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Rock Jazz e dintorni: Rocco Hunt e Gianluca Petrella

GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA

Lunedì. Al Teatro Colosseo l’Orchestra austriaca K&K Phiolharmoniker, rivisita il repertorio cinematografico di John Williams.

Martedì. All’Off Topic si esibisce Il Muro del Canto. Al Concordia di Venaria arriva Rocco Hunt. Allo Ziggy suonano i GBH. All’Hiroshima Mon Amour si esibisce il rapper Faiv.

Mercoledì. Al Circolo dei Lettori viene presentato l’album “My Nirvana” del violoncellista albanese Redi Hasa. All’Hiroshima Mon Amour è di scena Nayt.  Al teatro Concordia di Venaria prima di due serate consecutive per la coppia rap Gemitaiz e MadMan.

Giovedì. Al Cafè Neruda suona il trio di Luigi Tessarollo con ospite il pianista Fabio Giachino. Al Blah Blah si esibiscono i White Hills. Al Magazzino sul Po Gianluca Petrella propone dal vivo con i suoi Cosmic Renaissance, il disco “ Universal Language”. Al Maffei sono di scena Jacopo Acquafresca, Drongheda, Pietra Tonale.

Venerdì. Al Diavolo Rosso di Asti suona Pino Scotto, icona dell’hard rock italiano. Al Folk Club si esibisce il quartetto Sex Mob del trombettista Steven Bernstein. Al Circolo della Musica di Rivoli è di scena la cantautrice irlandese Wallis Bird. Allo Spazio 211 suonano Les Amis D’Afrique e Afrodream.

Sabato. Allo Ziggy sono di scena i The Catechists e The Ossuary. Al Blah Blah si esibiscono i Sasquatch.  Al Folk Club è di scena il cantautore americano Michael McDermott. Al Bunker suonano i Mai Mai Mai.

Domenica. Al Concordia di Venaria si esibisce l’australiano Xavier Rudd.

 

Pier Luigi Fuggetta

 

Street Art Torino: le 10 opere da non perdere

La città e i suoi muri come tavolozze dove imprimere colori, idee, riflessioni. La street art nasce per colorare gli agglomerati urbani, renderli meno grigi e con più sfumature ma è anche un veicolo, potentissimo, per far giungere all’ignaro passante importanti messaggi. 

Ma quali sono le opere di street art più belle, iconiche e rappresentative a Torino? Ecco le assolutamente da non perdersi. 

Millo – “Habitat” in Barriera di Milano 

Il quartiere di Barriera di Milano negli ultimi anni è diventato variopinto e decisamente più accattivante. Merito anche del progetto di arte pubblica. B.ART – Arte in Barriera, un bando internazionale di arte pubblica teso a migliorare la qualità urbana e l’attrattività ambientale nel quartiere. Come? Grazie anche ad interventi artistici diffusi di cui uno dei più eclatanti porta la firma dello street art Millo.

L’artista pugliese ha trasformato 13 facciate cieche del quartiere sito a nord di Torino in straordinarie opere di arte pubblica. Il complicato rapporto tra l’uomo e il tessuto urbano è raccontato attraverso gli emblematici “bambini” di Millo, murales in grandi dimensioni in bianco e nero.

Nevercrew – Black Machine al Teatro Colosseo 

Un orso polare bianco enorme e bianchissimo. Fino a un certo punto. Le sue zampe anteriori e posteriori poi mutano  in una triste colorazione petrolio. Il progetto di Nevercrew, un duo di artisti italo-svizzeri, nasce con l’intento di colpire. Colpire chi si ritrova con il naso all’insù proprio nei pressi del Teatro Colosseo di Torino. L’opera di street art è infatti oltre maestosa nella sua realizzazione (25 metri di lunghezza) ma anche nel messaggio che reca con sé. Se si guarda bene accanto all’orso polare di petrolio investito c’è una piccola sedia. L’intento infatti è quello di sottolineare come il comportamento umano stia rompendo il fragile equilibrio naturale facendo sedere lo spettatore davanti ad una sorta di “rappresentazione della realtà”

Bordalo II -The Big Bear al Teatro Colosseo 

Un altro orso, questa volta composto da rottami di automobili e ingranaggi recuperati, emerge, letteralmente, dalla facciata del Teatro Colosseo di Torino. Si tratta di “The Big Bear” dell’artista Bordalo II che con quest’opera tridimensionale lancia un messaggio critico alla società e alla distruzione ai danni dell’ambiente che tutti noi stiamo compiendo con le nostre stesse mani.

Mau – Il Museo di Arte Urbana nel quartiere Campidoglio 

Il Mau è il Museo di Arte Urbana di Torino. Un affascinante museo a cielo aperto. Nel quartiere Campidoglio vi sono oltre 180 opere dipinte sui muri, che colorano palazzine, panchine, giardini e aree comuni. Da ammirare e riammirare in una passeggiata artistica cittadina senza precedenti.

Il Mau è nato ufficialmente nel 1995 con l’intento di riqualificare questa borgata che per certi aspetti di città ha poco e racchiude dettagli e particolari suggestivi da vecchio borgo di paese.

Camilla Falsini  – Città delle Dame in Corso Belgio 

Sul fianco di un palazzo di corso Belgio a Torino c’è un intero muro colorato. Chi passa da quelle parti a piedi oppure anche in bicicletta e anche in macchina giungendo dal centro città non può non notarlo. “La città delle dame” è un’opera stilizzata dell’artista romana Camilla Falsini che raffigura Christine de Pizan, la prima donna scrittrice considerata anche nella Storia la prima femminista. Un’opera di street art che strizza l’occhio al gender equality e all’empowerment di tutte le donne.

Mr. Fijodor “Life Below Water”  ovvero La balena di via Valprato 68 

“Salvaguardiamo il mare e gli oceani”. La maestosa opera che fa capolino su un muro di via Valprato a Torino urla questo importante messaggio. Il murales dell’urban artist Mr. Fijodor raffigura l’enorme cetaceo interamente ricoperto da rifiuti metallici. Una grave problematica che attanaglia i nostri oceani, quella dell’inquinamento marino. E Mr. Fijodor ha deciso di soffermarsi su questo importante messaggio per cercare di cambiare rotta.

La Donnola di Roa – Lungo Dora Savona 30

Maestosa, impertinente e sibillina. La “donnola” dell’artista belga Roa è difficile non notarla. Occupa l’intero lato di un palazzo di 6 piani nel quartiere di Aurora a Torino. L’artista l’ha raffigurata in piedi sopra un cumulo di scheletri e in una delle zampe stringe forte la coda di un piccolo topo. Il messaggio allarmante che lo street art ha voluto gridare con questa sua creazione è verso gli umani, responsabili del disequilibrio naturale e dei forti scombussolamenti negli ecosistemi.

Mantra – “The ode of collapse” in via Parma

La biodiversità perde terreno e a rimetterci siamo solo noi. Ammirando “The ode of collapse” ad un primo acchito potrebbe essere un’opera piena di vita, colorata ma in realtà racconta, tramite la pittura, un’altra faccia della medaglia. Le farfalle che compongono il murales sono in realtà morte, estinte a causa dei cambiamenti climatici che stanno sempre più attanagliando il mondo.

