Essere felici non è frutto del caso ed è il risultato di un percorso di crescita personale e spirituale che ognuno può intraprendere. Il benessere e la felicità si conquistano con un sano amore verso se stessi e scoprendo il potere creativo dei nostri pensieri, che sono all’origine della nostra realtà
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Tratto da un storia realmente accaduta.
“ Il Male agisce con modalità che non conosciamo e spesso è invisibile ad occhi poco esperti ”.
E’ disponibile nelle librerie e online l’avvincente e affascinante giallo “Delitto sotto le torri” di Luca Viozzi. Il libro edito da Giaconi Editore, è un’appassionante storia che si snoda tra i vicoli di Ascoli Piceno nelle Marche, alla ricerca della risoluzione di un enigma che si dipana in maniera progressiva e serrata tra le pagine. Il romanzo ha tutti i crismi del giallo d’autore.
“ Ho scelto di ambientare il romanzo nella città dove sono nato perché è un luogo pieno di fascino, mistero e storia. E’ una questione di atmosfere ”.
Luca Viozzi è nato nel 1984 e si è laureato in Ingegneria Informatica. Oggi è docente ordinario di Tecnologie della Comunicazione presso l’Istituto “Ricci” di Fermo nelle Marche. L’autore del romanzo Delitto sotto le torri ha ricevuto il premio di miglior scrittore esordiente nella categoria gialli delle Marche.
“ Un successo inaspettato e ringrazio i tantissimi lettori . Un riconoscimento particolare al mio editore, Simone Giaconi, che ha avuto il coraggio di scommettere su questo romanzo ”.
Dove acquistare il libro:
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Ciò che lo scrittore desidera trasmettere al lettore è il pensiero di narrare una “fantasia” con un linguaggio senza grovigli tali da non poter distrarre l’attenzione. Ha solo cercato di immaginare come da una faccenda un soggetto, oggi, potrebbe scoprire altre verità che fino a quel momento erano sconosciute a se stesso. L’unico piacere che si è impegnato a descrivere è stato quello di narrare alcuni periodi della “fantasia” in puro dialetto siciliano
Salvatore Seguenzia, nato ad Augusta (SR) nel maggio del 1969, sposato e padre di due figli. Da oltre trent’anni Ispettore della Guardia di Finanza in servizio presso la locale Compagnia. Si considera un megarese verace e da qualche anno si diletta a riscoprire una delle sue qualità che, fino a qualche tempo fa, era celata dentro di sé ed oggi, grazie alla Casa Editrice Aletti Editore, sta avendo la possibilità di esternare attraverso la scrittura o meglio la parola. La casa editrice ha ritenuto l’opera “Io rivivo dal buio” espressiva e significativa, dove si propone un concatenarsi di segreti che la vita, talvolta, ha spoliato ad ognuno di noi; segreti capaci di ridonare sicurezza anche a chi ha perso la fiducia in se stesso, linfa per un nuovo coraggio e per una nuova determinazione. Gli accadimenti quotidiani hanno un valore ed un significato a seconda dell’età: quando si è giovani, spesso, la spensieratezza non aiuta a capire qual è lo scopo della vita; quando si raggiunge l’età degli “anta” la ricerca diminuisce e aumenta la scoperta del proprio significato. Quel significato che, talvolta è celato, appunto, dietro un segreto.
