AMBIENTE

Raccolta rifiuti con i volontari di Retake

Retake scende in campo a Torino il 23 dicembre con un’iniziativa dedicata alla cura dei beni comuni e chiama a raccolta i cittadini per una raccolta di rifiuti natalizia.

L’appuntamento – completamente gratuito e aperto a tutti i cittadini di Torino – è fissato il giorno 23 dicembre alle ore 14:00, in via Nizza 245. I partecipanti possono portare un cappello di Natale e tanta voglia di fare: l’evento rappresenta un’occasione di sensibilizzazione della cittadinanza e insieme di intervento concreto a tutela dei beni comuni.

Possono partecipare cittadini di ogni età e condizioni sociale, intenzionati a prendere parte a un’iniziativa civica finalizzata alla cura di strade, dei marciapiedi, delle piste ciclabili, delle piazze e del verde urbano di Torino.

“Nemmeno con il freddo e vicino alle feste noi volontari di Retake Torino ci fermiamo! Ci incontriamo il 23 dicembre alle ore 14:00, in via Nizza 245, con l’intenzione di vivere insieme un pomeriggio dedicato alla raccolta di rifiuti e alla sensibilizzazione dei torinesi. Vi aspettiamo con tanti cappelli di Natale, per poi concludere la giornata con una bella cioccolata calda!” – dichiara Sofia, Referente Retake Torino.

Torino più verde: al Parco del Meisino 300 nuovi alberi

Il Parco del Meisino si arricchisce di 300 nuovi alberi, per un importante intervento di forestazione e ampliamento delle aree boschive.

Nella tarda mattinata di ieri è iniziata la messa a dimora di un centinaio di piante, che in questa prima fase interesserà l’area a fianco dell’argine del fiume, compresa tra il cimitero Sassi e la cascina Malpensata. I prossimi due lotti interesseranno invece la zona del parco verso via Nietzsche e, in ultimo, la zona umida.

“Si tratta – spiega l’assessore al Verde Francesco Tresso – di un importante intervento di piantumazione, con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente la biodiversità del Parco. Spiace constatare come, pur in una giornata come questa che vede addirittura ampliare le aree verdi del Meisino, si siano nuovamente verificate proteste e tensioni da parte di manifestanti che volevano impedire i lavori nel cantiere. Come già detto, l’amministrazione resta disponibile all’ascolto e al dialogo e prosegue in un progetto di valorizzazione di un luogo di incontro tra natura e comunità”.

L’intervento, che prevede la messa a dimora di specie autoctone selezionate per il loro contributo alla biodiversità e la resistenza ai cambiamenti climatici, è parte integrante del progetto per la realizzazione del Centro per l’Educazione ambientale e lo Sport. Una volta completato, il Centro diventerà un punto di riferimento per la sensibilizzazione ecologica e la promozione dell’attività sportiva all’aria aperta.

Tra le specie messe a dimora, scelte in accordo con l’Ente Parco Po, figurano – tra le altre –  il pioppo, il tiglio, la quercia, il frassino e l’ontano, che ben si integrano con l’ecosistema naturale del Parco del Meisino.

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Lupo e allevatori in Piemonte «Al varo azioni concrete»



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Di fronte all’emergenza lupo, la tutela delle nostre montagne e di chi le vive è una priorità assoluta», dichiarano congiuntamente l’assessore regionale al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi Paolo Bongioanni e il sottosegretario alla Presidenza della Regione Piemonte Alberto PreioniLa crescente presenza del lupo nelle aree montane – dichiarano i due esponenti – pone sfide importanti, che richiedono interventi equilibrati tra la tutela della biodiversità e il sostegno alle comunità locali. Gli allevatori sono il cuore pulsante di questi territori. Dobbiamo ascoltarli e fornire loro strumenti concreti per difendersi e lavorare serenamente».

Primo livello su cui intervenire è il sistema attuale di risarcimento dei danni agli allevatori. «È troppo macchinoso. Serve un meccanismo più rapido, semplice ed efficace per garantire un sostegno reale a chi subisce danni da predatori», afferma Bongioanni. Una svolta significativa sulla possibile gestione del problema è stata introdotta dal recente declassamento del lupo da specie “strettamente protetta” a “protetta”, deciso dal Comitato Permanente della Convenzione di Berna. «Una decisione che rappresenta una svolta importante», sottolinea Preioni. «Non si tratta di incentivare una caccia indiscriminata, ma di permettere interventi più mirati e responsabili. Questa decisione consente di adottare strategie di gestione già sperimentate con successo in altri Paesi, garantendo un equilibrio tra sicurezza, economia agricola e tutela della biodiversità».

