Questa mattina, a Torino, sono stati scaricati da militanti di Extinction Rebellion sacchi anti allagamento all’ingresso del Consiglio Regionale del Piemonte in via Alfieri ed esposto uno striscione con scritto “La Regione fa acqua da tutte le parti”. Nel giorno della discussione del Piano regionale di Qualità dell’Aria, Extinction Rebellion denuncia “una mancanza di politiche climatiche strutturali, in un momento in cui il Piemonte e l’Italia intera vengono colpite da alluvioni sempre più intense”.
“La polizia ha subito sgomberato l’ingresso, trascinando di peso le persone presenti. Alcuni consiglieri sono usciti dall’edificio e stanno trattando per far intervenire in aula una rappresentanza di Extinction Rebellion”, commentano i manifestanti.
Programma internazionale Airport Carbon Accreditation di ACI Europe per la sostenibilità ambientale. Lo scalo anticipa al 2040 il raggiungimento dell’obiettivo NetZero
Caselle Torinese, 10 dicembre 2024 – Torino Airport ottiene la certificazione al Livello 3+ ‘Neutrality’ del programma di sostenibilità ambientale Airport Carbon Accreditation – il protocollo volontario lanciato nel 2009 da ACI Europe, l’associazione degli scali europei, per la gestione attiva delle emissioni di carbonio negli aeroporti con risultati misurabili sulle attività operative.
Il protocollo si pone l’obiettivo di adottare una strategia a lungo termine che guidi e sostenga gli aeroporti nel perseguire obiettivi di carbon neutrality, azzerando le emissioni di CO2 sotto il proprio diretto controllo con programmi di efficientamento energetico e con il ricorso a fonti rinnovabili di energia.
Dopo aver ottenuto la certificazione di Livello 1 ‘Mapping’ nel 2018, quella di Livello 2 ‘Reduction’ nel 2021 e infine quella di Livello 3 ‘Optimisation’ nel 2022, con il raggiungimento del Livello 3+ ‘Neutrality’ l’Aeroporto di Torino è diventato carbon neutral. Questo significa per lo scalo esercitare un impatto “neutro” sul riscaldamento globale, in primo luogo riducendo al minimo le emissioni realizzate a livello locale e, successivamente, compensando le emissioni residue con progetti di carbon offsetting di elevata qualità.
Il livello di certificazione 3+ ha previsto inoltre il proseguimento nelle attività di coinvolgimento degli stakeholder nel processo di riduzione delle emissioni, allargando il perimetro di contabilizzazione anche alle emissioni legate agli spostamenti dei passeggeri per raggiungere lo scalo.
Negli ultimi cinque anni, grazie al piano attuativo per la riduzione delle emissioni di carbonio, l’Aeroporto di Torino ha ridotto le emissioni di CO2 sotto il proprio diretto controllo di oltre l’80% rispetto al 2019, per un totale di oltre 10.000 tonnellate di CO2 risparmiata nel 2023, pari a 330.000 alberi piantumati.
Torino Airport sta già lavorando ad altri progetti per proseguire il proprio percorso di riduzione delle emissioni di CO2 generate localmente:
– l’incremento dell’energia elettrica autoprodotta da impianti fotovoltaici (ad oggi già superiore al 12% dei propri consumi annui);
– il rinnovo della flotta aeroportuale con veicoli ibridi o full electric;
– il revamping delle unità di trattamento aria dell’aerostazione passeggeri;
– il rinnovo dei trasformatori elettrici esistenti con dispositivi ad elevata efficienza;
– la progressiva riduzione dell’uso di combustibili fossili per il riscaldamento degli ambienti.
Torino Airport ha inoltre ulteriormente rafforzato il proprio impegno in termini di decarbonizzazione, puntando a raggiungere l’obiettivo ‘emissioni nette zero’ al 2040 e anticipando così di 10 anni l’impegno precedentemente sottoscritto nel 2019 per il raggiungimento del target NetZero.
Andrea Andorno, Amministratore Delegato di Torino Airport ha dichiarato: “Siamo orgogliosi di aver ricevuto la certificazione al Livello 3+ Neutrality’ del programma Airport Carbon Accreditation. Si tratta di un riconoscimento importante del lavoro svolto a tutela dell’ambiente e dell’intera comunità. I nostri sforzi si concretizzano anche nel coinvolgimento costante di terze parti e nella partecipazione a progetti europei sulla decarbonizzazione del settore, come il consorzio TULIPS di cui siamo partner e di cui abbiamo ospitato un incontro sullo stato di avanzamento dei progetti alcune settimane fa proprio a Torino. La condivisione e la collaborazione tra partner rappresenta infatti una chiave fondamentale per procedere uniti nel rendere l’industria dell’aviazione sempre più sostenibile e per la diffusione di una crescente cultura della sostenibilità”.
