vetrina4- Pagina 13

Una Ragazza per il Cinema 2016, prima selezione regionale

miss cinemaragazza cinema33Evento organizzato da Mirella Rocca e Nicole Cappa.  Giuria composta da giornalisti e personaggi del mondo dello spettacolo e della fotografia che sceglieranno fra 50 candidate del Piemonte

La MR FASHION EVENTS di Mirella Rocca Borrelli, responsabile della Regione Piemonte Liguria e Valle D’Aosta, da ben quattro anni presenta il CONCORSO NAZIONALE UNA RAGAZZA PER IL CINEMA 2016.Giovedì 10 marzo la prima selezione regionale si tiene a Palazzo Costa Carrù della Trinità, via San Francesco da Paola 17, a Torino, con cocktail alle  ore 20:30. Presenta Carmen Russo. Concorso prestigioso e storico, nasce 28 anni fa con il Patron Antonio LO PRESTI , ora diventato il migliore per eccellenza e il più importante a livello nazionale. Diversi nomi del mondo dello spettacolo e parecchie Miss Italia sono nate da questo Concorso: da Valeria Marini, Nadia Bengala, Giusy Buscemi Noemi Guglietta presentatrice insieme a Nicola Savino in Quelli del Calcio ecc. Si avvale alla base di grandi professionisti della storia del cinema, teatro e Tv come la grandissima FIORETTA MARI, FEDERICO MOCCIA, ROSSELLA IZZO ,il coreografo GARRISON ROCHELLE , la professoressa di Amici la cantante GRAZIA DI MICHELE sono loro i giudici di qualità che visioneranno tutte le ragazze per la finalissima al TEATRO ANTICO DI TAORMINA i primi di settembre. Il Concorso premia non solo la bellezza ma anche il talento, per questo durante le  Selezioni Regionali le Miss non solo sfileranno con abiti di Alta Moda (Stilisti …Griffe importanti), ma ognuna di loro dovrà esibirsi nella prova talento. (Ballo,canto, recitazione). Ci saranno diverse premiazioni dalla Fascia Talento , La Fascia GIL CAGNE’(Fotogenia e make up), lamiss cine2 Fascia del Paese dove siamo ospitati,la Fascia n.1 della Miss Una Ragazza per il cinema. Uno dei Partnership importanti che sono sempre presenti nelle varie tappe regionali è il gruppo della Maison di PABLO DI GIL CAGNE’ . Tutte le varie selezioni sono grandi spettacoli di Moda , Danza e cultura, e sono presentate da personaggi conosciuti del mondo della tv e dello spettacolo. Giornalisti importanti di diverse testate giornalistiche faranno parte della Giuria, insieme a registi della Film Commission e di Case di produzioni cinematografiche, in aggiunta a ospiti importanti e ai rappresentanti sponsor della manifestazione, consulenti di bellezza, fotografi di alta moda. Lo spettacolo in sé è molto coinvolgente ha la durata di un paio di ore, tra sorprese di ospiti e interviste.

Una piazza dedicata a Catullo Ciacci

CIACCI2Negli anni ’50 è a Torino: una maglia da corridore ed un posto di lavoro alla Ceat. Sempre da dilettante approda alla S. Pellegrino, dove conosce Gino Bartali, e da professionista entra a far parte della Carpano; lui granata, con le maglie bianconere di Silvio Giacotto partecipa al Giro d’Italia insieme a Defilippis, Balmamion, Conterno, Zilioli, i campioni torinesi

Domenica 6 marzo a Calmazzo, frazione di Fossombrone (PS),  si inaugura una piazza in nome di Catullo Ciacci, un personaggio legato alla storia della ristorazione (ma non solo) di Torino. Nato a Fossombrone, in provincia di Pesaro, Ciacci cominciò da ragazzo a correre in bicicletta. La prima maglia è stata quella della Polisportiva Forsempronese, il suo trampolino di lancio. Sulle strade marchigiane arrivano le prime vittorie da dilettante, passa così al G.B. Semprini di Gallo di Pesaro.CIACCI1 Negli anni ’50 è a Torino: una maglia da corridore ed un posto di lavoro alla Ceat. Sempre da dilettante approda alla S. Pellegrino, dove conosce Gino Bartali, e da professionista entra a far parte della Carpano; lui granata, con le maglie bianconere di Silvio Giacotto partecipa al Giro d’Italia insieme a Defilippis, Balmamion, Conterno, Zilioli, i campioni torinesi. Dal ’60 al ’63 frequenta il mondo dei professionisti: in quattro stagioni CIACCI3corre per la Carpano, per la Baratti e per la Ghigi, prima di concludere nella Carpano. Quando ha idealmente appeso la bicicletta al chiodo, è diventato uno dei più noti ristoratori, prima in un locale della collina e in seguito in Corso Moncalieri, vicino al ponte Isabella, sulle rive del Po. Così il feeling con Torino e gli amici ciclisti è continuato e si è fatto ancora più saldo con il passare del tempo. Poi, oltre a tanto lavoro, opere umanitarie in Africa insieme con il Gruppo Missionario Laico di Merano, a riprova della sua grande generosità. Sabato 1 giugno 1996 muore intorno alle 19.30 all’Ospedale Molinette di Torino, stroncato da un ictus: era stato ricoverato il sabato precedente, operato mercoledì, non ce l’ha fatta. In coma profondo, non si è risvegliato.

La badante di condominio compie cinque anni

badanti 1Il progetto della badante di condominio, nato a Bologna e in fase di sviluppo anche sotto la Mole, su idea di Confabitare, oggi è al suo quinto anno di vita e i risultati sono più che soddisfacenti

In questo periodo di crisi generale diventa sempre più difficile per le famiglie italiane far quadrare il proprio bilancio. Giovani senza lavoro e senza la speranza di trovarlo a breve, cinquantenni che lo perdono o vanno in cassa integrazione, attività che chiudono, anziani con pensioni non più adeguate in quanto hanno perso più del 20% del loro potere di acquisto. A testimonianza di ciò, si diffondono nuovi fenomeni come quello di affittare una stanza della propria casa per brevi pernottamenti per motivi di studio e lavoro, offrendo anche la prima colazione, per 40,00-45,00 euro a notte in modo da arrotondare così le entrate mensili. Come dire “il bisogno aguzza l’ingegno”, anche se l’affermazione va fatta, in questo caso a malincuore. Oppure sempre più spesso si presentano casi di subaffitto di stanze all’interno della casa in cui si abita per potere dividere spese bollette e condominio.

