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Accolti ad Arte: Torino città pilota dell’inclusione con Fondazione CRT e Fondazione Paideia

 LABORATORIO DI INCLUSIONE NEI MUSEI E LUOGHI DELLA CULTURA
Risultati e prospettive di “Operatori museali e disabilità”, l’innovativo progetto di Fondazione CRT e Fondazione Paideia per formare il personale di settore ad accogliere i visitatori in difficoltà
 
Torino città pilota dell’inclusione con Fondazione CRT e Fondazione Paideia. Compie dieci anni Operatori museali e disabilità, l’innovativo progetto di accoglienza e inclusione nei musei e nei luoghi culturali “firmato” dalle due fondazioni. Per l’occasione, il convegno Accolti ad arte, in programma lunedì 9 maggio alle OGR Torino, farà il punto sui risultati e sulle traiettorie di sviluppo del percorso di formazione del personale di settore sul fronte dell’accoglienza dei visitatori con bisogni specifici e disabilità. Nata dalla vocazione sociale che, da sempre, contraddistingue Fondazione CRT e Fondazione Paideia, l’iniziativa – evoluta quest’anno in Operatori culturali per l’inclusione – è stata in grado di anticipare il cambiamento e di puntare sul capitale umano.
In dieci anni di attività, il progetto ha realizzato 41 corsi di base, 31 seminari tematici di approfondimento, 8 corsi di prima alfabetizzazione di Lingua dei Segni Italiana applicata al contesto museale, 6 laboratori di produzione di storie sociali, 1 workshop di incontro con le buone prassi del territorio e 13 esperienze di replicabilità del modello torinese a livello nazionale. Complessivamente, hanno partecipato al progetto circa 300 realtà culturali italiane e oltre 1.100 operatori del settore.
Inizialmente rivolto alle istituzioni museali, il progetto si è ampliato a tutti gli operatori delle realtà culturali dopo la positiva esperienza formativa pilota in OGR, con l’obiettivo di formare il personale per accogliere al meglio tutti i visitatori, a partire da quelli con bisogni specifici e con disabilità.
Qual è l’impatto generato dalle attività formative svolte e quali le prossime “sfide”? “Accolti ad arte” tira le fila di 10 anni di inclusione, partendo anche dall’indagine che ha coinvolto – attraverso modalità e strumenti differenziati – gli oltre 1.100 operatori culturali che, dal 2012, hanno preso parte alle attività formative del progetto.
Gli obiettivi raggiunti, riconosciuti dai partecipanti indipendentemente dal ruolo ricoperto nell’istituzione culturale, sono accomunati dalla parola “cambiamento”: il progetto, secondo le risposte pervenute, ha generato infatti un cambiamento in termini di forma mentis rispetto alla visione della disabilità (intesa non come elemento discriminante, ma come una caratteristica distintiva della persona su cui far leva); un cambiamento in termini di cultura organizzativa rispetto ai temi dell’inclusione e dell’accoglienza (l’accessibilità culturale è diventata, in molti casi, una politica strutturale: oltre il 60% degli enti ha introdotto nuovi strumenti, come percorsi guidati, l’utilizzo di storie sociali, la collaborazione con altre associazioni); una crescente attenzione a una progettazione inclusiva e design for all pensata, fin da subito, per tutte le tipologie di pubblico e non adattata successivamente a bisogni speciali.
L’indagine raccoglie inoltre alcune suggestioni sui possibili step futuri del progetto: la sua estensione ad altre realtà culturali, con un maggior coinvolgimento del Ministero della Cultura; una formazione costante on boarding del personale e il commitment delle direzioni e delle istituzioni; la promozione del Marketing museum; la necessità di confronto e scambio delle best practice; una forma di riconoscimento per i musei che abbiano completato il percorso, una sorta di “certificazione di inclusione”.
Fondazione CRT e Fondazione Paideia hanno unito le forze per fare di Torino un laboratorio per l’inclusione con il progetto “Operatori museali”, oggi un modello di riferimento per molte realtà culturali italiane di eccellenza – afferma il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia –. Questa buona pratica di welfare culturale e di comunità è inserita nella prima Agenda italiana della Disabilità, perché rende concreto il diritto alle pari opportunità: a partire da questo importante tassello dell’ecosistema dell’inclusione continueremo a progettare un futuro realmente a misura di tutti, insieme alle istituzioni, al Terzo Settore, al mondo profit e alla società civile”.
La bellezza dell’arte e il valore della creatività sono beni che devono essere realmente fruibili da tutti, proprio come avviene alle OGR Torino, il primo polo culturale italiano a essersi dotato di un decalogo dell’accessibilità degli eventi for all – dichiara Massimo Lapucci, Segretario Generale della Fondazione CRT e CEO delle OGR –. Investiamo sulla formazione del capitale umano e sul rafforzamento delle competenze del personale dei musei per creare una vera e propria rete di ‘ambasciatori’ dell’accoglienza: questa è la strategia vincente per rendere i luoghi della cultura sempre più attrattivi, contemporanei e competitivi anche a livello internazionale”.
La collaborazione con Fondazione CRT per questo progetto, che da dieci anni offre occasioni di formazione, scambio e arricchimento per chi lavora nei musei e nel mondo della cultura, è un esempio di progettualità capace di evolversi per rispondere alle necessità e alle sollecitazioni dei destinatari, che nel tempo sono diventati a tutti gli effetti co-promotori del percorso formativo. In questi anni si è lavorato per potenziare le competenze trasversali degli operatori, strutturando percorsi che portassero all’ideazione di attività pensate per tutti partendo dai bisogni delle persone con disabilità, ma soprattutto ad un’attenzione ai temi della relazione e dell’accoglienza, perché questa rappresenta il primo e fondamentale momento di incontro tra il visitatore e la realtà museale o culturale” ha commentato Fabrizio Serra, Segretario Generale di Fondazione Paideia.
Operatori culturali per l’inclusione prevede l’opportunità di accedere alle attività formative sia in presenza, sia a distanza: la sede di Fondazione Paideia in via Moncalvo 1 ospiterà le prime, mentre la piattaforma Zoom permetterà di partecipare alle seconde. È prevista anche la possibilità di usufruire di consulenze per la progettazione e la realizzazione di attività formative ad hoc per quelle realtà che desiderano coinvolgere massivamente il proprio personale.
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Fondazione CRT
Nata nel 1991, la Fondazione CRT è la terza Fondazione di origine bancaria italiana per entità del patrimonio. Ha erogato finora oltre 2 miliardi di euro per più di 40.000 progetti per l’arte, la ricerca, la formazione, il welfare, l’ambiente e l’innovazione nel Nord Ovest, in una dimensione nazionale e internazionale. La Fondazione sperimenta anche interventi di venture philanthropy e impact investing per un impatto sociale e ambientale. Uno dei principali esempi a livello europeo è la riqualificazione delle OGR Torino, riconvertite in un innovativo centro internazionale per l’arte e la cultura, le start up, la ricerca. Attiva nelle principali reti internazionali della filantropia, la Fondazione CRT collabora con le Nazioni Unite e altre organizzazioni su scala globale, tra cui Rockefeller Philanthropy Advisors, per rafforzare l’integrazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile nei propri interventi.
Fondazione Paideia
La Fondazione Paideia opera ogni giorno per offrire un aiuto concreto ai bambini con disabilità e alle loro famiglie. Nata nel 1993 per iniziativa delle famiglie torinesi Giubergia e Argentero, Paideia si impegna per costruire una società più inclusiva, responsabile e attenta ai bisogni di tutti. Perché nessuna famiglia possa sentirsi sola e nessun bambino escluso.