Con circa 3.300 lupi stimati in Italia, di cui 950 sulle Alpi, il declassamento apre la strada all’elaborazione di un Piano Lupo nazionale che affronti le criticità in modo concreto. «La Regione Piemonte – proseguono i due esponenti regionali – è pronta a collaborare con il Governo per garantire risposte rapide ed efficaci a chi vive quotidianamente il conflitto con i predatori. La gestione del lupo dev’essere una priorità condivisa, capace di salvaguardare sia le attività economiche sia il patrimonio ambientale delle nostre montagne. Gli allevatori non possono essere lasciati soli. Molti rinunciano persino a denunciare gli attacchi a causa di procedure burocratiche troppo complicate. È necessario un cambio di passo, con risarcimenti immediati e misure preventive adeguate, per sostenere chi, con il proprio lavoro, garantisce la sopravvivenza e la valorizzazione di territori svantaggiati».

«Dobbiamo tutelare chi presidia le nostre montagne», concludono Bongioanni Preioni. «Il loro impegno è fondamentale per la salvaguardia del territorio e non può essere vanificato da una gestione inefficace dei conflitti con i predatori. Serve una risposta concreta, condivisa e sostenibile, per assicurare un futuro alla nostra gente di montagna».

Uno scarico fognario inquina il Po in pieno centro a Torino

Queste foto sono state scattate ieri, alla diga della Gran Madre. Come si può vedere c’è uno scarico che inquina il Po poco sopra la diga, lato corso Casale.
Già da qualche giorno circola questa segnalazione tra residenti e pescatori. Si tratta di una fognatura forse in gestione alla SMAT.
“Anche se dagli anni ’80, Torino è servita dal depuratore di Castiglione, – commenta Massimiliano Borgia di Coldiretti – non è mai stata risolta la situazione dei tanti scarichi fognari che nel tratto di Torino fanno passare lo stato di qualità delle acque del Po da BUONO a “AMBIENTE INQUINATO”. Se tutti gli scarichi, come prevede la legge, fossero davvero intercettati nei collettori diretti al depuratore, il Po a Torino salirebbe in modo stabile in classe II, BUONO”.

A Torino arriva una nuova flotta di bus elettrici

 

248 nuovi autobus elettrici rinnoveranno la flotta del trasporto pubblico torinese grazie alle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR misura M2 – C2-4.4.1). La prima tranche di questi veicoli prodotti da IVECO BUS e INDCAR è stata presentata nel deposito GTT “Tortona”.

All’evento sono intervenuti il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo, l’Assessora alla Mobilità della Città di Torino Chiara Foglietta e l’Amministratrice Delegata di GTT Serena Lancione, affiancati da Giorgio Zino, Vice President Commercial Operations di IVECO BUS, uno dei partner del progetto insieme alla spagnola INDCAR.

Il trasporto pubblico torinese sta vivendo una trasformazione storica, all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione tecnologica. GTT, come main partner del Climate City Contract, guida il cambiamento attraverso un ambizioso progetto che contribuisce a rendere Torino un esempio di eccellenza per la mobilità sostenibile. Il rinnovo della flotta è uno dei pilastri fondamentali di questa rivoluzione e contribuirà a raggiungere circa un terzo degli obiettivi fissati per raggiungere la neutralità climatica.

Il rinnovo della flotta e l’introduzione delle infrastrutture di ricarica sono solo alcuni degli interventi previsti dal programma Nuovo Trasporto Torino (NTT), che trasformerà il volto della mobilità urbana in città.

Finanziato con un investimento di 170 milioni di euro provenienti dai fondi del PNRR, il piano di mobilità sostenibile della Città prevede l’introduzione di 248 autobus full electric di ultima generazione: 136 autobus da 12 metri, 90 da 18 metri, di cui 28 autobus BRT (Bus Rapid Transit) e 22 autobus corti.

I nuovi mezzi, principalmente modello E-WAY di IVECO BUS, leader nel settore della mobilità elettrica, saranno supportati da un sistema avanzato di infrastrutture di ricarica, sviluppato in collaborazione con Enel X che si compone di soluzioni dinamiche da 180 kW distribuite su tre depositi urbani (San Paolo, Venaria e Nizza). Inoltre, sette capolinea strategici saranno dotati di sistemi di ricarica rapida a pantografo da 270 kW: piazza Sofia per la linea 18 e la linea 2, piazza Caio Mario per la linea 18, via Artom per la linea 35, via Marsigli per la linea 42, via Corradino per la linea 2 e Porta Susa per la linea 72 e la linea 72B. Grazie ad un innovativo contratto “turn key” è previsto inoltre il full service ricambi di IVECO Orecchia.

