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Torino all’European Cities Forum di Cracovia

La Città di Torino partecipa alla sesta edizione dell’European Cities Forum a Cracovia. Organizzato dalla Direzione Generale per la Politica Regionale e Urbana della Commissione Europea, l’appuntamento si tiene con cadenza biennale con l’obiettivo di fare il punto sulle misure e sui fondi europei destinati allo sviluppo urbano e di facilitare il confronto e lo scambio di buone pratiche tra amministratori, con particolare attenzione per transizione ecologica, rigenerazione urbana e coesione sociale. La scorsa edizione, a marzo 2023, si era tenuta a Torino.

Questa mattina, nel corso della seconda giornata dei lavori del Forum, il sindaco Stefano Lo Russo ha aperto la sessione dal tema “Futuri urbani inclusivi: guidare la crescita attraverso equità e opportunità” che ha visto susseguirsi gli intervenuti di Sabrina Abdi dell’Agence nationale de la cohésion des territoires, della responsabile del settore Inclusive Cities dell’OECD Camille Viros, del direttore del Dipartimento Pianificazione Strategica e Pnrr di Roma Raffaele Barbato, del programme manager Impact Economy di Rotterdam Michiel van Keulen e del Chief city strategist di Bratislava Ján Mazúr.

“Governi e istituzioni internazionali – spiega il sindaco Stefano Lo Russo – riconoscono sempre di più le città come attori globali, coinvolgendole su temi cruciali come il cambiamento climatico, l’inclusione, l’innovazione e la giustizia sociale. E in questo scenario Torino ha ritrovato un ruolo da protagonista nelle reti internazionali, condividendo politiche e buone pratiche operative con altre città nel mondo in un’ottica di sviluppo condiviso”. Lo scorso mese di aprile la nostra città è stata una delle partecipanti agli Urban Days dell’OECD, l’Organizzazione globale per la cooperazione e lo sviluppo economico, dove il sindaco Stefano Lo Russo è entrato a far parte dello “steering group” ristretto degli “OECD Champion Mayors fro Inclusive Growth”, gruppo di lavoro dell’organizzazione chiamato a fornire spunti e competenze su tematiche locali e priorità nazionali relativi ai temi dello sviluppo economico e della inclusione sociale di cui fanno parte capitali come Tokyo, Parigi e Bratislava.

L’edizione di quest’anno del Cities Forum assume poi particolare rilievo perché si svolge nel pieno della discussione sul prossimo Quadro Finanziario Pluriennale, sul futuro della Politica di Coesione e sull’Agenda per le Città dell’Unione Europea. “Non c’è crescita urbana senza coesione sociale” ha sottolineato il Sindaco nel suo intervento, evidenziando la necessità di mettere in campo politiche urbane inclusive garantendo “accesso a lavoro, servizi, mobilità e partecipazione a tutte le persone, indipendentemente da origine, genere, età o condizione”. L’inclusione sociale, ha spiegato Lo Russo, deve essere interpretata come un investimento per la crescita della città: “investire in alloggi accessibili, trasporti pubblici efficienti, spazi pubblici sicuri e processi decisionali partecipativi migliora la qualità della vita e consente una maggiore partecipazione al mercato del lavoro. Non si tratta di spesa sociale, ma di investimento intelligente per un’economia urbana solida e a prova di futuro”. L’inclusione deve essere al centro delle due sfide che Torino, come tutte le grandi città europee, sta affrontando, ovvero transizione ecologica e digitale “Non ci sarà transizione verde e digitale equa – ha concluso – se non mettiamo l’inclusione al centro. Garantire a tutti accesso all’energia pulita, agli strumenti digitali e alla mobilità sostenibile è ciò che rende questi processi davvero efficaci, condivisi e replicabili”.

Nel pomeriggio il sindaco Lo Russo, che è vicepresidente Anci nazionale con delega alle Politiche comunitarie e internazionali, ha incontrato il vicepresidente Esecutivo della Commissione Europea Raffaele Fitto.
È stata occasione per tornare a confrontarsi sui contenuti dell’Agenda delle Città per il futuro della Coesione presentata a Torino lo scorso mese di aprile, su proposte e priorità per la Politica di Coesione e su programmi europei che vedano protagoniste le città.

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OGR, protagoniste quindici start up europee a impatto sociale

Il 13 giugno  per il DEMO DAY di IMPACT DEAL

Si terrà venerdì 13 giugno alle OGR  Torino, presso il Binario 3, a partire dalle ore 11, il Demo Day di Impact Deal, il programma promosso dalla Fondazione CRT e OGR Torino, coordinato da TOP IX con la supervisione scientifica di Fondazione ISI e la partnership strategica di Microsoft, che ha selezionato le15 start up europee da coinvolgere per trasformare i dati in valore sociale e ambientale. Ad aprire la giornata saranno i saluti istituzionali di Patrizia Polliotto, segretario generale della Fondazione CRT, Matteo Pessione, Head di OGR TECHE, Andrea D’Onofrio, Marketing Lead per Data & Analytics  Microsoft per l’area Western Europe e Ciro Cattuto, Direttore Scientifico della Fondazione ISI.

A seguire un’intervista con John McIlwaine, Senior Regional Rapresentative per l’Italia e Malta del FEI, Fondo Europeo per gli Investimenti.

Il programma si concluderà con la presentazione del pitch da parte delle quindicj imprese selezionate, che illustreranno le loro soluzioni più innovative davanti a investitori, istituzioni e potenziali partner.

Mara Martellotta

“I giovani, l’Europa, le guerre”, chiude il Festival dell’Economia di Torino

Lunedì 2 giugno: giornata conclusiva del Festival con Marta CartabiaCharles (Chad) JonesBarbara PetrongoloNicholas SternAnthony VenablesMartin WolfLuigi Zingales. L’economista ucraino Yuriy Gorodnichenko e l’economista russo-americano Oleg Itskhoki chiuderanno la giornata al Teatro Carignano alle 18.00 riflettendo su “I giovani, l’Europa, le guerre“. A seguire il direttore scientifico Tito Boeri traccerà un bilancio dei temi emersi in questa edizione e condividerà alcune riflessioni conclusive sulle sfide che attendono le nuove generazioni del mondo.

