AMBIENTE- Pagina 8

“Eduiren”, 70mila persone coinvolte

Reggio Emilia, 25 luglio 2024 – A fine anno scolastico, i numeri di Eduiren, il settore educational del Gruppo Iren, raccontano l’impegno educativo dell’azienda con numeri in crescita: oltre 70mila cittadini di tutte le età incontrati, organizzate 186 visite a impianti, 80 progetti nazionali ed internazionali, 3 corsi per insegnanti e 3 webinar per cittadini.

Nello specifico le 70mila persone coinvolte tra settembre 2023 e giugno 2024 riuniscono 67.000 studenti e 3.000 tra docenti e cittadini: un dato in crescita del 30% rispetto allo scorso anno e che racconta al meglio l’obiettivo di Eduiren di interagire con le scuole, un target ormai consolidato nelle attività del Gruppo, ma anche con molti altri soggetti del territorio, dai docenti, agli enti locali, alle associazioni, attraverso le proprie offerte formative e la progettazione di percorsi di sensibilizzazione condivisa sui temi della sostenibilità e della transizione ecologica.

Interlocutore principale dell’attività di Eduiren rimane il sistema scolastico: a quest’ultimo è stato infatti dedicato il catalogo di offerte formative gratuite suddiviso in 8 percorsi didattici rinnovati seguendo i consigli di docenti e studenti. La risposta è stata più che positiva, tanto per i laboratori rivolti alle scuole di ogni ordine e grado, quanto per l’offerta formativa dedicata ai docenti che quest’anno ha visto 3 corsi on line (strutturati in 12 workshop e un ambiente on line dedicato) e una collaborazione con Unimore con il corso “Sosteniamoci”. Stesso successo per i 3 nuovi webinar proposti, dedicati alle terre rare, al recupero dei rifiuti organici ed alle comunità energetiche.

Al centro della proposta educativa, oltre ai temi della cittadinanza attiva e dell’educazione alla sostenibilità, c’è stata l’organizzazione di visite agli impianti del Gruppo Iren, punto di forza dell’azienda e luoghi di informazione trasparente: vere e proprie aule per conoscere e riflettere, con spazi e materiali dedicati.

In tutto, sono state organizzate 186 visite, che hanno permesso di vedere da vicino come vengono trasformati i rifiuti, dove nasce l’energia elettrica che viene utilizzata nelle abitazioni o conoscere come funziona il ciclo idrico. Ove possibile sono stati realizzati percorsi inclusivi per rendere accessibili gli impianti a tutti. FORSU Reggio Emilia e Circular Wood Vercelli sono i due nuovi impianti di economia circolare aperti nel corso dell’anno ai curiosi di ogni età, mentre si confermano tra i più apprezzati il TRM di Torino, il potabilizzatore di Prato (Genova) e la centrale idrica Reggio Est (Reggio Emilia).

Tra i circa 80 progetti che Eduiren ha promosso o ai quali ha partecipato, sia in Italia che all’estero, uno spazio importante ha avuto Multipliers, progetto finanziato nell’ambito del programma europeo Horizon 2020, che intende trasformare le scuole in Centri Scientifici Aperti e dialoganti con il territorio, attraverso metodologie pensate e realizzate da studenti, docenti e Università di 8 Paesi europei e messe a disposizione on line.

Eduiren ha arricchito anche la propria rete di collaborazioni diventando un hub della sostenibilità e della sperimentazione di nuovi linguaggi con la propria presenza all’Internazionale Kids Festival (RE), Festival del Pensare Contemporaneo (PC), Sottodiciotto Film Festival (TO), Cinemambiente (TO), Concorto Film Festival (PC), Festival Libro Aperto di Baronissi (SA), Notte della Ricerca di UNIMORE, Bloc Fest (SA), Festival Fake (VC), Salone Internazionale del Libro, Crescere Bene (GE), Notte Bianca dei Bambini (GE) e collaborando al Tavolo di Lavoro “Sostenibilità in Rete” di Vercelli, alla Giornata del Mare (SP) ed alla preparazione della SERR-Settimana Europea Riduzione Rifiuti 2023.

È continuata anche la collaborazione e la condivisione di progetti educational con Consorzi, Fondazioni ed Istituzioni culturali come Ricrea, Enrion Wee, Comieco, Conai, Fondazione Palazzo Magnani (RE), Fondazione Reggio Children, MACA (TO), AICA, UNIMORE, Università Cattolica (PC).

Il lavoro di Eduiren non si è fermato con la chiusura delle scuole ed è continuato, insieme al Consorzio Ricrea, con il progetto Green Steel Grest dedicato ai Grest, gruppi estivi per i bambini e ragazzi, che ha interessato circa 1.500 studenti nelle province di La Spezia, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Torino e Vercelli.

Il catalogo Eduiren si avvale della collaborazione di La Lumaca e G-Lab di Fondazione Golinelli

Comitato Salviamo la Pellerina: “Attentato alla democrazia”

Un grave atto contro la partecipazione e alla sovranità popolare è stato compiuto da questa
amministrazione comunale.

