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Rock Jazz e dintorni I 40 anni degli Africa United e Elio per Iannacci

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Martedì. Al Magazzino di Gilgamesh si esibiscono gli Altieri &Friends. All’Otium Pea suona il quintetto Rhythm and Bones.Al Jazz Club è di scena il duo Landscape.

Mercoledì. Sempre al Jazz Club suona l’armonicista Eros Fine Harp. Al Magazzino sul Po si esibisce il cantautore Pietro Berselli preceduto da Davide Rosolini.

Giovedì. Al Blah Blah sono di scena i Cibo e gli Actionmen. Al Jazz Club suona il quartetto del chitarrista Max Gallo. Al Teatro Colosseo si esibiscono I Musici di Francesco Guccini:Vince Tempera , Pier Luigi Mingotti, Juan Carlos “Flaco” Mondini e Antonio Marangolo. Al Cafè Neruda suonano gli Harlem Swing Society mentre al Dash sono di scena i Melty Groove.

Venerdì. Al Jazz Club il trio acustico di Marco Betti rende omaggio alla figura del sassofonista Joe Henderson (il giorno successivo nello stesso luogo in versione elettrica).Al Blah Blah sono di scena i Bachi da Pietra. Al Molo di Lilith tributo a Django Reinhardt da parte del trio di Marco Parodi. Al Folk Club è di scena Tres Mundos ovvero Carlos “El Tero” Bruschini ,Roberto Taufic e Fausto Beccalossi. Al Magazzino sul Po si esibisce Federico Sirianni. All’Arteficio sono di scena Ruàn, Casalis, Niccolò Piccini e Ondivaghi. All’Off Topic si esibisce Scarda.

Sabato. Al Capolinea 8 suona il quartetto dell’organista Hammond Enrico Perelli. Al Teatro Colosseo Elio canta e recita Jannacci nello spettacolo “Ci vuole orecchio”. All’Arteficio serata blues con Al B & The Bad Guys. Al Teatro Sociale di Pinerolo gli Africa United festeggiano i loro 40 anni di attività. Al Folk Club sono di scena il chitarrista Jordi Flores e la cantante Mercedes  Cortès. Al Circolo della Musica di Rivoli Rodrigo D’Erasmo e Roberto Angelini , rendono omaggio alla memoria di Nick Drake. Allo Ziggy suonano Ambusur e Procioney Rock Band .

Domenica. Al Blah Blah si esibisce Lorenzo Valdambrini.

Pier Luigi Fuggetta

Rock Jazz e dintorni: Nino D’Angelo e i Lou Dalfin

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA

 

Martedì. Al Jazz Club suona il pianista Danilo D’Agostino. Al Le Roi alcuni esponenti del beat italiano si esibiscono a sostegno dell’Ucraina.

Mercoledì. Al Jazz Club è di scena il cantante chitarrista Roberto Zorzi.

Giovedì. Al Cafè Neruda suona il trio di Luigi Tessarollo. Al Cap 10100 si esibisce il cantautore Alessio Bondì. Al Jazz Club è di scena il quartetto The Hot Pots. Al Dash suonano i The Bridgers Company mentre al Magazzino di Gilgamesh si esibisce il quintetto Black &Blue.

Venerdì. All’Askatasuna suona l’Ukulele Turin Orchestra. Alla Suoneria di Settimo sono di scena i Lou Dalfin. Al Teatro Colosseo recital di Nino D’Angelo. All’Arteficio suonano i Fine Harp Blues Revue con l’armonicista Eros Barbin. Al Folk Club è di scena il supergruppo Session Americana. All’Off Topic si esibisce la cantautrice Mèsa con Simo Veludo e Brxit. Al Blah Blah sono di scena i Dobermann mentre al Magazzino sul Po suona il trio Sloks con i Cani Sciorrì. Allo Ziggy si esibiscono I Boschi Bruciano.

Sabato. All’Off Topic si alternano Fausia, Vea, Jacopo Perosino e Anna Castiglia. Al Blah Blah è di scena il duo Kick. Al Cap 10100 si esibisce la Turin Soul Orchestra con il vocalist Samoo. Allo Ziggy suona il quartetto la Trappola di Dalian.

Domenica. Al Jazz Club si esibisce il sestetto Boogianen. Al Teatro Garybaldi di Settimo va in scena lo spettacolo “Decamerock”, con Massimo Cotto, Mauro Ermanno Giovanardi e Chiara Buratti.

 

Pier Luigi Fuggetta

Rock Jazz e dintorni Fiorella Mannoia e il duo Spaccamonti & Gabrielli

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Gli appuntamenti musicali della settimana

 

Martedì. Al Magazzino di Gilgamesh suona il chitarrista blues Max Altieri. Al Circolo della Musica di Rivoli Cecilia e Carlot-ta, dedicano la loro esibizione alle figure di Demetra e Persefone.

Al Jazz Club si esibiscono i Wood Gast mentre al Blah Blah sono di scena i Lords of Altamont.

Mercoledì. Al Jazz Club la jam session blues vede protagonista Samuele Di Nicolantonio e Tom Harp Newton. Al Teatro Colosseo recital di Fiorella Mannoia.

Giovedì. Al Jazz Club suona il trio del sassofonista Fuat Sunay. Al Cap 10100 per la rassegna “Cappunk”, si esibiscono Le Schiene di Schiele, Distinto, Lechuck + i Meganoidi  in versione acustica. Al Blah Blah suona il chitarrista Paolo Spaccamonti con il pluristrumentista Enrico Gabrielli. Al Cafè Neruda si esibisce il trio della pianista Chiara Nicora.

Venerdì. Al Jazz Club tributo a Thelonious Monk con il trio acustico del batterista Marco Betti, (il giorno dopo sempre al Jazz Club in versione elettrica). Al Blah Blah sono di scena i Pankow.  All’Arteficio blues con Paolo Demontis & The Good Gheddo. Al Folk Club si esibisce Davide Ambrogio. Allo Ziggy suonano i Carthago e Tramontana.

Sabato. Al Folk Club per “Radio Londra” è di scena la vocalist Adrienne West. Alla Suoneria di Settimo Ginevra Di Marco presenta lo spettacolo “Quello che conta”, con le canzoni di Luigi Tenco. Al Blah Blah suonano i Linda Collins. Al Cap 10100 si esibiscono gli Intelligent Music Project  mentre allo Ziggy sono di scena i Pinhdar preceduti dai Varylem.

Domenica. Al Jazz Club si esibisce la cantante Karima.