Domani, lunedì 2 giugno, a Torino la quarta e ultima giornata del Festival Internazionale dell’Economia 2025, a cura di Editori LaterzaCollegio Carlo Alberto (CCA) – Torino Local Committee (TOLC), con la direzione scientifica di Tito Boeri.

Domani, lunedì 2 giugno, si concluderà l’edizione 2025 del Festival Internazionale dell’Economia con una giornata densa di incontri che confermeranno ancora una volta i tratti distintivi della manifestazione: pluralità di voci, attenzione alla complessità e rigore nell’analisi. Sarà il momento di tirare le fila di un’edizione che ha messo al centro “Le nuove generazioni del mondo“, affrontando i temi cruciali per comprendere e affrontare le sfide che ci attendono: dalla crisi demografica all’istruzione, dalla mobilità sociale alle trasformazioni dell’organizzazione sociale, famigliare e del mercato del lavoro.

La giornata si concluderà al Teatro Carignano, dove, dopo il dialogo dal titolo “I giovani, l’Europa, le guerre” (ore 18.00) tra l’economista ucraino Yuriy Gorodnichenko e l’economista russo-americano Oleg Itskhoki, il direttore scientifico del Festival Tito Boeri traccerà un bilancio delle quattro giornate. Un’occasione per raccogliere e condividere riflessioni, idee e proposte emerse nel corso delle quattro giornate e restituire una visione consapevole delle prove che attendono le nuove generazioni del mondo.

Una selezione degli appuntamenti della quarta giornata

Dopo “Generazioni” e “Mismatch”, la terza delle Parole chiave del Festival è “NEET” (Circolo dei lettori ore 10.00). Sui giovani Not (engaged in) Education, Employment or Training interverrà Alessandro Rosina, dopo l’introduzione di Alessandra Scandura, ponendo l’accento sullo spreco di risorse che questo fenomeno, che in Italia raggiunge livelli tra i peggiori in Europa, rappresenta e sulle possibili strategie per rispondere alla sfida di creare le condizioni per cui i giovani possano esprimere il loro potenziale.

Nel contesto di Torino Futura, iniziativa con cui la Città di Torino intende permeare tutti i grandi eventi culturali cittadini con azioni e attività specifiche rivolte a giovani e giovanissimi, il formato Economia Futura ospiterà “Manuale di sopravvivenza elettorale: dall’idea al voto” (Collegio Carlo Alberto, Classroom 3 ore 11.00): il workshop, curato da Youtrend, propone un’analisi critica e interattiva del sistema elettorale come elemento centrale della democrazia rappresentativa. Verranno esaminate le principali tipologie di sistemi elettorali e il loro impatto sulla rappresentanza e sulla distribuzione del potere politico. Attraverso attività partecipative, simulazioni e dibattiti, i partecipanti saranno coinvolti in una riflessione sulle sfide e le possibilità della partecipazione democratica oggi. Il workshop è riservato al pubblico under 35 e accessibile solo su prenotazione.

Il formato Confronti dedicherà, in questa giornata, diversi incontri al tema dell’inserimento delle nuove generazioni nel tessuto economico italiano e alle possibili strategie per favorire questo processo. GEI – Associazione italiana economisti di impresa cura il dibattito “Nuove generazioni e imprese” (Museo Nazionale del Risorgimento, Sala Codici ore 11.30), che sarà l’occasione per confrontarsi sull’emigrazione giovanile, sulla carenza di figure professionali qualificate, sulla scarsa attrattività del lavoro industriale, nonché sulla risposta delle imprese che attivano nuove politiche di assunzione. Dopo l’introduzione di Gianluca Toschi, interverranno Valeria Negri, Salvatore Poloni e Alessandro Rosina, coordinati da Alessandro Terzulli. All’importanza delle politiche giovanili a livello locale sarà dedicato “Dove dorme il futuro?” (Oratorio San Filippo Neri, Auditorium 14.30) con il contributo di Michela Favaro, Andrea Gavosto, Andrea Lecce, Patrizia Polliotto e Carlo Ratti, e il coordinamento di Maria Laura Di Tommaso. Le politiche giovanili locali mirano a migliorare le condizioni di studio per le nuove generazioni intervenendo in vari ambiti, come le strutture ricettive e l’accesso al credito. A questo processo, cruciale per lo sviluppo economico regionale, collaborano attivamente università, enti locali, corpi intermedi e istituzioni con finalità sociali.

Gli Incontri con l’autore, ospitati dal Circolo dei lettori e coordinati da Eva Giovannini, vedranno ospiti Andrea Garnero Roberto Mania, autori de La questione salariale (Egea), di cui discuteranno con Giorgio Airaudo Giulia Tancredi (ore 11.45). Nel pomeriggio interverrà Alberto Saravalle, autore insieme a Carlo Stagnaro di Capitalismo di guerra. Perché viviamo già dentro un conflitto globale permanente (e come uscirne) (Fuoriscena): Saravalle discuterà del libro con Marco Leonardi (ore 15.00).

Donne e mercato del lavoro nel XXI secolo” (Collegio Carlo Alberto, Auditorium ore 12.30) è il titolo dell’intervento di Barbara Petrongolo, che, dopo l’introduzione di Carlo Cambini, affronterà le radici della disuguaglianza di genere nel mondo del lavoro: dalle diverse scelte educative tra uomini e donne alla scarsa presenza femminile nelle carriere più remunerative, fino all’impatto sproporzionato della genitorialità sui guadagni delle donne. Petrongolo metterà in luce le cause di questa disparità e le iniziative che potrebbero aiutare le nostre società a progredire verso la parità di genere.

Giorgio Barba Navaretti e Marco Buti discuteranno il tema “La guerra dei dazi. Come andrà a finire?” (CAMERA, Sala Gymnasium ore 12.30), coordinati da Massimo Gaggi. Barba Navaretti e Buti analizzeranno le conseguenze economiche e geopolitiche della nuova guerra commerciale avviata da Donald Trump: gli effetti sulla produzione globale, sugli equilibri internazionali e sul rischio di escalation dei conflitti. Una riflessione sui legami tra tensioni commerciali e instabilità globale.