Olivier Jankovec, Direttore Generale di ACI Europe, ha dichiarato: “Congratulazioni all’Aeroporto di Torino per aver raggiunto il livello 3+ nell’accreditamento delle emissioni di carbonio negli aeroporti! L’impegno a eliminare le emissioni sotto il vostro controllo entro il 2040, e l’attuazione di iniziative impressionanti come la costruzione del più grande impianto fotovoltaico sul tetto di un aeroporto italiano, è davvero un esempio stimolante. Questo risultato riflette anche il vostro impegno a compensare le restanti emissioni degli Scope 1 e 2 con crediti di carbonio di alta qualità e riconosciuti a livello internazionale. Congratulazioni a tutto il team dell’Aeroporto di Torino per questo straordinario risultato”.
CS
La professoressa Francesca Marucco dell’Università di Torino, Coordinatrice Scientifica dell’Ente di Gestione delle Aree Protette delle Alpi Marittime, ha presentato il progetto internazionale che coinvolge Italia, Francia, Austria, Slovenia e Svizzera con lo scopo di migliorare il rapporto di convivenza tra uomo e lupo e organizzare sistemi di prevenzione dei problemi che questo comporta.
“Abbiamo elaborato una mappa della presenza dei lupi nelle sei nazioni alpine, con il lavoro di più di mille persone ne sono stati censiti 846, di cui 680 nella zona ovest delle Alpi (ma bisogna tener conto che si spostano), il trend della popolazione è stato monitorato e documentato in crescita nel 2023-2024 soprattutto in Piemonte e in Lombardia ma prevediamo che la loro presenza rimarrà stabile nei prossimi decenni. Il progetto Life – ha proseguito la professoressa Marucco – ha avviato per la prima volta un sistema di governance comune nei vari Stati che ora lavorano con gli stessi protocolli con soluzioni complementari al PSR e una programmazione a lungo termine. Il progetto in Italia ha coinvolto diverse istituzioni e professionalità: parchi, Carabinieri forestali, veterinari della Asl, unità cinofile antiveleno, cacciatori, allevatori. Per informare i cittadini abbiamo fatto anche parecchi incontri sul territorio e nelle scuole che hanno riscosso grande interesse”
All’audizione hanno partecipato anche: Piermario Giordano, Luca Gautero, Elisa Avanzinelli, Marta De Biaggi, Arianna Menzano del Parco Alpi Marittime, Luca Marello Parco Alpi Cozie, Andrea De Giovanni Parco Appennino piemontese, il tenente colonnello Andrea Baldi dei Carabinieri forestali del Parco della Val Grande.
Sono intervenuti per chiarimenti e domande i consiglieri: Sarah Di Sabato (M5s), Alberto Unia (M5s), Gianna Gancia (Lega).
Piano Aria, discussione in Regione
Aggiornamento del Piano regionale di qualità dell’aria: il Consiglio regionale, dopo la presentazione del provvedimento dell’assessore all’Ambiente Matteo Marnati, ha svolto ieri la discussione generale e sono stati presentanti i primi emendamenti, a firma dei consiglieri Unia (M5s) e Conticelli (Pd). I lavori su questa delibera proseguiranno nella prossima seduta di Consiglio.
Marnati ha introdotto la proposta di deliberazione di Giunta: “Questo aggiornamento del Piano – ha detto – costituisce l’occasione per inserire misure innovative e formulare indicazioni normative per attivare le misure necessarie che ci consentano di rientrare nei valori limite, come richiesto dalla Corte di Giustizia Europea per gli inquinanti che ad oggi superano i limiti”.
L’assessore ha presentato la situazione attuale, in vista della programmazione del Piano per il periodo 2025-2030: “Come anno base è stato preso il 2023 che, dai dati forniti da Arpa Piemonte, è stato l’anno migliore in assoluto per quanto riguarda la diminuzione della concentrazione delle polveri sottili nell’aria. Tutti i capoluoghi di provincia rientrano nei parametri previsti dai limiti di legge: 35 giornate di sforamento all’anno, tranne Torino, che segna un importante miglioramento. Su 32 centraline di rilevamento presenti sul territorio piemontese, nel 2021 le centraline che avevano superato i 35 giorni di sforamento delle polveri sottili nell’aria erano state 13; nel 2022 12 e nel 2023, con una riduzione di circa l’84%, il superamento si è registrato solo in 2 centraline. L’aggiornamento del Piano – ha concluso l’assessore – prevede un insieme di azioni per il rientro nei limiti della qualità dell’aria nel 2025 e per migliorare in modo consistente in vista del 2030”.
Durante il dibattito generale sono intervenuti numerosi consiglieri di opposizione.