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“Io rivivo dal buio” è una narrativa nuova e molto semplice nella sua natura; ciò che lo scrittore desidera trasmettere al lettore è il pensiero di narrare una “fantasia” con un linguaggio senza grovigli tali da non poter distrarre l’attenzione. Ha solo cercato di immaginare come da una faccenda un soggetto, oggi, potrebbe scoprire altre verità che fino a quel momento erano sconosciute a se stesso. L’unico piacere che si è impegnato a descrivere è stato quello di narrare alcuni periodi della “fantasia” in puro dialetto siciliano: un valore storico aggiunto contornato da un autentico fascino temporale. Infatti ha voluto rendere “vivi” i personaggi con dialoghi diretti. Per lui, la Sicilia raccoglie la sua purezza attraverso l’unione armonica del cielo col mare e del mare con la terra, nonché attraverso i suoi inconfondibili odori della zagara, dei fichi d’india, delle olive, delle arance e dei limoni. La Sua Terra è unica al mondo; è una isola complessa, dove si percepiscono segreti senza meravigliarsi. Si vive all’interno di una sua ormai consolidata vita dove ognuno, anche da un dettaglio, riesce ad estrarre una sana linfa al fine di migliorare la qualità esistenziale. La Sua Terra è un museo di architettura, di storia, di tradizioni, di lingue e di sapori che devono essere apprezzati attraverso gli occhi di coloro che giungono lì per poterli esportare. Ogni segreto ha un prezzo, ma è anche vero che se quel prezzo si paga per far emergere la verità, allora ben venga il coraggio di ognuno per poter manifestare quel fascino posto al centro del Mediterraneo. Lo stesso sostiene che la narrativa moderna è una guerra politica, sociale, religiosa, etica e tanti altri aggettivi da poter menzionare ma sarebbe, soltanto, tempo inutile per esporli ed anche uno spreco di inchiostro. Oggi, quello che deve colpire il lettore sono le “fantasie” che vanno oltre ogni immaginazione nonché oltre il confine del pensiero e che possono ricollegarsi, appunto, ad eventi della vita giornaliera; in pratica come l’oroscopo che, per ogni segno zodiacale, giornalmente dà un quadro generico di riferimento ma non specificatamente riferito ad un soggetto. Quello che conta è che la “fantasia”, per avere un certo rilievo sul campo letterario, necessita del fatto che lo scrittore dev’essere in grado di spiegare al lettore il valore morale della medesima e, contemporaneamente, sia posto nelle condizioni di farsi conoscere perché, in tal caso, si rimarrebbe con dei fogli volanti nelle mani che avrebbero solo un significato per colui che ha provato una sensazione di manifestare il proprio pensiero. Per il resto, ritenendosi ancora un novello scrittore, riconosce che certi racconti è meglio lasciarli ai grandi luminari della narrativa (non vi è senso di ironia né di presunzione) in quanto – sebbene gli piaccia approfondire la storia, la tradizione, la cultura della sua Sicilia – è giusto che tali meriti vengano attribuiti a costoro; mentre coloro che sono amanti di racconti amatoriali siano liberi di sbizzarrirsi nel creare “fantasie”. Per concludere c’è da aggiungere che, sempre grazie alla Casa Editrice Aletti Editore, alcune pagine del libro sono state lette dal Maestro Alessandro Quasimodo, figlio del grande poeta conterraneo Salvatore e altre sono state lette da Hafez Haidar, candidato premio Nobel per la Pace nel 2017. Le stesse saranno pubblicate su YouTube nonché in un CD in edizione limitata.
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Facebook: Salvatore Seguenzia scrittore
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L’autore: ” Con questo fantasy voglio arrivare al cuore delle persone, risvegliare le loro emozioni, la loro parte sognatrice, e portare speranza.”
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Dal 22 novembre presso la galleria d’arte Malinpensa by La Telaccia, la personale di Ugo Pozzo (1900 – 1981), aperta fino al 3 dicembre e curata da Monia Malinpensa e Alessandra Gandiglio.
Ugo Pozzo nasce a Torino il 5 luglio 1900, iniziando a esporre a partire dal 1919 i primi quadri futuristi con Tullio Alpinolo Bracci e Luigi Colombo (Fillia). Si tratta di mostre quasi clandestine, che hanno avuto luogo in scantinati, circoli e sale da ballo di periferia. Nel 1922 i suoi dipinti sono stati esposti alla prima Esposizione Nazionale della Caricatura al Garden Club di Torino, dove erano presenti, quali caricaturisti, artisti di grande reputazione. Il 5 marzo 1923 Ugo Pozzo fonda con Fillia e Bracci il gruppo futurista di Torino, iniziando da quel momento un’attiva e costante partecipazione alle più importanti rassegne di arte futurista dell’epoca, sia italiane sia internazionali. Nel 1927, dopo dure lotte e accese polemiche, Pozzo e gli amici futuristi conquistarono una sala alla Quadriennale della Promotrice di Torino, in cui si terrà la più grande e completa mostra futurista dell’epoca, preludio alle successive partecipazioni alla Biennale di Venezia.
