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"Kronoalchimie kosmiche" di Massimo Paracchini

paracchiniFINO AL 16 GENNAIO. Contemporaneamente alla personale, l’autore parteciperà   anche con un’opera all’iniziativa  BazArt di Natale  a cura di Orler Affordable Art Point nel Padiglione delle Arti di Artetivù a Marcon (Venezia) dal 11 dicembre al 10 gennaio

 

“Kronoalchimie kosmiche” , dell’artista Massimo Paracchini, alla Galleria Nelson Cornici Nella  Mostra  verranno esposte  più di quaranta opere ad olio con soggetti che spaziano dalle marine ai paesaggi di campagna e di lago, alle nature morte, ai fiori, alle figure, ai cavalli fino ad arrivare  ai quadri astratti, molti sono stati realizzati con la tecnica del Free Sprinkling Overflowing e Sparkling (magica e libera aspersione di colore) attraverso cui viene smaterializzata l’immagine per diventare visione attraverso un processo alchemico, sono un’esplosione cromatica (Krometamorfismo) e sono in dimensione cosmica, vi è poi  l’applicazione delle geometria ellittica e iperellittica essendo attraversati dai movimenti ondulatori curvilinei dell’anima e della mente che si intersecano con i movimenti vorticosi circolari dell’Universo, dando origine ad un dinamismo cosmico assoluto in una dimensione atemporale in cui il tempo viene fermato, cristallizzato per diventare assoluto. C’è da aggiungere ancora che, contemporaneamente alla personale, l’autore PARACCHINI2parteciperà   anche con un’opera all’iniziativa  BazArt di Natale  a cura di Orler Affordable Art Point nel Padiglione delle Arti di Artetivù a Marcon (Venezia) dal 11 dicembre al 10 gennaio.

 

L’artista nelle sue opere vuole trasmutare ogni immagine in pura visione, superando la semplice rappresentazione arcadica della realtà con l’apertura ad una dimensione cosmica trascendente dove i movimenti curvilinei interiori si intersecano con quelli rotatori dell’Universo.   Smaterializza poi la forma, piega la linea in curve sinuose, trasfigura la prospettiva tradizionale rinascimentale, applicando quella che lui definisce “ la geometria iperellittica” che è una geometria non euclidea, passando così dal  “Transfuturismo eidetico e visionario”, alla fenomenologia di Husserl per arrivare al “Transatomismo cromatico primordiale”, dove tutto ha avuto origine da un’onda di luce fluente e vibrante di pura energia come nel Kaos primordiale, raggiungendo così una dimensione atemporale, attraverso una kronoalchimia cosmica  in cui il tempo viene  quasi fermato, sospeso, cristallizzato  per diventare assoluto. Il tutto avviene tramite un processo alchemico di krometamorfosi dinamica, realizzata attraverso il Free Sprinkling Overflowing e Sparkling che è una tecnica di magica e libera aspersione di colore che renderà più evanescente  ogni immagine affinché possa essere trasformata  in pura visione e aprirci una porta verso l’infinito. 

 

Carla Rosso

 

                                                                                               

"Che noia i moralisti a mezzo stampa". La lezione di Mario Cervi

cervi montanelliIl “Torinese” ricorda  Mario Cervi  riproponendo la risposta che il grande giornalista, scomparso all’età di 94 anni, diede tempo fa  attraverso le colonne del “Giornale”, a una lettera inviatagli del nostro direttore, nella rubrica “La Stanza”, ereditata da Indro Montanelli. Le righe di Cervi sono un’autentica lezione di giornalismo e  di buonsenso

 

 

“Che noia i moralisti a mezzo stampa”

(LA STANZA di Mario Cervi – “il Giornale”, 21 luglio 2013)

 

Caro Cervi, in libreria imperversa il Moralista Collettivo. Sugli scaffali non si contano gli autori sicuri di offrire al lettore la (loro) verità assoluta e l’interpretazione autentica di tutti i mali del Bel Paese. Si considerano virtuosi, giusti e perbenisti, individuano a colpo sicuro i colpevoli di tante nefandezze, ai quali indicano, generosi di buonismo, perfino le ricette per pentirsi e sperare di redimersi. Quelli che la Costituzione l’hanno inventata loro, che il Cav. di Arcore è il male assoluto e che i torbidi tentativi di colpo di stato non finiscono mai. Quelli che il Santo Padre, finalmente, è diventato socialista. Aiuto, non sfogliate quelle pagine. Meglio un buon romanzo. Che ne pensa, dottor Cervi?

