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Innovation block, un isolato a disposizione delle imprese e della comunità torinese

Digitale, servizi innovativi, tecnologie di ultima generazione, imprenditorialità, impatto sociale, eventi e manifestazioni, tanti elementi tutti riuniti in un’unica casa, articolata in più ambienti e per questo più spaziosa e moderna, grazie all’ingente investimento previsto dalla Camera di commercio di Torino (oltre 25 milioni) per il rilancio delle proprie sedi.

Si chiama innovation block e diventerà l’area di sperimentazione innovativa messa a disposizione dalla Camera di commercio per tutte le imprese torinesi e la comunità cittadina e regionale, grazie alla fortunata contiguità – praticamente in un unico isolato intorno a piazzale Valdo Fusi – di tutti gli edifici storici oggetto dell’importante investimento.

Un raggruppamento non solo di spazi e di sedi, ma soprattutto di idee e servizi sempre più innovativi e digitali pensati per tutte le imprese e i cittadini – spiega Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio Torino. – Questo l’obiettivo dell’importante investimento che l’ente camerale, confermando la sua missione di motore di sviluppo del territorio, mette in campo per realizzare nei prossimi anni un vero e proprio quartiere dell’innovazione e dell’impatto sociale, in un’area collocata strategicamente al centro della città e totalmente riprogettata a servizio di tutti”.

Gli edifici, oggetto di un complesso intervento di riqualificazione e rigenerazione, avranno molteplici funzioni: dai servizi per l’imprenditoria e imprenditorialità sociale alle attività di attrazione e aggregazione di pmi, dai progetti di sviluppo del digitale più innovativo all’organizzazione di grandi eventi e congressi per la città. Il tutto possibile anche grazie alla forte collaborazione con le altre istituzioni coinvolte nel processo di rilancio del nostro territorio, in primis Città di Torino e Regione Piemonte, in un lavoro congiunto sui temi dell’innovazione, dell’inclusione, del turismo, delle competenze e della digitalizzazione.

Secondo il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo: “L’innovazione tecnologica sta cambiando la qualità del nostro vivere quotidiano e questo passa da principi fondamentali, come il trasferimento di conoscenza e l’applicazione di nuovi materiali e allestimenti. Accogliamo quindi con favore l’investimento realizzato dalla Camera di commercio perché in linea con la strategia della Città che punta alla riqualificazione degli edifici esistenti, adattandoli alle nuove esigenze ambientali e di sostenibilità, arricchendoli inoltre con nuove soluzioni digitali utili per i cittadini e le imprese. Piazzale Valdo Fusi potrà così diventare la prima e la più tecnologica parte delle città. Le ricadute saranno dirette sui servizi offerti e si apriranno nuove opportunità di semplificazione”.

Torino e il Piemonte continuano a investire sul proprio sviluppo urbano e produttivo forti di un dna che unisce proprio storia e innovazione – sottolineano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alle Attività produttive Andrea Tronzano -. L’Innovation Block rappresenta poi un altro tassello strategico sulla mappa della Torino che si trasforma, perché affianca ai progetti della Città dell’Aerospazio e del Manufacturing Technology and Competence Center un terzo polo dedicato alle imprese e all’eccellenza della ricerca, in questo caso nel cuore del centro storico della città”.

4 SPAZI, 4 DESTINAZIONI D’USO, 4 SFIDE PER IL TERRITORIO

Palazzo degli Affari – Via San Francesco da Paola 24

Ieri

Qui vive l’anagrafe delle 220mila imprese torinesi, da sempre consultabile da tutti e interamente digitale. Ma Palazzo degli Affari, opera di Carlo Mollino con al centro il celebre scalone elicoidale, è anche la sede dei servizi di consulenza, dell’accompagnamento alle nuove imprese, dell’internazionalizzazione e di tutti i progetti di promozione del territorio, dal turismo all’enogastronomia.

Intervento strutturale

Progettazione open space e postazioni multimediali per consulenze personalizzate on line e in web conference. Adeguamento normativo e risparmio energetico.

Domani

 DOMUS – La casa delle imprese e in primis del Registro Imprese. Questa rimarrà la sede di sportelli fisici per le attività amministrative, ma diventerà anche il luogo per promuovere tutte le potenzialità dei servizi digitali (CNS, firma digitale, cassetto digitale) per un dialogo con la PA più veloce ed immediato, anche da remoto. Saranno progettati, inoltre, punti di accesso fisici e multimediali a tutti i servizi di informazione, accompagnamento, consulenza, mentorship, su prenotazione o via web. Non più servizi standard, ma personalizzati e attivabili on demand sulla base delle necessità di imprese in continua evoluzione.

Mq. Totali: 9.500

Investimento complessivo: 3,6 milioni di euro

Tempi stimati lavori: 8 mesi

Progettazione: Tecnoservicecamere S.c.p.a

——————————

Borsa Merci – Via Giolitti 15

Ieri

Utilizzato per gli scambi della Borsa Merci, ora ospitata presso il Laboratorio Chimico di via Ventimiglia, lo spazio è stato in passato anche la sede per aule di formazione e corsi di aggiornamento.

Intervento strutturale

Il progetto riguarda la completa rifunzionalizzazione architettonica ed impiantistica del fabbricato, con spazi organizzati ad ufficio e polifunzionali per eventi. Prevista anche riqualificazione energetica.

Domani

ACCADEMIA – Il luogo dove nascono le nuove competenze per le imprese del futuro. Formazione a tutti i livelli e per tutti i target, dai nuovi imprenditori alle scuole, dagli startupper ai professionisti, oltre che sede per iniziative e laboratori per studenti in stretto collegamento tra scuola e lavoro. Previsto inoltre un nuovo spazio co-working a disposizione di imprenditori, liberi professionisti e studenti e una sala regia attrezzata per servizi ed eventi di formazione e informazione in streaming.

Mq. Totali: 900

Investimento complessivo: 1,6 milioni di euro

Tempi stimati lavori: 10 mesi

Progettazione: Tecnoservicecamere S.c.p.a Studio Architettura Italia & Partners srl

Centro Congressi Torino Incontra

Ieri

Nato nel 1992 per volere della Camera di commercio di Torino, ha ospitato negli anni meeting, congressi e manifestazioni a servizio della città. È stato Media Center durante le Olimpiadi 2006. Dal 1997 al 2019 ha ospitato quasi 10 mila eventi con più di 1 milione di partecipanti.

Intervento strutturale

Rinnovamento totale della struttura con adeguamento a norma degli impianti, abbattimento barriere architettoniche, rinnovo di tutti gli impianti multimediali, anche attraverso l’introduzione di componenti tecnologiche applicate ai sistemi di comunicazione e illuminazione. A disposizione complessivamente 8 sale, per un totale di 700 posti. Nuova sinergia, inoltre, con gli spazi della grande sala delle grida dell’ex Borsa Valori, che permetterà eventi congressuali di grandi dimensioni.

Mq. Totali: 5.500

Investimento: 4,8 milioni di euro

Tempi stimati lavori: 1 anno

Progettazione: Tecnoservicecamere S.c.p.a

Direzione lavori: MYTHOS CONSORZIO STABILE SCARL

Collaudatore Statico Tecnico Amministrativo:

PIPINATO ALESSIO & PARTNERS ARCHITECTURAL ENGINEERING
Collaudatore Acustico: R.T.P. AREA PROGETTI – ARCH. DEVECCHI CHIARA

Collaudatori Impiantistico: RTI FMC ENGINEERING s.r.l. – FUMAROLA FRANCESCO

Domani

FORUM – Un centro congressi all’avanguardia nel cuore della città, con le dotazioni digitali e multimediali più recenti, a disposizione di tutti gli operatori del settore. Una nuova piazza, luogo di incontro fisico e digitale, facilmente raggiungibile da ogni direzione della città. Non solo meeting e congressi: questo sarà anche il luogo degli incontri di affari, dei btob, dell’accoglienza a buyer internazionali.

—————————-

Ex Borsa Valori

Ieri

Nel 1952 gli architetti Roberto Gabetti, Aimaro Oreglia d’Isola, Giorgio Raineri con l’ingegnere Giuseppe Raineri vincono il concorso e realizzano, giovanissimi, la Borsa Valori, edificio per l’epoca assolutamente innovativo nel pieno centro di Torino. La geniale volta a padiglione a pianta quadrata di 40 metri circa di lato, è una struttura auto portante poliedrica nervata leggerissima, che, grazie ad un innovativo sistema di precompressione, consente di non avere pilastri centrali. La Borsa diventa così un edificio simbolo del secondo novecento di un nuovo modo di concepire l’architettura: il confronto tra moderno e contesto diventa il nuovo tema sul panorama internazionale, denominato dalle riviste di settore “neoliberty”. L’edificio, conosciuto e pubblicato in tutto il mondo, è divenuto così importante da ottenere il riconoscimento del Ministero dei Beni Culturali “come una delle più significative opere di carattere artistico della seconda metà del Novecento”.

Sede delle contrattazioni di borsa dal 1956 al 1992, quando si passò alla Borsa Telematica, l’edificio ospitava il salone delle grida, nucleo vitale delle attività di Borsa, e tutte le attività inerenti alla contrattazione: la corbeille al centro, il recinto delle grida, i tavolini degli agenti di borsa e delle banche, i tabelloni e le numerose cabine telefoniche. Negli anni la Borsa Valori ha ancora ospitato eventi nazionali e internazionali, legati in particolare al mondo della cultura, dell’arte contemporanea e della fotografia. Rimane oggi una delle sedi più richieste in città e più amate da chi organizza eventi e manifestazioni di grande impatto.

Intervento di restauro/recupero

L’approccio, più volte sperimentato dagli studi incaricati, è quello di operare con senso storico-critico, unendo alla ricerca della pulizia delle strutture originali, l’adeguamento tecnologico, per creare una flessibilità d’uso ed un uso contemporaneo proiettato al futuro.

Questo stesso approccio è presente e coerente con altri grandi progetti attualissimi seguiti da Isolarchitetti come la nuova Biblioteca Centrale a Torino Esposizioni e il “Nuovo Teatro Nuovo di Torino”, e da progetti dello studio Rajneri, quale l’Archivio di Stato di Torino-Sezioni Riunite. Il progetto in questo caso dà forma alle richieste della Camera di commercio di Torino: dotarsi e offrire alla città e al territorio grandi spazi tecnologici e flessibili, unici per dimensione e caratteristiche nel centro di Torino.

