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Bianconeri da record: 95 punti in un anno

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La Juventus con la vittoria al Sant’Elia stabilisce l’ennesimo record assoluto: conquistati – nell’anno solare – 95 punti battendo quello precedente di 94 stabilito sempre dai bianconeri 

 

La Juventus, con l’anticipo vittorioso di ieri sera allo stadio Sant’Elia, per tre reti ad una, ha nuovamente stabilito l’ennesimo record riguardante il campionato italiano di serie A. I bianconeri hanno conquistato, nell’intero anno solare, ben 95 punti, battendo quello precedente di 94 che apparteneva sempre ai bianconeri sotto la guida di Antonio Conte. Una bella soddisfazione da parte di Massimiliano Allegri che può presentarsi con tutte le carte in regola per la sfida, tutta italiana, di Supercoppa contro il Napoli di lunedì prossimo. Diciamo subito che la Juventus ha portato a casa i tre punti con il minimo sforzo evitando il pericolo delle ammonizioni eccellenti che potevano in qualche modo falcidiare la squadra in vista dell’importante confronto di Doha. Così non è stato e i bianconeri potranno scendere in campo sgombri da ogni problema psicologico dedicandosi completamente alla supersfida contro la squadra di Benitez.

 

La pratica cagliaritana è stata espletata in pochi minuti, esattamente quindici, cancellando di fatto i due pareggi consecutivi con Fiorentina e Sampdoria. L’importante vittoria permette di mantenere matematicamente la testa della classifica per tutto il 2014. Clima abbastanza caldo al Sant’Elia con una tifoseria locale che non ha mai smesso di incitare la squadra di Zeman sebbene non si sia dimostrata all’altezza della situazione, almeno per quando riguarda i primi venti minuti di gioco. Cagliari disposto in campo con il 4-4-2 mentre la Juve adottava un 4-3-1-2. Via e goal dei bianconeri, precisamente al 3° minuto di gioco. Palla in mezzo all’area per Chiellini che la tirava addosso al portiere cagliaritano che non la tratteneva, tap-in di Tevez per il vantaggio.

 

Decima rete in campionato dell’Apache. Il Cagliari, punto nell’orgoglio, si rendeva pericoloso al 9° minuto: cross dal fondo di Ibarbo per Ekdal, deviazione volante verso l’angolo sinistro ma Buffon, distendendosi, parava sicuro. Al quarto d’ora, la Juve raddoppia. Palla alta proveniente dalla sinistra, la difesa rossoblu respingeva, raccolta da Vidal, che prendeva la mira e indovinava l’angolo più lontano. Juve 2 – Cagliari 0, squadre negli spogliatoi. All’inizio della ripresa arrivava il terzo goal bianconero. Difesa zemaniana mal disposta, in piena area di rigore si avventava sulla sfera Llorente che con una giravolta, eludendo tre difensori, poneva il pallone in fondo al sacco. Rossettini salvava la faccia e l’onore, insaccando di testa su uno svariane di Vidal ed Evra. La Vecchia Signora, subito dopo la partita, ha preso il volo per Dubai, sede della prossima partita che assegnerà la Supercoppa italiana. Se la sfida contro i partenopei risulterà vincente come i tifosi si attendono, saranno 7 le edizioni del trofeo vinte dai bianconeri, inutile aggiungere, record assoluto anche questo.

 

 Dario Barattin

Bianconeri primi in classifica per un anno intero

logo-juventusJuventus Cagliari 3-1

 

La Juventus di Massimiliano Allegri si conferma prima in classifica per un anno intero consecutivamente. Nuova performance eccellente per 3-1 a Cagliari  con i gol di Tevez, Vidal e Llorente. Per i bianconeri  il 22 dicembre la sfida è a Doha contro il Napoli per la Supercoppa italiana.

