Alessandra Macario ci invia le immagini dello splendido foliage torinese che è possibile ammirare in questi giorni al Parco del Valentino e al Parco della Pellerina.
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La nuova mostra postuma dedicata all’artista
Si intitola “L’autenticità dei ricordi “ la mostra postuma che, dal 7 al 18 novembre prossimo, la galleria d’arte Malinpensa by Telaccia dedica all’artista Miranda Magistrelli ( 1927-2007).
L’artista, nata a Magenta nel 1927, primogenita di una famiglia benestante, completò gli studi fino all’avviamento alle Suore Canossiane e già dalla tenera età ha rivelato un profondo amore per la pittura, tanto da preferirla al gioco. Qualunque strumento era adatto per disegnare e esprimere la sua passione, matite, pennini ad inchiostro, pastelli, colori ad olio e tempere. Dopo il matrimonio con un vercellese, non avendo figli, esplose tutta la sua passione per l’arte in tutte le sue sfaccettature, non soltanto dipingendo, ma scrivendo brevi racconti e poesie. Frequentòbrevi corsi all’Accademia di Brera perfezionando i suoi talenti naturali e fu tra i soci di un Circolo Culturale Vercellese, intorno al quale si riunirono scrittori, pittori, scultori, coordinati dal Maestro Francesco Giuseppe Rinone, che ha influito molto sulla sua formazione artistica. Questo circolo fu molto stimolante per la vita culturale cittadina. Miranda prediligeva dipingere i fiori, ma nella sua vita artistica ha eseguito anche molti ritratti di donne, nature morte, paesaggi vercellesi e soggetti astratti che completano la sua produzione pittorica.
Per lei la pittura rappresentava l’esigenza fisica e psicologica di evasione dal mondo della nebbiosa provincia piemontese che le stava stretta e di sopperire, con la sua arte, ai momenti di malinconia tipici delle anime molto sensibili. La sua timidezza, legata all’educazione e al periodo storico in cui è vissuta, non le hanno permesso di trasformare la sua arte in commercio. Spesso, anzi, regalava i suoi dipinti o li vendeva a prezzi non consoni allaloro qualità artistica, per il piacere di donare a chi apprezzava il suo lavoro. Dopo la sua morte i nipoti hanno voluto renderle omaggio catalogando tutte le sue opere per la realizzazione sucataloghi monografici curati da Volker e Raffaella Silbernagl. Una mostra permanente delle opere di Miranda è allestita presso la galleria Silbernagl a Daverio.
Miranda Magistrelli ha esposto in numerose mostre personali e collettive nel Nord Italia, vincendo numerosi premi, quali il Vercelliarte a Palazzo Verga, la mostra Nazionale di pittura a Dorno, nel Pavese, il Premio Nazionale Santhià, il premio Leopoldo d’argento di Milano, il Premio Demetrio Casola di Chivasso, il premio nazionale L’Orbita di Novara e numerosi altri.
Nel percorso dell’artista Miranda Magistrelli si sviluppano molteplici temi, quali le vedute paesaggistiche, gli interni, le figure umane, i contesti floreali che vivono di un’analisi profonda, trovando piena accoglienza all’interno di un’impronta pittoricafigurativa di rara tensione poetica. La strategia dei chiaroscuri, l’equilibrio della prospettiva e il rapporto tra disegno e raffinatezza cromatica evidenziano un tratto sicuro e di sapientemanualità. L’artista si dimostra capace di entrare nell’animo della persona e di catturare il sentimento con una risonanza umana sorprendente in cui lo studio del ritratto e della figura nell’interiorità del sentire e del vivere diventa prevalente. Il richiamo antico del passato si ravviva nei luoghi, negli oggetti, nelle persone in cui i ricordi, gli affetti e i valori travolgono appena l’osservatore.
L’artista cattura l’autenticità dell’immagine creando nel soggetto un’atmosfera di contemplazione della natura e quello che la circonda nel suo quotidiano all’insegna del sentimento e del richiamo alla vita.