 

Domani

   ANFITEATRO – Gli elementi caratterizzanti saranno: la grande sala delle grida che diventerà “l’anfiteatro”: 1.500 mq liberi, senza pilastri, per esposizioni, performance ed eventi. La sala alta quasi 20 metri si presterà ad installazioni e palchi di grandi dimensioni e altezza, il pavimento tecnologico permetterà una grande varietà di configurazioni e alti livelli di comfort ambientale. Il progetto prevede, poi, diversi punti di accesso ed ingressi, e la possibilità di aprirsi su piazzale Valdo Fusi lavorando in sinergia con il quartiere e la città.

 

Il nuovo giardino, disegnato su due livelli, su cui affacceranno il Centro Congressi Torino Incontra e la Borsa, sarà ampliamento naturale delle funzioni ospitate, e porterà luce, accessibilità ed aria alle funzioni ipogee. Al limitare del giardino a doppio livello, lungo via Nino Costa, si posizionerà il portale d’ingresso, baricentrico tra Borsa Valori e Palazzo Affari. Dal portale si potrà accedere alla hall di ingresso di Torino Incontra e alla Borsa Valori; ambienti vetrati e luminosi immersi nel verde permetteranno alle due funzioni di essere gestite e accessibili insieme o in modo indipendente.

 

Gli uffici storici, ripensati come spazi ibridi e flessibili, potranno ospitare su più livelli diverse attività: ci sarà la sede della Borsa Sociale e il punto aggregativo dell’ampia comunità della piattaforma di Torino Social Impact, trasformando così la Borsa Valori in “Borsa dei valori”, ma sarà possibile anche ospitare incontri con gli imprenditori eccellenti del gusto torinese (Maestri del Gusto di Torino e provincia, produttori dei vini Torino DOC e dei formaggi Torino Cheese) o scoprire e prenotare le offerte dei progetti turistici camerali.

 

Il Lab esperienziale, con la possibilità di testare prototipi e avviare sperimentazioni, e la Smart Area, affacciati sul giardino ipogeo, sono studiati per ospitare funzioni ad alto contenuto tecnologico in continua evoluzione ed aggiornamento, con accesso diretto e indipendente, permettendo a imprenditori e cittadini di toccare con mano le più moderne opportunità offerte dalle tecnologie digitali emergenti con focus su settore dei servizi, commercio e turismo.

“La Smart Area dell’Innovation Block farà sperimentare un nuovo modello di fruizione ibrida, nel quale la tecnologia potrà aumentare l’esperienza, attraverso app, riprese a 360 gradi, realtà aumentata e virtuale, con approfondimenti e curiosità impossibili nel mondo analogico e disponibili anche in pre e post visita – dichiara Massimiliano Cipolletta, Presidente di Fondazione Piemonte Innova, partner di Innovation Block – così il territorio e la città si comunicheranno sempre più attraverso la tecnologia che non sostituisce, ma ne affianca e valorizza la conoscenza”.

Il vero “cuore tecnologico”, nascosto ma fondamentale, sarà rappresentato infine dall’innovativo design degli impianti che, sfruttando l’energia pulita geotermica dell’acqua di falda, riscalderà e raffrescherà l’intero isolato e la Borsa.

Mq. Totali: 5mila

Investimento: 14,6 milioni di euro

Tempi stimati lavori: 3 anni

Progettazione: Isolarchitetti, studio Rajneri.

Palazzo Birago

Anche Palazzo Birago, sede istituzionale della Camera di commercio di Torino è attualmente in fase di restauro, con l’obiettivo di restituire alla città una sede a disposizione di tutti per mostre, esposizioni, eventi. Prossimo appuntamento già in agenda, le masterclass e gli incontri in occasione del Salone del Vino (4-5-6 marzo).

Intervento: Restauro cortile e palazzine uffici, realizzazione passerella di collegamento al terrazzo, restauro volte (piano nobile, piano terra, terzo piano), sistema riscaldamento e refrigerazione.

Progettazione: Studio Architetto Gritella & associati

Impianti: Buonomo Veglia s.r.l.

Investimento: 850 mila euro

Tempi stimati lavori: 19 mesi

—————–

L’Innovation Block potrà contare, inoltre, su alcuni vicini di casa illustri che hanno sia uno spazio condiviso, sia il medesimo obiettivo di investimento sul futuro e sull’innovazione: dal Circolo del Design, che ha una community attiva di oltre 1.000 designer, imprese, ricercatori e studenti e un pubblico di riferimento di circa 10.000 persone, alla Business School ESCP che inaugurerà nel 2024 in via Cavour 28 il suo nuovo campus con oltre 1.000 studenti da tutto il mondo, al Centro Servizi per il Volontariato VOL.TO ETS, partner della Camera di commercio e di Torino Social Impact in tanti progetti legati all’impatto sociale.

E poi GTT, ACI, Ultraspazio, Jazz Club, Open Baladin e Casa Oz, tutti soggetti e operatori con cui immaginare sinergie ed eventi congiunti.

Innovation Block: in centro città il quartiere delle imprese del futuro

Digitale, servizi innovativi, tecnologie di ultima generazione, imprenditorialità, impatto sociale, eventi e manifestazioni, tanti elementi tutti riuniti in un’unica casa, articolata in più ambienti e per questo più spaziosa e moderna, grazie all’ingente investimento previsto dalla Camera di commercio di Torino (oltre 25 milioni) per il rilancio delle proprie sedi.

Si chiama innovation block e diventerà l’area di sperimentazione innovativa messa a disposizione dalla Camera di commercio per tutte le imprese torinesi e la comunità cittadina e regionale, grazie alla fortunata contiguità – praticamente in un unico isolato intorno a piazzale Valdo Fusi – di tutti gli edifici storici oggetto dell’importante investimento.

Un raggruppamento non solo di spazi e di sedi, ma soprattutto di idee e servizi sempre più innovativi e digitali pensati per tutte le imprese e i cittadini – spiega Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio Torino. – Questo l’obiettivo dell’importante investimento che l’ente camerale, confermando la sua missione di motore di sviluppo del territorio, mette in campo per realizzare nei prossimi anni un vero e proprio quartiere dell’innovazione e dell’impatto sociale, in un’area collocata strategicamente al centro della città e totalmente riprogettata a servizio di tutti”.

Gli edifici, oggetto di un complesso intervento di riqualificazione e rigenerazione, avranno molteplici funzioni: dai servizi per l’imprenditoria e imprenditorialità sociale alle attività di attrazione e aggregazione di pmi, dai progetti di sviluppo del digitale più innovativo all’organizzazione di grandi eventi e congressi per la città. Il tutto possibile anche grazie alla forte collaborazione con le altre istituzioni coinvolte nel processo di rilancio del nostro territorio, in primis Città di Torino e Regione Piemonte, in un lavoro congiunto sui temi dell’innovazione, dell’inclusione, del turismo, delle competenze e della digitalizzazione.

Secondo il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo: “L’innovazione tecnologica sta cambiando la qualità del nostro vivere quotidiano e questo passa da principi fondamentali, come il trasferimento di conoscenza e l’applicazione di nuovi materiali e allestimenti. Accogliamo quindi con favore l’investimento realizzato dalla Camera di commercio perché in linea con la strategia della Città che punta alla riqualificazione degli edifici esistenti, adattandoli alle nuove esigenze ambientali e di sostenibilità, arricchendoli inoltre con nuove soluzioni digitali utili per i cittadini e le imprese. Piazzale Valdo Fusi potrà così diventare la prima e la più tecnologica parte delle città. Le ricadute saranno dirette sui servizi offerti e si apriranno nuove opportunità di semplificazione”.

Torino e il Piemonte continuano a investire sul proprio sviluppo urbano e produttivo forti di un dna che unisce proprio storia e innovazione – sottolineano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alle Attività produttive Andrea Tronzano -. L’Innovation Block rappresenta poi un altro tassello strategico sulla mappa della Torino che si trasforma, perché affianca ai progetti della Città dell’Aerospazio e del Manufacturing Technology and Competence Center un terzo polo dedicato alle imprese e all’eccellenza della ricerca, in questo caso nel cuore del centro storico della città”.

 4 SPAZI, 4 DESTINAZIONI D’USO, 4 SFIDE PER IL TERRITORIO

Palazzo degli Affari – Via San Francesco da Paola 24

Ieri

Qui vive l’anagrafe delle 220mila imprese torinesi, da sempre consultabile da tutti e interamente digitale. Ma Palazzo degli Affari, opera di Carlo Mollino con al centro il celebre scalone elicoidale, è anche la sede dei servizi di consulenza, dell’accompagnamento alle nuove imprese, dell’internazionalizzazione e di tutti i progetti di promozione del territorio, dal turismo all’enogastronomia.

Intervento strutturale

Progettazione open space e postazioni multimediali per consulenze personalizzate on line e in web conference. Adeguamento normativo e risparmio energetico.

Domani

 DOMUS – La casa delle imprese e in primis del Registro Imprese. Questa rimarrà la sede di sportelli fisici per le attività amministrative, ma diventerà anche il luogo per promuovere tutte le potenzialità dei servizi digitali (CNS, firma digitale, cassetto digitale) per un dialogo con la PA più veloce ed immediato, anche da remoto. Saranno progettati, inoltre, punti di accesso fisici e multimediali a tutti i servizi di informazione, accompagnamento, consulenza, mentorship, su prenotazione o via web. Non più servizi standard, ma personalizzati e attivabili on demand sulla base delle necessità di imprese in continua evoluzione.

Mq. Totali: 9.500
Investimento complessivo: 3,6 milioni di euro
Tempi stimati lavori: 8 mesi
Progettazione: Tecnoservicecamere S.c.p.a

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Borsa Merci – Via Giolitti 15

Ieri

Utilizzato per gli scambi della Borsa Merci, ora ospitata presso il Laboratorio Chimico di via Ventimiglia, lo spazio è stato in passato anche la sede per aule di formazione e corsi di aggiornamento.

Intervento strutturale

Il progetto riguarda la completa rifunzionalizzazione architettonica ed impiantistica del fabbricato, con spazi organizzati ad ufficio e polifunzionali per eventi. Prevista anche riqualificazione energetica.