 

Cristiano Bussola
Torino

 

 

“Penso, caro Bussola, che lei ha mille ragioni quando deplora la vacuità, il settarismo, il sensazionalismo truculento di molta produzione giornalistica e libraria. Sì, i mezzi d’informazione si trasformano spesso e volentieri in pulpiti dai quali predicatori boriosi e talvolta fanatici riversano sul pubblico le loro invettive. L’uso che viene fatto della sacrosanta libertà di pensiero e di parola non è sempre il migliore, direi addirittura che lo è raramente. Ma il silenzio sarebbe peggio. Appartengo anch’io, da molti anni, alla vil razza dannata degli opinionisti e commentatori. Non ho di che vantarmene molto. M’è frequentemente sembrato che le prediche parlate o scritte passino senza lasciare traccia, non per nulla il grande Luigi Einaudi aveva titolato «prediche inutili» una sua raccolta d’articoli. Purtroppo accade che le prediche d’oggi siano non solo inutili ma miserevoli, ingiuriose, diffamatorie. Il «moralista collettivo» è astioso e noioso. Ma insieme alla merce avariata il passato e il presente hanno portato negli scaffali delle libreria merce geniale. Si trattasse di Machiavelli o di Voltaire o di Emile Zola per il famoso «j’accuse!». Noi pennivendoli – così definiti anche da tipi postribolari- tentiamo di non sfigurare troppo. Tentar non nuoce, altra cosa è riuscirci”. 

 

Mario Cervi

 

 

(Nella foto: da sinistra Sergio Romano, Mario Cervi e in basso Indro Montanelli)

La parata dei sindaci fantasma: il Lungo, Osvaldo sempre in piedi, Rosso-bis e mons. Airaudo

comune palazzo civico

Uno spettro si aggira per Palazzo Civico. I partiti tradizionali non si sono accorti che, nel frattempo,  c’è stata una rivoluzione, una violenta ondata di antipolitica e di populismo feroce tale da travolgere gli schemi tradizionali? Tale da mettere a rischio persino lo strapotere Pci-Pds-Pd che governa da sempre all’ombra della Mole?

 

Di Ghinotto

 

Uno spettro si aggira per palazzo Civico. L’unica ad avere sciolto le riserve è Chiara Appendino,  la consigliera comunale pasionaria a 5 stelle che correrà per la poltrona di sindaco dei torinesi nel 2016. Tutte le altre forze politiche stanno facendo melina, secondo la migliore tradizione italiota  dei giochetti-sgambetti all’interno dei singoli partiti. Molto difficile, infatti, che il nome di un candidato venga ufficializzato in tempo per consentirgli una campagna elettorale efficace. Non si sono accorti che, nel frattempo,  c’è stata una rivoluzione, una violenta ondata di antipolitica e di populismo feroce (assecondata da media e magistratura) tale da travolgere gli schemi tradizionali? Tale da mettere a rischio persino lo strapotere Pci-Pds-Pd che governa da sempre all’ombra della Mole? Parrebbe di no. Dunque, lo scenario delle candidature per la carica di primo cittadino è ancora molto incerto. Diamo uno sguardo ai nomi che circolano: al momento più fantasmi che candidati.

 

IL LUNGO

Non è un segreto che il sindaco in carica, Piero Fassino,  praticamente obbligato dalla “ragion di Stato”a candidarsi per il secondo mandato, ambirebbe ad altro, a un incarico ministeriale o “diplomatico” in qualche ente internazionale. Opportunità sfumate. Con il carattere scorbutico che si ritrova è facile immaginare con che entusiasmo affronterà una campagna elettorale per un ruolo che non gli piace: una campagna ad alto rischio grillismo, secondo i sondaggi e il clima che si respira in città. Così Filura non ha ancora pronunciato il fatidico sì. Nella (vana?) speranza che Renzi gli offra una onorevole via d’uscita, si è preso un mese di tempo per decidere. Lo farà dopo la conferenza programmatica di metà dicembre, anche se nei corridoi del Municipio già si parla di uno spin doctor romano ingaggiato per curargli l’immagine. Mentre Grillo macina consensi.