Clima: Torino a impatto zero, nel 2030 tra le 100 città

La Città di Torino rientra ufficialmente fra le 100 città europee che si impegneranno a diminuire le emissioni entro il 2030, diventando anche una “Mission City”, ovvero un hub di sperimentazione e innovazione in ambito climatico, esempio virtuoso per tutte le altre città europee.

“È stata premiata la capacità di Torino di avanzare proposte di valore e di grande qualità. Appena insediati ci siamo messi subito al lavoro per non farci sfuggire l’opportunità di poter avere risorse disponibili sull’ambiente e sulla qualità della vita dei cittadini. È una grande sfida quella della sostenibilità ambientale e le Città ricoprono un importante ruolo per costruire comunità più green. Questo riconoscimento è motivo di grande orgoglio per Torino e per i tutti i torinesi” ha dichiarato il sindaco Stefano Lo Russo.

“Siamo davvero felici di aver ottenuto questo risultato – ha dichiarato Chiara Foglietta, Assessora alla Transizione ecologica e digitale e alle Politiche per l’ambiente – Appena insediati abbiamo scelto di candidarci alla call europea, sapendo che sarebbe stata per tutta la Città un obiettivo alto e sfidante. La selezione è frutto della capacità di fare rete e sistema fra differenti attori e pone la Città tutta di fronte a una delle sfide più grandi e importanti per il prossimo decennio. Oggi abbiamo strumenti in più per scrivere il futuro di Torino”.

La Commissione Europea ha seguito una procedura molto rigorosa per selezionare le 100 città climaticamente neutre entro il 2030 e il risultato è una lista molto forte e diversificata di città e Paesi Europei coinvolti.

La Città di Torino insieme alle altre 99 città europee sarà sostenuta e guidata in questa sfida dal Mission Board for climate-neutral and smart cities della Commissione Europea, attraverso un processo multilivello e co-creativo che sarà formalizzato in un Climate City Contract, adattato ad ogni città. La Mission Board è pienamente ancorata alla strategia europea del Green Deal per rendere l’Europa climaticamente neutrale entro il 2050.

La Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha dichiarato, in occasione dell’annuncio di oggi, che la transizione verde si sta facendo strada in tutta Europa e che c’è bisogno di pionieri che si prefiggono obiettivi ancora più alti. “Queste città ci stanno mostrando la strada per un futuro più sano. Li sosterremo in questo. Iniziamo il lavoro oggi”.

Le Mission Cities riceveranno 360 milioni di euro di finanziamento Horizon Europe per il periodo 2022-2023 per avviare i percorsi di innovazione verso la neutralità climatica. Le azioni riguarderanno la mobilità sostenibile, l’efficienza energetica e la pianificazione urbana verde.

A livello locale, la Città sta già iniziando il dialogo con le principali istituzioni e coi partner strategici del territorio per portare avanti in maniera congiunta le azioni che potranno permettere di raggiungere l’ambizioso traguardo della neutralità climatica.

La candidatura alla call europea, presentata a gennaio 2022, prevedeva la compilazione di un questionario di descrizione della situazione della Città a livello di emissione di gas serra e le misure adottate per contrastarle in campo energetico, nei rifiuti, nel trasporto e in ambito smart city.

La candidatura è stata un lavoro di territorio partito da iniziative in corso, come la collaborazione con l’Energy Center del Politecnico di Torino. Il lavoro si svilupperà coinvolgendo il Politecnico, l’Università di Torino, la ESCP Business School e i numerosi attori dell’ecosistema locale presenti sulle due piattaforme di Torino City Lab e Torino Social Impact.

La Città di Torino vince la call europea “100 Climate-neutral Cities by 2030 – by and for Citizens”

La Città di Torino rientra ufficialmente fra le 100 città europee che si impegneranno a diminuire le emissioni entro il 2030, diventando anche una “Mission City”, ovvero un hub di sperimentazione e innovazione in ambito climatico, esempio virtuoso per tutte le altre città europee.

“È stata premiata la capacità di Torino di avanzare proposte di valore e di grande qualità. Appena insediati ci siamo messi subito al lavoro per non farci sfuggire l’opportunità di poter avere risorse disponibili sull’ambiente e sulla qualità della vita dei cittadini. È una grande sfida quella della sostenibilità ambientale e le Città ricoprono un importante ruolo per costruire comunità più green. Questo riconoscimento è motivo di grande orgoglio per Torino e per i tutti i torinesi” ha dichiarato il sindaco Stefano Lo Russo.

