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Clima: Torino a impatto zero, nel 2030 tra le 100 città

La Città di Torino rientra ufficialmente fra le 100 città europee che si impegneranno a diminuire le emissioni entro il 2030, diventando anche una “Mission City”, ovvero un hub di sperimentazione e innovazione in ambito climatico, esempio virtuoso per tutte le altre città europee.

“È stata premiata la capacità di Torino di avanzare proposte di valore e di grande qualità. Appena insediati ci siamo messi subito al lavoro per non farci sfuggire l’opportunità di poter avere risorse disponibili sull’ambiente e sulla qualità della vita dei cittadini. È una grande sfida quella della sostenibilità ambientale e le Città ricoprono un importante ruolo per costruire comunità più green. Questo riconoscimento è motivo di grande orgoglio per Torino e per i tutti i torinesi” ha dichiarato il sindaco Stefano Lo Russo.

“Siamo davvero felici di aver ottenuto questo risultato – ha dichiarato Chiara Foglietta, Assessora alla Transizione ecologica e digitale e alle Politiche per l’ambiente – Appena insediati abbiamo scelto di candidarci alla call europea, sapendo che sarebbe stata per tutta la Città un obiettivo alto e sfidante. La selezione è frutto della capacità di fare rete e sistema fra differenti attori e pone la Città tutta di fronte a una delle sfide più grandi e importanti per il prossimo decennio. Oggi abbiamo strumenti in più per scrivere il futuro di Torino”.

La Commissione Europea ha seguito una procedura molto rigorosa per selezionare le 100 città climaticamente neutre entro il 2030 e il risultato è una lista molto forte e diversificata di città e Paesi Europei coinvolti.

La Città di Torino insieme alle altre 99 città europee sarà sostenuta e guidata in questa sfida dal Mission Board for climate-neutral and smart cities della Commissione Europea, attraverso un processo multilivello e co-creativo che sarà formalizzato in un Climate City Contract, adattato ad ogni città. La Mission Board è pienamente ancorata alla strategia europea del Green Deal per rendere l’Europa climaticamente neutrale entro il 2050.

La Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha dichiarato, in occasione dell’annuncio di oggi, che la transizione verde si sta facendo strada in tutta Europa e che c’è bisogno di pionieri che si prefiggono obiettivi ancora più alti. “Queste città ci stanno mostrando la strada per un futuro più sano. Li sosterremo in questo. Iniziamo il lavoro oggi”.

Le Mission Cities riceveranno 360 milioni di euro di finanziamento Horizon Europe per il periodo 2022-2023 per avviare i percorsi di innovazione verso la neutralità climatica. Le azioni riguarderanno la mobilità sostenibile, l’efficienza energetica e la pianificazione urbana verde.

A livello locale, la Città sta già iniziando il dialogo con le principali istituzioni e coi partner strategici del territorio per portare avanti in maniera congiunta le azioni che potranno permettere di raggiungere l’ambizioso traguardo della neutralità climatica.

La candidatura alla call europea, presentata a gennaio 2022, prevedeva la compilazione di un questionario di descrizione della situazione della Città a livello di emissione di gas serra e le misure adottate per contrastarle in campo energetico, nei rifiuti, nel trasporto e in ambito smart city.

La candidatura è stata un lavoro di territorio partito da iniziative in corso, come la collaborazione con l’Energy Center del Politecnico di Torino. Il lavoro si svilupperà coinvolgendo il Politecnico, l’Università di Torino, la ESCP Business School e i numerosi attori dell’ecosistema locale presenti sulle due piattaforme di Torino City Lab e Torino Social Impact.

Nasce la Fondazione Zoom

Ente di ricerca per la tutela ambientale del bioparco ZOOM

Nato nel 2009, ZOOM è il primo bioparco immersivo d’Italia: basato sugli innovativi concetti derivati dalle
evoluzioni delle strutture zoologiche in Europa e nel mondo, per i quali il punto di partenza è la fedele ricostruzione
dell’habitat naturale di provenienza delle specie. Un luogo studiato per mettere in sintonia le persone con le
specie animali ed il loro habitat, educando alla sostenibilità e salvaguardia ambientale, alla tutela del valore
della biodiversità. Membro EAZA1, in 13 anni di attività, il Bioparco ha inoltre partecipato a diversi programmi
di conservazione e ricerca per le specie minacciate in situ ed ex situ, ha contribuito ad oltre 100 tra tesi e
ricerche scientifiche, alcune delle quali con relativa pubblicazione scientifica, ha sostenuto numerosi progetti di
conservazione, raccogliendo oltre 100mila euro, e organizzato quasi 250 tirocini formativi.