Domani

ACCADEMIA – Il luogo dove nascono le nuove competenze per le imprese del futuro. Formazione a tutti i livelli e per tutti i target, dai nuovi imprenditori alle scuole, dagli startupper ai professionisti, oltre che sede per iniziative e laboratori per studenti in stretto collegamento tra scuola e lavoro. Previsto inoltre un nuovo spazio co-working a disposizione di imprenditori, liberi professionisti e studenti e una sala regia attrezzata per servizi ed eventi di formazione e informazione in streaming.

Mq. Totali: 900
Investimento complessivo: 1,6 milioni di euro
Tempi stimati lavori: 10 mesi
Progettazione: Tecnoservicecamere S.c.p.a Studio Architettura Italia & Partners srl

Centro Congressi Torino Incontra

Ieri

Nato nel 1992 per volere della Camera di commercio di Torino, ha ospitato negli anni meeting, congressi e manifestazioni a servizio della città. È stato Media Center durante le Olimpiadi 2006. Dal 1997 al 2019 ha ospitato quasi 10 mila eventi con più di 1 milione di partecipanti.

Intervento strutturale

Rinnovamento totale della struttura con adeguamento a norma degli impianti, abbattimento barriere architettoniche, rinnovo di tutti gli impianti multimediali, anche attraverso l’introduzione di componenti tecnologiche applicate ai sistemi di comunicazione e illuminazione. A disposizione complessivamente 8 sale, per un totale di 700 posti. Nuova sinergia, inoltre, con gli spazi della grande sala delle grida dell’ex Borsa Valori, che permetterà eventi congressuali di grandi dimensioni.

Mq. Totali: 5.500
Investimento: 4,8 milioni di euro
Tempi stimati lavori: 1 anno
Progettazione: Tecnoservicecamere S.c.p.a
Direzione lavori: MYTHOS CONSORZIO STABILE SCARL
Collaudatore Statico Tecnico Amministrativo:
PIPINATO ALESSIO & PARTNERS ARCHITECTURAL ENGINEERING
Collaudatore Acustico: R.T.P. AREA PROGETTI – ARCH. DEVECCHI CHIARA
Collaudatori Impiantistico: RTI FMC ENGINEERING s.r.l. – FUMAROLA FRANCESCO

Domani

FORUM – Un centro congressi all’avanguardia nel cuore della città, con le dotazioni digitali e multimediali più recenti, a disposizione di tutti gli operatori del settore. Una nuova piazza, luogo di incontro fisico e digitale, facilmente raggiungibile da ogni direzione della città. Non solo meeting e congressi: questo sarà anche il luogo degli incontri di affari, dei btob, dell’accoglienza a buyer internazion

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Ex Borsa Valori

Ieri

Nel 1952 gli architetti Roberto Gabetti, Aimaro Oreglia d’Isola, Giorgio Raineri con l’ingegnere Giuseppe Raineri vincono il concorso e realizzano, giovanissimi, la Borsa Valori, edificio per l’epoca assolutamente innovativo nel pieno centro di Torino. La geniale volta a padiglione a pianta quadrata di 40 metri circa di lato, è una struttura auto portante poliedrica nervata leggerissima, che, grazie ad un innovativo sistema di precompressione, consente di non avere pilastri centrali. La Borsa diventa così un edificio simbolo del secondo novecento di un nuovo modo di concepire l’architettura: il confronto tra moderno e contesto diventa il nuovo tema sul panorama internazionale, denominato dalle riviste di settore “neoliberty”. L’edificio, conosciuto e pubblicato in tutto il mondo, è divenuto così importante da ottenere il riconoscimento del Ministero dei Beni Culturali “come una delle più significative opere di carattere artistico della seconda metà del Novecento”.

Sede delle contrattazioni di borsa dal 1956 al 1992, quando si passò alla Borsa Telematica, l’edificio ospitava il salone delle grida, nucleo vitale delle attività di Borsa, e tutte le attività inerenti alla contrattazione: la corbeille al centro, il recinto delle grida, i tavolini degli agenti di borsa e delle banche, i tabelloni e le numerose cabine telefoniche. Negli anni la Borsa Valori ha ancora ospitato eventi nazionali e internazionali, legati in particolare al mondo della cultura, dell’arte contemporanea e della fotografia. Rimane oggi una delle sedi più richieste in città e più amate da chi organizza eventi e manifestazioni di grande impatto.

Intervento di restauro/recupero

L’approccio, più volte sperimentato dagli studi incaricati, è quello di operare con senso storico-critico, unendo alla ricerca della pulizia delle strutture originali, l’adeguamento tecnologico, per creare una flessibilità d’uso ed un uso contemporaneo proiettato al futuro.

Questo stesso approccio è presente e coerente con altri grandi progetti attualissimi seguiti da Isolarchitetti come la nuova Biblioteca Centrale a Torino Esposizioni e il “Nuovo Teatro Nuovo di Torino”, e da progetti dello studio Rajneri, quale l’Archivio di Stato di Torino-Sezioni Riunite. Il progetto in questo caso dà forma alle richieste della Camera di commercio di Torino: dotarsi e offrire alla città e al territorio grandi spazi tecnologici e flessibili, unici per dimensione e caratteristiche nel centro di Torino.

Domani

ANFITEATRO – Gli elementi caratterizzanti saranno: la grande sala delle grida che diventerà “l’anfiteatro”: 1.500 mq liberi, senza pilastri, per esposizioni, performance ed eventi. La sala alta quasi 20 metri si presterà ad installazioni e palchi di grandi dimensioni e altezza, il pavimento tecnologico permetterà una grande varietà di configurazioni e alti livelli di comfort ambientale. Il progetto prevede, poi, diversi punti di accesso ed ingressi, e la possibilità di aprirsi su piazzale Valdo Fusi lavorando in sinergia con il quartiere e la città.

Il nuovo giardino, disegnato su due livelli, su cui affacceranno il Centro Congressi Torino Incontra e la Borsa, sarà ampliamento naturale delle funzioni ospitate, e porterà luce, accessibilità ed aria alle funzioni ipogee. Al limitare del giardino a doppio livello, lungo via Nino Costa, si posizionerà il portale d’ingresso, baricentrico tra Borsa Valori e Palazzo Affari. Dal portale si potrà accedere alla hall di ingresso di Torino Incontra e alla Borsa Valori; ambienti vetrati e luminosi immersi nel verde permetteranno alle due funzioni di essere gestite e accessibili insieme o in modo indipendente.

Gli uffici storici, ripensati come spazi ibridi e flessibili, potranno ospitare su più livelli diverse attività: ci sarà la sede della Borsa Sociale e il punto aggregativo dell’ampia comunità della piattaforma di Torino Social Impact, trasformando così la Borsa Valori in “Borsa dei valori”, ma sarà possibile anche ospitare incontri con gli imprenditori eccellenti del gusto torinese (Maestri del Gusto di Torino e provincia, produttori dei vini Torino DOC e dei formaggi Torino Cheese) o scoprire e prenotare le offerte dei progetti turistici camerali.

Il Lab esperienziale, con la possibilità di testare prototipi e avviare sperimentazioni, e la Smart Area, affacciati sul giardino ipogeo, sono studiati per ospitare funzioni ad alto contenuto tecnologico in continua evoluzione ed aggiornamento, con accesso diretto e indipendente, permettendo a imprenditori e cittadini di toccare con mano le più moderne opportunità offerte dalle tecnologie digitali emergenti con focus su settore dei servizi, commercio e turismo.

“La Smart Area dell’Innovation Block farà sperimentare un nuovo modello di fruizione ibrida, nel quale la tecnologia potrà aumentare l’esperienza, attraverso app, riprese a 360 gradi, realtà aumentata e virtuale, con approfondimenti e curiosità impossibili nel mondo analogico e disponibili anche in pre e post visita – dichiara Massimiliano Cipolletta, Presidente di Fondazione Piemonte Innova, partner di Innovation Block – così il territorio e la città si comunicheranno sempre più attraverso la tecnologia che non sostituisce, ma ne affianca e valorizza la conoscenza”.

Il vero “cuore tecnologico”, nascosto ma fondamentale, sarà rappresentato infine dall’innovativo design degli impianti che, sfruttando l’energia pulita geotermica dell’acqua di falda, riscalderà e raffrescherà l’intero isolato e la Borsa.

Mq. Totali: 5mila
Investimento: 14,6 milioni di euro
Tempi stimati lavori: 3 anni
Progettazione: Isolarchitetti, studio Rajneri.

Palazzo Birago

Anche Palazzo Birago, sede istituzionale della Camera di commercio di Torino è attualmente in fase di restauro, con l’obiettivo di restituire alla città una sede a disposizione di tutti per mostre, esposizioni, eventi. Prossimo appuntamento già in agenda, le masterclass e gli incontri in occasione del Salone del Vino (4-5-6 marzo).

Intervento: Restauro cortile e palazzine uffici, realizzazione passerella di collegamento al terrazzo, restauro volte (piano nobile, piano terra, terzo piano), sistema riscaldamento e refrigerazione.
Progettazione: Studio Architetto Gritella & associati
Impianti: Buonomo Veglia s.r.l.
Investimento: 850 mila euro
Tempi stimati lavori: 19 mesi

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L’Innovation Block potrà contare, inoltre, su alcuni vicini di casa illustri che hanno sia uno spazio condiviso, sia il medesimo obiettivo di investimento sul futuro e sull’innovazione: dal Circolo del Design, che ha una community attiva di oltre 1.000 designer, imprese, ricercatori e studenti e un pubblico di riferimento di circa 10.000 persone, alla Business School ESCP che inaugurerà nel 2024 in via Cavour 28 il suo nuovo campus con oltre 1.000 studenti da tutto il mondo, al Centro Servizi per il Volontariato VOL.TO ETS, partner della Camera di commercio e di Torino Social Impact in tanti progetti legati all’impatto sociale.

E poi GTT, ACI, Ultraspazio, Jazz Club, Open Baladin e Casa Oz, tutti soggetti e operatori con cui immaginare sinergie ed eventi congiunti.

Il futuro è digitale con Piemonte Innova

TORINO WIRELESS DIVENTA PIEMONTE INNOVA 

Rinnovato il brand e rafforzata la missione. I soci pubblici confermano il loro sostegno fino al 2050. 