I consiglieri del Pd intervenuti: Nadia Conticelli, Gianna Pentenero, Mauro Calderoni, Simona Paonessa, Emanuela Verzella, Fabio Isnardi, Alberto Avetta, Mimmo Rossi, Daniele Valle, Monica Canalis, hanno sottolineato la notevole complessità del Piano e l’assenza di coraggio nell’affrontare il cambiamento climatico, la mancanza di dati sull’impatto delle misure dei Piani degli anni precedenti, la necessità di azioni concrete che rendano i trasporti pubblici preferibili rispetto all’uso dell’auto privata, le misure in campo zootecnico e agricolo. Al termine della discussione la presidente del gruppo Pd Pentenero ha chiesto che il provvedimento ritornasse in Commissione per approfondimenti. La richiesta è stata respinta dall’Aula.
Alice Ravinale (Avs) ha affermato: “nel 2021 l’Agenzia europea per l’ambiente ha certificato 4635 morti premature dovute all’inquinamento, abbiamo avuto una procedura di infrazione dalla UE e adesso pretendiamo addirittura le deroghe. In questo Piano inoltre le azioni impopolari vengono affidate ai Comuni, alle imprese e ai privati”.
Per il Movimento 5 Stelle sono intervenuti Alberto Unia, Sarah Disabato, Pasquale Coluccio che hanno messo in risalto come da anni si tengono tavoli sulla qualità dell’aria anche nei piccoli Comuni fuori dalla grande città perché l’aria non ha confini e i provvedimenti devono essere presi su larga scala. Hanno parlato dei problemi del traffico, della mobilità sostenibile, delle energie rinnovabili, delle emissioni di ammoniaca in campo zootecnico e dei necessari aiuti alle imprese. “Ci vogliono risorse economiche ingenti per portare a compimento la transizione ecologica”, hanno concluso.
Il consigliere Roberto Ravello (Fdi) ha invece sottolineato: “Noi rivendichiamo con orgoglio l’approccio scientifico utilizzato nella predisposizione dell’aggiornamento al Piano regionale per la qualità dell’aria. Una recente direttiva europea ha evidenziato le particolari caratteristiche del nostro bacino padano, aprendo alla possibilità di deroghe fino al 2040, per il rispetto dei nuovi e più stringenti parametri. Si tratta di un’opportunità da cogliere senza indugi”.
Ufficio Stampa Crp
Il Premio Minazzi a Cecilia Di Lieto
Investiti 87 milioni contro il dissesto idrogeologico
“Nell’ambito degli interventi legati al dissesto idrogeologico la Regione intende lavorare sulla pianificazione e l’aggiornamento degli strumenti urbanistici abbiamo sempre avuto una stretta collaborazione con il Ministero. Quest’anno ci sono stati 87 milioni di euro di investimenti per il programma Rendis per la gestione dei dissesti idrogeologici. Spesso gli interventi di emergenza sono svolti con la massima efficacia ma ci sono poi problemi burocratici nelle fasi successive – ha detto l’assessore Gabusi”. Un plauso particolare l’assessore lo ha rivolto ai volontari di Protezione civile: “negli ultimi tre anni abbiamo aumentato del 10% l’importo dei contributi alle associazioni di volontariato che lavorano al nostro fianco, il Coordinamento regionale di protezione civile organizza anche corsi di formazione specifici per i volontari. Siamo una delle Regioni migliori in Italia per la gestione della Protezione Civile e spesso andiamo altrove dove c’è bisogno del nostro intervento. Abbiamo 10 anni di esperienza nelle misure di rilocalizzazione degli immobili che sorgono in zone pericolose e siamo molto attenti alla collaborazione con i volontari dei gruppi Antincendi Boschivi”.
Alcuni consiglieri hanno rivolto domande specifiche all’assessore. La consigliera Monica Canalis (Pd) ha chiesto chiarimenti sulla gestione autonoma della Protezione Civile e sui fondi di finanziamento. Mauro Fava (FI) ha ringraziato l’assessore per il lavoro svolto in relazione alle alluvioni nel Canavese nello scorso mese di settembre, Roberto Ravello (FdI) ha chiesto quando verrà trasferita la sede della Protezione civile mentre il consigliere Marco Protopapa (Lega) ha messo l’accento sulle necessità del settore agricolo, soprattutto in relazione alle aspettative dei Comuni dopo gli eventi alluvionali. La consigliera Alice Ravinale (Avs) ha chiesto di avere dati specifici sui costi sostenuti negli ultimi 5 anni in seguito alle alluvioni.
Nella successiva seduta congiunta con la Commissione Cultura è stato dato parere favorevole a maggioranza al regolamento di attuazione dell’articolo 8 della legge regionale sul patrimonio geologico.
