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Noseda vola negli Usa alla National Simphony Orchestra

nosedaMa il direttore continuerà a lavorare anche per il teatro torinese

 

Il direttore musicale del Teatro Regio,  Gianandrea Noseda è il nuovo direttore musicale della National Symphony Orchestra di Washington. Il maestro ha 51 anni e dal 2007 è direttore musicale del Regio. Il suo nuovo ruolo inizierà nella stagione 2016-17 e il suo contratto durerà fino al 2020-21, come ha annunciato l’orchestra americana. Ma il direttore continuerà a lavorare anche per il teatro torinese con il quale, si è premurato di rassicurare, intende aumentare le iniziative per il rafforzamento culturale di Torino.

Divisionisti e (poeticamente) individualisti

vecchineLa presenza delle tante opere degli esponenti del Divisionismo fa comprendere come ognuno, pur concorde nel rispetto delle regole, ha dato una interpretazione stilistica individuale dettata dalla propria poetica

 

Da visitare l’esaustiva mostra sul Divisionismo tra Piemonte e Lombardia presso la Fondazione Accorsi-Ometto già di per sé prestigiosa per la straordinaria collezione di mobili Piffetti, cristalli Baccarat, porcellane Meissen, oggetti in oro e argento, dipinti di Boucher, affreschi di Cignaroli. A confronto i molti pittori accomunati dal desiderio di rompere con l’Accademismo per affermare il Neo Impressionismo scientifico che, proseguendo l’impressionismo nell’uso del colore puro, nell’attenzione agli effetti della luce e del colore en plein air, sostituiva l’impressione effimera e momentanea con la rappresentazione meditata e bloccata rifinita in atelier con l’ausilio della fotografia.

 

La presenza delle tante opere degli esponenti del Divisionismo fa comprendere come ognuno, pur concorde nel rispetto delle regole, ha dato una interpretazione stilistica individuale dettata dalla propria poetica.

 

ParcheA conferma il simbolismo misticheggiante nello studio per la Processione” e nell’“Amore per la vita” di Pellizza, il senso di appartenenza alla valle natia nell’”Autoritratto” di Fornara che si ritrae tra le baite di un riconoscibile paesino vigezzino, l’intimismo familiare e sociale di Sottocornola nella deliziosa “ Piccola ricamatrice”, la visionaria inquietudine di Previati nella “ Via del calvario” il simbolismo della montagna e delle madri nel” Alpe di Maggio” di Segantini.

 

E ancora altri artisti tra cui Balla e Boccioni, non ancora futuristi, legati alla divisione del colore. Particolarmente significativo l’accostamento della quattro opere di Morbelli ormai considerato da una condivisa valutazione come uno dei più importanti divisionisti( per Sgarbi il più grande)

 

Sicuramente il più osservante delle teorie ottiche di Chevreul e infaticabile sperimentatore della scomposizione del colore. La perfetta padronanza della tecnica, che qualcuno tra cui lo stesso Vittore Grubicy riteneva irritante e maniacale, non pregiudica l’ispirazione ma è supporto di un’arte dalle varie sfaccettature.

 

Il dipinto “ Vecchine curiose” è indice di un realismo meditativo con accenti sociali, L’” Ave Maria della sera” e le “ Parche” si impregnano d’ ideismo e simbolismo mentre la natura morta “ Tegamino con uova” rivela l’attenzione alla semplicità delle cose quotidiane ma forse anche un omaggio a Velasquez perché Morbelli, pur rivolto al nuovo, teneva sempre in considerazione i grandi dell’epoche precedenti traendone insegnamento come testimonia la “ Via Crucis del Divisionismo” quaderno in cui annotava citazioni di importanti artisti del passato ognuno dei quali depositario di competenze tecniche utili da studiare attentamente.

