valutazione impatto sociale

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A scuola di valutazione di impatto sociale

PARTE LA SECONDA EDIZIONE DEL CORSO UNIVERSITARIO PER SOCIAL IMPACT MANAGER, CON 70 ISCRITTI

Dopo il successo della prima edizione, conclusa a maggio, torna il corso
universitario di aggiornamento professionale (Cuap) “Valutazione d’impatto
sociale”, sostenuto dalla Camera di commercio di Torino e proposto
dal Centro di Competenza per la Valutazione d’impatto sociale nell’ambito di TSI
ll Corso universitario, realizzato dal Dipartimento di Management dell’Università degli studi di
Torino con il Politecnico di Torino (membri del Comitato per l’imprenditorialità sociale),
la Fondazione Piccatti Milanese, la Fondazione Cottino, Tiresia, gli enti di formazione delle Centrali
Cooperative (Consorzio Il Nodo per Confcooperative Piemonte Nord e Inforcoop Ecipaa
Piemonte per Legacoop Piemonte) e Fondazione Compagnia di San Paolo, parte oggi con 70 nuovi
iscritti, dopo i 90 della prima edizione.


Obiettivo del corso è formare enti e organizzazioni del Terzo Settore e imprese sociali ad adottare
un approccio strategico alla valutazione e alla gestione dell’impatto sociale generato, in coerenza
con le Linee guida del comitato imprenditorialità sociale della Camera di commercio. La formazione
è destinata ad organizzazioni del territorio che intendano potenziare conoscenze e competenze sul
tema della valutazione di impatto, in particolare ai soggetti che ricoprono ruoli gestionali e
manageriali e a coloro che si occupano di rendicontare l’efficacia ed efficienza delle attività in termini
sia economico-finanziari che sociali o che sono interessati ad integrare i due aspetti.

Attraverso un approccio didattico ibrido e altamente innovativo, il Cuap fonde approcci teorici e
pratici volti all’identificazione delle strategie di Impact Management e alla loro misurazione. Un
business case finale completa la condivisione dell’apprendimento tra i partecipanti stessi. Il corso
affronta la valutazione di impatto sociale declinata sulla progettualità per l’accesso ai finanziamenti
europei, nazionali o locali, sui grandi eventi territoriali, sportivi, culturali, congressuali. Si parte dal
presupposto che ogni evento ed azione sistemica porti un cambiamento che può essere misurato e
valutato con tecniche specifiche, padroneggiate dai valutatori di impatto.

Al termine del corso sarà possibile ottenere la certificazione, emessa da Cepas, ente certificatore di
terza parte, e la relativa iscrizione nel registro nazionale dei Valutatori d’impatto.
“Siamo molto soddisfatti – commenta il professor Paolo Biancone, direttore scientifico del corso –
l’alto numero di adesioni dimostra che i temi affrontati sono di interesse per il territorio. La prima
edizione aveva certificato 84 valutatori di impatto. Novità di questa edizione è la formula
completamente online. Vista l’attuale situazione pandemica l’intero corso è stato progettato a
distanza, cogliendo anche l’opportunità di portare la cultura della valutazione d’impatto oltre i
confini torinesi con una diffusione a livello nazionale”.

“Il Cuap è tra le proposte messe in campo dal Centro di Competenza per la Valutazione d’impatto
sociale, che ha sede presso la Camera di commercio di Torino ed è a disposizione di tutte le realtà del
territorio pubbliche e private, profit e non profit – dichiara Guido Bolatto, Segretario Generale della
Camera di commercio di Torino – Stiamo realizzando un Centro per il rafforzamento della cultura e
delle pratiche valutative, attraverso orientamento, supporto metodologico, formazione,
aggiornamento ed allineamento con le metodologie internazionali”.

Valutazione di impatto sociale, parte il corso

“La necessità di soffermarsi sul tema dell’impatto generato dalle imprese – spiega il professor Paolo Biancone, direttore del corso, organizzato dal Dipartimento di Management dell’Università di Torino, in collaborazione con Camera di Commercio di Torino, Torino Social Impact – nasce dal passaggio da un modello di welfare state ad uno di welfare society (o “civile”), all’interno del quale le aziende, in particolare quelle del Terzo Settore, sono direttamente coinvolte

 

Parte il 27 gennaio la prima edizione del corso universitario di aggiornamento professionale “VALUTAZIONE DI IMPATTO SOCIALE”

OItre 80 tra professionisti, manager di cooperative, fondazioni e altre organizzazioni torneranno in aula per studiare un tema, la valutazione di impatto sociale, divenuto prioritario con i recenti obblighi normativi. “La necessità di soffermarsi sul tema dell’impatto generato dalle imprese – spiega il professor Paolo Biancone, direttore del corso, organizzato dal Dipartimento di Management dell’Università di Torino, in collaborazione con Camera di Commercio di Torino, Torino Social Impact – nasce dal passaggio da un modello di welfare state ad uno di welfare society (o “civile”), all’interno del quale le aziende, in particolare quelle del Terzo Settore, sono direttamente coinvolte con inevitabili conseguenze sulla necessità di implementare strumenti per la valutazione dell’impatto del proprio operato”. Il corso è articolato in 10 lezioni e attività di project working.

