troppi sacchetti e impurità nella raccolta

Grazie agli investimenti in innovazione tecnologica e al conseguente miglioramento dell’efficienza degli impianti di trattamento il sistema è riuscito a ridurre lo scarto finale, tra il vetro raccolto e quello effettivamente riciclato, ovvero trasformato in nuovi imballaggi, dal 11,4% del 2019 siamo passati al 10,6%. Purtroppo però la qualità media della raccolta è ancora in calo: troppi gli oggetti di ceramica, pyrex e cristallo, ma soprattutto sacchetti, finiscono nella campana del vetro.

 

“La qualità della raccolta può e deve migliorare – aggiunge Scotti -. Di fatto, con il livello attuale di scarti, dovuti alla alta presenza di inquinanti nel vetro raccolto, è come se Valle d’Aosta, Trentino (o Friuli), Umbria, Abruzzo, Molise, Basilicata e Calabria, rinunciassero tutte insieme ad effettuare la raccolta differenziata. Questo si traduce in un costo per la collettività, non solo ambientale, che si stima per difetto pari ad almeno a 48 milioni di euro. Noi proseguiremo con la sensibilizzazione dei cittadini sull’importanza di non commettere errori nel conferimento, separando correttamente il vetro da imballaggio da altri materiali, ma anche le Amministrazioni locali e i Gestori delle raccolte devono aiutarci facendo la loro parte, cioè scegliendo sistemi di raccolta efficienti, efficaci ed economici, che massimizzino il riciclo”.

Educazione alla sostenibilità  nelle residenze universitarie

Firmato  il Protocollo d’intesa che avvia, tra le altre iniziative, “EcOlimpia – L’isola che c’è”. Un progetto pilota di economia circolare nelle residenze universitarie.

 

Il rispetto dell’ambiente e le good practice per la sua tutela, partendo dalla corretta differenziazione dei rifiuti, sono gli elementi cardine del nuovo percorso avviato  da Edisu Piemonte e Amiat Gruppo Iren dedicato all’educazione ambientale e alla sensibilizzazione della popolazione studentesca sui temi legati al riciclo dei rifiuti. La terrazza della Residenza Olimpia in Lungo Dora Siena a Torino ha ospitato  la firma ufficiale del Protocollo d’Intesa tra Edisu Piemonte e Amiat Gruppo Iren, sottoscritto dai due Presidenti, Alessandro Ciro Sciretti per l’Ente Regionale di Diritto allo studio universitario della regione Piemonte e Christian Aimaro per l’azienda che eroga in modo integrato i servizi di igiene del suolo, raccolta e smaltimento dei rifiuti nella città di Torino. Il documento sancisce formalmente l’impegno delle due realtà ad avviare percorsi virtuosi che stimolino azioni responsabili tra gli studenti e le studentesse a tutela dell’ambiente, così come previsto dal Piano Strategico 2020/2024 di EDISU Piemonte (approvato con delibera n. 57 del 15/09/2020), in linea con gli obiettivi europei di economia circolare e con i Sustainable Development Goals dettati dalle Nazioni Unite.

 

Il Protocollo d’Intesa

L’accordo tra l’Ente e Amiat Gruppo Iren prevede diversi step di intervento, a cominciare dal monitoraggio di tutte le strutture gestite direttamente da Edisu (residenze, ristoranti, aule studio) per valutare lo stato dell’arte della raccolta differenziata in atto ed, eventualmente, suggerire l’adozione di nuove e innovative modalità d’intervento per migliorare, dove necessario, questo servizio. La sensibilizzazione è il secondo punto chiave del documento: il protocollo prevede il coinvolgimento di associazioni studentesche e di ospiti delle residenze da formare sui temi della raccolta differenziata per diventare a loro volta i formatori di altri studenti e studentesse all’interno delle strutture di EDISU Piemonte. Formazione a trecentosessanta gradi: saranno progettate azioni ad ampio raggio che prevedono in primis il supporto di Eduiren, la struttura di Iren specificamente dedicata alla educazione e sensibilizzazione ambientale, oltre al coinvolgimento di esperti formatori di altri enti, come scuole superiori o Dipartimenti universitari.