 

Giuliana Romano Bussola

Luca Beatrice: "La cultura non è solo svago e lusso, ma il nostro core-business"

beatricegran madre2“Sono convinto – e credo lo pensi anche il sindaco Fassino – che dalla fase di Torino vetrina ospitale si debba passare a quella, più intrigante, della produzione di cultura”

 

Intervista con Luca Beatrice

di Alberto Vanelli

 

1) Qual è il suo giudizio sul modello di gestione dei musei e delle istituzioni culturali torinesi, basato su fondazioni e consorzi e sulla compartecipazione degli enti locali e delle Fondazioni bancarie? Quali sono i suoi limiti e i suoi punti di forza? Può essere un modello generalizzabile ed estendibile a livello nazionale?

 

In generale, non solo a Torino ma in tutta Italia, gestire i musei d’arte contemporanea è molto faticoso perché i contenitori sono assai costosi, “cubano” quasi tutte le economie e dunque resta poco per una programmazione stimolante. In più c’è la difficoltà di fidelizzare il pubblico specialista solo per il contemporaneo: numeri piccoli, poco significativi a fronte di spese ingenti. L’impressione, talvolta, rispetto al panorama straniero, è di trovarsi di fronte a cattedrali nel deserto. Detto questo, credo non vi sia altra possibile soluzione, oltre a ipotizzare calendari più frizzanti, che mettere insieme pubblico e privato, anche se ciò finisce per creare nuclei di potere granitici e difficilmente rinnovabili. Sono convinto – e credo lo pensi anche il sindaco Fassino – che dalla fase di Torino vetrina ospitale si debba passare a quella, più intrigante, della produzione di cultura. Indispensabile per non invecchiare e per non ripetere sempre gli schemi che ben conosciamo.

 

2) Qual è la sua opinione sui risultati raggiunti in questi anni nel sistema della cultura torinese? Pensa che si potrebbe fare qualcosa di più o di diverso?

 

Torino ha un’offerta culturale imponente, talora bulimica, unica per quanto riguarda la sfera pubblica nelle città italiane. Difficile rimproverarePALAZZO MADAMA qualcosa all’amministrazione comunale e regionale in tal senso, a meno di non volere, come al solito, tirare acqua al proprio mulino. Ma qualcosa va cambiato: ci vuole più coraggio in proposte innovative, cercare di attrarre un pubblico più giovane, convincere i professionisti 30-40enni che la cultura non è solo svago, lusso, ma un vero e proprio core-business nella nostra città. Ogni giorno, al Circolo dei lettori, ci interroghiamo su quanto poter fare di diverso e il vantaggio di lavorare con donne e uomini giovani ci aiuta. Ecco, se proprio dovessi esprimere un’opinione di rottura, direi che Torino avrebbe bisogno di credere un po’ di più in un nuovo pubblico della cultura, anzi tentare di formarlo per non perdere troppi pezzi per strada. Anche a rischio di qualche pensionamento eccellente, soprattutto in strutture complesse e nelle famose macchine da evento. 

 

3) Dalla ricerca compiuta dal Torinese emerge un significativo squilibrio tra le diverse istituzioni museali, sia dal punto delle risorse assegnate, sia dal punto di vista dei risultati di pubblico e della qualità delle iniziative. Come si spiega tutto questo?

 

Chi si trova a decidere sull’assegnazione delle risorse ha a che fare con un pregresso di sprechi e inutilità. E chi pretende, spesso poi non restituisce in termini di pubblico. Intanto metterei la condizione di un’amministrazione sana, che non giochi col denaro altrui, non dissipi e non pretenda. Poi basta con gli eccessi di personalismo, in quanto un museo è sempre della comunità, non del direttore o del presidente. eppure quando sento parlare di strutture a rischio chiusura, nonostante molte non meritino di restare in piedi, mi viene sempre in mente che alcune persone potrebbero perdere il loro lavoro, perché i vertici cascano sempre in piedi, ma chi sta in retroguardia molto meno.

 

artissima 15 34) Come si spiega, secondo lei, il grande successo di manifestazioni come Artissima e Paratissima, se posto a confronto con l’apparente crisi delle collezioni torinesi di arte contemporanea, a partire da quelle della Gam e del Castello di Rivoli?

