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Carenza di ferro: valutiamo sintomi e conseguenze

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La mancanza di ferro è una delle insufficienze più comuni nel genere umano. Frequente, soprattutto nelle  donne, la carenza è la causa più diffusa dei vari tipi di anemia.

Possiamo decidere di combattere, e soprattutto prevenire questa problematica, a partire dalla tavola, grazie a una dieta mirata e ricca di cibi che contengono una maggiore quantità di ferro.

Le scelte ruotano attorno ad alimenti di origine animale quali la carne, preferibilmente quella di tacchino, il pesce, il tuorlo d’uovo, il fegato e le frattaglie in genere. Così come ad alimenti di origine vegetale come la frutta secca, i cereali integrali, i legumi, i funghi secchi, le verdure a foglia verde scuro e la farina di soia.

Se l’alimentazione si rivela decisiva, un aiuto fondamentale arriva anche dall’assunzione di integratori di ferro. Formulato per combattere carenze e un maggiore fabbisogno di ferro e vitamina C, Sideral Forte Integratore di Ferro è la soluzione perfetta anche nel trattamento delle varie forme di anemia.

Sideral Forte, integratore alimentare di ultima generazione, può essere utilizzato anche per lunghi periodi, laddove il fabbisogno di questo nutriente è elevato.

I sintomi della carenza

Il ferro vanta un ruolo straordinariamente importante nella composizione del sangue, così come nel trasporto dell’ossigeno al cervello. Quando il corpo consuma più ferro di quello che riceve, l’organismo va inevitabilmente a intaccare le riserve. Questo capita in seguito ad emorragie, a diete a basso contenuto di ferro, durante il ciclo mestruale e la gravidanza, ma anche nel caso in cui si pratichi uno sport competitivo.

La carenza può provocare l’anemia sideropenica, ma quali sono i sintomi che devono metterci in allerta?

In caso la presenza di ferro risulti insufficiente il nostro corpo invia segnali precisi, a partire dalla mancanza di energia, seguita a ruota da stati evidenti di affaticamento, mal di testa, perdita deicapelli, pallore eccessivo.

Con un livello troppo basso di ferro nel sangue le unghie diventano più fragili, la pelle si secca facilmente, la debolezza cresce così come i problemi di concentrazione. Spesso inoltre si fa fatica a sopportare i rumori, che diventano inevitabilmente fastidiosi, e si acuisce il senso di vertigine. Non sono rari i casi in cui la carenza porta ad infiammare e gonfiare la lingua, oppure fa scattare la cosiddetta sindrome delle gambe senza riposo.

Carenze e conseguenze

Una mancanza di ferro allo stadio iniziale di norma evidenzia uno stato di anemia lieve, che possiamo identificare con un calo della produttività in ambito lavorativo, nella difficoltà a rapportarci con gli altri, nell’aumento dei disturbi cognitivi, nel peggioramento della qualità della vita.

Con l’aumento della carenza il fisico si indebolisce e diventa più fragile, la stanchezza diventa persistente, il dimagrimento è sempre più evidente. Fra le conseguenze di questa patologia possiamo annoverare i disturbi del sonno, la facilità a contrarre infezioni, la tachicardia e l’insufficienza cardiaca, così come il maggior rischio di deficit mentali.

Le conseguenze più gravi si verificano soprattutto nella terza età. L’indebolimento del fisico aumenta il rischio di cadute e conseguenti traumi, mette a rischio la salute del cuore e ne limitale funzionalità.

Se l’anemia si aggrava, aumentano inevitabilmente le difficoltà cognitive che, con il tempo, possono tradursi in demenza senile.

 

Cucce per cani: scegliere la dimensione

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Le cucce per cani hanno il compito di ospitare i nostri amici a quattro zampe sia che questi vivano principalmente all’aperto, nel giardino di casa, sia che passino la maggior parte del tempo all’interno di casa. In entrambi i casi la cosa di cui tenere principalmente conto è la scelta delle dimensioni.