Dopo oltre 4 mesi dalla presentazione di circa 1700 firme con cui è stata sottoscritta la proposta di
un nuovo referendum propositivo vincolante da sottoporre alla cittadinanza per evitare la
cementificazione di importanti aree verdi e lo scempio che questa giunta comunale sta perpetuando
in una delle città più inquinate d’Italia, in barba a tutte le decantate politiche “green”,
la Commissione preposta all’approvazione del testo referendario, palesemente politicizzata e senza
la partecipazione di alcun rappresentante dei cittadini, “super partes”, prevista nel regolamento di
attuazione dello Statuto ma disattesa nei fatti, con motivazioni a dir poco grottesche, ha bocciato
l’iniziativa inibendo di fatto l’unica possibilità che i cittadini torinesi hanno di bloccare
democraticamente le mostruosità messe in cantiere da questa amministrazione locale.
Preso atto della condivisione dei vizi riscontrati da illustri giuristi sul parere espresso dalla
Commissione Referendaria e della loro disponibilità ad appoggiare un nostro ricorso al TAR, da
subito chiederemo la partecipazione di tutta la cittadinanza, anche attraverso la condivisione di
spontanei contributi economici, che vuol opporsi a questa finta democrazia che sulla carta dà
strumenti di partecipazione ma che nella realtà calpesta i più elementari diritti di espressione
democratica
Non accetteremo nessun sopruso o bavaglio alla legittima volontà di partecipazione dei cittadini alle
decisioni sui beni pubblici.
Fermiamo questa tirannia travestita da “democrazia”.

Comitato Referendario Salviamo la Pellerina e il Verde di Torino

Green Steel Grest, la sostenibilità dell’acciaio

La seconda edizione del progetto di RICREA ed Eduiren ha coinvolto i ragazzi dei gruppi estivi

in attività educative sull’importanza di una corretta raccolta differenziata degli imballaggi in acciaio

Torino, 22 luglio 2024 Con la partecipazione di oltre 1.500 ragazzi dei gruppi estivi, la seconda edizione dei Green Steel Grest ha riscosso un grande successo. L’iniziativa, dedicata ai più giovani, è stata ideata da RICREA, il Consorzio Nazionale senza scopo di lucro per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi in Acciaio che fa parte del sistema CONAI, ed Eduiren, il settore educativo del Gruppo Iren. Il progetto, come suggerisce il nome, ha un’anima completamente “green” e mira a sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza di una corretta raccolta differenziata e sulle caratteristiche di sostenibilità degli imballaggi in acciaio, un materiale che può essere riciclato al 100% infinite volte.

Ai ragazzi dei centri estivi che hanno aderito al progetto, RICREA ha proposto il divertente quiz a tempo “Green Steel Game”, con domande a scelta multipla, preceduto da una breve lezione dinamica online, decretando ogni settimana il gruppo vincitore di una gift card. Inoltre, tutti i Grest iscritti hanno ricevuto il gioco da tavolo “Crea la tua piiista!”, che permette di costruire circuiti su cui far correre tappi a corona in acciaio. Questi momenti ludici hanno offerto l’opportunità di imparare a conoscere le diverse tipologie di imballaggi, come barattoli, scatole, scatolette, lattine, fusti, secchielli, bombolette, tappi e chiusure, e le infinite potenzialità di questo prezioso materiale che, se correttamente riciclato, può tornare a nuova vita.

L’iniziativa è realizzata in collaborazione con Eduiren che dal 2015 promuove progetti didattici sui temi della transizione ecologica, della sostenibilità e della gestione virtuosa delle risorse, in collaborazione con le scuole, le associazioni, gli enti locali e i cittadini.

Le nuove generazioni giocano un ruolo cruciale nel promuovere una maggiore consapevolezza collettiva sull’importanza di corrette abitudini nella gestione dei rifiuti. I giovani sono una forza trainante in grado di influenzare positivamente le famiglie e i loro coetanei – afferma Domenico Rinaldini, Presidente di RICREA -. La partecipazione attiva degli oratori parrocchiali della Diocesi, dei centri estivi e di tutti i loro membri, inclusi organizzatori e animatori, mi rende particolarmente orgoglioso del successo di questa iniziativa, che si aggiunge alle altre offerte formative proposte da RICREA, come Ambarabà RICICLOclò® e Riciclick®, volte ad educare alla corretta raccolta differenziata degli imballaggi d’acciaio come mezzo per ottenerne il riciclo”.

I positivi risultati ottenuti dal progetto, dopo il successo della prima edizione pilota a Piacenza, confermano l’importanza di continuare anche durante l’estate le offerte formative destinate ai cittadini di tutte le età. Come Eduiren abbiamo voluto arricchire gli argomenti che le squadre hanno dovuto affrontare nelle gare,portando la riflessione anche oltre il ciclo dei rifiuti. Un’opportunità di giocare con la sostenibilità che in questa edizione ha interessato tutti i territori in cui siamo presenti. Insieme a Ricrea abbiamo dimostrato che la sostenibilità e la voglia di imparare divertendosi non vanno mai in vacanza” dichiara Arturo Bertoldi, Responsabile Eduiren-Gruppo Iren.