Nonostante questo però rimangono da risolvere i problemi del vivere quotidiano, e fra questi uno dei più importanti che pesa sugli anziani o sulle famiglie che li hanno a carico è sicuramente quello della badante.

Fino a qualche tempo fa era facile e possibile per una famiglia assumere una badante anche a tempo pieno, e inoltre, data la presenza sempre crescente di donne dell’Est disposte a svolgere questo lavoro, era facile soddisfare le numerose richieste. Così in questo contesto è nata la proposta anticrisi di Confabitare.

Il progetto della badante di condominio, nato a Bologna su idea di Confabitare, oggi è al suo quinto anno di vita e i risultati sono più che soddisfacenti.badanti 2

“Oggi siamo presenti in 53 condomini a Bologna – dichiara il Presidente nazionale di Confabitare, Alberto Zanni (nella foto piccola)- il progetto si sta sviluppando anche a livello nazionale in molte città, quali Torino, Verona, Milano, Firenze Roma, Messina e tante altre, favorito dalla rete delle sedi Confabitare presenti in modo capillare su tutto il territorio”.

La formula è semplice: una sola badante all’intern di un condominio, che suddivide le ore di lavoro tra più famiglie, parcellizzando il contratto domestico di colf e badante in quote. “L’idea – spiega Alberto Zanni – è nata proprio per volere dare a più famiglie, una soluzione semplice, facilmente attuabile, e soprattutto economicamente conveniente, considerando il condominio non solo come luogo in cui si vive, ma anche come punto di comunione in cui condividere bisogni e soluzioni”.

Non più solo sinonimo di liti, tensioni e conflitti, ma un’opportunità per trovare intese comuni dettate anche dall’esigenza del risparmio. Confabitare ha lanciato questa iniziativa, l’ha testata e sperimentata a Bologna in 53 condomini, proponendo poi il modello organizzativo anche in altre città italiane. ” La nostra associazione continua Zanni – si occupa del reperimento delle badanti, del loro coordinamento, oltre che delle pratiche relative alla assunzione e alla preparazione delle loro buste paga.

Ogni anziano paga le ore della badante pro quota, per cui a fine mese il costo è pari a circa 200/250 euro contro gli 800/1.000 euro di un impegno a tempo pieno. Praticamente l’intera giornata lavorativa della badante è fatta da tanti part time quanti sono gli anziani per cui lavora.

Questa soluzione permette all’anziano di utilizzare la badante per il tempo di cui ha realmente bisogno e consente, altresì, alla badante di ottimizzare il proprio lavoro, non perdendo tempo in spostamenti da una parte all’altra della città, svolgendo anche le stesse mansioni per più persone contemporaneamente come fare la spesa o altre commissioni”.

badanti3Oltre questo c’è da considerare anche un altro aspetto positivo, ossia la reperibilità costante durante tutta la giornata, in quanto la badante è comunque sempre presente all’interno del condominio.

Inoltre casa, condominio, e spesa vanno a braccetto in alcuni condomini di Bologna. Sempre Confabitare già da cinque anni ha avviato un progetto di acquisto collettivo per i residenti. A turno, un paio di volte alla settimana, alcuni volontari del palazzo o un incaricato dell’associazione si recano ai Mercati Generali ad acquistare grossi quantitativi di frutta e verdura su ordinazione dei condomini. Comprando all’ingrosso, i costi della spesa si riducono fino al 50%.

Ampio il successo anche di questa iniziativa. “L’idea del gruppo d’acquisto non è nuova: ma ora l’abbiamo portata nei condomini – continua Zanni – così non sono più soltanto i giovani a usufruirne, ma anche gli anziani. Due i punti di forza del progetto: il risparmio sulla spesa e il contatto sociale che si crea tra gli abitanti del palazzo. Sono, infatti,,tantissimi i casi in cui gli inquilini non si conoscono tra loro, pur abitando a pochi metri di distanza l’uno dall’altro”.

Il condominio condiviso, quindi, è un modo di abitare che vuole dare risposte concrete ed efficaci alle esigenze di fabbricati che diventano sempre più multi-culturali e multi-generazionali, proponendo un nuovo uso degli spazi e dei tempi e incoraggiando la creazione di una rete di welfare locale e attiva, basata sul coinvolgimento diretto dei residenti nello stabile. L’obiettivo è di arrivare, tutti insieme, ad intraprendere azioni positive e virtuose attraverso buone pratiche quotidiane con cui si può aiutare l’ambiente, mantenere l’igiene e il decoro urbano, stimolare il rispetto e l’aiuto reciproco, ottenendo sensibili risparmi sulle spese di gestione.

Giovanna Borgia

Sul grande schermo: tutte le trame dei film

Nelle sale di Torino
 

 film cinema

1981: Un’indagine a New York – Thriller. Regia di J.C. Chandor, con Oscar Isaac e Jessica Chastain. Il regista dell’apprezzato “Margin Call” racconta le spirale di violenza che poco a poco avvolge Abel Morales, proprietario di una compagnia di trasporti petroliferi, che sta per firmare l’affare più importante di tanti anni d’attività. Mentre la concorrenza cerca in ogni modo di fermarlo, un detective indaga su presunte sue irregolarità fiscali. Mentre Abel continua ad avere una incrollabile fiducia nella giustizia, la moglie, da parte sua, vorrebbe che rinunciasse alla propria integrità morale. Durata 125 minuti. (Classico)

 