Oggi ZOOM Torino, a 13 anni esatti dalla sua inaugurazione, grazie al know-how acquisito e alle numerose
esperienze maturate sul campo, costituisce la Fondazione ZOOM: un Ente di ricerca per sviluppare iniziative e
studi multidisciplinari a tutela dell’ambiente grazie alla collaborazione tra ricercatori, educatori ed esperti.

“La Fondazione Zoom – dichiara Umberto Maccario, Amministratore Delegato ZOOM Torino – nasce
dall’esigenza di dare maggior enfasi all’attività scientifica promossa dal bioparco, con l’obiettivo di realizzare
progetti di ricerca e modelli ecosostenibili. Zoom si occupa da sempre della sensibilizzazione del pubblico rispetto
alle grandi tematiche ambientali, ma da oggi, grazie alla Fondazione, avremo l’opportunità di catalizzare le
energie, collaborare con altri enti, contribuendo ancor più concretamente alla salvaguardia dell’ambiente e alla
tutela delle specie animali a rischio estinzione. La Fondazione, infatti, opera a tutela della natura ad ampio spettro,
promuovendo la ricerca scientifica e ispirando nuovi modi di vivere e di interagire con il nostro pianeta, affinché
si possano conservare in modo più efficace gli ecosistemi. Tra i nostri obiettivi, inoltre, figura anche l’educazione
delle nuove generazioni, elemento essenziale per far germogliare il seme della cultura ambientale, affinché venga
compresa l’importanza del rispetto per il nostro pianeta, un patrimonio universale che noi tutti dovremo imparare a
preservare”.

“Sono felice di prender parte a questo interessante progetto – dichiara Rodolfo Zich, Presidente della
Fondazione ZOOM – La nascita della Fondazione coincide con l’approvazione in via definitiva della proposta di
legge per la modifica degli articoli 9 e 41 della Costituzione. Da questo momento, infatti, anche a livello nazionale
sarà garantita la ‘tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi’ e la Natura ha finalmente ottenuto anche
un riconoscimento costituzionale. La “vision” e la “mission” della Fondazione perseguono i medesimi obiettivi,
un’ulteriore conferma di come i temi da noi trattati siano fondamentali, molto attuali, e di quanto sia importante
promuovere la conoscenza diffusa per fermare i processi di autodistruzione innescati dall’uomo”
Lo scopo della Fondazione è promuovere la ricerca scientifica, sia in ambito zoologico che ambientale, con
focus sulla biodiversità e monitoraggio ecologico, sulla salute e benessere animale, sullo sviluppo sostenibile, sulla
salvaguardia e il miglioramento delle condizioni dell’ambiente.

La Fondazione intende creare collaborazioni dinamiche e produttive tra diverse realtà, dagli stakeholder alle
organizzazioni nazionali/internazionali fino alle comunità locali, mettendo sempre la ricerca al centro e operando
affinché questa migliori la connessione tra comunità e natura, sia di supporto e utilità sociale ed ambientale e porti
ad azioni concrete.

AMBITI DI INTERVENTO & PROGETTI
Le aree che vedono l’intervento della Fondazione per la tutela ambientale e l’incentivazione di protezione,
rigenerazione e sviluppo sostenibile, sono:
• Tutela della biodiversità
• Cambiamento climatico, inquinamento e impatto antropico
1 European Association of Zoos and Aquaria, l’autorevole ente europeo per la tutela delle specie animali in ambiente controllato e l’educazione ambientale

La Fondazione, inoltre, condivide la mission che, da sempre, ha contraddistinto il Bioparco: formare, educare e
sensibilizzare la popolazione e le comunità locali verso la salvaguardia del Pianeta e la conservazione della specie.
Per il 2022 sono già stati attivati dei progetti:

• BEE ZOOM – per la salvaguardia degli impollinatori.
Localizzazione: Piemonte e Botswana
Progetto: censimento e biomonitoraggio degli impollinatori
Obiettivo: favorire i servizi ecosistemici e, quindi, il recupero di habitat danneggiati.
Attività extra: realizzazione di corsi di apicultura ed educazione alla biodiversità alle
comunità locali africane e promozione di tecniche sostenibili per la gestione delle risorse
naturali.

• BIO-MONITORANDO – per l’analisi dell’impatto del cambiamento climatico e
dell’inquinamento sulla biodiversità.

