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Inaugurati 100 nuovi orti urbani e una food forest nel Parco Piemonte

Ieri alla presenza dell’assessore al Verde della Città di Torino, Francesco Tresso – sono stati inaugurati 100 nuovi orti urbani e una food forest all’interno di Orti Generali, nell’area verde del Parco Piemonte, quartiere Mirafiori Sud.

Rispetto ai 170 già attivi dal 2019, i nuovi appezzamenti presentano una specificità: ciascuno dispone infatti di 50 metri quadrati di orto e 25 di food forestuna soluzione NBS (Nature based Solutions) che include alberi emergenti, alberi da frutto, arbusti e piante rampicanti, con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’aria, favorire la biodiversità e mitigare le isole di calore. Per garantire una crescita ottimale e creare nuovi micro-corridoi ecologici gli alberi e gli arbusti sono stati messi a dimora dal 2023, con alcuni cantieri partecipati. Gli appezzamenti sono inoltre separati da siepi lineari composte da lamponi, ribes, cassis e dieci diverse varietà di rose damascene, utilizzabili per sciroppi e confetture.

Le nuove assegnazioni contribuiranno a ridurre la lunga lista di attesa formata da oltre mille persone interessate a gestire un orto urbano nella realtà di Mirafiori, divenuta negli anni un vivace luogo di incontro e di socialità attorno all’agricoltura urbana.

I nuovi orti sono parte del progetto “Ecosistema Agroforestale Urbano”, incentrato sulla sostenibilità e sul miglioramento ambientale, che interessa due realtà torinesi – Orti Generali e Cascina Falchera – situate ai due estremi della città, e realizzato grazie al contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando “Simbiosi. Insieme alla natura per il futuro del Pianeta”. Altri cento orti, facenti sempre parte del progetto guidato da Orti Generali, sono stati recentemente inaugurati nell’hub di innovazione sociale e ambientale del quartiere Falchera, anch’essi racchiusi da una fascia di mitigazione a food forest di 2000 piante che protegge le coltivazioni.

“L’inaugurazione dei nuovi orti al Parco Piemonte rappresenta un passo importante per la Città di Torino – ha commentato l’assessore Tresso – che continua a investire sul verde per un miglioramento della qualità della vita. Orti Generali si conferma un progetto virtuoso di rigenerazione del territorio e dimostra come l’orticoltura e l’agricoltura urbana partecipativa possano avere un impatto positivo sulla biodiversità e sulla partecipazione delle comunità locali”.

Nato nel 2010 da un percorso partecipativo di comunità, Orti Generali si è evoluto nel 2018 con la concessione da parte della Città di 5 ettari di terreno all’interno del Parco Piemonte. Da area in abbandono con una residua attività agricola, grazie a un innovativo modello di impresa sociale lo spazio è stato trasformato in luogo di aggregazione e di condivisione di pratiche, esperienze e competenze legate alla coltivazione urbana. Oggi il parco ospita 270 orti, una fattoria didattica e un pascolo con tre mucche scozzesi; per preservare e valorizzare il carattere pubblico del parco circa due terzi dell’area sono stati destinati a spazi verdi condivisi, dove incontrarsi e socializzare attorno a un grande chiosco in cui, oltre alla trasformazione delle materie prime degli orti, vengono offerti servizi culturali, sociali, educativi e formativi. Nel 2023 il progetto ha vinto il Premio Nazionale del Paesaggio del Ministero della Cultura, un importante riconoscimento che ne ha attestato il valore nel panorama di iniziative di rigenerazione urbana e sostenibilità ambientale.

Misure antismog: livello 0 (bianco) fino a venerdì 28 

Sulla base dei dati previsionali sulla qualità dell’aria forniti oggi da Arpa Piemonte è stato confermato il livello 0 (bianco) delle misure antismog. Fino a venerdì 28 marzo 2025 compreso – prossimo giorno di controllo – resteranno pertanto in vigore le sole misure strutturali di limitazione al traffico.

Eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, verranno comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entreranno in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi dai blocchi è disponibile alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale

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Rivoli: la Consulta per l’Agricoltura al lavoro sugli orti urbani condivisi

La Giunta Comunale ha individuato negli orti urbani uno dei primi obiettivi concreti da realizzare per promuovere la sostenibilità ambientale, il benessere sociale e la valorizzazione del territorio.
Il progetto prevede la creazione di orti urbani condivisi, gestiti da associazioni e aperti alla comunità, oltre alla possibilità per i cittadini di ottenere spazi individuali per coltivare il proprio orto, favorendo l’autoproduzione e il contatto con la natura.
Per rendere operativa questa iniziativa, il Comune si avvarrà della Consulta per l’Agricoltura, istituita nell’ultimo Consiglio Comunale del 27 febbraio come organo di confronto e partecipazione tra Amministrazione, imprese agricole, associazioni e cittadini. La Consulta avrà un ruolo chiave nell’individuazione delle aree più idonee a ospitare gli orti urbani, grazie alla conoscenza del territorio e all’esperienza dei suoi membri.
La Consulta per l’Agricoltura è nata con l’obiettivo di stimolare idee e progetti per lo sviluppo rurale, esprimere pareri sulle politiche agricole e ambientali, promuovere bandi e finanziamenti e rafforzare la rete agricola locale. Un’attenzione particolare è rivolta alla sostenibilità e alla tutela del patrimonio agricolo, con un approccio che coniuga tradizione e innovazione.
Con la nascita della Consulta – dichiara l’assessore all’Agricoltura e all’Ambiente Angelo Tribolo – Rivoli si è dotata di un nuovo strumento per valorizzare l’agricoltura e il territorio. Gli orti urbani condivisi rappresentano un’opportunità per tutta la comunità: non solo spazi verdi, ma luoghi di aggregazione, formazione e sostenibilità“.
Grazie a questa iniziativa, gli orti urbani di Rivoli diventeranno non solo aree di produzione agricola, ma anche punti di incontro tra generazioni, strumenti di educazione ambientale e presidi di benessere per la città.

Smog, fino a mercoledì 26 in vigore le sole misure strutturali.

 Confermato il livello 0 (bianco)

 

Prosegue fino a venerdì 26 marzo 2025 compreso – prossimo giorno di controllo – l’applicazione delle sole misure strutturali di limitazione al traffico: sulla base dei dati previsionali sulla qualità dell’aria forniti oggi da Arpa Piemonte è stato infatti confermato il livello 0 (bianco) delle misure antismog.

Eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, verranno comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entreranno in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi dai blocchi è disponibile alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale

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Misure antismog, fino a lunedì 24 marzo confermato il livello 0 (bianco)

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Sulla base dei dati previsionali sulla qualità dell’aria forniti da Arpa Piemonte viene confermato almeno fino a lunedì 24 marzo compreso – prossimo giorno di controllo – il livello 0 (bianco) delle misure antismog che prevedono l’applicazione delle sole misure strutturali di limitazione al traffico.

Eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, verranno comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entreranno in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi dai blocchi è disponibile alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale.

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Cascina Felizia: a lezione di agricoltura e ambiente

Una sessantina di anni fa, a CumianaGiovanni Felizia fondava la sua azienda agricola, proponendo da subito la vendita diretta dei prodotti. Oggi Cascina Felizia è gestita dalla figlia di Giovanni, Tiziana, e dal marito, Roberto Pons, che hanno puntato sull’allevamento ovicolo, in soccida con uno dei marchi leader in Italia.