A fornire i 22 bus corti dedicati al servizio delle linee Star è la spagnola INDCAR, azienda leader nel settore dei minibus in Europa.

“Disporre di un sistema di trasporto pubblico efficiente e sostenibile – spiega il Sindaco Stefano Lo Russo – è essenziale per rispondere a quella che rappresenta una delle priorità dei prossimi anni, la transizione ecologica. La mobilità gioca un ruolo cruciale nella nostra strategia di sviluppo del territorio ed è fondamentale nella vita delle persone e nel percorso che abbiamo intrapreso candidandoci tra le 100 città impegnate a diminuire le emissioni entro il 2030. Per questo stiamo destinando una quota rilevante delle risorse provenienti da fondi europei e statali al potenziamento della rete di trasporto pubblico locale, dall’avvio della realizzazione della linea 2 della metropolitana sino all’acquisto dei 250 nuovi autobus elettrici che presentiamo oggi e che cominceranno nei prossimi giorni, progressivamente, a muoversi per la città, andando a rinnovare la flotta del trasporto pubblico locale con mezzi più ecologici”

“Oggi è una giornata importante che segna un altro passo avanti verso l’attuazione del Nuovo Trasporto Torino, il piano col quale abbiamo disegnato il futuro del trasporto torinese al 2030 attraverso il rinnovo della flotta, il potenziamento della rete tramviaria, l’espansione della metropolitana e l’introduzione della linea Bus Rapid Transit – sottolinea l’assessora alla Mobilità Chiara Foglietta – . I nuovi autobus permetteranno a tutti i cittadini di spostarsi nella loro quotidianità a bordo di mezzi accessibili e confortevoli. L’obiettivo è garantire un servizio migliore e fare in modo che sempre più persone scelgano il trasporto pubblico, mentre continuiamo a lavorare sull’interconnessione, l’interoperabilità, l’integrazione di diversi servizi in un’unica piattaforma digitale e contribuiamo a promuovere e lo sviluppo e la sperimentazione di nuovi scenari per il trasporto delle persone e delle cose e di soluzioni di mobilità autonoma, connessa e cooperativa”.

“La transizione verso l’elettrico richiede un approccio sistemico: i nuovi bus sono parte di un ecosistema integrato che comprende infrastrutture di ricarica e una gestione efficiente delle risorse. Collaborando strettamente con il Comune, il nostro programma ambisce a rivoluzionare la mobilità urbana” afferma Serena Lancione, Amministratrice Delegata di GTT. “Non dobbiamo dimenticare però che dietro ogni progetto di trasformazione ci sono persone: il nostro team, gli autisti che si preparano a guidare questi nuovi mezzi, i tecnici che li mantengono, e i cittadini che li utilizzeranno. Con la scelta del deposito ‘Tortona’ come location per la presentazione dei nuovi bus abbiamo voluto evidenziare quello che è  il cuore produttivo del nostro servizio quotidiano. Qui e negli altri depositi GTT ogni giorno, i nostri veicoli vengono preparati, controllati e messi in movimento per servire la città. Presentare i nuovi bus nel loro contesto naturale, quello in cui svolgono il loro lavoro quotidiano, è il modo migliore per mostrare il nostro impegno concreto e tangibile”.

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Piano Rifiuti speciali, consultazioni di Confapi e Ordine dei medici

In tema di Piano rifiuti speciali e Piano di monitoraggio ambientale, oggi si sono svolte tre sedute della Commissione Ambiente, presidente Sergio Bartoli, alla presenza dell’assessore Matteo Marnati, per le consultazioni dei soggetti interessati alla delibera di Giunta.

L’ingegner Gabriele Muzio, responsabile area tecnica della Confederazione italiana della piccola e media industria – Confapi, ha focalizzato la sua relazione sui diversi tipi di rifiuti speciali prodotti dalle imprese: soprattutto fanghi di depurazione, scarti del comparto alimentare, rifiuti da demolizioni edili (particolarmente aumentati dopo il bonus 110 per cento), rifiuti sanitari (da Rsa e laboratori di analisi privati), rifiuti Raee, batterie e impianti fotovoltaici da dismettere. Muzio ha espresso l’esigenza di aggiornare i dati sui nuovi regolamenti per le batterie e gli imballaggi ed uniformare le autorizzazioni che vengono rilasciate dalle Province.