Il progetto pilota

EcOlimpia Il luogo scelto per la sottoscrizione, la Residenza Olimpia, non è casuale: la struttura è stata infatti scelta per avviare il primo dei progetti di sensibilizzazione alla corretta raccolta differenziata a partire da settembre dal titolo “EcOlimpia – L’isola che c’è”. Un progetto pilota di economia circolare nelle www.edisu.piemonte.itresidenze universitarie. Nell’edificio verrà riservata una zona ad hoc per i contenitori nei quali gettare in modo differenziato i diversi rifiuti prodotti al suo interno. Inoltre, saranno individuati tutti i soggetti (anche fornitori) che a vario titolo sono coinvolti nella produzione e gestione dei rifiuti, attivando nei confronti degli stessi iniziative di formazione e sensibilizzazione per l’adozione di buone pratiche finalizzati alla riduzione in primis e successivamente alla corretta differenziazione degli scarti. La formazione, in particolare, verrà condotta Eduiren, che collaborerà con il personale di Edisu nell’individuazione dei destinatari primari dei progetti, che successivamente saranno chiamati a diventare veri e propri testimoni della sostenibilità verso gli altri interlocutori

Il Presidente di Edisu Piemonte Alessandro Ciro Sciretti: “Educare al rispetto dell’ambiente deve essere tra i compiti primari di Edisu. Nelle nostre residenze ospitiamo studenti e studentesse provenienti da ogni parte del mondo e non tutti possiedono le stesse abitudini in tema ambientale. Deve essere, quindi, nostra cura offrire a tutti e tutte gli stessi strumenti per poter vivere in comunità con maggiore consapevolezza, rispetto e cura. Grazie anche alla collaborazione con Amiat ed EduIren contribuiamo a creare una popolazione studentesca virtuosa e cosciente”.

Il Presidente di Amiat Christian Aimaro: “Il mondo universitario è da sempre per Amiat un interlocutore fondamentale per portare avanti progetti di matrice ambientale. La firma di questo protocollo è un modo per sancire questa comunione di intenti e la volontà di promuovere iniziative con obiettivi condivisi per il bene dell’ambiente e della comunità universitaria”.

“Acqua in borraccia”, Marazzato e Comune di Vercelli insieme per l’ambiente

ECOSOSTENIBILITÀ PER GLI STUDENTI

Il progetto educativo ambientale prevede la distribuzione di 2mila borracce ecologiche agli allievi di scuole primarie pubbliche e parificate.

Una sana coscienza ambientale nasce già dai banchi di scuola. Specialmente in un mondo

che chiede soltanto un po’ più di attenzione e rispetto per il bene del pianeta.

Nasce così il progetto ‘ACQUA IN BORRACCIA’, che vede in prima linea insieme il ‘Gruppo

Marazzato’, storica azienda piemontese (compirà 70 anni nel 2022) specializzata nelle soluzioni per l’ambiente, e il Comune di Vercelli che hanno, di fatto, acquistato le 2000 borracce ‘eco’ distribuite nelle scorse settimane ad altrettanti giovanissimi allievi delle scuole primarie pubbliche e parificate del capoluogo di provincia.

Il progetto-pilota, avviato prima della pandemia, era nato in sinergia con ‘Arpa Piemonte’ (‘Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente) e ‘ATO N.2’(‘Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale n.2’) e ha trovato il suo compimento solo nel presente anno accademico.

Il momento conclusivo dell’iniziativa sarà Mercoledì 9 Giugno alle ore 10.00 al ‘Piccolo

Studio’ dove saranno presenti anche una rappresentanza dei bambini vercellesi che hanno

partecipato al progetto. Il Sindaco Andrea Corsaro illustrerà l’iniziativa, insieme ai promotori del

progetto, e incontrerà una rappresentanza di bambini della scuola primaria, mentre il resto degli

allievi, le famiglie e la cittadinanza tutta potranno partecipare collegandosi alla pagina Facebook

“Città di Vercelli” che trasmetterà l’evento in streaming.

Un evento importante, che conclude un’iniziativa già sperimentata con successo a fine

2019 anche nelle municipalità di Santhià (VC) e Villastellone, nel Torinese, poi interrotta per il

brusco arrivo della pandemia da Covid-19”, esordisce Alberto Marazzato, General Manager

dell’azienda che conduce insieme ai fratelli Davide e Luca, gestita dalla famiglia da tre generazioni. Quanto omaggiato ai ragazzi della città vuol essere un gesto concreto nei confronti delterritorio con l’occhio attento rivolto al benessere e al futuro dei bambini che saranno gli adulti di

domani. Ringrazio di cuore a nome del ‘Gruppo’ Marazzato’ il Sindaco Andrea Corsaro,

l’Amministrazione e tutti per aver creduto nel progetto, e hanno fatto un lodevole sforzo condiviso

nel coordinamento e nella gestione logistica per l’ottima riuscita dell’intera operazione”.