 

Le competenze acquisite saranno certificate da un preposto Ente di certificazione e daranno il via a una nuova figura professionale: il valutatore di impatto sociale.“La nostra attenzione scientifica e didattica – conclude il professor Biancone – è concentrata sul tema dell’impatto sociale, di concerto con i portatori di interesse del territorio, in primo luogo la camera di commercio di Torino e Torino Social Impact”. Sempre Torino sarà sede del prossimo colloquio scientifico internazionale sull’Impresa Sociale, promosso da Iris Network e organizzato dal Dipartimento di Management dell’Università di Torino e Torino Social Impact . Giunto alla quattordicesima edizione, affronterà quest’anno il tema “L’impresa sociale e il suo ecosistema per lo sviluppo sostenibile”, attirando studiosi di varie area scientifiche che daranno il proprio contributo sul tema.

 

Di seguito i dettagli della call for paper

https://irisnetwork.it/wp-content/uploads/2019/12/colloquio2020-call-for-paper.pdf

Info sul corso

https://www.management.unito.it/do/home.pl/View?doc=Terza_missione/Formazione_continua.html

Investire su se stessi per investire sugli altri con il progetto “Impresa sociale-Coesione Sviluppo, Lavoro” promosso da VolTOETS

“Investi su di te. Investi sugli altri” è lo slogan che rappresenta e accompagna il progetto “Impresa sociale- Coesione, Sviluppo, Lavoro” promosso dall’Associazione Volontariato Torino  VolTOETS,  con il sostegno della Camera di Commercio di Torino.

Le intenzioni del progetto sono quelle di mettere a disposizione degli enti del terzo settore ai futuri imprenditori sociali e cittadini, iniziative e servizi utili a strutturare idee imprenditoriali in campo sociale attraverso lo svolgimento di una o più attività di interesse generale.

Prenderà il via lunedì 8 maggio un ciclo di quattro seminari con la partecipazione di esperti e organizzazioni nell’area metropolitana di Torino,  capaci di promuovere l’ecosistema dell’economia civile, di impatto e di innovazione sociale.

Gli incontri sono rivolti a enti del terzo settore interessati a convertirsi in impresa sociale, imprese sociali già costituite e aspiranti  imprenditori sociali, nonché a chiunque abbia interesse ad approfondire le tematiche in oggetto e le sfide che sono presenti nel campo del welfare.

Lunedì 8 maggio prossimo, via telematica, sarà possibile seguire l’incontro dal titolo “A Torino, in Piemonte, in Italia, in Europa” si tratterà di un incontro introduttivo in cui verrà  tracciato il profilo delle imprese sociali che imperano nel tessuto territoriale torinese e piemontese, ma anche in ambito nazionale.

Saranno relatori Alberta Coccimiglio nell’Osservatorio Imprenditorialità Sociale  della Camera di Commercio di Torino, per una panoramica su Torino e il Piemonte Felice Scalvini, direttore Responsabile della rivista Impresa Sociale, per una panoramica italiana e Giulia Galera per una panoramica europea.

Lunedì 15 maggio, in presenza dalle 18 alle 20, si terrà  una conferenza dal titolo  “Impatto sociale.  Una sfida per il terzo settore”, che avrà  sede nei locali del Volontariato Volto ETS in via Giolitti 21.

Verrà  messo al centro del dibattito il tema delle generazioni e della  valutazione dell’impatto sociale come strumento per misurare la sostenibilità ambientale, sociale e finanziaria delle attività promosse dai soggetti profit e non profit.

Saranno relatori Paolo Biancone del Dipartimento di Management dell’Università di Torino, Mario Calderini di Torino Social Impact e Lavinia Pastore di Open Impact.

Lunedì 22 maggio prossimo, in modalità  online, si parlerà diImprese ibride e modelli di innovazione per generare valore. Il focus sarà sulle tematiche del profit,  no profit, pubblico e privato, lavoro e volontariato.  I confini tra queste dimensioni appaionosempre più  sfumati  di fronte alla comparsa di sfere ibride, in cui si realizzano molteplici modalità di produzione di valore da parte delle imprese di capitali, organizzazioni non profit e amministrazioni pubbliche.

Lunedì 5 giugno, in presenza, dalle 18 alle 20, presso la sede del Volontariato Torino ETS, si farà  il punto sulla situazione dei servizi utili alla costituzione di un’impresa sociale.

Saranno relatori il Segretario generale della Camera di Commercio, Guido Bolatto, Luigi Bobba, Presidente Osservatorio  Terzjus, Dimitri Buzio, presidente Legacoop Piemonte, Gianni Gallo, presidente di Concooperative Piemonte Nord, e Laura Orestano, amministratrice delegata Social Fare.

La partecipazione agli incontri è  libera e gratuita fino a esaurimento dei posti disponibili. Per gli incontri che si svolgeranno in modalità telematica, con piattaforma ZOOM, verrà inviato il link di accesso via mail alle persone iscritte.

MARA MARTELLOTTA

 

Per maggiori informazioni  Associazione Volontariato Torino VolTO ETS, via Giolitti 21.

Tel 0118138711.

centroservizi@volontariato.torino.it

Biancone: “Impatto sociale fondamentale per Pnrr”

Per accedere ai fondi del Pnrr e a quelli relativi alla programmazione Eu 21-27 la valutazione dell’impatto sociale è indispensabile.