L’immediatezza di Miranda Magistrelli è compositiva e naturale perché riscopre un tempo perduto colmo di riferimenti perduti e di memoria e di una dimensione reale senza fine.
La pittura quale strumento di indagine si veste di una carica espressiva essenziale pulsante di vita, di amore e di rispetto per la natura e l’umanità. Dentro tutto il suo iter vi è la necessità di trasformare il soggetto in sentimento e stato d’animo. Si tratta di un’esecuzione attenta che riporta alla luce un tessuto pittorico fedele al reale e capace di trasmettere al fruitore riferimenti evocativi di intensa emozione.
L’efficacia resa tra il disegno e la sostanza cromatica crea un risultato di lavoro impegnato intriso di notevole padronanza tecnica e aspetto visivo. La figurazione dell’artista Miranda Magistrelli contiene una personalità riconoscibile che risponde ad una sensibilità non comune, capace di arricchire ogni sua opera. I dipinti di Amanda Magistrelli sono creazioni realizzate con una tecnica magistrale e con una realtà pittorica affascinante che ci raccontano un vissuto, un’emozione, un ricordo di forte vena intimistica.
Mara Martellotta
Galleria Malinpensa by Telaccia
Corso Inghilterra 51
Tel 0115628220
info@latelaccia.it
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A volte la coscienza ha strani modi di affiorare, a volte vince a volte perde, solo perché viene soffocata e rinchiusa nelle segrete dell’animo umano…
L’AUTRICE SI RACCONTA
Sono nata 60 anni fa, in una delle più antiche e affascinanti isole del mondo : “La Sardegna”. Una terra che amo per i suoi silenzi, le sue tradizioni millenarie, la lealtà del suo popolo e l’ospitalità come stile di vita.
Dopo aver frequentato il conservatorio musicale Pierluigi da Palestrina a Cagliari, come molti miei conterranei sono partita per il “continente” in cerca di lavoro e mi sono fermata nella bella città di Brescia, dove vivo tutt’oggi da 25 anni.
Mi sono approcciata alla scrittura perché preferisco scrivere che parlare, è la forma in cui riesco ad esprimere meglio ciò che penso e lo ritengo il gioco più bello, poiché non finisce mai.
LA TRAMA DEL LIBRO
Parigi, 1793. La rivoluzione è al suo apice, la città è in fermento per la morte di Luigi XVI e si fa strada una nuova era per la Francia intera sotto il vessillo di: “ Liberté, Egalité, Fraternité”.
Nonostante l’instabilità sociale, Monsieur l’Avocat continua a esercitare la sua professione e accetta di perorare una causa di un misterioso committente che lo metterà di fronte a ciò che ha sempre evitato durante tutta la sua carriera di avvocato: “la sua coscienza”.
Sarà posto di fronte ad una scelta: “divulgare un oscuro segreto di cui il committente non sopporta più il peso, o seppellirlo sotto tre metri di terra e salvare l’onore del proprio cliente e la sua fama di avvocato”. Quale di queste azioni sceglierà di fare?
A volte la coscienza ha strani modi di affiorare, a volte vince a volte perde, solo perché viene soffocata e rinchiusa nelle segrete dell’animo umano.
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INCONTRO CON L’AUTORE Giorgio Colasanti è un giovane scrittore. 23 anni, ama i generi fantasy, avventura e fantascientifico. “Sono incantato dall’era della pirateria – ci racconta – e da tutta quell’avventura che la rende così misteriosa. Fin da piccolo mi è sempre piaciuto scrivere storie, immaginare finali alternativi e, soprattutto, immaginare mondi alternativi”.
Come nasce l’amore per la scrittura?
La mia passione per la scrittura si sviluppa in modo sempre più crescente agli inizi del 2020 quando, per caso e per gioco, mi candidai a un annuncio per fare il newser per un sito che tratta videogiochi. Da lì in poi ho iniziato a scrivere per svariati siti e, durante il lockdown per la pandemia covid-19, iniziai a scrivere un racconto che, pian piano, prese forma e diventò il mio attuale libro.
Perché la scelta del fantasy?
