Luca Sgarbi, il professore associato di diritto del lavoro dell’Università di Torino processato con l’accusa di avere chiesto favori di carattere sessuale da una studentessa in cambio di un buon voto alla tesi, era seminfermo di mente al momento dei fatti, nell’estate 2016. A stabilirlo uno specialista di Genova, incaricato dal giudice di effettuare una perizia. Il docente deve rispondere di tentata concussione e di detenzione di materiale pedopornografico. Lui respinge le accuse, sostenendo che sono il frutto di un equivoco.