Il Crotone è stato sconfitto dalla Juve nel recupero della 18a giornata di campionato. Nella ripresa le reti di Mandzukic e Higuain che hanno decretato la vittoria bianconera. la squadra di Allegri è ora a sette punti di vantaggio sulla Roma e a nove sul Napoli. La squadra di Nicola ha dato comunque del filo da torcere ai campioni d’Italia che hanno avuto qualche momento di difficoltà. E il Crotone, degno dell’onore delle armi, ora vede da vicino la serie B .
FIAT TORINO: BEFFA IN CASA NEGLI ULTIMI DUE SECONDI
Di Manuela Savini
Questa volta Fiat Torino non è riuscita là dove, una settimana fa, aveva invece portata a casa una partita negli ultimi istanti di gioco. Questa sconfitta, però, è molto amara perché avvenuta davanti al proprio pubblico. Gli avversari hanno, così, beffato due volte Fiat Torino: oltre alla vittoria al fotofinish, Capo d’Orlando resta in corsa da sola per il quarto posto assieme a Sassari, mentre Torino è tornata nel “gruppone” di metà classifica.Prossimo incontro fuori casa: domenica 12 febbraio alle ore 18.15 per la sfida Vanoli Cremona vs Fiat Torino
CLASSIFICA (18a giornata): Milano 30; Venezia e Avellino 24; Sassari e Capo d’Orlando 20; Reggio Emilia, Caserta, Brescia, Pistoia, Torino e Trentino 18; Brindisi 16; Cantù 14; Pesaro e Varese 10; Cremona 8.
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La striscia positiva di Fiat Torino è stata interrotta da un’avversaria che ha saputo reagire e non mollare nonostante una partenza sprint dei padroni di casa. Fiat Torino ha sofferto la maggiore fisicità in difesa di Capo d’Orlando ed è stata meno cinica e meno attenta a gestire il vantaggio. Non si può sempre vincere, ma questa sconfitta lascia dell’amaro in bocca essendo arrivata a due secondi dalla fine grazie ad una tripla di Stojanovic. Fiat Torino è scesa in campo con Wilson, White, Wright, Washington e Harvey, mentre gli avversari con Archie, Ivanovic, Stojanovic, Delas, Tepic. Nei primi minuti di gioco, Capo d’Orlando è partita meglio di Torino, ma la squadra di casa ha reagito molto bene, prima, pareggiando e, poi, sorpassando gli avversari portandosi a 17 punti (25-12) alla fine del primo quarto. Torino spettacolare e Capo d’Orlando confusa ed incapace di contenere gi avversari. Il secondo quarto, nonostante Torino sia andata in vantaggio di 14 punti, si è chiuso in perfetta parità di fronte ad un pubblico incredulo. Si sono susseguiti errori da entrambe le arti, ma Capo d’Orlando è riuscita a capitalizzare meglio le proprie giocate grazie a Laquintana e Diener, mentre quelle di Mazzola e di Poeta non sono state sufficienti ai momenti di confusione tattica dei ragazzi del coach Vitucci. Prima dell’intervallo DJ White e Washington, rispettivamente con 12 e 13 punti ciascuno, sono stati i migliori realizzatori per Fiat Torino, mentre Iannuzzi e Ivanovic (8 punti entrambi) sono stati i migliori per Capo d’Orlando.
Dopo la pausa, Torino è tornata in campo con Wilson, Harvey, White, Wright e Washington. Nel terzo quarto, Torino ha iniziato nel peggiore dei modi mentre Capo d’Orlando non ha sbagliato nulla grazie alle giocate di Diener, di Capo, di Stojanovic e di Ivanovic. Decisioni arbitrali forse discutibili per entrambe le parti e falli tecnici inopportuni hanno influenzata la prestazione iniziale di Fiat Torino. Il momento di sbandamento della squadra di casa era sotto gli occhi di tutti: Torino è andata sotto di 10 punti, ma poi, dando una bella prova di carattere, si è ripresa portandosi a +6 e chiudendo il quarto in vantaggio (68-66). L’ultimo quarto è stato tutto in fibrillazione. Nonostante Torino abbia avuto il match in mano non è riuscita a portare a casa la vittoria. Negli ultimi 2’48″, Vitucci ha fatto entrare Wright e White per l’ultimo scorcio di gara. Nonostante i punti di Wilson, di Alibegovic, gli ospiti hanno risposto con pesanti triple che hanno consentito alla squadra ospite di rimanere ancorata al match. A 39 secondi dalla fine, succede di tutto: prima, un fallo fischiato alla difesa, poi, una tripla mancata da Diener ed, infine, una lunetta di Wilson hanno consentito a Torino di avere la palla in mano a pochi secondi dalla fine del match. Ma la squadra di casa ha mal gestito questi ultimi secondi e sono stati puniti da una tripla di Stojanovic a 2 secondi e 70 dalla fine, che è valsa la vittoria. I ragazzi del coach Vitucci hanno salutato il sempre caloroso pubblico del PalaRuffini, ma resta il rammarico per questa mancata vittoria, piuttosto che per questa sconfitta.