Cucce per esterni: le dimensioni ideali
È importante che la cuccia permetta al vostro cane di sdraiarsi e muoversi comodamente ma non deve esservi troppo spazio in eccesso per scongiurare la dispersione del calore al suo interno finendo per privarla di uno dei suoi scopi principali, ovvero quello di dare riparo, soprattutto durante l’inverno.
Per scegliere la dimensione della cuccia occorre partire dalla taglia del cane misurandone principalmente altezza e lunghezza che vanno sommate e successivamente se ne calcolano i 3/4, il valore ottenuto rappresenta lunghezza e larghezza minima della cuccia.
Per quanto riguarda la porta d’ingresso può anche essere un po’ più bassa dell’altezza della cuccia, ma non più bassa della schiena del cane.

Cucce per cani da esterno: i materiali

Per quanto riguarda i materiali disponibili in commercio troviamo il legno, la plastica ed il metallo.
Tra questi, il migliore dal punto di vista dell’isolamento è sicuramente il legno, assicuratevi che sia legno trattato con sostanze naturali e non dannose per la salute del cane, inoltre si pulisce anche più facilmente.

Negli ultimi tempi si sono diffuse anche le strutture in plastica, ma il problema principale di questo materiale è che non risulta per niente adatto alle alte temperature.

Il consiglio principale per le cucce per cani da esterno è quello di scegliere materiali isolanti dal punto di vista termico, stesso motivo per cui la cuccia deve essere anche leggermente sollevata da terra, il contatto diretto con il suolo potrebbe essere dannoso.
Di recente hanno realizzato anche delle cucce per cani con la base termica che funziona elettricamente e vi offre la possibilità di accenderla nelle giornate più fresche, però ancora oggi non se ne conoscono gli effetti sul cane e quindi prestate comunque attenzione.

Cucce per cani da interno

Se, invece, desiderate o siete costretti a tenere il cane in casa allora le soluzioni possono essere diverse.
In questo caso le opzioni sono diverse.
Al primo posto troviamo le cucce morbide in stoffa o in ecopelle perché comode e pratiche. Anche in questo caso le misure sono diverse al fine di poter offrire il massimo comfort al cane.
La cura per i dettagli non manca sia all’interno che all’esterno e per questo sono realizzate con i migliori materiali certificati CEE, garanzia di sicurezza.
Al di là della cuccia scelta per il vostro cane quello a cui bisogna prestare maggiore attenzione è sicuramente la pulizia, durante la stagione estiva la possibilità che si annidino pidocchi e larve è piuttosto elevata, oltre che la presenza di peli, tracce di urina, macchie di fango.
Non essendo sottoposte agli agenti atmosferici, le cucce possono essere costituite da materiali delicati, avere forme e colori diversi e adattabili allo stile della vostra casa.

 

 Prodotti De Nigris, sinonimo di qualità e di eccellenza

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De Nigris produce l’aceto italiano che si è affermato nel mondo come quintessenza della genuinità e della bontà del made in Italy