Nel 1930 partecipa alla XVII edizione della Esposizione Internazionale Biennale d’Arte della città di Venezia, esponendovi il dipinto “Charlot”, mostra alla quale è ancora presente alla XIX edizione del 1934 con “Voli sulla città nuova”, alla XXI del 1938 con “Aeropittura” e alla XXIII del 1952 con “Aeropittura”, “Aeropittura di intercettatore Fiat G 50”. Nel 1935 espone alla seconda edizione della mostra Quadriennale di Arte Nazionale al Palazzo delle Esposizioni di Roma, con il dipinto “Balilla”, ancora presente alla terza edizione del 1939 con “Aeropittura di ali legionarie” e “Aeropittura di cielo spagnolo”.
Il talento di Ugo Pozzo trova espressione non solo nel campo della pittura ma anche della scultura, della caricatura, della grafica pubblicitaria e editoriale, dell’arredamento, del cinema d’animazione e della ideazione e produzione dei giocattoli in legno. Tra il 1931 e il 1932 soggiornò e lavorò a Parigi dove, grazie all’aiuto di Prampolini, si impegnò come disegnatore e vignettista presso le Edizioni Montparnasse e alcune testate giornalistiche.
Coadiutore e collaboratore stretto di Fillia, prima, e poi suo sostituto alla direzione e conduzione del gruppo, Ugo Pozzo risponde ai valori del movimento futurista torinese, quale una figura di primo piano. Tra i suoi componenti è risultato l’uomo più dotato e di maggior talento con Fillia.
Fillia – Pozzo risulta una coppia davvero singolare, che ricorda, per non poche affinità, l’altra più nota di Boccioni – Balla del Futurismo del 1910.
Nel 1940 Filippo Tommaso Marinetti lo definisce in un ritratto appassionato sul Meridiano di Roma come un “ingegnoso mondializzatore di Torino”. Nel secondo dopoguerra, esauritasi la stagione futurista, Pozzo continuò a sviluppare la propria ricerca pittorica in solitudine, passando attraverso esperimenti informali, fino al recupero e all’interpretazione dello stile personale che aveva caratterizzato le sue opere futuriste.
A partire dagli anni Sessanta riprende, con notevole costanza, l’attività espositiva, tenendo diverse personali a Torino, Milano, Roma, Genova e Venezia, fino alla morte avvenuta a Torino nel 1981.
Il suo carattere schivo e modesto, la scarsa circolazione delle opere nel dopoguerra e alcune incomprensibili dimenticanze da parte della critica hanno contribuito ad offuscarne la memoria, impedendo il giusto collocamento e il pieno riconoscimento nel contesto del cosiddetto Secondo Futurismo.
Mara Martellotta
Manifesti del Futurismo mondiale
Ugo Pozzo
Orario: 10:30 / 12:30 – 16:00 / 19:00 (chiuso lunedì e festivi)
Corso Inghilterra 51, Torino
info@latelaccia.it
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La galleria torinese ‘Gliacrobati’ ha ospitato la presentazione del libro edito da Gian Giacomo Della Porta Editore
La galleria torinese ‘Gliacrobati’, in via Ornato 4, ha ospitato la presentazione del libro “Il tempo sognato”, scritto dall’autore Marco Piano e edito da Gian Giacomo Della Porta Editore.
Presente un folto e attento pubblico, che ha interagito con l’autore riguardo alle tematiche del libro. La presentazione è stata moderata dall’editore Gian Giacomo Della Porta. Protagonisti i temi del tempo e del sogno; in questa autobiografia, che è stata scritta durante il periodo del lockdown, le esperienze di vita e le consapevolezze acquisite si mescolano fino a creare una narrazione agile, ma a tratti disillusa, contenente sempre una luce di speranza rivolta al futuro.
