Vetrina Live- Pagina 15

“Abigel il drago e i signori oscuri”: il primo romanzo del giovane autore Matteo Cupellaro

Informazione promozionale

L’autore: ” Con questo fantasy voglio arrivare al cuore delle persone, risvegliare le loro emozioni, la loro parte sognatrice, e portare speranza.”

Abigel il drago e i signori oscuri
E’ il primo romanzo del giovane autore Matteo Cupellaro. Pubblicato da Gruppo Albatros il Filo nel 2021, ha già superato le 500 copie vendute, ed è stato presentato al Salone del Libro di Torino. A Dicembre 2022 sarà per la prima volta alla Fiera di Roma Più Libri più liberi. La trama è incentrata sul drago protagonista Abigel e sulla sua compagnia di alleati, da Algentio, uno scienziato misterioso, a Dylan e Rob, suoi due fratelli. Insieme avranno il compito di contrastare la minaccia dei Signori Oscuri,banda di malvagi che minaccia la conquista del mondo mediante particolari pietre magiche. Molti i valori presenti, dall’amore alla ricerca di sé stessi, dall’amicizia al rispetto per la famiglia. L’autore delinea ogni personaggio in modo molto dettagliato, ciascuno con una sua identità e con misteri da svelare. Seppur per ragazzi, il romanzo è adatto per tutte le età, ed è il primo di una trilogia. Presentato anche in una intervista Sky nel programma Se Scrivendo e sui canali digitali di Vox Libri. Il secondo volume è previsto in uscita per l’anno 2023.
***
L’autore
Matteo Cupellaro nasce a Frascati il 19/08/1989. Da sempre appassionato di scrittura,frequenta il Liceo Classico dai Salesiani di Villa Sora,a Frascati. Nel 2014 vince il concorso Schegge D’autore al teatro Tor di Nona. Pubblica il suo primo libro Abigel il drago e i signori oscuri, nel 2021. Scrive la webseries di successo “Le avventure del Detective Pearce”( nella quale interpreta il ruolo del sindaco) di 6 episodi, visibile su YouTube e con oltre 5.000 views a puntata( con la regia di Luciano Bottaro).
***
Il libro presenta anche disegni illustrati dei personaggi a cura di  Anna Itri. 
I contatti Instagram:
matteo.cupellaro
matteocupellaroreal

“Manifesti del Futurismo mondiale”,  Ugo Pozzo alla galleria Malinpensa by La Telaccia

informazione promozionale 


Dal 22 novembre presso la galleria d’arte Malinpensa by La Telaccia, la personale di Ugo Pozzo (1900 – 1981), aperta fino al 3 dicembre e curata da Monia Malinpensa e Alessandra Gandiglio.

Ugo Pozzo nasce a Torino il 5 luglio 1900, iniziando a esporre a partire dal 1919 i primi quadri futuristi con Tullio Alpinolo Bracci e Luigi Colombo (Fillia). Si tratta di mostre quasi clandestine, che hanno avuto luogo in scantinati, circoli e sale da ballo di periferia. Nel 1922 i suoi dipinti sono stati esposti alla prima Esposizione Nazionale della Caricatura al Garden Club di Torino, dove erano presenti, quali caricaturisti, artisti di grande reputazione. Il 5 marzo 1923 Ugo Pozzo fonda con Fillia e Bracci il gruppo futurista di Torino, iniziando da quel momento un’attiva e costante partecipazione alle più importanti rassegne di arte futurista dell’epoca, sia italiane sia internazionali. Nel 1927, dopo dure lotte e accese polemiche, Pozzo e gli amici futuristi conquistarono una sala alla Quadriennale della Promotrice di Torino, in cui si terrà la più grande e completa mostra futurista dell’epoca, preludio alle successive partecipazioni alla Biennale di Venezia.
Nel 1930 partecipa alla XVII edizione della Esposizione Internazionale Biennale d’Arte della città di Venezia, esponendovi il dipinto “Charlot”, mostra alla quale è ancora presente alla XIX edizione del 1934 con “Voli sulla città nuova”, alla XXI del 1938 con “Aeropittura” e alla XXIII del 1952 con “Aeropittura”, “Aeropittura di intercettatore Fiat G 50”. Nel 1935 espone alla seconda edizione della mostra Quadriennale di Arte Nazionale al Palazzo delle Esposizioni di Roma, con il dipinto “Balilla”, ancora presente alla terza edizione del 1939 con “Aeropittura di ali legionarie” e “Aeropittura di cielo spagnolo”.