Localizzazione: Bioparco ZOOM Torino
Progetto: studio dell’impatto che gli inquinanti hanno sullo stato di salute di animali e piante
Obiettivo: trovare soluzioni affinché diminuisca la contaminazione ambientale e aumenti il
benessere degli organismi animali e vegetali

• HIPPO ENERGY – per il sostegno e il benessere psico-fisico dei bambini ospedalizzati
Localizzazione: Ospedale Regina Margherita di Torino
Progetto: installazione di una vasca contenente pesci africani grazie alla quale sviluppare
attività educative e ludico-esperienziali.

Obiettivo: offrire ai piccoli pazienti momenti ludico-educativi che regalino momenti di
spensieratezza e al contempo permettano di analizzare gli effetti benefici degli animali sui
bambini ospedalizzati.

“I progetti attivati dalla Fondazione – racconta Filippo Saccà, Direttore Fondazione ZOOM – sono esempio
di come non solo siano orientati alla ricerca scientifica applicata ed allo studio dei risultati che ne derivano ma
possono anche contribuire a trovare soluzioni concrete e pratiche nuove per una vita più sostenibile.”
“La Fondazione ZOOM – prosegue Saccà – ha come obiettivo ultimo la ‘conservazione’ del Pianeta. Per farlo è
necessario creare legami e identificare network, sia nazionali che internazionali, che permettano di raggiungere
gli obiettivi e promuovere i progetti portando ad una ‘coscienza scientifica’ diffusa e standardizzata.”

ZOOM FOUNDATION LAB
La sede della Fondazione ZOOM si trova oggi presso il Bioparco.
Nell’arco dei prossimi mesi, all’interno del Bioparco, sarà creata la “ZOOM FOUNDATION LAB”, un luogo
dedicato a ricercatori e tesisti, dove saranno forniti strumenti ed attrezzature idonei alla ricerca, e dove studenti
e scienziati potranno incontrarsi, confrontarsi e lavorare insieme perseguendo gli obiettivi comuni.

DONAZIONI
Sono molteplici le possibilità di donare fondi per la ricerca e a supporto delle attività organizzate dalla
Fondazione:
• Donazione diretta (Iban: IT11M0342546190CC0022001015)
• Tramite il 5xMille (Cf 12599050015)
• Aderendo a progetti speciali come l’adozione, a distanza, di un animale ospitato a ZOOM
• Acquistando prodotti benefici venduti presso lo shop del Bioparco o online
• Aggiungendo un contributo al ticket di ingresso del Bioparco ZOOM
• Partecipando agli eventi di raccolta fondi che saranno organizzati dal Parco durante l’anno

GLI ORGANI DELLA FONDAZIONE
Fanno parte del Consiglio di Amministrazione alcune delle massime cariche in ambito universitario, scientifico
ed imprenditoriale:
• Rodolfo Zich: Professore emerito Politecnico di Torino; Socio Nazionale Accademia delle
Scienze di Torino; Presidente Cluster Nazionale Tecnologie per le Smart Communities;
Presidente Onorario Fondazione Torino Wireless
• Enrico Macii: Professore di Ingegneria Informatica presso il Politecnico di Torino.
• Piercarlo Rossi: Professore presso il Dipartimento di Scienze economico-sociali e
matematico-statistiche dell’Università degli Studi di Torino
• Andrea Ferrero: Presidente CDA ZOOM Torino
• Umberto Maccario: Amministratore Delegato ZOOM Torino
• Carlo Giordano: Amministratore Delegato Immobiliare.it S.p.A e consigliere CDA ZOOM
Torino
• Gianluca Serino: Avvocato Partner e Founder di Labjus
Fanno parte del Comitato Scientifico 4 professionisti che operano, da anni, nell’ambito della ricerca scientifica
e che collaborano direttamente da sempre con il bioparco:
• Valentina Isaja: membro della commissione scientifica europea EEP (per la supervisione
e ricerca sui pinguini africani nelle strutture zoologiche in Europa),ha gestito i progetti di
conservazione in natura promossi dal Bioparco Zoom. Ha lavorato per molti anni in ambito
marino, prima in Grecia, poi in Italia fino al trasferimento, nel 2003 alle Maldive dove si è
occupata del campionamento della fauna e dei coralli presenti nel reef. Nel 2005 torna in
Italia, consegue un Master e inizia a collaborare con il Bioparco, ed è tutt’ora membro del
team
• Marco Gamba: Presidente Corso di Laurea ECAU (Evoluzione del comportamento animale
e dell’uomo), professore presso il Dipartimento Scienze della vita e biologia dei sistemi
dell’Università di Torino e membro dell’International Primatological Society e
dell’Associazione Italiana di Antropologia. È stato Docente in Madagascar presso
l’Università di Mahajanga e presso l’Università delle Comore. L’ambito dei suoi studi si
concentra principalmente sull’evoluzione del comportamento e della comunicazione animale
nonché sulla fonazione dei primati. Sua la creazione del software per l’analisi del suono
BORIS.
• Simona Bonelli: coordinatrice del Laboratorio di Zoologia (ZooKab), consulente del
Ministero dell’Ambiente per la creazione della prima Lista Rossa delle Farfalle Italiane nonché
rappresentate italiano del progetto Butterfly Conservation Europe. Da oltre 15 anni studia
la biologia, l’ecologia e la conservazione dei lepidotteri. Oggi è professoressa presso il
Dipartimento Scienze della vita e biologia dei sistemi dell’Università di Torino.
• Elisabetta Macchi: professoress a nel Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università
di Torino è membro della Società Italiana di Fisiologia Veterinaria e del Centro
Iterdipartimentale di Ricerca e Collaborazione scientifica con i Paesi del Sahel e dell’Africa
Occidentale. Gli ambiti della sua ricerca spaziano dalla fisiologia del comportamento e della
comunicazione animale al monitoraggio del benessere animale in animali impiegati in attività
e terapie assistite.

