Vetrina Live- Pagina 13

Le foto “mondiali” di Palazzo Barolo

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La lettrice Alessandra Macario ci propone alcune foto degli interni dello splendido Palazzo Barolo e alcuni scatti delle fotografie  esposte, facenti parte della mostra World Press Photo 2023 (la più importante mostra al mondo di fotogiornalismo)

Giubileo, l’ultimo saluto ora si celebra nella Sala Multimediale del Commiato

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Una struttura unica in Europa atta a ospitare qualsivoglia tipo di rito funebre.

In una società in continua evoluzione, cambiano i modi. Ma i valori, la qualità e la trasparenza restano sempre gli stessi. Lo sa bene Onoranze Funebri Torino Giubileo, dal 1998 leader negli onori funebri, sempre un passo avanti nel settore.

Nasce da qui la ‘Sala Multimediale del Commiato’, prima e unica in Europa nel suo genere, prima al mondo per tecnologia e concezione. Uno spazio in cui materia e tecnologia convivono in equilibrio, in un delicato, azzeccato e coinvolgente gioco delle parti, per dare all’ultimo saluto la giusta cornice.

Un luogo aperto a tutti, senza distinzione, atto a ospitare sia cerimonie di addio laiche che religiose di ogni culto.

Uno strumento efficace per accendere, ancora una volta, in maniera discreta e coinvolgente, emozionante e composta insieme, i riflettori su chi si è tanto amato in vita prima della partenza per il viaggio più importante.

La ‘Sala Multimediale del Commiato’ di Onoranze Funebri Torino Giubileo accoglie un ultimo omaggio ogni volta diverso: che il Team dell’onoranza funebre più rinomata d’Italia calibrerà, di volta in volta e in pieno accordo con famiglie e committenti, al fine di sottolineare adeguatamente, con una sapiente regia audio e video, fra musica, immagini e parole, il percorso della vita del proprio caro.

Con un innovativo sistema di proiezione immersiva capace di riprodurre, con perfetta aderenza, qualsivoglia ambientazione naturale, artificiale, qualsivoglia tipo di luogo idoneo dunque allo svolgimento del rito funebre richiesto dai parenti del congiunto scomparso.

Il tutto in un’ottica di fornire un servizio dal forte impatto sociale, teso soltanto alla migliore commemorazione del caro oggetto delle esequie.

Con molteplici vantaggi: in primis, la partecipazione da remoto, anche per chi fosse impossibilitato, alla cerimonia funebre, e l’opportunità di registrarla digitalmente al fine di conservare un ricordo prezioso dell’ultimo istante del percorso terreno di coloro che si portano nel cuore.

Tutte le informazioni sul sito di Onoranze Funebri Torino Giubileo.

Hans e Axel Thorkild, la saga in tre tempi di Roberta Strano

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L’AUTRICE  Roberta Strano nasce a Palermo e ivi risiede. Laureata in Scienze Politiche, nella vita si dedica all’insegnamento e al giornalismo.

Durante l’adolescenza scopre la sua passione per la poesia e la scrittura. Nel 1998 la sua vena poetica viene conosciuta dal pubblico attraverso la rivista Il Club degli Autori di Melegnano (MI), nella quale pubblica alcune sue poesie. Nel 2004 partecipa alla 15^ edizione del Concorso Nazionale di Poesia Rosario Piccolo del Comune di Patti, nella sezione Nostalgie poetiche e vince il Primo premio con la lirica “Tristezza”, che è stata inserita nell’antologia Poesia in Piazza, e poi durante l’estate dello stesso anno arriva terza al Concorso Amici di Patti con la medesima poesia. Una sua approfondita biografia è inserita nel “Dizionario enciclopedico degli artisti italiani 2004”, edito da Magi Editore, città di Patti. Nel 2014 la sua poesia “Un giorno di marzo” dedicata al mare della sua città natia Palermo, viene inclusa nell’antologia Poetando Tra di Noi, pubblicata dall’Associazione Cult Pensiero di Palermo. Nel 2015 la sua biografia e la poesia “Venice”, dedicata alla città di Venezia, viene inserita nel nuovissimo “Dizionario di autori scelti 2015”, pubblicato dalla rivista Cronache italiane di Salerno. Nel 2016 vince il Quarto premio nella “Sezione naturalista” con la raccolta di poesie e racconti “I riflessi dell’anima”, pubblicata nel 2011, al Concorso Leandro Polverini della città di Anzio. Nel 2018 vince il Secondo premio nella sezione “poesia allegorica” con la raccolta di poesie e racconti al Concorso Leandro Polverini della città di Anzio.