 

Pier Luigi Fuggetta

 

Rock Jazz e dintorni: Loredana Bertè e Pippo Pollina

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Martedì. Al Jazz Club suona il pianista Massimo Danilo Ilardo. Al Folk Club è di scena Pippo Pollina con il Palermo Acoustic Quintet.

Mercoledì. All’Osteria Rabezzana suona il Trio de Janeiro con la cantante Sabrina Mogentale, Gilson Siveira e Fabrizio Forte. Al Jazz Club jam session con Big Harp e Vinny Petrone.

Giovedì. Al Cafè Neruda suona il quartetto del sassofonista Luca Biggio mentre al Dash si esibisce il quartetto di Fuat Sunay. Al Teatro Colosseo recital di Loredana Bertè. Al Jazz Club sono di scena i Dipinti di Blues.

Venerdì. Al Jazz Club suona il trio del pianista Emanuele Sartoris. All’Arteficio si esibiscono Dodo &Charlie. Al Teatro Colosseo arrivano i Tiromancino. Al Magazzino sul Po suona il quintetto del sassofonista Pietro Santangelo. Al Blah Blah si esibiscono gli Estetica Noir.

Sabato. Al Capolinea 8 è di scena il quartetto Black Inside. Al Teatro Colosseo suona Jimmy Sax con la Symphonic Dance Orchestra. Al Jazz Club si esibisce il quartetto di Gigi Venegoni e Roberta Bacciolo. Al Magazzino sul Po suonano i Baklava Klezmer Soul.

Domenica. Al Jazz Club è di scena il quartetto Tchelegooro.

Pier Luigi Fuggetta

Rock Jazz e dintorni Raf & Umberto Tozzi e Seeyousound

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Lunedì. Al Teatro Colosseo secondo concerto consecutivo per Raf & Umberto Tozzi.

Martedì. Al Jazz Club suona la The Bright Humansband.

Mercoledì. Al Capolinea 8 si esibisce l’Homelanders Trio. Al Jazz Club è di scena la Big Harp Blues Night Jam con ospite Roberto Zorzi.

Giovedì. Al Cafè Neruda suona il chitarrista Matteo Salvadori.Al Jazz Club si esibisce il trio Greselin- Defilippi-Bradascio. All’Hiroshima Mon Amour è di scena il cantautore Giancane.

Venerdì. Al Capolinea 8 suona il quartetto Train Power Blues.Allo Ziggy sono di scena i Bone Rattler. Al cinema Massimo si inaugura Seeyousound con la proiezione del film di Stephen Kijak “Shoplifters of The World” sulla fine degli Smiths,preceduto dalla sonorizzazione del cortometraggio “Suf” di Titus Meszaros a cura della compositrice Ginevra Nervi. Al Cafè Neruda suona il trio Gurrisi-Piccirilo-Fasano. Al Folk Club si esibisce Peppe Voltarelli.

Sabato. Al Jazz Club suona il trio del pianista Davide Cabiddu. Al Cafè Neruda sono di scena gli Ecgi  Soul Gang. Per il programma di Seeyousound due film di Stephen Kijak : “Stones in Exile” e “Sid &Judy”. Al Capolinea 8 suona il quartetto di Lorenzo Minguzzi mentre allo Ziggy si esibiscono i Fratelli Lambretta. Al Blah Blah sono di scena Battilastra e Ozora.

Domenica. Al Jazz Club suona il quartetto del trombettista Mauro Brunini con il chitarrista Max Gallo. Per Seeyousound proiezione de “L’Inferno” con musica di Enrico Gabrielli e anche “A-Ha:The Movie” del regista Thomas Robsahm.

Pier Luigi Fuggetta

La settimana al Circolo dei Lettori

GLI INCONTRI AL CIRCOLO 

Ingresso libero fino a esaurimento posti (salvo dove espressamente indicato). Con la Carta Plus è possibile prenotare il posto in sala: acquistabile sullo shop online o in Accoglienza.

 

lunedì 13 dicembre ore 18.30 | Circolo dei lettori, sala grande

Crepacuore (Rizzoli)

Selvaggia Lucarelli

Storia di una dipendenza affettiva

con Sara Ricotta Voza

“Quando non eravamo insieme sentivo uno strano disordine emotivo, una specie di febbre, di sete che dovevo placare. Vivevo le mie giornate senza di lui come un intervallo, una pausa dell’esistenza. Mi spegnevo, in attesa di riaccendermi quando lo avrei rivisto. Ero appena diventata una giovane tossica, convinta, al contrario, di aver colmato quella zona irrimediabilmente cava della mia esistenza.” Così Selvaggia Lucarelli descrive gli esordi di una relazione durata ben quattro anni in cui nulla, nella sua vita, ha avuto scampo: dal lavoro agli amici, l’ossessione per una storia che non aveva alcuna possibilità di funzionare, piano piano, come un fungo infestante, ha intaccato tutto quello che la circondava. Perfino l’amore per suo figlio, che finisce trascurato tra decisioni imprudenti e un’asfissiante sindrome abbandonica: “Oggi, guardandomi indietro, faccio ancora fatica ad ammetterlo, ma la felicità di mio figlio, la sua sicurezza perfino, erano la cosa più importante solo in quei rari momenti in cui sentivo di aver messo la mia relazione al sicuro. L’unico pericolo che avvertivo come costante e incombente era quello che lui mi lasciasse per la mia evidente inadeguatezza”. Con coraggio, senza fare sconti soprattutto a se stessa, racconta come un incontro tra un uomo che non vede nulla oltre se stesso e una donna che non vede nulla oltre lui può trasformarsi in una devastante dipendenza affettiva da cui la protagonista uscirà solo dopo aver toccato il fondo. Solo dopo aver compreso cos’era quel vuoto da colmare e perché ha coltivato la speranza distruttiva che qualcuno potesse colmarlo: “Siamo stati, insieme, una profezia feroce che per avverarsi aveva bisogno delle ferite di entrambi”.