Bus e treni Green per ridurre l’inquinamento

La Regione Piemonte ha avviato l’iter per l’aggiornamento del Piano di qualità dell’aria. Dopo un primo passaggio in Giunta a metà giugno, il documento è stato ora deliberato ai fini della Valutazione ambientale strategica che si svilupperà nei prossimi 45 giorni, durante i quali il documento potrà essere esaminato e oggetto di osservazioni e contributi da parte dei soggetti interessati.

A settembre dovrà poi essere nuovamente adottato dalla Giunta e approvato dal Consiglio regionale in linea con i tempi previsti dal decreto approvato dal Governo lo scorso mese di settembre con la richiesta di definire il nuovo Piano entro 12 mesi.

Il nuovo Piano per la qualità dell’aria, sulla base delle analisi e valutazione tecniche effettuate da Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, punta alla significativa riduzione delle concentrazioni delle sostanze inquinanti in atmosfera nel più breve tempo possibile per rispettare gli obiettivi di qualità dell’aria posti dalle direttive comunitarie per il 2025 ed è coerente con il raggiungimento di quelli di riferimento proposti dall’Organizzazione mondiale della sanità per il 2030.

Il nuovo Piano è il frutto del lavoro scientifico svolto nei mesi scorsi dalla Regione Piemonte, con il supporto tecnico-scientifico di Arpa e del tavolo tecnico per la qualità dell’aria, istituito il 28 settembre dalla Regione Piemonte e coordinato da Ires Piemonte, a cui hanno partecipato professionalità esterne e le direzioni regionali Ambiente, Energia e Territorio, Trasporti e Logistica, Attività Produttive, Agricoltura, Sanità e Commercio, il Dipartimento Energia del Politecnico di Torino, le Province di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Vercelli, Vco e la Città metropolitana di Torino, oltre che Arpa stessa.

«Abbiamo voluto affrontare il tema della qualità dell’aria con metodo scientifico. Siamo partiti dalla relazione di Arpa, che ha analizzato le diverse fonti emissive che

contribuiscono alla composizione degli inquinanti, e abbiamo messo in campo una serie di misure – valutandone effetti al 2025 e al 2030 – in grado di ridurre emissioni nei quattro macrosettori quali la mobilità, il riscaldamento, le attività produttive e l’agricoltura, che era già stata oggetto del Piano stralcio approvato lo scorso anno. Il risultato, che ora sottoponiamo all’analisi dei soggetti interessati per la raccolta di osservazioni e contributi, è un lavoro serio che, partendo dai numeri, pone obiettivi raggiungibili e centra gli obiettivi posti dall’Europa per la riduzione degli inquinanti e la tutela della salute, anche grazie al contributo dei Comuni e delle Province», dichiara il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.

«Questo Piano è il frutto di un immenso lavoro che ha visto partecipare molti esperti sia nel campo della Pubblica amministrazione sia nel mondo accademico ed economico per raggiungere l’obiettivo di riduzione delle emissioni al 31 dicembre 2025 richiesto dalla Commissione europea. Ci siamo basati principalmente sull’aiuto del trasferimento tecnologico in tutti i settori per poter sfruttare al meglio le potenzialità delle nuove tecnologie. Anche le risorse finanziarie a supporto delle tante misure sono significative del fatto che vogliamo raggiungere gli obiettivi con serietà», dichiara Matteo Marnati, assessore all’Ambiente, Intelligenza artificiale, Energia e Innovazione.

«Per l’aggiornamento del Piano, Arpa Piemonte ha utilizzato i più sofisticati strumento tecnico-scientifici disponibili sia in termini di modellazione digitale dei processi chimico-fisici, che di analisi chimica della composizione del particolato atmosferico, con cui è stato possibile determinare i contributi settoriali e geografici all’inquinamento e valutare l’efficacia delle azioni e delle misure previste» dichiara il direttore di Arpa, Secondo Barbero.

Il piano, per la Regione Piemonte, ha un valore di circa 4 miliardi di euro nell’arco del periodo di attuazione (2024-2030). La maggior parte delle risorse, pari a oltre 2,8 miliardi, risultano già attivati a partire dal 2025 su una serie di misure che proseguono anche negli anni successivi. In particolare, 2,9 miliardi sono destinati a misure sulla mobilità e i trasporti, 421 milioni per il settore energia, 153 milioni per le attività produttive e 334 milioni per l’agricoltura. Per tutti i settori il Piano indica una serie di misure, alcune delle quali rappresentano l’aggiornamento di attività già in atto, e il relativo obiettivo di riduzione emissiva al 2025 e al 2030.

In particolare: 6 misure e 35 azioni riguardano la mobilità e le aree urbane, 3 misure e 21 azioni il riscaldamento e le fonti energetiche, 3 misure e 7 azioni le attività produttive, 5 misure e 9 azioni l’agricoltura e la zootecnia.