 

Il presidente Bartoli e l’assessore Marnati

La dottoressa Marina Pastena, coordinatrice della Commissione Medico e Ambiente dell’Ordine dei Medici di Torino, ha segnalato gli ambiti in cui i medici ritengono di dover aumentare l’impegno: la riduzione dei rifiuti in generale ed in particolare dei rifiuti speciali e pericolosi, l’incremento del riciclaggio per un minor consumo di materia prima, l’aumento della consapevolezza degli sprechi alimentari, il miglioramento dei controlli sull’inquinamento da Pfas e microplastiche, il controllo dei rischi inerenti ai fanghi di depurazione.
In rappresentanza del Collegio geometri di Torino era presente Anna Rita Cucinelli.
Altre osservazioni scritte sulla delibera sono arrivate alla Commissione da Legambiente Ovadese, dall’Autorità rifiuti Piemonte e da Coldiretti Piemonte.

Ufficio Stampa Crp

Scuole e uffici comunali: riqualificazione energetica, al via i lavori

 

Ci sono scuole, una palestra e sedi di uffici comunali tra gli immobili di proprietà della Città di Torino per i quali la Giunta Comunale, su proposta dell’assessora alla Transizione Ecologica e Digitale Chiara Foglietta, ha approvato interventi di efficientamento energetico e manutenzione impiantistica, nell’ambito del Programma EfficienTO.

Un programma vasto e articolato su 7 anni quello dell’efficientamento degli immobili comunali che, sottoscritto nel 2022 tra Città di Torino e il concessionario Iren, prevede lavori su circa 800 immobili entro la fine del 2029.

In particolare, i progetti definitivi presentati da Iren Smart Solutions licenziati questa mattina riguardano la scuola elementare dell’istituto comprensivo ‘Montevideo’ di via Montevideo 11, la scuola elementare ‘Parato’ di via Aquileia 8, la scuola media inferiore ‘Vico’ di via Tunisi 102, la sede dei servizi Tributari e Catasto e della Soris in corso Racconigi 49 e gli uffici dei Servizi Sociali, la palestra Arcipelago 2 e il centro anziani di via Filadelfia 242.

I lavori in programma comprendono la sostituzione dei serramenti, dei corpi illuminanti presenti con nuovi a tecnologia LED, interventi su impianti di climatizzazione, la posa di pannelli coibenti, l’installazione di valvole termostatiche e di sistemi di controllo e di gestione degli edifici BMS e la realizzazione di impianti fotovoltaici.

Il costo previsto per questi interventi è di 3.901.614,43 euro, importo che sarà a carico di Iren Smart Solutions mediante l’utilizzo dello strumento di finanza di progetto, come previsto dal contratto di concessione stipulato con la Città.

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Il Consiglio regionale approva il nuovo Piano dell’Aria

Approvato  in Consiglio regionale con 28 voti favorevoli e 16 contrari l’aggiornamento del Piano per la qualità dell’aria.

La delibera fa riferimento al periodo 2024-2030 e vale circa 4 miliardi di euro, tra cui 2,8 già assegnati sul 2025. Di questi 2,9 miliardi serviranno per la mobilità e i trasporti, 421 milioni per il settore energia, 153 milioni per le attività produttive e 334 milioni per l’agricoltura. In seguito all’approvazione di un emendamento presentato da Nadia Conticelli (Pd), tra le azioni previste dal Piano c’è anche quella “finalizzata a promuovere la libera circolazione sulla rete del trasporto pubblico locale della popolazione under 26 residente o domiciliata in Piemonte”. In generale, per la mobilità il Piano prevede il blocco dei veicoli diesel Euro 5 dal primo ottobre 2025 nei Comuni con più di 30 mila abitanti, limitazioni al traffico e altre misure introdotte dai Comuni per ridurre l’inquinamento nelle aree urbane, la sostituzione di bus e treni inquinanti, il potenziamento del trasporto pubblico locale. Nell’ambito del risparmio energetico c’è l’incentivo alla sostituzione di vecchi sistemi di riscaldamento e la promozione di misure di efficienza energetica per le attività produttive. In campo agricolo e zootecnico, con un emendamento, è stata introdotta la copertura delle vasche dei liquami negli allevamenti e la riduzione delle polveri sottili che derivano dalla combustione all’aperto dei residui vegetali.