Il talento di Ugo Pozzo trova espressione non solo nel campo della pittura ma anche della scultura, della caricatura, della grafica pubblicitaria e editoriale, dell’arredamento, del cinema d’animazione e della ideazione e produzione dei giocattoli in legno. Tra il 1931 e il 1932 soggiornò e lavorò a Parigi dove, grazie all’aiuto di Prampolini, si impegnò come disegnatore e vignettista presso le Edizioni Montparnasse e alcune testate giornalistiche.
Coadiutore e collaboratore stretto di Fillia, prima, e poi suo sostituto alla direzione e conduzione del gruppo, Ugo Pozzo risponde ai valori del movimento futurista torinese, quale una figura di primo piano. Tra i suoi componenti è risultato l’uomo più dotato e di maggior talento con Fillia.
Fillia – Pozzo risulta una coppia davvero singolare, che ricorda, per non poche affinità, l’altra più nota di Boccioni – Balla del Futurismo del 1910.
Nel 1940 Filippo Tommaso Marinetti lo definisce in un ritratto appassionato sul Meridiano di Roma come un “ingegnoso mondializzatore di Torino”. Nel secondo dopoguerra, esauritasi la stagione futurista, Pozzo continuò a sviluppare la propria ricerca pittorica in solitudine, passando attraverso esperimenti informali, fino al recupero e all’interpretazione dello stile personale che aveva caratterizzato le sue opere futuriste.
A partire dagli anni Sessanta riprende, con notevole costanza, l’attività espositiva, tenendo diverse personali a Torino, Milano, Roma, Genova e Venezia, fino alla morte avvenuta a Torino nel 1981.
Il suo carattere schivo e modesto, la scarsa circolazione delle opere nel dopoguerra e alcune incomprensibili dimenticanze da parte della critica hanno contribuito ad offuscarne la memoria, impedendo il giusto collocamento e il pieno riconoscimento nel contesto del cosiddetto Secondo Futurismo.

Mara Martellotta

 

Manifesti del Futurismo mondiale
Ugo Pozzo
Orario: 10:30 / 12:30 – 16:00 / 19:00 (chiuso lunedì e festivi)
Corso Inghilterra 51, Torino
info@latelaccia.it

 

“Il tempo sognato” di Marco Piano, esperienze di vita durante il lockdown

Informazione promozionale 


La galleria torinese ‘Gliacrobati’ ha ospitato la presentazione del libro edito da Gian Giacomo Della Porta Editore

La galleria torinese ‘Gliacrobati’, in via Ornato 4, ha ospitato la presentazione del libro “Il tempo sognato”, scritto dall’autore Marco Piano e edito da Gian Giacomo Della Porta Editore.

Presente un folto e attento pubblico, che ha interagito con l’autore riguardo alle tematiche del libro. La presentazione è stata moderata dall’editore Gian Giacomo Della Porta. Protagonisti i temi del tempo e del sogno; in questa autobiografia, che è stata scritta durante il periodo del lockdown, le esperienze di vita e le consapevolezze acquisite si mescolano fino a creare una narrazione agile, ma a tratti disillusa, contenente sempre una luce di speranza rivolta al futuro.

Il tema del viaggio è stato molto discusso nell’ambito dell’incontro in quanto presente all’interno dell’opera sia a livello reale, poichél’autore parla del cammino di Santiago che ha percorso alcuni anni fa, e sia a livello simbolico, in quanto rappresentazione immaginaria del tempo e della nostra vita.