Luigi Zingales terrà un intervento dal titolo “I robot sostituiranno i bambini?” (Museo Nazionale del Risorgimento, Aula Camera Italiana ore 15.00), introdotto da Greta Ardito. In un contesto segnato da forte declino demografico in Occidente e da rapidi sviluppi nell’Intelligenza Artificiale, Zingales metterà a confronto due paure contemporanee: la riduzione della popolazione e l’aumento della disoccupazione tecnologica. Possono queste due crisi compensarsi a vicenda? E a quali condizioni i robot potrebbero realmente sostituire la forza lavoro delle nuove generazioni?

Marta Cartabia e Cass Sunstein discuteranno di “Università e libertà di espressione” (CAMERA, Sala Gymnasium ore 15.30), coordinati da Massimo Gaggi. La libertà di parola è un principio fondamentale nei campus universitari, dove il confronto tra idee diverse è alla base della formazione e della ricerca. L’incontro affronterà il delicato equilibrio tra tutela della libertà di espressione e necessità di regolamentazione, cercando di definire dove passi il confine tra una restrizione legittima e una inaccettabile.

La quarta giornata, e con essa il Festival, si concluderà con gli economisti Yuriy Gorodnichenko Oleg Itskhoki, il primo ucraino e il secondo russo-americano, protagonisti di un incontro il cui titolo riassume molti dei temi di questa edizione: “I giovani, l’Europa, le guerre” (Teatro Carignano ore 18.00). A seguire ci sarà spazio per un bilancio dei quattro giorni di Festival con il direttore scientifico Tito Boeri. Dopo tanti dialoghi, workshop, eventi e lezioni alla frontiera della ricerca, sarà l’occasione di riflettere su quanto emerso a proposito del tema al centro del Festival: le sfide che attendono le nuove generazioni del mondo.

I protagonisti della quarta giornata

Tra i protagonisti della quarta giornata Giorgio Airaudo, segretario generale CGIL Piemonte, Giorgio Barba Navaretti, professore di Economia all’Università degli Studi di Milano e presidente della Fondazione Collegio Carlo Alberto, Marco Buti, professore all’Istituto Universitario Europeo (EUI), già direttore generale per gli Affari economici e finanziari della Commissione europea, Marta Cartabia, giurista, già professoressa di Diritto costituzionale all’Università Bicocca di Milano, presidente della Corte Costituzionale e Ministra della Giustizia, Michela Favaro, vicesindaca di Torino, Andrea Garnero, economista dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli, Yuriy Gorodnichenko, professore di Economia a Berkeley e leader dell’Iniziativa Ucraina del Centre for Economic Policy Research (CEPR), Oleg Itskhoki, economista e professore di Economia presso la Harvard University, Charles (Chad) Jones, professore di Economia presso la Graduate School of Business della Stanford University e membro dell’American Academy of Arts and Sciences, Andrea Lecce, responsabile Direzione Impact, Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, Marco Leonardi, professore di Economia all’Università degli Studi di Milano, Valeria Negri, direttrice del Centro Studi Territorio e Ambiente di Assolombarda, Barbara Petrongolo, professoressa di Economia presso l’Università di Oxford e direttrice del Programma di Economia del Lavoro del Centre for Economic Policy Research (CEPR), Patrizia Polliotto, segretaria generale della Fondazione CRT, Salvatore Poloni, presidente del Comitato Affari Sindacali e del Lavoro dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI), Carlo Ratti, architetto, urbanista e teorico dell’architettura, Alessandro Rosina, professore di Demografia e Statistica sociale all’Università Cattolica di Milano e coordinatore scientifico dell’Osservatorio giovani dell’Istituto G. Toniolo, Alberto Saravalle, professore di Diritto dell’Unione europea all’Università di Padova, Nicholas Stern, professore di Economia e governo presso la London School of Economics, dove dirige il Grantham Research Institute on Climate Change and the Environment, Cass Sunstein, professore presso la Harvard Law School, dove dirige il Program on Behavioral Economics and Public Policy, Giulia Tancredi, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Piemonte, Anthony Venables, Senior Research Fellow presso il Dipartimento di Economia di Oxford, dove in precedenza è stato BP Professor of Economics, Gianluca Violante, professore di Economia alla Princeton University, dove è anche direttore del progetto Global Research in Digital Economics (GRID), Martin Wolf, firma economica del Financial Times, già economista alla Banca Mondiale, Luigi Zingales, professore di Imprenditorialità e Finanza alla Booth School of Business dell’Università di Chicago.

Tutti gli eventi del Festival sono a ingresso gratuito, e aperti al pubblico con accesso libero fino a esaurimento posti. Per alcuni appuntamenti potrebbe essere richiesta la prenotazione. Per rimanere aggiornati: www.festivalinternazionaledelleconomia.com

BEYOND 2025 Being Many. La cultura come leva per la trasformazione sociale

 

In collaborazione con Fondazione Club Silencio e Fondazione Fitzcarraldo, arriva a Torino la conferenza internazionale di riferimento per il settore culturale europeo organizzata da Culture Action Europe

 

4-7 giugno 2025 – Torino

La Centrale Lavazza | Via Ancona, 11/A

Sermig Arsenale della Pace | P.za Borgo Dora, 61

Torino si prepara ad accogliere la prossima edizione di BEYONDla conferenza internazionale di riferimento per il settore culturale europeo, che si terrà dal 4 al 7 giugno 2025. L’evento, organizzato da Culture Action Europe in collaborazione con Fondazione Fitzcarraldo e Fondazione Club Silencio, membri della rete europea, con il sostegno dell’Unione Europea e della Fondazione Compagnia di San Paolo, e con il contributo della Camera di Commercio di Torino con Torino Social Impact e di Fondazione CRT, trasformerà il quartiere Aurora in un vivace laboratorio portando oltre 300 professionisti da tutta Europa a confrontarsi su leadership partecipativa, innovazione culturale e sostenibilità sociale.