Anomalisa – Animazione. Regia di Charlie Kaufman con la collaborazione di Duke Johnson. Michael Stone ha scritto un best seller dal titolo “Come posso aiutarti ad aiutarli?” ed è a Cincinnati per una conferenza. E’ un uomo depresso, i contatti con la famiglia sono inesistenti, anche la sua immagine riflessa nello specchio gli è quasi sconosciuta. Ma nelle sale dell’albergo incontra Lisa, una ragazza diversa da tutte le persone che vede intorno a sé. Forse potrebbe essere la svolta della sua vita. Dall’autore di “Essere John Malkovich” e “Il ladro di orchidee”, animazione rigorosamente riservata al solo pubblico adulto. Durata 90 minuti. (Romano sala 1)

 

BLANCHETT CAROLCarol – Tra commedia e melodramma. Regia di Tod Haynes, con Kate Blanchett e Rooney Mara. Tratto dal romanzo di Patricia Highsmith (pubblicato nel 1952 con lo pseudonimo di Claire Morgan), è la narrazione della passione tra una donna newyorkese, alle prese con la fine di un matrimonio e l’affidamento della sua bambina, e una giovane impiegata. Grande gara di bravura fra le due attrici (Mara ha vinto il Palmarès all’ultimo festival di Cannes), con certezza in prossima area Oscar. Durata: 118 minuti (Ambrosio sala 3).

 spotlight3

Il caso Spotlight – Drammatico. Regia di Thomas McCarthy, con Mark Ruffalo, Rachel McAdams, Michael Keaton e Lev Schreiber. Una serie d’articoli, un’inchiesta e un premio Pulitzer per un gruppo di giornalisti del “Globe” di Boston – a seguito dell’arrivo di un nuovo direttore, Marty Baron, pronto ad affrontare tematiche importanti e certo non comode – che tra il 2001 e il 2002 misero allo scoperto, dopo i tanti tentativi di insabbiamento da parte del clero e in primis delle alte gerarchie ecclesiastiche, i casi di pedofilia consumatisi in quella città e non soltanto. Candidato a 6 premi Oscar, tra cui miglior film e miglior regia. Assolutamente consigliato. Durata 128 minuti. (Centrale v.o., Eliseo rosso, F.lli Marx sala Groucho, Nazionale 1, Uci)

 

Cinquanta sbavature di nero – Comico. Regia di Mike Tiddes con Marlon Wayans. Arriva a distanza di un anno la parodia del campione d’incassi in tutto il mondo. Durata 92 minuti. (Ideal, Uci)

 

Il club – Drammatico. Regia di Pablo Larrain, con Alfredo Castro. In Cile, quattro sacerdoti vivono in una casa che s’affaccia sul mare, in solitudine e con la colpa di aver offeso il lato sacro della vita. A sconvolgere ulteriormente la loro esistenza sarà l’arrivo di padre Lazcano e di Sandokan che l’accompagna, vittima e testimone delle colpe commesse dall’uomo anni prima. Protagonista e regista dell’indimenticato “Tony Manero”. Durata 98 minuti. (Romano sala 2)

 

La corrispondenza – Drammatico. Regia di Giuseppe Tornatore, con Jeremy Irons e Olga Kurylenko. Amy, una giovane studentessa universitaria, che sbarca il lunario facendo la stuntwoman per la televisione e il cinema, ha una relazione con il suo professore di astrofisica. Improvvisamente, lui scompare e quell’amore diviene l’immagine di quelle stelle che non esistono più ma che noi continuiamo a vedere nel cielo. Solo la tecnologia li tiene legati, sms, skype, dvd, e ancora lettere e fasci di fiori: a raccontarci la speranza dell’eternità di un amore. Durata 116 minuti. (Nazionale sala 2)

 

Deadpool – Fantasy. Regia di Tim Miller, con Ryan Reynolds. Tratto dal fumetto della Marvel Comics. Niente a che fare con l’eroe tradizionale, l’opposto del politicamente corretto, umorismo e parolacce, il tutto condito da una buona dose di cinismo. Un B-Movie che negli States è un grande successo ai botteghini nonostante il suo divieto ai minori. Durata 107 minuti. (Massaua, Ideal, Lux sala 2, Reposi, The Space, Uci)

 

Dio esiste e vive a Bruxelles – Commedia. Regia di Jaco Van Dormael, con Benoît Poelvoorde. Un Dio cattivo e antipatico che vive nella capitale belga, ben intenzionato a far digerire all’uomo dispetti e catastrofi, una figlia ribelle che distribuisce ad ognuno di noi la data della propria morte. Uno sberleffo piuttosto scomodo. Durata: 113 minuti (Greenwich sala 3)

Fuocoammare – Documentario. Regia di Gianfranco Rosi. Gli sbarchi di Lampedusa visti con gli occhi del dodicenne Samuele. Orso d’oro al FilmFest di Berlino. Durata 107 minuti. (Due Giardini sala Ombrerosse, Massimo 2)

 

God’s not dead – Drammatico. Regia di Harold Cronk con Kevin Sorbo e Shane Harper. Uno studente, fermamente credente, dovrà combattere contro il proprio professore di filosofia pronto a sostenere l’inesistenza di Dio. Fede e dubbio in un ampio dibattito ben articolato. Durata 113 minuti (Reposi)

 

Gods of Egypt – Avventura. Regia di Alex Proyas con Gerald Butler. Le divinità dell’antico Egitto, Horus e Set, chiamate in feroce lotta tra loro dal giovane Bek che con la donna amata vuole difendere e salvare il mondo e una prossima catastrofe. Durata 100 minuti. (Massaua, Ideal, Reposi, The Space, Uci)

 

Good Kill – Drammatico. Regia di Andrew Niccol, con Ethan Hawke e January Jones. Il dramma di un soldato che, operando ad una consolle dall’infuocato deserto del Nevada e utilizzando quelle armi intelligenti che dovrebbero essere i droni, semina morte e distruzione in paesi lontani. Come si fa a stabilire quando e chi colpire? Sta combattendo la giusta guerra? Non sta distruggendo anche il proprio ambito familiare? Durata 104 minuti. (Uci)

 

joy filmJoy – Biografico, drammatico. Regia di David O. Russell, con Jennifer   Lawrence, Bradley Cooper e Robert De Niro. Una storia vera, la vita di Joy Mangano, i figli e l’ex marito, la madre teledipendente, i parenti, la sua vita a Long Island. Tra ribellioni e intraprendenza, costruisce un impero che vive ancora oggi, nel cui centro sta l’invenzione del “mocio”, comodo straccio/scopa per le pulizie della casa. Il potere della televisione che annuncia urbi et orbi il prodotto determinerà l’enorme successo. Durata 124 minuti. ( Romano sala 3).