“Siamo davvero felici di aver ottenuto questo risultato – ha dichiarato Chiara Foglietta, Assessora alla Transizione ecologica e digitale e alle Politiche per l’ambiente – Appena insediati abbiamo scelto di candidarci alla call europea, sapendo che sarebbe stata per tutta la Città un obiettivo alto e sfidante. La selezione è frutto della capacità di fare rete e sistema fra differenti attori e pone la Città tutta di fronte a una delle sfide più grandi e importanti per il prossimo decennio. Oggi abbiamo strumenti in più per scrivere il futuro di Torino”.

La Commissione Europea ha seguito una procedura molto rigorosa per selezionare le 100 città climaticamente neutre entro il 2030 e il risultato è una lista molto forte e diversificata di città e Paesi Europei coinvolti.

La Città di Torino insieme alle altre 99 città europee sarà sostenuta e guidata in questa sfida dal Mission Board for climate-neutral and smart cities della Commissione Europea, attraverso un processo multilivello e co-creativo che sarà formalizzato in un Climate City Contract, adattato ad ogni città. La Mission Board è pienamente ancorata alla strategia europea del Green Deal per rendere l’Europa climaticamente neutrale entro il 2050.

La Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha dichiarato, in occasione dell’annuncio di oggi, che la transizione verde si sta facendo strada in tutta Europa e che c’è bisogno di pionieri che si prefiggono obiettivi ancora più alti. “Queste città ci stanno mostrando la strada per un futuro più sano. Li sosterremo in questo. Iniziamo il lavoro oggi”.

Le Mission Cities riceveranno 360 milioni di euro di finanziamento Horizon Europe per il periodo 2022-2023 per avviare i percorsi di innovazione verso la neutralità climatica. Le azioni riguarderanno la mobilità sostenibile, l’efficienza energetica e la pianificazione urbana verde.

A livello locale, la Città sta già iniziando il dialogo con le principali istituzioni e coi partner strategici del territorio per portare avanti in maniera congiunta le azioni che potranno permettere di raggiungere l’ambizioso traguardo della neutralità climatica.

La candidatura alla call europea, presentata a gennaio 2022, prevedeva la compilazione di un questionario di descrizione della situazione della Città a livello di emissione di gas serra e le misure adottate per contrastarle in campo energetico, nei rifiuti, nel trasporto e in ambito smart city.

La candidatura è stata un lavoro di territorio partito da iniziative in corso, come la collaborazione con l’Energy Center del Politecnico di Torino. Il lavoro si svilupperà coinvolgendo il Politecnico, l’Università di Torino, la ESCP Business School e i numerosi attori dell’ecosistema locale presenti sulle due piattaforme di Torino City Lab e Torino Social Impact.

Conferenza Ucid: filantropia, innovazione e impatto sociale. Ospite d’eccezione la Fondazione Cottino

Si parlerà di filantropia, di innovazione e di impatto sociale nel corso della conferenza promossa dalla sezione torinese dell’UCID il 18 ottobre prossimo. Ospite d’eccezione la Fondazione Cottino

La sezione di Torino dell’UCID , gruppo Interregionale Piemonte e Valle d’Aosta, promuove un incontro in programma lunedì 18 ottobre prossimo, alle 20.45, dal titolo “Dalla filantropia all’innovazione sino all’impatto sociale: insieme sulla strada verso un futuro migliore”. L’incontro si terrà nel Salotto delle Idee in corso Palestro 14, a Torino,
Si tratta di un’occasione di dialogo con la Fondazione Cottino, in cui intervengono Cristina Di Bari, vicepresidente della Fondazione stessa, e Giuseppe Dell’Erba, direttore generale. A moderare l’incontro sarà Marco Lazzarino, vicepresidente della sezione di Torino dell’Ucid.
La Fondazione Cottino crea e promuove la passione e l’azione imprenditoriale, diffondendo la conoscenza e le nuove frontiere del sapere. L’ingegner Giovanni Cottino, il suo fondatore, classe 1927, è stato premiato Torinese dell’anno 2020 dalla Camera di Commercio di Torino, che ha riconosciuto non soltanto il ruolo primario rivestito dalla Fondazione omonima nell’innovazione sociale e nella ricerca, ma ha anche voluto premiare la sua personalità e la sua capacità imprenditoriale, rivestendo egli stesso un ruolo centrale nell’innovazione sociale torinese.
La Fondazione Cottino, nata nel 2002, si è anche distinta in attività e impiego di risorse in ambito dell’education, attraverso il progetto “Cottino Impact Campus”, iniziativa capace di ben interpretare l’anima della Fondazione, con l’obiettivo di promuovere cultura e impatto, creando accademici e innovatori a livello nazionale e internazionale in grado di ideare nuove visioni del mondo più giuste e sostenibili.
Un’altra significativa iniziativa di solidarietà promossa dalla Fondazione Cottino è stata quella di intervenire nel periodo dell’emergenza pandemica, attraverso l’attivazione di un network filantropico e imprenditoriale sul territorio piemontese, volto all’acquisto di beni di prima necessità a condizioni economiche di favore, quali pasta, riso, farina, uova, caffè in scatola, affiancando a tali prodotti anche quelli a sostegno dell’igiene e della casa, per cercare di arginare nuove povertà he l’emergenza pandemica ha creato nel territorio urbano. Questa iniziativa ha fatto parte del più ampio progetto di “Torino Solidale”.

Mara Martellotta

Cibofficina, un laboratorio permanente di cucina sociale

Promuove sostenibilità ambientale, inclusione, sviluppo di comunità e accesso al cibo per tutti

 

La campagna online fino al 31 luglio ha già raccolto più di 4 mila euro e punta ad arrivare al tetto di 5 mila euro per essere co-finanziata da fondazione sviluppo e crescita Crt ed Eppela.