 

lunedì 13 dicembre ore 21.00 | Circolo dei lettori, sala grande

Brillo. La guerra degli ovetti (Oblomov)

Igort

L’edizione integrale di un fumetto dal sapore antico

con Bruno Ventavoli

Brillo nasce sulle pagine di “Linus” a metà degli anni Novanta, durante l’esperienza giapponese di Igort. Serie tra le migliori mai scritte da Igort e molto amata dai lettori, rende omaggio al fumetto dei tempi antichi, quello di Herriman, Segar, della tradizione dei funny animals, gli animali parlanti dell’epoca d’oro del cartooning americano. Piccoli uomini, disegnati con le sembianze di pupazzi – un richiamo a Maus di Spiegelmann – vivono, soffrono e si confrontano con l’irrompere nel loro mondo fiabesco della realtà drammatica della guerra. Storie poetiche, dolenti, ironiche al contempo, che rivelano echi di Buzzati e George Grosz. Il paese di Fafifurnia – omaggio al Buzzati de La famosa invasione degli orsi in Sicilia – è scosso da una guerra che dura da sette lunghi anni. Noto con l’irriverente appellativo di “guerra degli ovetti”, il conflitto è il risultato di un effetto domino che origina dal banale errore di un impiegato innamorato: uno scambio di forniture di ovetti di cioccolato con sorpresa, nell’ordine provoca: la rabbia nazionalista di due popoli, una grave crisi diplomatica tra Stati, il fallimento di un’antica fabbrica di cioccolato con il conseguente licenziamento di 400.000 dipendenti e, infine, la guerra. Inserito da Oreste del Buono, mitico direttore di “Linus”, tra i “fumetti del millennio”, Brillo arriva in libreria in un’edizione integrale che include tutte le storie della serie pubblicate su “Linus” e le immagini inedite che restituiscono il percorso di una serie amatissima, oltre una postfazione di Igort sulle genesi della serie.

 

martedì 14 dicembre ore 18 | Teatro Colosseo, via Madama Cristina 71

Una vita nuova (Mondadori)

Fabio Volo

«Ero bambino e vivevo in un mondo più lento, e senza paure»

con Alberto Infelise
a cura di Fondazione Circolo dei lettori e Mondadori

in collaborazione con Teatro Colosseo Torino elaFeltrinelli Torino

Due amici su un’auto rossa attraversano l’Italia: musica da cantare, il vento tra i capelli, la mano fuori dal finestrino a giocare con l’aria. Hanno una quarantina d’anni e una vita incagliata. Andrea aspetta un verdetto da cui dipende la sua vita sentimentale. Paolo è in crisi: di coppia, di identità, di mezza età. O forse è solamente bisogno di leggerezza. L’auto su cui viaggiano è una vecchia Fiat 850 spider. Il padre di Paolo l’aveva dovuta vendere per far spazio alla famiglia, e ancora la rimpiange. Così Paolo ha deciso di recuperarla e fargli una sorpresa. Mentre risalgono dalla Puglia a Milano, Paolo e Andrea parlano tra loro con la spietatezza che ci si può concedere solo fra amici: l’amore, il lavoro, i genitori… E quelli che sembravano problemi insolubili si sgonfiano alla luce di una leggera ironia. Sarà un viaggio pieno di divertentissimi imprevisti e di scoperte, delle bellezze che a volte non si vedono mentre siamo concentrati a fare quello che gli altri si aspettano da noi. Un viaggio che condurrà Paolo dal dovere al volere, dal pensare al sentire, dal pudore alla tenerezza. Ingresso gratuito con posto assegnato | prenotazione obbligatoria su https://bit.ly/EventbriteVolo | Prenotazione Carte Plus 011 8904401 | info@circololettori.it

 

martedì 14 dicembre ore 18.30 | Circolo dei lettori, sala gioco

La prima figlia (e/o)

Anna Pavignano

Quel conflitto tra desiderio e paura di far venire al mondo un essere umano

con Enrica Baricco e Antonella Parigi

Una storia sul conflitto tra cuore e ragione, sul legame viscerale tra madre e figlio che si instaura prima della nascita, sul perché sentiamo il desiderio di procreare e sul timore di farlo per la responsabilità che comporta il decidere di far venire al mondo un essere umano. Un modo trasversale per accostarsi al mondo della diversa abilità, a ciò che significa essere genitori di una persona down, al “dopo di noi”. Sassi lanciati nello stagno e non risposte, perché quelle si possono trovare solo nella consapevolezza di ognuno e nel proprio modo di vedere la vita. E forse in un “sentire” che poco ha a che fare con la ragione e la saggezza. Poliana è incinta e ricoverata in day hospital per fare l’amniocentesi: ha quarant’anni, il rischio di avere un bambino down è piuttosto alto. Non ha mai pensato al feto che ha in corpo come a un bambino, l’ha sempre considerato un essere provvisorio il cui futuro è legato all’esito dell’esame. È scontato che se dovesse essere down non lo farà nascere. Poliana ha una fervida immaginazione e, così come in passato aveva dato vita con la fantasia a una figlia che non ha mai nemmeno concepito, ma che ha molto desiderato tanto da immaginarne ogni particolare, anche il modo in cui l’avrebbe vestita – la bambina con il vestito a pois – ora si concede di pensare alla creatura che ha in grembo, di parlarle, di essere certa che è femmina, di darle un nome, di farla essere viva e, in qualche modo, di affezionarsi a lei.

 

martedì 14 dicembre ore 21 | Circolo dei lettori, sala grande

La casa senza ricordi (Longanesi)

Donato Carrisi

Un bambino, un ipnotista e una storia da brividi

con Petunia Ollister

Un bambino senza memoria viene ritrovato in un bosco della Valle dell’Inferno, quando tutti ormai avevano perso le speranze. Nico ha dodici anni e sembra stare bene: qualcuno l’ha nutrito, l’ha vestito, si è preso cura di lui. Ma è impossibile capire chi sia stato, perché Nico non parla. La sua coscienza è una casa buia e in apparenza inviolabile. L’unico in grado di risvegliarlo è l’addormentatore di bambini. Pietro Gerber, il miglior ipnotista di Firenze, viene chiamato a esplorare la mente di Nico, per scoprire quale sia la sua storia. E per quanto sembri impossibile, Gerber ce la fa. Riesce a individuare un innesco – un gesto, una combinazione di parole – che fa scattare qualcosa dentro Nico. Ma quando la voce del bambino inizia a raccontare una storia, Pietro Gerber comprende di aver spalancato le porte di una stanza dimenticata. L’ipnotista capisce di non aver molto tempo per salvare Nico, e presto si trova intrappolato in una selva di illusioni e inganni. Perché la voce sotto ipnosi è quella del bambino. Ma la storia che racconta non appartiene a lui.