Solo per il Terzo Settore non è obbligatorio. Invece imprese, pubblica amministrazione, professionisti devono definire le regole in fase progettuale.Il Dipartimento di Management dell’Università di Torino fin dal 2019 propone un corso per valutatori di impatto sociale e in tre edizioni ha formato 210 persone. Il 13 gennaio scadono le iscrizioni per la quarta edizione del corso. Misurare e valutare l’impatto sociale vuol dire “esaminare i cambiamenti sociali prodotti dalla propria azienda o progetto attraverso parametri misurabili, rilevanti e coerenti con gli obiettivi prefissati, secondo il principio di trasparenza” osserva il prof. Paolo Biancone, direttore del corso. “Oggi misurare le performance sociali non è più un’opzione, ma sta diventando indispensabile per gestire responsabilmente un’organizzazione sia essa  privata o pubblica. La misurazione del cambiamento prodotto  è la premessa per la corretta gestione e il miglioramento continuo”. La priorità è l’utilizzo dei fondi del Pnrr, che prevedono, per regolamento, già in fase progettuale, la definizione di obiettivi e modalità di misurazione dell’impatto sociale.

Gli effetti della valorizzazione degli immobili comunali e delle trasformazioni urbanistiche: un protocollo per misurarne l’impatto sociale

È stato firmato oggi il Protocollo di intesa per la Misurazione dell’impatto sociale per la valorizzazione del patrimonio immobiliare e la riqualificazione urbana per la collaborazione tra la Città di Torino, la Camera di commercio di Torino e la Fondazione Compagnia di San Paolo, di durata sino al 31 dicembre 2024, nell’ambito della piattaforma Torino Social Impact.

Il Protocollo di Intesa disciplina la collaborazione con lo scopo di definire, attraverso tavoli tecnici dedicati, anche eventualmente aperti ad esperti nelle materie di interesse a partire dagli Atenei e guidati dal Centro di competenze per la misurazione dell’impatto, un sistema di calcolo della generazione di impatto sociale attraverso l’uso (locazione o vendita) di un immobile pubblico o la trasformazione urbanistico-edilizia di aree o immobili, che determini la traduzione dell’impatto in metriche economiche, capaci di incidere sul valore monetario assegnato al bene o sulla quantificazione di oneri e compensazioni per le trasformazioni urbane e successiva monetizzazione.

L’intento è quello di favorire meccanismi di integrazione e riconoscimento del valore dell’impatto sociale nei processi di valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico e privato. Contestualmente, l’obiettivo finale è lo sviluppo di una metodologia che consenta di certificare la congruità dell’espressione di valore sociale in un equivalente monetario, in modo che i parametri contabili del patrimonio e dei contributi dovuti dalla proprietà privata possano essere aggiornati ed adeguati, per favorire operazioni di ingaggio degli attori pubblici e privati sulla base di obiettivi di impatto sociale individuati dall’Amministrazione. È chiaro che la metodologia individuata e l’equivalente monetario dell’impatto sociale verranno applicati a valle delle stime dei competenti Uffici e dovranno essere allineati ai principi della finanza pubblica e pienamente coerenti con la normativa vigente, anche in funzione della possibile estensione ad altre amministrazioni pubbliche e della modellizzazione sul piano nazionale.

Il Sindaco di Torino ha illustrato l’importanza dell’impatto sociale nelle scelte della pubblica amministrazione; introdurre questo modello punta a valorizzare il patrimonio immobiliare anche attraverso obiettivi di tipo sociale e di quali effetti reali produce per tutta la comunità. Il protocollo crea una rete di competenze e nuovi strumenti di valutazione d’impatto sociale, è una sfida anche culturale rispetto a modelli solitamente applicati. Ad esempio considerare il rendimento degli investimenti pubblici anche attraverso il risparmio generato per l’Amministrazione. E’ una sfida che può aprire una stagione diversa negli investimenti pubblici.Il Segretario Generale della Camera di commercio di Torino ha sottolineato come l’iniziativa, nata nell’ambito della piattaforma Torino Social Impact e prima esperienza di questo tipo in Italia, inneschi un ciclo virtuoso e innovativo:  da una parte infatti offre maggiori garanzie al proprietario sulla pubblica utilità e sostenibilità del progetto immobiliare rispetto all’investimento, dall’altra alimenta lo sviluppo dell’imprenditoria sociale che, partecipando alle riqualificazioni e ai nuovi usi, ne aumenta il valore in modo certificato. Lo strumento che renderà possibile questo tipo di valutazioni sarà il Centro di competenze per la misurazione dell’impatto sociale, che nascerà presso il Campus Cottino grazie ad un accordo fra la Camera di commercio e la stessa Fondazione.

Il Segretario Generale della Fondazione Compagnia di San Paolo ha evidenziato che per la Compagnia la rigenerazione urbana e territoriale rappresenta una dimensione chiave per favorire i processi di inclusione sociale e lo sviluppo del territorio. Come indicato nella programmazione pluriennale 2021-2024 la Fondazione Compagnia di San Paolo vuole sperimentare iniziative che generino ricadute sociali, economiche e ambientali sul territorio di sempre maggior impatto. In questo contesto, con il Protocollo sottoscritto oggi si mettono a disposizione del pubblico competenze e si realizza un rapporto più strategico della Fondazione con le amministrazioni locali per realizzare valutazioni di impatto rigorose, e favorire l’impiego di immobili sfitti e la realizzazione di investimenti ad alto valore sociale.

Bisogna considerare che fra le priorità evidenziate per il futuro della Città nelle linee programmatiche del mandato politico amministrativo, spiccano i temi connessi alla rigenerazione urbana, “intesa come attenzione alla cura dell’esistente, con un approccio che sappia cogliere l’innovazione anche grazie alla collaborazione tra pubblico e privato”.