Non manca da parte di Marco Piano un’attenta analisi sul cambiamento della società dagli anni Settanta fino ai giorni nostri,in cui non solo sono mutati i ritmi di vita, che hanno conosciuto una progressiva accelerazione, a tratti individualmente insostenibile, ma in cui è  anche avvenuto il cambiamento del linguaggio, sottolineato all’interno del capitolo intitolato “Padri e figli”, in cui l’autore individua una profonda differenza nella comunicazione presente tra generazioni diverse, colta dal punto di vista di figlio prima e di padre successivamente .

La partecipazione del pubblico è stata molto coinvolgente soprattutto nel momento in cui l’autore ha chiesto ai presenti tre elementi che ognuno di loro avrebbe desiderato riportare indietro dal passato all’epoca attuale. Il coinvolgimento del pubblico passa anche attraverso il riconoscimento di emozioni e esperienze comuni che, attraverso la letteratura, possono essere riportate alla memoria.

MARA MARTELLOTTA

Luigi Giudice: “Il cammino delle trentuno pietre”, un percorso di crescita

Informazione promozionale

I trentuno componimenti che compongono il libro si dispongono proprio come un percorso di crescita e maturazione, fra alti e bassi, cadute e riprese, sono le pietre del sentiero tracciato e come pietre sono stabili solo se ben piantate nel terreno, da calpestare per poter andare avanti

 

LUIGI GIUDICE, L’AUTORE SI RACCONTA

Sono nato a San Giovanni Rotondo (FG) nel 1985, sono un docente di storia e letteratura nelle scuole secondarie di secondo grado.

Pur essendo nato nella provincia materna ho vissuto i primi anni della mia vita in Lombardia per poi spostarmi preadolescente in Salento, nella provincia di Lecce, zona di origine  della mia famiglia. Questo provenire e abitare diversi posti d’Italia ha fatto sì che crescessi senza delle radici forti e stabili e mi ha fatto avere sempre un rapporto conflittuale con la terra. Tutto questo conflitto interiore è entrato nella mia scrittura ed è maturato con essa quando ho imparato a conoscere e ad amare il mio territorio, cosa che mi ha fatto nascere e fondare delle radici molto forti con il Salento. Legame che sento ancora più forte ora che lavoro in provincia di Modena.

Tutto questo viaggio interiore di scoperta di radici è una delle correnti che compongono il mio ultimo lavoro: “Il cammino delle trentuno pietre” edito da Antipodes editrice.

Il libro si compone di trentuno poesie, che sono state scritte e riscritte nell’arco di circa dieci anni e che vanno a completare ciò che avevo iniziato con il primo libro “Fra le tue preghiere” edito da Ed.insieme.

I trentuno componimenti che compongono il libro si dispongono proprio come un percorso di crescita e maturazione, fra alti e bassi, cadute e riprese, sono le pietre del sentiero tracciato e come pietre sono stabili solo se ben piantate nel terreno, da calpestare per poter andare avanti. Le poesie sono la simbolizzazione del conflitto e relazione con la terra, con me stesso, con l’altra, spesso hanno un’aria tragica, altre volte più lieve. Tutte però sono pregne di più significati e significanti che metaforizzano il percorso tracciato dalla penna.

Come pietre possono essere ostacoli difficili da superare e che richiedono impegno e sudore e come pietre possono essere il luogo sicuro dove riposare dopo la fatica del camminare.

 

Link del libro:

 

https://www.antipodes.it/prodotti/scheda-prodotto.asp?id=248&fbclid=IwAR3oTIFcn2eT6cwlcDMz-rdC1jWEBRFNkxsvbGDxceVlK49YUy-Gw9OfngI

 

https://www.amazon.it/cammino-delle-trentuno-pietre/dp/B08NF7ZF1J/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&crid=3KYDZP66V9U7X&keywords=il+cammino+delle+trentuno+pietre&qid=1666601559&qu=eyJxc2MiOiIwLjkzIiwicXNhIjoiMC4wMCIsInFzcCI6IjAuMDAifQ%3D%3D&sprefix=il+cammino+delle+trentuno+pietre%2Caps%2C161&sr=8-1