 

In un periodo segnato da profonde incertezze – dall’erosione della democrazia alla crisi climatica, dai conflitti internazionali ai mutamenti politici – BEYOND a Torino, con il concept dell’edizione 2025 BEYOND: Being Many, si propone come un atto di resistenza collettiva. La conferenza esplorerà il ruolo della cultura come motore di governance partecipativa e azione collettiva, interrogandosi su come una leadership culturale inclusiva possa guidare il cambiamento sociale.

 

“Essere parte di BEYOND 2025: Being Many è per noi un’opportunità unica per trasformare Torino in un laboratorio culturale vivo e partecipativo, dove giovani, professionisti e comunità si incontrano per immaginare insieme nuovi percorsi di cambiamento sociale. Crediamo che la cultura debba essere il motore di una trasformazione collettiva, capace di generare connessioni significative e risposte innovative alle sfide del presente. La scelta del quartiere Aurora come cuore dell’evento non è casuale: rappresenta un territorio in fermento, ricco di potenzialità e storie che meritano di essere raccontate. Attraverso un format innovativo e aperto, vogliamo stimolare il dialogo intergenerazionale e la partecipazione attiva, facendo emergere la forza della cultura come strumento di coesione e crescita. Club Silencio è orgogliosa di essere partner di questo progetto ambizioso, perché crediamo profondamente nella capacità della cultura di costruire comunità più forti e inclusive. BEYOND 2025 sarà un’esperienza unica, capace di far emergere idee audaci e visioni collettive per un futuro più sostenibile e partecipato” – Alberto Ferrari, Presidente, Fondazione Club Silencio.

 

“L’impegno di Fondazione Fitzcarraldo è quello di contribuire alla crescita del tessuto culturale e creativo locale attraverso il confronto e il dialogo con l’Europa, le sue tensioni e le sue opportunità. Accogliere la conferenza annuale della più grande rete culturale europea, l’unica non legata a singoli settori, è un modo unico per nutrire questo dialogo in un momento critico per le nostre democrazie e per l’idea stessa di futuro a cui la cultura può e deve contribuire. In questo senso, BEYOND 2025: Being Many rappresenta un’occasione preziosa per sperimentare nuovi formati e pratiche di confronto, capaci di restituire centralità alla dimensione collettiva e trasformativa della cultura. Per noi è fondamentale che questo avvenga dando spazio ai più giovani, creando connessioni intergenerazionali, e sostenendo il valore delle esperienze che si prendono cura delle comunità. Tutto ciò richiede che la ricerca, le pratiche e le policy possano confrontarsi con quanto avviene nel nostro comune spazio europeo. Torino, e in particolare Aurora, con la sua incredibile energia creativa e le sue contraddizioni tra passato e futuro, saranno co-protagonisti di questo confronto generativo. BEYOND 2025 a Torino sarà quindi un laboratorio vivo, una piattaforma per visioni collettive, una chiamata alla responsabilità condivisa. Ed è questo il ruolo che vogliamo giocare: essere catalizzatori di alleanze coraggiose, capaci di immaginare e costruire un futuro più giusto attraverso la cultura” – Alessandra Gariboldi, Presidente, Fondazione Fitzcarraldo.

 

BEYOND 2025 adotterà un approccio innovativo, puntando su un format di un-conferencing che valorizza la partecipazione attiva e il confronto aperto. Il programma, distribuito tra La Centrale del complesso Nuvola Lavazza e il Sermig – Arsenale della Pace, proporrà una combinazione dinamica di keynote, workshop interattivi, sessioni di capacity building e visite presso iniziative culturali locali.

 

L’esperienza si snoderà esplorando il tema principale dell’edizione, Being Many, declinato attraverso tre fili conduttori.

How to be many per esplorare attraverso presentazioni di progetti, condivisione di esperienze, workshop e visite sul campo come altri abbracciano l’essere in molti – che si tratti di amplificare le voci delle comunità, promuovere il dialogo intergenerazionale, creare spazi per la creatività collettiva, ripensare i modelli di governance, migliorare la sostenibilità o sostenere l’advocacy congiunta. The joy of being many con sessioni che si fondano su generosità, cura e fiducia. Attraverso l’intelligenza collettiva e il lavoro intergenerazionale, favoriremo il supporto reciproco e rafforzeremo le connessioni e la solidarietà. Harnessing Many Ideas con l’obiettivo di creare spazi dedicati al pensiero audace e non convenzionale, con formati diversificati per esplorare idee innovative.

 

La scelta del quartiere Aurora come cuore pulsante dell’evento riflette la volontà di connettere la dimensione globale con il contesto locale, trasformando il territorio in una piattaforma viva di dialogo culturale e innovazione sociale. Un approccio che supera il concetto tradizionale di conferenza, facendo emergere Torino come polo culturale internazionale e simbolo di resilienza urbana e partecipazione comunitaria.

 

Dal 2017, BEYOND rappresenta uno dei principali appuntamenti europei per il settore culturale, grazie all’impegno di Culture Action Europe – il più grande network culturale europeo con sede a Bruxelles.

 

“In un’epoca segnata da disorientamento e confusione, è fondamentale non lasciarsi paralizzare, ma continuare a sognare. Sognare non è un atto passivo: è uno strumento radicale capace di immaginare nuovi futuri e di trasformare l’inquietudine in azione. Questo è lo spirito che animerà BEYOND 2025: Being Many, una conferenza dedicata alla valorizzazione di modelli di leadership culturale collettivi, inclusivi e non convenzionali. L’incontro promuoverà l’intersezionalità, il dialogo intergenerazionale e nuove prospettive per una democrazia culturale fondata sull’empatia e su processi decisionali condivisi. È un invito a sognare insieme – con determinazione, senza timore, e con speranza” – Natalie Giorgadze, General Director, Culture Action Europe.

 

Oltre alle attività riservate ai partecipanti della conferenza, BEYOND 2025 proporrà anche una programmazione culturale aperta al pubblico, con l’obiettivo di avvicinare i cittadini ai temi della sostenibilità, della leadership condivisa e della trasformazione sociale attraverso l’arte e la cultura.