Louis Masau –  Corso Moncalieri 61

Animali di grandi dimensioni, sempre rappresentati con differenti sfumature, sempre con un messaggio ed una tematica importante alle spalle nonostante i murales a primo acchito diano l’impressione di qualcosa di spensierato. E così è anche il lavoro che l’artista di street art inglese ha impresso su un muro in zona Crimea a Torino: un elefante vestito di patchwork colorato, sospeso nel vuoto ma ahimé con le zanne tagliate, un chiaro riferimento al terribile bracconaggio di avorio, pratica che ogni anno, si stima stermina circa l’8% degli elefanti nel continente africano.

La volpe di Dzmitryi Kashtalyan – Via Nizza 199

Portamento, eleganza e savoir faire. Tutte queste caratteristiche sembrano appartenere alla strana volpe rappresentata su un lato di un palazzo in via Nizza a Torino. Si tratta dell’opera di Dzmitryi Kashtalyan, street art rumeno che ha scelto questo soggetto per raccontare lo sviluppo sostenibile: la volpe protagonista di questo murales ha infatti 4 mani e solo due sono naturali mentre le altre sono meccaniche. Con sé ha un casco spaziale, un libro e regge anche in una delle mani anche il nostro Pianeta Terra.

Quest’opera, come molte altre citate nell’articolo, sono all’interno del progetto Toward 2030, What are you doing?”, promosso dalla Città di Torino e da Lavazza che ha permesso di trasformare Torino in un grande museo a cielo aperto.

Rossella Carluccio

 

Sul Filo del Circo compie vent’anni

Il Festival internazionale e multidisciplinare sul Filo del Circo compie vent’anni.

Iniziato il 1 luglio con la prima nazionale dello spettacolo Krama, prima creazione del collettivo 6Stu, giovane compagnia di artisti formatasi all’Accademia della Fondazione del Cirko Vertigo, terminerà sabato dopo aver presentato i più innovativi artisti di circo contemporaneo.

Tra grandi nomi e giovanissime e talentuose compagnie in totale saranno 12 le formazioni artistiche che si avvicenderanno sul palcoscenici allestiti all’interno del parco culturale Le Serre di Grugliasco, cui quest’anno si aggiunge anche quello del Teatro Astra di Torino, che ospiterà la compagnia francese “Le Plus Petit cirque du Monde”.

Saranno 26 repliche aperte al pubblico con una media di 3-4 spettacoli al giorno di cui 6 prime nazionali e 2 prime regionali.

Sul Filo del Circo da quest’anno fa parte della rete di Festival organizzata dal centro di produzione blucinQue/Nice, in collaborazione con Fondazione Cirko Vertigo e Fondazione Piemonte dal Vivo.

Grazie a questa collaborazione nel corso del 2022 i festival di innovazione chiamati Nice saranno nei territori che rientrano nella Città Metropolitana: Chieri, Grugliasco, Moncalieri, Settimo Torinese e Torino.

Hanno preceduto Sul Filo del Circo, il Nice Festival di Settimo Torinese dal 17 al 22 maggio e di Chieri il 2 e26 giugno il 3 luglio. Seguirà in autunno il Nice Festival di Torino, previsto dal 26 al 30 ottobre presso il teatro Cafè Mulleu e il Teatro Colosseo, mentre le date di  Moncalieri sono ancora  in fase di definizione.

Il Festival sul Filo del Circo è realizzato con il contributo del Comune di Grugliasco e MIC, con il patrocinio della Città Metropolitana, Regione Piemonte e Consolato Francese di Torino.

I biglietti per gli spetttacolo si possono acquistare alla biglietteria del Parco Naturale Le Serre, nei locali della Fondazione Cirko Vertigo in via Tiziuano Lanza 31 – Grugliasco o su Vivaticket tramite la nuova APP del centro di produzione denominata blucinQue Nice e che è disponibile su Apple e Play Store.

di Antonella Gilpi

Dal Pnrr 15,4 milioni per 47 progetti di musei, teatri e cinema

Teatri, musei, sale e multisale cinematografiche contribuiranno al risparmio energetico del Piemonte: il Ministero della Cultura ha infatti dato via libera a 47 progetti di enti che avevano presentato domanda di accesso per oltre 15,4 milioni di euro intercettati sui fondi europei del Pnrr.

Oltre 7 milioni sono destinati a 28 teatri grandi e piccoli, oltre 3,8 milioni a 7 musei e 4,4 milioni a 12 sale di proiezione.

“Soltanto nell’ultima settimana – evidenziano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio Vittoria Poggio – il Piemonte è riuscito a finanziare grazie al Pnrr circa 70 progetti per un valore di oltre 40 milioni di euro. Accanto ai fondi per valorizzare tanti borghi del nostro territorio, adesso queste risorse saranno un aiuto per realtà preziose del sistema culturale piemontese. Era importante conquistare questi fondi destinati al risparmio energetico, non solo per ridurre l’impatto ambientale ma anche alla luce del costo dell’energia che sta mettendo a dura prova cittadini e imprese. L’impegno per dare una nuova impronta ecologica coinvolge tutti i settori ed è un bene che anche il comparto culturale possa ricevere sostegno e dare il proprio contributo”.

Il dettaglio dei progetti

– in provincia di Alessandria 389.000 euro per il Forte di Gavi e 200.000 per il Teatro comunale di Casale Monferrato

– in provincia di Asti 400.000 euro per il Teatro Alfieri di Asti, 603.500 per l’Abbazia di Vezzolano, 160.000 Teatro comunale di Monastero Bormida e 250.000 per il Teatro spazio Kor di Asti

– in provincia di Biella 250.000 euro per il Teatro Erios di Vigliano Biellese

– in provincia di Cuneo 200.000 euro per l’Auditorium di Borgo San Dalmazzo, 250.000 per il Teatro di Caraglio, 250.000 per il Salone manifestazioni Gianfranco Bonavia di Genola, 86.400 per il Teatro Civico di Busca, oltre a 233.000 euro per il piano del complesso monumentale e del parco di Racconigi

– in provincia di Novara 250.000 euro per il Teatro Civico di Oleggio, 500.000 per la sala Cinema di Bellinzago, 20.000 per il Teatro di Trecate, 520.000 per il Movie Planet di Castelletto Sopra Ticino

– a Torino città 1.450.000 al complesso di Villa della Regina, 900.000 euro per i Musei Reali, 106.000 per Palazzo Carignano, 160.000 per il Castello di Agliè, 265.000 per il Teatro Gobetti, 350.000 per il Teatro Carignano, 400.000 per il Conservatorio Giuseppe Verdi, 250.000 per il Teatro Ragazzi, 206.000 per il Teatro Astra, 422.000 per Teatro Colosseo, 320.000 per il Cinema Massimo, 650.000 euro per il Multisala The Space, 400.000 per il Cityplex Massaua, 200.000 per il Cinema Classico, 400.000 per il Reposi, 320.000 per il Lux, 320.000 per la sala della Mogri Snc

– nell’area metropolitana di Torino 200.000 euro per il Cinema Parrocchiale di Villastellone, 400.000 per le Fonderie Limone di Moncalieri, 180.000 per il Teatro comunale di Cambiano, 160.000 per il Teatro comunale di Borgaro Torinese, 200.000 per il Teatro Il Mulino di Piossasco, 250.000 per il Teatro Superga di Nichelino, 250.000 per il Teatro di Montalto Dora, 250.000 per il Teatro parrocchiale di Casalborgone, 185.000 per il Teatro Baldi di Vigone, 200.000 per la Lavanderia a Vapore di Collegno, 200.000 per il Teatro Cantoregi di Carignano

– in provincia di Vercelli 250.000 euro per il Teatro Civico di Varallo, 380.000 per il Teatro civico di Vercelli, 420.000 euro per il Movie Planet di Borgo Vercelli.