 

Lo chiamavano Jeeg Robot – Fantasy. Regia di Gabriele Mainetti, con Claudio Santamaria, Luca Marinelli e Ilenia Pastorelli. Enzo è un ladruncolo romano che vive di espedienti. Una sera, inseguito dalla polizia, nelle acque del Tevere viene a contatto con un materiale radioattivo che gli conferisce sconosciuti ultrapoteri. Ad Alessia, appassionata di fumetti, piacerà considerarlo come un eroe dei suoi prediletti Manga nella lotta al male sempre in agguato, che questa volta ha le sembianze allucinate dello Zingaro. Opera prima. Durata 112 minuti. (Reposi, The Space, Uci)

 

Onda su onda – Commedia. Regia di Rocco Papaleo, con Alessandro Gassman, Massimiliano Gallo e Rocco Papaleo. L’incontro tra Gegè, cantante confidenziale che non ha mai conosciuto il piacere della luce dei riflettori e oggi pronto a scommettere in un ingaggio a Montevideo, e Ruggero di professione cuoco, che da anni non scende dalla nave. Malinconia e divertimento. Forse riusciranno a mettere insieme le loro solitudini. Durata 102 minuti. ( Nazionale sala 2)

 

Perfetti sconosciuti – Commedia. Regia di Paolo Genovese, con Marco Giallini, Edoardo Leo, BATTISTON FILMValerio Mastandrea, Giuseppe Battiston, Kasia Smutniak, Alba Rohrwacher. Una cena tra amici, l’appuntamento è per un’eclisse di luna, la padrona di casa decide di mettere tutti i cellulari sul tavolo e di rispondere a telefonate e sms senza che nessuno nasconda qualcosa a nessuno. Un gioco pericoloso, di inevitabili confessioni, che verrebbe a sconquassare le vite che ognuno di noi possiede, quella pubblica, quella privata e, soprattutto, quella segreta. Alla fine della serata, torneranno ancora i conti come quando ci siamo messi a tavola? Durata 97 minuti. (Classico, Eliseo sala grande, F.lli Marx sala Harpo, Ideal, Lux 3, Massaua, Reposi, The Space, Uci)

Il ponte delle spie – Drammatico. Regia di Steven Spielberg, con Tom Hanks e Mark Rylance. A cavallo tra i 50 e i 60, in piena guerra fredda, l’avvocato Donovan è incaricato di trattare il rilascio di Gary Powers, abbattuto con il suo aereo U-2 durante un’operazione di sorvolo dell’Unione sovietica. Alla sceneggiatura hanno collaborato i fratelli Coen. Durata: 140 minuti. Papabile agli Oscar. (Greenwich sala 2)

 

FILM 2Remember – Thriller. Regia di Atom Egoyan, con Christopher Plummer, Martin Landau e Bruno Ganz. Zev, vecchio ebreo ospite di una clinica e affetto da demenza senile, viene spinto da Max a ricercare e ad uccidere il nazista, arrivato anni prima negli States, che nel campo di Auschwitz ha trucidato le loro famiglie. Il vecchio condurrà a termine il proprio compito: ma non mancheranno sconvolgenti quanto dolorose sorprese. Grande successo all’ultima Mostra di Venezia. Durata 95 minuti. (Romano sala 3)

 

Revenant – Avventuroso/drammatico. Regia di Alejandro Gonzales Iňàrritu, con Leonardo Di Caprio e Tom Hardy. Tratto da una storia vera. L’America dei grandi paesaggi e delle pianure sterminate, i pionieri alla ricerca di nuovi confini e delle pelli degli orsi. Uno di questi, Hugh Glass, nel 1823, viene attaccato da un grizzly mentre i suoi compagni lo abbandonano senza armi né cibo: il perfido Fitzgerald (Tom Hardy) gli uccide il figlio che ha avuto da una donna indiana. Di qui la sete di vendetta del protagonista, le imboscate, le uccisioni, gli stenti superati. Di Caprio, finalmente, in odore di Oscar, dopo essersi di recente già assicurato il Globe. Durata 156 minuti. (Greenwich sala 3)

 

Single ma non troppo – Commedia. Regia di Christian Ditter, con Dakota Johnson e Alison Brie. Cuori nella tormenta, tutti a caccia dell’anima gemella, in una New York che offre mille occasioni. Durata 116 minuti. (The Space, Uci)

 

danish filmThe Danish girl – Biografico. Regia di Tom Hooper, con Eddie Redmayne e Alicia Vikander. Einar Wegener fu un pittore paesaggista nella Copenhagen degli anni Venti, felicemente sposato a Gerda, pur essa pittrice. Un giorno posa per la moglie sostituendo la modella andando incontro a una seconda vita nelle vesti di Lili Elbe. L’amore di una coppia, una donna che guiderà il marito alla scoperta della sua autentica identità sessuale. Wegener sarà il primo uomo a tentare un’operazione per il cambio di sesso. Qualcuno giura che gli interpreti abbiano già l’Oscar in mano, per Redmayne significherebbe ancora il successo dopo l’assegnazione dello scorso anno con “La teoria del tutto”. Durata 120 minuti. (Ambrosio sala 1, Centrale v.o., Eliseo blu, Reposi, The Space, Uci)

 