 

Per aggiornamenti sul programma, informazioni su viaggi e accessibilità, visita il sito ufficiale:

https://www.cae-bto.org/

 

CULTURE ACTION EUROPE

Culture Action Europe (CAE) è una delle principali reti europee che riunisce professionisti, organizzazioni culturali, artisti, decisori politici e reti disciplinari, accomunati dall’impegno nella promozione della cultura come elemento essenziale per lo sviluppo sostenibile e democratico dell’Europa. Attraverso attività di advocacy, ricerca, formazione e networking, Culture Action Europe lavora per rafforzare il ruolo della cultura nel dibattito politico europeo e nella vita quotidiana delle comunità, promuovendo la cooperazione transnazionale, la giustizia sociale, la sostenibilità e l’innovazione culturale.

Culture Action Europe utilizza il progetto BEYOND per stimolare il settore culturale a reagire in modo proattivo alle sfide globali, trasformandole in opportunità.

 

FONDAZIONE CLUB SILENCIO

Club Silencio è una fondazione culturale torinese impegnata in progetti esperienziali che stimolino la partecipazione attiva dei giovani under 35 alla vita culturale, sociale e democratica del proprio territorio. Tra i suoi progetti più noti vi è Una notte al Museo, che dal 2017 a oggi ha portato più di 280.000 giovani in oltre 50 musei tra Piemonte, Liguria e Lombardia. Con una partecipazione settimanale di circa 1500 persone, di cui l’80% giovani, Club Silencio ha collaborato con importanti realtà del territorio pubblico proponendo percorsi di visita tematici; attività di gamification e audience engagement con un Virtual Reality Corner e l’osservatorio giovanile YouthLab – in opera con lo scopo di monitorare e valutare il rapporto tra i giovani e diverse tematiche. Da ottobre 2022 Club Silencio è certificata ISO 20121 per la Gestione eventi sostenibili.

 

FONDAZIONE FITZCARRALDO

Fondazione Fitzcarraldo è una fondazione di partecipazione indipendente, attiva dal 1999 per promuovere la sostenibilità e l’innovazione nelle politiche, pratiche e processi culturali e creativi. Con un approccio nazionale e internazionale, realizza attività di ricerca, consulenza, formazione e advocacy, impegnandosi affinché cultura e creatività siano riconosciute come elementi fondamentali per il benessere culturale, sociale ed economico di persone, comunità e territori.
Da oltre vent’anni, Fondazione Fitzcarraldo contribuisce alla crescita e alla valorizzazione del settore culturale, accompagnando istituzioni, organizzazioni e professionisti nel rafforzare la capacità di innovare e generare impatti positivi a lungo termine.

L’UCID Torino ha incontrato la Fondazione Cottino

Nella serata di lunedì 10 marzo scorso l’UCID ( Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti ) Torino è stata ospite della Fondazione Cottino presso il Cottino Social Impact Campus, una struttura all’interno del Politecnico la cui Presidente Cristina di Bari, nipote del fondatore Giovanni Cottino, ha accolto il folto pubblico annunciando la volontà di associarsi all’UCID Torino, un desiderio che ha generato nei partecipanti un vivo entusiasmo.

“Nel corso della serata è stato ricordato il padre della Fondazione Cottino, nella persona di Giovanni Cottino, industriale e imprenditore, che negli anni Ottanta è riuscito ad avere tra i 1500 e i 2000 dipendenti, prima di cedere la sua azienda a un gruppo estero. Non avendo figli, Cottino ha lasciato gran parte del proprio patrimonio alla Fondazione – ha ricordato Marco Lazzarino, Presidente di UCID Torino – Abbiamo interloquito con Cristina di Bari, insieme a Giuseppe Dell’Erba, direttore della Fondazione, e a Caterina Soldi, program manager del Campus, che hanno mostrato l’importante lavoro che svolgono per promuovere progetti ad alto impatto sociale. Per noi dell’UCID l’incontro con la Fondazione Cottino è stata una grande opportunità, e il campus Cottino è il manifesto tangibile della visione e della generosità del benefattore Giovanni Cottino, cosiccome dell’impegno e della passione di chi oggi porta avanti la missione della Fondazione che, tra i suoi progetti, ha anche quello di donazione di 5 milioni di euro al Politecnico di Torino, finalizzato alla costruzione di una struttura interna. Durante la serata vi è stata occasione di presentare un libro su Giovanni Cottino, intitolato “Il maestro silenzioso”, scritto da Francesco Antonioli”.

 

Mara Martellotta

 

Hub progetti Europei per l’economia sociale: 5 enti riuniti per potenziare il servizio

 

A due giorni dalla proclamazione di Torino Capitale Europea dell’innovazione 2024 nasce un Hub Progetti Europei per l’Economia Sociale, quale strumento per attrarre risorse finalizzate alla fornitura di soluzioni innovative a vantaggio della collettività. 

Camera di Commercio di Torino, Città di Torino, Città Metropolitana di Torino, Università degli Studi di Torino e Politecnico di Torino hanno firmato il 15 novembre scorso un Memorandum of Understanding per collaborare all’HUB Progetti Europei per l’economia Sociale nell’ambito  di Torino Social Impact. La firma avviene a due giorni di distanza dall’importante riconoscimento  che la Commissione Europea ha voluto dare alla Città di Torino, quale città all’avanguardia nella fornitura di soluzioni innovative a vantaggio dei propri cittadini. L’economia sociale è oggi uno degli strumenti riconosciuti più validi ed efficaci.

Torino Social Impact, di cui sono partner tutti gli enti riuniti, si prepara ad un’assemblea pubblica aperta a tutta la cittadinanza, le organizzazioni e gli enti interessati ai temi dell’economia e dell’impatto sociale, il 18 novembre alle ore 14.30 presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Torino alla Cavallerizza Reale. Si tratta di una piattaforma cui hanno aderito oltre 300 realtà tra imprese, istituzioni, operatori finanziari e soggetti del terzo settore, sottoscrivendo un Mou finalizzato a mettere a fattore comune idee, esperienze,  progetti e risorse per catalizzare e attrarre investimenti  e forme di imprenditorialità che, sfruttando le opportunità tecnologiche, ambiscono a risolvere problemi sociali emergenti attraverso modelli economicamente sostenibili.

