FINO AL 16 GENNAIO. Contemporaneamente alla personale, l’autore parteciperà anche con un’opera all’iniziativa BazArt di Natale a cura di Orler Affordable Art Point nel Padiglione delle Arti di Artetivù a Marcon (Venezia) dal 11 dicembre al 10 gennaio
“Kronoalchimie kosmiche” , dell’artista Massimo Paracchini, alla Galleria Nelson Cornici Nella Mostra verranno esposte più di quaranta opere ad olio con soggetti che spaziano dalle marine ai paesaggi di campagna e di lago, alle nature morte, ai fiori, alle figure, ai cavalli fino ad arrivare ai quadri astratti, molti sono stati realizzati con la tecnica del Free Sprinkling Overflowing e Sparkling (magica e libera aspersione di colore) attraverso cui viene smaterializzata l’immagine per diventare visione attraverso un processo alchemico, sono un’esplosione cromatica (Krometamorfismo) e sono in dimensione cosmica, vi è poi l’applicazione delle geometria ellittica e iperellittica essendo attraversati dai movimenti ondulatori curvilinei dell’anima e della mente che si intersecano con i movimenti vorticosi circolari dell’Universo, dando origine ad un dinamismo cosmico assoluto in una dimensione atemporale in cui il tempo viene fermato, cristallizzato per diventare assoluto. C’è da aggiungere ancora che, contemporaneamente alla personale, l’autore
parteciperà anche con un’opera all’iniziativa BazArt di Natale a cura di Orler Affordable Art Point nel Padiglione delle Arti di Artetivù a Marcon (Venezia) dal 11 dicembre al 10 gennaio.
L’artista nelle sue opere vuole trasmutare ogni immagine in pura visione, superando la semplice rappresentazione arcadica della realtà con l’apertura ad una dimensione cosmica trascendente dove i movimenti curvilinei interiori si intersecano con quelli rotatori dell’Universo. Smaterializza poi la forma, piega la linea in curve sinuose, trasfigura la prospettiva tradizionale rinascimentale, applicando quella che lui definisce “ la geometria iperellittica” che è una geometria non euclidea, passando così dal “Transfuturismo eidetico e visionario”, alla fenomenologia di Husserl per arrivare al “Transatomismo cromatico primordiale”, dove tutto ha avuto origine da un’onda di luce fluente e vibrante di pura energia come nel Kaos primordiale, raggiungendo così una dimensione atemporale, attraverso una kronoalchimia cosmica in cui il tempo viene quasi fermato, sospeso, cristallizzato per diventare assoluto. Il tutto avviene tramite un processo alchemico di krometamorfosi dinamica, realizzata attraverso il Free Sprinkling Overflowing e Sparkling che è una tecnica di magica e libera aspersione di colore che renderà più evanescente ogni immagine affinché possa essere trasformata in pura visione e aprirci una porta verso l’infinito.
Carla Rosso

Il “Torinese” ricorda Mario Cervi riproponendo la risposta che il grande giornalista, scomparso all’età di 94 anni, diede tempo fa attraverso le colonne del “Giornale”, a una lettera inviatagli del nostro direttore, nella rubrica “La Stanza”, ereditata da Indro Montanelli. Le righe di Cervi sono un’autentica lezione di giornalismo e di buonsenso


ho letto il suo articolo “Dalle zebre pedonali ai prelievi bancari: quando le regole sono un optional” su “Il Torinese” ed ho pensato: meno male che c’è ancora qualcuno a Torino che ragiona come una persona civile! Mi è venuta quindi voglia di scriverle per darle qualche spunto per qualche suo prossimo articolo (non sia mai che grazie all’informazione si riesca anche a cambiare qualcosa).Premetto che io sono di Torino, ma vivo all’estero da molti anni e torno in genere solo pochi giorni all’anno. Quest’anno però mi sono riuscito ad organizzare per lavorare 3 mesi a Moncalieri e quindi ho potuto vivere la mia città come non facevo da tempo. Ho potuto vedere Torino con gli occhi di uno straniero (nel senso che ormai sono abituato a vivere altrove) ed ho scoperto che la città che io avevo in testa è il frutto della mia idealizzazione o forse il ricordo di una città civile che non esiste più (quando scrivo mi sembra di essere un novantenne, ma di anni ne ho 36!).
Vicino a dove vivo, la seconda fila ed il parcheggio sul marciapiede sono una costante, ma in genere almeno il parcheggiatore ha la decenza di lasciare la macchina in posizioni che non disturbano.Invece ogni mattina osservo una cosa che, per quanto relativamente innocua, ritengo incredibile. In bici o in macchina, faccio tutto corso Moncalieri. Arrivato al ponte di C.so Fiume, sul lato Po c’è una scuola (Saint Denis School, Cso Moncalieri 52) che sicuramente si vanterà di essere una ottima scuola da cui dovrebbero uscire dei cittadini di prima classe. Quando passo in bici, devo fare la gimcana tra i genitori che, dopo aver lasciato i figli, scambiano la pista ciclabile per un salotto, e rimangono a conversare. Quando invece passo in macchina, noto l’ingorgo che si crea, dovuto al fatto che quegli stessi genitori chiacchieroni bloccano una corsia del corso, per lasciare la macchina parcheggiata mentre conversano.
1) rimpolpare le casse dello stato, a scapito dei cafoni