Le richieste di sostituzione degli alberi in aree private sono in aumento: 111 nel 2022; 133 lo scorso anno mentre nel ‘24 le richieste complessive finora sono state 360. Con la delibera di iniziativa consiliare approvata in Sala Rossa sorge l’obbligo regolamentare di compensazione ambientale degli alberi abbattuti in aree private non sottoposte a vincoli previsto finora soltanto nelle aree vincolate.
Lo prescrive il comma 4 dell’articolo 40 introdotto nel Regolamento comunale del Verde pubblico e privato (numero 317) dal voto del Consiglio comunale che ne disciplina l’applicazione: “Qualora non sia possibile effettuare la compensazione nel luogo in cui è avvenuto l’abbattimento si individueranno aree pubbliche limitrofe in accordo con il Comune. Fanno eccezione: gli alberi morti, gli alberi il cui abbattimento sia prescritto da sentenze giudiziarie per ragioni di incolumità pubblica o per espresso disposto di lotta obbligatoria contro patogeni”.
La delibera presentata dal consigliere Simone Fissolo (Moderati) colma una lacuna regolamentare del testo approvato nel 2006; all’epoca si pensava alla composizione ornamentale mentre oggi si ragiona in termini di tutela dell’ecosistema.
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Arriva a Torino dal 26 novembre al 29 novembre 2024 la mostra “L’eredità della vita – il clima è una scelta, salviamo il futuro”, realizzata nell’ambito della campagna “Cambio io, cambia il mondo: pensare globalmente, cambiare interiormente, agire localmente” dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai. L’esposizione, realizzata in collaborazione con il Consiglio regionale – Comitato Diritti Umani e Civili, è dedicata alla crisi climatica e alle azioni che ognuno può fare per affrontarla con speranza e ottimismo.
L’inaugurazione si svolgerà martedì 26 novembre alle ore 11.30 presso l’Urp di Palazzo Lascaris, via dell’Arsenale 14/G Torino.
Simona Riccio, fondatrice di ParlaConMe, relatrice al convegno inaugurale della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR).
Dal 16 al 22 novembre , la città di Rivoli è protagonista della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR) , un’iniziativa internazionale volta a promuovere azioni concrete per la riduzione dei rifiuti e sensibilizzare cittadini, scuole, imprese e amministrazioni.
La città di Rivoli ha dimostrato un impegno esemplare, integrando nella propria agenda una serie di attività volte a educare la comunità sull’importanza della sostenibilità ea creare una rete di azioni condivise contro lo spreco alimentare, tema centrale di questa edizione.
Durante il convegno inaugurale, tenutosi il 18 novembre presso la sede del Comitato di quartiere Posta Vecchia “Neirotti Piol”, esperti locali e nazionali si sono confrontati sulle buone pratiche da adottare lungo tutta la filiera agroalimentare.
Tra i relatori, Simona Riccio , digital strategist e fondatrice di ParlaConMe , ha evidenziato i dati preoccupanti relativi allo spreco alimentare:
“Sono dati che ci devono far riflettere. Lo spreco alimentare non è solo un problema etico o economico, ma una sfida ambientale e culturale che richiede l’impegno di tutti: cittadini, imprese e istituzioni”, ha sottolineato Riccio.
La città di Rivoli si è fatta promotrice di questo importante messaggio. Il Sindaco Alessandro Errigo ha aperto l’evento ribadendo l’importanza di un approccio collettivo e condiviso: “La sostenibilità non è solo un obiettivo, ma una responsabilità comune. Con la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti vogliamo dimostrare che ogni gesto, anche il più piccolo, può fare la differenza.”
Gli interventi della serata
La serata ha visto l’alternarsi di contributi autorevoli:
L’evento, moderato da Simona Pravato , direttore di TurismOvest, si è concluso con un invito all’azione: adottare comportamenti più consapevoli e responsabili nella vita quotidiana, dalla gestione degli acquisti alla valorizzazione del cibo invenduto.
Il messaggio di Rivoli: azione collettiva per un futuro sostenibile
La città di Rivoli si conferma un esempio di come le amministrazioni locali possano fare la differenza nella lotta allo spreco alimentare, attraverso progetti che coinvolgono cittadini, imprese e istituzioni. La Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti non è solo un’occasione per sensibilizzare, ma anche un’opportunità per costruire insieme un futuro più sostenibile.
Simona Riccio , con il suo intervento e il progetto ParlaConMe , continua a promuovere una comunicazione chiara e inclusiva su temi fondamentali come la sostenibilità, la lotta allo spreco alimentare e la valorizzazione della filiera agroalimentare italiana.
Per ulteriori informazioni e aggiornamenti sulle iniziative della SERR a Rivoli, consultare il sito ufficiale della città o seguire i canali social dedicati.