 

mercoledì 15 dicembre ore 18 | Circolo dei lettori, sala gioco

Ecchecavolo (Einaudi)
Mariolina Venezia

Il mondo secondo Imma Tataranni, la PM più famosa della tv
con Vanessa Scalera

I colleghi che si sentono in dovere di fare i simpatici a tutti i costi, le suocere impiccione, i tuttologi dell’ultimo minuto. Quelli che non si regolano durante il pranzo della domenica e quelli che chiedono «ti è piaciuto?» dopo aver fatto l’amore: nel suo mondo ideale Imma Tataranni non fa sconti a nessuno. Neanche a se stessa. Dopo il successo televisivo, la Dottoressa torna in libreria, ma non con una delle sue indagini: questa volta vuole dettare legge. Cosí, mentre risolve un caso o fa la spesa al supermercato, elabora le sue personali normative. Un libro divertente, struggente, pungente. Proprio come lei. In questa raccolta di leggi immaginarie, decreti e piccoli editti, architettati mentre fa la fila alla posta o risolve un caso, la Piemme piú chiacchierata di tutto il Centro Sud esprime la sua visione del mondo. Non com’è, naturalmente, ma come dovrebbe essere. Almeno secondo lei. Dalle misure per i proprietari di cani agli incentivi per chi è capace di starsene zitto, dal patentino per diventare madre alla lettera di motivazione per i turisti in visita nei Sassi di Matera, la Tataranni ne ha per tutti. Paradossale, insofferente, allergica ai luoghi comuni, ma anche capace di autocritica e autoironia, Imma si colloca di prepotenza fra i grandi pensatori di ogni epoca, da Platone a Cesare Beccaria. Immagina cosí una sua Società Ideale, un po’ dispotica, certo, ma con una profonda aspirazione alla giustizia. Legge dopo legge, intanto, prendono vita i personaggi che l’hanno accompagnata nei libri precedenti, il marito Pietro, la figlia Valentina, il bel Calogiuri, le compagne di scuola e tutta la Procura. Emergono in filigrana pensieri e desideri inconfessabili, idiosincrasie, debolezze, aneddoti inediti e segreti del Sostituto Procuratore che passando dai romanzi alla fiction di Rai 1 ha conquistato tanti cuori. Imma salta fuori dalla pagina grazie a una scrittura briosa, dissacrante, personalissima e letteraria, che attraversando il genere poliziesco e la commedia racconta la nostra società, le sue storture e il coraggio di tante straordinarie donne comuni.

 

mercoledì 15 dicembre ore 18 | Circolo dei lettori, sala biblioteca

La voce d’oro di Mussolini (Neri Pozza)

Sandro Gerbi

Storia di Lisa Sergio, la donna che visse tre volte

con Barbara Berruti e Enrica Bricchetto

Chi era l’elegante figurina che la sera del 9 maggio 1936, dai gradini più alti del Vittoriano, trasmetteva in inglese il famoso discorso di Mussolini sulla conquista dell’Impero?

Si chiamava Lisa Sergio (1905-1989) e stava vivendo la sua prima incarnazione: quella della «fervente fascista», nota all’estero come la «voce d’oro» di Roma. Giornalista fiorentina plurilingue, di madre americana e padre napoletano, nel 1937 fu licenziata dal ministero della Propaganda forse perché sospettata di mormorare contro il regime o più probabilmente perché ritenuta troppo loquace circa una sua breve relazione con il genero del duce Galeazzo Ciano. Protetta da Guglielmo Marconi, approdò negli Stati Uniti nel 1937 e ricominciò una brillante carriera radiofonica all’insegna della democrazia americana: ecco la sua seconda vita. Dopo la guerra però, ottenuta la nazionalità statunitense, fu accusata dall’FBI di simpatie per il comunismo, allontanata dalla radio e inserita in alcune «liste nere» da seguaci del maccartismo. Alla fine decise di trasferirsi a Washington, dove si reinventò come conferenziera.

 

mercoledì 15 dicembre ore 18.30 | Circolo dei lettori, sala grande

La mappa del mondo

Trent’anni dopo la caduta dell’Unione Sovietica

con Dario Fabbri, Orietta Moscatelli e Lorenzo Pregliasco

a cura di LIMES”

in collaborazione con YouTrend

 

mercoledì 15 dicembre ore 21 | Circolo dei lettori, sala grande

Il martirio di Norma
Cantata per Norma Cossetto, studentessa istriana caduta per la Libertà
musica di Luigi Donorà su testo di Luca Dorizzi
nell’ambito di Identità oltre confine

progetto realizzato da Fondazione Circolo dei lettori

in collaborazione con Assessorato all’Emigrazione Regione Piemonte

Cantata da Camera per Soprano, Baritono, Voce Recitante, Quartetto d’Archi e

Pianoforte.

La Cantata è stata scritta in onore e memoria di Norma Cossetto, studentessa istriana caduta per la Libertà. L’assassinio di Norma si consumò nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943 assieme a quello di altre venticinque persone. Il suo cadavere venne estratto dalla foiba di Villa Surani il 10 dicembre dello stesso anno. Secondo la ricostruzione di autorevoli storici la ragazza fu ripetutamente violentata e successivamente le furono pugnalati i seni e penetrata nella vagina con un oggetto di legno, rinvenuto sulla salma. Su denuncia di Licia Cossetto, sorella di Norma, i soldati tedeschi catturarono sedici partigiani che avevano partecipato alle sevizie e li costrinsero a vegliare tutta una notte la salma di Norma, per poi fucilarli all’alba del giorno successivo: di questi, tre partigiani impazzirono nel corso della notte. La vita e soprattutto la morte di Norma – o meglio le ragioni delle violenze subite e della sua uccisione – continuano tuttavia a essere oggetto di interpretazione politica, in particolare il suo presunto legame diretto con il fascismo. Ricerche d’archivio avvalorano di contro la tesi che Norma ha sempre dimostrato un totale disinteresse per la politica e la non militanza fascista. Norma, come molte altre centinaia di donne e uomini infoibati, è stata uccisa perché colpevole di abitare un’area geografica oggi divisa tra Italia, Slovenia e Croazia. Non da ultimo, la drammatica vicenda di Norma Cossetto è riconducibile all’altrettanto drammatico fenomeno che oggi conosciamo con il nome di femminicidio. Prenotazione consigliataprenotazioni@circololettori.it

 

giovedì 16 dicembre ore 18 | Circolo dei lettori, sala musica

Estetica dell’improvvisazione (il Mulino)

Alessandro Bertinetto

Quella miscela di abitudine e creatività alla base dell’agire
con Pietro Cavallotti, Gaetano Chiurazzi, Nicola Perullo eFederico Vercellone

L’improvvisazione è un tema in auge fin dal secolo scorso, come testimoniano i grandi nomi dei filosofi che se ne sono interessati, fra gli altri Derrida ed Eco. Felice miscela di abitudine e creatività, di norma e libertà, l’improvvisazione è costitutiva dell’agire. La consentono e spesso la richiedono in gradi variabili molte pratiche umane anche ben regolamentate, come il gioco degli scacchi, il pilotaggio di aeroplani o la medicina. Ed è anche la sorgente stessa dell’esperienza artistica. L’arte nasce come improvvisazione, eppure quest’ultima ha una sua dimensione estetica specifica: quella di una «grammatica della contingenza» in cui nozioni quali emergenza, presenza, curiosità e autenticità spiegano il piacere dell’avventura improvvisativa e il coinvolgimento empatico che essa può generare. Questo libro propone una teoria estetica generale dell’improvvisazione nell’arte, in tutte le arti, performative e non, in riferimento a molti casi concreti.