La compagine societaria si allarga con tre nuovi ingressi.  Focus su imprese ed enti digitalmente fragili, PNRR e Partnership Pubblico-Private.

Piemonte Innova, già Torino Wireless, è sin dall’esordio un soggetto unico a livello nazionale che mette a fattor comune in ambito digitale soggetti pubblici, enti di ricerca e imprese. Uno staff di 35 persone impegnate su oltre 40 progetti di cui 8 europei, un cluster nazionale, un polo regionale e un ecosistema dedicato all’innovazione. Piemonte Innova mette a disposizione competenze nella gestione dei bandi sui temi dell’innovazione europei e italiani, sostiene e affianca Pmi e piccoli comuni nella transizione digitale, risponde alle richieste di partecipazione ai progetti promossi dagli enti territoriali, individuando fabbisogni e collaborazioni per progetti di ricerca collaborativa pubblico-privata.

A queste funzioni storiche dei 20 anni di Torino Wireless, Fondazione Piemonte Innova aggiunge, grazie all’ingresso dei nuovi soci e al rinnovato patto tra i fondatori, nuove competenze e il mandato di agire, in collaborazione con gli altri Stakeholder, come soggetto facilitatore dei processi di innovazione e di sviluppo della digitalizzazione dei cosiddetti soggetti digitalmente fragili: piccoli comuni e micro e piccole imprese dei settori meno tecnologici.

L’obiettivo è animare e accompagnare imprese e pubbliche amministrazioni nella gestione dell’impatto economico e sociale delle grandi transizioni – digitale, ambientale ed energetica – che caratterizzeranno i prossimi anni a partire da tre grandi temi: Sostenibilità, Intelligenza Artificiale e Cybersecurity. Il riconoscimento nazionale e non solo più regionale della Fondazione, inoltre, offre ulteriori opportunità di miglioramento competitivo.

“La capacità di attrarre investimenti, imprese e idee è diventata nevralgica per rendere più competitivi i territori che si contendono i circa 300 miliardi disponibili per l’Italia tra Programmazione europea 2021-2027 e PNRR. L’innovazione digitale è il processo abilitante grazie a cui queste risorse si trasformeranno in un beneficio concreto per cittadini e imprese, generando sviluppo e competenze diffuse” spiega Massimiliano Cipolletta, presidente di Piemonte Innova. “Noi siamo al servizio di queste strategie, pienamente supportati dai nostri fondatori pubblici che hanno voluto sancire questo rinnovamento con un nuovo accordo di programma: Regione Piemonte, Città Metropolitana e Comune di Torino, Politecnico e Università di Torino, Camera di commercio di Torino. A loro si affiancano i nostri fondatori privati: Fondazione Links e Unione Industriali di Torino con cui abbiamo rinnovato accordi di collaborazione mirati e a cui si sono aggiunti nel 2022 tre nuovi enti che hanno aderito e con cui sono già partite collaborazioni strategiche: Camera di commercio di Cuneo, CSI Piemonte e Unioncamere Piemonte”.

“Siamo di fronte a un nuovo paradigma che ha imposto un cambiamento di dimensione e funzioni che ci ha convinto anche a cambiare nome assumendo una dimensione più ampia. Piemonte Innova però mantiene inalterata la sua natura di partenariato pubblico-privato. Vent’anni di storia certificano una

competenza radicata che poggia su una conoscenza reale di oltre 3.000 imprese, di cui almeno due al giorno, per un totale di circa 400 all’anno, si rivolgono a noi e utilizzano almeno una delle nostre funzioni” aggiunge Laura Morgagni, direttore di Piemonte Innova.

Piemonte Innova mantiene la gestione del Polo di Innovazione ICT, una rete che traina dal 2009 l’innovazione del Piemonte attraverso eventi di networking, supporto a bandi regionali e nazionali, finanziamenti europei. Il polo è strutturato su cinque filiere che interpretano le sfide del futuro: Blockchain, Digital4Social, Green&Circular, Intelligenza Artificiale e Smart Mobility. Ne fanno parte quasi 300 aderenti tra cui 252 Imprese, 17 università e organismi di ricerca e 21 enti e associazioni in qualità di partner o end user. In questi 15 anni il Polo ICT ha portato a finanziamento 316 progetti di ricerca, per un investimento sul territorio pari a 150 milioni di euro.

Ha una dimensione nazionale sin dalla sua fondazione, un’altra eccellenza che Piemonte Innova eredita nella gestione: il Cluster SmartCommunitiesTech, la rete nazionale che dal 2012 promuove progetti di innovazione e soluzioni tecnologiche applicative per la gestione di aree urbane e metropolitane. Tredici soci territoriali, 119 organizzazioni aderenti e 46 città, animano questa comunità che integra e sviluppa competenze, fabbisogni e interessi per lo sviluppo tecnologico e sociale delle città.

Continuano poi i progetti bandiera, a partire da #PiemonteDigitale2030 lanciato da Regione Piemonte a luglio 2022 per sostenere e incrementare, tra i cosiddetti enti digitalmente fragili, le opportunità dei primi bandi del PNRR sulla transizione digitale. In soli due mesi e mezzo già ben 130 comuni sono stati accompagnati per concorrere a ottenere parte dei 260 milioni disponibili e attivare i servizi digitali richiesti dal programma nazionale.

Sul fronte della Camera di commercio di Torino ci piace mettere in evidenza il #ProgettoI3S nell’ambito del programma Tech4good di Torino Social Impact per la digitalizzazione del terzo settore attraverso percorsi di riqualificazione e co-progettazione con il mondo delle cooperative e degli organismi di volontariato e #Digitalesottocasa, un programma che prevede il sostegno al settore del commercio e dell’artigianato di prossimità grazie all’attivazione di una piattaforma digitale per crescere sul web e alla messa in campo di una rete di assistenti digitali delle Associazioni di categoria. Un ottimo riscontro lo hanno poi avuto i bandi camerali del triennio 2020-2022 dedicati alle Pmi attraverso i voucher per la digitalizzazione; in qualità di soggetto attuatore la Fondazione ha aiutato ben 117 imprese che hanno potuto sviluppare progetti di trasformazione digitale per un investimento complessivo di circa 1,8 milioni di euro.

Piemonte Innova è, inoltre, uno dei partner dell’Ecosistema Nodes (Nord Ovest Digitale e Sostenibile finanziato a giugno 2022 dal Ministero dell’Università e della Ricerca su una proposta presentata dal Politecnico e dall’Università di Torino insieme a una rete di 24 partner pubblici e privati. È uno degli 11 Ecosistemi dell’Innovazione che il Ministero ha individuato al fine di supportare la crescita sostenibile e inclusiva dei territori di riferimento in quella che viene identificata come la doppia transizione (digitale ed ecologica), che tramite il Pnrr porterà 110 milioni di euro tra Piemonte, Valle d’Aosta e le province più occidentali della Lombardia, Como, Varese e Pavia. Nodes punta a creare in tre anni, filiere di ricerca e industriali in sette settori legati alle vocazioni del nostro territorio. Delle risorse già individuate 54 milioni di euro saranno impiegati

in “bandi a cascata” per accrescere le competenze, valorizzare la ricerca e trasferimento tecnologico.

Tra i progetti per e con i nostri soci fondatori ci piace infine citare CTENext, la Casa delle Tecnologie Emergenti della Città di Torino, che vuole trasformare il territorio in un centro di trasferimento tecnologico diffuso verso le Pmi su quattro grandi ambiti: Smart Road, Urban Air Mobility, Industria 4.0 e Servizi Urbani Innovativi.

Tutti questi progetti confermano l’unicità riconosciuta a livello nazionale di Piemonte Innova, un soggetto neutrale e indipendente – tra pubblico e privato – che ha l’obiettivo di accelerare lo sviluppo delle competenze tecnologiche piemontesi anche a livello nazionale e internazionale e generare ricadute su imprese e istituzioni.

Ed è proprio per meglio misurare e rappresentare questi risultati e progettare un Piano di attività strutturato e sinergico con i suoi Fondatori e Contributori, che Piemonte Innova a partire dal bilancio 2023 pubblicherà il bilancio sociale con forte attenzione alla valutazione di impatto sociale.

Dalla pandemia alla guerra: torna Biennale Democrazia, “ai confini della libertà”

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È IL TITOLO DELLA VIII EDIZIONE CHE SI TERRÀ A TORINO DAL 22 AL 26 MARZO 2023 

Biennale Democrazia – progetto della Città di Torino, realizzato dalla Fondazione per la Cultura Torino, che si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica ed è sostenuto, fin dai suoi esordi, da Intesa Sanpaolo, Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT e da numerosi altri partner che negli anni ne hanno garantito la sostenibilità – torna nel periodo che fin dall’inizio l’ha vista protagonista: da mercoledì 22 a domenica 26 marzo 2023, Torino ospiterà l’ottava edizione di una tra le manifestazioni più attese del palinsesto culturale torinese, che si presenta con un titolo particolarmente significativo: Ai confini della LIBERTÀ.

Al centro dell’attenzione sarà la libertà, riferimento indispensabile di ogni discorso sulla democrazia e, allo stesso tempo, parola contesa da schieramenti e tradizioni culturali anche molto differenti, sino a diventare una bandiera, continuamente ridefinita, dei più diversi attori politici. Da ciò l’esigenza di tornare a parlarne, con lo scopo di coglierne le sfumature, di comprenderne le contraddizioni, di discuterne i limiti e nuovi possibili progressi.

La libertà è, oggi, argomento imprescindibile di ogni discorso politico, ma – ricorda Gustavo Zagrebelsky, Presidente di Biennale Democrazia – gli eventi tragici di questi anni, che ci hanno costretti tra la guerra e la pandemia, mostrano quanti significati diversi può assumere una parola così evocativa. La prossima primavera Biennale torna ad animare Torino, per discutere di libertà, delle sue molteplici declinazioni, dei suoi confini, dei suoi possibili sviluppi e dei suoi rapporti con la democrazia”.