Il tema del viaggio è stato molto discusso nell’ambito dell’incontro in quanto presente all’interno dell’opera sia a livello reale, poichél’autore parla del cammino di Santiago che ha percorso alcuni anni fa, e sia a livello simbolico, in quanto rappresentazione immaginaria del tempo e della nostra vita.
Non manca da parte di Marco Piano un’attenta analisi sul cambiamento della società dagli anni Settanta fino ai giorni nostri,in cui non solo sono mutati i ritmi di vita, che hanno conosciuto una progressiva accelerazione, a tratti individualmente insostenibile, ma in cui è anche avvenuto il cambiamento del linguaggio, sottolineato all’interno del capitolo intitolato “Padri e figli”, in cui l’autore individua una profonda differenza nella comunicazione presente tra generazioni diverse, colta dal punto di vista di figlio prima e di padre successivamente .
La partecipazione del pubblico è stata molto coinvolgente soprattutto nel momento in cui l’autore ha chiesto ai presenti tre elementi che ognuno di loro avrebbe desiderato riportare indietro dal passato all’epoca attuale. Il coinvolgimento del pubblico passa anche attraverso il riconoscimento di emozioni e esperienze comuni che, attraverso la letteratura, possono essere riportate alla memoria.
MARA MARTELLOTTA
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I trentuno componimenti che compongono il libro si dispongono proprio come un percorso di crescita e maturazione, fra alti e bassi, cadute e riprese, sono le pietre del sentiero tracciato e come pietre sono stabili solo se ben piantate nel terreno, da calpestare per poter andare avanti
LUIGI GIUDICE, L’AUTORE SI RACCONTA
Sono nato a San Giovanni Rotondo (FG) nel 1985, sono un docente di storia e letteratura nelle scuole secondarie di secondo grado.
Pur essendo nato nella provincia materna ho vissuto i primi anni della mia vita in Lombardia per poi spostarmi preadolescente in Salento, nella provincia di Lecce, zona di origine della mia famiglia. Questo provenire e abitare diversi posti d’Italia ha fatto sì che crescessi senza delle radici forti e stabili e mi ha fatto avere sempre un rapporto conflittuale con la terra. Tutto questo conflitto interiore è entrato nella mia scrittura ed è maturato con essa quando ho imparato a conoscere e ad amare il mio territorio, cosa che mi ha fatto nascere e fondare delle radici molto forti con il Salento. Legame che sento ancora più forte ora che lavoro in provincia di Modena.
Tutto questo viaggio interiore di scoperta di radici è una delle correnti che compongono il mio ultimo lavoro: “Il cammino delle trentuno pietre” edito da Antipodes editrice.
Il libro si compone di trentuno poesie, che sono state scritte e riscritte nell’arco di circa dieci anni e che vanno a completare ciò che avevo iniziato con il primo libro “Fra le tue preghiere” edito da Ed.insieme.
I trentuno componimenti che compongono il libro si dispongono proprio come un percorso di crescita e maturazione, fra alti e bassi, cadute e riprese, sono le pietre del sentiero tracciato e come pietre sono stabili solo se ben piantate nel terreno, da calpestare per poter andare avanti. Le poesie sono la simbolizzazione del conflitto e relazione con la terra, con me stesso, con l’altra, spesso hanno un’aria tragica, altre volte più lieve. Tutte però sono pregne di più significati e significanti che metaforizzano il percorso tracciato dalla penna.
Come pietre possono essere ostacoli difficili da superare e che richiedono impegno e sudore e come pietre possono essere il luogo sicuro dove riposare dopo la fatica del camminare.
Link del libro:
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E’ un libro sulle emozioni, sulle sensazioni; infatti descrivo proprio le sensazioni di chi, improvvisamente, si ritrova in bilico tra la vita e la morte, per un incidente stradale, per un infarto o anche per una diagnosi di grave malattia. Descrivo lo sgomento dei parenti, ma anche l’ansia degli operatori del 118 che intervengono in suo soccorso. Non è però un libro triste, è un libro sul coraggio, il coraggio che tira fuori, a volte inaspettatamente, chi è in pericolo di vita, e il coraggio che invece deve necessariamente avere chi deve mettercela tutta per aiutarlo”
Intervista a Rino Negrogno
Chi è Rino Negrogno?