Prodotti De Nigris: sinonimo di qualità e di eccellenza
Basta entrare nel sito  https://www.denigris1889.com/it/ per avere un’idea complessiva della varietà, della ricchezza e della qualità che contraddistinguono i prodotti firmati De Nigris.
L’acetificio De Nigris è nato in Italia nel lontano 1889 e da allora si è accresciuto costantemente trasformandosi oggi in una delle eccellenze italiane nell’ambito della produzione di Aceto Balsamico di Modena e di altri condimenti a base di aceto.
Alla base di questo successo c’è una profonda passione per il proprio mestiere che si tramanda da oltre tre generazioni e l’incessante ricerca volta all’ottenere sempre il miglior prodotto possibile.
Tradizione, quindi, ma anche voglia di rinnovarsi e mantenersi al passo con i tempi, adeguandosi in modo pronto e costante alle sempre più elevate esigenze del mercato.
De Nigris ha incrementato le proprie vendite in tutto il mondo senza rinunciare alla cura di ogni singolo prodotto, realizzato nel pieno rispetto delle tradizioni per arrivare sulla tavola perfetto sotto tutti i punti di vista.
Una storia tutta italiana
Come accennato, l’azienda De Nigris è un’eccellenza nel produrre ed esportare in tutto il mondo prodotti Made in Italy.
Si tratta senza dubbio di un marchio storico dallo spirito sempre attuale che si afferma nel contesto contemporaneo rinnovandosi continuamente.
Proprio in questo il segreto del suo successo: la capacità di innovare rimanendo fedeli alla tradizione, imparando dalla storia e cercando soluzioni convincenti per rilanciare un prodotto tanto antico quanto capace di non tramontare.
L’aceto De Nigris è l’esempio perfetto di come cura, passione, dedizione e capacità di interpretare in modo concreto le esigenze del mercato rispondendo sempre con la qualità, siano alla base di una strategia commerciale vincente e di un’affermazione possibile a livello globale.
Prodotti innovativi
Oltre a spingere sull’eccellenza incarnata dal favoloso Aceto Balsamico di Modena IGP, e sui classici aceti di vino, di mele e di riso, De Nigris ha puntato su prodotti innovativi e all’avanguardia reinventando in un certo senso l’aceto stesso e facendone un esempio di quello che la migliore qualità Made in Italy riesce a rappresentare e a trasmettere.
La nuova frontiera dell’aceto, concepita e attuata proprio da De Nigris si concretizza nell’attualissimo “aceto da bere”, un prodotto completamente rivoluzionario che, oltre a spalancare sul mercato internazionale nuove stimolanti opportunità, interpreta in modo coerente e convincente tutte le ultimissime tendenze in fatto di benessere e salute.
MelaMadre è il primo aceto da bere.
Si tratta di un prodotto di assoluta eccellenza, che unisce le preziose virtù della madre dell’aceto a quelle del puro succo di mele, ottenute da coltivazione biologica.
MelaMadre è un condimento non pastorizzato né filtrato, naturalmente privo di glutine e, grazie alle sostanze in esso contenute, favorisce un perfetto equilibrio glicemico e aiuta a mantenersi in forma se abbinato ad una dieta sana e ad uno stile di vita attivo.
Per concludere, MelaMadre è particolarmente delicato nel sapore e, oltre che come condimento, può essere bevuto diluendolo nell’acqua, risultando così un ottimo alleato del benessere quotidiano.

“Io ti salverò”, vita e amore nel libro di Veronica Scullari

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L’AUTRICE HA SEMPRE AMATO SCRIVERE E DURANTE LA PANDEMIA E’ RIUSCITA A REALIZZARE IL SUO SOGNO PUBBLICANDO IL SUO PRIMO ROMANZO

 

LA TRAMA : UN FRATELLO E UNA SORELLA , SEPARATI DA SEMPRE , LUI FRUTTO DI UNA RELAZIONE EXTRA CONIUGALE DELLA LORO MADRE , LEI SA TUTTO MA ASPETTA SIA SUA MADRE A RIVELARNE L’ESISTENZA E TUTTO CIO AVVIENE DOPO LA MORTE DEL PADRE. POI FINALMENTE L’INCONTRO. MA QUALCOSA DI GRANDE LI LEGHERA’ DA LI’ ALLA VITA ETERNA, LEI CHIRURGA IN ONCOLOGIA PEDIATRICA OPERERA’ SUO FRATELLO SALVANDOGLI LA VITA .

BIOGRAFIA DELL’AUTRICE :   VERONICA SCULLARI NASCE A CATANZARO IL 01/08/1988 NEL 2010 SI TRASFERISCE IN PROVINCIA DI PAVIA , IN UN PAESINO DI 7000 ABITANTI MEDE DOVE COSTRUISCE LA SUA FAMIGLIA , HA SEMPRE AMATO SCRIVERE E DURANTE LA PANDEMIA E’ RIUSCITA A REALIZZARE IL SUO SOGNO PUBBLICANDO IL SUO PRIMO LIBRO.

“L’ombra del candidato”, il romanzo di Augusto Caramelli

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Uno sguardo sul cambiamento nel modo di fare e intendere la politica ai giorni nostri narrato con i canoni del thriller. Il romanzo di Augusto Caramelli è una combinazione di finzione e realtà della società italiana contemporanea. Una pagina dopo l’altra, ci si addentra in ambienti e luoghi dove, a volte, niente o nessuno è veramente quel che appare.