 

Innanzitutto bisogna fare un distinguo. Artissima è una fiera finalmente a livello internazionale, con professionisti riconosciuti e proposte molto interessanti. Paratissima una divertente kermesse in cui vige lo spirito del tutti dentro in nome del dilettantismo assoluto. E queste due cose non possono e non devono andare mai insieme: Paratissima non è certo una fiera alternativa e qualificata come Liste a Basilea. Penso che artissima dovrebbe intanto tutelare meglio il proprio marchio, perché il tutto mi suona un po’ da parodia (così come la campagna di comunicazione impostata sullo stesso colore rosa). Detto questo, in genere le fiere attraggono più delle mostre e dei musei perché il pubblico ha la sensazione di essere partecipe di un evento ristretto nel tempo e nello spazio, in un tempo in cui si vive la città il giorno e la notte. I musei fanno più fatica per via della programmazione lunga, dei costi di gestione, dell’estrema difficoltà di inventare programmi collaterali sfiziosi, che non possono certo essere le solite conferenze alle 18.

 

5) Qual è, a suo avviso, la chiave per il rilancio del Castello di Rivoli?

 

Molto difficile, forse impossibile. Da anni il Castello è il peggior museo d’Italia, gestito sciaguratamente, in modo familistico e con una programmazione orribile e vuota. Carolyn Christov ci proverà, è una persona competente e non simpatica, che farà alleanze con i gruppi di potere, ma certo è troppo snob per porsi il problema del pubblico. Non so, vedremo. Non sono però ottimista.

 

 

 ALCUNI LINK DELLE PUNTATE PRECEDENTI:

 

I dati dei musei torinesi

 http://www.iltorinese.it/quanti-visitatori-musei-torino-i-bilanci-in-pareggio-per-pochi-euro/

 

L’intervista con Vittorio Sgarbi

http://www.iltorinese.it/sgarbi-torino-citta-bella-ditalia-imparato-mettersi-in-luce/

 

L’intervista con Alberto Vanelli

http://www.iltorinese.it/vanelli-generazione-imprenditori-creativi-per-aumentare-pil-torino-culturale/

 

(Foto G.Belfiore)

 

In 3.000 al Museo di Palazzo Carignano nei primi due giorni di ponte

risorgimento museo 3risorgimento museoIl Museo resterà straordinariamente aperto anche  lunedì 7, e poi  martedì 8 dicembre 2015, dalle ore 10  alle ore 18 (ultimo ingresso ore 17). Negli stessi giorni alle ore 15.30 sarà possibile effettuare una visita guidata 

 

Boom di visitatori al Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino durante questi primi due giorni del Ponte dell’Immacolata. Tra sabato e domenica sono stati staccati circa 3.000 biglietti, 2.300 solo nella giornata di domenica. Si informa che il Museo resterà straordinariamente aperto anche  lunedì 7, e poi  martedì 8 dicembre 2015, dalle ore 10  alle ore 18 (ultimo ingresso ore 17). Negli stessi giorni alle ore 15.30 sarà possibile effettuare una visita guidata al percorso museale. La visita guidata costerà 4 euro a persona e chi sceglierà questa formula potrà entrare con un biglietto a prezzo ridotto di 8 euro. In totale, dunque, 12 euro.

 

Sarà anche possibile visitare la mostra “Torino e la Grande guerra 1915-1918”, allestita nel salone monumentale della Camera dei deputati  italiana, che attraverso fotografie, tempere, manifesti, giornali e cartelloni pubblicitari racconta la prima guerra mondiale vista da Torino.L’esposizione, realizzata in collaborazione con l’Archivio Storico della Città di Torino, descrive in particolare la propaganda bellica e l’assistenza umanitaria  ai profughi e alle famiglie in difficoltà che la città seppe organizzare in quegli anni.

 

Due le sezioni della mostra. Da una parte viene illustrata la guerra in trincea e l’eroismo dei soldati al fronte. Dall’altra si presenta invece il volto umano e assistenziale di Torino, la città più neutralista d’Italia allo scoppio del conflitto, diventata poi una zona nevralgica sia per esercitare la mobilitazione e la propaganda a favore della guerra, sia per l’assistenza ai civili e a quanti scappavano dalle zone del fronte. Con la guerra inoltre Torino confermò la sua vocazione industriale e plasmò il suo futuro profilo socio-economico nel comparto metalmeccanico.