In quest’ottica è stata sviluppata tra la Città, la Camera di commercio di Torino e la Fondazione Compagnia di San Paolo una piattaforma progettuale denominata Torino Social Impact, che rappresenta l’ecosistema metropolitano per lo sviluppo dell’economia sociale e dell’imprenditorialità a impatto sociale.

Torino Social Impact è una piattaforma a cui aderiscono attualmente 250 partner pubblici e privati, enti profit e non profit, con l’obiettivo di rafforzare il sistema locale e qualificarlo come uno dei migliori posti al mondo per fare impresa e finanza, perseguendo insieme obiettivi economico finanziari e di impatto sociale. Uno degli obiettivi strategici di Torino Social Impact è la nascita del Centro di competenza per la Misurazione dell’impatto sociale che opera a favore di istituzioni locali, attori pubblici e privati per l’integrazione della generazione di impatto sociale nelle traiettorie di sviluppo economico e di innovazione tecnologica e la valutazione degli effetti sociali, ambientali ed economici.

La Città intende sfruttare l’opportunità costituita dal Centro, attivando una collaborazione con la Camera di commercio e la Fondazione Compagnia di San Paolo che consenta di definire una metodologia per la misurazione degli impatti socio-economici e per il calcolo delle performance, in funzione della valorizzazione del patrimonio immobiliare comunale e degli immobili privati oggetto di contributo di valorizzazione e di monetizzazione.

A Torino i primi Valutatori di Impatto certificati

 Grazie al Corso Universitario di Aggiornamento Professionale promosso dal Centro di Competenze di Torino Social Impact

Si conclude con successo oggi il Cuap – Corso Universitario di Aggiornamento Professionale per la Valutazione d’Impatto Sociale realizzato dall’Università degli Studi di Torino nell’ambito del piano strategico di Torino Social Impact come prima azione del Centro di Competenze per la Valutazione di Impatto nato a novembre.

91 partecipanti e 42 enti del terzo settore coinvolti, 125 ore di didattica per oltre 20 docenti e 15 progetti sviluppati, 84 valutatori di impatto certificati. Sono questi i numeri del primo corso, che confermano la grande attenzione del territorio per nuovi modelli di business in grado di coniugare obiettivi di rendimento economico e obiettivi di impatto sociale.

Il corso, sostenuto dalla Camera di commercio di Torino tramite il Comitato Imprenditorialità Sociale, è stato reso possibile grazie alla sinergia con l’Università degli Studi di Torino, ed alla collaborazione del Centro di Ricerca Internazionale Tiresia Politecnico di Milano, del Cottino Social Impact Campus e delle agenzie di formazione del sistema cooperativo.
Il Cuap sulla valutazione di impatto rientra nell’offerta formativa del Dipartimento di Management dell’Università di Torino.

Iniziato a gennaio di quest’anno, il percorso formativo ha visto la frequentazione di oltre 90 partecipanti appartenenti ad Enti del Terzo Settore, Cooperative sociali, Ordine dei Dottori Commercialisti, Volontariato Sociale. Più di 20 docenti, esperti della valutazione d’impatto in ogni ambito, hanno preso parte al progetto. Per citarne alcuni, oltre a Paolo Biancone direttore del Cuap: Mario Calderini, Giuseppe Chiappero, Flavia Coda Moscarola, Emiliano Giovine, Gabriele Guzzetti, Federico Mento, Filippo Montesi,  Roberto Randazzo, Elisa Ricciuti, Silvana Secinaro, Valentina Tosi, Paolo Venturi, Flaviano Zandonai. Il corso ha dovuto fare i conti con il Covid-19, virando sulla modalità online senza perdere il suo carattere partecipativo. I gruppi in cui sono stati divisi i partecipanti hanno preparato e presentato ai colleghi d’aula 15 project work su altrettante esperienze di valutazione d’impatto, 15 casi pratici che hanno rappresentato la voglia di mettersi in gioco e sperimentare quanto appreso durante le lezioni. A seguito di un esame, dal corso escono 84 valutatori di impatto/chief value officer certificati, titolati all’accompagnamento esterno o interno delle imprese nel percorso di valutazione d’impatto sociale.

Giunti al termine del percorso, la volontà di tutte le parti coinvolte è quella che ha spinto la creazione del corso stesso: diffondere la cultura dell’impatto sociale e la sua valutazione, dando vita sul territorio torinese ad una community di esperti disposti a confrontarsi e continuare ad accrescere le loro esperienze e competenze.

Tutto questo fermento ha, inoltre, portato alla pubblicazione di un volume scientifico “La Valutazione d’impatto sociale. Aspetti metodologici e applicativi” che ha tra gli autori, oltre al prof. Biancone e la prof.ssa Secinaro, alcuni dei tutor che hanno lavorato al fianco dei gruppi nella creazione dei project work, e alla nascita di una rivista scientifica, lo European Journal of Social Impact and Circular Economy, edito dall’Università di Torino, che ha come Editor-in-chief il prof. Biancone e nel comitato scientifico professori tra cui: Mario Calderini, Angelo Miglietta, Marco Pironti, Patrick O Sullivan e Marios Trigkas. Scopo della rivista scientifica, rivista online Open Access, è quello di contribuire allo sviluppo del metodo di ricerca teorico e pratico legato ai campi dell’impatto sociale e dell’economia circolare.

Dato il successo, è stata prevista una seconda edizione del corso in partenza entro la fine di quest’anno.

