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Excellence in Sales 2017, Autocrocetta al top

La Concessionaria BMW Autocrocetta, a seguito dell’impegno posto in essere nel corso dell’anno 2017, ha ricevuto i seguenti riconoscimenti da parte di BMW Italia:

1° Classificato nel concorso Excellence in Sales 2017 nell’area Manager of the Year in Italia

3° Classificato nel concorso Excellence in Sales 2017 nell’area Best Retailer in BMWi & iPerformance.

L’attività della Concessionaria ha portato, nel corso degli ultimi anni ad ottimi risultati, che paiono destitati a registrare un ulteriore miglioramento. Il raggiungimento di tali  prestigiosi obiettivi consente alla realtà aziendale di  porsi ai vertici tra le Concessionarie Italiane del Marchio Bavarese.

Bandragola all’”Anatra zoppa”

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In programma  mercoledì 21 marzo, dalle ore 21:30

Anche quest’anno la Bandragola Orkestar apre le porte alle prove d’orchestra – anzi, d’Orkestar – e dà al pubblico una volta al mese la possibilità di seguire come nascono e si sviluppano i famigerati brani dello sconfinato repertorio del simpatico gruppo musicale. A seguire, la jam session più imprevedibile della città, con i musicisti della banda impegnati a fornire l’impalcatura sonora e ospiti a sorpresa, soprattutto per la banda medesima, ad arrampicarsi sopra e volteggiare. Portatevi uno strumento qualsiasi, purché musicale, e lasciate libera la vostra fantasia! Vi copieranno tutte le buone idee.
Ingresso libero con tessera ARCI.

Informazioni:
Anatra Zoppa
Cell. 333/9643834
Email: anatrazoppa@gmail.com
www.facebook.com/anatrazoppa

L’invidia del sorriso

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L’invidia è un vissuto scomodamente inconfessabile. Viviamo in una società di persone invidiose e frustrate, al punto tale da sperare nell’insuccesso dell’altro piuttosto che concentrarsi sul loro, in un vortice di inettitudine e scarsa propensione al sacrifico, talmente alta da essere invidiosi anche di un sorriso. C’è un giudizio in queste parole, un’accusa forte, rumorosa, quasi quanto un’unghia sulla lavagna, come se andasse di moda “sputare” sul trionfo altrui per giustificare il proprio fallimento. L’invidia è il desiderio di possedere qualcosa che appartiene a qualcun altro e di cui si sente intimamente l’assenza.Dal punto di vista psicologico ciò provoca uno stato d’animo tanto angosciante quanto ambivalente. Da una parte coltiviamo rabbia verso chi, secondo i nostri personali standard, sembra apparentemente appagato dal proprio stile di vita, ma dall’altra coviamo desiderio per gli stessi traguardi. Vogliamo essere come la persona che invidiamo, proprio perché ciò che possiede è quello che vorremmo anche noi. Attraverso l’invidia demoliamo l’altro, non avendo potuto raggiungere come lui, o per lo meno non ancora, quel “grappolo d’uva sul ramo più alto”. Aggredire, in questo caso, rappresenta il tentativo di tenere a galla la propria autostima e la fiducia in se stessi. Infatti, svalutando ciò che abbiamo intorno, il nostro vissuto non apparirà più così negativo come sembra. “Sporchiamo” gli altri non riuscendo a “lavare” noi stessi. In questo modo si placa quel senso di insoddisfazione che, evidentemente, si può provare. Sminuire quello che non si riesce ad ottenere diviene dunque una sorta di “stratagemma” per preservare dal dolore di non essere come si vorrebbe. E’ un autoinganno che, nella società attuale, fortemente centrata sul valore della competizione e della rivalità a colpi di “selfie” pubblici, trova terreno fertile.