Cascina Felizia, a cui è dedicata la nuova puntata della rubrica “Storie metropolitane” curata dalla Direzione Comunicazione della Città metropolitana di Torino, è però molto più che un allevamento a terra con 40.000 polli distribuiti in quattro grandi capannoni. Innanzitutto è stata una delle prime aziende agricole italiane ad aver avviato una coltivazione di paulownie per favorire l’abbattimento dell’anidride carbonica. L’impianto fotovoltaico sui tetti dei capannoni produce energia elettrica per il fabbisogno aziendale e l’eccesso viene ceduto alla rete. Le deiezioni dei polli vengono inviate ad un biodigestore, anche in questo caso per la produzione di energia. Superate le conseguenze di un grave incendio scoppiato nel maggio del 2017, Tiziana Felizia e Roberto Pons hanno ricostruito quanto distrutto dal fuoco e puntato decisamente sull’innovazione tecnologica, sul risparmio energetico e sul benessere animale.

L’aspetto più interessante ai fini del reportage di “Storie metropolitane” sono le attività collaterali, come la fattoria didattica e le iniziative che fanno dell’azienda un polo di innovazione sociale e ambientale. Nel reportage Roberto Pons ci ha raccontato le idee messe in campo per la promozione dell’apicoltura e del benessere degli insetti impollinatori come le api e le farfalle: “Abbiamo dedicato una porzione del parco intorno alla cascina alla floricoltura di base e alla frutticoltura, perché gli insetti impollinatori hanno necessità di disporre per diversi mesi all’anno di moltissimi fiori da cui ricavare il loro nutrimento. Piantare i fiori e alberi per nutrire gli impollinatori significa dare una mano a mantenere l’equilibrio dell’ecosistema locale”.

Questi progetti e l’ambizione di contribuire alla salvaguardia dell’ambiente Roberto Pons li racconta periodicamente ai bambini delle scuole che visitano la sua azienda. Le domande che gli alunni pongono a Roberto sono molte, così come lo stupore nell’apprendere dal vivo nozioni, situazioni e curiosità che certamente a scuola e a casa troverebbero solo nei libri. Cascina Felizia è inoltre impegnata in un’iniziativa annuale, che propone nel mese di settembre un concerto il cui ricavato va a vantaggio dei bambini ricoverati nell’ospedale infantile Regina Margherita di Torino.

Per vedere il reportage nel canale YouTube della Città metropolitana di Torino basta accedere al link https://www.youtube.com/watch?v=H1xxoxhUEMg

Meisino: “I cantieri non rispettano gli alberi”

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Su La Repubblica del 13 marzo 2025 è stata pubblicata un’intervista a Roberto Saini, già Presidente e ora
Commissario dell’Ente di Gestione delle Aree Protette del Po Piemontese (Ente Parco) intitolata “Sul Meisino
sbagliato protestare ancora – Il piano migliorato è green”.

Buona parte delle affermazioni di Saini non sono veritiere. Come abbiamo denunciato nella conferenza
stampa tenuta al Campus Einaudi lunedì 17 marzo, non ci è stato possibile esercitare il diritto di replica: il
giornale l’ha condizionato al rilascio di una dichiarazione circa la presenza di membri di collettivi politici nel
nostro comitato, fatto che nulla c’entra con le asserzioni di Saini che intendevamo smentire.

Martedì 19 marzo al Meisino è avvenuto un nuovo fatto molto grave che documentiamo con fotografie, e
abbiamo avuto l’ennesima prova dell’assoluta negligenza dell’Ente Parco, che non vigila sull’esecuzione dei
lavori. Un carico di terra di scavo di parecchi metri cubi è stato sversato proprio sotto il grande pioppo
centenario antistante la tettoia, identificato con il n. 2365; la terra è stata poi compattata a formare un
blocco, con passaggi ripetuti delle ruspe, compromettendo la sopravvivenza dell’albero. Ovviamente tale
operazione non è prevista dal progetto, che sulla carta è il trionfo delle buone pratiche ecologiche. La realtà
è tutt’altra.