Ad accompagnarci e guidarci attraverso questo viaggio è l’elegante vicequestore Anselmo “Selma” Scordo, napoletano trapiantato in una grande città del Nord, alle prese con la ricostruzione dei cocci della sua vita. Sospeso tra il dubbio di essersi risvegliato da un incubo o di esserne prigioniero, affronta, con ineluttabile leggerezza e spirito, il proprio quotidiano. Lo fa, sempre, in compagnia della sua immancabile tazzina di caffè, della musica rock e delle sue piccole manie ed elucubrazioni mentali. Questa volta viene tirato in ballo, suo malgrado, in prima persona, in un caso ambiguo e complesso. Una serie di accadimenti criminosi si intrecciano con la tornata elettorale per un seggio vacante al Senato, in un momento di fragilità per gli equilibri politici del nostro Paese. Sono le ultime settimane di relativa tranquillità prima dello scoppio della pandemia.

L’autore
Augusto Caramelli, messinese, classe 1969, laureato in Scienze Politiche – corso Internazionale. Libero professionista con la passione per la musica e l’hobby della scrittura. Da alcuni anni cura il Blog di attualità e politica Monday’s Spotlight tra le cui pagine, quasi per caso, nasce il personaggio del vicequestore “Selma” Scordo. Questi è il protagonista di una microstoria, La pacchia è finita (2018) e successivamente del racconto a puntate, Invasione, raccolto in una pubblicazione alla fine del 2019. Nel gennaio 2021, l’autore rimette in pista il vicequestore Selma con il primo romanzo, L’ombra del candidato, pubblicato sia come libro che nella versione ebook.

Per saperne di più
https://www.facebook.com/VqSelma
https://mondayspotlight.wordpress.com/

Per acquistare il libro
L’OMBRA DEL CANDIDATO: https://www.amazon.it/dp/8892375180/ref=cm_sw_r_cp_apa_i_DGR173TGAGDVRJFDKYCV
https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/gialli-noir/579868/lombra-del-candidato/

Sognare con il libro di Marcella Etzi: “Yala, la custode del bosco”

Informazione promozionale / SOGNARE….può una parola così piccola racchiudere un potenziale così ampio?

La vita frenetica di tutti i giorni ha dimenticato cosa vuol dire “sognare”

I bambini, troppo presto, dimenticano cosa vuol dire sognare perché eccessivamente impegnati a crescere. Ma crescere non significa smettere di sognare, anzi…
Spesso dimentichiamo, noi adulti, di insegnare o ricordare ai bambini di sognare. Dimentichiamo di insegnare loro quanto sottile sia la linea che divide i sogni dalla speranza. Quella stessa speranza che ci fa immaginare un futuro migliore e che ci spinge comunque a non arrenderci davanti alle difficoltà.
“Yala, la custode del bosco” è questo: la speranza in un mondo libero dove la parola d’ordine è “non arrendersi”!

LA TRAMA: C’era una volta, in una regione lontana, un piccolo regno governato da un vecchio e saggio Re con saggezza e armonia. Finché un giorno, all’improvviso, fosche nubi si stagliarono all’orizzonte: il Signore dell’Oscurità stava per prendere il potere e distruggere la pace del piccolo regno. Ma non tutto è perduto! Seguendo le raccomandazioni della Vecchia Saggia, solo un prode arciere potrà impugnare le Armi Magiche e sconfiggere il malvagio Signore dell’Oscurità. Così il Principe Alessandro, accompagnato dal piccolo Kus, simpatico uccellino verde portatore di speranza, parte subito alla ricerca del misterioso arciere.
“Yala, la custode del bosco” è un romanzo fantasy ricco di colpi di scena che, con la sua narrazione incalzante, coinvolge il lettore dalla prima all’ultima pagina.

L’AUTRICE: Marcella Etzi nasce a Guasila nel 1975 dove tuttora vive.
Dopo il diploma inizia a lavorare nella Scuola dell’Infanzia come maestra. Tra le tante passioni, oltre alla scrittura e alla lettura, c’è quella per la storia e in particolare per il Medioevo. “Yala, la custode del bosco” è la sua prima opera edita.