 

giovedì 16 dicembre ore 19 | Circolo dei lettori, sala biblioteca

L’ultimo lupo (Rizzoli)

Corrado Fortuna

Enigmi e passioni nelle montagne della Sicilia

con Petunia Ollister

Tancredi Pisciotta ha quarant’anni, è nato a Palermo ma vive a Milano. Sente forte la mancanza di un figlio, che sembra non arrivare mai. E sente forte la Camurrìa, che invece sembra perseguitarlo. Ha bisogno di staccare e così si rifugia a Piano Battaglia, nelle Madonie. In quel pezzetto di terra sperduto tra le montagne siciliane, mezzo secolo prima, suo nonno Adelmo ha portato una casa mobile, che è diventata l’abitazione di famiglia. In quel luogo Tancredi spera di ritagliarsi qualche giorno di pace. Mai però avrebbe immaginato di essere catapultato tra le maglie di un mistero. Dopo una notte di luna piena infatti è lui a ritrovare il corpo di Amir, un pastore marocchino: è riverso a terra, con un grosso ramo vicino alla testa. Dalla sua bocca escono due parole debolissime: «Il lupo». Ma l’ultimo lupo delle Madonie è stato ammazzato tanto tempo prima. A Piano Battaglia la gente mormora; c’è anche Angela. È bionda, sulla ventina, di una bellezza selvatica, e non parla da quando era bambina. Dentro i suoi occhi si celano segreti più grandi di lei. Toccherà a Tancredi guadagnarsi la fiducia di questa strana ragazza, per riportare a galla verità nascoste in un remoto passato. In un romanzo caldo e amaro come la Sicilia, Corrado Fortuna si misura con le passioni indecifrabili dell’animo umano. Rivelazione dopo rivelazione, esplora i lati più inaspettati di personaggi sorprendenti, costretti a fare i conti con le proprie vite e con un enigma insondabile custodito dai boschi.

 

venerdì 17 ore 18.30 | Circolo dei lettori, sala grande

La cucina di famiglia (Einaudi)

Antonino Cannavacciuolo

40 ricette spiegate come a casa

con Elena Loewenthal

Quella di Antonino Cannavacciuolo è una cucina che nasce dal cuore, fatta di ingredienti scelti con cura ed elaborati con passione, sempre attenta a mantenere un perfetto equilibrio fra tradizione e innovazione. Ora, per la prima volta, le preparazioni complete, i suggerimenti per rendere eccezionale ogni piatto e i segreti che hanno conquistato migliaia di appassionati sono raccolti da Antonino in un libro che è una sintesi della sua arte: dall’antipasto al dolce.

 

sabato 18 dicembre ore 16 – 17.30 | Circolo dei lettori, sala grande

Il rapimento geometrico

dal movimento incontrollato a una direzione
laboratorio per bambini 6-10 anni con Fabrizio Einaudi

€ 10 (merenda compresa)

prenotazione obbligatoria 011 8904401 | info@circololettori.it

 

sabato 18 dicembre ore 18 | Circolo dei lettori, sala biblioteca

L’omino rosso (Sandro Teti Editore)

Doina Ruşti

Uno spaccato della Romania di oggi tra realtà e virtuale

con Roberto Merlo
a cura di Accademia di Romania in Roma e Libreria Internazionale Luxemburg
partner Dipartimento di Lingue e letterature straniere e culture moderne Università di Torino

Laura Iosa è una quarantenne costretta a competere con una società che delle donne apprezza soprattutto aspetto, giovinezza e impudenza. Trattata con sufficienza dalle case editrici a cui chiede invano di pubblicare un suo dizionario e delusa dall’ambiente che la circonda, Laura decide di scrivere la sua storia su un blog, aperto ai commenti dei visitatori, imprimendo così una svolta radicale alla sua vita: sviluppa una relazione con due strani personaggi, un ragazzo solitario, mago dell’informatica e un sorprendente omino saggio che la condurrà in un paradiso virtuale e allucinante. Doina Ruşti è una delle scrittrici romene contemporanee più celebrate dalla critica e dai lettori per la forza epica e l’originalità della narrazione.

Raf e Tozzi in quarantena, il concerto slitta al 14 febbraio

Questa sera, domenica 5 dicembre 2021, non si terrà al Teatro Colosseo di Torino il concerto di  Umberto Tozzi e Raf. I cantanti sono infatti   in quarantena a scopo precauzionale, poiché seppur entrambi  negativi al Covid sono  venuti a contatto con una persona positiva. La serata già sole out è posticipata al 14 febbraio 2022.

Dicembre al Circolo dei Lettori

Dicembre è ricco di appuntamenti al Circolo dei Lettori di via Bogino 9, con un susseguirsi di incontri, riflessioni, grandi eventi e presentazioni.

Apre il Festival del Classico (2-5/12) alla sua quarta edizione ed inoltre in presenza con un appuntamento dedicato alla nuova traduzione della “Bibbia” (1/12) edita da Einaudi che è frutto di un’equipe di filologi ed esegeti tra i più autorevoli al mondo e a parlarne saanno Enzo Bianchi, Gustavo Zagrebelsky e Mauro Bersano.

Sempre il 1 dicembre la Biblioteca Nazionale del CAI presenta un proprio volume che narra di un viaggio in alta quota alla scoperta della “Montagna”.

In trasferta al Teatro Colosseo il 10/12 , Michela Murgia e Chiara Tagliaferri presentano l’esilerante analisi sulle donne di potere descritta in “Morgana. L’uomo ricco sono io”.

Il 14 /12 Fabio Volo racconterà “Una vita nuova” storia di amicizia e viaggio fisico e interiore.