 

OSVALDO “SEMPRE IN PIEDI” E I NOTARI

In casa Forza Italia, o in quel che ne resta, problemi di emergenza abitativa a parte (dopo lo sfratto dalla sede di Corso Vittorio, ora gli azzurri stanno per essere messi alla porta anche da quella di corso Vinzaglio, sempre per morosità) per ora tutto fumo e niente arrosto. I nomi dei notai Giulio Biino e Alberto Morano, i classici esponenti della società civile sembrano essere usciti dai giochi, anche se per il secondo, forse c’è ancora qualche possibilità. L’avvocato Luca Olivetti che si era autocandidato all’autocombustione già un anno fa è stato apparentemente assecondato dai vertici del partito è oggi si accorge di essere rimasto a piedi. Che fare? La risposta forse è lui, l’eterno Osvaldo Napoli,  ras di Giaveno, parlamentare inviato dall’ex Cav ai talk show, vicepresidente Anci. Da navigato democristiano l’attuale sindaco di Valgioie si è fatto tirare in ballo con piacere. La visibilità è il suo pane, e si dice che Berlusconi abbia già deciso di candidare lui.

 

RICCA IL SOLITARIO

Voci sempre più insistenti darebbero per quasi fatta la candidatura in solitaria per la Lega del giovane Fabrizio Ricca, consigliere comunale padano. Le indecisioni degli alleati e la necessità per il carroccio di approfittare del momento di grazia nei consensi elettorali, potrebbe portare a questa decisione. Anche se, dopo il ricompattamento del centrodestra sancito a Bologna e le fibrillazioni per i rinnovi dei vertici leghisti in Piemonte, il percorso per Ricca potrebbe essere impervio.

 

MONS. AIRAUDO

Che un comunista duro e puro come Giorgio Airaudo, origini da sindacalista barricadero, citi monsignor Nosiglia nell’incipit del suo “discorso programmatico”, la dice lunga sugli effetti dirompenti della campagna pauperistica condotta da papa Francesco. Il deputato di Sel approva in pieno la visione dell’arcivescovo sulla Torino divisa in due tra poverissimi e ricchissimi. E proprio facendo di questo tema il suo cavallo di battaglia – seppur non abbia ufficialmente sciolto le riserve – Airaudo potrebbe candidarsi a sindaco per un vera sinistra alternativa al Pd. Un altro vantaggio per i grillini e un timore in più per il Pd.

 

ROSSO BIS

Il più volte parlamentare Roberto Rosso, ex assessore regionale e candidato sindaco del centrodestra nel 2001, anno in cui Chiamparino iniziò la sua scalata al successo di futuro sindaco olimpico e governatore piemontese, ci riprova. I suoi fedelissimi, ultimamente, ne parlavano come di un uomo deluso e decisamente depresso: la politica gli mancava da morire. Ed ecco che ora si inventa un modello fotocopia dei Moderati, ma orientato al centrodestra. Una serie di liste civiche in grado, magari, di rappresentare l’ago della bilancia in caso di ballottaggio. Ed ecco, il coup de teatre. In un crescendo rossiano, più che rossiniano, il riccioluto democristiano vercellese si spinge addirittura a proporre ciò che gli ex Pdl vedono come l’anticristo: le primarie per scegliere il candidato della coalizione.

 

Vinca il migliore, se e quando lo si troverà.

 

 

PS: Al momento di “andare in stampa” apprendiamo che dopo il Movimento 5 Stelle, anche il Partito Comunista ha scelto il suo candidato, il segretario Marco Rizzo che ha annunciato la sua corsa a sindaco. “Da qui rinasce e riparte il Partito Comunista”, ha dichiarato.