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Queste le formazioni:
FIAT TORINO: Wilson 0, Harvey 1, White 3, Parente 4, Poeta 8, Alibegovic 5, Wright 2, Washington 17, Okeke 18, Fall 20, Mazzola 21, Crespi 33, Vitale 23; All. Vitucci
CAPO D’ORLANDO: Mufanò, Tepic, Iannuzzi, Laquintana, Perl, Fallo, Nicevic, Delas, Diener, Ivanovic, Archie, Stojanovic; all. Di Carlo
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Queste le dichiarazioni a fine partita:
Coach Vitucci: “Abbiamo perso un’occasione importante per la classifica. Merito dell’avversario che ci ha tenuto testa e in alcune occasioni ha anche strappato la partita. Sapevamo della forza degli avversari. Sull’ultimo possesso abbiamo deciso di difendere ed è chiaro che con il senno di poi non abbiamo ottenuto quanto sperato. Mi assumo la responsabilità di questa decisione. Bravo Stojanovic a mettere una bomba dall’angolo. Capo d’Orlando è stata più cinica di noi ed ha avuto in Diener un collante perfetto per la sua formazione. Il vantaggio del primo quarto non poteva considerarsi decisivo perchè le partite hanno onde lunghe e lo sappiamo.”.
Coach Di Carlo: “Sono molto contento per la vittoria colta a Torino. Una partita molto complicata contro una squadra in fiducia e in striscia positiva. La chiave del match è stata la nostra capacità di rifornire gli interni coprendo bene il contropiede. Una nota di merito a Diener, che ha giocato con la schiena per metà bloccata e al di là dei punti realizzati ha dato un’ulteriore dimostrazione di grandezza, attaccamento alla squadra e ai colori societari. Sottolineo altresì il carattere di Stojanovic che dopo la bomba che ha spaccato domenica scorsa il supplementare contro Venezia, oggi ha messo la tripla decisiva e si è trovato anche a difendere su DJ White. Torino ha fatto una grande partita e se noi non avessimo giocato con questo carattere il risultato sarebbe stato diverso. Ora pensiamo alla partita interna contro Trento per proseguire la serie”.
Foto: Fiat Torino Auxilium
Tremilacinquecento persone hanno riempito il PalaRuffini per assistere ad uno degli eventi più spettacolari dedicati alla boxe thailandese, che Torino ha avuto il prestigio di ospitare per l’ottava volta a dimostrazione delle capacità del capoluogo sabaudo di organizzare eventi sportivi di fama internazionale.Alla luce della risposta della città, Torino è già pronta ad ospitare il prossimo evento di combattimento: il Thai Fight il 27 maggio 2017, una nuova entusiasmante manifestazione di altissimo livello con i migliori fighters thailandesi e mai visto prima in Italia.