Pagina FB
https://www.facebook.com/Marcella-Etzi-101967694924655/

Simona Petasecca Donati, in libreria “I primi passi a scuola”

Informazione promozionale / “Una persona che si dedichi all’insegnamento oggi giorno dovrebbe avere delle determinate caratteristiche che non sempre vengono richieste e verificate. Dovrebbe essere capace di trasmettere amore, oltre che conoscenze e competenze, e soprattutto dovrebbe insegnare per passione”

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Arriva in libreria “ I PRIMI PASSI A SCUOLA”, il nuovo libro di Simona Petasecca Donati.
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Il volume, edito della BOOKSPRINT EDIZIONI e disponibile sia nel classico formato brochure cartacea che nella più moderna veste digitale dell’ebook, indaga proprio i primi momenti di un’insegnante nella scuola elementare, a contatto con i bambini, tra difficoltà, bullismo, incredulità e perseveranza nel portare al termine il proprio lavoro con educazione, garbo, dignità e successo.
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Il ruolo degli educatori è forse tra i più complicati e delicati. Partendo da questo presupposto, l’autrice racconta l’esperienza di una maestra. Un’esperienza non sempre piacevole, anzi, spesso osteggiata da compagni e colleghi, ma durante la quale fondamentale è non perdere fiducia in se stessi e in quello in cui si crede, per riuscire davvero a trasmettere qualcosa ai propri bambini.
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Il racconto dedicato al mondo della formazione, nelle sue 51 pagine, fa un breve spaccato della scuola italiana di oggi, partendo dall’esperienza diretta della protagonista.
Sedici capitoli brevi, che rendono particolarmente scorrevole la lettura e fanno riflettere sul ruolo sociale dell’insegnante, coinvolgendo anche il lettore sul piano emotivo e sui temi quali l’educazione e la violenza.
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L’AUTRICE / Simona Petasecca Donati vive a Roma dov’è nata nel Giugno 1978. Dopo aver lavorato come cassiera di supermercato per quasi vent’anni ,è attualmente disoccupata. Nel corso della sua vita ha però sempre dato spazio alla scrittura, sua valvola di sfogo. “ I PRIMI PASSI A SCUOLA” è comunque la sua opera prima, ispirata a una storia vera. L’autrice vuole con questo libro, dare coraggio a quelle “ vittime silenziose” che subiscono violenze a scuola. Facendo loro sapere che esiste sempre una soluzione trovandola nel semplice dialogo con un’insegnante, un genitore o con le istituzioni. Ha creato una pagina Facebook chiamata “ LIBRO I PRIMI PASSI A SCUOLA” seguita da moltissime persone. Il libro è acquistabile in tutte le librerie italiane e su www.booksprintedizioni.it per averlo direttamente a casa. Invitiamo veramente tutti i nostri lettori a leggerlo, in attesa della presentazione ufficiale rimandata causa Covid 19.

“Prede e predatori”, il romanzo di Giuseppe Pierdomenico

Informazione promozionale    Un’opera di straordinario impatto e potenza, primo capitolo di una trilogia in fase di definizione. Prezioso l’appello contenuto nelle prime pagine del romanzo, dove è racchiusa una originale proposta su come arginare il fenomeno della immigrazione