I Dati del Corso:

Ente Erogatore Dipartimento di Mangement – Università di Torino
Direttore del Corso Prof. Paolo Pietro Biancone
Coordinamento Torino Social Impact
Main Sponsor Camera di commercio di Torino – Comitato Imprenditorialità Sociale
Ore di didattica 125 di cui 40 frontali
Partecipanti 91
Docenti e relatori 20
Enti del terzo settore coinvolti 42
Project work presentati 15
Prossima edizione Dicembre 2020

La Città e Hangar insieme per il bando “Torino, che cultura!”

Sono aperte dal 27 ottobre le adesioni al bando “Torino, che cultura!” della Città di Torino, che nei prossimi tre anni assegnerà oltre 4 milioni di fondi PN Metro Plus e Città medie sud 2021-2027 – progetto TO7.5.1.1.B – Sostegno all’economia urbana nel settore della cultura. Con gli stessi fondi, a distanza di un mese dalla pubblicazione dell’avviso, la Città mette a disposizione, gratuitamente, un percorso di accompagnamento e formazione per le associazioni che vorranno partecipare.

Consulenze tecniche individuali, supporto per la predisposizione delle candidature, ma anche laboratori di progettazione e workshop teorico-pratici, a cui potranno accedere gratuitamente tutti i soggetti che rispondono ai requisiti di partecipazione al bando. L’iniziativa nasce dalla volontà della Città di Torino di assistere gli operatori culturali nella fase di progettazione delle attività, anche a fronte dell’impegno organizzativo e progettuale richiesto dall’avviso stesso, che prevede che i progetti siano presentati da soggetti organizzati in forme di partenariato e network.

“La cultura è un elemento irrinunciabile di una comunità ed è fondamentale sostenerla con risorse finanziarie. Questa volta però il nostro Sindaco Stefano Lo Russo ci ha chiesto di fare un passo in più, con un bando triennale, che stimolasse lo sviluppo, l’innovazione e l’aggregazione tra le diverse realtà del nostro territorio” – spiega Rosanna Purchia, assessora alla Cultura della Città di Torino. – “Il  bando “Torino, che cultura!” porterà nuova linfa all’offerta culturale della nostra città, mentre il percorso formativo fornirà agli operatori strumenti pratici di progettazione, pianificazione e gestione, la cui utilità andrà ben oltre i prossimi tre anni.”

A partire da fine novembre, uno sportello di consulenza online risponderà alle domande delle associazioni rispetto a requisiti e regole di partecipazione. Si potranno anche richiedere chiarimenti per l’elaborazione di proposte coerenti con gli obiettivi previsti dall’avviso e  richiedere assistenza  per la predisposizione delle candidature. Il servizio sarà disponibile fino a pochi giorni prima della scadenza del bando, prevista per l’8 febbraio 2022.

Da dicembre partiranno invece i workshop e i laboratori teorico-pratici. Due cicli di quattro incontri ciascuno, uno a dicembre e uno a gennaio, così suddivisi:

– un incontro sui temi chiave e sulle urgenze che attraversano il tempo presente, per stimolare la creazione di gruppi di interesse e condividere pratiche e progettualità trasformative;

– due incontri utili a stimolare la capacità degli operatori culturali di costituire partnernariati e network, per mettere in atto processi di trasformazione culturale degli spazi del territorio cittadino e promuovere metodi di co-progettazione efficaci;

– un incontro dedicato ai temi della sostenibilità e della rendicontazione, per promuovere metodi e competenze per la valutazione degli impatti, la costruzione di metriche e sistemi per la misurazione dell’impatto sociale, dell’efficacia e dell’efficienza progettuale.

La realizzazione del percorso di accompagnamento e formazione è stata affidata dalla Città di Torino a Hangar Piemonte, progetto nato nel 2014 su impulso dell’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte e diventato nel 2022 agenzia pubblica per le trasformazioni culturali. Per la prima volta la sua esperienza decennale, che ne ha fatto un importante punto di riferimento a livello regionale e nazionale, è messa al servizio di un altro ente territoriale. In sintonia con le proprie traiettorie identitarie, Hangar conduce percorsi di accompagnamento alla trasformazione culturale di luoghi, spazi e presidi civici (H-Point), laboratori di sperimentazione sulla co-progettazione, sulla costruzione di partnership e reti, sul networking (H-Lab), attività di ricerca sulle metodologie e sugli strumenti di misurazione e valutazione, e sugli standard di social accountability per la rendicontazione di sostenibilità (H-Research), contributi sulle urgenze del contemporaneo (H-Think).

Per ogni informazione sull’avviso pubblico e sul percorso di accompagnamento è possibile consultare il sito del Comune di Torino alla pagina Appalti e bandi, sezione Contributi e altri benefici economici.

Un Polo Universitario e un Polo Archivistico nell’ex Manifattura tabacchi

 AL VIA IL CONCORSO INTERNAZIONALE DI PROGETTAZIONE PER IL NUOVO POLO CULTURALE

Agenzia del Demanio, Regione Piemonte, Città di Torino, Ministero della Cultura, Ministero della Giustizia, Politecnico e Università di Torino sottoscrivono l’Accordo che da via all’operazione di riqualificazione urbanistica e architettonica

 

Torino – Prende vita l’operazione di riqualificazione urbanistica, architettonica e funzionale della ex Manifattura Tabacchi di Torino con il Concorso internazionale di Progettazione indetto dall’Agenzia del Demanio per acquisire una proposta progettuale di riqualificazione del complesso storico. Il bando è stato presentato oggi a Palazzo Chiablese dal Direttore dell’Agenzia del Demanio Alessandra dal Verme alla presenza delle istituzioni coinvolte nell’operazione di riconversione, possibile grazie alla sottoscrizione di un Accordo che attua il Protocollo di Intesa tra il Ministero della Cultura, la Regione Piemonte, la Città di Torino, l’Agenzia del Demanio, il Politecnico e l’Università degli Studi di Torino.