In linea con le finalità di Torino Social Impact,  nel 2023 nasceva l’idea di un HUB progetti europei per l’economia sociale, avviato grazie al contributo della Camera  di Commercio di Torino, della Fondazione Compagnia di San Paolo, in coprogettazione con Weco Impresa Sociale,  partner di TSI impegnato nella promozione di approcci e metodi per la trasformazione sociale a fianco di istituzioni, imprese e realtà no profit. L’HUB intende potenziare le compotenze dell’ecosistema sull’europrogettazione per cogliere le tante opportunità finanziarie dell’Unione Europea sul tema dell’impatto sociale a livello comunitario.

Vista l’utilità e l’importanza dell’iniziativa nel contesto europeo attuale, nell’ottica di sinergia e collaborazione che caratterizza gli enti del territorio,  è stata formalizzata la volontà comune di potenziarla  e valorizzarla condividendone gli obiettivi, al fine di attrarre gli investimenti europei per l’economia sociale nel territorio torinese, con un approccio orientato al capacity building del partner di Torino Social Impact e alla partecipazione concreta ai bandi.

“L’HUB progetti europei per l’economia Sociale prevede una cabina di regia a cui contribuiscano tutti gli enti firmatari con l’obiettivo di pianificare le attività,  proporre iniziative, monitorare risultati. Siamo convinti che questa sinergia non potrà che moltiplicare il potenziale che l’iniziativa ha già dimostrato di avere nel suo primo anno di sperimentazione,  realizzata nell’ambito di Torino Social Impact. Fare sistema tra istituzioni per favorire la capacità di attrarre fondi per l’economia sociale è  strategico per supportare il territorio nel perseguire obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale- ha dichiarato il Segretario generale della Camera di Commercio di Torino, Guido Bolatto.

Mara Martellotta

È Torino la Capitale Europea dell’Innovazione 2024

È Torino la Capitale Europea dell’Innovazione 2024 (iCapital), riconoscimento che intende celebrare le città europee che sono all’avanguardia nella fornitura di soluzioni innovative a vantaggio dei loro cittadini.

L’annuncio ieri a Lisbona, città che aveva vinto questo premio lo scorso anno. A consegnare il premio al Sindaco Stefano Lo Russo sul palco principale del Web Summit, uno degli appuntamenti dedicati all’innovazione più interessanti d’Europa e sicuramente uno dei più importanti al mondo, la Commissaria europea all’innovazione, ricerca, cultura, istruzione e gioventù Iliana Ivanova.

“L’assegnazione del ‘Premio Capitale Europea dell’Innovazione 2024’ è un riconoscimento all’impegno e al lavoro per delineare una visione del futuro che abbia cittadini e comunità sempre al centro dei processi innovativi. L’innovazione è un potente strumento per creare ambienti più giusti, più sostenibili e vivibili.  Grazie alle nuove tecnologie e alla pianificazione urbana è possibile migliorare sia la qualità di vita dei cittadini sia i livelli di servizio pubblico rivolgendo la nostra attenzione a sostenibilità, efficienza energetica, comunicazioni e gestione delle emergenze” commenta il Sindaco Stefano Lo Russo.

“La nostra città – ricorda l’assessora all’Innovazione della Città di Torino, Chiara Foglietta, anche lei a Lisbona – ha saputo mostrare un approccio globale alla sperimentazione e all’innovazione, sfruttando la sua ricca storia e il suo ecosistema per affrontare le sfide urbane presenti e future. La città ha sviluppato una gamma di soluzioni innovative, dalle tecnologie per città intelligenti alle iniziative di innovazione sociale, e ha posto particolare attenzione alla collaborazione, all’inclusività e alle questioni ambientali”.

Per supportare la candidatura di Torino erano presenti all’evento tecnologico nella città portoghese diversi attori rappresentativi dell’ecosistema locale dell’innovazione e coinvolti nelle progettualità torinesi premiate: i due Atenei -Università di Torino e Politecnico di Torino-, la Camera di Commercio di Torino con Torino Social Impact, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Piemonte Innova.

La giuria ha evidenziato come fattori per l’assegnazione di questo premio il ruolo di iniziative come la piattaforma Torino City Lab, il laboratorio di innovazione aperto e diffuso della Città di Torino che dal 2021 si è arricchito con la Casa delle Tecnologie Emergenti CTE Next. Così come la collegata piattaforma Torino Social Impact con le numerose progettualità finalizzate a creare impatto sociale sul territorio. Strumenti ma soprattutto ecosistemi di attori ed energie che hanno consentito la co-creazione e la sperimentazione di soluzioni urbane all’avanguardia in condizioni reali in settori che vanno dalla Smart Mobility, allo Smart Living verso un modello di Città a zero emissioni e generativa di opportunità per tutti.

Attraverso iCapital, l’Unione Europea premia le città con ecosistemi di innovazione inclusivi. Il premio, giunto quest’anno alla sua decima edizione, identifica le città che riescono a connettere i cittadini con il mondo accademico, il settore privato e quello pubblico per migliorare il benessere dell’intera società, promuovendo allo stesso tempo l’innovazione rivoluzionaria.

Sono città che hanno adottato misure per rimodellare le proprie comunità incorporando l’innovazione nel tessuto della vita quotidiana, da iniziative pionieristiche di sostenibilità alla promozione di una trasformazione digitale inclusiva. Queste città innovative non solo hanno trasformato i loro paesaggi urbani, ma fungono anche da modelli per gli altri, dimostrando come l’innovazione possa essere uno strumento per il cambiamento sistemico e il progresso sociale.

A Torino – preferita a Espoo (Finlandia) e West Midlands (Regno Unito) nella categoria ‘Capitale Europa dell’Innovazione’ – andranno anche 1 milione di euro. Nella categoria ‘Città Innovative Emergenti’ ha vinto la città Braga (Portogallo), davanti Linz (Austria) e Oulu (Finlandia) .