"Tosca" al Teatro Superga di Nichelino

 tosca

La direzione della “Tosca” in scena al Teatro Superga è affidata a Alfonso De Filippis, attore e danzatore prima e poi aiuto regista di Paolo Poli sin dal 1990, con il quale nel ’98  ha partecipato a “Histoire du Soldat” al Festival di Ravenna

 

Opera tra le più drammatiche di Puccini, ambientata a inizio ‘800 nella Roma napoleonica, “Tosca” racconta di un amore impossibile che pur affrontando colpi di scena e sfide finisce per essere sconfitto. La prima rappresentazione si tenne a Roma, al Teatro Costanzi, il 14 gennaio 1900 e sabato 14 novembre 2015 sarà sul palcoscenico del Teatro Superga, con l’Orchestra Filarmonica del Piemonte e Coro Lirico del Piemonte. Il libretto dio Giacosa e Illica è ispirato a “La Tosca” di Victorien Sardou, il cui successo fu legato soprattutto all’interpretazione di Sarah Bernhardt nei panni della protagonista. Nei duetti tra Tosca e Mario e nelle tre celebri romanze Recondita armonia”, “Vissi d’arte”, “E lucevan le stellela vicenda vive forti sussulti emotivi. Un’opera eterna che raccolse anche l’entusiasmo del vecchio Verdi. La direzione della “Tosca” in scena al Teatro Superga è affidata a Alfonso De Filippis, attore e danzatore prima e poi aiuto regista di Paolo Poli sin dal 1990, con il quale nel ’98  ha partecipato a “Histoire du Soldat” al Festival di Ravenna.

 

Tosca
Di Giacomo Puccini

Libretto Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
Con l’Orchestra Filarmonica del Piemonte diretta dal M° Aldo Salvagno

e con il Coro Lirico Enzo Sordello diretto da Serena Garelli

Personaggi e interpreti: Tosca – Gabrielle Mouhlen, Mario Cavaradossi – Emanuele Servidio , Scarpia – Andrea Zese, sagrestano – Antonio Marani, Spoletta – Manuele Epis

Regia Alfonso De Filippis

 

NOTE DI REGIA

Amore, odio, omicidio, ricatto: non manca un solo ingrediente per una storia tragicamente “reale”. In questo allestimento la scenografia stilizzata riflette lo svolgersi degli eventi in spazi fisici e interpretativi decisamente aperti, ampi, come contenitori per la moltitudine di sentimenti e istinti che animano i protagonisti, che mettono a nudo la grande solitudine di Tosca. Una donna dilaniata tra gelosia, sensi di colpa, amore immenso per Cavaradossi, una donna che da sola si scontra con la terribile fusione tra potere e politica, i demoni di Scarpia.

 

 

Biglietti: platea 27 € – galleria 21 € (sono previste riduzioni: platea ridotto 24,50 € – galleria ridotto 19 €)

 

Informazioni e prevendite biglietti: Teatro Superga, Via Superga 44 – Nichelino (To)

Nuovo orario di biglietteria: dal martedì al sabato dalle ore 15 alle ore19 biglietteria@teatrosuperga.it | 011.6279789

Acquisto online su www.teatrosuperga.it e prevendite abituali del Circuito Ticketone

Nuova stagione per la giovane Orchestra Polledro diretta dal maestro Bisio

polledro

Un’orchestra di livello costituita da 40 elementi underground 30, una start up per cambiare musica

 

La giovane orchestra Polledro ha appena inaugurato, il 22 ottobre scorso, al Piccolo Regio la sua nuova stagione musicale, con un programma incentrato su musiche di Mozart, Schubert e Beethoven. Il secondo concerto è in programma giovedì 19 novembre prossimo alle 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi,  con un programma d’eccezione,  costituito dalla Sinfonia n. 39 in mi bemolle maggiore K. 543 di Wolfgang Amadeus Mozart e dalla Sinfonia n. 3 op. 55 “Eroica” di Ludwig van Beethoven. A dirigere sarà il maestro Gilberto Serembe.  È sicuramente unica nel panorama italiano un’orchestra come la Polledro che vanta ben quaranta musicisti under 30 di livello e bravura.

 

“L’Orchestra Giovanni Battista Polledro – spiega il suo direttore stabile, il maestro Federico Bisio – nasce per volontà dell’omonima associazione, che si configura come una vera e propria start-up, capace di offrire una qualificata occasione di lavoro a quaranta giovani musicisti. L’orchestra è nata come una sfida, nel 2012, da parte di un moderno mecenate, che ha scelto di scommettere sul rapporto tra musica classica e giovani, riaffermando, già a partire dal nome, un forte legame con la tradizione musicale del territorio piemontese.  L’orchestra,  infatti, si intitola all’ultimo grande rappresentante della scuola violinistica piemontese, Giovanni Battista Polledro, protagonista della rinascita dell’attività musicale torinese, all’indomani dell’epoca napoleonica”.