 

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L’osservare, lo sbirciare cosa fanno gli altri comporta un confronto continuo ed ossessivo, quanto inutile, con   qualcuno di cui la maggior parte delle volte sappiamo poco. Veniamo completamente assorbiti dal superficiale fattore visivo e lo prendiamo come dato certo: “Se sorride in quella foto vorrà dire che è più felice di me”. Muoviamo le nostre riflessioni su dati apparenti, considerandoli assoluti nel tempo, all’interno del quale l’invidia si espande, presentandosi come un’emozione che danneggia l’autostima, col rischio di cristallizzarsi emotivamente in maniera duratura. Prende vita, così, nel proprio io, uno stato di malessere e inadeguatezza che sfocia nell’avversione nei confronti della persona invidiata. La conseguenza più grave per lo stato d’animo è un danno psicologico in termini di crisi della considerazione che abbiamo di noi, poiché, invece di apprezzare le personali abilità, si tenderà in modo non sano, a confrontarle con quelle degli altri che appaiono migliori, fuori da un ottica di valutazione oggettiva costruttiva. La persona che ha raggiunto il successo non viene considerata un punto di riferimento da cui trarre semmai inspirazione per migliorarsi, ma un nemico da svalutare il più possibile. L’osservazione dell’altro, da eventuale momento di confronto creativo, viene trasformata in occasione di insulto e denigrazione, perdendo qualsiasi funzione vitale alla crescita individuale. Le persone diventano bersagli da colpire. Gli altrui successi, il risultato di comportamenti sicuramente scorretti e di mera fortuna, lontani da una logica di sudata realizzazione ricercata professionalmente. Per liberarsi da questa condizione nociva sia per il proprio benessere psicofisico, sia per la qualità e salute delle relazioni interpersonali, è fondamentale far emergere il coraggio e l’impegno di concentrarsi solo sulla propria frustrazione, piuttosto che disperdere energie in tentativi di denigrazione dell’altro. In questo processo è determinante mantenere come punto di riferimento il proprio “io”, anziché fattori e dettami sociali, riscoprendo il valore positivo nella conquista di un sorriso ricevuto, apparentemente piccola cosa, ma oggi assai rara, invece che perdere il sonno dietro incubi di angosce persecutorie. L’occhio dell’invidia altro non fa che mettere in evidenza il disagio emotivo che si può sperimentare nella vita sociale, e porta ad incamerare un vissuto così indigesto da inquinare una parte profonda dell’individuo, la considerazione di sè. La mancata elaborazione di questo processo mentale può far insorgere serie problematiche di adattamento. Per evitare che questo accada sarebbe opportuno prendersi cura delle proprie imperfezioni ed essere consapevoli dei propri pregi e traguardi raggiunti, donandoci valore, per non venire fagocitati dalla moltitudine di stimoli e vivere in uno stato di insicurezza perenne e di inadeguatezza interiore. Si evita, così, di sprofondare nell’invidia, usandola come “nocivo” meccanismo di difesa. Se avremo la capacità di riconoscere i nostri limiti non sentiremo l’esigenza di confrontarci al di là del nostro cuore.

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Dott. Davide Berardi, Psicologo – Psicoterapeuta

Psicologo, Psicoterapeuta ad Indirizzo Relazionale Sistemico, Docente Corsi di Accompagnamento al parto, Psicologo della riabilitazione e del sostegno nella terapia individuale e familiare, Terapeuta del coraggio emotivo.

davide_berardi_78@yahoo.it      

https://www.facebook.com/StudioStressRoma/

SABATO 3 MARZO SWING FEVER AI DOCKS DORA

Sabato 3 marzo gli ARCA Studios dei Docks Dora (via Valprato 68) si trasformeranno in una ballroom degna della Swing Era grazie al robusto sound degli Harlem Swing Society, sestetto torino/milanese, e al djset di Swing Kitchen e alle sue pillole di puro groove anni ’30 e ’40.  La serata è organizzata dalla scuola torinese Feel Good Swing, specializzata in balli afroamericani delle origini: lindy hop, charleston, jazz roots. Tromba, sax, clarinetto, pianoforte, chitarra, contrabbasso, batteria e voce, gli Harlem Swing Society si ispirano al jazz reso immortale da Louis Armstrong, Duke Ellington, Billie Holiday, Count Basie. Per la gioia dei ballerini di lindy hop (il ballo swing per eccellenza) e degli amanti della buona musica!
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ARCA Studios – Via Valprato 68 – dalle 21.30 – biglietto: 8 euro
Segui l’evento facebook e per maggiori dettagli: info@feelgoodswing.com  349.80.10.889

Apre il nuovo salone BMW Motorrad Autocrocetta

In concomitanza con l’inizio della BMW Motorrad Connected Season

La Nuova Concessionaria, situata in Via Corrado Corradino 8, vede una struttura completamente nuova  e sarà il punto di riferimento per i motociclisti appassionati del marchio Bavarese nella provincia di Torino.