Penso che scrivere fantasy dia la possibilità, sia agli autori sia ai lettori, di esprimere ciò che non si può fare, cercare di realizzare ciò che è impossibile. Vedo il fantasy come una via di fuga dai canoni perfezionisti che il mondo odierno ci impone.
Fantasy, certo. Ma nel libro non mancano gli aspetti storici…
Il mio libro è sì, un fantasy, ma ha anche caratteri storici (parliamo dell’era della pirateria), di avventura e di azione. Ho pubblicato “La Terra del Paradiso – viaggio lungo i sette mari” con la casa editrice PAV Edizioni nell’agosto del 2022. E’ un libro che tratta dell’era piratesca, con l’aggiunta di veri cenni storici su personaggi e luoghi realmente esistiti. Inoltre, ha il tema incentrato sull’avventura e sull’amicizia.
Siamo curiosi. Qualche accenno alle vicende narrate?
La storia è incentrata sulle vicende e avventure del pirata Jhonny, alla ricerca del famigerato tesoro attraversando i più vasti mari, pieni di pericoli ed insidie nascosti, il tutto accompagnato dal famoso diavolo dei mari Barbanera. Non mancheranno colpi di scena e le fantastiche leggende marinaresche.
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Sinossi:
XVII secolo. Filibustieri e bucanieri si lanciano frettolosamente a solcare le grandi acque degli oceani. L’obiettivo? Portarne alla luce gli affascinanti tesori. Solo uno, ancora, è avvolto nel mistero. Chi sarà il fortunato a trovarlo? Oltre alle centinaia di carogne, i servitori di re Giorgio I sono pronti a difendere le terre del regno costantemente saccheggiate, punendo qualsiasi forma di ingiustizia. In molti si uniscono alla causa del re per difendere la propria patria e tanti altri osano sfidarlo. Chi sarà il più giusto tra tutti? Avventure e colpi di scena ci accompagnano in questa estenuante ricerca. Peccato che l’isola sia notoriamente impenetrabile. Ma sarà davvero così?
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Il libro è disponibile sul sito della PAV Edizioni al seguente link:
https://pavedizioni.it/prodotto/la-terra-del-paradiso
Nonché ordinabile presso le varie librerie, o sui loro siti, come per esempio Mondadori, La Feltrinelli, StreetLib, IBS ecc.
Inoltre, è disponibile su Amazon, anche in formato Kindle al seguente link:
https://www.amazon.it/Terra-Paradiso-Viaggio-lungo-sette/dp/B0BB5YL6MV/
Il libro è tra i dieci finalisti del concorso letterario “Ovidio” e tra settembre e ottobre ci sarà la premiazione.
Potete trovarmi su Facebook www.facebook.com/giorgio.i.colasanti/ e su Instagram www.instagram.com/giorgio_colas/, lì pubblicherò tutti i miei aggiornamenti riguardo a eventi o posti dove sarò per presentare i miei libri.”
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Esplora la gamma di maschere viso in tessuto, progettate per soddisfare ogni esigenza della tua pelle. Dall’idratazione alla purificazione, scopri le soluzioni perfette per la routine di bellezza.
Trova la maschera in tessuto perfetta per la tua pelle
Pensate per soddisfare le singole esigenze della pelle, le maschere viso in tessuto offrono benefici mirati. Grazie all’ampia gamma di trattamenti, le maschere sono in grado di idratare, purificare, svolgere un’azione opacizzante o anti-age, lenire o nutrire la pelle, rivitalizzare un incarnato spento, rimpolpare e rassodare contrastando i segni del tempo. Scopriamo le diverse potenzialità delle maschere viso in tessuto, e come utilizzarle con efficacia scegliendo di farne un uso abituale.
Maschere in tessuto: trova quella perfetta per te
Alleate della bellezza le maschere per il viso in tessuto rappresentano un trattamento di ultima generazione dallo straordinario apporto benefico.
Inserite con regolarità nella beauty routine, agiscono con immediatezza donando alla pelle benefici mirati e un incarnato dall’aspetto più sano e luminoso.