LE PUBBLICAZIONI  Nel 2011 pubblica la sua prima raccolta di poesie e racconti “I riflessi dell’anima”, e tra il 2012 e il 2015 i primi due volumi di una saga in tre tempi, “Hans Thorkild – Hastings anno 1066” e “Hans Thorkild – Ritorno in Norvegia” di ambientazione storica. Nel marzo del 2022 pubblica il terzo e ultimo volume della trilogia “Hans Thorkild”, “Axel Thorkild – Il signore dell’isola di Man” con Antipodes Edizioni.  “I riflessi dell’anima” è una raccolta di poesie e alcuni racconti con testo inglese a fronte.  La raccolta rispecchia un mondo di sogni, di affetti, di speranze a volte anche deluse, di paure tipicamente adolescenziali, dove l’autrice è alla ricerca di sé stessa. Ad attraversare la raccolta è un forte bisogno di libertà, soprattutto interiore e il desiderio di raggiungere e realizzare ad ogni costo i propri sogni, anche se a volte è presente l’ombra di un profondo senso di impotenza che accompagna i versi.

Saga

Hans e Axel Thorkild, è una saga in tre tempi, a carattere storico-sentimentale. Il primo volume Hans Thorkild, Hasting anno 1066, è ambientato tra Norvegia, Normandia e Inghilterra, in epoca medievale, precisamente nella seconda metà dell’XI secolo, nel quale si muovono personaggi storici realmente esistiti ed altri di pura fantasia. Racconta dei fasti, ma anche del tramonto dell’epoca d’oro dei Vichinghi. Tratta in particolare degli anni precedenti e durante la battaglia di Hastings, che portò Guglielmo, duca di Normandia, alla conquista dell’Inghilterra. Ma il romanzo è senza dubbio anche un viaggio intorno all’amore nelle più varie accezioni, come ammette la stessa autrice: “l’amore sia quello spirituale, a volte platonico, ma anche quello passionale, l’amore filiale tra Aroldo Godwinson e la figlia Angel, fatto di devozione e rispetto.”  Il protagonista è il conte norvegese Hans Thorkild, un giovane ventiduenne, bello e affascinante. Vichingo atipico, egli ama il suo popolo, la sua incantevole terra, dalla natura selvaggia e incontaminata, la sua donna, la nobile decaduta Isolde Olsen, e non la guerra, l’odio e lo spargimento di sangue.

Il secondo volume, Hans Thorkild, Ritorno in Norvegia, è ambientato invece negli anni 1067-1071, durante il regno di Guglielmo in Inghilterra e di Sweyn II in Danimarca, e va ad analizzare le conseguenze storiche della conquista.  L’aspetto più intrigante della seconda parte, è senza dubbio l’esplorazione dei confini dell’ignoto, fino a includere ciò che sfugge al razionalismo moderno-contemporaneo, ma che era peculiare della cultura e della civiltà del Medioevo europeo, dove il sovrannaturale veniva vissuto come dimensione assolutamente realistica e “presente” nella sfera del quotidiano.  Tutta la narrazione è scandita da sogni premonitori, elementi esoterici e magici, che rinviano ai riti e ai miti ancestrali della Vecchia religione sciamanica, l’antenata della stregoneria medioevale, riti e miti facilmente rintracciabili anche nel paganesimo nordico e nella complessa spiritualità scandinava. Il cognome di Hans, Thorkild, allude chiaramente alla nota divinità nordica del tuono, Thor, personificazione della forza.

Il terzo e ultimo volume, Axel Thorkild, Il signore dell’isola di Man, più lungo e articolato rispetto ai primi due romanzi, narra invece della difficile vita di Axel, il figlio di Hans Thorkild e Isolde Olsen, definito “il figlio del peccato”, perché nato da una relazione clandestina tra il bel conte e l’altrettanto ammaliante Isolde, amata immortale del protagonista.