The hateful eight – Western. Regia di Quentin Tarantino, con Kurt Russell, Samuel L. Jackson, Jennifer Jason Leigh, Tim Roth. All’indomani della Guerra di Secessione, tra le montagne del Wyoming, una tempesta di neve blocca in una stazione di posta una diligenza e nove persone, un cacciatore di taglie con la sua prigioniera da condurre alla forca ed un collega di colore un tempo arruolato a servire la causa dell’Unione, un generale sudista, un boia e un cowboy, un messicano e il conduttore della diligenza, il nuovo sceriffo di Red Rock. Tensioni claustrofobiche mentre qualcuno non è chi dice di essere, sino alla violenza finale. Musiche di Ennio Morricone, già vincitore del recente Globe e prossimo (?) a salire sul podio più alto degli Oscar. Durata 180 minuti. (Ambrosio sala 3, F.lli Marx sala Chico, The Space, Uci)

 

tiramisu filmTiramisù – Commedia. Regia di Fabio De Luigi, con Vittoria Puccini, Fabio De Luigi e Angelo Duro. Antonio è un grigio informatore medico che giorno dopo giorno tenta di vendere i propri prodotti senza un minimo di verve e di immaginazione. Vicino a lui l’amico idealista, il cognato che non bada a nulla pur di far la bella vita e una moglie paziente e rassegnata (ma non troppo) che prepara ottimi tiramisù per le public relations del consorte. Opera prima. Durata 95 minuti. (Massaua, Due Giardini sala Nirvana, Greenwich sala 1, Ideal, Reposi, The Space, Uci)

L’ultima parola – La vera storia di Dulton Trumbo – Drammatico. Regia di Jay Roach, con Bryan Cranston, Helen Mirren, Diane Lane. Negli anni della Hollywood colpita dalla “caccia alle streghe” del senatore McCarthy, lo sceneggiatore Dulton Trumbo è inserito nella “black list” che raggruppa famosi nomi della Mecca del cinema. Perderà il lavoro, vincerà due Oscar lavorando sotto falso nome, verrà riabilitato solo anni più tardi, anche grazie ad attori come Kirk Douglas e a registi come Otto Preminger. Un pezzo di storia americana da vedere e ripensare. Eccellente protagonista Bryan Cranston, candidato all’Oscar. Durata 124 minuti. (Ambrosio sala 2)

 

Zootropolis – Animazione. Regia di Byron Howard, Rich Moore e Jared Bush. Le avventure della coniglietta Judy nella capitale del mondo animale, nelle vesti di fresca poliziotta. Con la volpe Nick, fino a quel momento disposta a campare di espedienti, dovrà affrontare chi ha sequestrato i 14 animali che tutta la città sta cercando. Durata 108 minuti. (Massaua, Ideal, Lux sala 1, Reposi, The Space, Uci)

La Space City è a Torino

spazio23Questo settore è una vera eccellenza in Piemonte, che è la regione trainante per l’Italia, una eccellenza a livello mondiale

Una settimana fa il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una delle sue tappe del viaggio istituzionale negli Stati Uniti si è recato al centro spaziale della Nasa a Houston per incontrare gli astronauti italiani in attività: Samantha Cristoforetti, Luca Parmitano, Paolo Nespoli, Roberto Vittori insieme a Walter Villadei che nello spazio non ci è ancora andato.

Questa visita del vertice politico istituzionale del nostro Paese sta a dimostrare l’importanza strategica che ha per l’Italia il settore aerospaziale e, in particolare, quello della esplorazione spaziale.

Questo settore è una vera eccellenza in Piemonte, che è la regione trainante per l’Italia, una eccellenza a livello mondiale. Per il settore spazio la nostra industria è al terzo posto in Europa e tra i primissimi posti anche a livello globale ma con delle punte di diamante che lasciano sbalorditi.

Tutto questo viene descritto nel video che è stato prodotto dalla redazione dell’ufficio stampa istituzionale dell’Assemblea legislativa.

Il distretto spaziale di Torino, polo scientifico e tecnologico con pochi eguali al mondo, è raccontato in molte delle sue straordinarie caratteristiche prendendo spunto da una visita presso gli stabilimenti tra corso Francia e corso Marche.

 
VIDEO

I talenti di Sanremo vincono i National Awards

La TM Agency di Franco Ganci ha portato sul prestigioso palco della Sala Melograno del Palafiori e su quello di Casa Sanremo, l’area riservata ad artisti, discografici e produttori al seguito del Festival della Canzone Italiana, i talenti canori

ganci3

Nei giorni 11 e 12 febbraio, nel periodo clou del Festival di Sanremo, la TM Agency di Franco Ganci ha portato sul prestigioso palco della Sala Melograno del Palafiori e su quello di Casa Sanremo, l’area riservata ad artisti, discografici e produttori al seguito del Festival della Canzone Italiana, i talenti canori individuati dall’Organizzazione.Di fronte a LORETTA MARTINEZ, la vocal coach tra le più importanti d’Italia, MASSIMO MORINI, il Direttore d’Orchestra del Festival che detiene il record di maggior numero di presenze alla rassegna sanremese conosciuto anche come leader del gruppo “Buio Pesto”, DAVIDE MAGGIONI e RUSTY RUGGINENTI, rispettivamente produttore e discografico che nell’occasione con l’etichetta “RUSTY RECORDS” hanno portato sul palco del Festival CHIARA DELLO IACOVO, ANDREA LEPROTTI, il consulente musicale dei più importanti talent televisivi, MARCO MORI, titolare dell’etichetta discografica “Riserva Sonora”, MARIO PICCIONI, il Direttore Artistico dell’emittente radiofonica “Radio 103” e di uno straordinario personaggio come JOHN MARTINOTTI, il produttore esecutivo dei World Music Awards, si sono esibiti:MARIANO DI VENERE, DARIA TRIGLIO, FABIO CICI,   HODER ONALI, BATTISTA SANNA, GRACE MARY CHISARI, GRAZIELLA LIOTTA, CARMEN FIORITO, ALESSANDRO GIUFFRIDA, FABIOLA FALLETTA, ANNALISA MAZZOLARI, MARCO DONNARUMMA, ANGELA DELLI CARPINI, ANGELO COSENTINO, CANNAVACCIUOLO VALENTINA, ILENIA SMEDILE, VERONICA CENTAMORE, OLGA MATSYNA.