 

 

A Torino esiste un luogo speciale. Un luogo che da tempo è oggetto di un processo di rigenerazione urbana per restituire uno spazio comunale alla cittadinanza e mantenerlo quotidianamente aperto a proposte culturali e sociali dal basso. Questo luogo è l’ex Caserma La Marmora, divenuto nel 2011 Centro di Protagonismo Giovanile e Centro di Incontro, ed è proprio qui che si inserisce il progetto   CibOfficina a cura dell’Associazione Eufemia, tra le iniziative selezionate del bando +Risorse di Fondazione Sviluppo e Crescita CRT e online sulla piattaforma di crowdfunding Eppela.

 

Un progetto al servizio della cittadinanza, aperto e partecipato, interamente dedicato ad attività che riguardano il diritto al cibo e il prendersi cura della comunità. La CibOfficina contribuisce a diffondere buone pratiche sul territorio dal basso, sia a livello ecologico sia a livello socio-economico.

Si tratta infatti di un’esperienza inedita a Torino che ospita, in un unico luogo, diversi servizi utili ad assicurare l’accesso ad attrezzature adeguate, competenze e risorse alimentari per tutte e tutti. Nel rispetto dell’ambiente, con l0’obiettivo di riprogettare parte dell’ex caserma intorno al cibo come bene comune e sviluppare una serie di progetti, tra cui: Fornelli aperti e frigo di quartiere, con accesso libero alla cucina e alle eccedenze raccolte nei mercati; Mensa sociale UpToYou, per la preparazione e distribuzione dei pasti a partire dalle eccedenze; una Scuola del Cibo, con laboratori di cucina per l’inclusione socio-lavorativa, un calendario di eventi di comunità, dedicati al l’inclusione socio-culturale.

 

Mancano ancora pochi giorni per contribuire tramite donazioni alla realizzazione del progetto che ad oggi ha raccolto già 4.800 mila Euro e punta a raggiungere il tetto di 5mila Euro per poter essere co-finanziato da Fondazione Sviluppo e Crescita CRT secondo il meccanismo del matching grant: al raggiungimento del 50% dell’obiettivo fissato, le donazioni saranno raddoppiate da Fondazione Sviluppo e Crescita CRT fino al tetto massimo di 5 mila euro a progetto.

 

Link alla campagna di crowdfunding

CibOfficina: https://www.eppela.com/it/projects/30086-cibofficina

 

 

Fondazione Sviluppo e Crescita CRT

Costituita nel 2007 per iniziativa della Fondazione CRT, è un ente senza fine di lucro che collabora per lo sviluppo e la crescita del territorio di riferimento del fondatore, cui sono collegate le proprie finalità istituzionali. Opera affiancando l’attività istituzionale tradizionale della Fondazione CRT con molteplici attività a carattere innovativo, ascrivibili al campo ed alle logiche di impact investing.

La Fondazione Sviluppo e Crescita CRT ha come obiettivo il trasferimento delle competenze, lo sviluppo di nuove reti, l’incremento della sostenibilità dei progetti e la promozione dell’innovazione.

 

Eppela

È per contatti, progetti e raccolta la prima piattaforma italiana di crowdfunding reward-based e tra le prime 5 in Europa. Fondata a fine 2011 da Nicola Lencioni, è la prima realtà italiana ad aver inoltre ideato un modello di collaborazione in partnership, chiamato Mentoringpensato per aziende e istituzioni interessate ad utilizzare la piattaforma per individuare talenti e sostenere progetti meritevoli di interesse. Eppela ha come obiettivo ultimo quello di rivoluzionare il mercato del lavoro e dare valore ai suoi protagonisti. Un mercato che sia fondato sulla meritocrazia e sulla capacità di sfidare i limiti di un sistema estremamente burocratico.

 

 

 

Chi è Laura Orestano, AD di Socialfare, Center for Social Innovation

Rubrica a cura di Progesia Management Lab

Laura Orestano incarna alla perfezione il concetto di passione e concretezza perché il suo amore per ciò che fa porta a risultati precisi. È Amministratore Delegato di SocialFare, primo Centro per l’Innovazione Sociale in Italia e Presidente di SocialFare Seed, primo veicolo di seed impact investing in Italia. E’ anche membro del Consiglio di Amministrazione del Cottino Social Impact Campus, primo campus formativo completamente dedicato alla creazione di social impact culture. Vanta inoltre una lunga esperienza industriale in business strategy e innovazione sociale ed ha lavorato in UK, USA, Lussemburgo e Germania. Tra i suoi numerosi titoli ed incarichi ricordiamo: EU Social Innovation Expert, Fellow of the Royal Society of Arts (UK), Jury Member della EU Social Innovation Competition. Nel 2016 ha ricevuto il premio Women Economic Forum “Trailblazer Innovative Woman of the Decade” e nel 2018 è divenuta Partner di ActionAid Onlus. Perché quando cuore e testa dialogano tra loro, i risultati sono eccezionali e Laura Orestano ne è la dimostrazione.

Laura Orestano SocialfareQual è la mission di SocialFare e quali sono i progetti futuri?

“SocialFare ha una mission precisa: costruire innovazione sociale. Cosa significa? Significa sviluppare soluzioni innovative per rispondere alle sfide sociali contemporanee; lo facciamo attraverso l’accelerazione di conoscenza e di impresa a impatto sociale, cioè supportando con competenze e consulenza esperta chi voglia sviluppare nuovi prodotti, modelli e servizi rilevanti per le persone, per la comunità e creare quindi nuova economia a impatto sociale. L’impatto sociale è al centro della nostra impresa: è l’effetto positivo che ci poniamo come intenzione delle nostre azioni, per il miglioramento della qualità della vita, per la lotta alle disuguaglianze, per sostenere l’inclusione sociale, per generare innovazione davvero utile e rilevante per le persone. Per analizzare e rendere concrete queste intenzioni, abbiamo bisogno di know-how esperto, di un approccio sperimentale, di partnership ibride e di finanza coraggiosa e paziente. Le persone e le comunità diventano co-progettisti delle soluzioni per le sfide che devono, che dobbiamo, affrontare tutti i giorni, sono coinvolte nello sforzo progettuale e sono parte della soluzione. Questa visione, la visione dell’innovazione sociale, non è speculazione astratta, teorizzazione di pochi ma accade in Italia e nel mondo in modo sempre più definito, evoluto e apprezzabile attraverso sperimentazioni che davvero migliorano la vita delle persone, creano nuova impresa sostenibile, concentrandosi su ciò che conta davvero nella nostra vita quotidiana. Tutto questo richiede studio, sperimentazione, iterazione, rischio, passione e sinergie”.