 

Torino e i suoi teatri. Il fascino dell’Opera lirica

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Torino e i suoi teatri


1 Storia del Teatro: il mondo antico
2 Storia del Teatro: il Medioevo e i teatri itineranti
3 Storia del Teatro: dal Rinascimento ai giorni nostri
4 I teatri torinesi: Teatro Gobetti
5 I teatri torinesi :Teatro Carignano
6 I teatri torinesi :Teatro Colosseo
7 I teatri torinesi :Teatro Alfieri
8 I teatri torinesi :Teatro Macario
9 Il fascino dellOpera lirica
10 Il Teatro Regio.

 

9 Il fascino dellOpera lirica

 

Cari lettori, eccoci quasi arrivati al termine di questo ciclo di articoli dedicati ai maggiori teatri di Torino.
Manca tuttavia uno dei fiori allocchiello della nostra città, il più che famoso Teatro Regio, importante centro nevralgico per lintrattenimento culturale torinese, un cuore che pulsa al suono dellorchestra e dei cantanti lirici che lì si esibiscono.
Così come vi ho proposto una breve Storia del Teatro prima di affrontare nello specifico le vicende del Gobetti, del Carignano, del Colosseo, dellAlfieri e dellormai abbandonata Bombonieradi Macario, ora mi accingo a presentarvi un sunto – ridotto ma esaustivo al meglio delle mie capacità –  della storia dellopera lirica, che precede il prossimo ed ultimo pezzo dedicato al Regio.
Le informazioni che vorrei fornirvi sono tante, è quindi il caso di smettere di cincischiaree avviare il nostro percorso.
Con il termine operasi indica un peculiare genere teatrale e musicale, in cui lazione scenica si abbina alla musica e al canto.


Il vocabolo, di uso internazionale, come ci dimostra ad esempio la titolazione delliconico album dei Queen A Night at the Opera(1975), è la forma abbreviata di opera lirica; vi sono diverse parole o locuzioni che possono essere adoperate come sinonimi, tra le quali melodramma, opera in musicao teatro musicale, espressioni largamente utilizzate nel linguaggio comune o mediatico.
Mi preme altresì sottolineare che, a partire dal 2013, l’Associazione Cantori Professionisti d’Italia ha depositato presso il MIBACT il dossier per la Candidatura UNESCO per l’opera italiana, con l’intento di iscrivere l’opera all’interno del Patrimonio dell’Umanità protetto da UNESCO.
Possiamo inorgoglirci un po, dato che la vera patria dellopera è proprio la nostra bella Italia. Tale forma artistica si sviluppa nella penisola a forma di stivale in tempi assai lontani; solo a partire dal Seicento il gusto per il melodramma si espande nel resto dellEuropa, consolidandosi con caratteristiche proprie nei vari Stati.
Nel corso del tempo si sono formati diversi generi di opera lirica, tutti in continua contaminazione reciproca e sempre sottoposti a modifiche, per accontentare i gusti scostanti del pubblico e lego smisurato degli artisti. Fanno parte di tali tipologie: l’“opera seria, una rappresentazione incentrata sui drammi e sulle passioni delluomo; l’ “opera buffa, che nasce a Napoli verso la metà del XVIII secolo, ma presto si diffonde anche a Roma e nel nord della penisola; diversi compositori famosi, come Mozart, Rossini o Donizetti, contribuiscono al diffondersi di questa modalità operistica. Vi è poi il melodramma giocoso, un intreccio sentimentale che si conclude con un lieto fine, lespressione è utilizzata per la prima volta da Cosimo Villafranchi (1646-1699) nella prefazione del suo Lipocondriacoe diventa in seguito di largo uso grazie a Carlo Goldoni, che inizia a impiegarla regolarmente a partire dal 1748. Vi è poi la farsa, che piace soprattutto a Venezia e a Napoli, e si presenta come unopera di carattere buffo con un solo atto, a volte rappresentata insieme a dei balletti.
Tipiche della Francia sono invece l’ “Opéra-comiquee la Grand opéra. La prima è un genere operistico che deriva dal vaudevilledei Theatres di St Germain e St Laurent; la seconda domina la scena dagli anni Venti agli Ottanta dellOttocento, sostituendosi alla tragédie lyrique; grandi esempi inscrivibili in questa categoria sonoLa muette de Porticidi Auber (1828) e Guillaume Telldi Rossini (1929).

Nellarea tedesco-austriaca troviamo il Singspiel, letteralmente recita cantata, diffusosi tra il XVIII e il XIX secolo e costituito dallalternanza di parti cantate e recitate; la peculiarità del Singspiel” è luso della lingua tedesca al posto di quella italiana durante i recitativi. Ancora nel valchirico nord si diffonde anche il Musikdrama, termine tedesco che definisce lunità di prosa e musica; a coniare lespressione è Theodor Mundt, nel 1833, in seguito sarà poi il compositore Richard Wagner (1813-1883) ad utilizzare questa stessa terminologia per identificare le proprie opere, come L’olandese volante, Tristano e Isotta,  o il Parsifal.
Risulta difficoltoso indicare quale sia lorigine esatta del genere operistico.
Alcuni studiosi riconducono le radici della lirica alla tradizione del teatro medievale e fanno riferimento ad autori quali Guido dArezzo o alla religiosa  Ildegarda di Bingen, autrice del dramma Ordo Virtutum(1151). Non di meno va ricordato che nel Cinquecento luso delle canzoni è presente nella Commedia dellarte, nel ballet de courtfrancese o nella masqueinglese, mentre per quel che riguarda  limportanza dellimpiego degli spazi musicali è opportuno menzionare i drammi pastorali.