L’Accordo attuativo è stato siglato da Alberto Cirio Presidente della Regione Piemonte, Stefano Lo Russo Sindaco di Torino, Alessandra dal Verme Direttore dell’Agenzia del Demanio, Guido Saracco Rettore del Politecnico di Torino, Stefano Geuna Rettore dell’Università degli Studi di Torino, Corrado Azzollini Segretario Regionale per il Piemonte del Ministero della Cultura, Emanuela Carpani Soprintendente della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Torino, Edoardo Barelli Innocenti Presidente della Corte d’Appello di Torino, Ministero della Giustizia.

Il Protocollo prevede l’insediamento, negli spazi recuperati della ex Manifattura Tabacchi, di più funzioni aperte e fruibili ai cittadini: un Polo Universitario con residenze, servizi per gli studenti e aule di alta formazione e un Polo Archivistico con aule di consultazione di documenti e un centro studi. Gli spazi residenziali previsti consentiranno di realizzare un vero e proprio campus interateneo dell’inclusione sociale, dove, oltre agli alloggi sono previste aree di incontro e socializzazione e per la formazione avanzata. La parte destinata agli alloggi, candidata attraverso un bando del Ministero dell’Università e Ricerca, attua la Riforma “Alloggi per gli studenti e riforma della legislazione sugli alloggi per studenti”, della Missione 4 del PNRR.

Il concorso internazionale richiede una proposta progettuale che preveda lo studio delle connessioni urbane e il disegno degli spazi di relazione tra gli edifici con attenzione alle funzioni da insediare nell’area, con particolare attenzione alla sostenibilità, alla resilienza e all’inclusività sociale ed economica. Dovrà pertanto rendere l’ambiente urbano adeguato al contesto e alle condizioni climatiche attuali e capace di adattarsi agli eventuali cambiamenti. Il Nuovo Polo dovrà inoltre essere in grado di attrarre competenze, capitale umano e risorse economiche. La rigenerazione del complesso dell’ex Manifattura Tabacchi potrà rappresentare l’elemento propulsore per la rivitalizzazione del quadrante nord/nord-est di Torino, per generare opportunità di apprendimento, aggregazione, lavoro e impresa sociale.

Il bando si articola in due fasi. Il termine per la presentazione delle proposte progettuali e dei documenti amministrativi relativi alla prima fase è il 16 gennaio 2024, alle ore 16. A partire da tale data l’Agenzia del

Demanio avvierà le fasi di valutazione e selezione delle offerte pervenute, da cui saranno individuate le proposte che accederanno alla seconda fase. Il termine per la presentazione delle offerte relative alla seconda fase è il 22 aprile 2024, alle ore 16. Come da disciplinare di gara, il 17 maggio 2024 avverrà la proclamazione del vincitore del concorso che curerà il completamento del progetto di fattibilità tecnica ed economica. Il vincitore riceverà un compenso pari a circa € 393mila, mentre a ciascuno dei successivi 4 concorrenti verrà corrisposto, a titolo di riconoscimento di partecipazione, un rimborso spese di circa € 15mila. L’Agenzia del Demanio si riserva, inoltre, di affidare al vincitore il completamento della progettazione secondo la programmazione dei lotti esecutivi e degli investimenti.

In particolare, l’Agenzia del Demanio, attraverso la Struttura per la Progettazione, curerà per la Regione Piemonte la progettazione degli interventi della porzione da destinare alle residenze universitarie, nell’ambito degli obiettivi PNRR. L’Agenzia assumerà, inoltre, il coordinamento tecnico dell’intervento di rigenerazione urbana e svilupperà, quale Stazione Appaltante, le porzioni destinate al Ministero della Giustizia e al Ministero della Cultura – Direzione Generale Archivi.

Il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, intervenendo ha dichiarato: “Investire su residenze universitari, spazi per i ragazzi e gli studenti è la cifra della capacità di una città e di un territorio di essere attrattivo e di investire sul suo futuro. Su questo Città e Regione stanno lavorando molto: la Regione dà copertura al 100% delle borse di studio, con uno stanziamento di oltre 70 milioni di euro e, grazie agli investimenti sull’edilizia universitaria, questa città è la prima in Italia per incremento dei posti letto per gli studenti nella classifica del ministero, con 500 posti in più a disposizione già da quest’anno. Per questo sosteniamo con convinzione il progetto per la Manifattura Tabacchi che rappresenta un ulteriore tassello della trasformazione di questo territorio.”

“L’importante operazione di rigenerazione urbana che interesserà la ex Manifattura Tabacchi, cui il concorso internazionale di progettazione darà avvio, si inserisce in un’area urbana che attraverserà nei prossimi anni una fase di grande trasformazione, a partire dalla Linea 2 della metropolitana – ha detto il Sindaco della Città Metropolitana e della Città di Torino, Stefano Lo Russo. “In questo luogo sorgerà un polo della cultura e della formazione accademica, confermando la vocazione di Torino quale città universitaria”.