 

(Foto: il Torinese)

NATALE 2015: NAVETTE STAR GRATUITE NEI SABATI E NEI GIORNI FESTIVI

regione natalePer incentivare l’utilizzo del trasporto pubblico nel periodo natalizio il servizio delle linee Star sarà esteso anche al sabato e alla domenica

 

La Giunta comunale ha approvato l’integrazione del servizio delle linee Star per il periodo delle festività natalizie, su proposta degli assessori Mangone, Lubatti e Braccialarghe.

 

Per incentivare l’utilizzo del trasporto pubblico nel periodo natalizio il servizio delle linee Star sarà esteso anche al sabato e alla domenica. Inoltre, sempre nell’ottica di favorire l’uso del mezzo pubblico, nei sabati e festivi dal 5 dicembre al 6 gennaio, il servizio delle linee Star saràgratuito.

 

“Per favorire lo sviluppo del Centro Storico – hanno sottolineato gli assessori Mangone, Lubatti e Braccialarghe – occorre definire una politica strategica che supporti, attraverso progetti specifici, la rete commerciale e turistica del territorio. Per questo motivo ad aprile di quest’anno è stato costituito il “tavolo Centro” di cui fanno parte, oltre agli assessorati alla Cultura, alla Viabilità e al Commercio, anche la Circoscrizione 1, le Associazioni di Categoria e il Coordinamento delle Associazioni di Via del Centro. In quest’ottica, volendo incentivare la mobilità pubblica e ridurre il traffico privato durante il periodo degli acquisti natalizi, abbiamo ritenuto opportuno incrementare l’offerta di trasporto pubblico con le linee elettriche Star, rendendole gratuite nei giorni di maggior afflusso in centro e studiando una soluzione efficace ed ecosostenibile.

 

 www.comune.torino.it

Foto: il Torinese

Danilo, dal "pruché" rivivi gli Anni '50

barbiere5Sul modello delle antiche barberie, qui si può fare un tuffo negli Anni ’50 con arredi e immagini del passato e riscoprire il fascino di un tempo

 

Il negozio del Pruché Danilo, in via Nizza 45/c  a Torinobarbiere4 nel quartiere San Salvario è presente da 21 anni. Svolge attività di parrucchiere & barbiere per soli uomini ed è specializzato in tagli per bambino.barbiere3

 

Ma non è una semplice bottega: sul modello delle barbiere2barbiere1antiche barberie, qui si può fare un tuffo negli Anni ’50 con arredi e immagini del passato e riscoprire il fascino di un tempo.

 

Prossimamente verrà rintrodotto il servizio di barba con panni caldi

Apre a Torino l'Università degli Studi "Giustino Fortunato"

fortunato1 Nuova sede in Corso Matteotti 11. Una nuova opportunità per i giovani

 

Mercoledì 2 Dicembre 2015, alle ore 10.00, si svolgerà l’inaugurazione della nuova sede dell’Università degli Studi Giustino Fortunato in Corso Matteotti, 11 a Torino. Interverranno il Presidente del Consiglio di Amministrazione Dott. Giovanni Locatelli e il Direttore Amministrativo Dott. Silvio Colombo. Saranno, inoltre, presenti all’incontro Enzo Lavolta, Assessore Politiche per lo Sviluppo, Innovazione, Ambiente e Verde della Città di Torino e Daniele Valle, Presidente VI Commissione del Consiglio Regionale del Piemonte.

 

 L’Università degli Studi “Giustino Fortunato” – Telematica, nata da un’iniziativa dell’Associazione EFIRO è stata istituita con il D.M. 13 aprile 2006, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 104 del 6 maggio 2006 ha sede in Benevento in un Campus immerso nel verde ed eroga i seguenti Corsi di Studio:

 

Anno Accademico 2015/2016 

 