Tuttavia è di comune avviso far risalire la nascita dellopera a cavallo tra i secoli XVI e XVII, quando la Camerata deBardi, un gruppo di intellettuali fiorentini, dediti in principal modo allo studio della civiltà classica, vuole realizzare spettacoli similari alle antiche tragedie greche.
I componenti del gruppo in realtà non dispongono di sufficiente materiale storiografico per comprendere come effettivamente venissero inscenate le tragedie nellantica Grecia, né conoscono appieno la musica ellenistica. Ad oggi, lunico esempio di dramma greco pervenutoci è un brevissimo frammento incompleto appartenente ad un coro dell’ “Orestedi Euripide (408 a.C.).
Se con la datazione rimaniamo possibilisti, è pur certo che le rappresentazioni risalenti al periodo rinascimentale avvengono nei palazzi privati, edifici spesso dotati al loro interno di piccoli teatri, utilizzati esclusivamente dalle famiglie reali e dalla nobiltà. Inizialmente dunque assistere ad uno spettacolo lirico è un privilegio del tutto aristocratico.
La questione muta durante lepoca barocca, momento di grande espansione per la lirica, quando vengono inaugurati a Venezia due teatri pubblici, il Teatro San Cassiano (1637) e il Teatro Santi Giovanni e Paolo (1639). Il grande pubblico può ora partecipare a tali tipologie di intrattenimento e gli autori devono dallaltra parte adeguarsi alle esigenze della nuova platea; gli scrittori scelgono di mettere in scena trame vicine alla quotidianità, compongono melodie  più orecchiabili e arie che permettono ai cantanti di dimostrare il proprio talento canoro.
Da questo momento in poi lopera riscuote sempre più successo, si diffonde in Europa, a partire dalla Francia e dalla Germania fino alla Russia, con modalità e caratteristiche specifiche che si rifanno alle tradizioni locali.
In epoca seicentesca i soggetti prediletti sono i poemi omerici, gli scritti virgiliani e le vicende cavalleresche, con una predilezione per Ariosto e Tasso; gli spettacoli sono impreziositi da spunti comici e fantasiosi e caratterizzati musicalmente da un basso continuoaccompagnato da strumenti a fiato e ad arco.
In Italia, a segnare leffettivo stacco dal gusto rinascimentale è Claudio Monteverdi (1567-1643), che propone opere definite da espressioni alte e colte, varietà di musiche e intrecci inaspettati. Con il compositore cremonese le arie, che si fanno accattivanti esibizioni canore, rubano sempre più spazio al recitativo; con Monteverdi infatti laspetto letterario perde dimportanza, mentre diviene centrale lelemento del canto.
In Francia, più o meno nello stesso periodo, è Jean Baptiste Lully(1632-1687)) a dominare la scena. Dopo uninfanzia difficile, Lully emerge dai problemi dovuti alla povertà e grazie al proprio talento e alla buona sorte, riesce a farsi apprezzare dal re in persona. È proprio Luigi XIV che lo vuole prima direttore dellorchestra reale poi sovrintendente della musica di corte e infine direttore del primo  teatro dopera fondato a Parigi. Lully, consapevole del fatto che il pubblico francese non ama la lirica italiana poiché non riesce a comprenderne i dialoghi, si adopera per comporre opere basate su libretti francesi, dando così vita ad un nuovo genere: la tragédie-lyrique. Tali spettacoli presentano uno struttura a cinque atti preceduti da un prologo, inframmezzati da balletti e caratterizzati da canti più vicini alla prosa che al bel cantodellopera italiana. Le rappresentazioni hanno come soggetti prediletti il mito o le gesta di personaggi storici del passato.
In generale possiamo dire che per la prima metà del Seicento è l’ “opera seriaa farla da padrone: gli argomenti sono storici o mitologici, le vicende sono ambientate in epoche indefinite e il vero protagonista dellesibizione è il cantante. Succede spesso che gli artisti, durante lesecuzione dello spettacolo, si cimentino nei propri cavalli di battaglia, proponendo al pubblico spezzonidi altre opere, estranee alla narrazione. Sono le arie da baule, così definite perché gli attori se le portavano dietro in ogni teatro, come una sorta di valigia, da cui di volta in volta estraevano occasioni per mandare in visibilio il pubblico. Tipiche di questo periodo sono anche le cosiddette arie da sorbetto: le arie sono esibizioni canore in cui il cantante dimostra le sue qualità tecniche, ma durante le quali sulla scena non accade nulla, succedeva dunque che i nobili, che avevano già udito numerose volte quei passi, ne approfittassero per farsi servire dai lacchè sontuose coppe di gelato.
A inizio Settecento, in Italia, incontriamo un altro grande nome che ha segnato la storia dellopera lirica: Pietro Metastasio (1698-1782), nominato poeta di corte a Vienna e autore di più di centocinquanta libretti, da cui i compositori suoi contemporanei hanno redatto quasi settecento versioni operistiche.


A metà Settecento inizia a delinearsi il genere buffo, con vicende che si ispirano alla quotidianità, e  melodie specifiche per i diversi personaggi, la trama è zeppa di equivoci da cui si delineano situazioni divertenti, quasi sempre a lieto fine. Farà in seguito parte di questo genere il Barbiere di Sivigliadi Gioachino Rossini (1792-1868).
Non si può proseguire oltre senza chiamare in causa Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791), ragazzo prodigio nato a Salisburgo, autore di opere immortali tra cui Le Nozze di Figaro, Così fan tuttee Don Giovanni. Mi preme ricordare che lartista austriaco era così appassionato alla musicalità della lingua italiana da comporre alcune delle sue opere più celebri proprio nel nostro idioma. Sempre a lui si deve la stesura della coinvolgente fiaba musicale Die Zauberflöte, ossia Il Flauto magico.
Il melodramma raggiunge il massimo splendore nellOttocento, con autori come Gioachino Rossini, Vincenzo Bellini, Gaetano Donizetti e Giuseppe Verdi.
Così come si sono dette due parole su Mozart, credo sia doveroso ricordare qualche breve nozione su questi colossi della lirica mondiale.
Rossini (1792-1868), originario di Pesaro, caratterizza le sue opere con una frizzante vena comica, come si evince dal sovra-citato Figaro qua, Figaro là”, da Il Turco in Italiao dalla fiaba Cenerentola.
Il catanese Bellini (1801-1835) si cimenta invece in opere tragiche, ed è con lui che trionfa quello che viene definito il bel canto; i suoi lavori più noti sono sicuramente La Normae La Sonnambula.
Donizetti (1797-1848) è un instancabile musicista bergamasco, nonché – pare un affascinante conquistatore. Tra i suoi capolavori:Don Pasquale, Lelisir damoree La Fille du Régiment.
Verdi (1813-1901) nato a Roncole di Busseto irrompe nella scena con un folle spirito rivoluzionario e patriottico, a lui si deve il celebre brindisi de La Traviata, e il meraviglioso coro Vapensiero sullali doratede Il Nabuccoo ancora i famosi spettacoli Aidae Rigoletto.
La Francia dellOttocento invece è positivamente segnata dal diffondersi della Grand opéra. Parigi si dimostra una capitale vivacissima sotto il profilo creativo e culturale, tant’è che molti artisti si stabiliscono lì a vivere.
Caratteristica prima della Grand opéra” è lessere grandiosa: tutto è spropositato e sfarzoso, lo spettacolo ha il preciso intento di suscitare stupore e meraviglia in chi guarda il palco. Le scenografie sono imponenti e complesse, le coreografie presentano scene di massa, a cui partecipano anche il coro e numerosi ballerini, lorchestra stessa è costituita da numerosi musicisti, così che il suono risulti per il pubblico ancora più coinvolgente.
Il modello francese ottocentesco ha un impatto decisivo sulla produzione operistica successiva, detta di transizione. Nelle opere che vanno sotto tale definizione decadono le antiche convenzioni che confluiscono nella Grande opera, rivisitazione italiana della Grand opérafrancese.
Musicisti di transizionesono Amilcare Ponchielli, Arrigo Boito e Alfredo Catalani, nonché il francese Georges Bizet (1838-1875), il quale con la sua Carmenapre nuove strade alla lirica europea del tempo.