Tra le misure più significative c’è il recepimento della norma nazionale con il blocco dei veicoli diesel Euro 5 dal 1° ottobre 2025, salvo diversa disposizione da parte del Governo, nei Comuni con più di 30 mila abitanti, l’introduzione da parte dai Comuni di ulteriori limitazioni a fronte di sforamenti delle soglie previste dalla normativa europea, progetti per nuove aree pedonali, interventi di forestazione urbana, oltre all’uso dell’intelligenza artificiale per la gestione del traffico e dei semafori.

Significativo il piano di sostituzione dei bus inquinanti e di treni con nuovi mezzi ad alimentazione green, oltre all’avvio di un progetto sperimentale per l’uso del biocarburante per i veicoli del trasporto pubblico locale. Il Piano comprende poi il potenziamento del Servizio ferroviario metropolitano e della rete ferroviaria, che sono una delle priorità della programmazione regionale, insieme alle misure di incentivo all’uso dei mezzi pubblici.

Come dimostrano i dati, i sistemi di riscaldamento degli edifici contribuiscono in maniera rilevante alle emissioni di inquinanti in atmosfera. Per questo, e anche nell’ottica della valorizzazione della filiera locale del legno, il Piano ne promuove l’efficentamento, incentiva la sostituzione di vecchie stufe con impianti a biomasse di nuova generazione, offre contributi per la manutenzione e promuove la diffusione di buone pratiche nell’uso con una particolare attenzione alla riduzione degli inquinanti e alla sicurezza degli impianti.

Il Piano, infine, promuove e incentiva l’efficienza energetica anche nelle attività produttive con l’obiettivo di ridurre le emissioni in atmosfera attraverso processi meno inquinamenti, tecnologie di abbattimento delle emissioni, processi di economia circolare e di decarbonizzazione anche nelle attività agricole.

Il Piano e le sue misure saranno oggetto di un monitoraggio costante attraverso l’istituzione di uno specifico Osservatorio. Per valorizzare l’apporto indispensabile di ogni

singolo cittadino alla riuscita del Piano sono anche previste forme di partecipazione diretta della comunità ai temi legati alla qualità dell’aria e ai cambiamenti climatici.

Oli esausti vegetali: la raccolta di prossimità si estende al centro città

43 nuovi punti di raccolta completano la copertura del servizio in tutti i quartieri

 

 

 Promossa dalla Città di Torino di concerto con Amiat Gruppo Iren e CONOE (Consorzio nazionale di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi vegetali e animali esausti), la raccolta di prossimità degli oli vegetali raggiunge anche la Circoscrizione 1, ultima area rimasta ancora priva del nuovo servizio.

 

In questi giorni sono stati posizionati ulteriori 43 cassonetti nel centro città e nel quartiere Crocetta: i contenitori, di colore blu, sono collocati da Amiat in altrettanti luoghi individuati di concerto con l’amministrazione comunale e la Circoscrizione.

Il progetto, avviato lo scorso aprile, copre ora tutti i quartieri di Torino, con oltre 460 contenitori a disposizione dei cittadini: nei punti di raccolta collocati sul territorio, l‘olio vegetale esausto, precedentemente filtrato da impurità ed eventuali residui di cibo per ottimizzare il processo di trasformazione da rifiuto a risorsa, dovrà essere raccolto in bottiglie ben chiuse, che dovranno essere conferite direttamente all’interno degli appositi contenitori. È possibile smaltire olio di oliva e di semi vari usati per frittura, oli di conservazione dei cibi in scatola o in vetro e oli vegetali deteriorati o scaduti.

 

Per maggiori informazioni: https://www.amiat.it/servizi/raccolta-oli-vegetali-esausti

Aria più pulita, ecco il piano della Regione Piemonte

La Regione Piemonte ha avviato l’iter per l’aggiornamento del Piano di qualità dell’aria. Dopo un primo passaggio in Giunta a metà giugno, il documento è stato ora deliberato ai fini della Valutazione ambientale strategica che si svilupperà nei prossimi 45 giorni, durante i quali il documento potrà essere esaminato e oggetto di osservazioni e contributi da parte dei soggetti interessati.

A settembre dovrà poi essere nuovamente adottato dalla Giunta e approvato dal Consiglio regionale in linea con i tempi previsti dal decreto approvato dal Governo lo scorso mese di settembre con la richiesta di definire il nuovo Piano entro 12 mesi.

Il nuovo Piano per la qualità dell’aria, sulla base delle analisi e valutazione tecniche effettuate da Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, punta alla significativa riduzione delle concentrazioni delle sostanze inquinanti in atmosfera nel più breve tempo possibile per rispettare gli obiettivi di qualità dell’aria posti dalle direttive comunitarie per il 2025 ed è coerente con il raggiungimento di quelli di riferimento proposti dall’Organizzazione mondiale della sanità per il 2030.

Il nuovo Piano è il frutto del lavoro scientifico svolto nei mesi scorsi dalla Regione Piemonte, con il supporto tecnico-scientifico di Arpa e del tavolo tecnico per la qualità dell’aria, istituito il 28 settembre dalla Regione Piemonte e coordinato da Ires Piemonte, a cui hanno partecipato professionalità esterne e le direzioni regionali Ambiente, Energia e Territorio, Trasporti e Logistica, Attività Produttive, Agricoltura, Sanità e Commercio, il Dipartimento Energia del Politecnico di Torino, le Province di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Vercelli, Vco e la Città metropolitana di Torino, oltre che Arpa stessa.