Tocca a Selvaggia Lucarelli il 13/12 con Crepacuore, Donato Carrise il 14/12 presenta “La Casa senza ricordi”, Mariolina Venezia il15/12 con “Ecchecavolo”, Anna Pavignano il 14/12 illustra “La prime figlia”.

Molteplici le analisi storiche e politiche: la rosa bianca che sfidò il nazismo, Sophie Scholl (21/12) con Umberto Lodovigi, Roberto Mastroianni, Marco Revelli, Salvatore Tedesco e Federico Vercellone.

Il 15/12 la storia di “Lisa Sergio” narrata da Sandro Gerbi ne “La voce d’oro di Mussolini”, ed il graphic jounalism sulla Seconda Guerra Mondiale di Aleksander Zograf il 9/12 con il “Quadreno di Radoslav”.

E poi le voci di Maurizio Molinari il 6/12 che riflette sulle crisi globali che passano per l’Italia descritte ne “ Il suo campo di battaglia”; la guida su un continente in trasformazione, “Asiatica” di Marco Del Corona il 9/12.

IL 9/12 sul testo “Il fascino dell’imperfezione” diJaca Book si percorre l’odissea del giornalista Domenico Quirico attraverso fotografie e parole vive di Tiziana Bonomo e le letture di Luigi Lo Cascio; mentre il 18/12 Doina Rusti ne “L’omonimo rosso” descrive uno spaccato della Romania di oggi, e il racconto corale della Croce Rossa viene descritto il20/12 ne “Il tempo della gentilezza”.

Compare sul palco anche Antonino Cannavacciuolo il 17/12 e le 40 ricette spiegate come a casa descritte ne “La cucina in famiglia”:

Il 13/12 tocca a Igort con l’edizione integrale del fumetto dal sapore antico “Brillo. La guerra degli ometti”.

Corrado Fortuna sarà il 16/12 con “L’ultimo lupo”; Alessandro Bertinetto sempre il 16/12 con “Estetica dell’improvvisazione”; Bruno Gambarotta il 20/12 con “La confraternita dell’asino” e Giulia Revel il 6/12 con “La fanciulla dalle mani d’argento”.

Tutto per i bambini il laboratorio del Festival del Classico (4/12) con “Esopo a liberar la fantasia”, tra giochi e letture, e l’appuntamento mensile con Fabrizio Einaudi (18/12) incentrato sul rapimento geometrico: dal movimento incontrollato a una direzione.

Proseguono le preziose collaborazioni e i progetti speciali.

“Il Post” è di casa in via Bogino con due appuntamenti: la consueta rassegna stampa del sabato mattina con Luca Sofri e Francesco Costa .“I giornali spiegati bene” e il secondo numero di “Cose, spiegate bene” su questioni di un certo genere affrontate da Giulia Muscatelli e Jacopo Rosatelli.(11/12).

Il 15/12 la riflessione geopolitica di Limes che si sposta verso est, a trent’anni dopo la caduta dell’Unione Sovietica, sono istriane le realtà raccontate nel progetto “Identità oltre confine” che questo mese propone la cantata per Norma Cossetto (15/12), l’analisi linguistica di Diego Marani e il dialogo tra Gianni Oliva e Fausto Biloslavo.

“Giri di Parole” è il progetto sostenuto dalla Camera di Commercio di Torino che si sviluppa con tre laboratori, una mostra e culmina con una maratona d’incontri al circolo l’8/12 con Beppe Severgnini, Antonio Pascale, Andrea Marcolongo, Stefano Bertegazzi, Marco Balzano e Giulia Muscatelli.

IL 9/12 tornano gli Archinauti. Giovani narratori a spasso nella memoria a parlarci in questo mese di gioco del calcio.

Anche il Sottodiciotto Film Festival (10-14/12) passa dal Circolo dei lettori con “Wikicampus”, un ciclo di incontri organizzato dal Corso di Laurea in Dams_Università di Torino.

Info: Ufficio Stampa , Giorgia Mortara, cell.3389682058

press@circolettori.it

 

Regio Metropolitano, Noseda protagonista

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Per il Regio Metropolitano Gianandrea Noseda interpreta il 15 novembre, all’Auditorium Giovanni Agnelli del Lingotto, brani di Brahms, Smetana e Dvorak

 

Lunedì 15 novembre prossimo, alle 20.30, all’Auditorium Giovanni Agnelli del Lingotto, appuntamento con il Regio Metropolitano e il maestro Gianandrea Noseda, sul podio dell’Orchestra e Coro del teatro Regio per un ricco programma che prevede le Nanie di Johannes Brahms, il poema sinfonico Riccardo III di Bedrich Smetana, il “Canto delle parche” di Brahms e la Sinfonia n. 7 di Antonin Dvorak.

Il coro è istruito da Andrea Secchi; Gianandrea Noseda è stato recentemente nominato Direttore musicale generale del Teatro dell’Opera di Zurigo, oltre ad essere Direttore musicale della National Symphony Orchestra di Washington, Direttore ospite principale della London Symphony Orchestra e della Israel Philarmonic Orchestra.

La Naenia di Brahms per coro e orchestra, su testo di Friedrich Schiller, fu composta fra il 1880 e l’estate del 1881 in memoria del pittore Anselm Fuerbach e ebbe la sua prima esecuzione a Zurigo il 6 dicembre di quell’anno. Nei versi di Schiller, cui Brahms si ispirò, è  presente il riferimento ai miti di Orfeo, Adone e Achille,e viene espresso il concetto che le cose belle e perfette sono destinate a perire ma, a differenze di ciò  che è  brutto, la loro morte è  accompagnata da canti di rimpianto. La Naenia presenta una forma tripartita.

Qualche anno prima, nel 1856, Smetana, allora trentaduenne, soggiornò per ragioni di salute a Saro, nella parte meridionale della penisola svedese di Goteborg, a quei tempi molto alla moda come meta di vacanze estive. Fu questa  la cornice che vide nascere il suo poema sinfonica intitolato “Riccardo III”, liberamente ispirato all’omonimo dramma shakespeariano.  Al centro la figura tragica e al tempo stesso crudele del monarca assetato di sangue  e di dominio. Smetana prende spunto dalla figura shakespeariana  per tracciare il profilo musicale del personaggio, descriverne l’ascesa al potere, i tormenti causati dai suoi omicidi e la sua successiva caduta.