  • Laurea Triennale in Scienze e Tecnologie del Trasporto Aereo – classe L/28; Curriculum Piloti; Curriculum Controllori di Volo; 
  • Laurea Magistrale in Economia Aziendale – classe LM/77; Curriculum Economia e Management aeronautico; Curriculum Economia e Management d’impresa; 
  • Laurea Triennale in Operatore Giuridico d’Impresa – classe L/14; Curriculum Giurista d’Impresa, del lavoro e delle pubbliche amministrazioni; Curriculum Economia e Gestione d’Azienda; Curriculum Management del turismo e dello sport; 
  • Laurea Magistrale in Giurisprudenza a ciclo Unico – classe LMG/01;

 

www.unifortunato.eu

Mpp addio: si scioglie il movimento politico

mpp iaris

“Personalmente non mi ritiro dalla politica, anzi – dice il presidente Massimo Iaretti – considero questa esperienza finita, e lo dico con moltissima amarezza – anche perché è mancato il gioco di squadra necessario per vedere in prospettiva. Chi vorrà seguirmi  troverà sempre la porta aperta”

 

Termina il suo percorso politico il Movimento Progetto Piemonte. L’organizzazione, nata a Casale Monferrato, sede dell’antico ducato  la sera del 24 giugno del 2009 (e la data era stata scelta intenzionalmente perché è il giorno del Santo Patrono di Torino, San Giovanni), con l’intento di operare, da un lato per il rafforzamento dell’autonomia statutaria del Piemonte (nel senso di regione a statuto speciale), da un lato, e con un occhio particolare alle problematiche dell’agricoltura, della collina e della montagna, getta la spugna. Il presidente Massimo Iaretti, sentito il vice Bruno Tegano e Piermassimo Guarnero, socio fondatore e sino allo scorso anno coordinatore, ne ha deciso lo scioglimento e la cessazione dell’attività. “In questi anni – spiega – abbiamo ottenuto rappresentanze in alcuni consigli di piccolissimi comuni in provincia di Alessandria, Asti e Torino, raccogliendo anche buoni riscontri sotto l’aspetto del contributo alla vita comunale, ma tra gli aderenti non si è riuscito a creare quello spirito di squadra che avrebbe potuto portare, probabilmente, a risultati diversi. Forse con maggiore impegno di tutti non si sarebbe arrivati a questa decisione. Adesso ognuno dei consiglieri e degli aderenti è libero di fare sostanzialmente quello che vuole”. Tra le iniziative del Movimento Progetto Piemonte che hanno lasciato qualche segno ci sono la richiesta di intitolare una via ad Erminio Spalla, accolta dal sindaco di Borgo San Martino, quella di istituire (in collaborazione con il consigliere casalese Giorgio Demezzi) un ufficio di volontaria giurisdizione del Tribunale di Vercelli a Casale, l’impegno per l’effettiva applicazione delle unioni di comuni. E non è da dimenticare il lavoro svolto nell’Eporediese dove nel 2010 ottenne tre consiglieri comunali a Parella. Qui il gruppo consigliare ha sempre lavorato intensamente, partecipando a tutte le riunioni di consiglio comunale, portando proposte che sono state spesso accolte dalla maggioranza allora rappresentata dal sindaco  Roberto Comitini. Inoltre MPP, credendo fortemente nella gestione associata delle funzioni, è stato in prima linea a sostegno delle ragioni dei piccoli e piccolissimi comuni, incontrando gli allora assessore regionali agli enti locali, prima Elena Maccanti, poi Roberto Molinari. Inoltre aveva dato impulso alla minoranza consiliare in seno all’Unione dei Comuni delle Terre del Chiusella, dove Massimo Iaretti è stato capogruppo dalla nascita dell’Unione sino al 2014, anno delle sue dimissioni. E nel 2015, in occasione del rinnovo del consiglio comunale di Parella, la lista di Progetto Parella MPP , a sostegno della candidatura a primo cittadino di Piermassimo Guarnero, aveva ottenuto tre consiglieri, con un buon successo personale del capolista Osvaldo Valsecchi (che però non era iscritto ad MPP) secondo candidato più votato. “Personalmente non mi ritiro dalla politica, anzi – dice Massimo Iaretti – considero questa esperienza finita, e lo dico con moltissima amarezza – anche perché è mancato il gioco di squadra necessario per vedere in prospettiva. Chi vorrà seguirmi  troverà sempre la porta aperta”

