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“Un grado e mezzo”: Torino capitale (per un weekend) dell’impegno per l’ambiente

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UN GRADO E MEZZO, FESTIVAL SU CLIMA E AMBIENTE

Torino, 26, 27 e 28 Maggio 2023

Il meteorologo Luca Mercalli, la climatologa Elisa Palazzi direttamente da Super Quark, il nivologo Michele Freppaz, il regista Marco Ponti ma anche gli esperti della Fondazione Umberto Veronesi, di CentroScienza Onlus e gli attivisti del movimento Fridays For Future… Sono questi alcuni dei protagonisti di Un Grado e Mezzo. Festival su clima e ambiente.

Venerdì 26, sabato 27 e domenica 28 maggio 2023: una 3 giorni di appuntamenti, gratuiti e aperti a tutti, dedicati alla salvaguardia dell’ambiente, per parlare di cambiamento climatico sotto diversi punti di vista mescolando registri differenti così da raggiungere e sensibilizzare un pubblico sempre più vasto.

6 le sedi torinesi coinvolte: il Museo A come Ambiente MAcA, il Mausoleo della Bela Rosin, gli Orti Generali, la Casa nel Parco, Cascina Roccafranca e lo Spazio WOW.

Il valore di 1,5°C è il limite di innalzamento della temperatura media globale che non dovrebbe essere superato a fine secolo, rispetto ai valori preindustriali, per garantirci un futuro meno incerto, più sano e più equo. La salute del nostro Pianeta è strettamente interconnessa al benessere degli animali e di noi esseri umani in una prospettiva One Health di salute globale. Da qui l’esigenza del Festival di parlare di cambiamento climatico, degli aspetti legati alle trasformazioni cui stiamo già assistendo negli ambienti fisici e negli ecosistemi, dell’impatto che queste determinano sulla nostra società, sul modo in cui viviamo e vivremo, sulla nostra salute e sulle nostre attività.

Al festival si parlerà di acqua, aria, suolo, foreste, biodiversità, così come di eventi climatici e meteorologici estremi, senza però catastrofismo e allarmismi bensì utilizzando un approccio pragmatico e proattivo che spieghi in concreto le azioni necessarie finalizzate a mitigare gli impatti negativi del riscaldamento globale.

Il cambiamento climatico riguarda tutti, per questo Un Grado e Mezzo. Festival su clima e ambiente propone laboratori, conferenze, workshop, passeggiate naturalistiche e tavole rotonde dedicati a un pubblico di tutte le età.

 

Programma completo e comunicato stampa in allegato.

FOTO MIHAI BURSUC

www.ungradoemezzo.it

Un successo la terza edizione del Laboratorio Ecologico “Una montagna più pulita”

Oggi a Bardonecchia. Raccolti 70 chili di rifiuti

Si è svolta oggi, con partenza da Campo Smith, la 3° edizione del Laboratorio Ecologico, “Una Montagna più Pulita”, manifestazione voluta dall’Amministrazione Comunale di Bardonecchia, organizzata in collaborazione con Acsel, Colomion, CAI e Guide Alpine.

I protagonisti principali sono stati certamente gli allievi della Scuola Media di Bardonecchia e dell’Istituto Frejus, in tutto un centinaio di ragazzi che, motivati e suddivisi in 7 squadre, hanno scandagliato il territorio, dalla Fontana Giolitti a Località quattro strade, da Campo Smith a Les Arnauds/Melezet passando dalla Vi du Viò, raccogliendo poco meno di 70 kg di rifiuti di vario genere.

“E’ doveroso”, sottolinea l’Amministrazione Comunale, “un grande ringraziamento a tutti i ragazzi oggi presenti, per l’impegno e l’entusiasmo nella raccolta dei rifiuti “abbandonati”, ma soprattutto per l’attenzione nei confronti del proprio territorio e, in generale, per l’ambiente che li circonda”.

“Un grande grazie – si dice ancora – anche ai loro insegnanti, per la sempre presente disponibilità e per l’opera di sensibilizzazione ai loro studenti, così come si ringraziano tutte le associazioni, le società ed i volontari che, con la loro partecipazione, hanno contribuito al successo di questa giornata”.