Nel 1882 Brahms scrisse per coro e orchestra un inserto derivato dalla fine del penultimo atto dell’Ifigenia in Tauride di Goethe, in cui la protagonista, in un momento di disperazione, ripete un canto antico, originariamente intonato dalle Parche. Il coro fu suddiviso in sei voci, tre femminili e tre maschili , che spesso contrappongono duramente e drammaticamente le loro sonorità. La potenza del Canto delle Parche op. 89 risulta inarrivabile; aperto dall’orchestra con un vero  e proprio schianto, il brano va poi a scivolare verso tristezze abissali. Le asprezze poi si mitiganoin un’apparente apertura alla speranza, lasciata al dominio delle voci femminili. Si tratta di un presagio di scioglimento positivo che chiude la tragedia, anche se poi le note ritornano al colore terreno dell’inizio e sembrano inabissarsi tra i vapori dell’Ade.

La settima sinfonia di Dvorak rappresentò il momento di svolta nella carriera del compositore;in essa egli seppe fondere con inventiva sicura le ambizioni formali del genere sinfonico e quelle della musica popolare. In tutta la sinfonia si coglie, infatti, la sua capacità di saper intrecciare la vocazione monumentale propria di questo genere con inserti cameristici che ne attenuano la retorica. L’inizio mormorato e misterioso ha carattere introduttivo, tipico del recitativo strumentale e drammatico, capace di creare un clima che viene stemperato dal richiamo affettuoso dei fiati e dalla sonorità dei corni, che fanno pensare a boschi e elfi. Il Poco Adagio, fin dal cantabile iniziale del clarinetto, delinea un clima introspettivo venato di sarcasmo, ma orientato già  alle suggestioni folcloristiche che prendono il sopravvento nel successivo Scherzo, vero e proprio ballabile campestre. Il Finale conclusivo affianca passi di marcia a bizzarrie alla zingara, a inserti ottimistici dei fiati, trascinando tutto l’insieme verso l’epilogo di una marcia compatta.

Nonostante la buona accoglienza della sua prima esecuzione, avvenuta alla St. James Hall a Londra, diretta dallo stesso compositore nel 1885, Dvorak ebbe dei ripensamenti e ne rielaboro’ alcuni passi.

 

Regio Metropolitano è  realizzato con il sostegno di Intesa Sanpaolo, Socio Fondatore  del Teatro Regio, e con il patrocinio della Città  di Torino.

Sabato 20 novembre il Regio Metropolitano si sposterà  al teatro Colosseo dove l’Orchestra del Teatro Regio sarà diretta da Diego Fasolis. Venerdì  26 e domenica 28 novembre, all’Auditorium Giovanni Agnelli al Lingotto, verrà presentata in forma di concerto l’opera lirica verdiana Aida. Coro e orchestra del Teatro Regio saranno diretti dal maestro Pinchas Steinberg e Aida sarà  interpretata da una protagonista di rilievo internazionale, quale Angela Meade.

I biglietti e le card per i concerti e gli spettacoli sono in vendita presso la Biglietteria del teatro Regio , con orario da lunedì a sabato con orario 13-18.30; domenica 10-14. È  possibile anche l’acquisto presso i punti vendita Vivaticket.

Mara Martellotta 

Il Regio itinerante: 32 appuntamenti in 12 luoghi della città

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Si è svolto questa mattina, presso la Galleria Tamagno del Teatro Regio Torino, l’incontro di presentazione del progetto Regio Metropolitano.

«Più i teatri sono attivi e vissuti, più questo fa bene al Teatro. Sono molto legata a questo concetto e ne ho fatto una parola d’ordine importante nel mio lavoro – così afferma Rosanna Purchia, Commissario straordinario del Teatro Regio – Dal mio arrivo, quasi undici mesi fa, ho incontrato moltissime persone, non solo quelle storicamente legate al Regio ma, anche, i rappresentanti delle Istituzioni culturali e il mondo civile, che in modi differenti hanno un filo che li unisce a noi. Ho scoperto che il Teatro Regio è nel cuore di tanti, anche di quelli che non ci frequentano, e rappresenta il cuore pulsante di Torino e del Piemonte, il suo orgoglio e il suo vanto. Come è mia abitudine, sin dall’inizio del mio mandato, torno a fare il punto per aggiornarvi su quanto abbiamo fatto e su quanto abbiamo previsto di fare. Oggi sono particolarmente orgogliosa non solo perché vi racconto un’idea che diviene realtà, ma perché vi racconto anche di come abbiamo trasformato una difficoltà in opportunità e l’incertezza in possibilità. Oggi siamo qui per parlare del progetto Regio Metropolitano; i titoli, le date e i contenuti artistici ve li racconteremo nel dettaglio il 10 settembre».

Le opere di adeguamento e rinnovamento dell’impianto scenico, trasformeranno il Regio – uno dei teatri più antichi d’Europa nato nel 1740 – in uno dei teatri più tecnologicamente all’avanguardia. È noto che i lavori, fondamentali e necessari, implicano la chiusura fino a gennaio 2022, per la prima tranche di intervento, e da maggio 2022 a settembre 2022 per la seconda tranche. Uno stop, in aggiunta a quello già vissuto a causa dell’emergenza sanitaria, che è diventato un’occasione unica: nella difficoltà abbiamo cercato un’opportunità e, volgendo lo sguardo alla Città – e non solo – abbiamo trovato una straordinaria collaborazione e dodici preziosi partner con i quali si è creata una sorprendente sinergia e che saranno la nostra casa per quattro mesi da ottobre 2021 a gennaio 2022.

Regio Metropolitano si realizza grazie a: Auditorium Giovanni Agnelli del Centro Congressi LingottoChiesa del Santo VoltoConservatorio Statale di Musica “G. Verdi” di TorinoOGR Officine Grandi RiparazioniOrchestra Sinfonica Nazionale della Rai con Auditorium Rai “Arturo Toscanini”Teatro Alfieri – Torino SpettacoliTeatro Colosseo di Torino; e, sul versante delle arti visive, grazie a: Accademia Albertina di Belle Arti di TorinoArchivio di Stato di TorinoFondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino e Musei Reali con Palazzo Reale.

Regio Metropolitano si realizza con il fondamentale sostegno di Intesa Sanpaolo, Socio Fondatore del Teatro Regio, che mette inoltre a disposizione l’Auditorium del grattacielo e con il patrocinio della Città di Torino.