Turin Marathon, ecco tutti gli eventi dell'anno

L’organizzazione sportiva torinese non è una moda del momento. Negli anni ha organizzato eventi quali i mondiali di Cross del 1997 e il Congresso Mondiale dell’Associazione Internazionale delle Corse su Strada del 2001, per arrivare ai più recenti Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006 dove è stata parte attiva nell’organizzazione e nella gestione dell’accoglienza

 

MARATHON CS 2015

L’anno sportivo volge al termine ed è tempo di bilanci e riflessioni. Turin Marathon può definirsi soddisfatta per quanto ha realizzato, consapevole del fatto che c’è ancora molto da fare per ovviare alle carenze di risorse economiche che vanno ad inficiare la buona riuscita degli eventi. Viviamo in un periodo difficile, sempre più difficile, dove troppo spesso ormai un modello codificato e collaudato viene identificato come obsoleto e dove la professionalità viene spesso confusa con la noia. Turin Marathon non è una moda del momento. Negli anni ha organizzato eventi quali i mondiali di Cross del 1997 e il Congresso Mondiale dell’Associazione Internazionale delle Corse su Strada del 2001, per arrivare ai più recenti Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006 dove è stata parte attiva nell’organizzazione e nella gestione dell’accoglienza, diventando un sistema che fa gruppo attraverso un costante dialogo con le realtà vicine, un team affiatato che porta avanti i valori etici e morali dell’Atletica Leggera e che non antepone la salute delle persone alla ricerca spasmodica delle prestazioni. Turin Marathon nasce con lo scopo ben preciso di mettersi a disposizione degli amanti della corsa e delle attività all’aria aperta, della città e delle sue Istituzioni attraverso quattro parole chiave che rappresentano la sintesi di trent’anni di attività: benessere, turismo, cultura e sport. “Il benessere prima di tutto” questo è il motto che da sempre anima le nostre iniziative, e la corsa diventa lo strumento attraverso il quale è possibile raggiungerlo.

 

Correre fa bene alla circolazione sanguigna, all’apparato cardiaco, aiuta a espellere le tossine dal corpo, rischiara la mente e ci permette di tenere a bada lo stress che quotidianamente accumuliamo. Cascina Marchesa, sede di Turin Marathon, è stata ristrutturata per offrire tutto questo; un luogo pensato per diventare la casa del running e più in generale un centro per tutti coloro che vogliono divertirsi facendo sport all’aperto, in uno dei polmoni verdi più grandi della città. Sport e turismo, inoltre, sono un binomio che da sempre ci accompagna perché organizzare eventi di qualità per noi significa mettere a disposizione le nostre capacità per valorizzare il Piemonte e in particolare Torino, la fredda città del nord che nasconde un caldo cuore pulsante, bella artisticamente e molto importante da un punto di vista storico-culturale ma, purtroppo per noi, ancora così sconosciuta ai più. Gli eventi diventano quindi lo strumento per promuovere un territo rio che, una volta conosciuto, sa conquistare il cuore di tutti con i lunghi viali alberati e i suoi palazzi monumentali, e dove i 42.195 metri della Turin Marathon Gran Premio La Stampa diventano, per tutti coloro che la vivono, una storia centenaria fatta di democrazia, unità, storia, in una Torino bella ieri e bella oggi, nobile e industriale, classica e innovativa, solare e misteriosa, una città che vive intensamente con le sue contraddizioni. marathon

 

Turin Marathon è cultura, cultura dello sport e artistica. Il legame che unisce la Turin Marathon al mondo dell’arte è da sempre molto forte e ha raggiunto il suo culmine nel 2015 quando, la manifestazione subalpina regina delle corse su strada, è entrata a far parte del gruppo delle Maratone delle Città d’Arte e ha stretto una forte collaborazione con la Fondazione Torino Musei partner istituzionale e fonte di ispirazione degli eventi: un diploma “d’Arte” di un’artista piemontese realizzato appositamente per la Turin Half Marathon, una medaglia dedicata a Palazzo Madama per la 29esima edizione della Turin Marathon Gran Premio La Stampa e ingresso gratuito al circuito museale della Fondazione Torino Musei per tutti coloro che hanno preso parte alle manifestazioni.