In arrivo i fondi contro il dissesto di montagne, colline e sponde dei fiumi

Aperto  il bando da 5 milioni di euro per interventi di sistemazione idrogeologica di situazioni di dissesto in ambito montano, collinare e lungo le sponde dei fiumi.

Le risorse fanno parte della programmazione dei Fondi Europei per lo Sviluppo Regionale (Fesr) 2021-2027 e sono destinate agli Enti gestori delle Aree protette e alle Unioni Montane.

«Interventi di manutenzione del territorio e prevenzione del dissesto sono sempre più fondamentali. Lo dimostrano gli intensi eventi meteorologici che hanno coinvolto il Piemonte negli ultimi giorni dove l’immediata attivazione della macchina di allerta e monitoraggio della protezione civile e gli interventi di manutenzione avviati già da alcuni anni sui fiumi e sui versanti, hanno consentito di contenere i danni e superare la situazione di difficoltà – spiegano il presidente del Piemonte Alberto Cirio e il vicepresidente Fabio Carosso – L’obiettivo di questa misura, insieme ad altre messe in campo dalla Regione Piemonte, è la messa in sicurezza dei territorio per promuovere l’adattamento ai cambiamenti climatici e prevenire il rischio idrogeologico in territori, come quelli montani e collinari che presentano particolari fragilità, ma nei quali è particolarmente importante garantire il rispetto degli habitat e degli ecosistemi».

Le risorse sono infatti finalizzate anche a sostenere la resilienza dei territori, attraverso il finanziamento di progetti di intervento a tutela delle Aree Protette e di Siti della Rete Natura 2000, ovvero lungo la dorsale montana che include la rete sentieristica di collegamento con il sistema delle Aree Protette della Regione Piemonte.

«Un’altra misura messa in campo da Regione Piemonte sui Fondi Europei per lo Sviluppo Regionale per favorire l’adattamento ai cambiamenti climatici che dimostra la tempestività di risposta della Regione e la grande attenzione per il territorio, oltre alla capacità di gestire al meglio le misure europee con l’obiettivo di permettere agli enti beneficiari di aver accesso alle risorse con molta velocità – commenta l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati – I cambiamenti climatici, i cui effetti sono ormai ben visibili, impongono una rapida risposta perché ci sarà sempre più frequentemente l’alternanza di periodi siccitosi a periodi di precipitazioni intense e concentrate in un breve lasso di tempo. E il maltempo che ha colpito il Piemonte nei giorni scorsi testimonia come velocemente si possa passare da una situazione di carenza d’ acqua ad una di eccesso, con conseguenti rischi idrogeologici per il territorio».

Nella programmazione dei fondi FESR 21-27 del Piemonte alla transizione ecologica è destinata la somma di 475 milioni di euro.

Le domande potranno essere presentate fino alle ore 12 del prossimo 22 novembre.

Ulteriori e più dettagliate informazioni al link:

https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/interventi-sistemazione-idrogeologica-situazioni-dissesto-ambito-montano-collinare-ripariale

FOTO MARIO ALESINA

Moncalieri città del verde

 IL COMUNE DI MONCALIERI INVITA I CITTADINI A CONDIVIDERE LA LORO PERSONALE PERCEZIONE DEL VERDE

Appuntamento giovedì 25 maggio alle 17 in Biblioteca Arduino.

Moncalieri 18 maggio 2023 – Costruire un piano strategico del verde di Moncalieri attivando un percorso con la comunità è un’operazione che richiede tempo e partecipazione.

È questo però il punto chiave per affrontare con responsabilità gli impegni presi con la comunità attraverso il PNRR e i finanziamenti a beneficio della riqualificazione degli spazi verdi.

La prossima apertura del Parco storico del Castello dovrà quindi consegnare al pubblico un’area capace di raccontare il suo glorioso passato, di scrollarsi di dosso gli anni di abbandono e di affidare la sua rinnovata bellezza a chi ne godrà sapendo al contempo prendersene anche cura.