Tra i vincitori delle precedenti edizioni Barcellona (2014), Amsterdam (2016), Parigi (2017), Atene (2018), Nantes (2019), Lovanio (2020), Dortmund (2021), Aix-Marseille Provence Metropole (2022) e Lisbona (2023). come Capitali europee dell’innovazione. Nella categoria delle città innovative emergenti, i vincitori precedenti sono Vantaa (2021), Haarlem (2022) e Linkoping (2023).

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Economia sociale: 5 enti riuniti per potenziare un HUB

Venerdì 15 novembre 2024, ore 11

Sala delle Colonne, Città di Torino – Piazza Palazzo di Città, 1

 Progetti Europei a servizio del territorio

La Camera di commercio di Torino, la Città di Torino, la Città Metropolitana di Torino, l’Università degli Studi di Torino e il Politecnico di Torino firmeranno un Memorandum of Understanding per collaborare all’HUB Progetti Europei per l’Economia Sociale nell’ambito di Torino Social Impact.

Torino Social Impact è una piattaforma aperta cui hanno aderito oltre 300 realtà tra imprese, istituzioni, operatori finanziari e soggetti del terzo settore, sottoscrivendo un MoU finalizzato a condividere idee, esperienze, progetti e risorse per catalizzare ed attrarre investimenti e forme di imprenditorialità che, sfruttando le nuove opportunità tecnologiche, ambiscono a risolvere problemi sociali emergenti attraverso modelli economicamente sostenibili.

In linea con le finalità di Torino Social Impact, nel 2023 nasceva l’idea di un HUB progetti europei per l’economia sociale, avviato grazie al contributo della Camera di commercio di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo, in co-progettazione con Weco Impresa Sociale, partner di TSI impegnato nella promozione di approcci e metodi per la trasformazione sociale a fianco di istituzioni, imprese e realtà non-profit. L’HUB intende potenziare le competenze dell’ecosistema sull’europrogettazione per cogliere le tante opportunità finanziarie dell’Unione Europea sul tema dell’impatto sociale a livello comunitario, in particolare dopo il lancio del Transition Pathway del Social Economy Action Plan Europeo e l’inserimento dei proximity and social economy ecosystems tra i 14 ecosistemi industriali per la ripresa economica europea e la realizzazione della doppia transizione verde e digitale.

Vista l’utilità e l’importanza dell’iniziativa nel contesto europeo attuale, nell’ottica di sinergia e collaborazione che caratterizza gli enti del territorio, è stata formalizzata la volontà comune di potenziarla e valorizzarla condividendone gli obiettivi, al fine di attrarre gli investimenti europei per l’economia sociale nel territorio torinese, con un approccio orientato al capacity building dei partner TSI ed alla partecipazione concreta ai bandi.

Durante la conferenza stampa saranno presentati alcuni dati sui risultati della sperimentazione avviata nel 2023, con la testimonianza della cooperativa sociale Progetto Tenda, che ha beneficiato con successo del supporto dell’HUB, vincendo un bando Erasmus+.

‘Capitale europea dell’innovazione 2024’: Torino tra le tre finaliste

 

Da sempre territorio di sperimentazione, Torino si conferma città all’avanguardia nell’innovazione.  Il  riconoscimento arriva direttamente alla Commissione Europea che ha scelto Torino tra le tre finaliste – le altre sono Espoo (Finlandia) West Midlands (Regno Unito) – del premio Capitale europea dell’innovazione 2024 (iCapital) che intende celebrare le città europee che sono all’avanguardia nella fornitura di soluzioni innovative a vantaggio dei loro cittadini.

Attraverso iCapital, l’Unione Europea premia le città con ecosistemi di innovazione inclusivi. Il premio identifica le città che riescono a connettere i cittadini con il mondo accademico, il settore privato e quello pubblico per migliorare il benessere dell’intera società, promuovendo allo stesso tempo l’innovazione rivoluzionaria.

“I finalisti di iCapital di quest’anno dimostrano che le città più innovative in Europa sono quelle che pensano oltre la tecnologia e mettono i cittadini al centro dell’innovazione – ha  commentato  Iliana Ivanova, commissaria europea  per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e la gioventù – . Attraverso politiche verdi, programmi di inclusione sociale o tecnologie urbane pionieristiche, queste città hanno dimostrato che l’innovazione è un potente strumento per creare ambienti più giusti, più sostenibili e vivibili”.

Sono città che hanno adottato misure per rimodellare le proprie comunità incorporando l’innovazione nel tessuto della vita quotidiana, da iniziative pionieristiche di sostenibilità alla promozione di una trasformazione digitale inclusiva. Queste città innovative non solo hanno trasformato i loro paesaggi urbani, ma fungono anche da modelli per gli altri, dimostrando come l’innovazione possa essere uno strumento per il cambiamento sistemico e il progresso sociale

“La nostra città – sottolinea l’assessora all’Innovazione della Città di Torino, Chiara Foglietta – ha saputo mostrare un approccio globale alla sperimentazione e all’innovazione, sfruttando la sua ricca storia e il suo ecosistema per affrontare le sfide urbane presenti e future. La città ha sviluppato una gamma di soluzioni innovative, dalle tecnologie per città intelligenti alle iniziative di innovazione sociale, e ha posto particolare attenzione alla collaborazione, all’inclusività e alle questioni ambientali”.

In questo processo è stato decisivo il ruolo di iniziative come la piattaforma Torino City Lab, il laboratorio di innovazione aperto e diffuso della Città di Torino che dal 2021 si è arricchito con la Casa delle Tecnologie Emergenti CTE Next. Così come la collegata piattaforma Torino Social Impact con le numerose progettualità finalizzate a creare impatto sociale sul territorio.  Strumenti ma soprattutto ecosistemi di attori ed energie che hanno consentito la co-creazione e la sperimentazione di soluzioni urbane all’avanguardia in condizioni reali in settori che vanno dalla Smart Mobility, allo Smart Living verso un modello di Città a zero emissioni e generativa di opportunità per tutti.