Sono nato il 7 luglio del 1968 a Trani, dove vivo con mia moglie Barbara, mio figlio Luca e il mio cane Axel. Maturità scientifica, laurea in infermieristica, lavoro nel servizio emergenza urgenza 118 dal 2004. Svolgo attività di volontariato nei centri di accoglienza e nella protezione civile. Ho curato varie rubriche di giornali telematici pubblicando riflessioni sugli avvenimenti più significativi. Alcune mie poesie e racconti sono stati pubblicati in diverse antologie e rubriche. Nel 2016 ho pubblicato i miei primi due libri: “Interludio” e “Controra”, nel 2018 “Il miracolo”, nel 2019 “Codice Rosso”, nel 2020 “Pandemos”, nel 2021 “Il monatto”.
“Codice Rosso – Storie di ordinaria emergenza” immaginiamo sia inerente al suo lavoro?
Sì in questo libro per la prima volta parlo del mio lavoro, mentre gli altri sono romanzi di fantasia. Racconto le storie, tutte rigorosamente vere, che più mi hanno coinvolto emotivamente. Per me la scrittura ha anche una funzione terapeutica, scrivo per esorcizzare la sofferenza con cui sono quotidianamente a contatto, per liberarmi dalla frustrazione che provo di fronte alle tante situazioni drammatiche che affronto e devo gestire ogni giorno a causa del mio lavoro. Questo però non è un testo tecnico, non è una disamina dei protocolli operativi per gli operatori del 118, è un libro sulle emozioni, sulle sensazioni; infatti descrivo proprio le sensazioni di chi, improvvisamente, si ritrova in bilico tra la vita e la morte, per un incidente stradale, per un infarto o anche per una diagnosi di grave malattia. Descrivo lo sgomento dei parenti, ma anche l’ansia degli operatori del 118 che intervengono in suo soccorso. Non è però un libro triste, è un libro sul coraggio, il coraggio che tira fuori, a volte inaspettatamente, chi è in pericolo di vita, e il coraggio che invece deve necessariamente avere chi deve mettercela tutta per aiutarlo.
Facebook: https://www.facebook.com/rino.negrogno
Sito: https://www.rinonegrogno.it/
Dove acquistare Codice rosso: https://www.durangoedizioni.it/libri/codice-rosso/?fbclid=IwAR3fNRh0TR4GzSkAfIesBJdtVb24yQKB0SyZPPn8rSLuIaWdhcLKxUucOsA
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Il libro, di ambientazione storica reale, nell’Ottocento, ma con un tocco di fantasia per la collocazione spaziale degli avvenimenti: il regno in cui si svolge quasi tutta la vicenda è il Regno di Fano, di invenzione dell’autrice. È la storia di un bambino, William Catone, sensibile e determinato, che diventa uomo…
Arianna Frappini nasce nella cittadina umbra di Gualdo Tadino (PG) nel 1997. Fin da piccola ha una spiccata predilezione per la lingua italiana e per le materie umanistiche e scrive poesie, racconti e romanzi dalla sua più tenera età. Se dovesse riassumere in una parola che cosa è per lei l’attività dello scrivere, direbbe respirare: necessario, istintivo, naturale. Scrive per se stessa, per dare voce ai suoi pensieri, ai suoi sogni, ai suoi ideali, alle sue fantasie, al suo vissuto in modo diretto (soprattutto nelle poesie) o alle storie dei suoi personaggi, che esistono grazie a lei, ma, come dice sempre, è lei che vive ed esiste grazie alla loro esistenza.
Pubblica diverse poesie insieme ad altri autori all’interno di iniziative dell’Aletti Editore e una raccolta personale, “Di una vita” (2013). Nel 2020 pubblica con Albatros il suo primo romanzo, “L’ultimo dono prima di morire”, ambientato tra la Spagna e l’Impero ottomano nel Cinquecento. Nel 2022 esce con Editrice ZONA il suo secondo romanzo, “Il soldato che amava l’alba”. Gestisce il blog “Oltre” con due rubriche: “Libri senza pregiudizi” di riflessioni e di recensioni di libri di autori arabi e di tutti quegli scrittori capaci di farsi ponte tra culture o di andare oltre le apparenze e “Emozioni da lupi” sulla musica di Ermal Meta.