 

 

Turin Marathon ora guarda al futuro e pensa già al prossimo 2 ottobre 2016 quando, in occasione del 30ennale della Turin Marathon Gran Premio La Stampa, organizzerà in collaborazione con la Delegazione italiana del C.I.S.M. (Consiglio Internazionale dello Sport Militare) e all’Ufficio Sport dello Stato Maggiore della Difesa in concerto con il Presidente del Comitato Tecnico del C.I.S.M. e Colonnello delle Guardia di Finanza, Vincenzo Parrinello, e al Ten. Col. Walter Borghino membro del Board del C.I.S.M., la 48esima edizione dei Campionati Mondiali Militari di Maratona, coinvolgendo più di 120 Paesi e che aprirà scenari di riflessione su come lo sport diventi uno strumento di unione tra le Nazioni. Una maratona MARATHON TURIN HALFdella pace, quindi, dove le forze armate impiegate nella difesa della democrazia si confrontano in ambito sportivo trasmettendo alti valori etici e morali. Ad aprire l’anno sportivo 2016 sarà la manifestazione RACCHETTINVALLE, una corsa-camminata con o senza racchette da neve che dopo alcuni anni di assenza ritornerà a Pragelato. Domenica 21 febbraio sarà una giornata di festa sulla neve, rivolta a tutti gli estimatori della montagna, siano essi camminatori o appassionati della corsa, e a tutte le famiglie che vorranno trascorrere una divertente domenica sui sentieri innevati del Comune di Pragelato. La 16esima edizione della manifestazione sarà occasione per festeggiare la ricorrenza dei 10 anni dalla chiusura dei Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006 e darà modo di riflettere sul post olimpico e su quanto ancora ci sia da fare per valorizzare tutti quei magnifici territori che fanno parte delle montagne olimpiche.

 

Il 10 aprile sarà la volta di TUTTADRITTA, la dieci chilometri internazionale valevole come 10° Campionato Italiano delle Palestre. Un percorso mozzafiato, interamente dritto, che porterà gli amanti della corsa su strada dalla centralissima piazza San Carlo, di Torino, alla Palazzina di Caccia di Stupinigi a Nichelino. Ad attendere tutti i partecipanti una folla plaudente, tanta musica e un pasta-party gestito magistralmente dall’Associazione Alpini di Giaveno e Valgioie, un gruppo di amici e professionisti che da anni ci accompagnano nelle nostre manifestazioni.

 

turin marathonLa VALENTINA, una corsa tutta in rosa. Sarà questo lo spettacolo a cui assisteremo il 21 maggio; una manifestazione nata per festeggiare tutte coloro che amano la corsa-camminata ribadendo il diritto che ogni donna ha di correre liberamente in un parco senza incorrere in molestie. A seguire il 22 maggio, la TURIN HALF MARATHON, mezza maratona internazionale che riconferma il percorso del 2015. Partenza e arrivo nel parco del Valentino, nei pressi del Borgo Medievale sede logistica della manifestazione e gioiello artistico-culturale della Fondazione Torino Musei. Sarà una calda serata di giugno a ospitare la SUPERGARA, la corsa in salita da Sassi a Superga. Sei chilometri di puro divertimento che si concluderanno ai piedi della Basilica di Superga. La serata continuerà, poi, con tanta musica e apericena finale. Dalla corsa su strada passeremo poi alla mountain-bike suoi sentieri del comune di Claviere con la CLAVIERISSIMA KAPPA MARATHON, una manifestazione organizzata in collaborazione con le Istituzioni che regalerà, ancora una volta, tante emozioni ad alta quota. Insieme alla TURIN MARATHON GRAN PREMIO LA STAMPA si svolgeranno, sempre il 2 ottobre, la STRATORINO LA STAMPA e la JUNIOR MARATHON. Due manifestazione, la prima rivolta agli amatori e la seconda ai più piccoli che, per un giorno, le migliaia di partecipanti potranno immergersi in un clima di gioia e vedere con occhi “diversi” quanto la città possa offrire.