I ragazzi di Vercelli potranno dunque impiegare le borracce per portarsi da bere a scuola o

in giro così come hanno fatto, a dicembre 2019, anche i ragazzi di Borgo Vercelli, Santhià e

Villastellone (in provincia di Torino) sempre grazie a ‘Marazzato’, che ne ha prodotte e donate

complessivamente ben 4.500 esemplari insieme alle varie amministrazioni comunali.

Uno strumento prezioso, utile ai più piccoli per una sana e corretta educazione ambientale

nel rapporto con territorio, ecologia e natura. Nel corso dell’appuntamento di mercoledì, verrà presentato un brano inedito dal titolo Acqualunquecosto”, incluso nel progetto di educazione alla sostenibilità “Musica d’Ambiente”, promosso da Arpa Piemonte. Musica e testo del brano sono di Franco Pistono, così come ideazione, sviluppo narrativo e direzione artistica del videoclip animato dai disegni realizzati dai 2000 bambini vercellesi. Progetto grafico e montaggio video sono di Riccardo Manachino, dipendente ‘Marazzato’.

‘ACQUA IN BORRACCIA’ proseguirà nel prossimo anno accademico e verrà arricchito di

nuovi tasselli che andranno ad alimentare l’iniziativa: “Tra le ipotesi c’è quella di realizzare un

evento in presenza che preveda il coinvolgimento diretto di tutti i bambini, ma non vogliamo

svelare altro” conclude soddisfatto Alberto Marazzato.

Giornata mondiale dell’Ambiente, la situazione in Piemonte

Le analisi effettuate da Arpa Piemonte mostrano per il 2020 un miglioramento della qualità dell’aria e delle acque dei laghi. Positivo anche il dato riferito al consumo di suolo. L’assessore Marnati: “I nostri piani regionali tracciano la strada per un Piemonte sempre più verde”

Giornata Mondiale dell’Ambiente: in Piemonte, la qualità dell’ambiente nel 2020 mostra, rispetto ai trend storici, parametri in miglioramento, come ad esempio, la qualità dell’aria – per tutti gli inquinanti atmosferici previsti dalla normativa, si osserva una riduzione delle concentrazioni, con le sole eccezioni dell’ozono e del benzo(a)pirene – la qualità delle acque dei laghi – al termine del sessennio di monitoraggio 2014-2019, il 73% dei corpi idrici presenta uno stato ecologico buono o superiore e il 27% sufficiente mentre per lo stato chimico il 91% dei corpi idrici risulta buono. Anche il dato riferito al consumo di suolo è positivo, risultando inferiore al dato nazionale e collocandosi tra i più bassi del Nord Italia.

In miglioramento, anche se in misura ancora non sufficiente, i dati relativi al particolato atmosferico (PM10 e PM2,5) e l’ozono, rispettivamente nei mesi freddi e nei mesi caldi dell’anno, mentre i casi di superamento del valore limite annuale relativi al biossido di azoto sono localizzati in un numero limitato di stazioni da traffico.

Per la qualità dell’aria è importante ricordare che nel 2021 in nessuna stazione di Arpa Piemonte è stato raggiunto il limite dei 35 giorni del livello giornaliero di protezione della salute per i PM10 (50 microgrammi/metro cubo), mentre negli anni scorsi il limite è stato raggiunto nella stazione Torino Rebaudengo, il 12 febbraio nel 2019 e il 9 febbraio nel 2020, e nella stazione di Alessandria Volta, ad Alessandria, il 28 febbraio nel 2019 e il 28 marzo nel 2020.

“I nostri piani regionali tracciano la strada per un Piemonte sempre più verde – commenta l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati – Siamo ansiosi di poter utilizzare i fondi europei per finanziare grandi progetti, i più grandi che la storia regionale possa realizzare per avviare una vera transizione ecologica, e le importanti ricadute ambientali previste porteranno a grandi benefici per molti anni”. “Non esiste un futuro possibile ma tanti futuri possibili – aggiunge – alla realizzazione dei quali ogni cittadino può contribuire per migliorare lo stato dei luoghi anche attraverso piccoli gesti. Le armi vincenti, che faranno la vera differenza, saranno l’insegnamento del rispetto ambientale, fin da piccoli, unitamente a massicci investimenti nella ricerca e nel trasferimento tecnologico. Quello che vogliamo è armonia tra sviluppo economico e tutela dell’ambiente attraverso l’imprescindibile sostegno alla sostenibilità. Serve una svolta epocale e la regione Piemonte non si sottrae alle sue responsabilità”