«Abbiamo voluto affrontare il tema della qualità dell’aria con metodo scientifico. Siamo partiti dalla relazione di Arpa, che ha analizzato le diverse fonti emissive che

contribuiscono alla composizione degli inquinanti, e abbiamo messo in campo una serie di misure – valutandone effetti al 2025 e al 2030 – in grado di ridurre emissioni nei quattro macrosettori quali la mobilità, il riscaldamento, le attività produttive e l’agricoltura, che era già stata oggetto del Piano stralcio approvato lo scorso anno. Il risultato, che ora sottoponiamo all’analisi dei soggetti interessati per la raccolta di osservazioni e contributi, è un lavoro serio che, partendo dai numeri, pone obiettivi raggiungibili e centra gli obiettivi posti dall’Europa per la riduzione degli inquinanti e la tutela della salute, anche grazie al contributo dei Comuni e delle Province», dichiara il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.

«Questo Piano è il frutto di un immenso lavoro che ha visto partecipare molti esperti sia nel campo della Pubblica amministrazione sia nel mondo accademico ed economico per raggiungere l’obiettivo di riduzione delle emissioni al 31 dicembre 2025 richiesto dalla Commissione europea. Ci siamo basati principalmente sull’aiuto del trasferimento tecnologico in tutti i settori per poter sfruttare al meglio le potenzialità delle nuove tecnologie. Anche le risorse finanziarie a supporto delle tante misure sono significative del fatto che vogliamo raggiungere gli obiettivi con serietà», dichiara Matteo Marnati, assessore all’Ambiente, Intelligenza artificiale, Energia e Innovazione.

«Per l’aggiornamento del Piano, Arpa Piemonte ha utilizzato i più sofisticati strumento tecnico-scientifici disponibili sia in termini di modellazione digitale dei processi chimico-fisici, che di analisi chimica della composizione del particolato atmosferico, con cui è stato possibile determinare i contributi settoriali e geografici all’inquinamento e valutare l’efficacia delle azioni e delle misure previste» dichiara il direttore di Arpa, Secondo Barbero.

Il piano, per la Regione Piemonte, ha un valore di circa 4 miliardi di euro nell’arco del periodo di attuazione (2024-2030). La maggior parte delle risorse, pari a oltre 2,8 miliardi, risultano già attivati a partire dal 2025 su una serie di misure che proseguono anche negli anni successivi. In particolare, 2,9 miliardi sono destinati a misure sulla mobilità e i trasporti, 421 milioni per il settore energia, 153 milioni per le attività produttive e 334 milioni per l’agricoltura. Per tutti i settori il Piano indica una serie di misure, alcune delle quali rappresentano l’aggiornamento di attività già in atto, e il relativo obiettivo di riduzione emissiva al 2025 e al 2030.

In particolare: 6 misure e 35 azioni riguardano la mobilità e le aree urbane, 3 misure e 21 azioni il riscaldamento e le fonti energetiche, 3 misure e 7 azioni le attività produttive, 5 misure e 9 azioni l’agricoltura e la zootecnia.

Tra le misure più significative c’è il recepimento della norma nazionale con il blocco dei veicoli diesel Euro 5 dal 1° ottobre 2025, salvo diversa disposizione da parte del Governo, nei Comuni con più di 30 mila abitanti, l’introduzione da parte dai Comuni di ulteriori limitazioni a fronte di sforamenti delle soglie previste dalla normativa europea, progetti per nuove aree pedonali, interventi di forestazione urbana, oltre all’uso dell’intelligenza artificiale per la gestione del traffico e dei semafori.

Significativo il piano di sostituzione dei bus inquinanti e di treni con nuovi mezzi ad alimentazione green, oltre all’avvio di un progetto sperimentale per l’uso del biocarburante per i veicoli del trasporto pubblico locale. Il Piano comprende poi il potenziamento del Servizio ferroviario metropolitano e della rete ferroviaria, che sono una delle priorità della programmazione regionale, insieme alle misure di incentivo all’uso dei mezzi pubblici.

Come dimostrano i dati, i sistemi di riscaldamento degli edifici contribuiscono in maniera rilevante alle emissioni di inquinanti in atmosfera. Per questo, e anche nell’ottica della valorizzazione della filiera locale del legno, il Piano ne promuove l’efficentamento, incentiva la sostituzione di vecchie stufe con impianti a biomasse di nuova generazione, offre contributi per la manutenzione e promuove la diffusione di buone pratiche nell’uso con una particolare attenzione alla riduzione degli inquinanti e alla sicurezza degli impianti.

Il Piano, infine, promuove e incentiva l’efficienza energetica anche nelle attività produttive con l’obiettivo di ridurre le emissioni in atmosfera attraverso processi meno inquinamenti, tecnologie di abbattimento delle emissioni, processi di economia circolare e di decarbonizzazione anche nelle attività agricole.