Abruzzo, anni settanta. Giuseppe è poco più che adolescente  quando per caso si imbatte in una caverna alle pendici della Maiella; lì sono occultati dei preziosi che l’ultimo Re d’Italia, in fuga verso Pescara, tentò di trafugare nel lontano 1943. La straordinaria scoperta rimane segreta; passano gli anni e Giuseppe attingerà più volte a quel tesoro, potendo così sostenersi negli studi al Politecnico di Torino e progettando il suo avvenire. Decisivo sarà in tal senso l’incontro con Mirjam, una splendida ragazza maliana, i cui racconti sul paese d’origine convinceranno Giuseppe a farsi carico di importanti responsabilità verso la popolazione locale. I sogni dei due innamorati trovano “campo fertile” nell’arida Africa sub-sahariana ma vengono ostacolati dagli intestini contrasti tra le autorità religiose che si contendono il territorio. Ha qui inizio un’avventura ricca di colpi di scena e capovolgimenti di ruoli e situazioni, dove si fa sempre più difficile de finire prede e predatori, persino quando “entra in gioco” uno spietato terrorista islamico… Un’opera di straordinario impatto e potenza, primo capitolo di una trilogia in fase di definizione. Prezioso l’appello contenuto nelle prime pagine del romanzo, dove è racchiusa una originale proposta su come arginare il fenomeno della immigrazione.
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Giuseppe Pierdomenico laureato in ingegneria al Politecnico di Torino, nel 1998 ha fondato una sua azienda che ha operato in Libya per oltre venti anni. Nel 2011 era presente a Tripoli durante la rivoluzione di febbraio. È rimasto in questo paese fino a fine maggio, fintanto che non è riuscito a far rimpatriare tutti i suoi tecnici e operai, non solo europei. Nel 2015, dopo un attacco dei miliziani dell’Isis a un sito petrolifero di Mabruk, l’uccisione di nove militari e il rapimento di tre operai filippini, ha condotto le trattative per il loro rilascio; dopo circa quattro mesi gli ostaggi sono stati liberati e rimpatriati. L’esperienza vissuta è stata spunto per la narrazione del presente romanzo. Parte del ricavato dalla vendita di questo libro sarà destinato alla realizzazione e al sostegno dei laboratori solidali di scrittura LetterariaMente.
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“Prede e predatori” di Giuseppe Pierdomenico – Edizioni Albatros

Come scegliere l’illuminazione per gli esterni: ecco una guida ricca di consigli e soluzioni

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Illuminare in maniera appropriata l’esterno della propria casa è una scelta di gusto, ma è soprattutto una necessità per rendere l’area più sicura e poterne goderne appieno.

Se si tratta di un giardino, di un terrazzo o anche di un semplice balcone, l’illuminazione aggiunge appeal alla casa e ne accresce la vivibilità. Un’area esterna ben illuminata è utile per raggiungere la porta di casa evitando pericoli di sorta, aumenta la convivialità se si dispone di un’area attrezzata per il relax o per cene all’aperto, garantisce soluzioni ad effetto e di gusto, piacevoli allo sguardo, soprattutto se si considera anche il lato estetico.
Le luci esterne devono essere prima di tutto funzionali. I dispositivi di illuminazione presenti in commercio offrono soluzioni per tutti i gusti e disponibilità economiche.
La scelta può ricadere su modelli decorativi, dallo stile stravagante o discreto, ma è corretto tenere nella giusta considerazione il tipo di impiego e la finalità della luce, al pari del luogo di installazione.

Per chi è alla ricerca di soluzioni originali, ma estremamente potenti, non manca la gamma di faretti da giardino, fari con pannello solare o fari LED con pannello solare di cui sapere di più al link https://ecoworld-shop.it/faretti-ad-energia-solare.

Grado di protezione ad agenti atmosferici e sbalzi termici
Gli impianti luminosi da esterno devono rispondere a caratteristiche specifiche a seconda dell’ambiente da illuminare, ma non solo. E’ infatti opportuno accertarsi che gli apparecchi da esterno siano progettati per resistere agli agenti atmosferici, all’umidità agli sbalzi termici. Di norma si tratta di articoli a perfetta tenuta stagna, realizzati con materiali anticorrosione.
I supporti per l’illuminazione da esterni devono rispondere anche a determinati requisiti in tema di prevenzione da inquinamento luminoso.

