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Semaforo antismog: da oggi scatta il livello arancio

Da  sabato 11 ottobre, e fino a lunedì 13 ottobre 2025 compreso (prossimo giorno di controllo), le misure di limitazione del traffico passeranno al livello 1 (arancio).

I dati previsionali forniti oggi da Arpa Piemonte evidenziano infatti il superamento del valore di 50 mcg/mc di concentrazione media giornaliera di PM10 nell’aria per tre giorni consecutivi.

Alle limitazioni strutturali in vigore, per il trasporto persone si aggiungerà il blocco dei veicoli diesel con omologazione Euro 5 valido tutti i giorni (festivi compresi) dalle ore 8 alle 19, mentre il blocco dei veicoli diesel Euro 3 e Euro 4 si prolungherà alle giornate di sabato e domenica, sempre dalle ore 8 alle 19.

Stessa regola anche per i veicoli adibiti al trasporto merci, che vedranno il divieto di circolazione estendersi ai diesel con omologazione Euro 3, Euro 4 ed Euro 5 su tutti i giorni (festivi compresi), sempre con orario 8-19.

Con l’attivazione del livello arancio si fermeranno anche tutti i veicoli dotati di dispositivo “Move In”, in quanto comunque soggetti alle limitazioni temporanee della circolazione veicolare conseguenti alle previsioni di perdurante accumulo degli inquinanti nell’aria.

Si ricorda infine che eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, vengono comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entrano in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e dei percorsi stradali esclusi sono disponibili alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale.

TORINO CLICK

Bonifica della Regione all’ex discarica Montefibre

Il progetto di riqualificazione dell’ex discarica Montefibre di Vercelli, situata tra corso Rigola e l’argine destro del fiume Sesia, è stato al centro del sopralluogo e della conferenza stampa, nella mattinata di giovedì 9 ottobre, da parte dell’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati.

Il sito è stato candidato dalla Regione Piemonte, che ha stanziato oltre 5,3 milioni di euro per la realizzazione della bonifica dei “ siti orfani” nell’ambito dei fondi legati al Pnrr, per un’azione nazionale coordinata per il risanamento dei territori contaminati. L’intervento, in corso di svolgimento, comporta la messa in  sicurezza e la riconversione ambientale, con l’obiettivo di trasformare la zona dell’ex discarica in un grande parco urbano di oltre  13.000 mq, attrezzato e accessibile al pubblico. La bonifica riguarda la vecchia discarica ubicata su un’area in sponda orografica destra del fiume Sesia, nel territorio comunale di Vercelli. L’intervento in corso di realizzazione, si qualifica come messa in sicurezza permanente finalizzata all’interruzione  dei percorsi di esposizione dei contaminanti presenti all’interno del corpo della ex discarica. Le attività di committenza lavori sono state affidate alla società in – house di Regione Piemonte Scr Spa.

«Questo intervento è un passo importante per il risanamento ambientale  e la valorizzazione del territorio – ha dichiarato l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati – la bonifica dei siti orfani è un intervento di primaria importanza per l’intero territorio piemontese, e la bonifica dell’ex discarica Montefibre, garantisce la sicurezza a lungo termine dell’area, prevenendo il rischio di contaminazione futura. Si consegnerà  alla città di Vercelli un’area verde bella, attrezzata e sicura, che potrà diventare uno spazio di relax, sport e aggregazione sociale per tutta la cittadinanza e non solo. Il progetto rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra istituzioni locali, regionali e nazionali per trasformare una ferita industriale, in una risorsa verde, al servizio della comunità».

Il progetto rientra nella Misura M2C4  del Pnrr, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, finalizzata alla bonifica dei siti orfani, che con Decreto del Ministro della Transizione Ecologica n. 301 del 4 agosto 2022, ha assegnato alla Regione Piemonte 36.675.937,16 euro per gli interventi sui siti orfani, destinando al Comune di Vercelli  3.826.275 euro, cifra poi aumentata a 5.303.545,33 euro a seguito della richiesta di risorse aggiuntive da parte dello stesso Comune, per l’intervento sull’area  ex Montefibre. «Già più di 15 anni fa ci adoperammo, senza fondi Pnrr, per la sicurezza di un primo lotto. Oggi – afferma l’assessore all’Ambiente, Verde e Qualità Urbana di Vercelli, Antonio Prencipe – si è arrivati a questo grande risultato, consentendoci non solo di bonificare e mettere in sicurezza questo terreno, ma anche di valorizzarlo con un parco di 13 mila metri quadrati, che può essere un viatico per la riqualificazione dell’intero lungo-Sesia».