Servizio e foto di Manuela Savini
L’edizione 2017 di Thai Boxe Mania ha visto sfidarsi sul ring i più forti atleti di tutto il mondo nelle specialità di Thai boxe, di Muay thai (full rules), di Kick boxing, di K-1 e di Mixed martial arts (MMA). L’evento é nato a Torino nel 2010, grazie al meticoloso lavoro e alla grande passione del promoter Alex Negro e del già pluricampione mondiale Carlo Barbuto, nonché fondatore della palestra Thai Boxe Torino, punto di riferimento per gli amanti degli sport da combattimento del capoluogo piemontese e non solo. In tutto hanno partecipato cinquanta fighters, di cui trenta italiani e quattro donne che si sono affrontate in due avvincenti combattimenti; in palio due titoli intercontinentali, tra cui unmondiale per aggiudicare la cintura WMF 57 kg. Per quest’ultimosi sono affrontati lo spagnolo Carlos Coello e l’algerino Elias Mahmoudi, il quale pur avendo sconfitto il suo avversario non si é aggiudicato il titolo mondiale essendo risultato non idoneo alla prova peso del giorno prima e non avendo accettato di essere sottoposto al controllo per una seconda volta. Il titolo è rimasto quindi vacante. Tutti gli altri ventiquattro incontri si sono svolti suscitando grande entusiasmo da parte del pubblico che non ha mancato, tra l’altro, di sostenere gli atleti di casa oltre ai grandi campioni.
Lo spettacolo è iniziato alle 17 con i primi tredici match di “Prestige pre card”, di livello tecnico già elevato, a cui hanno partecipato diciotto italiani e di cui tredici sono stati gli atleti torinesi (due donne e undici uomini).
Questi gli incontri con i vincitori:
Jean Cicciu (Torino) contro Simone Ambito, di thai boxe
Janczak Adam contro Aaron Trezeguet (Torino), di full muay thai
Giovanni D’Amico contro Samuel Vidossich (Torino), di full muay thai
Zemouli Moncef contro Rocco Castriotti (Torino), di thai boxe
Abid Abdelale contro Alessandro Fillini (Torino), di thai boxe
Keith Azzopardi contro Andrei Racariu (Torino), di thai boxe
Perla Bragagnolo (Torino) contro Majorie Bausone (Torino), di thai boxe
D’Isanto Luca contro Isamael Zair (Torino), di full muay thai
Maxim Radu (Torino) contro Giovanni Bagnasco (Torino), di MMA
Tarek Totts contro Carlo Pappadà, di full muay thai
Enrico Carrara contro Fabio Emanuele, di full muay thai [vedi video]
Paolo Fiorio (Torino) contro Giovanni Spanu, di thai boxe
Ruben Sciortino (Torino) contro Kacem Antar, di full muay thai
Sul ring è salito anche Aaron Trezeguet, figlio del noto calciatore, che con i suoi sedici anni ha combattuto strenuamente per tutte e tre le riprese, perdendo solo per decisione dei giudici che hanno assegnato la vittoria al francese Adam Janczak. Successi di prestigio anche per alcuni atleti della Thai Boxe Torino, come il francese, ma ormai torinese d’adozione, Jean Cicciu che ha superato per ko tecnico Simone Ambito. Stesso club d’appartenenza e stesso risultato finale per Paolo Fiorio detto “Mani di Pietra”, che con la sua proverbiale tenacia ha mandato in visibilio tutto il pubblico, surclassando nel finale il suo avversario Giovanni Spanu. Tra le donne, sono state rispettate le aspettative nell’incontro tra Majorie Bausone e Perla Bragagnolo, che a 37 anni, è riuscita a trovare ancora un’altra vittoria. Attorno alle 21 sono saliti sul ring i successivi ventiquattro atleti per scontrarsi nei match della fase “TBM Galà” dell’evento. Nove gli atleti italiani (8 uomini ed una donna) pronti a sfidarsi fino all’ultimo e di questi tre sono stati i torinesi (Christian Guiderdone, Michele Mastromatteo e Filippo Solheid). Il primo match è stato quello tra la seconda coppia di donne che ha preso parte all’evento: la vittoria è andata alla campionessa valdostana iridata, Martine Michieletto, che sconfiggendo con una bella prova la transalpina Angelina Panza, ha confermato di essere una delle più competitive atlete al mondo. Successo anche per l’atleta torinese Michele Mastromatteo, che ha sconfitto il “Guerriero Partenopeo” Vittorio Iermano, vincendo per differenze punti dopo tre combattutissime riprese.Non ha sorriso, invece, un altro fighter della “Thai Boxe Torino”, Filippo Solheid, che ha perso per ko tecnico al termine di un primo round durissimo, a causa di un gomitata al volto sferrata dal suo avversario, Fabio Puce.