Il pioppo in questione, così come quello che si trova dietro la tettoia, è definito “monumentale” a pag. 38
della Relazione Tecnica allegata al Progetto Esecutivo del Parco dello Sport e dell’Educazione Ambientale. Ciò
dimostra che anche i progettisti si sono resi conto del suo pregio naturalistico, benché l’albero non risulti
inserito nell’elenco degli alberi monumentali, perché né l’Ente Parco né il Comune e la Regione si sono mai
preoccupati di censire gli alberi presenti al Meisino che possono aspirare a tale dignità e tutela.

Provocare una lesione del genere a qualunque albero del patrimonio arboreo cittadino è proibito anche
dall’art. 31 comma 2 del Regolamento del Verde Pubblico e Privato della Città di Torino: tra i divieti ci sono
infatti “g) il riporto ovvero l’asporto di terreno o di qualsiasi altro materiale nella zona basale a ridosso del
colletto e degli apparati radicali, l’interramento di inerti o di materiali di altra natura, qualsiasi variazione
del piano di campagna originario; h) il deposito di materiale di costruzione e lavorazione di qualsiasi genere
nella zona basale a ridosso del colletto e degli apparati radicali.”

Anche l’altro grande pioppo dietro la tettoia, peraltro, ha subito negli scorsi giorni danni alle radici
superficiali, recise per lo scavo della vasca di fitodepurazione e su cui è passato ripetutamente l’escavatore
per compattare il suolo (in modo da non fare sprofondare il camion che spostava la terra).

Facciamo presente che è dall’inizio dei lavori che segnaliamo irregolarità ai carabinieri forestali e a oggi non
sono mai intervenuti. La Responsabile Unica del Procedimento Vitetta viene al cantiere soltanto per
controllare che i lavori procedano più in fretta possibile: il rispetto delle norme non sembra interessarle per
nulla.

La questione è della massima urgenza, perciò chiediamo a mezzo stampa che la terra sia rimossa subito e
manualmente, senza ulteriori operazioni meccaniche che danneggino la pianta.

COMITATO SALVIAMO IL MEISINO

Piemonte: col Piano rifiuti speciali arrivano due bandi da 36 e 80 milioni

Durante la discussione generale sul Piano Rifiuti speciali che si è svolta oggi in Commissione Ambiente, presidente Sergio Bartoli, l’assessore Matteo Marnati ha presentato gli aggiornamenti al 2024 del piano: “Attraverso l’approvazione di questo piano per i Rifiuti speciali – ha detto – con il regolamento interno aggiornato alle nuove direttive europee, sbloccheremo a breve i fondi necessari per attivare due nuovi bandi: 36 milioni per sviluppare le filiere dell’economia circolare piemontese e circa 80 milioni per le imprese, con un bando per il miglioramento dei processi produttivi, sia per risparmio e efficientamento energetico, ma anche per sostenere l’economia dei processi industriali”.

Il presidente Bartoli e l’assessore Marnati

“Con il tavolo rifiuti – ha proseguito l’assessore – realizzato con le associazioni di categoria per sviluppare tutte le filiere dei sottoprodotti, stiamo puntando tantissimo sul tema dell’economia circolare e della bioeconomia: sarà uno dei punti chiave all’interno delle prossime programmazioni per utilizzare gli scarti di lavorazione e farli diventare nuovi prodotti o nuova materia prima”.
I consiglieri Mauro Calderoni (Pd), Alberto Unia (M5s), Paola Antonetto (Fdi), Alberto Avetta (Pd), Vittoria Nallo (Sue), sono intervenuti per chiedere chiarimenti all’assessore.

La Commissione ha anche espresso voto favorevole a maggioranza sul parere preventivo circa la proposta di regolamento regionale “Criteri per la redazione del progetto di gestione degli invasi”.