Quando è nata SocialFare?

“SocialFare è nata come impresa sociale nel 2013 e attraverso il lavoro di una bellissima squadra è cresciuta nella reputazione, nei risultati, nel fatturato ma soprattutto nella qualità delle attività fatte insieme a tanti partner diversi e accompagnando tante nuove imprese a impatto sociale verso traguardi non scontati. Imprese fatte soprattutto da giovani con un obiettivo preciso: giocare il proprio ruolo nel mondo con gli altri e per gli altri grazie all’innovazione e all’intenzionalità di generare impatto sociale positivo attraverso l’azione imprenditoriale. Ne cito solo alcune, senza fare torto alle tante che abbiamo e stiamo accompagnando: UnoBravo, Restorative NeuroTechnologies, Epicura, Synapta, Kalatà, HumusJob, BonusX. Questa è la nuova “prateria” nella quale correre: l’Unione Europea con NextGenerationEU pone un forte accento e risorse considerevoli sulla coesione sociale, la sostenibilità integrale, l’impresa impact-driven che attrae talenti e passione; anche la finanza sta scoprendo il mondo impact e inizia ad investire e a creare fondi dedicati all’impresa a impatto sociale. Torino è un punto chiaro in questa nuova prateria”.

In cosa consiste l’approccio human-centered? 

“L’approccio human-centered o meglio il cosiddetto human-centered design fa parte dell’expertise di SocialFare. È un approccio progettuale che coinvolge la prospettiva della persona in tutte le fasi del processo di risoluzione di un problema. Le necessità e i comportamenti delle persone diventano centrali per analizzare e progettare soluzioni innovative. In SocialFare lavoriamo affinché la conoscenza tacita che c’è nelle comunità possa divenire esplicita e partecipare al processo di sviluppo di soluzioni rilevanti per i più”.

Che cos’è FOUNDAMENTA?

“Per arrivare ai nostri potenziali innovatori, a coloro che intenzionalmente vogliono creare impresa a impatto sociale, SocialFare ha lanciato già a fine 2015 la prima call per startup a impatto sociale, appunto, Foundamenta, che oggi è alla sua dodicesima edizione e che raccoglie, due volte l’anno, più di 400 candidature da tutta Europa. SocialFare seleziona tra tutte le candidature pervenute, quelle sulle quali ritiene di poter lavorare apportando competenze e valore aggiunto e le accompagna in un percorso intensivo di 4 mesi per farle divenire investibili e scalabili. Ma il primo passo lo facciamo noi, investiamo nelle startup che selezioniamo, attraverso il nostro veicolo di investimento SocialFare Seed. Sono orgogliosa di poter dire oggi che il modello e le competenze di accompagnamento messe in campo funzionano e lo dicono i risultati raggiunti dalle startup stesse”.

SocialFare ha supportato Restorative Neurotechnologies, la startup che ha ideato i dispositivi medici per la riabilitazione e il potenziamento cognitivo. Un traguardo importante per la telemedicina?

“Ecco, Restorative Neurotechnologies è un esempio di successo: non solo un traguardo importante in termini di soluzione innovativa, riabilitazione neurologica e cognitiva attraverso specifiche lenti ed esercizi digitali, ma anche in termini di scalabilità. Restorative NT ha raccolto recentemente investimenti per oltre 1 milione di euro da investitori diversi e importanti e il team è super concentrato sui prossimi passi: quindi un traguardo importante anche come modello di impresa a impatto sociale, forte in tecnologia, managerialità e capitali”.

Donna per lei significa?

“Significa ricchezza, molteplicità: essere donna significa essere ricca di potenzialità e aperta alla molteplicità del mondo, perché pronta ad includere con fiducia e concretezza. Come donna penso che la scelta di senso che diamo a questa ricchezza e molteplicità nel corso della nostra vita è quello che dovrebbe fare la differenza per noi stesse e per gli altri, impegnandoci per un futuro più equo, giusto e inclusivo”.

IL FOCUS DI PROGESIA

Foundamenta è la call di SocialFare, che raccoglie le candidature italiane da parte di start up, aziende a impatto sociale che vengono selezionate e portate nel programma di accelerazione dal Centro di Innovazione.

Due volte l’anno, attraverso questa call, i progetti delle giovani realtà imprenditoriali hanno l’opportunità di essere supportati nel proprio percorso di crescita e nella formulazione di servizi nuovi da immettere sul mercato.

Laura Orestano, Ceo di SocialFare, ci spiega quali sono le caratteristiche che devono possedere le start up innovative ad impatto sociale. “Le start up devono affrontare delle sfide sociali contemporanee, avendo molto chiara una teoria del cambiamento e sviluppando una risposta innovativa alla sfida sociale in corso. Al tempo stesso devono poter proiettare le proprie metriche verso e per una sostenibilità economica della propria proposta”.

“Faccio un esempio: una delle ultime start up che abbiamo selezionato e accompagnato nel nostro programma di accelerazione si chiama Unobravo, una piattaforma di psicoterapia online per italiani residenti all’estero, che abbiamo supportato nella sua crescita.  Oggi questa start up ha un fatturato notevolissimo, è molto attrattiva e ha già raccolto molti investimenti.

Qual è l’impatto sociale che crea? “Un miglioramento del benessere e della qualità di vita delle persone”, spiega Laura Orestano. “La popolazione target, come quella dei connazionali all’estero, ha l’opportunità di beneficiare di servizi di psicoterapia in lingua madre, disponibile secondo il fuso orario di propria localizzazione, per agevolare l’esperienza nel paese ospitante e favorire l’integrazione nel tessuto sociale.