Axel, a causa delle sue origini, trascorrerà l’infanzia e l’adolescenza perseguitato dal passato, dagli errori commessi dai genitori, per i quali nutre sentimenti contrastanti. Presenti, costantemente nel romanzo, le continue riflessioni, i tormenti, le lotte interiori tra il bene e il male del protagonista. Il senso di incompletezza che prova e che non sa spiegarsi e il continuo domandarsi del perché della sua condizione esistenziale. Egli sembra incapace di amare perché non amato. Verrà vessato da una società bigotta e crudele. Tema dominante nella prima parte del romanzo, è la omosessualità all’interno della Chiesa già nel Medioevo. Il protagonista vivrà vicissitudini, le amarezze di una vita grama, nonostante il rango a cui appartiene. Eppure, quando tutto sembrerà perduto, la sua vita avrà una svolta. Tutta la narrazione è attraversata dal senso dell’ineluttabile, da sogni premonitori, da eventi paranormali, a significare che l’amore vince anche la morte. Axel Thorkild è stato forgiato sulla figura storica di re Magnus III di Norvegia, con il quale ha in comune alcuni episodi della sua vita e del suo regno. Altri personaggi di spicco sono l’amata Freya, il cui nome è un chiaro richiamo alla dea nordica dell’amore, la regina Ingerid (personaggio realmente esistito) e la principessa Maria, fanciulla dal cuore puro e dai sentimenti profondi, che diventerà nel tempo, per il protagonista, un valido appoggio e un porto sicuro. Altro personaggio da porre in risalto è il prete Andrew, vecchio amico di Hans, che aiuterà in ogni modo Axel e che diventerà un punto fermo nella sua vita. Personaggio chiave, presente in tutti e tre i volumi. Un altro personaggio significativo è la contessa Thorkild, che espia le sue tante colpe, riconoscendo e accogliendo il nipote nella propria dimora e che avrà una fine tragica. Dal punto di vista storico, la terza parte è ambientata tra la fine dell’undicesimo e l’inizio del dodicesimo secolo tra la Norvegia, l’Irlanda e la Sicilia normanna. Vengono messi in evidenza i cambiamenti nel passaggio tra i due secoli, ad esempio nel vestiario, nella costruzione dei castelli e nella società in generale. Significativo è l’incontro del protagonista con il conte normanno Ruggero I e la sua spedizione alla conquista di Siracusa e della Sicilia e nella conseguente cacciata degli Arabi dall’isola. Una vita dunque inaspettatamente intensa quella di Axel, vissuta tra successi e delusioni, intrighi, avventure, congiure di palazzo e amori impossibili. Anche in questo volume, personaggi realmente esistiti si alternano ad altri di pura fantasia. Lo stile è contrassegnato in tutti e tre i volumi da un acceso lirismo; protagonista incontrastata è anche la natura che accompagna le sofferenze o le gioie dei protagonisti.

Vai alla Pagina Facebook dedicata al romanzo:

Guarda il Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=dWPsR40lAVM

Per acquistarlo:

https://www.antipodes.it/prodotti/scheda-prodotto.asp?id=299

https://www.mondadoristore.it/Axel-Thorkild-signore-Roberta-Strano/eai979128005765/

https://www.amazon.it/Axel-Thorkild-signore-dellisolaMan/dp/B09VWMZLQC/ref=sr_1_3? qid=1659202405&refinements=p_27%3ARoberto+Strano&s=books&sr=1-

Recensioni:

https://oubliettemagazine.com/2011/12/13/i-riflessi-dellanima-di-roberta-strano-recensione-di-domenico-turco/

https://scrivoleggo.blogspot.com/2013/10/hans-thorkild-hastings-anno-1066-di.html

http://scritturaedintorni.it/ritorno-in-norvegia/

http://septemliterary.altervista.org/axel-thorkild-il-signore-dellisola-di-man-di-roberta-strano/?fbclid=IwAR0sm0Kl4N6LvTOds0FTQ2FdwmWsDlXxunqTRGHvN4eLSd0EyDaHieKXw4Q

https://www.scritturaviva.it/453368645?fbclid=IwAR0zGobTFO2dOgcdQO3rmVIxJbZQPLCRIMstBb3UpbvJ9KtNomuWGUDG4zA

https://scrivoleggo.blogspot.com/2022/04/axel-thorkild-il-signore-dellisola-di.html?fbclid=IwAR3DSrds3ueFFq2VUE2OE_iYpe3PlxLsFuHarNV0GXCsCCiqgwdBw9tro1Y