Disponibili in diverse tipologie, le maschere in tessuto vantano texture, ingredienti, modalità ed effetti benefici differenti. Da scegliersi rigorosamente in base alle specifiche necessità della pelle, le maschere in tessuto, già pronte all’uso, si rivelano molto più comode e pratiche rispetto a quelle tradizionali in crema.
Grazie all’elevato contenuto di sostanze attive in concentrazione ottimale, le maschere in tessuto offrono al viso un’autentica bomba d’idratazione.
Fra le tante soluzioni disponibili con cui comporre la beauty routine, troviamo maschere:
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super idratanti e dall’elevato potere energizzante;
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idratanti e opacizzanti, perfette per le epidermidi miste e grasse che hanno bisogno di regolarizzare la produzione di sebo;
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lenitive, ideali per le pelli delicate e sensibili;
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antiage, per aumentare i livelli di idratazione della pelle e attenuare le linee sottili e le rughe, regalando al viso un aspetto più pieno e sodo;
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nutrienti, per prendersi cura delle pelli secche;
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illuminanti per pelli spente;
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energizzanti per pelli da dissetare;
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rivitalizzati per gli occhi stanchi, che mostrano i primi segni dell’età;
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riequilibranti, a base di carbone vegetale, perfette per purificare e dare equilibrio alla pelle;
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rimpolpanti e rassodanti per contrastare i segni dell’età.
Come utilizzare la maschera in tessuto per il viso
Per un risultato ottimale la maschera in tessuto deve essere utilizzata secondo regole precise, a partire dalla fase di detersione con cui preparare il viso.
Per risultati apprezzabili si consiglia l’applicazione serale del prodotto..
Quando si utilizza la maschera in tessuto si devono rispettare nell’ordine cinque specifici passaggi:
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la detersione, che anticipa l’applicazione;
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l’applicazione vera e propria, che prevede di stendere il prodotto con attenzione facendolo aderire perfettamente all’ovale del viso, lasciando liberi solo labbra e occhi. L’operazione è facilitata dalla consistenza sottile del prodotto.
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il tempo di posa. Di norma sono sufficienti 15 minuti per ottenere un risultato ottimale;
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la rimozione da eseguirsi con delicatezza, evitando accuratamente di disperdere le eccedenze del prodotto ancora presenti sul viso;
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il massaggio finale, che consente al prodotto di essere assorbito completamente dalla pelle del viso e del collo. Un accurato massaggio facilita al contempo la circolazione sanguigna dell’area interessata.
La maschera deve essere utilizzata con regolarità, considerando che è perfettamente inutile farne un uso sporadico, con cadenza del tutto casuale. Gli esperti consigliano, infatti, un trattamento settimanale o bisettimanale, magari alternando le varie tipologie di prodotto, per godere di un maggior numero di benefici.
A conti fatti, solo se inserite stabilmente nella beauty routine, come parte integrante di una skincare routine, le maschere sono in grado di rendere la pelle morbida, idratata e perfettamente luminosa.
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Nuova opera letteraria di Salvatore Seguenzia, novello poeta nonché scrittore siciliano nato nel maggio del 1969 nella città che lui stesso definisce “l’isola nell’Isola” ossia ad Augusta in provincia di Siracusa. È la città voluta dall’Imperatore Federico II di Svevia, dove il centro storico è un’isola, ricavata dal taglio di un istmo nel XVI secolo, collegata alla terraferma attraverso due ponti.
È sposato, padre di due figli, ha conseguito due lauree e da oltre trent’anni è un Ispettore della Guardia di Finanza. Da un paio d’anni ha scoperto che il suo fazzoletto di terra, dal meraviglioso fascino mediterraneo inebriato dal calore dell’Etna, è diventato il suo mentore che gli permette di sprigionare quel sentimento poetico che si materializza con la lirica o la narrativa. Questa qualità, da qualche anno, è apprezzata dalla Casa Editrice Aletti Editore la quale gli ha permesso di pubblicare la sua terza silloge poetica che avrà la sua immagine trasferita in territorio Georgiano. Nella sua opera affronta i problemi delle attuali realtà, delle moderne vedute giovanili e delle problematiche esistenziali tanto da potersi inserire nella corrente letteraria e saggistica della “nuova creazione poetica”. Senza dubbio, l’inizio del XXI secolo è un punto di svolta della poesia creativa del nuovo millennio. Infatti, la poesia, vista come un qualcosa con regole ferree e finalizzata a celebrare il mondo, è diventata gradualmente un luogo per delle nuove esplorazioni.