Inoltre, spiega la Dott.ssa Orestano, “la start up, attraverso i suoi ricavi è riuscita a raggiungere una sostenibilità economica importante e di lungo periodo. Questo significa che il mercato valorizza e premia le soluzioni innovative e facilmente fruibili da parte degli utenti target”.

Quali sono dunque le best practice che aiutano le start up innovative a raggiungere risultati concreti? SocialFare ci propone delle indicazioni da seguire:

  • Presentare un progetto che risponda in modo innovativo alle sfide sociali contemporanee;
  • Organizzare un team dedicato, con specifiche competenze; un team che crede in quello che fa e vuole provare e testare la propria idea, raccogliendo metriche ed evidenze di funzionamento e market fit;
  • Acquisire e sviluppare know-how che permetta di iterare e sperimentare le versioni del prodotto/servizio/modello;
  • Applicare strumenti e metodologie universalmente riconosciute: human-centered design, design sistemico, design-thinking, agile & lean;
  • Presentarsi ad un network di investitori a impatto sociale per i quali la soluzione d’impresa possa rappresentare un’interessante sperimentazione e un modello attrattivo nel quale investire per favorirne la scalabilità.

“Un mix di creatività, spirito di iniziativa, empatia e coraggio costituiscono, infine, il motore del cambiamento e la capacità di trovare soluzioni fuori dagli schemi tradizionali, davvero rilevanti per le persone e le comunità”.

 

Coordinamento: Carole Allamandi
Intervista: Barbara Odetto
Focus: Daniela Argentina

ImpacTO: Sport Innovazione Futuro

Il 10 Giugno 2021 partirà la seconda edizione di ImpacTO: Sport, Innovazione e Futuro. L’evento, organizzato dall’associazione di promozione sociale Sport Innovation Hub (SIH) presso il J | Hotel di Torino, con il contributo della Camera di commercio di Torino e il patrocinio della Regione Piemonte, saranno due giornate di scambio e confronto per ripensare lo sport come motore di sinergia tra le tecnologie avanzate, i progetti imprenditoriali e un futuro sostenibile per i giovani.

Come in passato, l’evento riunisce attori di vari livelli, col fine di progredire in un lavoro congiunto per rendere lo Sport una filiera forte, coesa, dinamica e di qualità.

La Sfilata

La giornata si concluderà con la Sfilata “Sport e Innovazione”, in cui per la terza edizione consecutiva gli studenti saranno protagonisti. Progetto anche questo di natura formativa. I giovani, infatti sfileranno con capi di abbigliamento e attrezzature sportivi forniti da molte imprese made in Italy operanti nei settori dello Sport e del Benessere nel tempo libero.

Tre i licei sportivi partecipanti: Norberto Bobbio di Carignano, I.I.S Primo Levi e Istituto Sociale di Torino. Quasi una ventina le aziende aderenti: Advanced Distribution, Beaths, Cober, Central Project, Decathlon, Desmotec, Indico Technologies, Ferrino, Mizuno, Northwave, OSBE, Pella, Salice, Snauwaert, Stamperia Alicese, Starvie e Untraced.

Tante le novità di quest’anno, dai nuovi tessuti per garantire isotermia e impermeabilità alle mascherine studiate per gli sportivi; ai prodotti eco-ideati ai caschi forniti di tecnologia bluetooth; dalla leggerezza dei materiali per le racchette da gioco, ai capi confezionati con tessuti tecnicamente avanzati, al design di ispirazione africana. La linea innovativa casual, tutta italiana, ispirata all’Arma dei Carabinieri; il classico che contrasta con le originali divise da gioco per un mercato emergente in forte crescita, quello degli e-Sports.

A conclusione della sfilata saranno consegnati gli “Sport Innovation Awards”, assegnati dall’associazione SIH lo scorso mese di dicembre. Una cerimonia dal vivo posticipata a causa della pandemia.

J | Hotel – Via Traves, 40 – Torino 10 e 11 Giugno 2021

A Torino il turismo post pandemia riparte grazie all’ospitalità diffusa

Il 19 maggio Wonderful Italy mette a confronto i player del settore con “Benvenuti a Torino”

una call aperta e gratuita, dedicata ai piccoli imprenditori e proprietari di locazioni turistiche

Gli organizzatori: “Affitti brevi e case vacanza la chiave per ripartire dopo il crollo degli arrivi”

 

Il rilancio del turismo post Covid-19 a Torino è possibile attraverso l’ospitalità diffusa, caratterizzata da affitti brevi e case vacanza. I principali player del settore dialogano insieme nel tavolo di confronto on-line organizzato da Wonderful Italy mercoledì 19 maggio, dalle ore 16 sulla piattaforma Google Meet. Ripensare Torino e le località piemontesi come destinazione turistica in seguito alla pandemia è l’obiettivo dell’evento virtuale e gratuito dal titolo “Benvenuti a Torino! Ospitalità diffusa per l’accoglienza turistica di qualità”. Tra i relatori a confronto su dati, trend attuali e segnali incoraggianti per il rilancio del settore segnaliamo Turismo Torino e Provincia, Torino Airport, Osservatorio Turismo della Regione Piemonte e Assifero – Associazione Italiana delle Fondazioni ed Enti della Filantropia Istituzionale.

«Torino ha chiuso il 2020 a meno 70 per cento di arrivi e meno 61 per cento di pernottamenti rispetto all’anno precedente. Da qui l’urgenza di puntare su un’offerta di ospitalità diffusa e servizi di qualità per contribuire al rilancio del turismo nella destinazione» raccontano gli organizzatori, commentando i dati dell’Osservatorio Turistico Regionale. Dopo Palermo e Napoli, è Torino la terza tappa dell’incontro dedicato ai proprietari e gestori di case vacanza e locazioni turistiche, promosso dal network italiano Wonderful Italy, lanciata dal fondo Oltre Venture. Società attiva nell’ospitalità con privati e piccoli imprenditori locali per offrire servizi turistici ed esperienze di conoscenza del territorio, valorizzando le comunità locali, Wonderful Italy è nata con l’obiettivo di sviluppare territori Italiani ad alto potenziale attraverso il turismo.