Nel disegno di Moncalieri, il Parco storico è un elemento cruciale che oggi restituisce un’area verde al centro cittadino e che deve creare anche una connessione forte con un sistema più ampio, che contempla il grande polmone del Parco Le Vallere e le piccole realtà come il giardino della Biblioteca Arduino, il Parco Lancia e il Lungo Po Abellonio.

Dopo due incontri, Fondazione Matrice ETS, ente organizzatore a supporto della visione dell’assessorato alla Cultura del Comune, si interroga ancora sulla percezione che hanno gli abitanti del verde urbano.

Giovedì 25 maggio, il terzo appuntamento del ciclo di incontri “A Moncalieri ogni spazio verde è prezioso”, rinnova quindi l’invito alla comunità di partecipare dalle 17 alle 19, sempre in Biblioteca Arduino: tutti possono intervenire e condividere esperienze e desideri per una migliore fruibilità degli spazi verdi di Moncalieri.

Negli incontri precedenti è emersa attenzione alla salvaguardia della fauna e alla manutenzione periodica, ma c’è ancora molto da dire e da suggerire per agire al meglio, in un dialogo aperto con l’assessorato alla Cultura, l’Ente Parco e Fondazione Matrice.

L’obiettivo di costruire un sistema dell’infrastruttura del verde della città di Moncalieri richiede un attento processo di ascolto e di coinvolgimento della comunità locale. Si tratta di un processo che deve attivare nuovi cambi percettivi e di paradigma nel rapporto tra l’uomo e l’ambiente che lo circonda” – afferma Laura Pompeo, assessore alla Cultura e alle Residenze Reali, che aggiunge “Gli approfondimenti in corso sono volti a far emergere tutte le potenzialità del sistema del verde moncalierese, valorizzandone gli assi portanti come Le Vallere e il Parco Storico del Castello Reale, di recente acquisizione al patrimonio cittadino. Un lavoro in cui non partiamo da zero, ma che poggia su diversi anni di buone pratiche maturate implementando il piano strategico Moncalieri Città nel Verde. Ricordo che Moncalieri si fregia di ben due riconoscimenti Unesco: dal 1997 in quanto appartenente al sistema delle Residenze Sabaude e dal 2016 come MaB-riserva di biosfera”.

Arrivano i fondi della Regione per i danni da maltempo

Finanziati 40 nuovi progetti in Piemonte che si aggiungono ai 145 interventi e ai 6 milioni e 700 mila euro del 2022

Consolidamento delle sponde dei torrenti, rifacimento di ponti, nuovi attraversamenti, messa in sicurezza di movimenti franosi e ripristino di danni al patrimonio comunale. La Regione Piemonte ha sbloccato per il primo semestre 2023 nuovi fondi per i Comuni della Provincia di Torino attraverso la legge 38/78 che prevede contributi a sostegno dei Comuni e delle Unioni di Comuni colpiti da calamità naturali.

Sono 40 i progetti per 36 Comuni in Piemonte che potranno usufruire della prima trance 2023 del contributo regionale per un totale di circa 2 milioni 796 mila euro. Lo stanziamento, approvato con la delibera di maggio, si aggiunge ai fondi già stanziati nel 2022 (circa 2,435 milioni e 61 interventi a dicembre, circa 2 milioni 190 mila euro a ottobre distribuiti su 64 interventi, 2 milioni 117 mila a maggio per 20 interventi) raggiungendo quasi 10 milioni di euro e 183 interventi.

La legge 38, spiegano il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio l’Assessore alle Infrastrutture, Trasporti, Opere Pubbliche e Difesa del Suolo, sono fondi totalmente della Regione che l’Amministrazione regionale è riuscita a sbloccare per riprendere le graduatorie di fine 2022. I danni da maltempo hanno messo a dura prova le finanze degli enti locali e una delle priorità è supportare i sindaci nella messa in sicurezza dei territori.