La Ciclofficina promuove il riuso a Santena

SANTENA – Domenica 15 maggio 2022, durante l’89° Sagra dell’Asparago a Santena, arriva il progetto ECO3R con la Ciclofficina Fiab-Muoviti Chieri.
Un’iniziativa che promuove l’economia circolare e il concetto di riuso. La Ciclofficina, infatti, sarà presente con uno stand in piazza Martiri della Libertà a Santena, in cui dalle 9 alle 18 sarà possibile portare la propria bicicletta che potrà essere riparata, con un’offerta libera, oppure scambiata rispettando la filosofia del riuso.
Infatti, il progetto ECO3R cofinanziato da AtoR e promosso dal Consorzio Chierese per i  Servizi, capofila del progetto, e dal Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, che coinvolge i 19 Comuni del Chierese e del Carmagnolese che fanno parte del Consorzio, si pone come obiettivo educare e diffondere i temi del riuso e del riciclo rendendo parte attiva la comunità.
«Saremo presenti alla Sagra con un progetto che dà una seconda vita alle biciclette – spiega Davide Pavan, direttore del Consorzio Chierese per i  Servizi – educando alle 3 R: riusa, ricicla e riduci».

Corona verde: presentato il Piano di marketing delle aree periurbane

 

Fra le idee emerse, la creazione di un “food hub”, l’implementazione del “coworking rurale” e la creazione di una filiera di prossimità della carne di cinghiale