«È il momento di reinventare nuovamente l’offerta e crediamo che Torino e il Piemonte siano un’area che si presta molto bene allo sviluppo turistico, forti della presenza di case di pregio, sia nei centri storici delle principali città sia nell’hinterland, e grazie ai grandi asset come la storia e la cultura, il cibo e le numerose attrazioni naturalistiche e sportive: dal verde della pianura, i laghi, la fascia collinare, fino alla montagna – spiegano Loredana Gazzera, amministratrice delegata e Lavinia Fanari, responsabile sviluppo dell’Hub Piemonte di Wonderful Italy – non secondaria la forte presenza industriale che porta sempre flussi di professionisti che possono apprezzare un tipo di pernottamento meno tradizionale e al contempo più flessibile e indipendente».

I dati dell’Osservatorio Turistico Regionale

Secondo l’Osservatorio Turistico Regionale, gli effetti della pandemia in Piemonte si sono concretizzati in un calo del 53% di pernottamenti e del 57% degli arrivi rispetto al 2019. In particolare si registra una maggiore flessione nei movimenti dall’estero (-67% di arrivi e -63% di pernottamenti) e una flessione seppur leggermente meno marcata nei movimenti nazionali (-51% di arrivi e -46% di pernottamenti). Torino ha subito un duro colpo chiudendo a -70% di arrivi e -61% di pernottamenti, con i soli mesi di agosto, settembre e ottobre che registrano un calo al di sotto del 50%. «Vi sono tuttavia segnali incoraggianti – assicurano gli organizzatori di Benvenuti a Torino – così nasce l’esigenza di puntare su un’offerta di ospitalità diffusa e di alleanze con gli ambiti della cultura e dell’innovazione sociale per contribuire al rilancio del turismo nella destinazione». 

Le statistiche e i trend di Wonderful Italy

 

«Pre-Covid la nostra utenza era prevalentemente straniera con una percentuale che varia a seconda degli hub tra il 60 e il 70% del totale. Lo scorso anno la situazione si è ribaltata e stimiamo che gli italiani siano stati il 90% – spiega Michele Ridolfo, amministratore delegato e co-fondatore di Wonderful Italy –. La composizione degli ospiti è variegata, però sia per gli italiani sia per gli stranieri, il nocciolo duro è rappresentato da famiglie e coppie. Questi due cluster cubano insieme oltre il 70% del totale e negli anni abbiamo notato la maggiore propensione degli stranieri a viaggiare in gruppo». Ogni Hub si caratterizza per le sue specificità e stagionalità. Il soggiorno medio è di 5 giorni. «Le caratteristiche maggiormente ricercate lo scorso anno dai nostri ospiti sono state in ordine: wi-fi, piscina, giardino, dotazione completa di elettrodomestici e terrazzo mentre le esperienze più votate nel 2020 sono state, in ordine, arte e cultura, enogastronomia, sport, natura» conclude Ridolfo.

L’evento, i temi e i relatori

“Benvenuti a Torino”, dedicato ai proprietari e gestori di case vacanza e locazioni turistiche, ha un duplice obiettivo: condividere dati esclusivi sui trend del turismo 2021 e opportunità per la destinazione Torino (previsione flussi, occupazione e tariffe medie, collegamenti aerei) e offrire opportunità di confronto su esperienze, strategie e innovazioni praticabili a breve e medio termine con attori istituzionali e operatori dell’ecosistema turistico. Un programma fitto di interventi e argomenti centrali nel dibattito della filiera turistica, dagli asset tradizionali fino al Terzo settore. Karin Venneri, presidente Associazione Start up Turismo e direttrice strategia Wonderful Italy parlerà di Trend e Strategia 2021Cristina Bergonzo, responsabile dell’Osservatorio Turistico della Regione Piemonte analizzerà la ricettività alberghiera e le locazioni turistiche in Piemonte mentre l’intervento di Alessandra Tormena, responsabile Promozione e Sviluppo Mercati Turismo Torino e Provincia, verterà sulle strategie di promozione turistica per Torino post Covid-19. Si parlerà anche degli asset per il rilancio della destinazione come l’aereoporto di Torino, le Fondazioni e il Terzo settorele partnership e gli strumenti per l’extralberghiero e l’abitare temporaneo. Modera Maurizio Giambalvo, Ricerca & Sviluppo Progetti speciali di Wonderful Italy. Al centro del dibattito il ruolo che può giocare nel rilancio del turismo post-Covid un fenomeno in crescita come quello degli affitti brevi e case vacanza e una riflessione sulle alleanze operative e istituzionali necessarie per creare un network di ospitalità diffusa sicura, accogliente e legale.

Per partecipare all’evento è necessario compilare il modulo: www.bit.ly/32FPmVL. Per ulteriori informazioni scrivici qui: progetti.speciali@wonderfulitaly.eu o contatta il 3391697263.

Wonderful Italy lanciata dal fondo di Impact Investing Oltre Venture, è nata con l’obiettivo di sviluppare territori Italiani ad alto potenziale attraverso il turismo. La missione è quella di generare sviluppo locale sostenibile attraverso il turismo. Wonderful Italy è operativa in 8 aree geografiche con oltre 600 case e 250 diverse esperienze turistiche, da circa un anno è attiva anche in Piemonte. Offre ospitalità tramite la gestione, riqualificazione e promozione di abitazioni locali sotto utilizzate. Gestisce professionalmente, per conto dei proprietari, accoglienza degli ospiti, pulizie e manutenzione degli appartamenti attraverso personale e aziende locali altamente selezionate. L’ospitalità in case private è arricchita da servizi complementari ed esperienze per svelare al turista la meraviglia dei territori, la cultura e le tradizioni locali. Wonderful Italy ha l’ambizione di diventare il primo network italiano di ospitalità ed esperienze in luoghi autentici supportando le comunità locali e innescando processi di sviluppo territoriale coinvolgendo le persone del luogo.