Stille del mio silere: come la segreta linfa della mia Terra ispira il mio discernimento

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Salvatore Seguenzia è un siciliano verace nato ad Augusta (SR) il 19 maggio del 1969; sposato, padre di due figli e laureato: vive nella sua città natale, un’isola nell’Isola. Un fazzoletto di terra piena di storia, cultura e fascino posta in un meraviglioso angolo del Mediterraneo. Uno dei più bei posti della Sicilia con una stupenda scogliera selvaggia, il cui mare (fonte della sua ispirazione), caldo ed avvolgente, ha una cromatura blu tiffany con fondali a mozzafiato e trasparenti; il tutto contornato dall’immenso panorama che è abbracciato dall’Etna. Da qualche anno è un novello scrittore e poeta.

Lo stesso si definisce agli albori di un percorso di crescita in campo poetico letterario da cui è ispirato dalla naturale sorgiva della sua Sicilia: l’arte, la cultura, la storia, la tradizione ed il dialetto. Per il neo poeta contemporaneo la poesia è il genere libero per eccellenza; infatti, per lui il poeticare è l’arte di combinare parole, suoni, ritmi per evocare immagini, suggerire sensazioni, infondere sentimenti e trasmettere emozioni. È il sincronismo tra un’immagine visiva, che viene tradotta nel proprio pensiero, e un linguaggio comunicativo, posto in essere da un creato melodico dell’ascolto: una simbiosi unica nascente tra il sentimento e l’emozione. La poesia è quindi un’arte del linguaggio progettata per suggerire e far conoscere qualcosa attraverso il ritmo, l’armonia e l’immagine. All’uopo, Emily Dickinson diceva: Accendere una lampada e sparire. Questo fanno i poeti. Ma le scintille che hanno ravvivato, se vivida è la luce, durano come i soli. Essa deve riflettere attraverso i colori, i suoni e i ritmi, tutte le bellezze dell’universo. Salvatore Seguenzia si ripropone in un’indagine affascinante e originale ossia in quella forma poetica che, nel corso dei secoli, si è consolidata, trasformata e rivoluzionata. La forma metrica (ed in particolare il sonetto endecasillabo) è, infatti, traccia preziosa di una memoria che va custodita e ringiovanita, orma indelebile della tradizione poetica letteraria italiana: essa deve rimanere quella traccia che permetta a chiunque di seguire un proprio sentiero, costruito passo dopo passo, al fine di riscoprire emozioni rimaste celate tra i meandri del proprio egoismo, della propria indifferenza nonché del proprio cinismo. Scrivere una poesia è un’arte espressiva alla portata di tutti, ognuno con la propria modalità, che diventa trascinante una volta compreso il suo segreto. Essa, sebbene possa sembrare complessa nella sua forma comunicativa, dà la possibilità – con la debita applicazione e apprendimento – di avvicinarsi ad un mondo che riempie l’animo perché aiuta a fare esprimere i propri sentimenti con la melodia delle parole a tal punto di svegliare – appunto – emozioni. In questo mondo affollato e culturalmente cresciuto si scrive più che in ogni altra epoca, soprattutto di poesia: fiorente letteratura. Il verso è libero perchè si scaricano le pulsioni emozionali inerenti al proprio essere; si cerca dentro sé stessi di scovare l’imprevisto e lo sconosciuto, trovando il proprio ritmo.