maggioni ganci

Direttamente dalla sezione “La Bella” del concorso nazionale “La Bella e la Voce” hanno svolto il ruolo di presentatrici e vallette MELANIA CIOATA BURDUJA, SARA CERRATO, GAIA MANCABELLI e ALEXANDRA UNGUREANU.Tutti sono stati premiati con il “National Voice Award” e per i migliori si prevede la possibilità di una produzione discografica con la “Rusty Records”.La manifestazione si è realizzata con la collaborazione di “Casa Sanremo” e l’amichevole intervento di “Socrate 2000” di Cesare Lanza.Hanno inoltre collaborato “Arte Spettacoli” di Barbara Cassisi, “Karapulia Festival” di Carmine Franchini, Gallana Cristian, Patrizia Cuccu, Melania e Elisabeta Cioata Burduja, Massimo Curzio. L’evento ha avuto come assistente di produzione Chiara De Carlo.

Nella foto DAVIDE MAGGIONI, il produttore di Chiara Dello Iacovo, la ragazza scaturita da “La Bella e la Voce” (iniziativa ideata da Franco Ganci) seconda classificata al Festival di Sanremo, premia una partecipante con il “National Voice Award”.

I commercianti pronti a sostenere la cultura. E' il volano dell'economia, gli imprenditori lo sanno

VanelliIntervista di Alberto Vanelli

 

Noi torinesi abbiamo sempre paura di essere sul punto di precipitare a terra, svegliandoci da un sogno. E invece non è così. Torino si è ormai affermata come città d’arte e importante meta turistica. Probabilmente facciamo ancora un po’ di fatica a rendercene conto. Occorre però che la cultura, pur senza rinunciare agli aiuti dovuti, impari a diventare anche un business di tipo commerciale, dotandosi di strumenti che le consentano di sopravvivere in questo periodo di mancanza di risorse.

 

Coppa Maria LuisaMaria Luisa Coppa è la presidente dell’Ascom, la più importante associazione di commercianti, esercenti e albergatori di Torino e del Piemonte. Presidente Coppa, l’inchiesta condotta recentemente dal Torinese mette in luce l’importanza del turismo e il suo ruolo nell’economia della città. Il New York Times, addirittura, indica Torino come uno dei luoghi da visitare nel 2016. Come la vedono i commercianti che lei rappresenta?

I commercianti partecipano a questo clima con entusiasmo. Dicembre è stato per il turismo un mese sorprendentemente positivo, contro le previsioni di chi riteneva  che Torino non fosse propriamente una meta invernale. Al contrario, grazie ad alcune importanti mostre, all’Egizio, alle luci d’artista, le cose sono andate molto bene. Come accade ormai molto spesso. Noi torinesi abbiamo sempre paura che, una volta finita una stagione (il 2006 delle Olimpiadi, poi il 2011 dei 150 dell’Unità d’Italia), si sia destinati a precipitare a terra e a svegliarsi da un sogno. E invece non è così. Torino si è ormai affermata come città d’arte e importante meta turistica. Probabilmente facciamo ancora un po’ di fatica a rendercene conto.

 

In effetti, a guardare i flussi turistici di quindici anni fa, certi risultati possono sembrare incredibili.

L’Ascom, l’associazione dei Commercianti, ci ha sempre creduto. C’è stato un momento in cui, quando parlavamo delle potenzialità turistiche di Torino, ci ridevano dietro, ma ora i risultati sono sotto gli occhi di tutti. La città è stata premiata nel suo insieme: come luogo di cultura, di storia e di bellezza, con il pregio della vicinanza alle montagne più belle e ai mari più belli; ma anche per la sua capacità di accogliere, e per essere stata capace di valorizzare il suo ruolo di città del food e dello shopping.

 

Che il turismo abbia favorito il commercio nelle aree centrali non può esservi dubbio. Ma cosa dicono i commercianti del resto della città?

Il centro è sicuramente l’area trainante. Devo dire, però, che anche nelle zone non centrali, soprattutto nei quartieri in cui si trova un’importante concentrazione di negozi, come a Santa Rita, gli acquisti natalizi hanno dato qualche segnale positivo. E anche i primi giorni di saldi, con un 5-10% di crescita, inducono a essere ottimisti. Certo, si tratta di dati parziali: non sappiamo come potrà andare nelle prossime settimane.

 

Come lei stessa ha sottolineato, la forza attrattiva di Torino deriva in gran parte da musei e mostre, e poi dagli eventi: culturali, musicali, sportivi, enogastronomici. Con vantaggi evidenti tanto per il settore alberghiero che per il commercio. È anche vero, però, che negli ultimi anni il comparto della cultura e degli eventi ha subito dei forti tagli, che potrebbero avere delle ripercussioni anche in altri settori dell’economia. Non vede la necessità di un coordinamento, non solo economico, ma anche operativo, tra il mondo del turismo, quello del commercio e quello della cultura?

Assolutamente sì. Come operatori del commercio, dobbiamo essere consapevoli che l’appeal di Torino e della Provincia è strettamente legato alla vivacità culturale della città. E dobbiamo diventare, sempre più, un soggetto attivo di questo processo. Quando sono diventata presidente dell’Ascom, uno dei primi progetti su cui ho lavorato è stato quello del commercio-turismo-cultura: tre settori che, per forza di cose, devono viaggiare in sintonia. Non a caso, come associazione, siamo soliti portare i nostri impenditori in visita ai luoghi culturali: all’Egizio rinnovato, alla mostra di Monet, a Venaria…

 

E qual è stato l’effetto di queste visite, al di là dell’esperienza personale dei singoli? Gli imprenditori del commercio sono consapevoli del contributo che la cultura offre al loro business?