Un nuovo modello di housing sociale per ridurre l’emergenza abitativa

Questa mattina a Barriera di Milano è stato consegnato un alloggio a una famiglia egiziana beneficiaria di Homes4All, la startup innovativa che favorisce la rigenerazione urbana attraverso l’intervento di una rete di investitori privati.

Hanno partecipato, tra glia altri, la sindaca Chiara Appendino e la vicesindaca, con delega al welfare, Sonia Schellino.

Con la collaborazione di UniCredit – attraverso il programma di Social impact banking – e dopo le prime acquisizioni immobiliari in aree differenti della città di Torino, tra cui Aurora, Barriera di Milano, Falchera, Madonna di campagna, Homes4All ha accompagnato le prime 3 famiglie beneficiarie negli appartamenti e nel mese di giugno è previsto l’inserimento di altri nuclei familiari.

Il divario crescente tra i valori del mercato immobiliare e i redditi, il cambiamento dei bisogni e le crescenti difficoltà acuite dalla pandemia Covid hanno generato un aggravamento dell’emergenza abitativa a cui le città fanno fatica a dare risposta. I dati evidenziano una situazione in cui nel 2020 il 58% degli italiani ha avuto difficolta economiche (+12% rispetto al 2019, come emerge dai numeri dell’Osservatorio sul bilancio del welfare delle famiglie italiane) e quasi 6 famiglie su 10 hanno difficoltà a pagare le rate del mutuo o i canoni di locazione.

L’impatto che questa situazione genera sul sistema abitativo pubblico è elevato, poichè esercita un’ulteriore pressione da parte dei nuclei sfrattati sulle liste di attesa dell’Edilizia Residenziale Pubblica mentre, paradossalmente, aumenta il numero degli appartamenti vuoti nelle città.

È proprio su questo patrimonio inutilizzato che sta intervenendo Homes4All, un nuovo modello di housing sociale finalizzato a ridurre l’emergenza abitativa generando un forte impatto sociale sul territorio: provvede alla acquisizione e gestione degli immobili, li ristruttura mettendoli a norma e accompagna le famiglie negli alloggi assegnati ad un affitto sostenibile.

La collaborazione con i servizi sociali e il terzo settore permette l’inserimento degli inquilini in un percorso di rafforzamento dell’autonomia economica generando un impatto positivo sulle città e riducendo il peso delle emergenze abitative sui servizi di accoglienza. Il percorso è poi ulteriormente facilitato dalla piattaforma Solidali4All dove si attivano campagne di raccolta beni, tempo o denaro per le famiglie in difficoltà.

Il modello Homes4All si è dimostrato utile e replicabile in altri ecosistemi cittadini, come Genova e sono in corso i lavori per la replicabilità in Lombardia.

Social Innovation Academy: nuove soluzioni per rispondere alle sfide sociali

La Città di Torino e la Camera di commercio di Torino sono partner del progetto europeo ASIS “Alpine Social Innovation Strategy” nell’ambito del programma europeo Interreg Alpine Space. Il progetto, che mira a sviluppare e promuovere una nuova visione dell’innovazione sociale nello Spazio Alpino, aumentandone la capacità di proporre politiche pubbliche a supporto dell’innovazione sociale, ha coinvolto 10 partner da Austria, Francia, Germania, Italia e Slovenia.

Le due giornate di Social Innovation Academy, organizzate nella cornice di Torino Social Impact e con la collaborazione di Biennale Democrazia, affronteranno il tema del ruolo del settore pubblico come stimolo per l’attivazione di progetti di innovazione sociale e welfare generativo, oltre alle norme innovative a disposizione per le PA per sperimentare e innovare e alla misurazione dell’impatto sociale come chiave di lettura per la promozione di progetti e di azioni positive per la comunità.

Queste giornate di formazione hanno lo scopo di guidare i partecipanti alla scoperta degli output generati dal progetto e stimolare la discussione, approfondendo le sfide e i temi emersi declinandoli a livello locale.

La SI Academy sarà strutturata in 3 moduli ed organizzata in modalità online.

Mercoledì 24 marzo 2021

Ore 10 – 13 “Il ruolo delle comunità e del settore pubblico nello stimolo e nel supporto a progetti di Innovazione Sociale e Welfare generativo”

Ore 15 – 17.30 “Innovazione Sociale nelle pubbliche amministrazioni. Stato dell’arte degli strumenti normativi e organizzativi”

Giovedì 25 marzo 2021

Ore 10 – 12.30 “Impatto sociale tra metodologie, misurazione e applicazione concreta nelle PA”

Il programma dettagliato è consultabile su Eventbrite, dove sono attive le iscrizioni:

https://www.eventbrite.it/e/142474680605

Sarà possibile anche per i non iscritti poter seguire la diretta sul canale Youtube di Torino Social Impact.

Il progetto Asis chiuderà i lavori il primo Aprile con una ulteriore giornata dedicata all’innovazione sociale, l’Alpine Social Innovation Day. Dopo una sessione plenaria, la giornata si articolerà in 6 workshop, interrogandosi su come l’innovazione sociale cambi la cooperazione e l’azione pubblica, sulla base di testimonianze, sperimentazioni pilota europee e alcuni dei risultati del progetto ASIS. Inoltre, saranno organizzate diverse sessioni di networking, per stimolare le conversazioni e dare ai partecipanti l’opportunità di incontrarsi virtualmente e condividere opportunità.

Il workshop 5 è dedicato all’impatto sociale:  “Impatto sociale, metodologie, misurazioni e applicazioni concrete”.

L’evento conclusivo internazionale – 1 aprile –  è aperto al pubblico.

Programma dettagliato e le iscrizioni:

https://www.to.camcom.it/alpine-space-innovation-day

Ulteriori informazioni sul progetto ASIS e sulla SI Academy

https://www.alpine-space.eu/projects/asis/en/home

www.socialinnovationstrategy.eu

https://socialinnovationstrategy.eu/event/the-social-innovation-academy-italy/