All’Alessandrino sono destinati circa 528 mila euro per 13 interventi in 9 comuni. Nell’Astigiano arriveranno 47 mila euro a supporto di 2 Comuni. A Biella saranno finanziati due progetti per un importo di 36 mila euro, il numero di interventi nella provincia di Cuneo, è di 6 per 465 mila euro, 2 nella provincia di Novara con un contributo di  430 mila euro, mentre nella Provincia di  Vercelli sono previsti 3 interventi e 458 mila euro e 4 nel Verbano Cusio Ossola per 406 mila euro, mentre nella provincia di Torino sono 8 con un finanziamento totale di 426 mila euro.

“Anche noi siamo natura!”, il libro illustrato realizzato da Eduiren

Salone del Libro: presentato oggi il progetto  con le classi dell’Istituto Ilaria Alpi di Torino

 

La restituzione è stata anche l’occasione per un confronto tra gli studenti e la presidente Amiat, Paola Bragantini, sul ciclo integrato dei rifiuti

 

 Si è svolto  all’interno dell’area Bookstock del Salone Internazionale del Libro di Torino, il momento conclusivo del progetto “Anche noi siamo natura!”, promosso dal Gruppo Iren e dal Salone del Libro.

L’iniziativa ha coinvolto ragazzi e ragazze di tre classi della scuola primaria dell’istituto comprensivo Ilaria Alpi-plesso Perotti di Torino, che hanno presentato il libro illustrato che contiene tutte le storie e i lavori realizzati a valle del percorso, coordinato da Eduiren, e dedicati all’economia circolare e alla sostenibilità. L’evento odierno è stata inoltre l’occasione per un confronto tra i bambini partecipanti e la presidente di Amiat, Paola Bragantini, scandito dalle domande e dalle curiosità dei ragazzi su raccolta differenziata e ciclo integrato dei rifiuti.

“Anche noi siamo natura!” è stato realizzato con il coinvolgimento dell’illustratrice Rossana Bossù, responsabile del progetto grafico, e ha coinvolto gli studenti in una visita presso l’ecocentro Amiat di via Ravina, a Torino.

Uncem: il Piano Borghi non va

Il Piano Borghi del Ministero della Cultura dovrebbe essere totalmente cancellato. È nato male e cresce peggio. Concepito lontanamente dai territori, senza logica territoriale e senza senso sociale, il bando PNRR relativo al Piano ha premiato un anno fa 250 Comuni con un milione e mezzo di euro ciascuno e 21 paesi in Italia con 20 milioni ciascuno. Che fortunati. Che azione virtuosa! Uncem è allibita e preoccupata. L’assurdità totale di due lotterie, linea A e linea B, che con modalità diverse hanno tradito i Comuni, mettendoli tutti in scontro, non considerando le comunità, inducendo i Comuni a correre dietro a progetti municipalisti imperniati sul campanile. E cosa importa se il vicino ha preso niente ma io ho preso 20 milioni. Borghi e paesi che il Ministero, con Governi diversi ad appoggiare Piano e bandi, non ha saputo riconoscere, interpretare, sostenere. Uncem è sempre stata netta e chiara. Ha detto che quel Piano è illusorio e dannoso. Crea sperequazioni. Lo ripete con forza. E oggi lo ribadisce di fronte a un altro assurdo bando, probabilmente pure contro la Costituzione, che permette a 294 borghi finanziati dalla linea B di ricevere ulteriori finanziamenti per le imprese in quei territori. Come se fosse facile e come se bastasse qualche euro, a fare impresa nei paesi. Nuovamente un bando mal scritto che non affronta temi gravi come la desertificazione economica dei territori, della riorganizzazione dei servizi, dei flussi di merci e persone, che riguardano tutti, un bando che ignora la legge 158 del 2017 sui piccoli Comuni. Che dà 200 milioni a pochi fortunati. E tutti gli altri stanno al palo. Grave e poco lungimirante. Crea ulteriori sperequazioni, disuguaglianze, danni di fatto. Bloccare tutto, per un nuovo Ministro arrivato al MIC, sarebbe stato più idoneo. E poco importa se il PNRR impone una corsa alla spesa, anche per i borghi. Spendete, spendete, si dice. Fondi per lavori che i Comuni non riescono a fare per mille regole sbagliate, a partire da quelle sulle anticipazioni di cassa. Dare 200 milioni di euro a 300 fortunati è ancora una volta poco degno di un Paese complesso come l’Italia. Per i piccoli Comuni sarebbe bastato applicare la legge. Anche dove si dice che lo sviluppo economico e sociale gli Enti lo fanno insieme. E solo così si salvano. Non con milionate date a chi è più bravo”.