 

Ufficio stampa Turin Marathon

Storia di un portafogli rubato. E un grazie ai nostri Carabinieri

carabinieri torino

STORIE DI CITTA’ /  di Patrizio Tosetto

 

Ero sul pullman 75, et voilà,  il gioco è fatto. Aspetto per 45 minuti e dopo un paio di fermate è pieno. Spinte e controspinte  e  mi accorgo di non averlo più. Tutto sommato sono stato fortunato,  essendo la prima volta

 

Qualche giorno fa mi hanno rubato il portafogli. Ero sul pullman 75, et voilà,  il gioco è fatto. Aspetto per 45 minuti e dopo un paio di fermate è pieno. Spinte e controspinte   e mi accorgo di non averlo più. Tutto sommato sono stato fortunato,  essendo la prima volta. Prima reazione : che stupido che sono! Racconto il tutto agli amici che mi stavano aspettando. Che stupido che sei. Una volta si diceva sparare sulla croce Rossa. Lunedì giro per le banche per nuovi bancomat e martedì scelgo i carabinieri .Mia moglie:  sei un temerario. Il piantone si raccomanda : ha il numero dei bancomat?  No…Rinviato tutto a venerdì. Alle 8, 30 mi presento, puntuale come un soldatino. 

 

Palazzo appena costruito.Tutto lindo. Non devo fare coda.Un carabiniere di sesso femminile, gentilmente mi chiede se ho due foto, altrimenti non può rilasciarmi la dichiarazione sostitutiva per la patente. Possiamo fare  lo stesso la denuncia? Dopo le porto le foto. Ok, va bene. Molto carina. Direi bella, la divisa le fa torto. Due penetranti occhi azzurri si mettono a roteare tra il computer ed il sottoscritto. Tempo un’ ora. Viene sempre interrotta per aprire la porta e far firmare chi ha l’obbligo di firma. Una decina di persone, tutte “non nate nella nostra città” ( magari in questo modo evito accuse di razzismo, come quelle rivoltemi per l’articolo precedente sul “suk” ). Fatto.

 

Entrando in bar chiedo dove posso fare le  foto tessera. Anche questa è fatta. Ritorno dal carabiniere donna. Se non ha un documento non posso fare nulla.  Prontamente rispondo che ho una carta d’identità scaduta. Deve chiedere al superiore. Gentilissimo mi suggerisce: se la faccia rinnovare per sei mesi. Obbietto: essendo scaduta ho bisogno di due testimoni all’anagrafe. Altro non posso fare. Con il graduato non mi è andata bene. Capisco, ma un po’ contrariato esco e penso che mia moglie forse aveva ragione. Debbo andare al Liceo Albert Einstein, vicino all’anagrafe decentrata. Tento con poche speranze di seguire la strada indicatami. 

 

Spiego il tutto. L’ impiegata mi dice al bruciapelo: va bene, si accomodi allo sportello 8. Mi scende una lacrimuccia dalla commossa consapevolezza che forse si sta risolvendo  il tutto. Sono entrato con una carta d’identità scaduta e dopo 10 minuti posso tornare dai carabinieri. Rivedo con piacere il piantone. E nel mentre inizia la parte triste di questo racconto. Un altro uomo italiano un po’ “schizzo ” deve firmare. Molte altre volte  l’ha fatto. Una signora anziana lo segue e con lo sguardo lo controlla. Arrivano due anziani mano nella mano, tremanti. Lui spiega: hanno rubato il portafogli a mia moglie. 

 

Teneri. Alla fine chiedo: in molti hanno l’obbligo di firma? Guardi. E mi indica un voluminoso faldone. Capisco.La mattina se n’è andata. Pazienza, e sono consapevole che che c è di peggio rispetto a questa storia che non è  la mia consueta esperienza. Storie di Barriera di Milano. Storie di naturale tristezza. Storie che questi carabinieri vivono tutti i giorni. E  mia moglie non aveva ragione. Almeno ho visto ciò che non sapevo ed ho scritto per ringraziare gli uomini e le donne dell’Arma. 

 

(Foto: il Torinese)