In una delle opere di Alessandro Carrera, il saggista afferma: leggere la poesia è più faticoso che scriverla. Quindi, per il neo poeta siciliano, in tale contesto, sorge il problema della comunicazione della lingua poetica: ognuno ha la propria “lingua”. I pensieri ritmati in arte poetica sono insiti spasmi che si immedesimano in personali segreti espressi in parole ma non si deve trascurare il fatto che la poesia, affinchè abbia lunga vita nonché segnali di salute e validità, deve essere proposta all’altrui pensiero in modo tale la propria forma mentis di scrittura poetica riceve un saggio giudizio estraneo ed imparziale. Victor Hugo diceva: È quel mare che ho dentro che mi crea forti tempeste. Questa è la poesia, è arte. Per il neo poeta contemporaneo siciliano la sua tempesta non si rappresenta attraverso uno stato emotivo pieno di rabbia o rancore bensì attraverso la trasparenza di un’immagine che, elaborata dal suo pensiero moderno, reale e vigente, si trasborda su un foglio bianco attraverso il colare dell’inchiostro di una semplice penna racchiusa tra due dita. Nella sua silloge poetica Stille del mio silere la prefazione è stata curata dal critico letterario Maestro Giuseppe Aletti il quale afferma che gli stilemi usati dal neo poeta siculo sono poliformi e si dirigono verso policrome rotte espressive.

La superficie che accoglie i versi dell’autore è disseminata dalla perlustrazione del reale, la parola cerca una sua forma definitiva e nella tensione espressiva della ricerca porto nel quale trovare un approdo sicuro. Salvatore Seguenzia – come un novello Ulisse – si muove liberamente, senza limiti nel testare metri stilistici e contenuti. Ha scelto di aderire alla Collana Le Perle – Audiolibri al fine di cogliere ogni nuova opportunità di condivisione e divulgazione del testo e di assecondare le nuove possibilità che l’editoria digitale mette a disposizione degli autori: la parola come impronta sulla pagina bianca e la parola come suono che si dirige libera senza limiti di spazio e di tempo. È una poesia in divenire quella per chi avrà il piacere di leggerla scoprendola attraverso la lettura delle opere che l’autore ha prodotto e cerca di diffondere. Tra questi tentativi, un faro che illumina il suo cammino dei versi, che sono ospitati in questa silloge, è l’attaccamento alle sue radici siciliane. Da “Siculante”: Muoio nella Terra in capo ad Ortigia da un avvelenato spiffero d’aria porto nel cuore il silenzio dei sordi; da “Sogno Siculo”: In questo modo cade la strada della guerra mi basta pure una carezza il mio cuore rimane inciso e da “Parlo siciliano”: Il nostro parlare è uno solo sempre in questa Terra si è parlato con la nuova il sogno fu infranto. Il poeta siculo non si dimentica mai della bellezza rigogliosa della sua Sicilia, la dolcezza dei panorami, il sublime profilo architettonico delle città e dei monumenti, la presenza della storia millenaria degli uomini e delle culture che si sono adagiate e susseguite in questa terra magica, dove la concretezza e l’incanto camminano mano nella mano.

E in questo contesto, la variopinta cultura sicula si interseca perfettamente nella multiforme proposta stilistica del poeta. Solo nel distendere le parole sulla pagina, l’autore trova la piena libertà del sentire, nell’attingere dalla parte più intima e versa di sé stesso, senza conformismi o ruoli da svolgere o interpretare: l’unico obbligo è quello di sondare chi siamo e porgerlo senza infingimenti al lettore. Viviamo nel tempo della frammentazione, dove ogni individuo è un mondo separato, e Seguenzia sente questa spersonalizzazione dell’essere umano come parte di una comunità che lo accoglie e comprende; per questo nei sui componimenti cerca di evidenziare – uno a uno – i vari elementi che caratterizzano la cornice che li accoglie: partendo da Homo, per poi continuare con Colori, Vivo, Amico, Pelle, Tela. I punti cardinali si rilevano nella visione storica del proprio territorio, in un orgoglioso moto d’appartenenza, ma anche nel rilevare il disfacimento di questo tesoro, le contraddizioni, e l’impegno civile di chi sorveglia e protegge dall’incedere barbarico dei nostri tempi, vedi L’uomo malvagio, Il caporalato. La lettura di una raccolta poetica è un viaggio che si compie sempre in due, chi scrive e chi desidera sentirsi interpretato. Come afferma Pavese fare poesie è come fare l’amore: non si saprà mai se la propria gioia è condivisa”, tuttavia nessuna soddisfazione è maggiore dell’autodeterminarsi, nell’affermare semplicemente: Io sono. La poesia, oggi, è il regno della parola; ha un potere rilevante. Solitamente, nei sui libri, che fin d’ora ha scritto, pone sempre una primaria frase: Scrivere è il desiderio del pensiero: si arricchisce con la cultura ed è libero di esprimerlo. Non si deve restare con una parola nuda né è necessario ubriacarsi di parole in quanto, da esseri raziocinanti, si è mossi da un pensiero così riflesso da decomporsi ben prima di pronunciarlo. Quando ieri si scriveva una cartolina, si apprezzava, oltre il tatto e la calligrafia, il pensiero: sincero e diretto. Oggi, la tecnologia (ben venga per svariati motivi) ha sminuito il concetto di scrivere la ‘parola’; basta uno ‘sticker’ e si invia il nostro pensiero, che dev’essere interpretato, e la risposta si identifica in un semplice ‘like’. Bene, il neo poeta contemporaneo sta – pian piano – riscoprendo quanto è importante la lettura; leggere vuol dire arricchirsi di quegli elementi, appresi in quel momento astratti o apparenti, che aiutano ad accrescere e rinforzare la colonna portante del nostro modo di comunicare, del pensare, dell’agire. Diventano valori ideali per un domani.