Dopo anni di analisi ambientali, che hanno rilevato la presenza di idrocarburi nel terreno, il Comune di Vercelli aveva infatti già avviato nel 2009 un progetto pilota  di bonifica, con il coinvolgimento di enti ambientali come Regione Piemonte, Arpa, Asl e Provincia. Al 30 settembre scorso risultava completato l’intervento di sistemazione del bacino interno, residuo delle attività sperimentali di bonifica effettuate negli anni 2009/2010. Il completamento dei lavori di messa in sicurezza permanente dell’intera area di intervento avverrà entro il termine contrattuale di appalto del 29 gennaio 2026. Gli obiettivi legati al Pnrr impongono il raggiungimento della riqualificazione di almeno il70% delle superfici di suolo oggetto di finanziamento.

L’ingegner Andrea Tarallo, responsabile unico del procedimento per Scr Piemonte, ha espresso «il profondo orgoglio con cui stiamo partecipando, attraverso il nostro ruolo tecnico, alla riqualificazione di questa importante area. Stiamo trasformando una ferita del passato industriale in una risorsa per il futuro della comunità: un nuovo parco pubblico che restituirà verde e vitalità al territorio. L’avanzamento dei lavori procede in linea con il crono programma stabilito e con le tempistiche del Pnrr così che entro il primo trimestre 2026 consegneremo le aree al Comune di Vercelli: tale risultato può essere conseguito solo potendo contare, come in questo caso,sulla reale collaborazione istituzionale».

Aree protette Appennino Piemontese, i sindaci vogliono scegliere il presidente

In Quinta commissione,  del Consiglio regionale presieduta da Sergio Bartoli, si è svolta l’audizione sollecitata da Pasquale Coluccio (M5s) per chiarire lo stallo nella nomina del presidente dell’ente di gestione delle Aree protette dell’Appennino Piemontese, commissariato da gennaio 2025. Da allora la guida è affidata a Danilo Repetto, nominato commissario straordinario con mandato temporaneo in attesa dei nuovi organi di gestione.
Il presidente della Commissione Ambiente Sergio Bartoli

All’audizione sono intervenuti Giuseppe Antonio Canepa, sindaco di Voltaggio, Alberto Caminati di Casaleggio Boiro e Domenico Merlo, primo cittadino di Bosio e vicepresidente dell’Unione montana Dal Tobbio al Colma. Tutti e tre hanno ribadito la necessità di un confronto aperto con le comunità locali e hanno espresso il diritto di poter scegliere.

Il bando per la presidenza è scaduto e la Regione renderà pubblici i nomi e i curricula di tutti i tredici candidati; al momento gli enti locali del territorio ne hanno potuto esaminare solo cinque, facendo cadere la scelta all’unanimità su Gianni Repetto, già alla guida del Parco Capanne di Marcarolo.

“Chiediamo una decisione rapida e condivisa – hanno detto gli auditi – serve una guida stabile e legittimata per evitare che il Parco resti ostaggio di logiche burocratiche e di scelte calate dall’alto, anche se poi la decisione finale, dopo l’espressione del nostro parere, spetta alla Giunta regionale”. Il prossimo 16 ottobre è prevista una nuova assemblea durante la quale la Giunta ha annunciato la presentazione di tutti i candidati.

Il Parco dell’Appennino Piemontese tutela un territorio di oltre 20.000 ettari, compreso tra l’Alessandrino e il confine ligure. Ne fanno parte aree di grande valore naturalistico come il Parco delle Capanne di Marcarolo, la Riserva del Neirone e il Parco dell’Alta Val Borbera. Boschi, corsi d’acqua, pascoli e antichi borghi convivono in un ecosistema ricco di biodiversità, dove sspecie alpine e mediterranee si incontrano in un raro equilibrio ambientale.