Il Piano e le sue misure saranno oggetto di un monitoraggio costante attraverso l’istituzione di uno specifico Osservatorio. Per valorizzare l’apporto indispensabile di ogni

singolo cittadino alla riuscita del Piano sono anche previste forme di partecipazione diretta della comunità ai temi legati alla qualità dell’aria e ai cambiamenti climatici.

Ambiente Piemonte: le misure della Regione per aria, acque, fonti rinnovabili

La presentazione della Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Piemonte 2024 ha fornito all’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati l’occasione per ricordare le misure assunte negli ultimi mesi dalla Regione e quelle in fase di realizzazione.

Un cospicuo pacchetto di iniziative – ha sottolineato Marnati – che consentiranno di contribuire, grazie all’utilizzo dei fondi europei, a raggiungere importanti risultati per il miglioramento della qualità dell’aria, l’adattamento ai cambiamenti climatici, la diffusione delle fonti energetiche rinnovabili, l’uso sostenibile delle acque, la bonifica delle zone inquinate, l’incentivazione dell’uso della bicicletta”.

Qualità dell’aria

Entro il mese di luglio verrà adottato dalla Giunta l’aggiornamento del Piano regionale per la qualità dell’aria, che dovrà poi essere approvato dal Consiglio regionale. Un vero e proprio piano regolatore contro lo smog che conterrà una serie di misure per la riduzione delle emissioni in atmosfera.

Anche nel 2023 sono state avviate molte azioni del Piano vigente: i“Piano Stralcio Agricoltura”, finalizzato a migliorare la gestione e l’utilizzazione agronomica dei reflui zootecnici e che definisce criteri e vincoli in funzione della dimensione delle imprese, prevedendo diversi orizzonti temporali; il rinnovo del parco mezzi del trasporto pubblico locale; l’incentivazione di una mobilità più sostenibile mediante agevolazioni sull’acquisto di abbonamenti annuali a bus, treni e metropolitana e abbonamenti plurimensili studenti dai possessori di veicoli diesel Euro 3, 4 e 5 o dai loro famigliari, che verranno rilanciate dal 1° agosto prossimo; il servizio Move In; investimenti in ambito agricolo per la riduzione delle emissioni di ammoniaca.

Inoltre, è stato prorogato fino a settembre 2025 il bando per la sostituzione di generatori di calore a biomassa obsoleti, che permette di ridurre le emissioni inquinanti derivanti dal riscaldamento domestico e incentiva l’utilizzo di generatori di calore ad alta efficienza.

Cambiamenti climatici: azioni di adattamento

Oltre alla mitigazione delle emissioni di anidride carbonica, la Regione ha destinato una quota importante delle risorse del Fondo europeo di sviluppo regionale 2021-27 al contrasto dei cambiamenti climatici e all’adattamento del sistema socio-economico ad un clima che cambia.

Per gli ambiti urbani e per i territori confinanti sono promossi, con un bando di recente apertura per un ammontare iniziale di 8.5 milioni di euro, interventi di forestazione urbana finalizzati alla mitigazione dell’isola di calore tramite l’incremento del patrimonio arboreo e arbustivo dei centri abitati.

A giugno 2024 sono stati aperti due bandi da quasi 12 milioni di euro per la realizzazione di infrastrutture verdi e blu per realizzare un sistema connesso di aree naturali e seminaturali tra i quali aree verdi, corridoi ecologici, zone umide, fasce arboree, filari, siepi, corridoi fruitivi. Questi interventi, che devono essere sinergici e coerenti con gli aspetti ambientali e paesaggistici del territorio in cui sono collocati, supportano la protezione e preservazione della natura e della biodiversità, il sequestro dell’anidride carbonica, il miglioramento della qualità dell’aria.

Energia

Per raggiungere gli obiettivi del Piano energetico ambientale regionale, nel corso del 2023 e ad inizio 2024 sono stati avviati nell’ambito del Fesr numerosi bandi per aumentare l’efficienza energetica e l’installazione di impianti a fonti rinnovabili per autoconsumo nelle imprese e negli enti pubblici piemontesi, per un totale di oltre 130 milioni di euro.

Entro la fine dell’anno saranno approvati ulteriori bandi destinati alle aziende sanitarie, a nuove reti di teleriscaldamento con fonti rinnovabili e ai sistemi di illuminazione pubblica in ottica “intelligente”.

Significativo è stato il successo delle misure del Pnrr destinate a obiettivi energetico-ambientali, che permetteranno interventi innovativi come le prime “Hydrogen Valleys per produrre e utilizzare idrogeno rinnovabile ed alcune stazioni di rifornimento stradale.

Rifiuti

Un importante obiettivo raggiunto nel 2023 è stato l’approvazione del Piano regionale per i rifiuti urbani e di bonifica delle aree inquinate, uno strumento di pianificazione con ambiziosi obiettivi in termini di sostenibilità e promozione di una cultura ambientale improntata alla riduzione dei rifiuti, al riuso di beni a fine vita e al riciclaggio.