 

Emozioni da “Codice rosso”. Il libro di Rino Negrogno

Informazione promozionale 


E’ un libro sulle emozioni, sulle sensazioni; infatti descrivo proprio le sensazioni di chi, improvvisamente, si ritrova in bilico tra la vita e la morte, per un incidente stradale, per un infarto o anche per una diagnosi di grave malattia. Descrivo lo sgomento dei parenti, ma anche l’ansia degli operatori del 118 che intervengono in suo soccorso. Non è però un libro triste, è un libro sul coraggio, il coraggio che tira fuori, a volte inaspettatamente, chi è in pericolo di vita, e il coraggio che invece deve necessariamente avere chi deve mettercela tutta per aiutarlo”


Intervista a Rino Negrogno

Chi è Rino Negrogno?

Sono nato il 7 luglio del 1968 a Trani, dove vivo con mia moglie Barbara, mio figlio Luca e il mio cane Axel. Maturità scientifica, laurea in infermieristica, lavoro nel servizio emergenza urgenza 118 dal 2004. Svolgo attività di volontariato nei centri di accoglienza e nella protezione civile. Ho curato varie rubriche di giornali telematici pubblicando riflessioni sugli avvenimenti più significativi. Alcune mie poesie e racconti sono stati pubblicati in diverse antologie e rubriche. Nel 2016 ho pubblicato i miei primi due libri: “Interludio” e “Controra”, nel 2018 “Il miracolo”, nel 2019 “Codice Rosso”, nel 2020 “Pandemos”, nel 2021 “Il monatto”.

“Codice Rosso – Storie di ordinaria emergenza” immaginiamo sia inerente al suo lavoro?

Sì in questo libro per la prima volta parlo del mio lavoro, mentre gli altri sono romanzi di fantasia. Racconto le storie, tutte rigorosamente vere, che più mi hanno coinvolto emotivamente. Per me la scrittura ha anche una funzione terapeutica, scrivo per esorcizzare la sofferenza con cui sono quotidianamente a contatto, per liberarmi dalla frustrazione che provo di fronte alle tante situazioni drammatiche che affronto e devo gestire ogni giorno a causa del mio lavoro. Questo però non è un testo tecnico, non è una disamina dei protocolli operativi per gli operatori del 118, è un libro sulle emozioni, sulle sensazioni; infatti descrivo proprio le sensazioni di chi, improvvisamente, si ritrova in bilico tra la vita e la morte, per un incidente stradale, per un infarto o anche per una diagnosi di grave malattia. Descrivo lo sgomento dei parenti, ma anche l’ansia degli operatori del 118 che intervengono in suo soccorso. Non è però un libro triste, è un libro sul coraggio, il coraggio che tira fuori, a volte inaspettatamente, chi è in pericolo di vita, e il coraggio che invece deve necessariamente avere chi deve mettercela tutta per aiutarlo.

Facebook: https://www.facebook.com/rino.negrogno

Sito: https://www.rinonegrogno.it/

Dove acquistare Codice rosso: https://www.durangoedizioni.it/libri/codice-rosso/?fbclid=IwAR3fNRh0TR4GzSkAfIesBJdtVb24yQKB0SyZPPn8rSLuIaWdhcLKxUucOsA

 

Il secondo romanzo di Arianna Frappini: “Il soldato che amava l’alba”

Informazione promozionale

Il libro, di ambientazione storica reale, nell’Ottocento, ma con un tocco di fantasia per la collocazione spaziale degli avvenimenti: il regno in cui si svolge quasi tutta la vicenda è il Regno di Fano, di invenzione dell’autrice. È la storia di un bambino, William Catone, sensibile e determinato, che diventa uomo…

Arianna Frappini nasce nella cittadina umbra di Gualdo Tadino (PG) nel 1997. Fin da piccola ha una spiccata predilezione per la lingua italiana e per le materie umanistiche e scrive poesie, racconti e romanzi dalla sua più tenera età. Se dovesse riassumere in una parola che cosa è per lei l’attività dello scrivere, direbbe respirare: necessario, istintivo, naturale. Scrive per se stessa, per dare voce ai suoi pensieri, ai suoi sogni, ai suoi ideali, alle sue fantasie, al suo vissuto in modo diretto (soprattutto nelle poesie) o alle storie dei suoi personaggi, che esistono grazie a lei, ma, come dice sempre, è lei che vive ed esiste grazie alla loro esistenza.