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La serata è poi continuata con i sei match della “main card TBM International” tra atleti di fama internazionale, di cui tre i torinesi(Mathias Gallo Cassarino, Lucian Danilencu e Christian Zahe): il pluricampione mondiale Chingiz Allazov dall’Azerbaijan, il bielorusso Yuri Bessmertny, il francese neo campione del mondo WPMF Jimmy Vienot, il famosissimo campione thailandeseSudsakorn Sor Klimnee. Il primo match ha visto il beniamino di casa, Zahe, contro il francese Guillame Pascal. In un match corto, l’atleta torinese ha conquistato la vittoria per ko tecnico al termine della prima ripresa dopo aver serrato potenti colpi di braccia e due efficaci gomitate all’avversario. E’ andata male, invece, agli altri due atleti torinesi. Lucian Danilencu, fighter rumeno anche lui atleta della Thai Boxe Torino, si è arreso a Dragos Zubco dopo un match dall’altissimo tasso tecnico e molto spettacolare; nonostante il grandissimo calore del pubblico, Danilencu non è riuscito a sconfiggere il suo avversario perdendo il match per l’assegnazione della cintura WKN International Championship. Nel primi due rounds, infatti, Zubcoha messo più colpi a segno dell’avversario, e nonostante una buona terza ripresa per l’atleta torinese, il titolo mondiale è stato assegnato dai giudici all’atleta moldavo. Nel secondo match, invece, Mathias Gallo Cassarino, il torinese cresciuto in Thailandia, alla sua prima esperienza agonistica in Italia, è stato sconfitto dal giovane talento francese, Brice Delval. Nonostante l’atleta tornese sia riuscito a rispondere all’aggressività dell’avversario con calci efficaci e molto duri, il match è stato quasi sempre condotto dal francese che ha saputo annullare Cassarino con ginocchiate frontali e pugni girati. Al termine della quinta ripresa, una ginocchiata finale di Delval ha chiuso definitivamente il match a suo favore. Positiva comunque l’esperienza italiana del fighter torinese che ha combattuto fino all’ultimo colpo. Gli altri match hanno visto un dominio netto di Chingiz Allazov, che, nonostante le aspettative, dopo 1 minuto e 30 secondi ha messo ko il suo avversario Karim Allous; mentre l’ultimo incontro della serata è stato aggiudicato dal francese già campione del mondo, Jimmy Vienot, che ha superato solo alla terza ripresa il talento Sudsakorn Sor Klinmee, realizzando il suo sogno di bambino e cioè di sconfiggere il temibile campione thailandese. Con questo ultimo match, quasi alle due del mattino si è calato il sipario sull’ottava edizione di Thai Boxe Mania in uno stadio ancora gremito di pubblico e dove l’adrenalina e l’entusiasmo erano ancora tangibili. Al termine della manifestazione il padrino dell’evento si è concesso di commentare così il successo raggiunto: “Un altro grande risultato, frutto di un duro lavoro e del grande spettacolo offerto dai fighters. Lo spettacolo non finirà dopo questo week end. Il 27 maggio il PalaRuffini ospiterà “Thai Fight”, uno degli eventi più importanti della disciplina, nel quale si daranno battaglia tra i migliori fight provenienti dalla Thailandia, terra regina di questo sport”.
Sono stati numerosi gli atleti torinesi che hanno partecipato alla manifestazione.
Dalla palestra Thai Boxe Torino sono saliti sul ring Christian Zahe, Filippo Solheid, Michele Mastromatteo, Lucian Danilencu, Paolo Fiorio, Aaron Trezeguet, Alessandro Fillini e Jean Cicciu; per il Team Carvelli Christian Guiderdone; per la First Evolution’s Perla Bragagnolo; per il Greca Team Majorie Bausone; per il Franza Teammentre Isamael Zair e Maxim Radu; per il Muay Thai Club Torino ASD Ruben Sciortino e Rocco Castriotti; per la Boxe Chieri Andrei Racariu e Samuel Vidossich; ed, infine, per l’Argea MMA Giovanni Bagnasco.
Di seguito le schede tecniche di alcuni dei migliori atleti torinesi.