 

“Sì tratta – aggiunge il maestro Bisio – di una figura simbolica cui ispirarsi per costruire una realtà che sia capace di conquistarsi un ruolo originale nel panorama italiano, diffondendo la passione per la musica con un repertorio di accostamenti mai banali. A tre anni dalla sua fondazione, risulta una formula molto ben riuscita di mecenatismo culturale privato, aperto al dialogo con le pubbliche istituzioni e capace di dimostrare come la musica possa essere una professione proiettata nel futuro. Il progetto “Play the youth” sottolinea come freschezza, curiosità e entusiasmo siano i motori di questa dinamica realtà artistica. L’orchestra vanta, infatti, un repertorio molto ampio, che si estende dai capolavori del barocco a quelli del Novecento, ed è anche impegnata nella diffusione della musica sacra collaborando con cori del territorio.

 

Mara Martellotta

La Torino che non va (vista con gli occhi di uno "straniero")

Un lettore di Torino che oggi vive all’estero commenta l’articolo di Patrizio Tosetto “Dalle zebre pedonali ai prelievi bancari: quando le regole sono un optional”, apparso sul “Torinese”

 

Caro Tosetto,

pedoni1ho letto il suo articolo “Dalle zebre pedonali ai prelievi bancari: quando le regole sono un optional” su “Il Torinese” ed ho pensato: meno male che c’è ancora qualcuno a Torino che ragiona come una persona civile! Mi è venuta quindi voglia di scriverle per darle qualche spunto per  qualche suo prossimo articolo (non sia mai che grazie all’informazione si riesca anche a cambiare qualcosa).Premetto che io sono di Torino, ma vivo all’estero da molti anni e torno in genere solo pochi giorni all’anno. Quest’anno però mi sono riuscito ad organizzare per lavorare 3 mesi a Moncalieri e quindi ho potuto vivere la mia città come non facevo da tempo. Ho potuto vedere Torino con gli occhi di uno straniero (nel senso che ormai sono abituato a vivere altrove) ed ho scoperto che la città che io avevo in testa è il frutto della mia idealizzazione o forse il ricordo di una città civile che non esiste più (quando scrivo mi sembra di essere un novantenne, ma di anni ne ho 36!).

 

Ho sempre pensato che Tolosa, Alicante e Barcellona (le città dove ho vissuto gli ultimi 13 anni) fossero sporche e la gente fosse poco educata, chiassosa ed irrispettosa delle norme di comportamento basiche. Ho scoperto una Torino zozza, piena di escrementi di cane, cartacce e bottiglie per terra (soprattutto, ma non solo nei parchi e sui lungo fiumi), graffiti e soprattutto tag (firme) e scritte idiote sui muri (almeno i graffiti sono disegni più o meno gradevoli, ma una firma o qualche insulto…). Ma quello che più ho notato è il comportamento dei pedoni in strada (la gente urla, non parla) e delle auto (dal clacson selvaggio, a chi crea ingorghi per girare dal viale invece di usare il controviale, tutti i “furbi” che per tagliare una coda e risparmiare 1 minuto, ne fanno perdere 15 a tutti gli altri…) e soprattutto dai
parcheggi.

 

E qui viene lo spunto, nel caso voglia coglierlo, per il prossimo articolo (magari potrebbe anche procurarsi foto e mandarne una copia ai vigili).pedoni via roma Vicino a dove vivo, la seconda fila ed il parcheggio sul marciapiede sono una costante, ma in genere almeno il parcheggiatore ha  la decenza di lasciare la macchina in posizioni che non disturbano.Invece ogni mattina osservo una cosa che, per quanto relativamente innocua, ritengo incredibile. In bici o in macchina, faccio tutto corso Moncalieri. Arrivato al ponte di C.so Fiume, sul lato Po c’è una scuola (Saint Denis School, Cso Moncalieri 52) che sicuramente si vanterà di essere una ottima scuola da cui dovrebbero uscire dei cittadini di prima classe. Quando passo in bici, devo fare la gimcana tra i genitori che, dopo aver lasciato i figli, scambiano la pista ciclabile per un salotto, e rimangono a conversare. Quando invece passo in macchina, noto l’ingorgo che si crea, dovuto al fatto che quegli stessi genitori chiacchieroni bloccano una corsia del corso, per lasciare la macchina parcheggiata mentre conversano.