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.

Il termovalorizzatore di Torino compie 10 anni

TRM – Gruppo Iren:  4,8 milioni di tonnellate di rifiuti in energia per 4,5 milioni di persone

Il termovalorizzatore di Torino – una delle eccellenze nazionali per la chiusura del ciclo dei rifiuti – celebra 10 anni di attività. Avviato nel 2013, l’impianto ha trattato quasi 4.800.000 tonnellate di rifiuti, ha immesso in rete 3.000.000 MWh di energia elettrica, equivalente a quella richiesta da quasi 1.500.000 famiglie di tre persone e, grazie alla produzione di calore per 300.000 MWh, ha soddisfatto il fabbisogno di circa 22.500 persone.

Sicurezza, minimizzazione dell’impatto ambientale e recupero energetico rappresentano i punti di forza dell’impianto di TRM, società del Gruppo Iren, che traccia una via sostenibile alternativa alla discarica, attraverso una delle migliori tecnologie disponibili. Il termovalorizzatore, infatti, permette di ridurre del 98% il volume dei rifiuti residui rispetto alla discarica.

L’impianto è stato ideato e progettato per essere completamente integrato con il territorio e la comunità locale. A questo proposito è stato costituito nel 2006 un Comitato Locale di Controllo, composto dai Comuni coinvolti nell’area di influenza, che ha accompagnato l’attività di progettazione e realizzazione e, in questi dieci anni, ha continuato a promuovere incontri periodici e momenti di confronto con gli stakeholder locali e i cittadini.

L’Impianto termovalorizzatore di Torino è inoltre l’unico impianto in Italia ad essere stato progettato con uno spazio dedicato all’attività didattica rivolta alle scuole e a specifici percorsi di visita. Dal 2013 e al 2022 28.000 persone hanno visitato il termovalorizzatore, con una media di 4.500 utenti negli anni di esercizio ordinario pre-pandemia. Nel solo primo trimestre del 2023 si sono inoltre già tenute oltre 1300 visite, segno di una forte ripresa.

Il progetto architettonico, affidato a Stile Bertone, rispecchia un design moderno e curato negli aspetti estetici: un elemento industriale diventato ormai parte integrante del territorio e capace di armonizzare piacevolezza estetica ed efficienza.

Accanto alla trasparenza, la sicurezza è stata da sempre centrale nella gestione dell’impianto: I livelli di sicurezza dell’impianto sono infatti garantiti da un sistema di sorveglianza che monitora gli effetti sulla salute nelle aree circostanti, coordinato dalle più importanti istituzioni pubbliche locali e nazionali e tecnici e specialisti qualificati piemontesi, affiancati da apporti provenienti da altri centri di ricerca, ASL e università.

Il termovalorizzatore rappresenta una best practice particolarmente virtuosa, tanto nell’ambito delle attività del Gruppo Iren quanto a livello italiano, quale impianto in grado di chiudere il ciclo di vita dei rifiuti”, dichiara Alessandro Battaglino, Presidente TRM “In un Paese in cui l’effetto NIMBY è il sentimento predominante nella politica così come nell’opinione pubblica, il termovalorizzatore è l’emblema del riuscire a fare. Un impianto all’avanguardia ancora oggi che coesiste in armonia con il territorio proprio perché dalla fase di ideazione a quella di gestione, la popolazione e la comunità sono state coinvolte, in particolare nelle attività utili a garantire il minor impatto sull’ambiente”.