La Corona verde, ovvero la periferia e la cintura dell’area metropolitana di Torino, con il suo circuito di piste ciclabili, i siti di interesse artistico-culturale come le residenze sabaude, i campi coltivati all’interno dei parchi naturali periurbani, è una fonte di opportunità per il rilancio di un turismo lento e a chilometro zero, che si è riscoperto durante il lockdown, nonché di sviluppo di idee imprenditoriali legate all’agricoltura e al comparto eno-gastronomico. È quanto emerso nel corso della giornata di presentazione del Piano di marketing realizzato nel contesto della governance territoriale di Corona verde e delle attività realizzate con il progetto ToP Metro Riqualificazione Periferie della Città Metropolitana Torino, grazie ai fondi resi disponibili dal Bando per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie.
Nella sala Agorà di I3P, l’Incubatore del Politecnico di Torino sono intervenuti per la Regione Piemonte il responsabile del settore Sviluppo sostenibile, biodiversità e aree naturali, per la Città Metropolitana di Torino il responsabile della struttura Integrazione processi finanziari e contabili, oltre a rappresentanti della società cooperativa Corintea e dell’Incubatore.
Il Piano di marketing, realizzato all’interno di un più ampio Piano di comunicazione e di animazione territoriale, si pone come strumento di rilancio e sviluppo del territorio di Corona verde: 93 Comuni che si dipanano dalla centrale Torino.
Fra le idee scaturite nel corso dei numerosissimi incontri propedeutici alla realizzazione del piano, sono state individuate 3 aree di macroprogettualità: i Distretti del cibo, ovvero sistemi produttivi locali che integrano attività agricole e imprenditoriali (sul modello del Distretto reale di Stupinigi); le Green communities, ossia comunità locali coordinate tra loro all’insegna dello sviluppo sostenibile dal punto di vista energetico, ambientale, economico e sociale; e le Comunità energetiche rinnovabili, associazioni fra enti e anche singoli cittadini che si dotano di infrastrutture per produrre energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo e alla condivisione. Sono poi state individuate delle opportunità di sviluppo imprenditoriale nel territorio di Corona verde. Alcuni esempi: l’organizzazione di rassegne e di eventi culturali e ricreativi nelle aziende agricole; lo sviluppo di una filiera di prossimità della carne di cinghiale, come nel caso del Parco naturale La Mandria, che ha individuato in questo ungulato il suo prodotto tipico ed ha avviato un piano di contenimento programmato per ridurre i danni agricoli e prevenire incidenti stradali; il lancio di un “Corona verde food hub”, ovvero un servizio di vendita aggregata di prodotti agroalimentari delle aziende agricole del territorio; la realizzazione di spazi di “coworking rurale”; l’allestimento di punti di ristoro, fissi o mobili, sugli itinerari ciclabili, nei parchi e nelle aree pubbliche; la creazione delle ciclostazioni intermodali; la definizione di proposte turistiche esperienziali sul territorio.
E proprio una idea imprenditoriale su questo ultimo argomento, “Alternatò”, è stata premiata come vincitrice della Business Model Canvas competition, parte del Piano di marketing, con l’intervento di Hangar Piemonte, degli incubatori universitari I3P, 2i3T. Un’idea che propone di creare dei pacchetti turistici ad hoc per il territorio di Corona verde lanciando un turismo soprattutto, ma non solo, di visitatori di prossimità: quei cittadini che hanno riscoperto le bellezze naturali delle periferie verdi durante il lockdown. Un turismo lento e green con spostamenti a impatto zero, in bici o a piedi, e visite guidate in luoghi caratteristici della cintura torinese come il villaggio Leumann di Collegno e il giardino botanico Colla di Rivoli.

Solo qualche goccia di pioggia, aumentano le temperature e i fiumi sono sempre più poveri

Pochi rovesci di pioggia, tra martedì e giovedì, ma subito dopo torna l’alta pressione, e le temperature saranno in aumento dalla prossima settimana.

Il mese di maggio non porterà le piogge assenti per tutto  l’inverno e nella prima parte della primavera, se non per brevi parentesi.

Giovedì sera e venerdì la pressione atmosferica aumenterà con correnti più asciutte da nord-ovest.

Tale quadro meteorologico associato ai maggiori consumi d’acqua, per usi domestici e soprattutto in agricoltura, fa sì che la  portata dei fiumi si impoverisca ulteriormente.

RicicloAMO, ecco il progetto

Progetto “RicicloAMO” promosso dalla Società Canavesana Servizi (SCS) e dall’I.I.S. “G.Cena” di Ivrea, di cui è Dirigente Scolastico il Prof. Ing. Enrico Bruno. Referenti del progetto sono stati i docenti Anna Scarpa e Francesco Scolastini. Le classi coinvolte sono le seconde R ed S dell’ Indirizzo Servizi Culturali e dello Spettacolo. Gli studenti hanno realizzato dei manifesti per sensibilizzare la popolazione sula raccolta differenziata dei rifiuti. Gli stessi saranno utilizzati dalla Società Canavesana Servizi nelle scuole e in altri luoghi con l’intento di promuovere il corretto riciclo dei rifiuti. I lavori degli allievi sono stati seguiti dai docenti delle materie di indirizzo Chiara Scarciglia e Mirko Guidi. La premiazione si è svolta nell’Aula Magna dell’Istituto Cena il 29.04.2022. Hanno partecipato il Direttore Generale della società SCS Andrea Grigolon e la Responsabile Comunicazione Silvia Orlandini. I manifesti sono stati votati dai docenti e dagli studenti di tutte le classi dell’istituto e dalla giuria composta dal Dirigente Scolastico, dal Vicepreside Ezio Francisco, dal Direttore Generale SCS e dalla dott.ssa Orlandini. Dei lavori presentati tre sono risultati i più votati. La società SCS ha omaggiato gli studenti con una borraccia ecosostenibile.