Ampia gamma di soluzione da esterno
Per valorizzare gli ambienti esterni e renderli più sicuri la scelta può ricadere su un’ampia gamma di soluzioni.
Se si desidera fruire di un’illuminazione funzionale le applique da esterno sono la soluzione ideale, si fissano alle pareti e donano una luce diretta o indiretta.
Nel caso in cui si voglia godere di una luce diffusa o diretta non resta che optare per una lampada a sospensione. La si può collocare appesa a un gazebo, una veranda o un pergolato o sotto un portico.
In fatto di luci esterne da parete si possono utilizzare agevolmente plafoniere o strutture a parete completamente chiuse.
Privilegiando l’aspetto scenico sono perfetti i faretti da incasso, utili per delimitare un viottolo, la strada d’acceso alla casa, mettere in luce un gradino o una scala. I faretti proiettano una luce poco intensa ma sono perfetti per indicare un percorso, sottolineare la presenza della piscina. In commercio sono disponibili soluzioni da incasso per pareti, soffitti o pavimenti con interessanti soluzioni di design.
Necessitano di una base d’appoggio a terra articoli come i lampioni da giardino, con un’illuminazione fissa e a luce diretta, i paletti luminosi da esterno, le lampade a energia solare da collocare a terra, piantate direttamente nel terreno in un cespuglio, per delimitare un’aiuola o un vialetto. Per un’atmosfera da fiaba non dimenticate l’effetto che può produrre un lampione da giardino se collocato alla base di un grande albero.

“I colori della fragilità”

Informazione promozionale       IL ROMANZO DELLA SCRITTRICE  TERESA GIULIETTI / Laura è una quarantenne che scrive romanzi e sceneggiature. Dopo anni in giro per l’Italia, decide di fare ritorno alla città natale, Parma. Ma l’incontro con i nuovi vicini di casa si rivela sorprendente: a cominciare da June, scultrice ruvida e seducente, con la quale nasce un sodalizio che abbatte molti luoghi comuni sull’amore.

Più di tutti però viene travolta da Lorenzo, il bambino del primo piano, dodici anni, arguto e premuroso, cinico e pungente, dotato di un’intelligenza formidabile, ma affetto da una grave malattia, la sindrome delle ossa di vetro, che gli impedisce di frequentare la scuola. Sua madre chiede a Laura di affiancarlo nella sua preparazione umanistica. Ogni ora trascorsa col suo omino dalle ossa fragili è per lei un tuffo rinnovato nelle profondità dell’inconscio, da cui riaffiorano timori e incertezze. Lorenzo, con il suo misto di innocenza e sagacia, mette Laura con le spalle al muro e la costringe a rileggere le proprie paure e i suoi reali desideri. “Ormai, l’avevo imparato: il passato non può essere allontanato con un colpo di spugna, non è una macchia di vino caduta sul tavolo, o un disegno fatto a matita che può essere cancellato. Resta impresso sulla pelle, in ogni contorno e lo ridefinisce. Mia madre con tutte le sue ansie, i suoi amori usa e getta, mi aveva definita, tracciando contorni incerti dentro di me. Ero una donna emotivamente in bilico, strattonata da stati d’animo contrastanti che mi sforzavo di contenere, fingendo, atteggiandomi, recitando una parte…”.

Teresa Giulietti è nata e vive a Parma. Lavora come ghostwriter per varie case editrici. Laureata in lettere moderne, ha frequentato la scuola di ayurveda e la scuola Riza di Naturopatia Psicosomatica. Tiene corsi di naturopatia presso scuole per operatori del benessere e associazioni culturali. Ha pubblicato: Le due età (Marsilio, 1989), La mercenaria dei sogni (Borelli, 2001), Pura vida (Edigiò, 2008), C’era una volt@ (Battei, 2012), Le quattro stagioni (Dante Alighieri, 2012), Parma meravigliosa (EDS Edizioni della Sera, 2019) e – per le edizioni Cosmopolis – i volumi Bellezza etica, etica della bellezza: curarsi dentro e fuori nel rispetto della natura (2013) e La bellezza è nel cuore. Un viaggio per imparare a conoscerne ragioni e linguaggio (2016).

Teresa Giulietti I COLORI DELLA FRAGILITÀ –  ZONA Contemporanea romanzo pp. 240 – EURO 18 – ISBN 9788864388960

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Laura, in buona parte sono io. Dopo anni di assiduo lavoro come ghostwriter, occupandomi delle vite altrui, sono tornata al romanzo e l’ho voluto fare mettendomi alla prova, con i sentimenti di cui ho sempre avuto più paura. Scrivendo mi sono tolta maschere e ho allentato molte censure.