In questa fase gli operisti italiani accantonano i soggetti storici e si dedicano alla creazione di drammaturgie di tipo realista o verista.
Nominando importanti autori ed elencando insostituibili opere, siamo arrivati agli inizi del Novecento. È Giacomo Puccini (1858-1924) a segnare questi anni, con le sue indimenticabili eroine tragiche, e con i suoi inestimabili componimenti, tra cui Turandot, Tosca, Bohèmeo ancora la delicata Madama Butterfly” – che è anche la mia opera preferita .
Cari lettori, eccoci dunque arrivati al termine di questo mio breve excursussullopera lirica, volutamente incentrato su alcuni autori ed epoche, prima di arrivare al nostro regale Teatro Regio.
Meritano ancora un cenno le zone dellEst, dove prende forma uno stile musicale che racconta la storia del paese, traendo i suoi elementi dalla tradizione popolare, come danze e melodie. Tra i più noti compositori russi va almeno  citato Rimskij-Korsakov (1844-1908), che, insieme a Glinka (1804-1857), fa parte del famoso Gruppo dei Cinque, grandi compositori classici i quali, a far data dal 1856, a San Pietroburgo danno vita a un filone musicale tipicamente russo.
Sarebbe però imperdonabile non riprendere almeno in chiusura Richard Wagner (1813-1883), il rivoluzionario artista tedesco originario di Lipsia, uno dei più importanti musicisti di ogni epoca. Il compositore introduce il Wort-Ton-Drama, (Parola-Suono-Dramma), un genere musicale in cui si fondono insieme tutte le forme darte, dalla pittura alla recitazione, dallarchitettura alla musica al canto. Il suo amore per la mitologia germanica medievale è evidente nelle trame delle sue opere, dominate da personaggi come valchirie, principesse nordiche, filtri magici e valorosi guerrieri.
I tempi cambiano, i gusti si modificano e anche le forme di spettacolo devono adeguarsi allincombere del tempo che fugge.
La storia dellopera si affievolisce a partire dal XX secolo, quando la produzione di nuovi melodrammi si riduce sensibilmente.
Il pubblico è volubile e subito si appassiona ad altre forme di intrattenimento, quali la cinematografia, la radiofonia e, in tempi più recenti, la televisione, ma è anche vero che alcune cose non temono confronti, e ciò che si prova a teatro lo si sente solo lì.
I secoli si susseguono, la tecnologia avanza, dal bianco e nero si arriva agli schermi al plasma, eppure il teatro e lopera non smettono di incantare.

Alessia Cagnotto 

Rock Jazz e dintorni I Marlene Kuntz e Brunori Sas

GLI  APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Lunedì. Al Teatro Toselli di Cuneo suona la Bandakadabra.Al Teatro Colosseo Mario Biondi presenta dal vivo il nuovo disco “Romantic”.

Martedì. Al Jazz Club si esibiscono i The Two. Al Magazzino sul Po è di scena Giulia Impache. Al Blah Blah suona il trio A Band Called.

Mercoledì. Al Magazzino sul Po si esibisce Zibba. Al Museo d’Arte Orientale per la mostra “Il grande vuoto” è di scena Hatis Noit. Al Blah Blah suonano i The History Of Gunpowder.

Giovedì. Al Jazz Club si esibiscono i Digiovanni. Al Blah Blah suonano i Mondo Generator.

Venerdì. Al Cafè Neruda è di scena Marco Conforti. Al Circolo della Musica di Rivoli si esibisce Chrysta Bell.All’Off Topic suona lo Swing Breath Trio. Al Blah Blah sono di scena i Proliferhate. Allo Ziggy si esibiscono i Die Today.

Sabato. Al Blah Blah per “Glam Attack” suonano i Hollywood Killerz, Brokendolls, Shameless. Al Pala Alpitour è di scena Brunori Sas.

Domenica. Per la giornata Mondiale dell’Ambiente al Museo Nazionale del Cinema, i Marlene Kuntz presentano “ Karma Clima Experience”. Al Pala Alpitour si esibisce Gazzelle.

Pier Luigi Fuggetta

Sonic Park: 10 serate e 11 grandi concerti nel Parco della Palazzina di Caccia

È stata presentata, nel Salone d’Onore della Palazzina di Caccia di Stupinigi, la quarta edizione di Sonic Park Stupinigi.


Alla conferenza stampa sono intervenuti Claudia Spoto direttrice del Teatro Colosseo, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio (in collegamento), il Sindaco della Città di Nichelino Giampiero Tolardo, il consigliere della Fondazione Ordine Mauriziano Paolo Biancone, il consigliere regionale Diego SarnoLorenza Patriarca in rappresentanza del Sindaco di Torino Stefano Lo Russo. il presidente della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Giacomo Zunino, gli organizzatori di Sonic Park Matera Simona Orsi e Francesco PorcariClaudia Fraschini responsabile del food & beverage village al Sonic Park Festival.

SONIC PARK STUPINIGI
dal 26 giugno al 20 luglio 2022

10 serate e 11 grandi concerti
nel Parco della Palazzina di Caccia

a questo link la cartella stampa completa

Dopo la limited edition della scorsa estate Sonic Park Stupinigi torna per la sua quarta edizione nel prestigioso Parco della Palazzina di Caccia di Stupinigi a Nichelino, alle porte di Torino.  La dimensione visiva, culturale e paesaggistica dello straordinario capolavoro barocco e Patrimonio dell’Umanità Unesco si abbina nuovamente alla musica migliore nelle sue varie declinazioni per un intenso viaggio emozionale che porterà in Piemonte undici straordinari concerti di alcuni fra i più interessanti artisti italiani e internazionali.

Tra gli alberi secolari e i giardini dalla perfetta e scenografica geometria disegnata nella prima metà del 1700 dall’architetto Filippo Juvarra e da Michael Bernard, Reverse Agency, con la produzione di Fabio e Alessio Boasi, firma in collaborazione con le migliori agenzie italiane un cartellone ricchissimo che spazia nei generi e promette di far rivivere l’estate come il momento più bello dell’anno, finalmente senza limitazioni e in libertà.

Ogni concerto sarà unico, con posti a sedere numerati e in piedi, e soprattutto sarà sostenibile, con l’eliminazione delle plastiche monouso e l’utilizzo di materiali compostabili. L’area concerti di 15.000 mq open air sarà allestita anche in questa edizione tra esemplari di querce e carpini dove si aprirà un vero e proprio villaggio di servizi food and beverage. Lo spettacolare palco di 300 mq si affaccerà sulla Palazzina di Caccia.