Progetto sperimentale di sensibilizzazione ambientale a Barriera di Milano

“Differenziamo senza differenze”

 

L’iniziativa, aperta a tutte le associazioni del quartiere, prenderà il via a maggio e coinvolgerà le realtà territoriali e i cittadini sull’importanza dei temi ambientali

 La Città di Torino, la Circoscrizione 6 e Amiat Gruppo Iren hanno deciso di avviare nel quartiere Barriera di Milano una sperimentazione nell’ambito delle attività di sensibilizzazione ed educazione ambientale. “Differenziamo senza Differenze”, questo il nome del progetto promosso, nasce con l’obiettivo di creare occasioni di dialogo e confronto sulle tematiche ambientali, coinvolgendo sia coloro che vivono e animano il territorio, sia mediatori culturali ed altri attori presenti nella zona, con l’obiettivo di raggiungere in modo capillare quanti più abitanti possibili.

Attraverso una call to action rivolta alle associazioni operanti a Barriera di Milano, individuato come quartiere “pilota” del progetto, verrà attivato nelle prossime settimane un tavolo di co-progettazione che si riunirà per una prima seduta giovedì 5 maggio e, grazie al confronto tra amministrazione, Amiat e le diverse realtà del quartiere, si potrà tradurre in azioni concrete di coinvolgimento della cittadinanza: lo scopo è quello di diffondere una cultura della tutela dell’ambiente e del bene comune capace di integrarsi con il ricco contesto multiculturale che caratterizza il quartiere. Al centro del progetto restano i temi della sostenibilità ambientale a tutto tondo, fondamentali per una città più vivibile per tutti.

Le associazioni interessate a far parte del tavolo di co-progettazione possono comunicare la propria disponibilità a partecipare scrivendo a  comunicazionepiemonte@gruppoiren.it

“L’iniziativa, pronta a partire in questi giorni, nasce con l’obiettivo di costruire strumenti di cittadinanza attiva sui temi ambientali, anche per facilitare i cittadini nel percorso di differenziazione della raccolta – spiega l’Assessora alle Politiche Ambientali, Chiara Foglietta -. Siamo sicuri che la collaborazione con le comunità e le realtà associative del quartiere ci aiuterà a coinvolgere gli abitanti e contribuirà a sensibilizzarli sull’importanza dei temi ambientali rendendoli più consapevoli e attivi”.

 

“Questo progetto innovativo, che coinvolge e rende protagonisti le istituzioni, le associazioni e i residenti, fornirà al nostro territorio una consapevolezza che si rivelerà vincente per la vivibilità del quartiere – aggiunge Valerio Lomanto, Presidente della Circoscrizione 6 -. Questo ci permetterà inoltre di sviluppare strumenti fondamentali per migliorare la sensibilità ambientale sull’importanza di una corretta raccolta differenziata, integrando quanto già realizziamo sul territorio in dialogo con Amiat”.

 

“L’obiettivo dell’iniziativa è quello di favorire lo sviluppo di un percorso di confronto che, partendo dal basso, stimoli delle azioni di sensibilizzazione della popolazione torinese che vive in Barriera di Milano, capillari e il più possibile efficaci – dichiara Christian Aimaro, Presidente di Amiat -. Una modalità nuova e sperimentale che, coinvolgendo associazioni, parrocchie, circoli e le comunità straniere del quartiere, potrà aumentare la sensibilità sui temi della sostenibilità a tutto tondo. Si tratta di un progetto unico a livello nazionale, che punta ad invertire il paradigma della comunicazione ambientale, favorendo un percorso di interconnessione tra le varie sensibilità ed una diffusione quanto mai orizzontale di tematiche fondamentali ed ogni giorno sempre più attuali ed urgenti”.

 

Comau, tecnologie innovative per l’ambiente

 Il 22 aprile si celebra la Giornata Mondiale della Terra, data simbolica nella quale si rinnova l’impegno per promuovere la salvaguardia del pianeta. Per il 2022 aziende, istituzioni e cittadini, sono invitati ad agire e innovare: è il momento di creare una partnership per il pianeta, per preservarlo e proteggerlo. Negli ultimi decenni, insieme ai cambiamenti climatici, la domanda di risorse ha continuato a crescere, minacciando sempre più l’ambiente che ci circonda. Anche l’economia deve fare i conti con risorse finite. Alla transizione verso un’economia circolare – capace di mettere in discussione la logica dell’usa e getta tipica del modello di sviluppo lineare – si è aggiunta la necessità di raggiungere un’economia a zero emissioni di carbonio. Agire in modo responsabile verso le risorse del Pianeta significa intraprendere azioni per minimizzare e neutralizzare i propri impatti ambientali. Con l’economia circolare i prodotti e i loro componenti sono progettati per essere recuperati o riciclati per prolungare il loro ciclo di vita a tutto vantaggio dell’ambiente.