Il Concorso internazionale che lanciamo oggi è l’occasione per ripensare gli spazi in disuso, restituirgli vitalità e attrattività, trasformandoli in luoghi di conoscenza, di incontro e di cultura con un grande impatto sulla città. Mi auguro che ci sarà grande partecipazione”, ha dichiarato Alessandra dal Verme, Direttore dell’Agenzia del Demanio. “Siamo impegnati in operazioni complesse di rigenerazione e riuso dei beni dello Stato con l’obiettivo di garantire la migliore qualità funzionale, tecnica e architettonica degli interventi, attivando processi di rigenerazione urbana, in collaborazione con le istituzioni competenti e secondo le esigenze e istanze espresse dal territorio. Il Polo Culturale che nascerà a Torino – aggiunge dal Verme – sarà un esempio dell’approccio sistemico che l’Agenzia adotta per valorizzare il patrimonio immobiliare basandosi sui principi della centralità dell’utenza, dell’innovazione e della sostenibilità economica, sociale e ambientale”.

“E’ un progetto importante per riqualificare una zona di Torino con grandissime potenzialità – ha detto il Rettore del Politecnico Guido Saracco – Uno spazio versatile e ricco di storia situato in una posizione strategica per i nostri atenei: un altro tassello per trasformare Torino in una città universitaria sempre più vivibile ed accogliente.”

“Il lancio di questo atteso concorso internazionale segna l’avvio di un progetto strategico per Torino, dimostrando ancora una volta che l’investimento in luoghi per la cultura costituisce occasione di rigenerazione urbana e ambientale in zone della città alla ricerca di nuova identità e di opportunità per lo sviluppo – ha dichiarato il Rettore dell’Università di Torino Stefano Geuna – Il recupero dell’ex Manifattura Tabacchi consentirà di offrire a Torino una città della memoria e della formazione continua, per far vivere la quale i saperi e le competenze universitarie avranno un ruolo cruciale. Sarà questa, finalmente, l’occasione per concentrare gli archivi istituzionali e privati della storia economica e industriale della città in uno spazio moderno e accessibile, creando un centro di documentazione tra i più importanti del Paese. In più con la presenza di spazi dedicati alla residenzialità studentesca, che rappresentano un bisogno primario per Atenei in crescita continua come quelli insediati sul nostro territorio. Si estende così, anche oltre Dora, la presenza universitaria in una parte della città dove la presenza del Campus Einaudi ha già dimostrato tutto il potenziale di cambiamento in positivo dei modelli di policentricità culturale.”

“La firma dell’Accordo tra Ministero della Cultura, Ministero della Giustizia, Regione Piemonte, Città di Torino, Università di Torino, Politecnico di Torino e Agenzia del Demanio per la valorizzazione del compendio di archeologia industriale denominato Regia Manifattura Tabacchi consentirà all’intero complesso, oggi abbandonato, di riconnettere un’area urbana con funzioni culturali di ampio respiro dotando contestualmente la Città di Torino di funzioni che le permetteranno di proiettarsi verso sfide future.” Ha dichiarato il Segretario Regionale per il Piemonte del Ministero della Cultura, Corrado Azzollini.

LINK AL CONCORSO

www.agenziademanio.it/it/gare-aste/lavori/gara/Concorso-di-progettazione-per-la-riqualificazione-dellex- Manifattura-Tabacchi-da-destinare-a-Polo-Culturale-sita-nel-Comune-di-Torino#

Comune di Torino e Hangar Piemonte insieme per il bando “Torino, che cultura!”

Sono aperte dal 27 ottobre le adesioni al bando “Torino, che cultura!” della Città di Torino, che nei prossimi tre anni assegnerà oltre 4 milioni di fondi PN Metro Plus e Città medie sud 2021-2027 – progetto TO7.5.1.1.B – Sostegno all’economia urbana nel settore della cultura. Con gli stessi fondi, a distanza di un mese dalla pubblicazione dell’avviso, la Città mette a disposizione, gratuitamente, un percorso di accompagnamento e formazione per le associazioni che vorranno partecipare.

Consulenze tecniche individuali, supporto per la predisposizione delle candidature, ma anche laboratori di progettazione e workshop teorico-pratici, a cui potranno accedere gratuitamente tutti i soggetti che rispondono ai requisiti di partecipazione al bando. L’iniziativa nasce dalla volontà della Città di Torino di assistere gli operatori culturali nella fase di progettazione delle attività, anche a fronte dell’impegno organizzativo e progettuale richiesto dall’avviso stesso, che prevede che i progetti siano presentati da soggetti organizzati in forme di partenariato e network.

La cultura è un elemento irrinunciabile di una comunità ed è fondamentale sostenerla con risorse finanziarie. Questa volta però il nostro Sindaco Stefano Lo Russo ci ha chiesto di fare un passo in più, con un bando triennale, che stimolasse lo sviluppo, l’innovazione e l’aggregazione tra le diverse realtà del nostro territorio” – spiega Rosanna Purchia, assessora alla Cultura della Città di Torino. – “Il  bando “Torino, che cultura!” porterà nuova linfa all’offerta culturale della nostra città, mentre il percorso formativo fornirà agli operatori strumenti pratici di progettazione, pianificazione e gestione, la cui utilità andrà ben oltre i prossimi tre anni.”

A partire da fine novembre, uno sportello di consulenza online risponderà alle domande delle associazioni rispetto a requisiti e regole di partecipazione. Si potranno anche richiedere chiarimenti per l’elaborazione di proposte coerenti con gli obiettivi previsti dall’avviso e  richiedere assistenza  per la predisposizione delle candidature. Il servizio sarà disponibile fino a pochi giorni prima della scadenza del bando, prevista per l’8 febbraio 2022.