“La sostenibilità persegue la salvaguardia delle risorse ambientali per le generazioni future. Aria, acqua e territorio sono gli “ elementi”  della Terra che dobbiamo preservare, sono infatti le matrici che Arpa Piemonte quotidianamente monitora, misura, analizza, controlla per poter dire come sta l’ambiente nel quale viviamo considerando tutti i contaminanti, anche quelli emergenti – sottolinea il direttore generale di Arpa Piemonte Angelo Robotto – I dati dello stato di aria, acqua e suolo del Piemonte sono il punto di arrivo di un lavoro corale dei tecnici dell’Agenzia che ogni anno eseguono migliaia di  campionamenti, di validazioni, di analisi. Ma i dati sono anche un punto di partenza fondamentale che Arpa mette a disposizione degli enti, come Regione Piemonte, preposti a fare delle politiche ambientali. Perché è da un semplice campione che si può capire quale può essere la strada giusta per la sostenibilità ambientale”.

Da ultimo ma certamente non meno importante, il tema del cambiamento climatico che è entrato anche nelle agende locali con la delibera della Giunta regionale con la quale è stato approvato il Documento di Indirizzo “Verso la Strategia regionale sul Cambiamento Climatico”. Due gli obiettivi che la Regione Piemonte intende perseguire: il contenimento del cambiamento climatico e l’incremento della resilienza, cioè dell’adattamento, per preparare territorio e abitanti ad affrontare le inevitabili conseguenze dell’aumento in atmosfera dei gas climalteranti.

I primi dati sono disponibili sul sito di Arpa Piemonte a questo link

https://www.arpa.piemonte.it/news/giornata-mondiale-dellambiente-la-situazione-in-piemonte

Tutti i parametri aggiornati di aria, acqua, territorio e clima saranno on line dall’11 giugno sul sito http://relazione.ambiente.piemonte.it

Fridays For Future Torino, biciclettata per l’ambiente

Sabato 5 giugno il movimento Fridays For Future Torino organizza una biciclettata attraverso tutta la città per manifestare in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente. 

 

Scendiamo in piazza con le nostre biciclette per chiedere all’attuale e alle future amministrazioni torinesi di affrontare con serietà e radicalità i problemi ambientali che attanagliano la nostra città. 

 

Torino è da troppi anni la capitale italiana dell’inquinamento atmosferico. Ogni anno 900 nostri concittadini muoiono a causa di malattie respiratorie legate alle polveri sottili. In media, un abitante piemontese ha due anni di aspettativa di vita in meno rispetto al resto d’Italia.

 

E siamo stufi del continuo scaricabarile tra il Comune di Torino e la Regione Piemonte su chi debba intervenire. Le cause dell’inquinamento sono chiare, e derivano dalle troppe auto che circolano in città (abbiamo quasi il doppio del tasso di motorizzazione delle capitali europee) e dai sistemi di riscaldamento ormai obsoleti.

 

Le cause dell’inquinamento atmosferico sono spesso le medesime della crisi climatica, sia per quanto riguarda i trasporti sia per la produzione di energia e calore. Dobbiamo garantire a chi vive in questa città di poter respirare aria pulita, e dobbiamo evitare che il collasso climatico devasti il Pianeta su cui abiteranno le future generazioni, in Italia come in tutto il mondo.

 

La nostra biciclettata partirà alle 10.30 dal giardino Grosa e arriveremo verso le 13.00 al Parco del Valentino, attraversando alcuni luoghi simbolo dei problemi ambientali della nostra città, tra cui:

 

?Parco Dora, simbolo della fine dell’era industriale di Torino e della necessità di una riconversione ecologica dei tanti impianti produttivi nella città che rischiano di essere abbandonati;

La scuola Ada Negri vince il concorso Barilla sul cibo

LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ADA NEGRI DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO LEONE SINIGAGLIA DI TORINO VINCE IL CONCORSO “NOI, IL CIBO, IL NOSTRO PIANETA: IN ACTION” PROMOSSO DA FONDAZIONE BARILLA

“Consapevolezza”, “Corresponsabilità” e “Condivisione” sono le tre parole della sostenibilità e del cambiamento che hanno permesso alla scuola di distinguersi tra i numerosi progetti proposti e aggiudicarsi l’ambito riconoscimento