L’asfalto e le due ruote. Le tue mani e il manubrio. I tuoi occhi e la prossima meta. La tua musica e il ritmo delle curve. La luce del tramonto e i volti stanchi dei tuoi compagni di viaggio.

  Il 17 e 18 febbraio scopri le BMW R 1200 GS e R 1200 GS Adventure con display TFT Connectivity, l’unico sistema che amplifica la tua voglia di andare in moto. La BMW Motorrad Connected Season è aperta: scarica l’App, visita la nostra Concessionaria e candidati per vivere in prima persona la prima BMW Motorrad Connection Ride, l’esclusiva esperienza di guida connessa in sella alle regine dell’Enduro.
  TI ASPETTIAMO NELLA NOSTRA NUOVA SEDE.
SCARICA L’APP
Autocrocetta  
 

Concessionaria BMW Motorrad

Via Corrado Corradino, 8 

Moncalieri (TO)

Tel. 011 6311110

http://www.autocrocetta.bmw-motorrad.it/

informazione commerciale

 

Allegria!

La vita senza allegria è una lampada senza olio.    

Walter Scott, Il pirata, 1822

 

Essere allegri non significa necessariamente essere felici, talvolta si ha voglia di ridere e scherzare per non sentire che dentro si ha voglia di piangere.

 

Nella saggezza popolare:

              

Allegria ogni male caccia via.

Chi vuol vivere e star bene, pigli il mondo come viene.

L’allegria scaccia ogni male.

Un’oncia d’allegria sana ogni malattia.

Un’ora di contento, sconta cent’anni di tormento.

Uomo allegro il ciel l’aiuta.

 

 

Ridere fa funzionare meglio il cervello e il corpo.

Ridere ci permette di liberarci dagli atteggiamenti mentali chiusi e ci aiuta a sviluppare una curiosità e un’intelligenza creativa che ci rende aperti, elastici e dotati di molteplici punti di vista.

Una bella risata aperta e fragorosa fa lavorare il cuore, i polmoni, la muscolatura, ridere infatti, produce endorfine, sostanze chimiche prodotte dal cervello e responsabili del senso di benessere; in più riduce i livelli degli gli ormoni dello stress, aumenta il flusso sanguigno e rappresenta un buon esercizio fisico per i muscoli facciali, l’addome e il diaframma.

 

Ridere è anche una terapia

Diverse ricerche hanno dimostrato che elevati livelli di stress e ansia causano un abbassamento delle naturali difese immunitarie del nostro organismo. Al contrario una bella risata, spontanea, di pancia, rappresenta un vero toccasana che ci aiuta a tenere lontano tensione, disagi e malattie.

 

Il riso non è soltanto un possente terapeutico, ma un’autentica fonte di giovinezza.   James Sully

 

 

a cura di    Maurizio Platone

Ulteriori approfondimenti nel mio blog: www.astrologiadiplatone.com

Seguimi su: https://www.facebook.com/astrologiadiplatone/

Rivive l’antica piola di corso San Maurizio

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L’antica Piola di corso San Maurizio. Visitando il nuovo locale non si può non esserne meravigliati, si fa un tuffo nel passato ai primi del  XX secolo. Incredibile la quantità di oggetti vintage che ricreano l’atmosfera dell’epoca. Luogo perfetto per girare scene del primo 900 . E’ bello scoprire realtà  gestite da giovani che testimoniano il nostro passato, che neanche noi abbiamo vissuto in prima persona, ma per sentito raccontare dai nostri nonni. La nostra generazione è passata da quella piola negli anni ’70 , aveva gia’  subito i cambiamenti del dopoguerra (il palazzo ha subito il bombardamento degli inglesi nel 42) meno le cantine che sono rimaste integre: merita visitarle, guidate dall’oste . I capelloni passavano le serate strimpellando con le chitarre acustiche e i neo artisti pagavano le consumazioni con schizzi fatti al momento, così nomi diventati poi noti arricchiscono la  collezione privata.