Assolutamente sì. Credo, anzi, che si debbano aprire dei rapporti concreti di collaborazione. Penso in particolare a una raccolta di fondi (crowd funding) a favore di una o più importanti iniziative culturali, a cui i nostri imprenditori potrebbero offrire il loro aiuto. Certo, il sogno è sempre quello di trovare un mecenate alla Della Valle. Ma non sottovaluterei l’entità del contributo che migliaia di imprenditori potrebbero fornire unendo le forze. D’altra parte, sarebbe anche il caso che il mondo della cultura si togliesse di dosso un certo snobismo da primi della classe, e che cominciasse a interloquire con  l’imprenditore, specialmente il piccolo, magari non così acculturato, ma spesso capace di vedere ciò che il fine intellettuale talvolta non indovina. Lei, come direttore della Reggia di Venaria, è stato tra i pochi esempi di operatori culturali che hanno avuto l’intelligenza e la capacità di unire alla cultura anche un business di tipo commerciale, senza considerarlo un fatto peccaminoso, ma, al contrario, facendone uno strumento per far vivere la cultura in un periodo di mancanza di risorse.

 

Facendo la nostra indagine, abbiamo avuto conferma della diffusione di  un fenomeno come Air B&B, il portale che consente di prenotare stanze e alloggi privati come se si trattasse di residence e alberghi. Qual è il suo giudizio in proposito?

In generale, penso che non si debbano mettere le sbarre contro niente e contro nessuno: il mondo si evolve, siamo nell’era di internet ed è naturale che l’economia digitale abbia guadagnato un ruolo di primo piano anche nel turismo. Il problema è un altro. Gli operatori dell’economia reale, che io rappresento, sono sommersi da regole, obblighi, vincoli e quindi anche da costi molto elevati. Non si può pensare che da una parte ci sia un’economia reale soggiogata, e dall’altra un’economia digitale completamente libera di  by passare le regole. Non mi riferisco soltanto a AirB&B, naturalmente, ma anche a Huber, che fa concorrenza sleale ai tassisti, oppure ai siti che offrono la possibilità di prenotare la cena in case private, mettendo in difficoltà i ristoranti che devono disporre di certificazioni di ogni tipo, di personale in regola, registratore di cassa e via dicendo. Ben venga l’innovazione, insomma, ma tutti devono essere sottoposti alle stesse regole. Non è possibile consentire che si viaggi su binari diversi.

 

Leggi anche:

 

Boom turistico a Torino, sesta tra le città d’arte. La competizione è con Milano:

http://www.iltorinese.it/boom-turistico-torino-sesta-citta-darte-in-concorrenza-milano-lombardia/

 

Vanelli: “Turismo realtà dell’economia torinese, ma per battere Milano servono più governance e promozione”

http://www.iltorinese.it/vanelli-meno-tagli-governance-comunicazione-per-futuro-cultura-turismo/

 

 

 

 

 (Foto: www.confcommercio.it)

Ecco qual è la via più bella di Torino secondo i nostri lettori

via romamole via palazzo cittaSì, forse tra le opinioni dei nostri lettori prevalgono leggermente via Po e via Cernaia, ma il sondaggio del Torinese effettuato su Fb, vede anche molte altre vie tra le preferite dei torinesi: tra queste via Roma, Barbaroux, le vie della Crocetta, corso Cairoli

 

Il risultato che pare emergere è che non esiste una via più bella delle altre, a Torino. Essendocene ovviamente davvero molte di notevoli in città. Sì, forse tra le opinioni dei nostri lettori prevalgono leggermente via Po e via Cernaia, ma il sondaggio del Torinese effettuato su Fb, vede anche molte altre vie tra le preferite dei torinesi: tra queste via Roma, Barbaroux, le vie della Crocetta, corso Cairoli. Di seguito una sintesi dei commenti in risposta al sondaggio apparso sulla pagina Fb del nostro giornale.

 