Michele Mastromatteo è originariamente di Vico del Gargano, ma si trasferisce a Torino per allenarsi con Omar Lannunziata per la palestra Sport Gym Torino. Il giovane fighter che combatte nella categoria -91 kg ha fatto parlare di sé lo scorso aprile in occasione del Gladiatrix Battle, dove si è aggiudicato un meritato titolo europeo muay thai per i pesi massimi, combattendo contro il francese Samuel Lobe Makembe. Torinese di adozione, Michele si è conquistato il pubblico di casa grazie anche alla spettacolare vittoria riportata sul moldavo Grosu Veaceslav durante Thai Boxe Mania 2015.
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Mathias Gallo Cassarino punto di riferimento nel mondo dell grande Muay Thai, l’atleta nato a Torino e trasferitosi all’età di 9 anni in Thailandia è divenuto famoso proprio là dove la tahibix è nata. Conosciuto come “Mathias 7 Muay Thai”, si allena al 7 Muay Thai Gym di Rayong in Thailandia. Divenuto punto di riferimento di questa disciplina, a soli 19 anni aveva già affrontato e sconfitto avversari di valore internazionale. Nel 2015 è secondo nel ranking mondiale WPMF. Medagli di bronzo IFMA nel 2009 e medaglia d’oro WMF nel 2010, nel 2012 vince il titolo di Revolution Austrailian Champion e l’anno successivo si aggiudica il titolo di Muay Thai International Champion e WPMF World Champion. Nel 2017 ha scelto Thai Boxe Mania per combattere per la prima volta in Italia e nella sua città d’origine.
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Paolo Fiorio ha uno storico di 55 combattimenti e 39 vittorie, di cui 22 KO e 1 pareggio. Da sempre appassionato di arti marziali e sport da combattimento, all’età di 16 anni decide di dedicarsi interamente alla thai boxe, entrando a far parte della palestra Thai Boxe Torino, sotto la guida di Carlo Barbuto. Il 28enne torinese, conosciuto anche con lo pseudonimo “Mani di pietra”, ha sempre dimostrato un carattere di ferro e una tenacia senza eguali che gli permettono di avere una grande resistenza al dolore.
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Aaron Trezeguet è un giovanissimo atleta della Thai Boxe Torino che, dall’anno scorso, ha dimostrato di essere un vero talento degli sport da combattimento. Contraddistinto da sangue freddo e una tecnica molto precisa, il fighter 16enne si è già aggiudicato a Marsiglia la coppa regionale Provence-Alpes Cote d’Azur di muay thai e altri riconoscimenti. Il giovane astro nascente non è nuovo al galà internazionale per il suo sorprendente esordio, proprio in occasione di Thai Boxe Mania 2016, dove ha messo KO il suo avversario.
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Christian Guiderdone, giovane atleta della palestra Il Dojo di Brandizzo e allenato dal maestro Armando Carvelli, è ormai un caposaldo nella squadra azzurra, dimostrando di poter dire la sua nelle più grandi manifestazioni in tutto il mondo. Già campione del mondo ISKA nel 2015, lo scorso maggio a Stoccarda si è imposto sul talento spagnolo riconfermando il titolo iridato ai Mondiali ISKA 2016 K-1, nella categoria -78kg. Per il ventitrenne piemontese seconda apparizione sul ring di Thai Boxe Mania, dove un anno fa si è imposto sul francese Jaouad Alami.
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Christian Zahe, atleta di casa, allenato dal pluricampione mondiale Carlo Barbuto per la Thai Boxe Torino, comincia la sua ascesa solo all’età di 24 anni, quando si appassiona casualmente agli sport da combattimento. Una passione che lo porta a disputare ben 69 match, di cui 43 vittorie e 7 pareggi e a ottenere un titolo mondiale WKN di K-1.Nel 2010, agli inizi della sua carriera sportiva, si aggiudica una sorprendente vittoria all’Iron Fighter a Pordenone, mettendo KO Mojahid Mohamed. Tantissime le sue presenze sui ring di tutto il mondo, dalla Thailandia – dove ha vissuto negli ultimi mesi, aggiudicandosi il prestigioso titolo iridato del Super Muay Thai 2016 – all’Italia, dove ha partecipato a numerosi galà internazionali come quello di Oktagon, nel 2015. Le presenze di Zahe a Thai Boxe Mania non sono passate inosservate: in occasione del galà internazionale organizzato dalla Barbuto Promotion, nel 2014 vince contro il francese Joris Bodoignet nella disciplina del Muay Thai, mentre nel 2016 conquista il match contro Chu Han.