Per delucidazioni sono intervenuti Domenico Ravetti (Pd), Coluccio e Roberto Ravello (Fdi).

Ufficio Stampa CRP

A Torino raccolti 47 kg di rifiuti e 6.300 mozziconi sul Lungo Dora

47 kg di rifiuti differenziati in poche ore: è il bilancio dell’intervento realizzato a Torino in occasione del World Cleanup Day 2025, la più grande giornata di pulizia civica a livello globale che ha coinvolto 193 Paesi e milioni di volontari in tutto il mondo.

L’iniziativa, organizzata da Retake Torino insieme ai volontari di Plastic Free, ha avuto come punto di ritrovo via Reggio, da cui è partita la camminata ecologica lungo le sponde del Dora. I partecipanti, armati di guanti, pinze e sacchi, hanno rimosso rifiuti abbandonati nelle aree verdi e nei tratti pedonali, restituendo decoro e pulizia a un’importante zona naturalistica della città.

Complessivamente sono stati raccolti 25 kg di rifiuti indifferenziati12 kg di vetro10 kg di plastica e 6.300 mozziconi di sigaretta.

«Il World Cleanup Day è per noi un momento di incontro e collaborazione, ma l’impegno continua tutto l’anno. Torino ha bisogno di cura costante e di cittadini attivi, capaci di unire le forze per costruire una città più vivibile e sostenibile», dichiara Fabrizio Milone, presidente di Retake.

Il World Cleanup Day 2025 è promosso a livello nazionale da Let’s Do It! Italy, in collaborazione con Puliamo il Mondo di Legambiente e con Retake, con il sostegno di amministrazioni comunali e partner privati. L’iniziativa gode dell’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo e dei patrocini della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, dell’ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile e dell’ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani.

“Tra natura e quota – Giovanni Storti sopravvive alle Alpi Apuane”

Il 2 ottobre, presso il cinema Sabrina di Bardonecchia, alle ore 21, verrà proposto il documentario di Giorgia Lorenzato e Manuel Zarpellon dal titolo “Tra natura e quota – Giovanni Storti sopravvive alle Alpi Apuane”. Il documentario è prodotto da Cineblend in partnership con il Club Alpino Italiano, e la proiezione avverrà in collaborazione con il CAI di Bardonecchia.

Protagonista del documentario è Giovanni Storti, noto al grande pubblico come il Giovanni del trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo,  che si addentra nel cuore delle Alpi Apuane, alla scoperta di un territorio affascinante e allo stesso tempo impervio. Lo esplora con uno sguardo curioso, ironico e consapevole, tipico di chi conosce e ama la montagna. La storia intreccia esperienza personale, riflessione sulla conservazione dell’ambiente e narrazione visiva, con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico sull’importanza della tutela della biodiversità e sulla gestione del rischio in ambiente montano. Nel corso del racconto si alternano le voci di esperti del territorio: Alessio Piccioli, presidente della struttura operativa “Sentieri e cartografie del CAI”; Andrea Ribolini, dottore forestale e guida ambientale escursionistica; Elena Alberti, biologa dell’Orto Botanico Pellegrini Ansaldi; Jonata Landi, guida alpina; Alberto Grossi, esperto ambientale; Veronica Pierotti, presidente dellamsezione CAI di Forte dei Marmi. Il progetto è stato realizzato con il supporto di Karpos, Aku, Vibram, Garmin Italia, Subaru Italia, Buona Visione snc e Hotel La Lanterna. Gli autori, Lorenzato e Zarpellon, dopo aver registrato l’interesse del pubblico in occasione delle centinaia di proiezioni del documentario sulla tragedia della Marmolada, e sul mondo del soccorso alpino, hanno ritenuto di prendersi un respiro per tornare a parlare di ambiente e sicurezza in montagna, questa volta volutamente con leggerezza e ironia, due temi che inevitabilmente e involontariamente sono stati vissuti in modo drammatico nel precedente lavoro “Marmolda 03-07-22”. Riflettere sul mondo montano in evoluzione, per effetto dell’entropizzazione o dell’innalzamento delle temperature, e capire che per frequentarlo è necessario aggiornare le proprie conoscenze e attrezzature, è una tematica a cui si doveva dare una risposta, e la persona che più di tutte poteva portare al grande pubblico questa tematica con ironia e leggerezza era proprio Giovanni Storti.