Attraverso innovazioni formali e tematiche, la poesia, pertanto, si rinnova per servire nuove ambizioni perché la sua funzione è quella di rivelare una nuova forma del sentimento poetico a tutti coloro che desiderano ancora percepire emozioni. Per tale motivo il poeta cerca un nuovo equilibrio tra divulgazione e sublimazione. Nel XXI secolo, molti poeti – anche se gradualmente – si rivolgono a temi finora ignorati nella poesia che prende il suo avvio proprio dal moderno progresso. Salvatore Seguenzia da quasi dieci anni ha sposato la poesia e la scrittura attraverso le quali vuol trasmettere un nuovo sentimento poetico che inevitabilmente cambia, si evolve e – a volte – torna indietro per poi scattare nuovamente avanti. Quando gli chiedono il perché scrive una poesia, la sua risposta è che non ci sono risposte perché il sentimento poetico nasce nell’attimo in cui lo avverte e poi lo descrive con la parola: come quando ammira le onde da una caletta, a volte bagnano la battigia a volte si infrangono negli scogli ma, nello stesso momento, ascolta la melodia dell’anima della caletta.
Cesare Pavese identificava la creazione di un poeta sostenendo che ogni poeta ha una tematica centrale che emerge qualunque sia l’argomento trattato; in Salvatore Seguenzia, la custodia delle radici, il senso di appartenenza a un territorio prima ancora che a un gruppo sociale di riferimento, la memoria come atto civico, rappresentano la cornice entro la quale far emergere il senso profondo del nostro essere qui e ora, la traiettoria che accompagnerà il nostro arco vitale. Questi elementi identitari e costitutivi, prima dell’uomo Seguenzia e poi del poeta Salvatore, sono spesso intrecciati nella certificazione di un nuovo umanesimo, consapevole della posizione privilegiata che l’uomo ricopre nel mondo della natura. Lo stesso autore afferma che ogni mattina prima di recarsi al lavoro, fa un tragitto che lo porta a contatto con il suo amato mare e, come si conviene con un amico, lo accoglie sempre con la frase: “Buongiorno mare”. Questa attenzione per le piccole cose, che custodiscono il vero senso della vita, contraddistingue la poetica di Seguenzia, nel tentativo estremo di mettere al centro del villaggio l’uomo, i suoi diritti universali, uno sguardo misericordioso verso i meno fortunati che spesso chiedono solo di essere considerati per ciò che sono, persone e non numeri da incasellare in fredde statistiche economiche. Il poeta sa che non esistono i confini o le razze, che sono invenzioni dell’uomo, per manipolare e conservare il potere di pochi che sconfina nella libertà di molti.
La silloge Granuli poetici delimita, come in una ipotetica cartina esistenziale, i sentieri da percorrere per la pienezza, ogni poesia una insegna luminosa che ci ricorda chi siamo e cosa rimarrà di noi. Con questa pubblicazione Salvatore Seguenzia si affaccia per la prima volta a portare il suo pensiero in una lingua diversa, uno sconfinamento necessario poiché le sue tematiche sono universali e non mediabili da culture e storie differenti dalla nostra. La dimensione che si addice maggiormente a questa raccolta è quella dell’ascetismo, in un tentativo mistico di superare il mondo e la carne da parte dello spirito. È evidentemente una tensione che si può raggiungere eludendo le nostre piccole faccende quotidiane, solo durante la composizione poetica, in quel distacco in cui ci sentiamo granuli unici ma contemporaneamente parte del tutto. Infatti il poeta siciliano è consapevole che in Georgia la cultura e la vita sociale sono diverse rispetto alla nostra essenza vitale; ragion per cui, attraverso questo nuovo stimolo, vuol incrementare l’onda emotiva per poter acquisire, attraverso il suo pensiero sincero e trasparente, nuove linee guida che gli permetteranno di assimilare – da altre angolature – nuove visuali del sentimento poetico fondamentali per l’accrescimento empatico con chi ama la poesia, affinché possa ancora far risvegliare quell’emozione interiore che talvolta si cela nell’intimo esistenziale.