Pubblica diverse poesie insieme ad altri autori all’interno di iniziative dell’Aletti Editore e una raccolta personale, “Di una vita” (2013). Nel 2020 pubblica con Albatros il suo primo romanzo, “L’ultimo dono prima di morire”, ambientato tra la Spagna e l’Impero ottomano nel Cinquecento. Nel 2022 esce con Editrice ZONA il suo secondo romanzo, “Il soldato che amava l’alba”. Gestisce il blog “Oltre” con due rubriche: “Libri senza pregiudizi” di riflessioni e di recensioni di libri di autori arabi e di tutti quegli scrittori capaci di farsi ponte tra culture o di andare oltre le apparenze e “Emozioni da lupi” sulla musica di Ermal Meta.

“Il soldato che amava l’alba” è il suo secondo romanzo, di ambientazione storica reale, nell’Ottocento, ma con un tocco di fantasia per la collocazione spaziale degli avvenimenti: il regno in cui si svolge quasi tutta la vicenda è il Regno di Fano, di invenzione dell’autrice. È la storia di un bambino, William Catone, sensibile e determinato, che diventa uomo. E la sua crescita si realizza anzitutto attraverso la sua professione, il soldato, che gli fa conoscere tutta l’essenza dell’esistenza, la cui bellezza risiede proprio nelle sue apparenti contraddizioni o nelle sue diverse facce: la guerra e la pace, il dolore e l’amore, l’amicizia e l’abbandono, il valore e la paura.

E solo passando per tutti gli stadi di questa vita, strana e bellissima, William potrà essere davvero se stesso, trovare il suo posto nel mondo, conoscere amici che si porterà dietro per sempre, conquistare il cuore di una donna che odia i soldati e che si protegge dietro la sua durezza e, soprattutto, ricordare e ricordarsi che si può sempre cadere, l’importante è avere la forza e imparare il segreto per rialzarsi: guardare sempre l’alba, anche nella notte più buia, e credere nella luce, anche quando il mondo sembra inghiottito dalle tenebre.

***

Per acquistare il libro
https://amzn.eu/d/hG2eL2V

Per visitare il blog dell’autrice
https://oltreblogdiariannafrappini.wordpress.com/

“L’Ombra del Mistero”: nel thriller di Coluccia la Napoli Anni ’30

Informazione promozionale

 

Nella mia vita hanno sempre convissuto due grandi passioni: la musica e la scrittura. Sono inserito nel mondo metalmeccanico da tre decenni ed ho avuto il piacere di vivere l’ambiente sindacale che mi ha permesso di confrontarmi con diverse realtà sociali, senza mai allontanarmi dalla morale cristiana che è parte integrante della mia vita.

 

IL LIBRO

Il romanzo è un thriller ambientato nella Napoli degli anni 30. Un giovane giornalista viene coinvolto nell’indagine sull’omicidio di un monaco francescano. Un luminare, un archeologo. Chi avrà commesso un delitto così efferato? Ben presto le indagini faranno emergere contesti dalle tinte oscure.