Toro Empoli 0-0 sotto la pioggia

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Ottenendo il pareggio, i granata raggiungono quota 14 punti, come l’Atalanta

 

Il Torino supera senza infamia e senza lode la difficile partita di Empoli che si chiude sullo 0-0. L’incontro, che non ha suscitato particolari emozioni, si è svolto sotto una fitta pioggia. Ottenendo il pareggio, i granata raggiungono quota 14 punti, come l’Atalanta. Jansson che ha sostituito lo squalificato Glik, è stato espulso sul finale per doppia ammonizione. Ora si attende l’agognata vittoria.

Mihajlovic ferma il record casalingo dei bianconeri

Juventus – Sampdoria finisce 1 a1

 

JUVE SAMPLa Juventus commette un passo falso in casa propria, il fortino che negli ultimi anni le ha permesso di conquistare tre scudetti consecutivi, gettando al vento una serie incredibile di occasioni da goal soprattutto nella prima mezz’ora di gioco. Si ferma così anche il record di venticinque vittorie consecutive tra le mura amiche. E’ stata una partita dai due volti come spesso accade alla Vecchia Signora. Da parte sua la Sampdoria commette l’ennesima impresa allo Stadium. Ricordiamo che rimane una delle tre squadre ad aver battuto i bianconeri in casa loro, successe lo scorso anno con i blucerchiati addirittura ridotti in 10, con doppietta-vittoria di Mauro Icardi prima di passare all’Inter. Inizio con il botto da parte dei bianconeri che incessantemente mettono sotto pressione gli uomini allenati da Sinisa Mihajlovic. Il bel gioco viene premiato dalla prima rete realizzata in bianconero da Patrice Evra che da un calcio d’angolo di Marchisio, con una sontuosa incornata, al 12° minuto, trafigge l’incolpevole Romero. Da registrare che nella formazione titolare imbastita da Allegri non figura Andrea Pirlo, lanciando in attacco l’inedita coppia Tevez-Morata.

 

La squadra del presidente Ferrero risponde con un classico 4-3-1-2, lasciando fuori Manolo Gabbiadini e rinforzando il centrocampo con Krsticic dietro Okaka e Eder. La superiorità juventina è schiacciante, con Paul Pogba una spanna sopra tutti, con giocate geniali e eleganti ma efficaci. E proprio ai danni di quest’ultimo, su lancio millimetrico di Bonucci da 50 metri, c’è da registrare un possibile fallo da rigore per chiara trattenuta con palla che finisce sugli spalti. Unico pallone giocabile da parte dei liguri, nei primi 45 minuti, un tiro piazzato per Gastaldello da calcio d’angolo respinto da Morata. La ripresa è di chiara marca blucerchiata e inaspettatamente la Samp perviene al pareggio proprio con quel Manolo Gabbiadini che per tutto il primo tempo se ne è rimasto seduto in panchina per volontà del proprio allenatore. Riprendendo un passaggio del solito Eder, l’attaccante scocca un diagonale a giro che si insacca alla destra di Buffon. Juve 1 – Sampdoria 1. Sempre lo stesso Gabbiadini, al 39° della ripresa, effettuava un nuovo tiro ad effetto, questa volta deviato con la schiena da Ogbonna, superlativa la parata-risposta del numero uno bianconero. Nel finale di partita Allegri getta nella mischia il giovane Coman, Llorente e Giovinco ma senza riuscire, questa volta, ad acciuffare la vittoria. Il peccato della Juventus è stato quello, come ormai capita sovente, di non aver saputo chiudere la partita nel primo tempo. Ultima annotazione, Vidal poteva essere espulso, graziato dall’arbitro Doveri, per un fallo da tergo non ritenuto da ammonizione. E ora la Roma è a –1 dai bianconeri.