In conclusione, ad oggi l’autore siciliano ha scritto altri libri di poesia quali “Megar… imando Hyblaea” (2020) e “Stille del mio silere” (2022) nonché di narrativa quali “Io rivivo dal buio” (2021) e “Il calendario storico” (2022). Inoltre, talune poesie sono state inserite in varie opere letterarie internazionali come “Il Federiciano”, “Luci Sparse”, “La Panchina dei Versi”, “Il Paese della Poesia”, “L’Enciclopedia dei Poeti Contemporanei”, “Habere Artem”, “Poeti del nuovo Millennio”. Inoltre, molte sue poesie sono state lette dal Maestro Alessandro Quasimodo, figlio del poeta Salvatore premio Nobel nel 1959 per la Letteratura, nonché dal Prof. Hafez Haidar scrittore e traduttore libanese naturalizzato italiano e due volte candidato al Premio Nobel per la Pace e per la Letteratura e riprodotte sui canali virtuali. Infine, lo scrittore è stato già ospite televisivo nelle trasmissioni “Vox libri” e “Eccellenze Italiane” ed è tra i vincitori in alcuni concorsi letterari nazionali quali “Terre dei Padri” e “Antonio Veneziano”.
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Scopri tutto ciò che c’è da sapere sull’assicurazione per artigiani. Leggi la nostra guida dettagliata sulle caratteristiche e i vantaggi.
Cos’è e come si caratterizza l’assicurazione per artigiani
Siamo tutti consapevoli che le coperture assicurative sono indispensabili sia nella quotidianità sia nelle attività professionali. Infatti, i diversi prodotti assicurativi offrono molteplici opzioni per proteggersi dagli imprevisti più vari.
Alcune assicurazioni possono essere obbligatorie, come la RC auto o le assicurazioni dei liberi professionisti iscritti a un ordine, altre volontarie, come ad esempio l’assicurazione per gli artigiani.
Polizze per artigiani, meglio prevenire che pagare
Anche gli artigiani, infatti, possono proteggersi da una serie di rischi che potrebbero compromettere o nuocere alla loro attività. L’utilità di una polizza professionale per falegnami, sarti, meccanici, fabbri e altre attività artigianali è evidente: proteggere non solo l’azienda e il titolare, ma anche i collaboratori e i clienti che potrebbero subire danni.
Tutte le attività artigianali nascondono possibili pericoli e rischi e questo spesso si traduce in perdite economiche importanti. Una polizza ad hoc evita che a rispondere personalmente per il danno sia proprio l’artigiano.
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Due gli artisti cui è dedicata la mostra d’apertura della stagione autunnale della galleria d’arte Malinpensa by Telaccia, Raffaella Bellani e Antonio Salinari, dal titolo “Frammenti in divenire”
Raffaella Bellani, nata a San Secondo Parmense nel 1973, vive e lavora a Fidenza in provincia di Parma. La passione per il disegno l’ha da sempre accompagnata e portata a frequentare l’Istituto d’arte Toschi di Parma dove si è diplomata sotto la guida dell’artista Elsa Coli e dello scenografo e scultore Brunivo Buttarelli. Lo studio e l’approfondimento stilistico e tecnico sono proseguiti oltre la scuola affinando la tecnica dei colori acrilici, della pittura ad olio perfezionando l’abilità con i carboncini in una continua sperimentazione. Dapprima concentrata sul paesaggio, negli ultimi anni la sua ricerca si è focalizzata sulla figura, evolvendo dal punto di vista stilistico in un’integrazione di tecniche diverse.