Grazie all’attività di recupero dell’energia contenuta nei rifiuti, si risparmiano circa 80.000 tonnellate l’anno di combustibile fossile. Il termovalorizzatore costituisce quindi l’emblema di un impianto pienamente inserito nel contesto circostante, anche sotto il profilo estetico, che contribuisce a tutelare l’ambiente e a generare un’economia sostenibile”, dichiara Giusi Di Bartolo, Amministratore Delegato TRM “Il vantaggio nell’utilizzo di un termovalorizzatore nasce dalla possibilità di trasformare rifiuti non riciclabili in energia pulita: un processo sostenibile e circolare, alternativo alle discariche”.

Il termovalorizzatore è stato inoltre protagonista di alcune iniziative di rilievo realizzate insieme ad associazioni e aziende, a ulteriore conferma dell’integrazione dell’impianto all’interno del territorio, e non solo. Nel 2022 l’area ha infatti ospitato 120mila api in grado di impollinare circa 60 milioni di fiori nella zona circostante, in quanto attraverso l’osservazione del comportamento delle api è possibile garantire un ulteriore monitoraggio della qualità dell’area e della zona.

È stato inoltre installato un modello del termovalorizzatore con quasi 25.000 mattoncini LEGO di vari dimensioni e colori, realizzato dagli specialisti di Brickvision. Il modellino, lungo 231,5 cm, largo 119 cm e alto 70 cm, rappresenta in scala tutte le parti del processo di termovalorizzazione: dall’ingresso dei rifiuti alle caldaie, dai condensatori alla palazzina uffici.

I 10 anni di attività del termovalorizzatore di Torino sono stati celebrati in occasione del convegno “Un impianto al servizio del territorio: i primi 10 anni di TRM” a cui hanno preso parte, oltre ai vertici di TRM e del Gruppo Iren – il Presidente, Luca Dal Fabbro, e l’Amministratore Delegato, Gianni Vittorio Armani -, rappresentanti istituzionali quali Gilberto Pichetto Fratin, Ministro all’Ambiente e alla Sicurezza Energetica, Alberto Cirio, Presidente Regione Piemonte, e Matteo Marnati, Assessore Ambiente Regione Piemonte.

Come funziona un termovalorizzatore?

L’impianto TRM tratta rifiuti solidi urbani residui da raccolta differenziata e rifiuti speciali assimilabili agli urbani – in entrambi i casi esclusivamente non pericolosi. L’impianto ha una configurazione moderna ed è caratterizzata dalle migliori tecniche disponibili (BAT – Best Available Techniques), intendendo con questo le migliori soluzioni tecnico- impiantistiche, gestionali e di controllo.

Grazie al processo di termovalorizzazione, che avviene a una temperatura di oltre 1000°C, è possibile recuperare l’energia contenuta nei rifiuti, producendo elettricità e calore. L’impianto può operare in assetto esclusivamente elettrico oppure in assetto cogenerativo, cioè fornendo sia energia elettrica sia energia termica per il teleriscaldamento.

Virtual tour: https://youtu.be/fI1y5AuOa98

Sito web: www.trm.to.it

Sviluppo sostenibile in Senegal, i progetti della Regione

E’ stata approvata la graduatoria del bando “Partenariati territoriali per lo sviluppo sostenibile in Senegal” che finanzierà i progetti delle autorità locali piemontesi e sarde, impegnate nella cooperazione decentrata in tema di politiche e servizi locali per giovani e donne in Senegal.

 

Il bando, promosso in partenariato con la Regione Autonoma della Sardegna e sostenuto anche dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, si inserisce nell’ambito del Progetto “Reti al lavoro – Percorsi in Comune per giovani e donne in Senegal”, cofinanziato dall’Agenzia Italiana Cooperazione allo Sviluppo (AICS) che ha come capofila la Regione Piemonte e vede coinvolte diverse istituzioni locali in Italia e in Senegal, oltre a enti del terzo settore e associazioni che uniscono le proprie forze per contribuire allo sviluppo sostenibile e inclusivo, supportando le Autorità Locali senegalesi nella definizione di strategie volte a offrire maggiori opportunità di inserimento lavorativo e di lavoro dignitoso per giovani e donne.