Il programma si apre con il concerto che doveva essere l’opening dell’edizione 2020 e sarà finalmente quello dell’edizione 2022: Nick Mason, mitico batterista dei Pink Floyd, sarà sul palco della Palazzina di Caccia di Stupinigi il 26 giugno con una superband insieme a Dom Beckem, Gary Kemp, Guy Pratt, Lee HarrisUn appuntamento che si rinnova a distanza di due anni per festeggiare con il concerto di una vera leggenda della musica internazionale la quarta edizione del festival.

Un messaggio per l’ambiente: ecco quello che sarà portato alla Palazzina di Caccia da Elisa il 30 giugno. Il sito piemontese è stato scelto per lo straordinario valore storico, naturale e paesaggistico e il concerto sarà ideato e realizzato su un rigido protocollo di basso impatto ambientale nel quadro della nomina attribuita alla cantautrice friulana dall’ONU come alleata della Campagna SDG Action sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. La campagna d’azione SDG delle Nazioni Unite chiede alle persone di tutto il mondo di trasformare l’apatia in azione, la paura in speranza, la divisione in unione (#FlipTheScript). Il “Back to the Future Live Tour” non sarà solo un tour ma un festival nel festival, con tanti contenuti creati in collaborazione con Music Innovation Hub e altri compagni di viaggio per sensibilizzare il pubblico sull’argomento green.
Un altro straordinario concerto che arricchisce il cartellone di un festival sempre più al centro della musica è quello del 2 luglio: al Sonic Park Stupinigi si aprirà infatti la serie di concerti estivi in Italia per Zucchero “Sugar” Fornaciari, reduce dal grande successo nel Regno Unito per il World Wild Tour e i quattordici entusiasmanti concerti all’Arena di Verona dal 25 aprile all’11 maggio.
Achille Lauro farà tappa nel Parco della Palazzina di Caccia di Stupinigi il 3 luglio: con Achille Lauro Superstar, l’artista romano sarà accompagnato da una orchestra di 52 elementi, oltre ai 5 componenti della band, e metterà in scena uno show tutto nuovo, dagli arrangiamenti ai costumi, evoluzione di tutto ciò che ha mostrato finora.
Non si spengono gli amplificatori il 9 luglio per L’ultimo girone, il tour per festeggiare i 40 (+2) anni di storia e il tour di addio dei Litfiba, la rock band più longeva e apprezzata del panorama italiano. Una vera e propria festa che segnerà la degna e potente conclusione della storia live della band di Piero Pelù e Ghigo Renzulli.

Si chiama Persone Tour e toccherà i più importanti appuntamenti dell’estate italiana: il ritorno live di Marracash porta al Sonic Park Stupinigi il 12 luglio due album che non smettono di collezionare certificazioni e piantonare le posizioni più alte di tutte le classifiche. Marracash continua a confermarsi non solo come il “King del Rap”, ma anche come uno degli artisti più influenti dell’intera scena musicale italiana discografica e live che non poteva mancare nel festival di Stupinigi.

Il 16 luglio il palco sarà di uno dei campioni dell’ultima edizione del Festival di Sanremo, Irama. Con un totale di 31 dischi di platino e 4 dischi d’oro, oltre 1 miliardo e 200 milioni di stream e 650 milioni di visualizzazioni, Irama si è da poco imposto al 72° Festival di Sanremo con Ovunque Sarai, il secondo brano italiano più ascoltato al mondo su Spotify e certificato disco di platino. Il nuovo album Il Giorno in Cui ho Smesso di Pensare, protagonista del concerto al Sonic Park Stupinigi, è un progetto musicale maturo e vicino alle musicalità internazionali concettualmente eclettico e liberatorio, che mixa la musica urban con quella tipicamente di matrice latin/pop.
Una doppietta internazionale da non perdere il 17 e il 19 luglio. La prima data recupera l’abbraccio, previsto per il 2020, tra LP e quel pubblico italiano che la adora sin dai suoi inizi. Senza limiti di genere, la cantautrice multiplatino, con oltre 2 miliardi di stream a suo nome, ha creato fin dagli esordi della carriera un suono potente e totalmente personale, le sue canzoni sono di volta in volta seducenti e politiche. Il concerto, emozionante e travolgente, promette di restituire in pieno l’immagine di un’artista che si relaziona con il suo pubblico senza filtri e con definitiva sincerità. Anche Ben Harper arriva finalmente al Sonic Park Stupinigi per portare la sua musica straordinaria in un’atmosfera magica. Dopo il concerto annullato per l’emergenza sanitaria nell’estate 2021 il rocker e cantautore americano torna a suonare dal vivo insieme ai suoi The Innocent Criminals.
Gli ultimi concerti del programma 2022 di Sonic Park Stupinigi si trasformano in una festa della musica più giovane e frizzante del panorama italiano: in un susseguirsi di emozioni il 20 luglio si alterneranno sul palco Mara Sattei, ventiseienne cantautrice salita alla ribalta grazie a hit come “mi12ano” incisa insieme al fratello tha Supreme, e Carl Brave, amatissimo artista da oltre 30 Dischi di Platino, tour sold out e primi posti in radio, tra i nomi più richiesti del panorama musicale italiano che in pochissimi anni, concerto dopo concerto, ha conquistato pubblico e critica.
Sonic Park Stupinigi è sostenuto dal Ministero per la Cultura e non potrebbe realizzarsi senza Città di NichelinoRegione PiemonteOrdine Mauriziano e tutti i lavoratori della Palazzina di Caccia di Stupinigi. Il villaggio “food and beverage”, che anche quest’anno sarà un motivo in più per venire a Stupinigi nelle sere d’estate, vede una nuova straordinaria collaborazione con COOP e le “mani d’oro ai fornelli” della Claudia Fraschini Cookin Factory.
Anche quest’anno parte dei proventi del festival andranno alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro. La sostenibilità del festival è supportata dal lavoro prezioso di Hydra e del consorzio COVAR 14.
Accanto allo storico partner TicketOne quest’anno Sonic Park diversifica il ticketing con una nuova piattaforma, Dice.
Per la prima volta RDS 100% Grandi Successi è Official Radio del festival.

«Siamo felici di far partire il conto alla rovescia per un altro degli eventi più attesi di quest’estate – sottolinea Alberto Cirio Presidente della Regione Piemonte –. E lo siamo ancor di più dopo il successo dell’Eurovision, perché Sonic Park parla la stessa lingua, che è quella della grande musica. Un evento che con 10 serate di altissimo livello, in una cornice spettacolare come la Palazzina di Caccia di Stupinigi, conferma il Piemonte come palcoscenico e terra di spettacolo e cultura per un pubblico giovane e internazionale»

«Il ritorno alla normalità ci riempie di entusiasmo dopo i sacrifici fatti nel 2021 – dichiarano i produttori Fabio e Alessio Boasi di Reverse Agency – quando siamo riusciti a organizzare il festival con coraggio e passione. Potremo di nuovo vivere i concerti senza alcuna limitazione e torniamo a far risuonare il Parco della Palazzina di Caccia con la musica più amata dal pubblico: pensiamo a un Sonic Park sempre più sostenibile, sinergico alle proposte culturali del territorio, motore di un nuovo turismo. Siamo orgogliosi, poi, di annunciare la nascita del nuovo Sonic Park Matera: un grande festival alla Cava del Sole “David Sassoli” della città dei sassi patrimonio Unesco. Anche a Matera, quest’estate, porteremo il nostro Sonic Park e grande musica in un luogo unico».