La mostra presentata alla galleria d’arte Malinpensa by Telaccia si intitola “Frammenti in divenire”. L’artista Raffaella Bellani con le sue immagini pittoriche rivela un talento e una ricerca in continua evoluzione, evidenzia i valori puri dell’esistenza umana, esaltando la bellezza della natura sempre in uno stato emozionale intriso di sensazioni irripetibili.
L’evolversi cromatico, l’estro creativo e la libertà di interpretazione si fondono in un simbolismo ricco di potenza espressiva e di forte scansione evocativa ed esecutiva, capace di trasmettere emozioni intense e immediate. Le sue composizioni presentano un’assoluta autonomia di linguaggio e di consapevolezza operativa, tale da arricchirsi di valori tecnici e figurali di spiccata maestria all’insegna di un percorso dalla precisa valenza formale e dalla analisi costante.
Le sculture di Antonio Salinari, laureato in Ingegneria al Politecnico di Torino, sono il risultato di un progetto artistico in continua evoluzione, che passa attraverso varie fasi, dalla sperimentazione alla testimonianza, dalle verità precarie alle piccole utopie, fino ad approdare al Pixelwood nel corso del 2019.
Le sue opere, a partire da piccole utopie, riutilizzano frammenti di legno nostrani ed esotici provenienti dal restauro di importanti palazzi storici di Torino. Per questo le sculture simboleggiano sia la salvaguardia dell’ambiente sia l’incontro tra il saper fare della tradizione e della tecnologia digitale.
Dal 2015 inizia ad esporre in mostre collettive, fiere biennali in Austria, Francia, Germania, Inghilterra e a Torino presso la galleria d’arte la Telaccia nel 2016 e nel 2018. Vincitore del premio della Biennale di Montecarlo del 2018 e del 2023, è impegnato su progetti legati alla fruibilità dell’arte, come la realizzazione di percorsi di arte contemporanea nella natura, in Francia e in Italia e allo sviluppo del territorio attraverso il turismo creativo, la riscoperta del valore degli Escarton e il rilancio della scuola di scultura in Alta Valle Susa.
L’artista Antonio Salinari riconduce nell’opera la memoria e la fantasia con un progetto di studio e una tecnica sempre attuale e mutabile nel tempo. Le sue opere scultoree vengono rappresentate con la necessità di tenere viva la sperimentazione e la capacità del saper fare, che si lega con la funzionalità della tecnologia digitale.
Dialogo, analisi, valore estetico sociale e contenutistico si fondono con una manualità che denota una notevole personalità artistica dove i frammenti in divenire simboleggiano un’opera in continua evoluzione.
MARA MARTELLOTTA
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L’Impero Romano non è mai crollato e anzi ha continuato ad espandere i suoi confini, rubando tecnologie da altri universi…
Incontro con l’autore
CI PARLI DI LEI E DELLA SUA PROFESSIONE
Sono il dottor Paolo Squillante, nato a Roma nel 1983 e laureato in Psicologia con la specializzazione in Psicoterapia Gruppoanalitica.
Per quasi dieci anni ho lavorato in cliniche psichiatriche nella capitale e attualmente sono impiegato in alcune Onlus per evitare la dispersione scolastica dei ragazzi nelle periferie più difficili.
Inoltre ho diverse pagine su vari social, dove promuovo benessere psicofisico, con video e stories: Tiktok (paolosquillante14), Istagram e Facebook (Paolo Squillante).
Da sempre sono appassionato di Storia, soprattutto il periodo della Roma Antica e della Seconda Guerra Mondiale.
Oltre a ciò, mi appassiona sia la fantascienza che il fantasy come genere sia letterario che cinematografico.
Infatti Dimensione Impero è un ibrido tra storia e fantascienza e risponde alla mia personale domanda, che mi sono posto fin da bambino: cosa ne sarebbe stato della realtà odierna se l’Impero Romano non fosse mai crollato e scomparso?
Ovviamente in una trama che unisce tradizioni millenarie con la modernità e le relative tecnologie ho provato a rispondere a questa domanda in Dimensione Impero.
LA TRAMA
Marco è un noto scienziato e ha inventato uno scudo energetico che protegge qualsiasi cosa da ogni tipo di minaccia, dalle radiazioni a veri e propri attacchi con armi da fuoco.