 

Da notare che c.so Moncalieri all’ora in cui si entra a scuola è già di per se un caos, ed avere una corsia bloccata è particolarmente fastidioso (anche perché l’unica altra corsia ogni tanto è bloccata da chi, giustamente, può voler svoltare a sinistra!). La cosa più imbarazzante è che a 300 metri (c.so Moncalieri 80) c’è la polizia municipale e proprio di fronte alla scuola, oltre ad un parcheggio in cui i genitori potrebbero sostare senza disturbare, ci sono i carabinieri (via della brocca 9). È possibile che né gli uni né gli altri si siano resi conto del problema? O forse è troppo faticoso, al mattino presto, rinunciare alla prima pausa caffè e scendere in strada non dico per distribuire delle sonore multe (che sarebbe troppo bello per essere realistico) ma perlomeno per fare da deterrente in modo che la gente parcheggi altrove?

 

Sicuramente si potrebbe fare una raccolta di situazioni analoghe o peggiori di condotta illegale recidiva. Capisco che sia difficile controllare alcuni comportamenti sporadici (come chi imbratta un edificio) visto che è difficile passare di lì al momento adatto, ma la legalità ed il senso civico nascono anche da queste piccole cose, e credo che se si cominciasse a non chiudere un occhio e a colpire almeno le prede più facili (chi infrange la legge ogni giorno nello stesso posto alla stessa ora), si potrebbe

 

torino 2015 231) rimpolpare le casse dello stato, a scapito dei cafoni
2) far notare la presenza dello stato sul territorio
3) far riflettere la gente, e far capire che “dura lex, sed lex”.

 

Spero, un giorno, di leggere un articolo sul Torinese, non necessariamente su C.so Moncalieri, ma sul degrado di una città che, secondo me, ha il potenziale per essere bellissima, e che i torinesi come me considerano come un esempio di eleganza, senza rendersi conto che sta diventando un esempio di decadenza. Magari la sua penna (sicuramente più capace della mia) riuscirà a scuotere qualche lettore, e magari qualche vigile, questore o politico!

 

Amedeo Piolatto

 

(Foto:  il Torinese)

Turismo enogastronomico, Borsa internazionale a Stresa

turismo stresaturismo stresa 2

Una BITEG rinnovata rispetto al passato, con diverse novità che si annunciano capaci di rendere il workshop quanto mai incisivo ed efficace

 

Sarà il Regina Palace di Stresa, nella splendida cornice del Lago Maggiore, ad ospitare quest’anno la XVI edizione di BITEG – Borsa Internazionale del Turismo Enogastronomico. Il più importante evento italiano dedicato agli operatori del settore tornerà in Piemonte dal 23 al 26 ottobre ricco di novità, a cominciare dalla collaborazione di TTG Italia per l’organizzazione del workshop che coinvolgerà solo buyer internazionali, 70 in tutto, in arrivo da 23 Paesi del mondo (Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Irlanda, Norvegia, Olanda, Polonia, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Uk e USA). Si apriranno, invece, a partire da lunedì 5 ottobre le agende digitali: da quest’anno, infatti, BITEG utilizzerà il sistema degli appuntamenti online messo a punto da TTG, uno strumento strategico che permetterà ai seller, in arrivo da tutte le regioni d’Italia, di prenotare in anticipo gli incontri con i buyer di interesse. “La BITEG si ripresenta con un’edizione il cui orientamento ai mercati internazionali – sottolinea Antonella Parigi, assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Piemonte – si esprime con una collocazione che si lega a Expo 2015: sia per il periodo individuato – l’ultima settimana dell’Esposizione – sia per la scelta come location del suggestivo Distretto dei Laghi, facilmente raggiungibile dal sito di Rho come dall’aeroporto di Malpensa. Una BITEG rinnovata rispetto al passato, con diverse novità che si annunciano capaci di rendere il workshop quanto mai incisivo ed efficace”.