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Lucian Danilencu, fighter rumeno trasferitosi in Italia da ormai 10 anni, combatte per la Thai Boxe Torino allenato dal pluricampione mondiale Carlo Barbuto ed è tornato sul ring di Thai Boxe Mania per la quinta volta. Con 56 match combattuti, Danilencu vanta un record di 34 vittorie di cui 18 per KO e 4 pareggi. Interessatosi agli sport da combattimento fin da piccolo, all’età di 15 anni inizia ad allenarsi per il K-1, disciplina che lo incoronerà una volta campione del mondo, campione europeo e campione nazionale. Lucian Danilencu, meglio anche conosciuto sul ring come “Lucifer”, è noto al pubblico del capoluogo piemontese per i suoi sorprendenti incontri vinti per KO, come per esempio l’edizione 2014 di Thai Boxe Mania dove si è aggiudicato la vittoria contro il giapponese Ryou Todaka e il duro scontro con il francese BIllel Messaoudi, in occasione del SuperKombat in the Cage nel 2015. Il fighter della Thai Boxe Torino è ora reduce da una sorprendente vittoria contro il suo connazionale Vlad Grigore al Superkombat World Grand Prix, disputatosi lo scorso agosto in Romania.
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Filippo Solheid, atleta torinese allenato dal pluricampione mondiale Carlo Barbuto, non è estraneo al pubblico di Thai Boxe Maniaessendo arrivato alla sua sesta partecipazione al galà internazionale. Conosciuto per la sua grande serietà e determinazione, il fighter della Thai Boxe Torino vanta una lunga esperienza negli sport da combattimento, registrando un record di 68 match di cui 43 vittorie e 8 pareggi. Il due volte campione italiano ha conquistato pubblico e popolarità, aggiudicandosi una coppa in occasione del galà di Oktagon, scontrandosi contro Fabio Di Marco, e numerose vittorie durante le passate edizioni di Thai Boxe Mania, ultima delle quali ha visto la sua incoronazione a campione europeo WKN. Filippo è un fighter in ascesa verso i più grandi talenti della sua disciplina e lo ha dimostrato negli scorsi anni vincendo due medaglie d’argento ai mondiali WMF e due medaglie d’argento in occasione degli europei WMF.
foto di Manuela Savini
Juve travolgente batte Inter 1-0
Allo Stadium nuova vittoria della Juventus che sconfigge 1-0 l’Inter allo Stadium nella 23/a giornata, I bianconeri consolidano il primato di 54 punti, sono 6 di vantaggio sul Napoli e 7 sulla Roma. I giallorossi ospiteranno la Fiorentina martedì a Firenze. Il big match ha visto fin dall’inizio un Dybala in forma con una girata al volo parata da Handanovic e con una traversa dalla distanza. L’Inter ha più volte dato filo da torcere a Buffon. La partita ha preso forma quando Cuadrado di destro segnando da fuori area non lascia speranze a Handanovic. Nella ripresa ha sempre dominato la Juve, mentre i neroazzurri hanno fatto fatica a riprendersi.
Solo un pareggio per il Toro. Ed è pasticcio rigori
Un altro pareggio per il Torino, è il quarto nelle ultime cinque partite. E’ infatti 1-1, contro l’Empoli. Segna il vantaggio Belotti al 10′ pt, ma gli replica nel recupero del primo tempo Pucciarelli. Benassi, è capitano di giornata del Torino: all’11 della ripresa si è fatto parare un rigore con Iago Falque, che toglie il penalty sul dischetto a Belotti. Quest’ultimo si infuria, poi Skorupski para il tiro. Benassi dice ai microfoni di Sky: “Ho visto che Andrea si e’ arrabbiato, questo dei rigori e’ un problema che abbiamo, non sappiamo chi deve calciare e in settimana bisogna chiarire. Si alternano i tre attaccanti, ma devono mettersi d’accordo o si dira’ prima chi deve calciare”
Laura Pranzo, 1995, nella disciplina dei 100 metri manichino pinne e torpedo, ha nuotato in 57”70, abbassando di 24 centesimi il precedente primato appartenuto alla francese Justine Weyders, e fissato a Milano lo scorso 30 aprile. Così un’atleta torinese ha stabilito un nuovo record del mondo, nel nuoto per salvamento, in occasione dei Campionati Italiani di categoria a Riccione. La Pranzo, tesserata del Centro Nuoto Nichelino e allenata da Alessandro Iuorio e Simone Berra, nella vasca lunga di Riccione, tre anni fa aveva stabilito un altro record mondiale, nei 100 manichino pinne. Altro record, italiano e piemontese, è stato segnato da Jacopo Musso della Rari Nantes Torino, classe 1993 e allenato da Stefano Foggetti: ha terminato la prova in 50”26, migliorando quindi di un centesimo il suo primato nazionale, conseguito a Roma lo scorso 3 luglio.