“Il soldato che amava l’alba” è il suo secondo romanzo, di ambientazione storica reale, nell’Ottocento, ma con un tocco di fantasia per la collocazione spaziale degli avvenimenti: il regno in cui si svolge quasi tutta la vicenda è il Regno di Fano, di invenzione dell’autrice. È la storia di un bambino, William Catone, sensibile e determinato, che diventa uomo. E la sua crescita si realizza anzitutto attraverso la sua professione, il soldato, che gli fa conoscere tutta l’essenza dell’esistenza, la cui bellezza risiede proprio nelle sue apparenti contraddizioni o nelle sue diverse facce: la guerra e la pace, il dolore e l’amore, l’amicizia e l’abbandono, il valore e la paura.
E solo passando per tutti gli stadi di questa vita, strana e bellissima, William potrà essere davvero se stesso, trovare il suo posto nel mondo, conoscere amici che si porterà dietro per sempre, conquistare il cuore di una donna che odia i soldati e che si protegge dietro la sua durezza e, soprattutto, ricordare e ricordarsi che si può sempre cadere, l’importante è avere la forza e imparare il segreto per rialzarsi: guardare sempre l’alba, anche nella notte più buia, e credere nella luce, anche quando il mondo sembra inghiottito dalle tenebre.
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Per acquistare il libro
https://amzn.eu/d/hG2eL2V
Per visitare il blog dell’autrice
https://oltreblogdiariannafrappini.wordpress.com/
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Nella mia vita hanno sempre convissuto due grandi passioni: la musica e la scrittura. Sono inserito nel mondo metalmeccanico da tre decenni ed ho avuto il piacere di vivere l’ambiente sindacale che mi ha permesso di confrontarmi con diverse realtà sociali, senza mai allontanarmi dalla morale cristiana che è parte integrante della mia vita.
IL LIBRO
Il romanzo è un thriller ambientato nella Napoli degli anni 30. Un giovane giornalista viene coinvolto nell’indagine sull’omicidio di un monaco francescano. Un luminare, un archeologo. Chi avrà commesso un delitto così efferato? Ben presto le indagini faranno emergere contesti dalle tinte oscure.
L’AUTORE SI PRESENTA
“Mi chiamo Massimo Coluccia e sono nato a Napoli nel 1970. Nella mia vita hanno sempre convissuto due grandi passioni: la musica e la scrittura. Sono inserito nel mondo metalmeccanico da tre decenni ed ho avuto il piacere di vivere l’ambiente sindacale che mi ha permesso di confrontarmi con diverse realtà sociali, senza mai allontanarmi dalla morale cristiana che è parte integrante della mia vita. Appassionato del rock e del blues divenni bassista in un gruppo musicale avendo come riferimento il mio idolo: Jimi Hendrix. Motociclista da molti anni ho sempre viaggiato ed ho sempre ritenuto fondamentale il confronto con altre società civili.
Dopo aver conseguito la Maturità Professionale sono stato attratto dalle idee platoniche ed aristoteliche arrivando a rendere prioritario, nella mia vita, il pensiero di Sant’Agostino di Ippona. La Storia mi ha sempre affascinato tanto da permettere di scrivere il mio primo romanzo “Lettera di un Legionario” in cui descrivo il cambiamento di vita di un centurione romano che scopre attraverso l’incontro, a Gerusalemme, di un personaggio “singolare”. Dopo grande soddisfazione riscontrata dalla auto-pubblicazione, nel canale Amazon, di questo romanzo ho voluto presentare un nuovo libro ambientato nella mia città essendo partenopeo”.
“L’Ombra del Mistero”:
ASIN: B0BBJZQ8JQ
Editore: Independently published (agosto 2022)
Lingua: Italiano
Copertina flessibile: 188 pagine
Genere: Thriller
ISBN-13: 979-8847944656
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