Inoltre la Giunta regionale ha adottato nel giugno scorso il progetto di Piano regionale di gestione dei rifiuti speciali per una sua successiva trasmissione al Consiglio regionale per la sua approvazione. Si potrà allora avviare un pacchetto di azioni finanziate con 40 milioni di fondi europei e destinate ad enti pubblici e imprese per la prevenzione della produzione dei rifiuti, la promozione della simbiosi industriale, l’applicazione di tecnologie di riciclaggio per frazioni di rifiuti critiche o contenenti materie prime critiche.

Tutela e uso sostenibile delle acque

Nel corso del 2023 la Regione ha affrontato principalmente gli effetti delle mutate condizioni climatiche (con il lungo periodo di siccità che ha caratterizzato in particolare il 2022), che si ripercuotono in maniera diretta sullo stato dei corpi idrici e sulla disponibilità di acqua.

È stata quindi rivista la strategia regionale di riequilibrio del bilancio idrico, avviando sperimentazioni specifiche in alcuni siti di rilascio del deflusso ecologico, a valle dei prelievi, in alternativa all’applicazione dei deflussi teorici previsti dalle norme. L’obiettivo è quello di adeguare le scelte operative alla reale situazione e solidarizzare tra i diversi utenti l’uso dell’acqua, promuovendo un cambiamento nella gestione.

A supporto di queste politiche sono stati aperti bandi per il finanziamento, con 12 milioni di fondi europei, di interventi destinati a migliorare la capacità degli ecosistemi acquatici presenti in fiumi, torrenti, laghi ed aree umide, di superare le criticità climatiche dovute ai cambiamenti climatici in atto, favorendo le infrastrutture verdi e le misure naturali di ritenzione idrica.

Trasporti sostenibili

Nel 2023 sono stati attivati importanti investimenti, nell’ottica di rendere più sostenibile il sistema dei trasporti incentivando l’utilizzo delle biciclette per gli spostamenti casa-lavoro e l’intermodalità. Due bandi, per un totale di 34 milioni di euro, hanno selezionato interventi proposti dal territorio, in particolari aree strategiche, per il potenziamento delle infrastrutture ciclistiche.

La finalità è favorire la mobilità sistematica a servizio del pendolarismo e la competitività delle due ruote sia su lunghe distanze che come mezzo per il “primo/ultimo chilometro”, anche potenziando l’intermodalità tra la bicicletta ed altri mezzi di trasporto.

A questi, si aggiungono i 9,6 milioni per lo sviluppo di oltre 24 chilometri dell’itinerario europeo per la mobilità turistica della ciclovia nazionale e regionale Vento-Eurovelo 8.

Eventi calamitosi

Per contribuire a prevenire alcune tipologie di eventi calamitosi sono stati finanziati nel 2023 e 2024, per un totale di circa 10 milioni di euro, interventi di sistemazione idrogeologica di situazioni di dissesto in ambito montano, collinare e ripariale a tutela delle aree protette e dei siti della Rete Natura 2000.

Territorio

La Giunta ha adottato a giugno 2024 l’aggiornamento del Piano territoriale regionale, strumento di riferimento per il governo del territorio in Piemonte e che lega le programmazioni e strategie regionali con lo sviluppo locale, favorendo la sussidiarietà e la copianificazione tra tutti gli enti che governano e programmano il territorio.

L’aggiornamento si pone l’obiettivo di integrare nuovi principi di sostenibilità a livello globale ed europeo, le esigenze delle comunità locali e lo sviluppo del sistema socio-economico, valorizzando le risorse ambientali, naturali e territoriali del Piemonte.

Team Mobilità Futura, piena operatività per un trasporto green

Il Team Mobilità Futura, cuore del Centro di Innovazione per la transizione green del trasporto pubblico costituito da Gtt e Fondazione Links, lanciato lo scorso settembre e finanziato con 1,2 milioni di euro dalla Fondazione Compagnia di San Paoloin accordo con la Città di Torino, è pienamente operativo. Nei tempi previsti si è infatti conclusa la selezione delle dieci figure che compongono il Team, che stanno già attivamente lavorando al progetto Tpl Carbon Free. L’obiettivo è arrivare entro il 2030 alla neutralità carbonica del trasporto pubblico torinese.

Nei giorni scorsi si è tenuto l’incontro di aggiornamento sulle attività del progetto cui hanno partecipato i rappresentanti degli enti coinvolti: Alberto Anfossi, Segretario Generale della Fondazione Compagnia di San Paolo, Serena Lancione, Amministratore Delegato di GTT, e Stefano Buscaglia, Direttore Generale di Fondazione LINKS. In questa sede è stata ripercorsa la selezione effettuata tra oltre 200 curriculum vitae visionati e 60 colloqui. I dieci selezionati hanno ricevuto oltre mille ore di formazione tecnica e hanno avuto l’opportunità di visitare due aziende leader del trasporto pubblico locale in Italia ed Europa.