Il Sindaco di Torino è orgoglioso di annunciare il ritorno a marzo 2023 di Biennale Democrazia, un evento atteso da un pubblico di tutte le età – composto da tanti torinesi, ma amato ben oltre i confini della nostra città – che negli anni ne ha apprezzato i contenuti e animato le discussioni, determinandone il grande successo. Il senso della manifestazione è stato reso visibile, negli anni, dalla grande partecipazione del pubblico più giovane delle scuole e delle università, fatto di cittadini in formazione continua; è guardando soprattutto a loro che la Città di Torino rinnova il suo impegno, chiamando a un unico tavolo le principali manifestazioni culturali torinesi, Festival Internazionale dell’Economia, Biennale Tecnologia, Biennale Democrazia, per  lanciare il  grande progetto di Torino Futura, il cui obiettivo è quello di moltiplicare le occasioni di dialogo e di attivismo civico dei futuri cittadini lungo il corso di tutto l’anno.

I TEMI DI BIENNALE DEMOCRAZIA 2023

La pandemia da Covid-19 e la guerra in Ucraina hanno avuto conseguenze rilevanti sul modo stesso in cui pensiamo e viviamo la convivenza democratica. Per questo Biennale Democrazia riparte dalla libertà che costituisce, con l’uguaglianza, il fondamento stesso della democrazia. Storicamente, però, sotto il cappello della libertà si sono affollati significati diversi, talvolta persino contraddittori: «non c’è parola che abbia ricevuto un maggior numero di significati diversi, e che abbia colpito gli spiriti in tante diverse maniere, come quella di libertà», affermava già Montesquieu. Per esplorare il complesso rapporto tra libertà e democrazia, l’ottava edizione si articolerà in quattro percorsi tematici: Liberi tutti!, Conflitti di libertà, La libertà come format, Immaginare la libertà (per approfondire i quali rimandiamo alla scheda Progetto Scientifico in cartella stampa).

TORINO FUTURA

Nella sua ottava edizione, Biennale Democrazia potenzia e rinnova uno degli elementi distintivi del suo progetto culturale, ovvero l’investimento nella formazione dei futuri cittadini, perseguito fin dalla prima edizione del 2009 attraverso un rapporto di collaborazione privilegiato con le istituzioni scolastiche e con l’associazionismo giovanile.

Ed è proprio a partire dall’attenzione che storicamente la Città di Torino riserva alle giovani generazioni che, come anticipato, è stata ideata Torino Futura, progetto coordinato dagli Assessorati alle Politiche culturali e alle Politiche educative e giovanili che raccoglie in un unico percorso continuativo tutte le attività sviluppate dalle tre manifestazioni culturali di rilievo internazionale che a Torino hanno trovato una casa comune: Festival Internazionale dell’Economia, Biennale Tecnologia e Biennale Democrazia.

Forte è il desiderio della Città di valorizzare e sostenere lo sforzo nel coinvolgimento delle giovani generazioni, che in questi anni hanno pagato un costo altissimo in termini di limitazione delle occasioni di socialità, di apertura e di crescita ma che allo stesso tempo a esso hanno saputo reagire attraverso nuove forme di attivismo giovanile, rompendo schemi e riappropriandosi del ruolo che spetta loro.

DEMOCRAZIA FUTURA

Rilevante novità dell’ottava edizione di Biennale Democrazia è quindi Democrazia Futura che, nell’ambito di Torino Futura, inaugurerà le sue attività a partire da ottobre 2022, con iniziative formative gratuite rivolte alle scuole di ogni ordine e grado: percorsi formativi dedicati alle scuole secondarie di secondo grado realizzati da Biennale Democrazia in collaborazione con Cifa Onlus; percorsi per le scuole secondarie di primo grado, realizzati da Biennale Democrazia in collaborazione con Iter-Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile, Fondazione Casa Teatro Ragazzi e Giovani Onlus; percorsi pensati per le scuole primarie, in collaborazione con Dipartimento Educazione Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e Fondazione Casa Teatro Ragazzi e Giovani Onlus; percorso rivolto alle studentesse e agli studenti dei CPIA-Centri provinciali per l’istruzione degli adulti di Torino e Provincia, a cura dei formatori di Biennale Democrazia, in collaborazione con Polo del ‘900 (per approfondire gli itinerari formativi proposti rimandiamo alla scheda Democrazia Futura in cartella stampa).

Dopo l’interruzione imposta dalla pandemia, inoltre, Democrazia Futura ripropone l’esperienza del campus residenziale che consentirà alle classi provenienti da ogni parte d’Italia di essere ospitate, a Torino nei giorni della manifestazione, con l’accompagnamento e la guida dell’équipe di educatori dell’Associazione Acmos. Per la prima volta l’esperienza residenziale di Biennale Democrazia si realizzerà in uno degli spazi più suggestivi di Torino: grazie alla nuova partnership avviata con Combo, i ragazzi del campus soggiorneranno presso l’antica caserma dei pompieri di Porta Palazzo, trasformandola in un vero e proprio «quartier generale dei giovani».

Biennale Democrazia tornerà ad abitare i luoghi di Torino che più la caratterizzano, tra cui il Teatro Carignano, il Circolo dei lettori, l’Auditorium del grattacielo Intesa Sanpaolo, le OGR – Officine Grandi Riparazioni, il Polo del ‘900, l’Aula Magna della Cavallerizza Reale dell’Università di Torino, l’Aula Magna del Politecnico di Torino.

In virtù dell’esperienza di successo della scorsa edizione, che ha consentito a Biennale Democrazia di raggiungere in maniera più capillare un pubblico di rilievo internazionale, irrinunciabile sarà la trasmissione in diretta streaming di un palinsesto di eventi selezionati sui canali ufficiali della manifestazione, intervallato da interviste, contenuti e approfondimenti curati appositamente da giovani giornalisti.

L’edizione 2023 troverà spazio su tutto il territorio della Città, grazie al coinvolgimento attivo e propositivo delle realtà che lo animano, che saranno sollecitate ad avanzare occasioni di incontro, attività e riflessioni sui temi di Biennale Democrazia, grazie al coordinamento nell’ambito del progetto Circoscrizioni al Centro, alla collaborazione della rete delle Biblioteche civiche torinesi e con Camera di Commercio di Torino attraverso la partnership con la piattaforma Torino Social Impact, l’ecosistema per l’imprenditorialità a impatto sociale, che permetterà di riflettere sulle pratiche di rigenerazione urbana come punto di incontro tra la partecipazione attiva e lo sviluppo economico e sociale

 

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Fondazione ricerca sul cancro al Festival dell’economia

FONDAZIONE PIEMONTESE PER LA RICERCA SUL CANCRO: DAL TERZO SETTORE CONTRIBUTO FONDAMENTALE PER L’ ITALIA

-Il Terzo settore, uno dei pilastri dell’Italia con i suoi 360 mila enti e 1 milione di addetti, è stato il protagonista dell’incontro organizzato , in piazza Carlo Alberto a Torino, dalla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro nell’ambito del Festival Internazionale dell’Economia. Alla tavola rotonda, moderata dal giornalista della Stampa Andrea Rossi, hanno partecipato la Professoressa Anna Sapino, Direttore Scientifico dell’Istituto di Candiolo IRCCS, Luca Asvisio, Presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Torino, Mario Calderini, Portavoce di Torino Social Impact, e Andrea Lecce, Exexutive Director Impact Bank di Intesa SanPaolo. Tema dell’incontro: “Il contributo del Terzo settore per il rilancio del Paese”.

Come è stato ricordato nel corso del dibattito, la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro nel 5×1000 è tra i primissimi enti in Italia per numero di sottoscrizioni fra gli oltre 60 mila che usufruiscono di questo contributo destinato alle associazioni no profit. “Questo sostegno generoso – ha affermato Anna Sapino – ci impone di programmare e monitorare le nostre ricerche nel modo più efficace e rigoroso per esaudire le aspettative dei nostri donatori e di trovare le professionalità migliori attraverso bandi internazionali, che ci hanno anche consentito di riportare in Italia scienziati trasferitisi all‘estero”.

Un caso “virtuoso”, come ha sottolineato Luca Asvisio, anche dal punto di vista della trasparenza: “Noi come Ordine dei Commercialisti collaboriamo alla stesura del Bilancio Sociale e di sostenibilità della Fondazione. D’ altronde, la riforma del Terzo settore chiede a questi enti uno sforzo di trasparenza e di responsabilità non secondario, anche rispetto all’attività di rendicontazione economica e sociale”.

Il Covid è stato una sfida difficile per gli enti del Terzo settore: “A Candiolo – ha ancora affermato Anna Sapino – abbiamo messo a disposizione sale operatorie e laboratori di analisi. Grazie alla nostra esperienza nella ricerca e alle nostre apparecchiature d’avanguardia siamo diventati un centro di riferimento per l’identificazione delle varianti del virus”.

Lecce e Calderini hanno sottolineato le peculiarità del terzo settore rispetto al settore pubblico, ricordando che uno dei pilastri indicati dall’Unione europea per la rinascita economica post Covid è rappresentato proprio dall’economia sociale. Ma c’è un rammarico, hanno detto, “il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza si è sostanzialmente dimenticato del terzo settore”.

Un pianeta, molti mondi. Torna Biennale Democrazia, le anticipazioni

VII EDIZIONE  DAL 6 AL 10 OTTOBRE 2021 A TORINO

 

L’immagine guida 2021 e le prime anticipazioni sul programma

                                     

La settima edizione di Biennale Democrazia torna da mercoledì 6 a domenica 10 ottobre, in presenza a Torino ma anche online. Per oltre dieci anni, la manifestazione internazionale – nata per valorizzare e diffondere la cultura democratica coinvolgendo i cittadini e in particolare i giovani delle scuole e delle università – si è svolta all’inizio della primavera, ma a causa del protrarsi dell’emergenza sanitaria si era deciso di spostare l’edizione 2021 da marzo a ottobre, perché Biennale Democrazia potesse essere un luogo di incontro sicuro, capace di favorire la partecipazione della cittadinanza e di tornare ad abitare i luoghi della cultura di Torino.

In presenza e online. A ottobre Biennale Democrazia tornerà in presenza, con oltre 90 incontri e 150 relatori dal mondo, ma senza rinunciare alle opportunità offerte dal digitale: la prossima edizione sarà infatti caratterizzata da un’ampia offerta di dirette streaming, per fare fronte alla necessità di ridurre la capienza delle sale – nel rispetto delle normative di sicurezza – ma allo stesso tempo garantire comunque, anche al pubblico più lontano, di seguire buona parte degli appuntamenti in programma.