P. Petromilli

La piola rivive…

Erminio, il precedente gestore e proprietario della piola – vineria “Grande Asportazioni Vini” di Corso San Maurizio 46, ha gestito questo locale per 54 anni. Dapprima con il padre e la madre, poi per alcuni decenni con la madre soltanto, infine gli ultimi anni da solo. Una piola superstite, sopravvissuta ai cambiamenti, con vecchi pendoli, quadri, fotografie e manifesti, i tavoli scuri, gli specchi serigrafati…non ha mai cambiato arredamento dal dopoguerra. Con sorpresa ho scoperto che il vecchio frigorifero, non più funzionante negli ultimi decenni, era stato allestito in una “boita” artigianale in via Bava nel dopoguerra. Erminio era conosciuto nel borgo, salutava tutti, ricambiato, con sincera simpatia e un buon bicchiere di vino.

La prima Piola ancora aperta dal dopoguerra in Torino, che porta a rivivere una storia che ormai non si trova più, si possono ancora sentire e vedere gli odori e i ricordi di tempi in cui il vino scorreva a fiumi e tutto sembrava andasse meglio. ( Emanuele Giacobbe – profilo FB “Grande Asportazione Vini – Erminio”)

Su libri, quotidiani e riviste sono comparsi articoli sulla piola di Erminio, dove il tempo si era fermato

“Meta di torinesi di vecchia e nuova generazione, dai padri di famiglia che acquistano la bottiglia di buon vino per la cena fino agli studenti alla ricerca di pace intorno al vecchio tavolo circondato di scatole e ampolle, la piola di corso San Maurizio è una vera istituzione tra i locali cittadini” Marina Maffei 30/1/2007

“E il vino buono, la piola, il legame con chi entra e chi esce dalle due stanze a cento metri dal Po sono diventate mestiere e passione (per Erminio)” Marco Neirotti – La Stampa – 19/1/92

“ …Qualcuno ha realizzato il profilo della vineria su FB. Fosse per me farei il monumento al suo nocchiero.” Luca Morino – La Stampa 27/5/2011

“Dopo una chiacchierata e un bicchiere di vinello, quando uscirete barcollanti dal civivo 46, vi verrà voglia di tornare presto a trovare questo simpatico vecchietto. E probabilmente, se mai vi chiedessero che aspetto potrebbe avere Torino se fosse una persona, i baffi ed il sorriso di Erminio vi sembreranno perfetti per rappresentare questa città.” Luana Conti

“La piola di Erminio è una delle ultime di Torino e tra le più antiche, risale infatti al 1906 e all’interno molto è rimasto come allora . A renderla ancora più suggestiva ed unica contribuiscono gli specchi con reclame serigrafate e molti oggetti di brocantage disseminati nel locale, frutto di qualche viaggio, ma più spesso baratti cosa – contro vino con i numerosi antiquari e rigattieri che hanno bottega nella zona. E’ stato anche attore. Alcuni anni fa in un film con Franco Nero (“Oggi ho vinto anche io”), poche battute all’interno della sua piola e nel ruolo che gli è più congeniale: quello di oste.”

Francesco Oriolo 4/94 – Barolo &co.

Infine….

“Addio ad Erminio, storico titolare della vineria di corso San Maurizio. Quell’insegna che sapeva di altri tempi associata ai modi di dire della tradizione contadina del Piemonte che all’improvviso uscivano da dietro quei baffoni che ne caratterizzavano il viso, erano uno dei pilastri di corso San Maurizio…..la sua scomparsa ha portato il lutto a Vanchiglia, l’ex borgo del fumo, che per più di mezzo secolo è stato coccolato dalle sue bottiglie….” La Stampa – 20/1/17 (P.Coc.).

Gestirò da quest’anno, come nipote di Erminio, la piola. Ho voluto conservare e restaurare i vecchi arredi, l’insegna, il bancone, il vecchio frigo (come armadio), le sedie, i tavoli di legno, i vetri antichi, per mantenere la sua unicità. La piola continuerà a vivere e sarà frequentata, come ai tempi di Erminio, dalle persone più varie: artisti, operai, artigiani, studenti universitari, professionisti, pittori, turisti, tutta la gente del borgo. Questo è il mio auspicio ed il mio invito.