L’AUTORE SI PRESENTA
“Mi chiamo Massimo Coluccia e sono nato a Napoli nel 1970. Nella mia vita hanno sempre convissuto due grandi passioni: la musica e la scrittura. Sono inserito nel mondo metalmeccanico da tre decenni ed ho avuto il piacere di vivere l’ambiente sindacale che mi ha permesso di confrontarmi con diverse realtà sociali, senza mai allontanarmi dalla morale cristiana che è parte integrante della mia vita. Appassionato del rock e del blues divenni bassista in un gruppo musicale avendo come riferimento il mio idolo: Jimi Hendrix. Motociclista da molti anni ho sempre viaggiato ed ho sempre ritenuto fondamentale il confronto con altre società civili.
Dopo aver conseguito la Maturità Professionale sono stato attratto dalle idee platoniche ed aristoteliche arrivando a rendere prioritario, nella mia vita, il pensiero di Sant’Agostino di Ippona. La Storia mi ha sempre affascinato tanto da permettere di scrivere il mio primo romanzo “Lettera di un Legionario” in cui descrivo il cambiamento di vita di un centurione romano che scopre attraverso l’incontro, a Gerusalemme, di un personaggio “singolare”. Dopo grande soddisfazione riscontrata dalla auto-pubblicazione, nel canale Amazon, di questo romanzo ho voluto presentare un nuovo libro ambientato nella mia città essendo partenopeo”.

“L’Ombra del Mistero”:
ASIN: ‎ B0BBJZQ8JQ
Editore: ‎ Independently published (agosto 2022)
Lingua: ‎ Italiano
Copertina flessibile: ‎ 188 pagine
Genere: Thriller
ISBN-13: ‎ 979-8847944656

Link acquisto:
https://www.amazon.it/MASSIMO-COLUCCIA-AUTORE/e/B09GPYKNSG/ref=aufs_dp_mata_dsk

Link pagina Facebook:
https://www.facebook.com/profile.php?id=100075925837952

Onoranze Funebri Torino. Giubileo: eccellenza nel Commiato

Informazione promozionale

Che cosa differenzia un’impresa moderna dalla tradizionale onoranza funebre?

 

Da quando, nel 1998, sono state liberalizzate le licenze funebri, il numero di aziende attive nel settore si è moltiplicato. Ma che cosa diversifica un’eccellenza imprenditoriale da un altro operatore?

Chiaro è che le cerimonie di addio hanno sempre occupato un posto importantissimo e primario nel plateau di usi e tradizioni delle varie civiltà che si sono susseguite nei secoli.

Un percorso segnato da un altrettanto, evidente processo evolutivo che ha prodotto altresì innovazioni significative nell’elaborazione di tutta una serie di servizi completi e complessi funzionali a incrementare la qualità dell’ultimo saluto.

Tutte opportunità colte da Onoranze Funebri Torino Giubileo, realtà d’avanguardia che sin dalla su fondazione avvenuta esattamente venticinque anni fa, ha subito compreso l’esigenza di approfondire e sviluppare in misura dettagliata e pregnante ogni singola fase del Commiato. A oggi, infatti, a Torino e provincia è l’unico esempio di centro integrato interamente dedicato al mondo delle esequie, curandone ogni singolo aspetto in maniera precisa e puntuale.

Un risultato importante conseguito con decenni di investimenti crescenti e lungimiranti in know-how, expertise, formazione del personale, beni strumentali, pubblicità massiva chiara e trasparente per portare all’attenzione di un pubblico il più ampio possibile le migliori soluzioni in materia. Onoranze Funebri Torino Giubileo, eccellenza italiana che continua nel suo ramo a far scuola anche nel resto del Paese, ha fatto della serietà e della credibilità un baluardo irrinunciabile della propria identità di mercato, conquistando per prima la fiducia del Gruppo Mediaset e passando alla storia come sola impresa del comparto ad aver fatto pubblicità televisiva su scala nazionale.

Al momento è la sola struttura che possiede internamente tutto quanto occorre per dare al rito funebre la miglior garanzia di affidabilità. “Contrariamente alla tendenza in atto, Onoranze Funebri Torino Giubileo ha scelto da subito di esser indipendente. Un’impresa funebre moderna e strutturata che opera con personale e mezzi propri, potendo così controllare direttamente e al contempo migliorare ogni singola fase del processo legato ai riti del saluto. Fatto, questo, che ci consente di implementare ulteriormente competitività e opportunità per chi sceglie di darci fiducia nell’ora più difficile”, spiega Serena Scarafia, Presidente del Cda dell’azienda torinese leader negli onori funebri.