“Biennale Democrazia è pronta a tornare in ottobre ad animare la città con dibattiti e lezioni su grandi interrogativi di portata globale – sostiene Gustavo Zagrebelsky -. Torino si confermerà un riferimento nazionale e internazionale anche grazie al nostro sforzo di garantire la ripresa delle attività in presenza nei luoghi simbolo della cultura della nostra città. Il senso di Biennale Democrazia, infatti, è prima di tutto quello di ritrovarsi per discutere assieme”.

“In autunno Torino sarà al centro di un ampio programma di appuntamenti culturali – ricorda la Sindaca Chiara Appendino – nell’ambito del quale Biennale Democrazia si conferma uno spazio di riflessione privilegiato per i cittadini della nostra città. Discutere di Un pianeta, molti mondi vuol dire ripartire da questioni fondamentali, come la difesa dell’ambiente, ragionando assieme sia delle risposte politiche sia degli sforzi con cui ognuno di noi può contribuire a trovare soluzioni nuove”.

Un pianeta, molti mondi. Biennale Democrazia 2021 avrà come punto di partenza la nostra condizione di abitanti di un unico pianeta, sempre più connesso ma allo stesso tempo più frammentato, e si soffermerà sui tanti fattori che rendono difficile trovare risposte comuni a problemi di portata globale. L’emergenza sanitaria ne ha fornito una dimostrazione esemplare – nel bene e nel male, nella vulnerabilità come nella solidarietà – ma ha anche mostrato quanto rilevanti siano i legami che ci pongono in relazione diretta con gli altri, dando forma agli spazi di cittadinanza e a quello che ciascuno percepisce come il proprio mondo: abitiamo lo stesso pianeta, ma possiamo appartenere a mondi diversi. Ecco perché diventa sempre più importante imparare ad agire di concerto, a partire dalla questione ecologica per arrivare a beni primari come la vita, la salute o la libertà. Ed ecco anche perché, di fronte a sfide di questa portata, solo la democrazia può assicurare gli spazi indispensabili per immaginare soluzioni mai prima d’ora sperimentate, individuando punti di contatto nella varietà di mondi umani. Interrogarsi e discutere su questi temi è particolarmente urgente perché molto del nostro futuro dipenderà dalla qualità delle scelte che società, istituzioni e cittadini sapranno compiere.

L’immagine guida della VII edizione. L’immagine scelta per rappresentare “Un pianeta, molti mondi” è stata selezionata da Biennale in sinergia con CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino per la sua capacità di incorporare un pluralismo di prospettive, un luminoso dischiudersi di molteplici mondi in un unico spazio di ripresa. Si tratta di Death of an Image #4 (La Morte di un Immagine #4), fotografia analogica di grande formato realizzata dall’artista internazionale Andrea Galvani nel 2005 e presentata nell’omonima e acclamata serie fotografica al Whitney Museum di New York nel 2006. Nell’opera, un grande albero al centro di campo di grano viene trasformato in un corpo luminoso attraverso l’uso di tre specchi che riflettono la luce del sole per svelare dimensioni invisibili e interne dell’immagine. Sono quelle che ordinano e costituiscono il tessuto materiale del nostro mondo, quelle che regolano il rapporto fra la natura e gli esseri umani, tra questioni di ampia portata che possono aprire ad orizzonti politici e sociali nuovi. L’artista vive e lavora da molti anni tra New York e Città del Messico. Il suo lavoro è stato esposto a livello internazionale in importanti musei e spazi istituzionali, e fa parte delle principali collezioni pubbliche e private in Europa, in Africa, nelle Americhe e in Asia. In un’edizione dedicata a questioni di portata globale, la scelta di questa immagine – un albero reso luminoso da tre specchi che riflettono la luce del sole – è stata mossa dalla convinzione che il rapporto fra la natura e gli esseri umani è diventato ormai un tema ineludibile: dopo mesi così difficili è più che mai necessario ripartire da questioni di ampia portata, aprendo orizzonti di aspettativa in cui rinnovare la nostra immaginazione politica e sociale.

I primi ospiti annunciati. Il programma completo di Un pianeta, molti mondi sarà diffuso in occasione della conferenza stampa dedicata – che si terrà martedì 14 settembre – ma tra i tanti relatori che dal 6 al 10 ottobre parteciperanno ai dibattiti di Biennale Democrazia sono già confermati: la biologa e Senatrice a vita Elena Cattaneo, che ripartirà dal “dubbio” come valore fondamentale della scienza e della politica; il neurobiologo vegetale Stefano Mancuso, che discuterà dell’intelligenza delle piante; la Presidente del CNR Maria Chiara Carrozza, che indagherà il rapporto fra la tecnologia e il mondo umano; e ancora, in collaborazione con la Fondazione Circolo dei lettori, l’economista premio Nobel, Esther Duflo, che porrà l’attenzione sul futuro di un sistema economico globale che sia compatibile con i principi della dignità umana, e il filosofo François Jullien, che rifletterà sulle diverse visioni della natura fra Oriente e Occidente. La VII edizione di Biennale Democrazia si concluderà con un concerto dell’artista maliana Fatoumata Diawara.

La rete di Biennale Democrazia.

Il programma di Biennale Democrazia vede ogni anno la partecipazione di oltre 50 tra istituzioni, enti e associazioni, che rendono possibile una ricca circolazione di idee, suggestioni, proposte.

Le collaborazioni di lunga dataAnche la settima edizione è realizzata con il fondamentale sostegno del Main Partner Intesa Sanpaolo, della Fondazione Compagnia di San PaoloFondazione CRT e dei Partner Smat e Reale Mutua.

Si rafforzano inoltre le storiche collaborazioni: il Polo del ‘900, che contribuisce sin dall’edizione 2018-2019 alla diffusione dei temi di Biennale su tutto il territorio nazionale, coinvolgendo nuovi pubblici e partecipando allo sviluppo di contenuti – come con il ciclo Nuovi Mondi della primavera 2021 -, porterà il proprio patrimonio di idee e riflessioni negli appuntamenti di ottobre. L’Università di Torino, sempre più impegnata nelle iniziative di coinvolgimento della cittadinanza e nella condivisione dei propri saperi, aprirà nuovamente le proprie aule alla Città diventando parte attiva nella progettazione e nella realizzazione degli incontri di Biennale; e il Politecnico di Torino, che tornerà a proporre contenuti a partire dall’esperienza di Biennale Tecnologia, confermando il proprio ruolo fondamentale nel dialogo fra le discipline umanistiche e sociali e il mondo delle scienze e della tecnologia.

Si rinnova poi il rapporto con OGR Torino, non solo una delle location principali di Biennale 2021, ma anche importante partner di co-progettazione insieme a Fondazione per l’Arte Moderna e contemporanea CRT; ma anche con la Camera di commercio di Torino attraverso la piattaforma per l’imprenditorialità a impatto sociale Torino Social Impact e con la Fondazione Circolo dei lettori che, oltre a essere sede storica di Biennale, contribuirà con contenuti inediti, anche grazie al Festival del Classico.

Tra le tante e storiche collaborazioni confermate per la nuova edizione, parteciperanno a Biennale Democrazia 2021: la rete delle Biblioteche civiche torinesiTorino Urban LabGoethe Institut Turin, Museo del RisparmioCentro Culturale Protestante, cheFare.

Le nuove sinergie. Ai partner di lunga data questa nuova edizione affianca collaborazioni inedite. Importante novità è Memory Matters, un progetto di Biennale Democrazia e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo nell’ambito di Verso, programma curato e prodotto con l’Assessorato alle Politiche Giovanili della Regione Piemonte. Attraverso installazioni e performance artistiche nello spazio pubblico, Memory Matters propone una riflessione sul tema della memoria collettiva, sui processi della sua formazione e sugli immaginari che – a partire da razza, genere, status sociale, rapporto umano/naturale – sono oggetto di contesa e di rinegoziazione.

Per il 2021 si inaugura inoltre una preziosa partnership con il Salone Internazionale del Libro di Torino: la VII edizione di Biennale diventerà un ponte tra le due grandi manifestazioni torinesi che in autunno si passeranno virtualmente il testimone in città.

Si rafforza, poi, la collaborazione con il Teatro Stabile di Torino: lo spettacolo inaugurale della VII edizione di Biennale Democrazia sarà infatti l’anteprima speciale dello spettacolo “Dante fra le fiamme e le stelle”, che andrà in scena al Teatro Carignano nella serata di mercoledì 6 ottobre. Lo spettacolo, di e con Matthias Martelli, per la regia di Emiliano Bronzino, è una coproduzione Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus e Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale.

E ancora, Biennale 2021 offrirà l’occasione per presentare il percorso Pensa 2040 che si svilupperà in tre appuntamenti sui temi della cultura come strumento di lotta alla criminalità organizzata e della transizione ecologica ed esistenziale, promossi dall’Associazione Crisi Come Opportunità con il supporto di Intesa Sanpaolo.

Per il primo anno, poi, Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus sarà Charity Partner di Biennale Democrazia.

Alle nuove collaborazioni si aggiungono inoltre: OGR TechFondazione MerzScuola di Politiche, Fondazione De Gasperi, Fondazione Gramsci Emilia-Romagna, Medici senza frontiere, Prime Minister, Reset Festival, Club Silencio.

Sono confermate e rinnovate le importanti Media Partnership con Rai CulturaRai StoriaLa StampaLa Repubblica e Limes.

 

Le tante collaborazioni di Biennale Democrazia 2021, incluse le partnership e i progetti attualmente in costruzione, saranno raccontati nel dettaglio in occasione della conferenza stampa di settembre.

 

Biennale Democrazia è un progetto della Città di Torino, realizzato dalla Fondazione per la Cultura Torino, che si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

 

Per info:

www.biennaledemocrazia.it – biennale.democrazia@comune.torino.it

Artissima rinvia la mostra “Stasi frenetica”

Artissima Internazionale d’Arte Contemporanea di Torino annuncia che l’apertura al pubblico della mostra diffusa Stasi Frenetica nelle sedi di GAM, Palazzo Madama e MAO è stata rimandata a data da destinarsi nel rispetto delle misure di contenimento della diffusione del virus COVID-19 disposte dal DPCM in vigore dal 05 novembre 2020.