Si sono conclusi i test sulla pista spagnola di Jerez per Roberto Rolfo ed il Team Factory Vamag. Il pilota torinese correrà nel campionato Supersport per la stagione 2017 in sella alla MV Agusta del Team Factory Vamag. Sono stati due giorni in cui Rolfo è potuto risalire in sella dopo la lunga pausa invernale. Un test che ha portato subito ottime sensazioni in un team profondamente rinnovato dall’intervento di Vamag e del Team Manager Ghelfi. L’ambiente è carico ed è pronto alla “prova generale” che avverrà con i test in Australia. “Sono molto contento di lavorare con questo team e ringrazio Vamag e il team manager Ghelfi per l’opportunità – spiega Rolfo. – Siamo riusciti a lavorare con la giusta concentrazione lavorando anche sul bagnato che tornerà sicuramente utile. Jerez è davvero una bella pista per fare i test invernali.” Roberto Rolfo ha voluto anche ringraziare il team “Voglio ringraziare tutti i ragazzi che lavorano per permettermi di esprimermi al meglio… Sono davvero fantastici durante i test e sono davvero molto contento di lavorare con loro”.
MASSIMILIANO ALLEGRI: dichiara all’Ansa alla vigilia di Juventus-Inter: “Dybala sta crescendo, sta facendo cose importanti. Gli si chiede tanto e tutte le domeniche è sotto osservazione: è normale accada per i grandi calciatori. Ha le caratteristiche per vincere il Pallone d’oro”. Per l’asso argentino i club spagnoli blasonati sarebbero disposti a versare oltre 100 milioni di euro.
SINISA MIHAJLOVICH: “Noi non ci arrendiamo, cercheremo di agganciare qualcuna delle squadre che ci sono davanti. Vogliamo migliorare i difetti, sapendo che non si possono migliorare all’infinito, altrimenti tutti i giocatori sarebbero in Nazionale”. Queste le parole dell’allenatore granata alla vigilia della trasferta a Empoli.
(foto: il Torinese)
J Village, anche una scuola internazionale
Il J Village, l’avveniristica cittadella della Juventus che sta sorgendo accanto allo Stadium, sarà dotato anche di una scuola internazionale. In estate, infatti, verrà inaugurata la Wins, World International School, che ospiterà l’intero ciclo educativo dal kindergarten fino all’high school. Farà parte del campus per 700 studenti di 8.500 metri quadrati, che comprende 50 alloggi, oltre a piscina, palestra e auditorium. “La scuola – ha
spiegato all’Ansa l’ad della Juventus Aldo Mazzia – s’integra perfettamente nel progetto nato nel 2012 per riqualificare l’area della Continassa”. La scuola costerà 19,5 milioni, sostenuti dal fondo immobiliare che ha finanziato anche la costruzione del J Village. Lingua ufficiale sarà l’inglese. La consegna della avverrà in estate, mentre l’open day si terrà l’11 febbraio.
(foto: il Torinese)
La torinese Giada Russo, 19 anni, campionessa italiana senior nel 2015 e nel 2016, rappresenterà l’Italia alle Universiadi di Almaty in Kashakistan. La vedremo impegnata il 1° febbraio nel programma corto e il 2 febbraio in quello lungo. La incontriamo alla vigilia della partenza per Almaty per parlare con lei della sua carriera, dei suoi programmi, delle gare che la attendono e del suo legame con Torino.
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– Giada, la tua carriera di pattinatrice è iniziata e prosegue tuttora nella tua città: Torino. Ci racconti i tuoi esordi e i tuoi successi nazionali ed internazionali.