 

BITEG 2015 è realizzata in sinergia con il Distretto turistico dei Laghi e Monti dell’Ossola e con le altre Atl piemontesi che hanno contribuito alla realizzazione degli educational tour sui propri territori. La Borsa può contare, quest’anno, anche sulla partnership con “La Scuola di Stresa”: gli studenti della classe III del corso tecnico turistico dell’Istituto Erminio Maggia supporteranno, infatti, l’accoglienza degli operatori e animeranno le pagine social legate all’evento. ALCUNI NUMERI SUL TURISMO ENOGASTRONOMICO Il turismo del gusto vale il 30% della spesa turistica in Italia, con un giro d’affari stimato in circa 11 miliardi di euro (Fonte Coldiretti 2015). La spesa media per viaggio enogastronomico è di circa 193 euro e il nostro Paese detiene ancora il primato in Europa, grazie a 4.886 prodotti tradizionali censiti a livello regionale, 272 specialità Dop e Igp riconosciute a livello comunitario, 415 vini Doc e Docg, e quasi 21mila agriturismi, 1/3 dei quali sia alloggio che ristorazione. L’enogastronomia è considerata, a livello internazionale, un aspetto fondamentale del Made in Italy, insieme all’arte e alla moda: due stranieri su tre considerano la cultura e il cibo la principale motivazione del viaggio in Italia (in particolare Francia, USA, Regno Unito e Paesi Bassi). I cosiddetti foodies sono per il 54% uomini e per il 46% donne, compresi soprattutto nella fascia d’età 35-44 anni e con un diploma di scuola superiore (Ricerca Episteme 2013). Anche in Piemonte, nel 2014, le colline Unesco e il prodotto enogastronomico si sono confermati una meta sempre più internazionale, con un incremento generale degli arrivi del 2% circa e oltre 1,6 milioni di pernottamenti, metà dei quali in arrivo dall’estero. In testa Svizzera, Germania e BeNeLux, con una buona crescita di Usa e Regno Unito e il boom della Cina, mercato emergente con una crescita delle presenze che sfiora il 50%.

 

www.biteg.it

Superga, la Milano-Torino vede Rosa

ciclismo torino milano

Diego-RosaArrivato al traguardo sul colle di Superga ha battuto il polacco Rafal Majka, a 16″,  solo terzo Fabio Aru, a 18″

 

E’ il piemontese Diego Rosa (Astana) a vincere per distacco la Milano-Torino. Arrivato al traguardo sul colle di Superga ha battuto il polacco Rafal Majka, a 16″,  solo terzo Fabio Aru, a 18″. Per Rosa, 26 anni, si tratta del primo successo da professionista. La prima parte della competizione è stata caratterizzata dalla fuga di Malaguti, Chirico, Conti, Lefrancois e Teklehaimanot. All’imbocco dell’ultima salita di Superga, ecco gli scatti. All’inizio ha preso margine Davide Villella (Cannondale), ripreso però a 3 km dalla conclusione. Aidue chilometri e mezzo, infine, Rosa è partito di forza dalla testa del gruppo prendendo subito margine.

 

Nella foto grande (il Torinese): la classica ciclistica autunnale per professionisti, ha transitato anche da Casale e dal Monferrato nel pomeriggio del 1 ottobre. La “carovana” delle due ruote è passata intorno alle ore 14.30 da Ozzano Monferrato, dove è stata scattata l’immagine, per proseguire poi alla volta della Valcerrina, della cintura di Torino e del capoluogo regionale. Al passaggio nella parte bassa del paese, il Lavello, posta lungo la strada provinciale Casale – Asti, c’erano cinque atleti di testa, che hanno preceduto il gruppone di qualche minuto, prima di proseguire per Torino.

Massimo Iaretti

 (La foto che ritrae Diego Rosa è di Gianluca Santo – oasport.it)

Sabato 3 in visita al grattacielo SanPaolo

grattacielo notte

grattacielo sanpaolo2Previste visite gratuite e guidate della durata di 45 minuti

 

Tra gli edifici delle banche aperti per le visite al pubblico per  ‘Invito a Palazzo’, appuntamento dell’Abi, anche Intesa Sanpaolo partecipa sabato 3 ottobre, e riapre al pubblico il grattacielo di corso Vittorio, sede direzionale del gruppo a Torino. Previste visite gratuite e guidate, della durata di 45 minuti. Sarà così possibile vedere l’auditorium e i tre piani panoramici in cima alla torre, dove si trova la serra bioclimatica. Aperti  anche il Museo del Risparmio e Palazzo Turinetti, la sede storica del gruppo in piazza San Carlo.

 

(Foto: il Torinese)