Un’occasione per scoprire un territorio selvaggio e riflettere sui problemi che ne minacciano la conservazione. Filo rosso di questa avventura è la biodiversità, termine coniato nel 1988 dall’entomologo Edward Wilson: l’interconnessione magica tra gli individui di ogni specie che, come ricorda lo stesso Giovanni Storti, può essere definita come la ricchezza di vita sul nostro pianeta. Secondo filo rosso è la riduzione del rischio in montagna, qui introdotti grazie all’ironia di Giovanni, con il giusto equilibrio fra leggerezza e profondità. L’obiettivo è di far prendere consapevolezza al pubblico riguardo a questo importante tema, soprattutto in questo momento di grande mutamento per il territorio. Tre le giornate di questo percorso: la prima immersa nelle fragranze e nel fascino dell’Orto Botanico Pellegrini-Ansaldi, per poi arrivare are nel pomeriggio al rifugio Puliti; la seconda giornata è dedicata al monte Nona e il terzo giorno alla ferrata del monte Procinto, la più antica d’Italia.

Mara Martellotta

Plastic Free, Piemonte: rimossi oltre 7.500 chili di plastica e rifiuti 

Oltre 75 tonnellate il bottino complessivo dei circa 230 eventi in tutta Italia per l’iniziativa Sea & Rivers targata Plastic Free

Anche il Piemonte ha partecipato con determinazione alla grande mobilitazione ambientale Sea & Rivers, promossa da Plastic Free Onlus con il patrocinio morale del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e il supporto di MINI Italia come main sponsor. Nel weekend del 27 e 28 settembre, 20 appuntamenti hanno visto protagonisti 261 volontari piemontesi, impegnati a ripulire spiagge, fiumi, parchi e aree verdi: il risultato è stato la rimozione di 7.534 chilogrammi di plastica e rifiuti dall’ambiente. Un’azione concreta, coordinata dalla referente regionale di Plastic Free, Flavia Faccia, e parte di una mobilitazione nazionale che ha coinvolto 228 eventi in Italia, con un totale di 6.375 volontari attivi e oltre 75 tonnellate di rifiuti rimossi.

“Un grazie di cuore ai nostri referenti e volontari che, anche in condizioni non sempre favorevoli, si sono rimboccati le maniche per difendere ciò che abbiamo di più prezioso – dichiara Luca De Gaetano, fondatore e presidente di Plastic Free Onlus –. Difendere mari, fiumi e corsi d’acqua non è solo una battaglia ambientale, ma una scelta di tutela della nostra salute. Le ricerche scientifiche parlano chiaro: microplastiche e nanoplastiche sono ormai state rilevate nel sangue, nei polmoni, nel latte materno e nei tessuti umani. Prendersi cura dell’ambiente vuol dire amare anche noi stessi”.

Secondo le stime, circa l’80% della plastica che arriva in mare proviene dalla terraferma, trasportata dai fiumi che ogni anno riversano tra 1,15 e 2,41 milioni di tonnellate di rifiuti plastici. In Italia, studi recenti condotti in prossimità delle foci di 12 fiumi hanno evidenziato che l’87% dei rifiuti è composto da plastica, con oltre il 38% rappresentato da plastica monouso.

Dal 2019 ad oggi, Plastic Free ha organizzato oltre 9.100 appuntamenti di pulizia ambientale, rimuovendo più di 4,7 milioni di kg di rifiuti e confermandosi come una delle realtà più dinamiche del panorama ambientale italiano, oggi attiva in oltre 40 Paesi nel mondo. Con una rete capillare di referenti locali, progetti educativi nelle scuole, collaborazioni istituzionali e campagne di pulizia, continua a portare avanti la sua missione: liberare il Pianeta dalla plastica, un’azione concreta alla volta

Piemonte, via libera al PRAE. Bartoli: certezze per 300 imprese e tutele per l’ambiente

Torino, 30 settembre 2025 – Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato oggi il Piano Regionale delle Attività Estrattive (PRAE) – Stralcio Primo e Terzo Comparto 2024-2034, comprensivo di rapporto ambientale, dichiarazione di sintesi e piano di monitoraggio.