– Mi sono avvicinata al pattinaggio grazie ai miei genitori. Si sono conosciuti ad un corso di pattinaggio per adulti, si sono fidanzati e, poi, sposati. Era quasi destino che io mi dedicassi a questo sport. La mia prima insegnante è stata Claudia Masoero, che continua ad essere la mia allenatrice. Avevo quattro anni. L’anno successivo ho iniziato a lavorare anche con Edoardo De Bernardis. Ricordo un Tazzoli ancora all’aperto. Successivamente, ci siamo trasferiti a Torino Esposizioni e dal 2006, dopo le Olimpiadi, abbiamo potuto allenarci al Pala Vela, al Pala Tazzoli e al Pala Olimpico di Pinerolo. Ho vinto parecchie gare in tutte le categorie. Sono stata campionessa junior a Courmayeur nel 2012, terza a Milano nel 2013 all’esordio in categoria senior alle spalle di Carolina Kostner e di Valentina Marchei, campionessa italiana senior nel 2015 e nel 2016 e ancora terza quest’anno dietro a Carolina Kostner tornata alle gare e a Roberta Rodeghiero. Ho preso parte a due Campionati Europei e ai Giochi Olimpici della Gioventù Europea.
– Sei stata flower a Torino 2006, testimonial per il decennale delle Olimpiadi di Torino lo scorso anno e adesso ti vedremo alle Universiadi…
– Le Universiadi sono un appuntamento al quale tengo molto. Rappresentano la realizzazione del mio obiettivo di conciliare sport a livello agonistico e studio. Ho sempre frequentato con profitto la scuola, a costo di grandi sacrifici. Mi sono iscritta quest’anno a Scienze dell’Educazione e ho già dato un esame. Sogno di insegnare ai bambini delle scuole elementari e, naturalmente, vorrei diventare maestra di pattinaggio.
– Affronterai un’Universiade che, al contrario di edizioni passate, vede tra le 33 partecipanti campionesse di altissimo livello. I tuoi obiettivi.
– Queste Universiadi saranno una competizione incredibile, più difficile di un Europeo. Le atlete in gara saranno 33 e mi troverò a gareggiare contro l’ “armata russa”, composta dalla campionessa del mondo Elizaveta Tuktamysheva, da Alena Leonova e da Elena Radionova. Inoltre, ci saranno grandi pattinatrici europee e la mia connazionale Roberta Rodeghiero. Sarà una gara di altissimo livello. Io cercherò di pattinare come so, al meglio delle mie possibilità, di mettercela tutta senza pensare alle altre, poi attenderò le decisioni dei giudici con serenità e con la consapevolezza di essermi impegnata fino in fondo.
-Quali programmi porterai alle Universiadidi Almaty? Come sono nati?
– Porterò due programmi antitetici tra loro. Sono stati scelti e preparati con la mia allenatrice, Claudia Masoero e con il mio coreografo, Edoardo De Bernardis. Per il corto abbiamo deciso di scegliere una musica molto intensa, un requiem, “Memorial”, mentre per il programma libero pattino sull’Adagio di Mahler, un pezzo molto dolce. Anche i costumi sono totalmente differenti: quello del requiem è nero, cupo, quasi aggressivo, quello dell’adagio è rosa pallido, leggero, delicato.
– Ci parli del tuo gruppo allenatori all’Ice Club Torino e del rapporto che, anno dopo anno, si e’ creato tra voi?
– È un gruppo tutto torinese, a cominciare dai miei allenatori storici: Claudia Masoero e Edoardo De Bernardis e da Monica Farneti. A loro si sono aggiunti le abruzzesi Cristiana e Fabiana Di Natale e, da qualche mese, anche Oxana Kichenko del Bolshoj di Mosca. E’ un team molto unito e per me rappresenta una seconda famiglia.
– Giada e Torino: quanto è forte il legame con la tua città?
– Incredibilmente forte. Amo molto Torino e non ho mai pensato di lasciarla per andare ad allenarmi altrove. È la città nella quale sono nata, nella quale sono cresciuta, dove vive la mia famiglia, non potrei immaginare la mia vita altrove. Quando ho tempo esco con le amiche a fare shopping o semplicemente a passeggiare e a scoprire gli angoli più suggestivi di Torino. Questo è il mio mondo e sono felice di ritrovarlo ad attendermi al termine di ogni trasferta.
Barbara Castellaro