Emanuele Giacobbe (19/1/1990)

 

La sfida della Cooperativa Arcobaleno

di Paolo Pietro Biancone *

Ha rappresentato un insieme di sfide, tutte vinte. Massimo Ribasso, il primo lungometraggio prodotto dalla Cooperativa sociale Arcobaleno, con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte, ha raggiunto l’obiettivo. Il primo: la Cooperativa sociale Arcobaleno, nata nel 1992 da una realtà di accoglienza dell’Associazione Gruppo Abele con il preciso intento di creare a Torino nuove attività finalizzate a offrire opportunità lavorative a persone provenienti dall’area del disagio sociale, occupandosi del riciclo della carta, ha puntato i riflettori sul tema degli appalti e sulle distorsioni relative. Massimo Ribasso, il terzo lungometraggio del regista Riccardo Jacopino dopo le esperienze del film “40% Le Mani Libere del Destino” e del docu-film “NOI, ZAGOR”, si sviluppa sullo sfondo delle gare d’appalto, in cui vince chi presenta l’offerta più bassa a discapito di qualità, sicurezza, dignità del lavoro. Il secondo: per produrre il film, presentato con successo all’ultimo Torino Film Festival, ha lanciato un crowdfunding per il finanziamento, a cui hanno risposto numerosi sostenitori, in cambio di una partecipazione come attori o altro. “La forza del cinema – spiega il presidente della cooperativa, Tito Ammirati – ci ha aiutati a raccontare la nostra esperienza di imprenditori sociali che lavorano per il riciclo della carta e delle persone, per l’ambiente e per la comunità. Con ‘Massimo Ribasso’ abbiamo deciso di approfondire questo racconto allargando l’attenzione allo scenario degli appalti e delle gare pubbliche che coinvolgono le imprese sociali in Italia. Ci abbiamo messo anche un po’ di romanzo e di romanticismo, che ci aspettiamo anche dalle persone che decideranno di aiutarci”. Il terzo e non ultimo: far capire la forza delle imprese sociali sul territorio. “L’economia sociale è un paradosso, una scommessa che sembra contraddirsi. E’ una frattura logica, un corto circuito come un cuore che pensa”,

recita il sito della cooperativa https://www.cooparcobaleno.net/cooperativa/storia/

 

Questo il senso: la cooperativa ha puntato ad attivare servizi con l’utilizzo di manodopera in relazione al livello di investimenti; ampio spazio per non specializzati in modo da tenere bassa la soglia di ingresso. Non solo, l’organizzazione e qualità del lavoro sono improntate su ritmi produttivi all’altezza delle richieste di mercato, mirando, in particolare, all’acquisizione del concetto di assunzione delle responsabilità e dando alle persone l’opportunità di valutare le proprie attitudini e capacità professionali; rispetto di un proprio codice etico che esclude la possibilità di partecipare a gare su lavori esistenti, a maggior ragione se già svolti da altre cooperative sociali. La cooperativa conta 219 lavoratori, di cui 207 soci 21 soci volontari e vanta anche partecipazioni in società quali Transitor, che opera nel campo del trattamento dell’elettronica dismessa, e Biosfered, un’azienda Cleantech focalizzata sulla ricerca e lo sviluppo di tecniche estrattive da alghe e altri vegetali, come fonte naturale, per produrre molecole bioattive titolate ad elevato valore commerciale. La cooperativa risponde così alla necessità di diversificare i propri segmenti di mercato per garantire stabilità occupazionale ai lavoratori. Il motto è progettare insieme ad aziende “for profit” la creazione di nuove opportunità imprenditoriali per crescere insieme al territorio in ottica di sviluppo sociale.