L’anno scolastico volge al termine e, in vista delle vacanze estive, una bella notizia arriva dalla scuola secondaria di primo grado Ada Negri dell’Istituto Comprensivo Leone Sinigaglia di Torino che è stata proclamata vincitrice del concorso “Noi, il cibo, il nostro Pianeta: in action”, organizzato dalla Fondazione Barilla in collaborazione con Tuttoscuola. La cerimonia di premiazione si è tenuta lo scorso 25 maggio nel corso di un webinar dal titolo: “Sviluppo sostenibile e cibo: la transizione ecologica inizia a scuola” alla presenza, tra gli altri, di Carlo Mazzone, Docente finalista Global Teacher Prize 2020 e Andrea Bollini, Direzione generale per i fondi strutturali per l’istruzione, l’edilizia scolastica e la scuola digitale del Ministero dell’Istruzione. Nel corso dell’anno, la professoressa Michela Rosa Palladino, insieme alla collega Elena Di Boni, hanno approfondito la tematica dello spreco alimentare con l’obiettivo di identificare piccole soluzioni che, ogni giorno, possono consentire di compiere scelte responsabili e consapevoli e adottare stili di vita rispettosi della salute e dell’ambiente, nel rispetto di tutti. Un percorso educativo che ha portato alla creazione di un vademecum con le regole anti-spreco, all’elaborazione di una serie di ricette realizzate con gli avanzi e allo sviluppo di un quiz digitale per testare le conoscenze dei giocatori riguardo a questa tematica.

“Il tema dello spreco alimentare ci ha permesso di identificare 3 parole della sostenibilità e del cambiamento: consapevolezza, corresponsabilità e condivisione. Essere consci dell’impatto ambientale prodotto dagli alimenti nel corso del loro intero ciclo di vita è fondamentale per compiere scelte di consumo consapevoli. Occorre essere consapevoli del fatto dalle nostre scelte alimentari discendono da questioni etiche e di salute in cui siamo tutti coinvolti e di cui siamo tutti responsabili, anche con le semplici scelte di vita quotidiana: le nostre azioni incidono anche sulle vite di persone lontane da noi, in termini di impatto ambientale e di sfruttamento delle risorse, e siamo tutti responsabili dell’uso che facciamo delle risorse del Pianeta e della loro tutela. Del Pianeta condividiamo risorse e fragilità, ma come comunità possiamo condividere anche buone pratiche, incluse quelle per ridurre gli sprechi” – ha dichiarato Michela Rosa Palladino commentando l’elaborato finale che ha portato la scuola alla vittoria.

IL CONCORSO: “NOI, IL CIBO, IL NOSTRO PIANETA: IN ACTION”

Noi, il cibo, il nostro Pianeta” è un programma educativo oggetto di un protocollo d’intesa con il Ministero dell’Istruzione che, incentivando una didattica innovativa, offre ai docenti contenuti e strumenti per l’educazione alla cittadinanza attiva e alla sostenibilità, attraverso il cibo. Uno strumento particolarmente apprezzato tanto che più di 9.000 docenti in oltre 6.000 scuole (per un totale di circa 18 mila classi e oltre 450.000 studenti) lo hanno usato per le loro lezioni, avendo così la possibilità di partecipare alla terza edizione del concorso “Noi, il cibo, il nostro Pianeta: in action”. Il concorso, nato con l’obiettivo di premiare l’eccellenza nell’insegnamento e dare visibilità alle scuole che si sono distinte per il loro approccio alla sostenibilità alimentare e ambientale, ha chiesto ai docenti, di ogni ordine e grado, di proporre 3 parole chiave per sintetizzare le attività legate al cibo che la scuola ha avviato per essere più sostenibile. Alla base dell’attività, lo strumento educativo “Imparare, agire, (per) cambiare” che Fondazione Barilla ha pensato per aiutare i docenti nella spiegazione delle parole chiave su cibo e sostenibilità. Infatti, imparando parole legate a questo ambito, si può agire identificando una serie di azioni quotidiane utili a generare un cambiamento. La “call to action” per diventare dei veri e propri “formatori della sostenibilità” si è tradotta in un’importante partecipazione da nord a sud, ponendo le basi per aiutare le nuove generazioni a identificare le attuali criticità dei sistemi alimentari e trovare le soluzioni per un futuro più sano, equo e sostenibile.

COSA SI VINCE

Le tre scuole vincitrici sono state premiate nel corso di un webinar che ha dato il via a un dibattito sull’importanza di una transizione ecologica che metta a sistema l’alimentazione, la salute e la tutela dell’ambiente, attraverso un processo di cambiamento che parta dai giovani. Le 3 scuole vincitrici hanno vinto un buono del valore di 300 €, mentre un ulteriore buono del valore di 300 € è andato al docente (o il gruppo di docenti ideatori del progetto) da spendersi in libri e/o materiale didattico.