«Sonic Park Stupinigi si conferma anche quest’anno come un momento di apertura al contemporaneo e al futuro per la Palazzina di Caccia e per il nostro territorio.  dice il sindaco di Nichelino Giampiero Tolardo – È una risposta alla necessità del pubblico di spettacolarità e al tempo stesso mette al centro l’importanza della tradizione, l’unico ponte possibile con l’innovazione. La scelta di tornare con la grande musica italiana e internazionale nella Palazzina Patrimonio Unesco è una felice risposta alla complessità del nostro tempo e insieme un segno di speranza, di coraggio e di fiducia nel futuro, e da Stupinigi questa estate il messaggio arriverà in musica”.

Sonic Park Stupinigi 2022
Nick Mason – 26 giugno, Elisa – 30 giugno, Zucchero – 2 luglio, Achille Lauro – 3 luglio, Litfiba – 9 luglio, Marracash – 12 luglio, Irama – 16 luglio, Lp – 17 luglio, Ben Harper – 19 luglio, Carl Brave + Mara Sattei – 20 luglio.
SONIC PARK STUPINIGI
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Nice Festival di Settimo Torinese, il circo contemporaneo

Ultimi giorni di programmazione del primo Festival di circo contemporaneo del centro di produzione blucinQue/Nice, il Nice Festival di Settimo Torinese, che ha preso il via al parco Alcide De Gasperi martedì 17 maggio e che andrà avanti fino a domenica 22 maggio con una programmazione intensa e i migliori artisti provenienti da tutto il mondo. Il Nice Festival di Settimo Torinese ha aperto con un grande successo di pubblico una stagione di spettacolo ricchissima – seguiranno il Nice Festival Chieri, il festival Sul Filo del Circo di Grugliasco e il Nice Festival Torino – grazie alla rete di partenariato avviata dal neonato centro di produzione e che vede protagonisti, oltre a quello di Settimo Torinese, i comuni di Grugliasco, Chieri, Torino e Moncalieri.

Da martedì gli spettacoli più applauditi e richiesti sono stati Gelsomina Dreams, di compagnia blucinQue, diretta da Caterina Mochi Sismondi, e Krama di Collettivo 6tu, giovane compagnia nata nel 2021 e composta integralmente da artisti formatisi presso l’Accademia di Fondazione Cirko Vertigo.

Gli spettacoli, che sono aperti al pubblico a prezzi popolari con lo scopo di far crescere la cultura del circo contemporaneo e creare così nuove generazioni di spettatori, in grado di valutare con spirito critico gli spettacoli e riconoscerne la qualità, vanno in scena in due differenti location all’interno del parco: su un palco open air e all’interno dello chapiteau della compagnia Teatro Nelle Foglie. I biglietti sono acquistabili presso la biglietteria che si trova davanti allo chapiteau Teatro Nelle Foglie e che è aperta due ore prima del primo spettacolo di giornata – la domenica un’ora prima del primo spettacolo della mattina – oppure su Vivaticket e tramite la nuova APP del centro di produzione denominata blucinQue Nice e che è disponibile su Apple e Play Store. Rimane sempre attiva la biglietteria all’interno del Parco Culturale Le Serre presso i locali di Fondazione Cirko Vertigo in via Tiziano Lanza 31 – Grugliasco.

Questa prima edizione del Nice Festival di Settimo Torinese intende collegarsi alla tradizione della città pur rinnovandola profondamente: nel 2022 infatti il tradizionale Festival dell’Innovazione e della Scienza di Settimo giunge alla sua decima edizione e, in occasione del Nice Festival, viene analizzato il rapporto fra circo e scienza grazie agli interventi della scienziata Veronica Rossetti che, prima degli spettacoli sotto chapiteau, spiega con parole chiare e accessibili a tutti le leggi della fisica che permettono a uno spettacolo di circo di prendere forma.

La giornata di venerdì 20 maggio si apre alle ore 17:00 con la compagnia Circo Pacco. I protagonisti di 100% Paccottiglia, rifiutati dal Nouveau Cirque e radiati dal circo classico, tentano di allestire il loro spettacolo cercando con ogni mezzo di guadagnarsi il centro della scena a colpi di numeri al limite del ridicolo, tra piogge di pop-corn ed eccentriche acrobazie. Una visual comedy irriverente e dissacrante, una vera parodia sul mondo del circo contemporaneo.

A seguire, alle ore 21:00, ultima replica di Llabyellov, primo lavoro da solista di Carlo Cerato. Ironico, tecnico, originale, lo spettacolo è un collage astratto di esplorazioni di giocoleria, forme, colori, costumi, videoproiezioni, musica. In scena assieme all’artista bastoni, anelli, palline, piume, gelati, girandole, racchette da badminton.

Alle ore 21:30 per Krama, prima creazione di Collettivo 6tu, giovane compagnia formatasi nel 2021 e composta integralmente da artisti formatisi presso l’Accademia di Fondazione Cirko Vertigo: in scena tutto funziona grazie all’equilibrio tra gli elementi, non c’è prevalenza di un elemento a discapito dell’altro ma tutto sta in piedi perché ogni componente dà e riceve le proprie emozioni e quelle dei compagni. La reciproca fiducia permette di creare atmosfere armoniche nelle quali è possibile cogliere energia, affiatamento e sostegno.

Gli ultimi due giorni di festival si chiudono con due spettacoli in doppia replica: In Fabula di Fondazione Cirko Vertigo, che andrà in scena sabato 21 maggio alle 16:00 e alle 20:00 e domenica 22 maggio alle 10:30 e alle 16:00. In un mondo fiabesco, il racconto di Cappuccetto Rosso viene rivisitato in chiave circense dagli artisti dell’Accademia per Artista di circo contemporaneo di Cirko Vertigo: fra danza, poesia e giocoleria una bimba indaga i misteri della notte e le sue paure più recondite. Il lupo diventa specchio delle parti più intime e oscure dell’animo umano, delle quali la bambina ha paura, al punto tale che lupo e bambina divengono due volti della stessa personalità.

Chiude il festival lo spettacolo Kairòs di Compagnia Teatro Nelle Foglie, che sarà visibile sabato 21 maggio alle 17:00 e alle 21:00 e domenica 22 maggio alle 11:30 e alle 17:00. Muovendosi tra clessidre, orologi, pendoli e lancette, pianoforti e rottami, i personaggi di Kairòs entrano in un tempo-spazio in cui la fantasia può esprimersi liberamente e viaggiare come un veliero su un mare lontano. Nato durante il periodo pandemico, lo spettacolo verte su una tematica attuale e sulla quale il lockdown ha costretto tutti a riflettere: quella del tempo e la sua percezione.