*Professore ordinario di economia aziendale e coordinatore del corso di dottorato in Business e Management dell’Università di Torino

 

Scienze applicate, al Sobrero sperimentazione ministeriale

Ha avuto pieno successo all’Istituto superiore Sobrero di Casale Monferrato la giornata di presentazione, che si è svolta sabato mattina, del nuovo corso del Liceo scientifico delle scienze applicate quadriennale. Si tratta di un prestigioso riconoscimento che deriva dall’esito positivo della procedura selettiva eseguita dal Miur, che aveva emanato un avviso pubblico il 18 ottobre scorso. Il Sobrero è l’unica scuola in tutto il Piemonte nella quale verrà attivata dal prossimo anno scolastico questa sperimentazione, che coinvolge tutta Italia per quanto riguarda le scienze applicate. “I docenti referenti hanno avuto moltissime richieste da parte di persone interessate a questa sperimentazione nell’arco dell’intera mattinata – dichiara il dirigente scolastico Riccardo Rota – molte delle quali venivano da fuori zona, da Alessandria e dalla Provincia, dal Vercellese, dalla Città Metropolitana di Torino”. Si tratta di un corso di studi pensato per coniugare tradizione, innovazione e radicata preparazione. In pratica la solidità formativa delle materie scientifiche ed umanistico – linguistiche si va ad innestare sull’innovazione con quella che non è la didattica dei 5 anni fatta in 4, ma una didattica nuova per il quadriennale. A questo si aggiungeranno poi alcune peculiarità del Sobrero, come i contatti internazionali della scuola, la personalizzazione dei percorsi, l’eccellenza dei laboratori e della tecnologia che viene adottata. Naturalmente l’offerta formativa non si ferma al nuovo corso quadriennale (ci sono anche Istituto tecnico ad indirizzo tecnologico, il Liceo sportivo), ma questa è la novità di quest’anno e sarà anche al centro dell’Open day dell’Istituto che si terrà sabato 20 gennaio, dalle ore 14.30 alle 18, In questa occasione i docenti saranno nuovamente a disposizione per fornire dettagli su questo corso di studi. Le iscrizioni per il nuovo anno si apriranno il prossimo 16 gennaio per chiudere il 6 febbraio. Per ulteriori informazioni è possibile contattare la Segreteria alunni dell’Istituto, via Candiani d’Olivola 19, a Casale Monferrato allo 0142/ 454543

Pittori per la pace in mostra a Palazzo Lascaris

 Fino al 26 gennaio 2018 a Palazzo Lascaris, è aperta dalle 9 alle 17 dal lunedì al venerdì (esclusi i festivi), la mostra di pittura russa “Oltre lo sguardo. Sguardi che parlano / Terre che accolgono”, curata da Paola Zola, direttrice artistica della Collezione Pittori per la Pace, in collaborazione con Simona Truglio, presidente dell’Associazione Eleyka.

I quaranta quadri esposti sono tratti dalla Collezione Pittori per la Pace, costituita da più di 500 opere realizzate da 250 artisti delle ex Repubbliche Socialiste Sovietiche con varie tecniche pittoriche, diversi materiali e supporti. L’intera Collezione è esposta sui muri delle case di Torre Canavese e nella locale Pinacoteca, intitolata a Raissa Gorbaciova.L’idea nasce dal Comune di Torre Canavese che, in collaborazione con la galleria d’Arte e Antiquariato Datrino, ha invitato artisti di ogni nazione a dipingere soggetti e temi che riflettessero gli usi, i costumi e le tradizioni dei rispettivi popoli e culture di riferimento.Le opere sono state realizzate da artisti provenienti dalle 15 ex Repubbliche Socialiste Sovietiche (Russia, Bielorussia, Azerbaijan, Georgia, Kazakistan, Tagikistan, Turkmenistan, Armenia, Kirghisistan, Ucraina, Moldavia, Estonia, Lettonia, Lituania, Uzbekistan), dalla Cina, Germania, Sud Africa, Francia, Siria, Iran, Palestina, Israele, Giordania. Alcuni dipinti sono stati invece realizzati da artisti canavesani, dai Maestri di Torino, dagli Allievi delle Accademie delle Belle Arti di Roma, Firenze, Napoli e Milano, fino ad arrivare a comporre una enorme galleria d’arte all’aria aperta.La mostra “Oltre lo sguardo” rimane aperta al pubblico dal 15 dicembre 2017 al 26 gennaio 2018 a Palazzo Lascaris (via Alfieri 15 a Torino), ingresso gratuito, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17.
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L’immagine  si riferisce al dipinto:VILLAGGIO DI MALULA (in Siria, distrutto dall’ISIS 2013 -2014) – Siria, Damasco – olio su tela – 2011 – di KEILANI Salah