L’assessore alla Cooperazione Internazionale della Regione Piemonte ha dichiarato che occorre garantire ai giovani senegalesi il diritto a non migrare, permettendo loro di costruirsi un futuro nella propria patria. La partita per fermare l’immigrazione di massa dall’Africa si può e si deve giocare nei paesi di partenza, prima che possa diventare un business per gli scafisti. In quest’ottica la Cooperazione Internazionale della Regione Piemonte, anche attraverso questo bando, promuove iniziative di formazione professionale orientate all’occupazione giovanile e femminile per sottrarre tante persone ai taxi del mare e permettere loro di creare realtà imprenditoriali “vincenti” in Senegal.

 

Il Segretario Generale della Fondazione Compagnia di San Paolo ha dichiarato che, in un mondo sempre più globalizzato, occorre sostenere iniziative di cooperazione multi-attore e multi-dimensionali, come quelle selezionate nell’ambito del Bando che la Fondazione Compagnia di San Paolo ha deciso di cofinanziare, che mirino al rafforzamento delle competenze e delle conoscenze di giovani e donne, consapevoli delle relazioni di causa/effetto che uniscono i territori del Sud e del Nord del mondo. Sarà così possibile promuovere conoscenza e collaborazione condivise, per assicurare percorsi duraturi di pace e di sviluppo sostenibile per un futuro comune.

Le iniziative sostenute mirano a migliorare le condizioni di vita delle comunità locali, riducendo la povertà, le disuguaglianze e l’insicurezza alimentare. I progetti di cooperazione sostenuti sono in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e intendono contribuire a tali obiettivi.

 

In particolare, le attività sono volte a facilitare la collaborazione tra le comunità piemontesi, sarde e senegalesi, così rafforzando relazioni durature tra i diversi territori, promuovendo una comprensione reciproca delle condizioni di vita e contribuendo ad maggiore conoscenza delle realtà da cui originano i flussi migratori.

 

I comuni piemontesi i cui progetti saranno ora finanziati dal bando sono: Pino Torinese, Nichelino, Baldichieri d’Asti, Rivalta di Torino, Orbassano, Vigone, Bra. Tre, invece, i comuni sardi finanziati: Oristano, Osilo, Olbia (in partenariato con Collegno).

 

“Parlami di spreco”, dialogo tra arte, design e riciclo

La rivoluzione sostenibile  protagonista della puntata di giovedì 18 maggio alle 18 condotta da Simona Riccio

 

A questo importante argomento, la rivoluzione sostenibile nell’arte e nel design, dedica una puntata la trasmissione “Parlarmi di spreco”, in onda giovedì 18 maggio alle ore 18, rubrica ideata dalla Social Media Marketing Manager e Digital Strategist Simona Riccio, con testimonial l’onorevole Maria Chiara Gadda, prima firmataria della legge Antispreco e Vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera.

Relatori della puntata saranno Pasqualina Tripodi, nota come Plasly Art Design, e David Braccini, founder di dotzer0.com . Questa azienda rappresenta una nuova forma di artigianato tecnologico, essendo specializzata nella produzione di sneakers artigianali prodotte in Italia. Questo prodotto coniuga la produzione sostenibile e il benessere delle persone, con una particolare attenzione nei confronti del pianeta. Le sneakers di dotzer0 sono un simbolo di impegno e cura verso l’ambiente, offrendo un’alternativa consapevole nei confronti del mondo della moda.

Seconda ospite sarà Pasqualina Tripodi, conosciuta come Pasly Art Design, ecodesigner calabrese che trasforma elementi di madre natura in gioielli unici, creando opere d’arte sostenibile e narrando storie uniche, a partire dall’utilizzazione di materiali provenienti da scarti alimentari.

Pasqualina crea opere d’arte sostenibili, raccontando storie uniche che si legano alla nostra terra e al rispetto per l’ambiente. Il dibattito sarà moderato da Simona Riccio che, con i due ospiti, esplorerà le loro esperienze, il ruolo fondamentale dell’arte, del design e del riciclo, scoprendo soluzioni innovative da parte di soggetti che stanno dando il loro contributo in modo significativo nei rispettivi settori.

Per riascoltare le edizioni precedenti, possiamo visitare il sito www.parlaconmeofficial.it

 

Mara Martellotta