Al Nice Festival di Settimo Torinese seguiranno il Nice Festival di Chieri, in programma il 25-26 giugno e 3 luglio, il Festival Sul Filo del Circo di Grugliasco, dall’1 al 9 luglio e il Nice Festival di Torino, previsto dal 26 al 30 ottobre presso il teatro Café Müller e il teatro Colosseo.

Il centro di produzione blucinQue/Nice intende farsi promotore di una vera e propria rete in grado di orientare i territori nel rispetto delle loro caratteristiche, a tutti i livelli: sociale, economico e valoriale. Si favorirà una circuitazione transfrontaliera delle compagnie ospitate e il partenariato con i Comuni, di respiro triennale, intende creare sul territorio una comunità di spettatori stabile. Alla rete dei cinque Comuni, in pieno accordo con le politiche della Città Metropolitana, si aggiungono le terre canavesane di Agliè, San Giorgio Canavese e Castellamonte, presso le quali si terrà il Festival della Reciprocità. Sul territorio di Moncalieri è invece in via di definizione, nella seconda parte dell’anno, una programmazione sul solco delle iniziative degli ultimi anni. Il centro di produzione, oltre all’organizzazione dei festival sopracitati e della produzione e diffusione di spettacoli prodotti e coprodotti, cura inoltre le stagioni teatrali della Città di Grugliasco e del teatro Cafè Müller di Torino.

La direzione artistica del settore creativo del centro blucinQue/Nice è affidata alla coreografa e regista Caterina Mochi Sismondi, fondatrice di compagnia blucinQue, che sceglie le compagnie da coprodurre e che rappresenta con il suo lavoro un punto di riferimento nel settore del teatrodanza e del circo contemporaneo in Italia mentre la direzione di produzione è di Paolo Stratta (che si occupa della programmazione). L’obiettivo di creare una rete per la promozione dello spettacolo dal vivo e del circo contemporaneo rappresenta un unicum in Italia, una bussola per orientare artisti e spettatori.

 

 

IL NICE FESTIVAL DI SETTIMO TORINESE è realizzato

Con il contributo di: Comune di Settimo Torinese, Fondazione ECM, MIC, MAECI

Con il patrocinio di: Città Metropolitana e Regione Piemonte

Progetto del centro di produzione blucinQue/Nice

In collaborazione con Fondazione Cirko Vertigo

LA RETE DI FESTIVAL 2022 è realizzata

con il contributo di: Comune di Chieri, Comune di Grugliasco, Comune di Moncalieri, Comune di Settimo Torinese, Città di Torino, Fondazione ECM, MIC

Con il patrocinio di: Città Metropolitana e Regione Piemonte

Progetto del centro di produzione blucinQue/Nice

In collaborazione con Fondazione Cirko Vertigo

Info su www.blucinque.it

Torna il celebre musical Jesus Christ Superstar con l’interprete originale Ted Neeley

Martedì 17 e mercoledì 18 maggio ore 21

JESUS CHRIST SUPERSTAR
poltronissima € 43,00 | poltrona e galleria €36,80 | galleria B € 23,50

ll 17 e 18 maggio al Teatro Colosseo torna il celebre musical Jesus Christ Superstar con l’interprete originale del film Ted Neeley. Accanto a lui, nel ruolo di Erode, Frankie Hi-Nrg.

La storia di un mito che travolge con la sua passione gli spettatori di tutte le età, un uomo-simbolo che fa della spiritualità la sua bandiera rivoluzionaria, un personaggio unico nella storia del teatro musicale: il celebre lavoro di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice non subisce i segni del tempo, anzi a ogni rappresentazione rinnova il proprio mito contagiando con entusiasmo sempre maggiore le centinaia di migliaia di spettatori che, in Europa e in Italia, hanno scelto di andarlo a vedere.

E se dopo ormai quasi 3 decenni di successi questo spettacolo continua ad emozionare gli spettatori di tutte le età, passando di generazione in generazione, il merito va tutto a un mix di fattori vincenti: innanzitutto il grande lavoro artistico e produttivo di Massimo Romeo Piparo e della sua squadra, che hanno saputo rendere al meglio sulla scena la forza trascinante di una storia universale, dai valori positivi e dai forti sentimenti, in cui la musica diviene protagonista, in uno spettacolo in lingua originale e interpretato interamente dal vivo, con l’indiscutibile eccellenza artistica del cast.

Rock Jazz e dintorni: Gianna Nannini e Nico Morelli American Trio

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Lunedì. Al Teatro Regio (con replica martedì all’Alfieri di Asti), recital di Claudio Baglioni. Al Teatro Concordia di Venaria per 2 sere consecutive si esibisce Sangiovanni. Gianni Togni canta al Teatro Colosseo.

Martedì. Al Jazz Club suona il sassofonista Fuat Sunay accompagnato dal pianista Tommaso Camarotto.

Mercoledì. Al Cap 10100 per la rassegna “Cap Punk”, si esibiscono Urban Cairo, Il Vuoto Elettrico,Hopeless Party con ospite Olly Riva. Al Massimo anteprima di “Jazz Is Dead” con il sassofonista americano Colin Stetson. Al Blah Blah suonano i Cynics.

Giovedì. Al Jazz Club omaggio a Wes Montgomery  a cura del chitarrista Gigi Cifarelli. Alla Palazzina di Caccia di Stupinigi Boosta presenta il progetto “Post Piano Sessions”. Allo Ziggy si esibisce il duo The Devils. Al Blah Blah è di scena il trio femminile L.A Witch. All’Off Topic si esibiscono Delvento, Jamila e Renee. All’Hiroshima Mon Amour è di scena il cantautore Mobrici.

Venerdì. All’Arteficio si esibisce il duo Fruits  Of The Loop.All’Hiroshima arriva il rapper Murubutu. Alla Piazza dei Mestieri suona il Nico Morelli America Trio. Al Cap 10100 sono di scena gli Afrodream. Al Blah Blah si esibiscono gli Small Jackets. Al Magazzino sul Po è di scena Giulio Frausin. Allo Ziggy suonano i Back From The Grave.

Sabato. Al Peocio di Trofarello è di scena il chitarrista Vinnie Moore. Al Bunker si esibisce Moon Mother. Allo Ziggy suonano i Ad Nauseam. Inaugurazione dell’ Eurovision Village al Valentino con Michelle David & The True Tones, TUN, Dub Fx. Al Blah Blah sono di scena i Giobia.

Domenica. Al Jazz Club si esibisce Monica P. Al Valentino per la comunità Lgbt suonano : Elasi e Plastic, Bluebeaters e Lo Stato Sociale, Cristina D’Avena  con i Hem Boy e Karma B. Al Teatro Colosseo primo di 2 concerti consecutivi per Gianna Nannini.

Pier Luigi Fuggetta