Da dicembre partiranno invece i workshop e i laboratori teorico-pratici. Due cicli di quattro incontri ciascuno, uno a dicembre e uno a gennaio, così suddivisi:

– un incontro sui temi chiave e sulle urgenze che attraversano il tempo presente, per stimolare la creazione di gruppi di interesse e condividere pratiche e progettualità trasformative;
– due incontri utili a stimolare la capacità degli operatori culturali di costituire partnernariati e network, per mettere in atto processi di trasformazione culturale degli spazi del territorio cittadino e promuovere metodi di co-progettazione efficaci;- un incontro dedicato ai temi della sostenibilità e della rendicontazione, per promuovere metodi e competenze per la valutazione degli impatti, la costruzione di metriche e sistemi per la misurazione dell’impatto sociale, dell’efficacia e dell’efficienza progettuale.

La realizzazione del percorso di accompagnamento e formazione è stata affidata dalla Città di Torino a Hangar Piemonte, progetto nato nel 2014 su impulso dell’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte e diventato nel 2022 agenzia pubblica per le trasformazioni culturali. Per la prima volta la sua esperienza decennale, che ne ha fatto un importante punto di riferimento a livello regionale e nazionale, è messa al servizio di un altro ente territoriale. In sintonia con le proprie traiettorie identitarie, Hangar conduce percorsi di accompagnamento alla trasformazione culturale di luoghi, spazi e presidi civici (H-Point), laboratori di sperimentazione sulla co-progettazione, sulla costruzione di partnership e reti, sul networking (H-Lab), attività di ricerca sulle metodologie e sugli strumenti di misurazione e valutazione, e sugli standard di social accountability per la rendicontazione di sostenibilità (H-Research), contributi sulle urgenze del contemporaneo (H-Think).

Per ogni informazione sull’avviso pubblico e sul percorso di accompagnamento è possibile consultare il sito del Comune di Torino alla pagina Appalti e bandi, sezione Contributi e altri benefici economici.

‘Torino, che cultura!’ Un bando triennale da oltre 4 milioni per finanziare attività culturali

Oltre 4 milioni di euro per finanziare progetti culturali sul territorio cittadino per il prossimo triennio. Questo in sintesi l’obiettivo dell’iniziativa “Torino, che cultura! – Sostegno all’economia urbana nel settore della cultura” approvata questa mattina dalla Giunta Comunale su proposta dell’assessora alla Cultura Rosanna Purchia.

Il finanziamento si inserisce nel piano delle attività programmate dalla Città con i fondi “PON METRO plus e città medie Sud 2021-2027”. Tra le priorità indicate dall’amministrazione nel Piano Operativo c’è infatti quella dedicata alla rigenerazione urbana che individua, come prima linea direttrice di sviluppo, la promozione di interventi finalizzati alla valorizzazione del patrimonio e dei servizi culturali.

L’avviso sarà pubblicato nei prossimi giorni nella sezione ‘bandi’ del sito della Città insieme alle coordinate per un incontro di presentazione aperto a tutte le realtà interessate a partecipare che servirà ad illustrare le linee di indirizzo, fornire indicazioni tecniche per la domanda e illustrare il percorso di accompagnamento alla progettazione con cui la Città intende supportare tutti gli enti e le associazioni culturali che parteciperanno. Per presentare la candidatura ci saranno tre mesi di tempo. Le proposte dovranno prevedere interventi su base triennale, 2024- 2026, co-progettati tra più enti che abbiano come obiettivo lo sviluppo di uno specifico settore culturale o di uno specifico territorio cittadino. Le proposte potranno essere articolate, in base alla sezione di candidatura, su uno o più ambiti di intervento tra arti performative (teatro, arte di strada, danza, circo contemporaneo, musica), arti visive, grafica, multimedia e design, cinema e audiovisivo, patrimonio culturale, promozione del libro e della lettura (compresi archivi, biblioteche e musei, patrimoni fotografici e audiovisivi), attività di promozione del dialogo interculturale.

Tra i criteri di valutazione, oltre alla qualità artistica della proposta progettuale, saranno tenuti in considerazione il coinvolgimento del territorio e la valorizzazione del percorso di co-progettazione, l’impatto sociale della proposta, con particolare riguardo all’inclusività, all’accessibilità e all’attivazione di percorsi di crescita nei confronti di giovani, giovanissimi e fasce deboli e all’attivazione e valorizzazione di presidi culturali.

 “In questi mesi – spiega l’assessora alla Cultura Rosanna Purchia– abbiamo lavorato con le Circoscrizioni e con il territorio per individuare i bisogni e capire come costruire progettualità culturali di più ampio respiro dei singoli eventi, cui questo bando di durata triennale darà concretezza. L’offerta culturale di questa Città deve la sua varietà, ricchezza e qualità anche all’attività di una moltitudine di enti e associazioni che, promuovendo la cultura in ogni sua manifestazione e senza finalità di lucro, restituiscono ai cittadini i risultati di una creazione artistica connotata da un’alta professionalità e una scrupolosa attenzione ai loro bisogni. È a loro che ci rivolgiamo con questo bando, impegnandoci sin d’ora a supportarli in una progettazione partecipata nell’interesse comune di promuovere la cultura, elemento irrinunciabile di crescita della comunità oltre che strumento di aggregazione, inclusione sociale, contrasto alla solitudine, su tutto il territorio cittadino”.

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