Camminata al Bialbero e alla cantina di Casorzo

Domenica 23 marzo 

Camminata al Bialbero e Cantina di Casorzo, trekking ad anello organizzato da Cammini Divini di Augusto Cavallo, che dalla cantina di Casorzo porta a Grazzano Badoglio, per poi proseguire verso il famoso Bialbero per una bella passeggiata tra meravigliose colline che da oltre un decennio hanno fatto il loro ingresso nel Patrimonio UNESCO.

Domenica 23 marzo il ritrovo è previsto nei pressi della Cantina di Casorzo a partire dalle ore 13.30, con partenza alle ore 14. Il rientro è previsto intorno alle 17-17.30. Percorso ad anello di circa 12 km tra le splendide colline patrimonio dell’UNESCO su strade sterrate e asfaltate a bassa percorrenza. Dopo la partenza ci si dirigerà verso il centro abitato di Casorzo, costeggiando la chiesa della Madonna delle Grazie, per poi giungere alla chiesa parrocchiale di San Vincenzo. Si uscirà quindi dall’abitato scendendo a fondo valle, fino alla chiesa della Madonna del Cuvo, ormai in stato di abbandono. Da qui si risalirà verso Grazzano Badoglio raggiungendo la Big Bench #91, dedicata ad Alasia, moglie di Aleramo, fondatore del Monferrato, per una prima tappa. Si proseguirà rientrando nel Comune di Casorzo per raggiungere il famoso doppio albero, che è formato da un gelso su cui è cresciuto un ciliegio, che ormai ha un’altezza che supera l’albero che lo sorregge. Ciliegio che con le sue radici riesce a tenersi aggrappato al gelso con forza, facendo in modo di tenersi eretto anche sotto le sferzate del vento. Questo esemplare rappresenta una rarità per via delle dimensioni raggiunte. Si farà una pausa nei pressi del Bialbero per una sessione fotografica, e a seguire si proseguirà su un altro sentiero per poi far ritorno al punto di partenza attraversando vigneti in posizione panoramica. Al termine dell’escursione sarà possibile aderire alla degustazione facoltativa proposta dalla cantina di Casorzo, che comprenderà la visita alla cantina stessa e una spiegazione delle tecniche di vinificazione e di spumantizzazione, a cura del Capo cantina.

Contributo per partecipare all’escursione 9 euro – costo degustazione in cantina 12 euro

Info: Augusto Cavallo (339 4188277) – augusto.cavallo66@gmail.com

Mara Martellotta

Piemonte, rinnovabili al 19%

L’analisi dei dati 2022/2023 sull’energia in Piemonte evidenzia un trend di riduzione dei consumi e delle emissioni di CO2, in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione. Allo stesso tempo però conferma la dipendenza della regione da fonti energetiche esterne, in particolare per il gas naturale”. Così ha spiegato l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati ai componenti delle Commissioni Ambiente ed Economia riuniti oggi in seduta congiunta, presieduta da Sergio Bartoli, per l’informativa della Giunta in merito all’aggiornamento del Rapporto statistico sull’energia del piano energetico ambientale regionale.

Il presidente della Commissione Ambiente Sergio Bartoli

Diversi consiglieri hanno posto domande all’assessore sulle fonti di energia rinnovabile presenti in Piemonte: Monica Canalis (Pd), Alberto Unia (M5s), Alice Ravinale (Avs), Roberto Ravello (FdI), Davide Buzzi Langhi (Fi).
L’assessore ha precisato che “il contributo delle energie rinnovabili al Consumo Finale Lordo è salito al 19,4%. Un dato significativo riguarda la crescita della produzione fotovoltaica, che nel 2023 ha avuto un incremento del 14%. Per raggiungere gli obiettivi europei ‘Fit for 55’ (almeno il 40% di energie rinnovabili entro il 2030) – ha concluso Marnati – è quindi necessario intensificare ulteriormente la diffusione di questo tipo di energia e aumentare l’efficienza energetica complessiva”.

Uff. stampa CRP