Proprio in quest’ottica Comau sta utilizzando la propria esperienza nei sistemi e prodotti di automazione per lo sviluppo di processi innovativi, nonché di soluzioni ingegneristiche flessibili e modulari nel campo dell’elettrificazione. Con l’aumentare del numero di veicoli elettrici, aumenterà di conseguenza il numero di batterie che raggiungeranno la fine del loro ciclo di vita. I processi per il loro smontaggio negli impianti di riciclaggio – attualmente eseguiti manualmente – richiedono il rispetto di elevati standard di sicurezza a causa dei pericoli legati alla gestione di materiali ad alta potenza elettrica. A questi, si aggiungono implicazioni dal punto di vista ergonomico: lo smontaggio manuale, infatti, richiede la movimentazione di carichi pesanti. Il problema potrebbe essere risolto con l’introduzione di apparecchiature automatiche che permettano di ridurre il tempo di ciclo per lo smontaggio delle batterie. Uno smontaggio robotizzato porterebbe anche all’estrazione di elementi più puri e preziosi dalle batterie che potranno così essere riutilizzati per nuove batterie.

Il progetto Flexible Battery Dismantling (Flex-BD) – supportato da EIT Manufacturing, comunità di innovazione finanziata dall’Unione Europea all’interno di EIT – a cui sta lavorando Comau insieme ad altri partner, ha come obiettivo l’automatizzazione di tutte le operazioni di smontaggio delle batterie, generando quindi un impatto positivo sulla salute e sicurezza delle persone. Inoltre, dal punto di vista qualitativo il processo di smontaggio sarà maggiormente ripetibile e standardizzabile, riducendo gli sprechi e ottimizzando il riutilizzo delle materie prime dei pacchi batteria.
La flessibilità dell’automazione sarà assicurata grazie all’utilizzo di metalinguaggi e approcci autoadattativi, che permetteranno l’impiego di Flex-BD in un’ampia gamma di famiglie di prodotti, garantendo il miglioramento della produttività complessiva dell’impianto di riciclaggio.

“L’automazione può essere di grande aiuto per la gestione del fine vita dei prodotti. Da sempre costruiamo e integriamo robot industriali e, le competenze sviluppate all’interno del nostro Innovation Office negli ultimi anni, si sono rivelate molto importanti. spiega Paolo Tebaldi, Business Development Comau.

Affinché la transizione energetica sia realmente sostenibile non è solo necessario produrre in modo efficiente tecnologie all’avanguardia per l’elettrificazione, ma anche gestire l’impatto ambientale collegato al fine vita delle batterie stesse. Per questo Comau, insieme ad altre otto aziende, ha firmato un Memorandum of Understanding per sviluppare una catena del valore nazionale per la gestione del fine vita delle batterie al litio provenienti dal settore automotive. In questo ambito Comau si occupa dello sviluppo di soluzioni automatizzate per il disassemblaggio e il ri-assemblaggio dei pacchi e moduli batteria nel rispetto degli standard di sicurezza, dando il proprio supporto anche alle attività di progettazione dei nuovi pacchi batteria.

Ne è un esempio il suo progetto HR-Recycler – finanziato nell’ambito del programma Horizon 2020 della Comunità Europea – con il quale Comau mira allo sviluppo di un impianto di riciclaggio ibrido uomo-robot per apparecchiature elettriche ed elettroniche operante in un ambiente interno. L’obiettivo fondamentale del sistema sarà quello di sostituire le attività manuali – costose, rischiose e dispendiose in termini di tempo – di pretrattamento dei materiali dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) con procedure robotizzate per la classificazione di dispositivi elettrici/elettronici, il loro smontaggio e smistamento dei componenti.

Con lo sviluppo di questi progetti, Comau contribuisce concretamente al raggiungimento dei Sustainable Development Goals (SDGs) delle Nazioni Unite 7, 9, 12 e 17 che, attraverso la realizzazione di robuste partnership e la cooperazione globale, promuovono la gestione responsabile dell’energia, la costruzione di infrastrutture resilienti, innovative e sostenibili e l’adozione di un approccio rispettoso dell’ambiente.

“Puliamo il mondo” a Volpiano

Sabato 23 aprile nella zona degli impianti sportivi


Ritrovo alle 14 all’ingresso del campo di atletica di via San Grato, con guanti e mascherina

Sabato 23 aprile il Comune di Volpiano, in collaborazione con Legambiente, organizza «Puliamo il mondo», per rimuovere i rifiuti abbandonati nella zona degli impianti sportivi; ritrovo alle 14 all’ingresso del campo di atletica di via San Grato 110, con guanti e mascherina. L’iniziativa è accompagnata dalla distribuzione, nei giorni precedenti, delle borracce in alluminio agli alunni del primo anno della scuola primaria di Volpiano, con l’obiettivo di promuovere comportamenti «plastic free» e salvaguardare l’ambiente.