La protagonista del mio romanzo è una bella quarantenne, vulnerabile e idealista, che come ghostwriter scrive romanzi per ricchi committenti e sceneggiature per la televisione. Dopo parecchi anni in giro per l’Italia, lavorando ai suoi progetti di scrittura, decide di fare ritorno nella piccola città natale, Parma, approdando in quella che sente immediatamente “la sua casa”: un appartamento ad archi affrescati, appartenuto a una vecchia contessa, e inserito in un palazzetto ottocentesco che si affaccia su Via Nazario Sauro.

Animo tormentato da un’infanzia complessa, segnata dalla presenza ingombrante di una madre artista, tanto seducente quanto vulnerabile, Laura vive da qualche tempo una relazione clandestina con Francesco, l’uomo che fugge, il prototipo del narciso incontentabile, da cui viene ossessivamente coinvolta.

E pensare che lei, “accudita da Simone de Beauvoir e Lady Oscar” avrebbe voluto solo un’amante, come le donne emancipate che ha sempre ammirato! E, invece, ne finisce stritolata, accanto a Francesco diventa la donnina di marzapane con le ginocchia che tremano. Quell’ordinarietà da cui si illudeva di poter fuggire, ora diventa la sua fissazione.

Finché l’incontro con i nuovi coinquilini non la trasporta in un vortice di emozioni sconosciute: la scultrice June, che viene ad abitare sopra di lei e martella di notte prendendosela con la materia, bellezza ruvida e sfrontata, uguale a Frida Kahlo nel volto e nell’urgenza delle mani, con la quale nasce un sodalizio magnetico.

E poi, Lorenzo, il bambino dalle ossa color vento, che vive al primo piano con i genitori e Cip, il suo cane filosofo. Un personaggio a cui sono particolarmente affezionata. Anni fa ho avuto modo di conoscere un bimbo come lui, affetto da una grave forma di osteogenesi imperfetta, più conosciuta come sindrome delle ossa di vetro; il padre mi chiese di scrivere la sua storia da regalare al fratellino. Un giorno così…

Era un bambino unico, caparbio, intuitivo, capace di lasciarti senza parole. Ora Lorenzo vive tra le pagine di questo romanzo; l’ho voluto custodire, preservare dalla morte perché almeno i libri hanno il potere di rendere i bambini come Lorenzo dei supereroi.

Laura, su richiesta della madre, accetta di affiancare Lorenzo nella sua preparazione umanistica poiché la sua malattia e i frequenti ricoveri in ospedale gli impediscono di frequentare la scuola. Fin dal primo incontro, Laura si sente attratta dalla genialità di questa creatura tanto arguta e premurosa quanto cinica e pungente, dotata di un’intelligenza selettiva che mette a soqquadro ogni sua indulgenza. Lorenzo è ambizioso, vuole diventare il Van Gogh del 2000, nonostante le sue mani tremino e i suoi polsi siano di ceralacca.

Assegna un colore a tutti, inventa un nome per ogni persona che insegue ogni giorno dalla sua finestra. Legge con voracità biografie dei grandi artisti, romanzi che raccontano dei più grandi amori e divide ogni ora della sua vita con Cip, un cane meticcio molto saggio che lui chiama il Filosofo. Laura capisce subito di non poter avere scampo con lui; con quel misto di innocenza e sagacia, il bambino dalle ossa di vetro mette Laura con le spalle al muro e la costringe a rileggere le sue paure e i suoi reali desideri, attraverso una lente nuova e illuminante: la fragilità da cui tentava di fuggire diventa la chiave interpretativa nella quale ritrovare slancio e significato.

In questo romanzo mi ritrovo spesso e quasi ovunque: nell’uso calibrato e sonoro delle parole, nella mia passione per il colore, la poesia, la musica dei cantautori francesi e gli animali che da sempre difendo. Nella curiosità verso ogni forma di amore e nell’idea del ritorno. Anche io, dopo aver vissuto in altre città, ho deciso di far ritorno a Parma, una città di cui mi sono innamorata con un discreto ritardo ma che ora considero il nido sempre pronto ad accogliermi.