Per poi riprendere: “Oggi, Onoranze Funebri Torino Giubileo è infatti in grado di assolvere autonomamente a tutte le operazioni burocratiche che seguono il funerale, compresi aspetti immobiliari e successori. Dispone di una moderna, riservata, elegante e funzionale ‘Casa Funeraria’ con tanto di ‘Sala Multimediale del Commiato’ adatta alla celebrazione e visione anche a distanza di qualsivoglia cerimonia di addio laica o religiosa. E ben 10 Camere Ardenti Private accoglienti e discrete in cui fare visita in un ambiente confortevole e rispettoso con famiglie e amici a chi si è tanto amato in vita prima dell’ultimo saluto. Guardando avanti con una sola regola: il rispetto delle tradizioni in un mondo che cambia”. Per rendere onore alla storia di una vita nel più delicato e migliore dei modi possibili.

Tutte le informazioni su www.giubileo.com.

Giubileo, certificazione e formazione al servizio dell’ultimo saluto

informazione promozionale 

Da 25 anni l’onoranza funebre al centro di un processo di evoluzione del commiato nel rispetto della tradizione.

Sin dal 1998 Onoranze Funebri Torino ‘Giubileo’ fa rima con arte dell’ultimo saluto. Un’azienda, una famiglia, un nome e un marchio che hanno fatto del concetto dell’evoluzione nel rispetto della tradizione un caposaldo. Ed è così che l’onoranza funebre prossima al compimento dei primi 25 anni di attività nel 2023 prosegue sul cammino intrapreso puntando su due aspetti fondamentali.

A cominciare dalla formazione del personale, per il quale l’attenzione a un protocollo autorevole e rodato garantisce il miglior tipo di servizio in tutta la filiera delle esequie, compresa la parte altrettanto fondamentale del post funerale dedicata al corretto disbrigo dell’iter di pratiche burocratiche. Onoranze Funebri Torino ‘Giubileo’ è la sola onoranza funebre italiana a poter disporre di una propria scuola di formazione interna con aule per la didattica e ampi spazi per la pratica. Un luogo dedicato e strutturato in cui formare professionisti del commiato a 360° capaci di recuperare e trasportare salme anche in condizioni impervie e difficili.

E tutto questo grazie ad appositi simulatori d’ambiente in grado di riprodurre contesti ostici come trombe delle scale, corridoi di appartamenti antichi, varie tipologie di scale e case di ringhiera in cui le manovre da affrontare con i feretri richiedono istruzioni precise e un altrettanta, specifica agilità.

Tutti aspetti, questi, che fanno di ‘Giubileo’ un unicum anche dal punto di vista formale. Da anni l’azienda di Corso Bramante 56 ha intrapreso un percorso complesso che l’ha portata ad acquisire precisi e oggettivi parametri qualitativi consentendole di ottenere prestigiose certificazioni necessarie a garantire qualità comprovata del servizio sotto tutti gli aspetti.

Ed è così che ‘Giubileo’ prosegue sul cammino iniziato tempo addietro guardando al futuro con fiducia. Certa del fatto che soltanto la cultura delle radici è in grado di fare la differenza. Nel lavoro come anche nella vita.

Poniamo da sempre crescente riguardo e altrettanti investimenti rivolti alle nostre risorse umane”, spiega Serena Scarafia, Presidente del Cda dell’impresa. “Ascolto e accoglienza senza giudizio sono alla base della policy di Giubileo, specie in un mondo che cambia rapidamente. Un mondo sempre più integrato, globalizzato, che richiede competenze costantemente aggiornate per restare al passo con i tempi attuando un dialogo costruttivo con tutte le tipologie di persone ugualmente degne di ricevere tutto il massimo supporto possibile nell’ora più difficile”, conclude la manager.

Tutte le informazioni su www.giubileo.com.