 

 

L’edizione 2020 di Artissima si è reinventata in versione Unplugged, una formula nuova, dilatata nei tempi e negli spazi, che riunisce esposizioni fisiche, realizzate con Fondazione Torino Musei, e progetti digitali. Artissima attende i visitatori e i collezionisti in presenza non appena possibile per accoglierli nelle sale di GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e ContemporaneaPalazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica e MAO Museo d’Arte Orientale già allestite con un corpus di 158 opere provenienti dalle gallerie di Artissima selezionate per questa edizione della fiera. Una presentazione corale sul tema Stasi Frenetica, scelta da Ilaria Bonacossa in stretto dialogo con i galleristi coinvolti per offrire uno spaccato di quello che il pubblico avrebbe trovato negli stand e che accoglie il sostengo della Camera di commercio di Torino e della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT.

 

Sono invece confermati i progetti digitali su artissima.art: da martedì 3 novembre, è online Artissima XYZ, un’inedita piattaforma cross-mediale realizzata grazie al sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo che trasforma le sezioni curate della fiera in un’immersiva esperienza digitale. Si tratta delle sezioni Present Future curata da Ilaria Gianni e Fernanda Brenner, Back to the Future curata da Lorenzo Giusti e Mouna Mekouar e Disegni curata da Letizia Ragaglia e Bettina Steinbrügge.

 

Dal  4 novembre Artissima lancia inoltre FOLLE, un progetto digitale di riscoperta e valorizzazione dell’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo che riunisce su una piattaforma online dedicata 26 fotografie scattate tra il 1930 e il 1980 che catturano diversi momenti di aggregazione sociale, raccontando le trasformazioni sociali e politiche del Paese.

 

A partire dal 5 novembre, il catalogo online di Artissima presenterà i lavori che le gallerie selezionate per l’edizione 2020 della fiera avrebbero portato in stand oltre a quelli allestiti nelle mostre di Stasi Frenetica presso la GAM, Palazzo Madama e il MAO.

 

Sono rinviati anche il progetto espositivo FOLLE in collaborazione con Intesa Sanpaolo, che propone una selezione degli scatti presentati online e JaguArt – The Italian Talent Road Show, la collettiva dei dieci giovani artisti vincitori del road show nato in collaborazione con Jaguar, entrambi previsti alla GAM di Torino. Allo stesso modo è rimandata la presentazione da Combo delle due opere-video prodotte dai giovani artisti Caterina Erica Shanta e Liryc Dela Cruz, durante la residenza del Torino Social Impact Art Award e quella dell’opera video di Natália Trejbalová alle OGR nell’ambito del programma di Biennale Tecnologia.

 

Ilaria Bonacossa, direttrice di Artissima, commenta: “Stasi Frenetica è allestita e pronta per accogliere il pubblico, anche se in questa fase solo in formato digitale. Abbiamo concluso l’allestimento lunedì e le mostre sono bellissime, non solo perché rappresentano un inno alla resistenza e alla fiducia nel futuro, ma anche per la grande partecipazione dimostrata dai galleristi che hanno davvero fatto proprio l’invito a raccontare l’emergenza contemporanea attraverso le opere d’arte selezionate.

A metà ottobre abbiamo deciso di puntare su una formula ibrida costruendo una piattaforma digitale inedita attraverso la quale conoscere non soltanto le opere ma anche gli artisti con approfondimenti video e audio e progetti espositivi realizzati con la Fondazione Torino Musei che ha messo a disposizione gli spazi espositivi di GAM, Palazzo Madama e MAO. L’importante investimento sul digitale iniziato nel 2017, grazie al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, ci permette di garantire al nostro pubblico non solo la possibilità di vedere le opere che le gallerie avrebbero portato in fiera sul catalogo digitale, ma anche di partecipare a visite guidate virtuali e di compiere un’esperienza unica con Artissima XYZ”.

 

Contro l’hate speech nello sport

Una giornata di mobilitazioni in tutto il Paese. Il 6 aprile flash mob nelle città italiane

In occasione della Giornata Internazionale dello Sport per lo sviluppo e la pace, campioni sportivi, società dilettantistiche, scuole e gruppi giovanili scendono in campo al fianco della campagna ODIARE NON Ѐ UNO SPORT promossa dagli Enti di Promozione Sportiva CSI e Libertas, insieme a 11 partner

 

Non è più accettabile che i discorsi d’odio, il linguaggio volgare e aggressivo, le vere e proprie discriminazioni siano una parte strutturale delle conversazioni sportive, online e offline, come evidenzia l’ultima edizione del Barometro dell’Odio nello Sport, realizzato dall’Università degli studi di Torino nel quadro del progetto Odiare non è uno sport. Ecco perché sabato 6 aprile, in occasione della Giornata Internazionale dello Sport per lo sviluppo e la pace, nelle città italiane si terrà un flash mob che coinvolge società sportive, campioni e campionesse, scuole e giovani del territorio.

Mobilitazioni da Nord a Sud
Dalla Pallacanestro Cantù al Cus Torino Rugby femminile, dal Verona Volley alla Polisportiva San Filippo Neri di Milano, e ancora il Dingo Rugby Club di Verona, l’Asd Lazise Calcio, il Basket Lions Lentini (Catania), il Volley Team di Bologna, la Santinelli Dance Academy di Roma, la Lady Maerne Calcio femminile di Treviso: sono molte le realtà che hanno aderito all’iniziativa. Il flash mob raggiungerà anche le centinaia di società sportive protagoniste del Campionato Nazionale di Corsa campestre del Centro Sportivo Italiano, in programma a Calco (LC), e l’International Mountain Bike Race a Goriška, in Slovenia. Così come parallelamente grandi e piccole società sportive giocheranno con le pettorine di Odiare non è uno sport per ribadire che il confronto sul campo dev’essere prima di tutto lealtà, inclusione e rispetto delle regole.

I campioni
Fin dalla sua prima edizione, sono stati molti i campioni che hanno sostenuto la campagna Odiare non è uno sportStefano OppoAssunta LegnanteIgor CassinaValeria StraneoAngela CariniAlessia MaurelliFrank ChamizoRossano GaltarossaPaola Egonu, ed ancora Emanuele LambertiniGaia TortolinaValentina PetrilloMaria MagattiVittoria Di DatoLuca CesanaMattia GaspariVeronica LisiValentina Quaranta, il sindaco di Verona Damiano Tommasi, le squadre di basket in carrozzina Briantea84 e Amicacci di Giulianova, la motociclista Francesca D’Alonzo, i giornalisti sportivi Riccardo Cucchi e Mimma Caligaris, assieme a tante squadre italiane di sport popolare. Anche in questa occasione molti di loro torneranno a rilanciare il messaggio tramite i canali e i profili social, fotografandosi con la scritta Odiare non è uno sport. Un gesto semplice ma potente, che si unirà a quello di centinaia di studenti e gruppi giovanili, tra cui la Scuola Media Ascoli di Gorizia, il Liceo Agnesi di Milano, l’associazione ACMOS di Torino, e tutte quelle persone che condividono i valori fondanti dello sport. Qui la gallery.

 

Il Barometro dell’Odio
L’urgenza di mobilitarsi collettivamente contro i discorsi d’odio online emerge ancor più dopo la diffusione dei dati della seconda edizione del Barometro dell’Odio nello sport, presentata lo scorso ottobre al Foro Italico di Roma. A seguito di tre mesi di monitoraggio dei canali social delle principali testate sportive italiane, la ricerca ha intercettato oltre un milione di commenti d’odio: dal linguaggio volgare agli insulti discriminatori, fino alle vere e proprie minacce on line. Rispetto ai dati della prima edizione, riferiti al 2020, sono più che raddoppiati su Facebook i post con oltre 25 commenti di hate speech. Anche su X (Twitter) l’hate speech è cresciuto in maniera significativa. Nei prossimi mesi la ricerca proseguirà, concentrandosi su altri social, come Instagram e TikTok.

Per unirsi al flash mob
Chiunque può contribuire alla campagna, rilanciando il messaggio attraverso i propri canali social, taggando le pagine di Odiare non è uno sport su Facebook (@odiarenoneunosport) o su Instagram (@odiarenonesport) e utilizzando gli hashtag #odiarenoneunosport e #nohatespeech

Il progetto è sostenuto dall’Agenzia Italiana di Cooperazione allo Sviluppo e promosso dal Centro Volontariato Cooperazione allo Sviluppo, in partenariato con 7 ONG italiane con ampia esperienza nell’educazione alla cittadinanza globale (ADP, Aspem, CeLIM, COMI, COPE, LVIA, Progettomondo), gli Enti di Promozione Sportiva CSI e Libertas, Informatici senza Frontiere e Impactskills srl per lo sviluppo delle soluzioni tecnologiche e due Atenei (UniTo e UniTs) per la realizzazione della ricerca e la supervisione scientifica

 

IntraprendiAMO va al cuore delle imprese piemontesi

A Torino la Festa delle Startup di Réseau Entreprendre Piemonte. L’evento dedicato a chi fa impresa, innovando

Storie vere, testimonianze, punti di vista unici, raccontati da imprese emergenti, da appassionati del fare impresa e da rappresentanti di un ecosistema territoriale evoluto – quello piemontese – che mette al centro la persona e il valore delle sue azioni. Questo il focus di “IntraprendiAMO”, evento organizzato dal Club delle Startup di Réseau Entreprendre Piemonte (REP) dedicato a chi fa impresa innovando, in programma a Torino venerdì 10 novembre a partire dalle 17 negli spazi del CAP10100 (corso Moncalieri 18).

Réseau Entreprendre Piemonte è un’associazione senza scopo di lucro con sede a Torino e con sezioni locali a Cuneo, Alba, Alessandria e Biella, che opera in tutta la Regione proponendo alle neo imprese un accompagnamento gratuito per il loro sviluppo. Oggi conta 70 associati e 60 neo imprese, grazie alle quali ha potuto creare circa 500nuovi posti di lavoro.

È la prima realtà nata in Italia, nel 2010, sul modello francese, per supportare le giovani imprese del territorio con un elevato impatto sociale, attraverso attività di scouting, matchmaking e mentoring. REP supporta le neo imprese in tutti gli aspetti e in tutte le fasi aziendali: dalla governance al management, passando per lo sviluppo commerciale e l’analisi degli obblighi e delle responsabilità, fino ad arrivare all’accesso ai finanziamenti.