Il PRAE è lo strumento di pianificazione decennale che definisce le regole per la gestione delle attività estrattive piemontesi, coniugando le esigenze produttive con la tutela ambientale e offrendo stabilità a oltre 300 imprese del comparto.

Sergio Bartoli, Presidente della V Commissione Ambiente, dichiara: «Con questo Piano garantiamo al Piemonte i materiali essenziali per costruzioni e infrastrutture, indispensabili allo sviluppo, ma dentro un quadro di regole chiare e rigorose tutele ambientali. È un equilibrio fondamentale: crescita e ambiente devono viaggiare insieme».

Bartoli ha sottolineato come il PRAE sia il risultato di un lavoro condiviso con tecnici, enti locali e organismi di valutazione:

«Abbiamo costruito un percorso di programmazione che dà certezze alle imprese, ai Comuni e ai cittadini, con l’obiettivo di coniugare competitività e sostenibilità. Ringrazio l’Assessore Marco Gallo per l’impegno dimostrato».

L’approvazione riguarda i comparti degli aggregati per le costruzioni e dei materiali industriali. Per il settore delle pietre ornamentali sono previsti ulteriori approfondimenti, a conferma della volontà di procedere con responsabilità e attenzione.

«Il PRAE è una scelta di visione: una pianificazione che guarda al futuro e che mette insieme sviluppo e tutela del territorio», ha concluso Bartoli.

Escursionismo in Piemonte: un patrimonio. Ecco la nuova piattaforma digitale

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La Regione Piemonte lancia la nuova piattaforma digitale dedicata alla Rete del Patrimonio Escursionistico (RPE), che raccoglie, cataloga e valorizza i sentieri, le vie ferrate e i siti di arrampicata presenti sul territorio.

Istituita con la l.r. 12/2010 e sviluppata grazie a Province ed enti locali, Unioni di Comuni, enti di gestione delle aree protette e con il contributo di Club Alpino Italiano e Ipla, la piattaforma rappresenta un unicum a livello nazionale: con oltre 20.800 chilometri di percorsi censiti costituisce una delle più estese reti escursionistiche d’Europa, capace di offrire itinerari che spaziano dalle passeggiate turistiche nelle colline e pianure alle grandi traversate alpine lungo l’arco occidentale e l’Appennino.

I percorsi sono suddivisi in tratte uniformi per tipologia di infrastruttura (strada, mulattiera, sentiero ecc.), fondo (naturale, selciato, asfaltato ecc.) e difficoltà. Oltre a quelli già presenti è previsto l’inserimento di nuovi percorsi per aumentare la connettività e la completezza della rete esistente. Comuni ed enti territoriali possono infatti presentare online le richieste di registrazione di itinerari, vie ferrate e siti di arrampicata. L’obiettivo è duplice: semplificare le procedure e arricchire costantemente la banca dati regionale, che confluirà automaticamente nel geoportale della Regione, mettendo a disposizione dati geografici univoci e certificati, fondamentali anche per la pianificazione territoriale e per la sicurezza.

«La Rete escursionistica del Piemonte – rileva l’assessore regionale allo Sviluppo e promozione della Montagna Marco Gallo – è una risorsa straordinaria che unisce la valorizzazione turistica al presidio del territorio. Con la nuova piattaforma facciamo un passo avanti decisivo: rendiamo più semplice e immediata la gestione dei percorsi, investendo sulla fruibilità e sulla promozione delle nostre montagne. Rappresenta inoltre un modello a livello nazionale: nessun’altra Regione italiana dispone di un catasto escursionistico così strutturato e aggiornato, che diventa patrimonio comune per residenti, visitatori e nuove opportunità economiche».