L’opposizione ha dato voto contrario. Nelle dichiarazioni di voto Nadia Conticelli (Pd), Alice Ravinale (Avs) e Alberto Unia (M5s) hanno sostenuto che il Piano dell’Aria peserà molto sui Comuni e avrebbe potuto essere più coraggioso, sarà poi declinato in bandi e delibere che dovranno essere ben seguite nel loro percorso. Per la maggioranza è intervenuta la consigliera Gianna Gancia (Lega), che ha apprezzato i contenuti del Piano.

Il presidente della Giunta Alberto Cirio è intervenuto al termine delle dichiarazioni di voto sottolineando il positivo lavoro fatto insieme per arrivare al varo del nuovo Piano di qualità dell’aria: “Abbiamo recepito tutti i nuovi parametri dettati della Direttiva europea e recepiti dalla legge dello Stato, questo è un piano su base scientifica; Arpa Piemonte ci ha assicurato che è in grado di raggiungere gli obiettivi prefissati. Lo abbiamo fatto di concerto con le Province e i Comuni del Piemonte, con cui abbiamo chiarito le singole competenze. Ci aiuterà nella transizione ecologica ed è già operativo. Stiamo lavorando sulla norma per la Tessera dello studente in modo da favorire il trasporto pubblico per i giovani”.

Gli ordini del giorno collegati

Approvati anche i dodici ordini del giorno collegati al Piano Aria: quello presentato dal consigliere Fabrizio Ricca (Lega) che chiede se il governo intenda presentare all’Europa, entro gennaio 2029, una richiesta di proroga dei termini per il raggiungimento dei nuovi limiti di inquinamento, in considerazione delle peculiarità orografiche del Piemonte; i documenti di Claudio Sacchetto (FdI) sul calendario degli abbruciamenti e la copertura delle vasche dei liquami zootecnici; l’Odg di Roberto Ravello (Fdi) che chiede che venga riconosciuta la particolare situazione in cui si trova per questioni geografiche la Pianura padana; quello di Silvio Magliano (Lista Cirio) per l’attivazione di appositi screening per la prevenzione delle malattie respiratorie legate all’inquinamento; il documento di Alessandra Binzoni (FdI) per potenziare le risorse per le Pmi che devono adeguarsi alle norme contro l’inquinamento; l’Odg della consigliera Sarah Disabato (M5s) per il completamento della metropolitana di Torino; quello presentato da Sergio Bartoli (Lista Cirio) per un maggior utilizzo del lavoro agile negli uffici regionali; l’Odg di Alberto Avetta (Pd) per la promozione delle Comunità energetiche rinnovabili (Cer) in Piemonte; il documento di Nadia Conticelli (Pd) per incentivare l’uso dei mezzi pubblici e della mobilità sostenibile; l’ordine del giorno presentato da Fabrizio Ricca (Lega) per la costruzione della nuova Tangenziale o Gronda est di Torino entro la fine della legislatura regionale; il documento presentato da Fabio Isnardi(Pd) per rivedere il calendario degli abbruciamenti dei residui vegetali.

CS

Extinction Rebellion manifesta davanti a Palazzo Lascaris

Questa mattina, a Torino, sono stati scaricati da militanti di Extinction Rebellion  sacchi anti allagamento all’ingresso del Consiglio Regionale del Piemonte in via Alfieri ed esposto uno striscione con scritto “La Regione fa acqua da tutte le parti”. Nel giorno della discussione del Piano regionale di Qualità dell’Aria, Extinction Rebellion denuncia “una mancanza di politiche climatiche strutturali, in un momento in cui il Piemonte e l’Italia intera vengono colpite da alluvioni sempre più intense”.
“La polizia ha subito sgomberato l’ingresso, trascinando di peso le persone presenti. Alcuni consiglieri sono usciti dall’edificio e stanno trattando per far intervenire in aula una rappresentanza di Extinction Rebellion”, commentano i manifestanti.

Torino Airport riceve la certificazione di Livello 3+ ‘Neutrality’

Programma internazionale Airport Carbon Accreditation di ACI Europe per la sostenibilità ambientale. Lo scalo anticipa al 2040 il raggiungimento dell’obiettivo NetZero

Caselle Torinese, 10 dicembre 2024 – Torino Airport ottiene la certificazione al Livello 3+ ‘Neutrality’ del programma di sostenibilità ambientale Airport Carbon Accreditation – il protocollo volontario lanciato nel 2009 da ACI Europe, l’associazione degli scali europei, per la gestione attiva delle emissioni di carbonio negli aeroporti con risultati misurabili sulle attività operative.