IntraprendiAMO” si pone come momento di confronto e di festa in cui una rappresentanza delle startup REP si presenta, in dialogo con gli attori che le hanno accompagnate e supportate nella loro crescita. È anche un’importante occasione di networking per chi fa già impresa, o vorrebbe iniziare.

Al centro, l’imprenditore, con le sue esperienze, la sua creatività, i dubbi, i tentativi, lo studio. In una parola, il valore umano che qualifica l’essere impresa, secondo i tre principi cardine che muovono il lavoro quotidiano delle imprese che abbracciano il mondo REP: persona, gratuità, reciprocità.

Protagoniste dell’incontro saranno le startup di REP, ma anche alcuni attori istituzionali dell’ecosistema dell’innovazione sociale e dell’innovazione tout court, quali il Segretario Generale della Fondazione Compagnia di San Paolo, Alberto Francesco Anfossi, e il Coordinatore dell’ESA BIC di Torino, Giuseppe Scellato. Durante l’evento verrà anche trasmessa una intervista preregistrata a Federico Grom, fondatore di Grom.

L’evento è aperto a tutti gli attori dell’ecosistema imprenditoriale piemontese: imprenditori, investitori, professionisti, enti del terzo settore e a chiunque sia interessato all’innovazione, alla crescita delle imprese e alla creazione di nuovi posti di lavoro. Prima ancora della diffusione dell’evento, si sono già iscritte oltre 150 persone.

Réseau penso sia la sintesi tra passione e voglia di trasferire ad altri, in particolare ai neo imprenditori, la capacità di fare impresa – spiega il Presidente di Réseau Entreprendre Piemonte Giovanni Radis –. È un modo per operare nel terzo settore attraverso azioni che, oltre all’aiuto in se stesso, possono generare valore. Per poter fare questo, bisogna essere strutturati e saper sintetizzare le competenze dei nostri associati ed essere parte attiva di un ecosistema territoriale e dei suoi stakeholder. L’interconnessione con una Federazione Internazionale, poi, è un valore aggiunto che mettiamo a disposizione della nostra rete”.

Piemonte, culla delle startup

Perché Réseau Entreprendre è nata per prima proprio in Piemonte? Perché il Piemonte è da sempre una delle regioni più innovative, in cui le startup trovano terreno fertile di sviluppo.

Nel primo trimestre 2023, in Piemonte risultano registrate e attive 779 startup, che lavorano nel campo dell’innovazione, della sostenibilità, ma anche del recupero e della valorizzazione delle tradizioni e delle eccellenze artigiane, rivisitate in chiave moderna. In particolare, Torino è al 4° posto tra le città italiane con più startup, ben 538, dopo Milano, Roma e Napoli.

Il 49,17% delle startup piemontesi opera nel settore ICT, tecnologie dell’informazione e dei nuovi media, come e-commerce e social media; il 20,81% è impegnato nel settore industriale, il 14,86% in quello biomedicale, l’8,45% nel cleantech per la sostenibilità ambientale.

È in questo contesto che la Regione Piemonte, che da anni supporta le giovani realtà imprenditoriali, ha appena deciso di investire 5 milioni di euro per le startup ad alto contenuto tecnologico.

Fondazione Compagnia di San Paolo è attiva in Piemonte dal 1563 e sostiene attivamente il territorio supportando progetti in grado di generare impatto sociale, culturale ed economico. Compagnia di San Paolo è anche tra i più importanti sostenitori di Réseau Entreprendre Piemonte.

Info e programma

L’incontro è organizzato in due tempi. Un primo momento di racconto e confronto, coordinato da Giampaolo Rossi, founder della Fabbrica di Lampadine, in cui interverranno rappresentanti di REP, ospiti speciali protagonisti dell’ecosistema dell’innovazione e dell’imprenditorialità e, soprattutto, le startup REP, che saliranno sul palco per presentarsi e in particolare testimoniare, con la loro storia, cosa significa oggi concretamente fare impresa.

Il secondo momento sarà conviviale, un aperitivo di networking, per scambiarsi opinioni, creare contatti e generare possibili sinergie.

Programma:

17:00: Registrazione e welcome coffee

17:30: REP, dal sogno all’impresa: per generare valore e creare occupazione –
Giovanni Radis, Presidente di Réseau Entreprendre Piemonte

17:40: Fondazione Compagnia di San Paolo come agente di sviluppo sostenibile a supporto di un ecosistema dell’innovazione sempre più attrattivo e internazionale – Alberto Francesco Anfossi, Segretario Generale Fondazione Compagnia di San Paolo

18:00: Le storie delle nostre startup.

Bikesquare, DL Novel Food, FELFIL, Hydro-mec, I-SEE, Januss, Mercato Itinerante, Re-box, Restworld, Syndiag, Vortex, We4Guest, Wonderfulitaly,

+ testimonianza di Federico Grom (intervento video pre-registrato)

19:00: Venturing in Space. Obiettivi ed attività dello European Space Agency Business Incubation Centre di Torino –

Giuseppe Scellato, Coordinatore ESA BIC di Torino

19:15 Ringraziamenti e Conclusioni –

Lisa Orefice, Direttore di Réseau Entreprendre Piemonte

Segue Aperitivo di Networking.

IntraprendiAMO” è un evento completamente gratuito.

Per partecipare è necessario registrarsi sul sito di REP:

https://www.reseau-entreprendre.org/piemonte/2023/11/03/intraprendiamo-al-cuore-delle-imprese/

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Chi è Réseau Entreprendre

Réseau Entreprendre è un’associazione senza scopo di lucro nata in Francia nel 1986 e impegnata nel supporto alla crescita e al consolidamento delle imprese e degli imprenditori attraverso interazioni “da pari a pari”, con l’obiettivo principe di creare occupazione. Attiva in oltre 10 Paesi con 65 associazioni e 134 sezioni, ha creato nel mondo una rete di oltre 14.500 imprenditori, con 9.620 mentor, 15.500 nuove imprese accompagnate e 150mila posti di lavoro creati o salvati.

Presente in Piemonte dal 2010 grazie al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, è riuscita a raggiungere numeri importanti con 70 associati, 60 neoimprese e circa 500 posti di lavoro creati. Réseau Entreprendre Piemonte (REP) opera in tutta la Regione proponendo alle neoimprese un accompagnamento gratuito.

REP sostiene le startup e le giovani imprese attraverso diversi programmi e percorsi di accompagnamento e accelerazione, anche verticali, come “Impact”, iniziativa gratuita che prevede l’accompagnamento di imprese e startup innovative a vocazione sociale, imprese e cooperative sociali e altri enti del terzo settore; e Agribusiness, per tutte le realtà imprenditoriali del settore. Tra gli ultimi progetti, “Collective Projects 2023-2024“, promosso in collaborazione con Fondazione Compagnia di San Paolo e ESCP Business School Torino in tema di open innovation e integrazione tra differenti sistemi al fine di far dialogare università, imprese, startup e terzo settore.

Master in Management di ESCP, quarto posto classifica Financial Times 

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Il Master in Management (MiM) di ESCP Business School si posiziona al 4º posto tra i primi 100 programmi MiM in tutto il mondo nella classifica annuale del Financial Times – avanzando di una posizione rispetto al 2022.

 

Il Master in Management (MiM) di ESCP offre agli studenti un’esperienza di apprendimento unica e l’opportunità di studiare in almeno due dei sei campus europei durante il percorso biennale. Questa tipologia di esperienza internazionaleper la quale il Financial Times ha classificato ESCP al 2º posto nel mondo, prepara gli studenti ad avere successo in un ambiente multiculturale e internazionale. Secondo il FT, ESCP ottiene anche il punteggio più alto in termini di studenti e docenti internazionali. Grazie alla sua community globale, ESCP è stata inserita al dodicesimo posto al mondo per la sua rete di alumni.

 

Con settanta specializzazioni, oltre quaranta partner che offrono double degree e nove mesi di esperienza professionale, il programma MiM di ESCP permette agli studenti di accedere rapidamente al mondo del lavoro, come dimostra il fatto che il 99% degli studenti viene assunto entro tre mesi dal conseguimento della laurea.

 

Il programma ottiene punteggi particolarmente alti anche in termini di sostenibilità, classificandosi all‘8º posto al mondo sia in termini di carbon footprint che per l’insegnamento delle materie ESG (Environmental, Social, e Corporate Governance). ESCP inserisce inoltre i principi ESG all’interno dei corsi principali e offre specializzazioni rivolte alla sostenibilità, come la finanza sostenibile e l’imprenditoria sociale.

 

La Professoressa Cécile KharoubiDean del Campus di Parigi di ESCP e Associate Dean del Master in Management, ha dichiarato: “Congratulazioni ai nostri alumni, studenti, docenti e staff per questo incredibile risultato, riflette l’eccezionale percorso educativo che offriamo e l’impegno dei nostri studenti. Siamo una community forte e orgogliosa, impegnata ad avere un impatto positivo nel mondo del business.”

 

Il Professor Léon LaulusaDean di ESCP Business School, ha dichiarato: “Siamo molto orgogliosi che ESCP e la sua eccezionale community del Master in Management abbiano raggiunto il 4º posto al mondo secondo il Financial Time. Questo traguardo stabilisce il punto di riferimento per la nostra strategia globale volta a sviluppare una nuova generazione di leader rigorosi, impegnati e orientati allo scopo che continueranno a influenzare il panorama aziendale globale.”

 

Il Master in Management della ESCP inizia ogni settembre. Per saperne di più sul programma, visita il sito web www.escp.eu/mim

 

Il Master in Management in Italia

Il Master in Management presso il Campus di Torino ospita, nel secondo semestre, le specializzazioni MiM in Investment Banking, Luxury Marketing, Food & Beverage management, Option-E: impact entrepreneurship, Strategic Consulting for Business Transformation.

 

Il Master in Management conta a Torino 324 studenti.

Tra le nazionalità rappresentate: Albania, Algeria, Austria, Belgio, Bielorussia, Canada, Camerun, Cina, Costa d’Avorio, Ecuador, Egitto, Francia, Georgia, Germania, Grecia, India, Italia, Giappone, Libano, Marocco, Polonia, Romania, Spagna, Stati Uniti, Svizzera, Taiwan, Tunisia, Venezuela.