  • Maria Carla Ghettini Torino è bellissima, il percorso con lo Star 2 ti fa scoprire vie fantastiche: via Maria Vittoria, via San Domenico ecc.merita veramente andare con questo piccolo autobus x conoscere vie, palazzi e panorama mozzafiato della collina quando il mezzo arriva al capolinea di Corso Cairoli.
  • Ornelina Pesce Alvigini Torino e tutta bella……
  • Mariarosa Ieraci corso Cairoli è bellissimo..
  • Patrizia Gatti Io non abito più a Torino, ma quando i torno di tanto in tanto vado in centro e via Cernaia via Barbaroux mi piacciono sempre
  • Angelo Mingione Via..Fassino da Torino!!
  • Manuela Mina Tutto il centro …. palazzo carignano. VITTORIO
  • Maria Guala Via Po La più torinese oltre che bella e con prospettive mozzafiato
  • Luciano Mele Son tutte belle le vie di Torino , o quasi .
  • Silvana Vignoli Via Po anche per la bellezza dei suoi “inizio” e “fine ” e via Garibaldi per la vivacità di isola pedonale!
  • Maria Dogliani Via Roma e piazza Vittorio
  • Claudia Benedetto Torino é bellissima soprattutto di notte. Piazza Vittorio ha un fascino particolare
  • Livia Racca A me piace corso Moncalieri sin dove arriva davanti alla gran madre poi insomma è tutta bella la mia città!
  • Sergio Monopoli tutte le vie di torino sono belle torino è unica
  • Piera Angela Godone È tutta bella basta saperla scoprire!! Torino e’ splendida, io direi tutto il centro è bellissimo! piazza Solferino via Cernaia sono veramente belle
  • Anna Alvarez Torino e tutta bella. da scoprire
  • Ada Nuovo Torino è tutta fantastica il centro è splendido non riesco a scegliere una via o corso
  • Andrea Rubi Per non parlare di via IV Marzo. Molto caratteristica, con le luci verso la piazza omonima sono un tocco di modernità che ci sta bene a fianco dei palazzi medioevali
  • Carmen Russo Piazza Castello e via Po con vista sulla collina e la Gran Madre
  • Annamaria Savio Abito in via Cernaia e molto bella
  • Patrizia Piazza Io cresciuta a Cit Turin penso che la zona più bella sia proprio piazza Benefica .pedoni via roma
  • Giorgio Ricciardelli Vado come sempre controcorrente come piace a me. Quindi dico corso Cairoli per la vista, lungo fiume la collina i Cappuccini e Superga.
  • Gianni Pavan Via Garibaldi (soprattutto per l’assenza di veicoli)
  • Elsa Coenda TORINO e unica tutto il centro,,Però se buttassero giu quel grattacielo sarebbe ancora più bella
  • Marisa Bovolenta Torino è tutta da scoprire. Comunque via Po , p.zza Castello ,via Roma,via Garibaldi
  • sono quelle che mi piacciono di più.
  • Romana Grosso Via Roma, per la sua eleganza
  • Bruna Adriana Zacco La storica via Garibaldi, via Roma, via Pietro Micca, Piazza Carlina, p San Carlo, p Castello, ogni via o Piazza a la propria particolarità, il proprio fascino, è unica! !!!
  • Concita Bonavita Torino e una delle più belle città ordinata la cosa brutta che deturpato le scritte sui palazzi e sui muri a quei grandi cavernicoli le mozzerei le mani
  • Alessandro Ciampa io penso che la magia…con le luci di 3 anni fa…..gli innamorati che si baciavano….era sicuramente via Carlo Alberto che percorrendola sino al fondo si apre su la piazza….magica
  • Enza Priolo via Po x il magnifico sfondo della Gran Madre !!!
  • Giovanni Pasquale Vinella Via Ceresole. Non ha niente Ma all’epoca quando io sono nato era tutto chiaramente Barriera di Milano
  • Emanuela Schiavon Torino bellissima …comunque via roma…per finire in piazza castello…..
  • Loredana Donadei Il quadrilatero completo
  • Rosetta Paone Torino è bella tutta
  • Pina Bersano Torino per me è tutta bella, basta saperla scoprire ed apprezzare
  • Silvia Berutto Corso Massimo D Azeglio …. affascinante e romantico costeggia il Valentino ammaliato dal Borgo Medioevale…..
  • Barbara Toniolo via carlo alberto ha dei particolari che mi piacciono molto
  • Lina Pompilio Torino é stupenda tutta . A me piace tutto il c.so a partire da c.so Moncalieri a ponte Sassi
  • Adriana Paradisi Via Po e’ quella più caratteristica della città
  • Gabriella Barutti È molto bella anche zona crocetta, con i suoi bei palazzi.PAL CIVICO
  • Oppure il borgo medievale. O i giardini del Valentino
  • Margy Messina Io non abito piu’ a Torino …. essendo all’ estero e provando tanta nostalgia , nonostante varie visite annuali penso che : Corso Vittorio , Corso Inghilterra , le vie della Crocetta, via Po, via Cernaia, via Roma , le vie del centro vecchio come via Barbaroux e le altre siano tutte piene di fascino ed infinita bellezza.
  • Lucrezia Borgese Via Principi d’Acaja quando incontra via Duchessa Jolanda….perdonatemi ma io adoro Cit Turin al punto tale che vorrei comprare la mia futura casa lì……
  • Sebastiano Di Stefano Tutta ma x scelta dico via verdi dove c’è la Mole Antonelliana
  • Ornella Audero La zona dei monti cappuccini con la sua splendida visuale su Torino
  • Marie Francese via Pietro Micca…v Barbaroux
  • Assuntina Angileri Penso che é via Roma la via più bella di torino
  • Paola Pioppo Torino è tutta bella ma via po e piazza Vittorio sono i miei punti preferiti
  • Bruno Ronchietto Silvano Per me é via Bonelli: manca solo il rumore degli zoccoli di un cavallo oppure l’incrociare di due spade. Se poi é una pomeriggio tardi di novembre con un pochino di foschia. …..
  • Laura Diomede Via Po è x me la via più bella in assoluto, in ogni caso Torino è la città più bella del mondo!!!!
  • Alice Schirru Difficile scelta…Torino e’ tutta bella..un piacere da scoprire..tutte le vie intorno al quadrilatero..via Cernaia..via p.Micca.e la bellissima ma un po’ trasandata via Po..e senza dimenticare tante vie della precollina intorno a Crimea…ma come si fa a scegliere???magica Torino!
  • Antonella Oliverio La nostra Torino è tutta bella
(Foto: il Torinese)

Piero "il Lungo" primo tra i sindaci delle metropoli

FASSINO BABBO NATALEUltima tra i primi cittadini piemontesi è Rita Rossa, di Alessandria, risultata centesima

 

Piero Fassino è tra i sindaci più graditi. Il sondaggio Ipr Marketing realizzato per il Sole 24 Ore, dice che il sindaco di Torino è quarto, con un gradimento del  59,5, tre punti in più dello scorso anno. Fassino è così il primo dei sindaci delle grandi città. Tra i sindaci piemontesi, Silvia Marchionni, eletta nel 2014 per il centrosinistra alla guida di Verbania è in quattordicesima posizione. Ultima tra i primi cittadini piemontesi è Rita Rossa, di Alessandria, risultata centesima.

Calendario del Duce in edicola. A Predappio? No, a Torino

duce calendarioApologia di Fascismo? Una mera operazione commerciale o una semplice goliardata? Oppure il segno che la democrazia in Italia è ormai matura e certi fantasmi del passato non spaventano più? Ai lettori il giudizio

 

Un po’ come capita a Predappio, paese natale di Benito Mussolini (o in molti autogrill sulle autostrade italiane), anche a Torino i cimeli del Duce sembrano avere successo. Lo si direbbe osservando che alcune edicole torinesi (vedi foto) espongono – e si presuppone vendano –  il Calendario 2016 che ritrae il “fondatore dell’Impero” con elmetto e pennacchio, incorniciato da fasci littori. Apologia di Fascismo? Una mera operazione commerciale per inguaribili nostalgici o una semplice goliardata? Oppure il segno che la democrazia in Italia è ormai matura e certi fantasmi del passato non spaventano più? Ai lettori il giudizio.

 

(Foto: il Torinese)