Pertanto, quando si ritrova in talune circostanze, gli viene spontaneo ‘buttare’ giù le parole che centrifugano il suo pensiero e, attraverso la poesia, poi esterna il suo sentimento letterario; libero di esprimerlo, appunto. Ciò che gli viene libero di esternare attraverso la poesia, spera possa essere un punto di riferimento del lettore. Non per forza deve essere apprezzato il suo sentimento letterario ma, quantomeno, capisca – attraverso l’emozione che in quell’attimo prova – di immedesimarsi in talune occasioni che ha vissuto, che siano state positive o negative, e potersi dare delle risposte, apportare correzioni o prendere in considerazione per future esperienze. La poesia aiuta a dialogare, ad essere più accorti, più lungimiranti, più essere sé stessi. Il nostro odierno vivere è scandito da un pallido grigiore che soggiace, oramai, dentro ognuno di noi; ma lui spesso afferma, invece, ed è sempre più convinto di una sua veduta: Colora la tua giornata: colora ogni attimo di quel colore adatto a te; cerca sempre di essere il pittore di te stesso. La parola, per lui, rimane un’arte che va affiancata con la melodia; una melodia che proferisce talvolta acuti stonati e non viene considerata ed ascoltata ma, in altri attimi, riesce a trasmettere tutto il suo splendore. Fino a quando la parola avrà una sua melodia, quindi un suo sentimento, continuerà a trasmettere quell’energia per vivere un emozionante sogno in realtà. In conclusione, si può aggiungere che ad oggi, l’autore siciliano Seguenzia Salvatore ha scritto un altro libro di poesia quale “Megar…imando Hyblaea” (2020) ed altri di narrativa quali “Io rivivo dal buio” (2021) ed “Il calendario storico” (2022). Inoltre, talune poesie sono state inserite in varie opere letterarie internazionali come “Luci Sparse”, “La Panchina dei Versi”, “Il Paese della Poesia”, “L’Enciclopedia dei Poeti Contemporanei”, “Habere Artem”, “Il Tiburtino”, “Poeti del nuovo millennio a confronto” e “Penna d’Autore”. Altre poesie, invece, sono state lette e riprodotte sui canali virtuali dal Maestro Alessandro Quasimodo, figlio del poeta Salvatore premio Nobel nel 1959 per la letteratura, nonché dal Prof. Hafez Haidar già Docente presso l’Università di Pavia, scrittore e traduttore libanese naturalizzato italiano e candidato al Premio Nobel per la Pace 2017. Infine lo scrittore è stato già ospite televisivo nelle trasmissioni “Vox libri” e “Eccellenze Italiane” e ha partecipato a vari eventi letterari dove è stato insignito di vari riconoscimenti al merito e d’onore.

Un suggerimento per chi si vuol cimentare a scrivere poesie: I poeti, parlando a sé stessi, parlano al mondo (Giuseppe Aletti)