Commenta Luca Ferrero, assessore all’Ecologia del Comune di Volpiano: «Riprendiamo questa iniziativa dopo due anni di fermo dovuti alla pandemia. Cerchiamo di sensibilizzare quanto più possibile i cittadini per contenere al massimo il fenomeno delle discariche abusive e soprattutto l’abbandono di rifiuti di ogni genere nelle campagne e sui bordi delle strade. La corretta gestione del rifiuto è ciò che serve per contribuire concretamente alla salvaguardia del pianeta. Spero che a questo evento partecipino numerosi giovani perché è proprio da loro che dobbiamo aspettarci un vero cambiamento; insieme alle nuove generazioni dobbiamo impegnarci al massimo su questo tema».

Comunità energetiche, il bando ai Comuni del Pinerolese

I COMUNI DEL PINEROLESE SI AGGIUDICANO 230.000 € DI UN BANDO COMPAGNIA DI SANPAOLO PER SVOLGERE GLI ASSESSMENT NECESSARI ALLA COSTITUZIONE DI COMUNITA’ ENERGETICHE RINNOVABILI

Alla base un forte coordinamento di territorio espresso nella costituzione dell’associazione di scopo comunità energetica del pinerolese

Acea pinerolese ne ha seguito l’ideazione e attuerà la progettazione e la candidatura ai successivi bandi pnrr con la realizzazione da fine anno

 

 I Comuni, coordinati dall’ATS Comunità Energetica del Pinerolese e grazie al contributo tecnico della loro multiutility Acea Pinerolese, si sono aggiudicati 230.000 euro del bando Next Generation We di Fondazione Compagnia di San Paolo. Il finanziamento trasformerà in realtà il sogno dei Comuni di costituire diverse Comunità energetiche che vedranno come territori di sviluppo proprio Pinerolo, le valli e l’area di pianura e daranno una notevole spinta in avanti alla realizzazione che sarà coordinata così come lo è stata la candidatura vincente al Bando da Acea Pinerolese.

L’aggiudicazione del Bando – ha dichiarato Francesco Carcioffo, AD di Acea Pinerolese Industriale Spa – è un importantissimo obiettivo raggiunto da parte dei Comuni al fine di poter agevolmente concludere le fasi di studio delle varie comunità energetiche che potranno costituirsi nel Pinerolese. L’aggiudicazione testimonia la coesione e il forte lavoro di squadra dei Comuni, che con il nostro supporto e coordinamento, in qualità di Azienda del territorio con elevate competenze specifiche nel settore e il prezioso contributo del Prof. Angelo Tartaglia, porterà alla costituzione di numerose e diverse Comunità energetiche Rinnovabili che daranno sempre maggior concretezza all’impegno di smarcarsi dalle fonti fossili, sottoscritto dai comuni pinerolesi nel 2019  che ha portato alla costituzione della  prima OIL FREE Zone. Il pinerolese diventa sempre più un polo di rilevanza nazionale per le CER dopo aver dato battesimo alle prime Comunità energetiche Condominiali d’Italia.”

I Comuni del Pinerolese hanno saputo farsi trovare pronti ed uniti” – dichiara il Consigliere Scalenghese Emanuel Giraudo, Presidente dell’A.T.S. Comunità Energetica dei Pinerolese, entità giuridica costituita dalla maggior parte dei Comuni del Pinerolese – “Si tratta di un percorso nato qualche anno fa che ci ha portati a dotarci di una struttura stabile a partecipazione Comunale: l’Associazione Temporanea di scopo Comunità Energetica del Pinerolese. Abbiamo predisposto un progetto corale, grazie all’aiuto di ACEA Pinerolese, Politecnico di Torino ed Environment Park, presentando sette domande in rappresentanza dell’intero territorio: Scalenghe e Vigone per tutta la pianura; Pragelato, Pomaretto ed Inverso Pinasca per la Val Chisone e Germanasca; Cantalupa per la Val Noce e, infine, Torre Pellice in rappresentanza della Val Pellice. Tutte le domande sono state finanziate riconoscendo il valore di un territorio che sa coordinarsi ed accordarsi. Questo contributo deve essere il volano per portare sul territorio i fondi del PNRR e contribuire attivamente al processo di transizione energetica.”