Dopo un intenso processo di selezione, che comprendeva interviste con dodici città semifinaliste, una giuria di alto livello composta da illustri leader dell’innovazione provenienti dal mondo accademico, economico e politico ha fatto la sua scelta (per saperne di più, consulta i precedenti membri della giuria). Basandosi sulla propria esperienza in settori quali ricerca, pianificazione urbana, innovazione digitale e sostenibilità, la giuria ha valutato attentamente la candidatura di ciascuna città promuovendo alla finale Torino, Espoo e West Midlands per la categoria ‘Capitale europea dell’innovazione’ e Braga, Linz e Oulu in qualità di ‘Città innovativa emergente europea’

Il 13 novembre 2024, durante la cerimonia di premiazione che si terrà a Lisbona, Portogallo, città vincitrice del premio iCapital 2023, verranno annunciati un vincitore e due secondi classificati per ciascuna categoria.

Oltre al prestigioso riconoscimento, il vincitore della categoria European Capital of Innovation riceverà un premio di 1 milione di euro, mentre i due secondi classificati otterranno ciascuno 100mila euro. Il vincitore della categoria European Rising Innovative City sarà premiato con 500mila euro, con due città seconde classificate che riceveranno 50mila euro ciascuna.

Tra i vincitori delle edizioni passate figurano città come Barcellona (2014), Amsterdam (2016), Parigi (2017) e Atene (2018), mentre nella categoria Rising Innovative City spiccano Vantaa (2021), Haarlem (2022) e Linkoping (2023).

Tutti i finalisti saranno invitati a unirsi alla prestigiosa rete Alumni iCapital, composta dai precedenti finalisti degli iCapital Awards, creando così un ecosistema di città all’avanguardia nell’innovazione.

Il premio iCapital è uno dei quattro premi Eic concessi nell’ambito di Horizon Europe, il programma quadro dell’Ue per la ricerca e l’innovazione. La gestione del premio è affidata all’Agenzia Esecutiva del Consiglio Europeo per l’Innovazione e delle Pmi, con i vincitori scelti a seguito di una valutazione condotta da due giurie di esperti indipendenti.

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“Progresso sostenibile”, incontro all’Environment Park di Torino

Si è svolto presso l’Environment Park di Torino, il parco tecnologico da oltre 20 anni tra i luoghi simbolo della città per i temi legati all’ambiente e alla sostenibilità, l’incontro dal titolo “DA 20 ANNI IN VIAGGIO”, organizzato da Uomo e Ambiente Società Benefit. Le parole “Progresso sostenibile”, che affiancano il logo aziendale sin dalla fondazione dell’azienda, testimoniano la visione lungimirante di un approccio al fare impresa che nel 2004 era impensabile e oggi alimenta il dibattito quotidiano. Da allora, Uomo e Ambiente opera come un sistema integrato e multidisciplinare di competenze che affianca aziende e organizzazioni pubbliche e private divulgando equità sociale e rispetto della natura, impatto positivo sull’ambiente e sulle persone, aiutandole in una crescita economica parallela a quella etica.

In occasione dei 20 anni di attività, i fondatori Nunzia Giunta e Mario Burrascano hanno organizzato un incontro di dialogo e scambio di competenze ed esperienze, che mira a ispirare e muovere all’azione altri soggetti della società civile, diventando dei veri market mover. Il tema del viaggio è servito da metafora per interpretare ogni punto di arrivo come un nuovo punto di partenza, perché soprattutto quando si parla di temi complessi come la sostenibilità non si è mai davvero arrivati.

Uomo e Ambiente, che è anche una delle 22 aziende piemontesi e 266 italiane ad oggi certificate B Corp, oltre a presentare i risultati dell’impatto della propria attività attraverso il Bilancio di Sostenibilità, ha riunito a Torino esperti di economia, gestione aziendale e sostenibilità per individuare nuove mete da raggiungere e scoprire insieme nuovi e sempre più completi e concreti approcci alla sostenibilità, affinché questa possa sempre più affermarsi come un naturale istinto all’azione.

Nei saluti istituzionali, Chiara Foglietta, assessora della città di Torino alla transizione ecologica e digitale, innovazione, mobilità e trasporti, ha sottolineato come la cittadinanza di Torino, dove è in atto un profondo cambiamento, non sia pronta e ne abbia ancora paura. Responsabilità, questa, della classe politica, che non è ancora riuscita a far capire che sostenibilità non è una parola che permette di ottenere una medaglia, ma una necessità per il bene di tutti, cittadini, imprese, enti, e che solo con un impegno condiviso si potrà realizzare.

L’introduzione ai lavori è stata affidata a Luigi Di Marco, coordinatore per l’Italia dell’ASviS Associazione per lo Sviluppo Sostenibile, che ha ripercorso le principali tappe verso i goal dell’agenda ONU 2030, le normative europee e gli obiettivi da soddisfare per le amministrazioni pubbliche, le aziende private e i cittadini tutti, e come agire nel pratico della quotidianità per raggiungerli. La parola cambiamento è tornata a più riprese: il cambiamento è in atto e ci impone di fare delle scelte, se non vogliamo esserne vittime. Anche se non vogliamo, i cambiamenti avvengono, quello tecnologico, climatico, la pandemia, la guerra… Possiamo scegliere di essere agenti del cambiamento che vogliamo. “Il futuro che vogliamo” non a caso era il motto della Dichiarazione Onu Rio +20 del 2012. Rispetto agli obiettivi da raggiungere, la corsa non è solo contro il tempo, ma anche contro i rischi già esistenti e sempre più preoccupanti di disinformation e misinformation,

Sul palco anche altri protagonisti:

L’avvocato Federico Riganti, ricercatore del Dipartimento di Management della Facoltà di Economia dell’Università di Torino;

Pietro Saccò, responsabile della redazione Economia del quotidiano Avvenire;

Franco Fassio, docente di cultura del design all’UNISG di Pollenzo;

Veruska Gennari, co-fondatrice insieme a Daniela di Ciaccio di 2bHappy, culture company che promuove un approccio scientifico alla felicità;

Sergio Bava, direttore commerciale imprese di Intesa San Paolo;

Marella Caramazza, Direttore Generale Istud Business School e Board Member del Cottino Social Impact Campus;

Alberto Robiati, esperto di innovazione e specializzato in Futures & Foresight Studies.