Il protocollo si pone l’obiettivo di adottare una strategia a lungo termine che guidi e sostenga gli aeroporti nel perseguire obiettivi di carbon neutrality, azzerando le emissioni di CO2 sotto il proprio diretto controllo con programmi di efficientamento energetico e con il ricorso a fonti rinnovabili di energia.

Dopo aver ottenuto la certificazione di Livello 1 ‘Mapping’ nel 2018, quella di Livello 2 ‘Reduction’ nel 2021 e infine quella di Livello 3 ‘Optimisation’ nel 2022, con il raggiungimento del Livello 3+ ‘Neutrality’ l’Aeroporto di Torino è diventato carbon neutral. Questo significa per lo scalo esercitare un impatto “neutro” sul riscaldamento globale, in primo luogo riducendo al minimo le emissioni realizzate a livello locale e, successivamente, compensando le emissioni residue con progetti di carbon offsetting di elevata qualità.

Il livello di certificazione 3+ ha previsto inoltre il proseguimento nelle attività di coinvolgimento degli stakeholder nel processo di riduzione delle emissioni, allargando il perimetro di contabilizzazione anche alle emissioni legate agli spostamenti dei passeggeri per raggiungere lo scalo.

Negli ultimi cinque anni, grazie al piano attuativo per la riduzione delle emissioni di carbonio, l’Aeroporto di Torino ha ridotto le emissioni di CO2 sotto il proprio diretto controllo di oltre l’80% rispetto al 2019, per un totale di oltre 10.000 tonnellate di CO2 risparmiata nel 2023, pari a 330.000 alberi piantumati.

Torino Airport sta già lavorando ad altri progetti per proseguire il proprio percorso di riduzione delle emissioni di CO2 generate localmente:

– l’incremento dell’energia elettrica autoprodotta da impianti fotovoltaici (ad oggi già superiore al 12% dei propri consumi annui);

– il rinnovo della flotta aeroportuale con veicoli ibridi o full electric;

– il revamping delle unità di trattamento aria dell’aerostazione passeggeri;

– il rinnovo dei trasformatori elettrici esistenti con dispositivi ad elevata efficienza;

– la progressiva riduzione dell’uso di combustibili fossili per il riscaldamento degli ambienti.

Torino Airport ha inoltre ulteriormente rafforzato il proprio impegno in termini di decarbonizzazione, puntando a raggiungere l’obiettivo ‘emissioni nette zero’ al 2040 e anticipando così di 10 anni l’impegno precedentemente sottoscritto nel 2019 per il raggiungimento del target NetZero.

Andrea Andorno, Amministratore Delegato di Torino Airport ha dichiarato: “Siamo orgogliosi di aver ricevuto la certificazione al Livello 3+ Neutrality’ del programma Airport Carbon Accreditation. Si tratta di un riconoscimento importante del lavoro svolto a tutela dell’ambiente e dell’intera comunità. I nostri sforzi si concretizzano anche nel coinvolgimento costante di terze parti e nella partecipazione a progetti europei sulla decarbonizzazione del settore, come il consorzio TULIPS di cui siamo partner e di cui abbiamo ospitato un incontro sullo stato di avanzamento dei progetti alcune settimane fa proprio a Torino. La condivisione e la collaborazione tra partner rappresenta infatti una chiave fondamentale per procedere uniti nel rendere l’industria dell’aviazione sempre più sostenibile e per la diffusione di una crescente cultura della sostenibilità”.

Olivier Jankovec, Direttore Generale di ACI Europe, ha dichiarato: “Congratulazioni all’Aeroporto di Torino per aver raggiunto il livello 3+ nell’accreditamento delle emissioni di carbonio negli aeroporti! L’impegno a eliminare le emissioni sotto il vostro controllo entro il 2040, e l’attuazione di iniziative impressionanti come la costruzione del più grande impianto fotovoltaico sul tetto di un aeroporto italiano, è davvero un esempio stimolante. Questo risultato riflette anche il vostro impegno a compensare le restanti emissioni degli Scope 1 e 2 con crediti di carbonio di alta qualità e riconosciuti a livello internazionale. Congratulazioni a tutto il team dell’Aeroporto di Torino per questo straordinario risultato”.

CS