Ad un certo punto, proprio mentre sta ultimando tale scoperta, si risveglia in un’altra realtà, dove l’Impero Romano non è mai crollato e anzi ha continuato ad espandere i suoi confini, rubando tecnologie da altri universi.
Tale minaccia ha costretto il resto del mondo ad unirsi per contrastarlo.
Marco perciò è stato rapito dai Romani che vogliono la sua arma e si ritroverà a fuggire, coinvolto in una guerra che non gli appartiene, su un mondo non suo e in costante pericolo di vita, poiché il suo scudo è conteso da entrambe le fazioni.
COME NASCE DIMENSIONE IMPERO?
Un mese esatto dal primo lockdown che ha costretto tutti noi a vivere momenti drammatici, rinchiusi in casa e distanti dagli affetti, quella notte la mia mente ha prodotto un bellissimo sogno. Tale visione onirica, la quale la si può trovare opportunamente modificata nel primo capitolo di Dimensione Impero, mi ha spinto a scrivere tale opera. Nelle pagine del libro si trova tutta la mia passione per l’Antica Roma e per la fantascienza. Infatti, a volte celati e a volte in maniera esplicita, vi sono riferimenti a tutti i libri, saghe cinematografiche e serie televisive di cui sono un grande estimatore.
COME DEFINIREBBE DIMENSIONE IMPERO?
Lo trovo un libro adrenalinico che si legge tutto d’un fiato. Il protagonista vivrà in costante tensione aiutato da altri personaggi il cui intento non è sempre chiaro.
Inoltre vi sono alcune figure femminili molto forti, astute, intelligenti e dal carattere deciso. Per me è importante l’emancipazione della donna, che nelle pagine di Dimensione Impero ha un ruolo fondamentale per la salvezza di Marco e dell’intera umanità.
COSA L’HA COLPITA DI PIÙ DEL SUO ROMANZO?
Quello che mi ha colpito di più è che non ho trovato nessuna difficoltà nella stesura, come invece spesso accade agli scrittori; vi ho semplicemente messo tutto me stesso, le mie passioni, le mie conoscenze, la mia energia.
CHE MESSAGGIO VUOLE DARE CON DIMENSIONE IMPERO?
Tutti abbiamo un sogno nel cassetto. Il mio era di pubblicare un libro. Fin da quando ho memoria ho sempre scritto: romanzi, poesie, racconti. Perciò mi rivolgo a voi, a te lettrice e a te lettore: credi nei tuoi sogni, lotta per loro, non abbandonarli. Il mondo è pieno di difficoltà, molti ti metteranno i bastoni tra le ruote e cercheranno di spegnere la tua luce. Ma tu, invece, coltivala e lotta per te; se ci credi davvero, se non ti arrendi tutto è possibile e il tuo sogno diventerà realtà.
HA ALTRI PROGETTI?
Certamente, Dimensione Impero in realtà è il primo volume di una storia ben più lunga. Attualmente sto scrivendo il proseguimento.
RINGRAZIAMENTI?
Il primo va alla mia famiglia, a mia figlia e mia moglie. Quest’ultima è stata la prima lettrice del testo e mi ha consigliato e guidato. Ringrazio i miei genitori che mi hanno cresciuto credendo nei miei sogni e dandomi le energie per lottare per essi. Ringrazio anche i miei suoceri, in particolare il padre di mia moglie che mi ha indicato la casa editrice. I miei amici che mi hanno supportato in questo progetto. E infine, ovviamente, ringrazio la Porto Seguro Editore e il suo staff, che con esperienza, dedizione, pazienza e professionalità, mi hanno permesso di realizzare il mio sogno.
Qui è dove si può comperare il libro online, oltre che in tutte le librerie italiane.
(Amazon)
https://www.portoseguroeditore.com/?s=Dimensione+Impero+
(Sito della casa editrice)
La Consolata, storia e devozione
Una suggestiva immagine della Consolata di Torino, inviataci dalla lettrice Giovanna Seghesio.