La piattaforma è stata realizzata con un contributo di 270.000 euro di fondi regionali, 283.000 del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr) e 100.000 dei Fondi di sviluppo e coesione (Fsc).

cs

Leroy Merlin insieme alla comunità torinese nel World Clean Up Day

Il negozio Leroy Merlin Italia di Torino in corso Giulio Cesare ha partecipato con successo all’edizione 2025 del World Clean Up Day, ripulendo l’intero parco del Valentino e raccogliendo 110 kg di rifiuti abbandonati.
L’iniziativa si è concentrata sulla pulizia delle rive del Po e dei prati adiacenti il parco, dedicando particolare attenzione al setacciamento dei microrifiuti nell’area e al conferimento tracciato dagli stessi. Le operazioni condotte, a salvaguardia di questo gioiello cittadino, della riduzione dell’inquinamento del fiume e il miglioramento del benessere e della sicurezza degli utenti del parco, sono state rese possibili grazie all’impegno congiunto di oltre ottanta volontari, tra personale del Leroy Merlin, cittadini e l’Associazione Vie d’Acqua.

“La partecipazione al World Clean Up Day rappresenta per noi molto più di una giornata di volontariato aziendale – spiega Luca Pereno, Stakeholder Engagement Manager di Leroy Merlin – è l’espressione concreta del nostro legame e impegno verso le comunità in cui siamo presenti. Vedere persone Leroy Merlin, cittadini e associazioni lavorare insieme per prendersi cura del territorio ci ricorda quanto sia importante trasformare i nostri valori in azioni concrete capaci di generare un impatto positivo e duraturo”.

Con oltre 191 Paesi coinvolti, il World Clean Up Day rappresenta il movimento di  volontariato più esteso al mondo, che ha come obiettivo il contrasto all’inquinamento causato dallo scorretto smaltimento dei rifiuti, proteggendo la natura e la biodiversità del territorio.

Mara Martellotta

Pioppi e tartufi, la Regione investe sul verde che fa respirare il Piemonte

Il Piemonte rilancia la sfida verde e mette sul piatto 3,5 milioni di euro per rafforzare la pioppicoltura, la tartuficoltura e la forestazione, con l’obiettivo di realizzare fino a 1000 ettari di nuovi impianti su terreni agricoli. L’intervento rientra nel Complemento di Sviluppo Rurale 2023-2027 e punta a coniugare economia e ambiente.

L’annuncio arriva da Milano, in occasione della firma dell’Intesa interregionale per lo sviluppo della filiera del pioppo, sottoscritta da Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia-Romagna insieme ai rappresentanti della filiera produttiva. L’accordo, inserito nella Strategia Forestale Nazionale, mira a rilanciare la coltivazione del pioppo come risorsa sostenibile e competitiva.

«Investiamo su una risorsa preziosa per l’economia del Piemonte e la sostenibilità ambientale nelle aree rurali» ha dichiarato l’assessore alle Foreste Marco Gallo, sottolineando che «la pioppicoltura rappresenta non solo un’eccellenza produttiva del Piemonte, ma anche un esempio virtuoso di come l’arboricoltura possa coniugare sostenibilità ambientale e sviluppo economico. Ogni ettaro realizzato è un investimento sul futuro: alimenta una filiera industriale d’eccellenza, contribuisce alla capacità di assorbire CO₂ e migliora la sostenibilità ambientale».

Secondo i dati, oggi la Pianura padano-veneta ospita circa 40.000 ettari coltivati a pioppo, di cui 12.000 in Piemonte: meno di un terzo rispetto al 1970. Con le nuove risorse, la Regione punta a invertire il trend, incentivando impianti che assorbono carbonio, tutelano biodiversità e garantiscono prodotti legnosi e non legnosi.

Il bando regionale, con una dotazione di 3,55 milioni di euro, sarà operativo in autunno. La ripartizione delle risorse vedrà il 55% destinato alla filiera del pioppo, il 20% agli impianti con specie tartufigene, il 10% all’arboricoltura da legno a ciclo medio-lungo, il 10% ai sistemi agroforestali e il 5% ai boschi permanenti. Tutti i dettagli saranno pubblicati sulla piattaforma Bandi Piemonte.