Le foto sono di Giuliana Prestipino 
Guido Mulé, Direttore generale del Teatro Regio: «Un sentito ringraziamento ai Soci e ai partner della Fondazione Teatro Regio, che con il loro sostegno continuano a testimoniare un aiuto concreto al Regio. Stiamo lavorando per riportare il Teatro ad avere una posizione preminente nel panorama internazionale, questo grazie al rigore gestionale, alla forza delle compagini artistiche e all’appoggio delle Istituzioni e dei Soci. Rinnovo, dunque, l’appello più volte rivolto dal nostro Commissario agli sponsor perché ci accompagnino e ci affianchino con maggiore intensità in questo percorso».

Regio Metropolitano è dunque una scelta prima di una necessità, un Teatro che va incontro alla città: dinamico, curioso e desideroso di aperture. La sfida è sperimentare come sia possibile dialogare con realtà culturali che hanno una loro preziosa storia, il loro modo di essere e un pubblico affezionato.

«Vedremo come reagirà il pubblico – aggiunge Rosanna Purchia – le incognite sono molte, a partire dall’evolversi della situazione epidemiologica, che naturalmente condizionerà le scelte e i comportamenti di tutti noi. Il Regio invita, dunque, il suo pubblico a seguirlo nelle “nuove case”, dove sarà stimolante incrociare e scoprire nuovi spettatori. Noi abbiamo scelto di non restare immobili nell’attesa, ma di proiettarci verso nuove visioni, di realizzare un futuro fatto di scelte coraggiose e originali. Per questo vi proponiamo di accompagnare il Regio anche fuori dalla sua meravigliosa sala, forti dell’esperienza accumulata in quest’ultimo anno, consapevoli che il periodo che abbiamo vissuto ha cambiato le nostre abitudini e le nostre vite».

Sebastian F. Schwarz, Direttore artistico del Teatro Regio: «È sempre molto stimolante lavorare a una nuova Stagione, ma lo è stato ancor di più immaginando di abitare otto spazi differenti e peculiari. Da ottobre 2021 a gennaio 2022, Regio Metropolitano proporrà 32 appuntamenti tra opera, balletti e concerti sinfonici e corali. Avremo modo di presentare giovani promesse e di ritrovare chi con il Regio ha una lunga storia artistica. L’Orchestra e il Coro del Regio saranno i protagonisti di importanti concerti e il maestro Andrea Secchi istruirà come di consueto il Coro. Accanto agli appuntamenti in musica, ci saranno interessanti collaborazioni con il Museo Egizio, l’Accademia Albertina di Belle Arti, l’Archivio di Stato e Musei Reali. A questo proposito, tengo a sottolineare il fondamentale impegno e lavoro dei nostri Laboratori di scenografia di strada Settimo e della Direzione allestimenti».
«Siamo particolarmente felici di accogliere questa collaborazione con il Teatro Regio di Torino – afferma il Direttore artistico dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai Ernesto Schiavi – e di ospitare le sue formazioni nella nostra casa: l’Auditorium Rai Arturo Toscanini. Ci auguriamo che questo incontro sia foriero di nuove opportunità artistiche per le nostre due istituzioni».

«Il Conservatorio “G. Verdi” di Torino apre le porte al Teatro Regio ospitandone alcuni concerti, in un’ottica di reciproca collaborazione. L’idea è quella di porre le basi per sviluppare in futuro progetti comuni, realizzando una vera e propria filiera formativa e di produzione artistica. Non solo ospitalità ma vera e propria partnership in un progetto artistico di alto profilo» (M° Francesco Pennarola Direttore del Conservatorio Statale di Musica “G. Verdi”).
«Il Teatro Colosseo entra con entusiasmo a far parte della “squadra del Regio”. Una squadra vincente, con l’obiettivo in comune di far vincere Torino al di là delle differenze e delle caratteristiche di ognuno. Spero che questa iniziativa sia un segno concreto di un nuovo spirito di collaborazione fra le istituzioni culturali del nostro territorio e, anche, di una positiva collaborazione fra pubblico e privati (Claudia Spoto Direttrice del Teatro Colosseo di Torino)».
Torino Spettacoli commenta così la collaborazione: «È sempre un piacere per Torino Spettacoli collaborare con il Teatro Regio, una realtà sorprendente e impegnata in prima linea nella rinascita. Il pensiero corre veloce al Cav. Giuseppe Erba che del Regio fu appassionato Sovrintendente e di Torino Spettacoli è stato pioniere. E sempre VIVA IL TEATRO!».

«L’Accademia Albertina è al fianco del Teatro Regio e condivide con entusiasmo il progetto Regio Metropolitano, mettendo a disposizione la nostra sede per presentare gli eventi e condividere i programmi. Nello stesso periodo il Teatro Regio farà parte della nostra mostra Disegnare la città, l’Accademia Albertina e Torino tra Eclettismo e Liberty, nell’ottica di valorizzare un periodo storico particolarmente creativo sia dal punto di vista artistico che musicale che trasformò la nostra città negli anni della Belle Époque». (Paola Gribaudo Presidente dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino).

«Questa mostra rappresenta il primo tassello della collaborazione avviata fra Archivio di Stato con Art Site Fest e Teatro Regio, collaborazione che vuole non soltanto favorire la conoscenza dell’importante archivio storico del Regio, ma si estende a progetti di valorizzazione delle vestigia materiali del teatro ancora presenti all’interno dell’Archivio di Stato e di ripensamento complessivo del senso e delle funzioni di piazzetta Mollino. Le nostre due istituzioni intendono impegnarsi per dare il giusto risalto a questo spazio che pone in dialogo diretto le opere di due straordinari architetti, Juvarra e Mollino, e per riconnetterlo con il tessuto del centro storico cittadino». (Stefano Benedetto Direttore dell’Archivio di Stato di Torino)

«Abbiamo aderito con entusiasmo al progetto Regio Metropolitano nella convinzione che sia compito di un’istituzione come il Museo Egizio contribuire alla creazione di occasioni di dialogo tra forme artistiche diverse così come di differenti pubblici. Siamo dunque felici di stringere una partnership con il Teatro Regio e di poter lavorare a progetti stimolanti e innovativi previsti per i prossimi mesi». Lo dichiarano Evelina Christillin e Christian Greco, Presidente e Direttore del Museo Egizio.
«I Musei Reali hanno accolto con entusiasmo la collaborazione con il progetto Regio Metropolitano, che ben si inscrive tra gli indirizzi strategici triennali, con lo scopo di delineare un distretto culturale cittadino in grado di mettere a sistema le competenze e la creatività del territorio, coinvolgendo pubblici diversi e attuando nuove modalità di accesso alla conoscenza» (Enrica Pagella, Direttrice dei Musei Reali).

Per tutte le informazioni: www.teatroregio.torino.it.