I dieci componenti del Centro stanno ora proseguendo il percorso di training on the job che durerà di due anni presso Fondazione Links, che oltre alla formazione specifica, prevede periodi di affiancamento operativo presso Gtt con il supporto di figure senior dell’azienda. Al termine di questo percorso, i neoassunti entreranno volontariamente a far parte dell’organico di Gtt. L’attività del centro segue tre tematiche principali:

  1. Transizione energetica ed ecologica;
  2. Innovazione del servizio offerto;
  3. Innovazione del modello operativo.

Seguendo questi tre filoni sono già stati avviati undici progetti, di cui sei operativi definiti “cantiere”, e cinque “di ricerca congiunta”. I primi vedono i ricercatori di Links fornire supporto operativo a Gtt su attività quali l’autoproduzione di energia elettrica tramite la costruzione di nuovi impianti fotovoltaici presso i depositi, il rinnovo dei sistemi digitali della metropolitana e l’adeguamento al Decreto Ansfisa (Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali) di tutti i sistemi a guida vincolata. Con i “progetti di ricerca congiunta”, che hanno un orizzonte temporale più, si punta a delineare gli scenari di sviluppo su tematiche quali climate neutrality, accessibilità, equità e inclusione, oltre all’efficientamento del servizio. Tra le varie attività, c’è lo studio in corso per elaborare scenari alternativi per raggiungere un “sistema energetico a emissioni nette zero”, che analizza le azioni necessarie per azzerare le emissioni dell’azienda valutando tutte le tecnologie disponibili. In parallelo, si sta pianificando l’infrastruttura di alimentazione necessaria nei prossimi anni.

In questi progetti sono coinvolti anche i principali stakeholders locali, tra cui Città Metropolitana, Regione Piemonte, 5T, Agenzia per la Mobilità Piemontese, Infra.TO, IRETI e Confservizi. A supervisionare i lavori un comitato scientifico di alto profilo internazionale con rappresentanti nominati da Comune di Torino, Gtt, Fondazione Links e Politecnico di Torino.

Laghi Avigliana e Viverone, acqua pulita secondo la Goletta

In questi giorni è ritornata in Piemonte la Goletta dei Laghi, storica campagna dedicata al monitoraggio dei laghi italiani per evidenziare la salute delle acque, denunciare le criticità e promuovere gli esempi virtuosi di gestione e sostenibilità a cura di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta
Esame superato a pieni voti per i laghi piemontesi di Avigliana e di Viverone dove gli otto punti campionati hanno mostrato concentrazioni microbiologiche entro i limiti.
Alla presentazione dei risultati oggi ad Avigliana ha partecipato anche Città metropolitana di Torino con l’intervento del consigliere metropolitano delegato all’ambiente Alessandro Sicchiero che ha confermato l’impegno sul contratto di Lago. (Facebook Città Metropolitana)

La città che cambia: al Parco del Meisino il Centro per l’educazione sportiva e ambientale

(TORINO CLICK) – La Giunta comunale – su proposta degli assessori allo Sport, Domenico Carretta, e al Verde pubblico, Francesco Tresso – ha approvato il progetto esecutivo per la realizzazione del Centro per l’Educazione Sportiva e Ambientale nel parco del Meisino.

Si tratta di un passo decisivo per la realizzazione del progetto che darà una nuova vocazione al parco torinese, con un duplice obiettivo: promuovere la pratica sportiva favorendo l’inclusione e l’integrazione sociale, e recuperare l’area abbandonata dell’ex galoppatoio militare trasformandola in un centro didattico sportivo e ambientale.

L’intervento, del valore complessivo di 11 milioni e 500mila euro, è interamente finanziato dai fondi PNRR: 7 milioni e 500mila saranno destinati alla realizzazione della “Cittadella dello Sport”, mentre 4 milioni di euro saranno impiegati per la rigenerazione dell’ex galoppatoio.

L’assessore Domenico Carretta ha dichiarato: “La realizzazione del Centro per l’educazione sportiva e ambientale è una grande opportunità per la città. Offrirà nuove possibilità per promuovere il benessere fisico e l’educazione ambientale dei cittadini. Una volta completati i lavori – continua l’assessore – il Meisino continuerà ad essere un parco aperto a tutti: a chi ama passeggiare e pedalare nella natura, ma anche – in un’ottica inclusiva – a coloro che desiderano praticare diverse discipline sportive all’aperto e in mezzo alla natura”.

L’assessore Francesco Tresso ha aggiunto“Il progetto presta grande attenzione al rispetto e alla cura dell’ambiente naturale del Parco. Grazie al continuo confronto tra gli uffici della Città, l’Ente Parco delle Aree protette del Po Piemontese e gli altri enti competenti, è stato definito un programma di gestione del Parco che andrà a tutelare la natura e la biodiversità in misura maggiore rispetto a quanto avviene oggi. Si tratta quindi di una progettualità importante – conclude l’assessore – che rispetta l’identità e le caratteristiche del luogo e recupera alla pubblica fruizione un’area profondamente degradata, quella dell’ex galoppatoio militare”. 

Il nuovo nome scelto per l’intervento, che sostituisce la precedente denominazione “Parco dello Sport e dell’Educazione Ambientale”, è stato recentemente approvato dal Dipartimento dello Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, su richiesta dall’Ente Parco Po in sede di Conferenza dei Servizi.