  

 

Dario Barattin

 

Boccata d’ossigeno per i Granata

Copenaghen-Torino 1-5. E pensare che la partita era iniziata nel peggiore dei modi

 

Torino-CopenhagenFinalmente una boccata d’ossigeno. Il Toro ritrova la vittoria dopo un periodo difficile che si era apert con la sconfitta in casa contro il Sassuolo. E’ troppo presto per parlare di una vera guarigione, ma un 5-1, seppure con gli avversari in nove, e il conseguente passaggio della fase a gironi contribuiscono a ridare fiducia e serenità alla squadra. E pensare che la partita era iniziata nel peggiore dei modi, infatti dopo pochi minuti dal calcio d’inizio Gaston Silva sbaglia un retropassaggio consegnandolo direttamente all’attaccante avversario, Glik cerca di rimediare spazzando via, ma l’attaccante avversario devia il pallone che si infila sotto l’incrocio dei pali.

 

Per fortuna dopo il Toro si sveglia grazie all’estro di Josef Martinez che riporta il risultato in parità con un gran goal e un quarto d’ora dopo provoca la prima espulsione dei danesi. La seconda espulsione arriva al 40′ per un fallo in area di Zanka su Amauri che porta al rigore per i granata. Dal dischetto si presenta lo stesso Amauri che spiazza il portiere e regala il vantaggio alla squadra di Ventura. Nella ripresa il Toro dilaga con i goal di Martinez ( prima doppietta granata per il Vinotinto), Darmian e Gaston Silva. Potrebbe sembrare un paradosso, ma in una fredda notte danese la squadra di Ventura ritrova il calore dei suoi tifosi.Il Sogno europeo continua, ma ora i granata devono svegliarsi al più presto dall’incubo che stanno vivendo in campionato che li vede quartultimi in classifica a due punti dalla zona retrocessione.

 

Filippo Burdese

 

Juve qualificata agli ottavi di Champions: 0 – 0 con l’Atletico di Madrid

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La Vecchia Signora si è accontentata del pareggio che le ha permesso di accedere agli ottavi di finale della prestigiosa rassegna europea sebbene al secondo posto del girone. Suggestiva la coreografia dei tifosi dello Juventus Stadium

 

La Juventus accede agli ottavi di finale di Champions League dopo aver pareggiato con i vice campioni d’Europa sul terreno di casa per 0 a 0. E’ stata una partita dai due volti. Nel primo tempo i bianconeri, scesi in campo con la formazione tipo – eccetto la presenza di Marchisio, colpito da un attacco influenzale in mattinata – ha cercato in tutti i modi di mettere in difficoltà i colchoneros senza ottenere grandi risultati. Nel secondo tempo, vista la buona guardia da parte degli spagnoli, la Vecchia Signora si è accontentata del pareggio che le ha permesso di accedere agli ottavi di finale della prestigiosa rassegna europea sebbene al secondo posto del girone. Suggestiva la coreografia dei tifosi dello Juventus Stadium che hanno accolto la squadra come l’occasione imponeva. Un enorme tricolore capeggiava in tribuna e curva Nord mentre davanti alla tribuna stampa batteva un grande cuore giallo su sfondo bianconero.

 

Per terminare lo spettacolo, in tribuna e curva Ovest venivano esposte bande verticali bianche e nere. La serata, da un punto di vista meteorologico, considerato il periodo invernale, è stata abbastanza tiepida, riscaldata dalla tifoseria che ha incitato i propri beniamini fin dall’inizio della gara. Ma è la squadra allenata da Simeone che si produceva nel primo vero affondo, precisamente al settimo minuto di gioco, con Koke che obbligava Buffon ad una difficile parata in tuffo che salvava la rete bianconera. E’ questa l’azione più pericolosa che fa il pari verso la fine della prima frazione di gioco con un altro tiro di Suarez neutralizzato dal Gigi nazionale. Di contro la Juve ha creato un paio di situazioni pericolose su cross e con due calci di punizione del solito Pirlo che, rea la distanza non regolamentare della barriera, non hanno prodotto l’effetto sperato. La seconda parte dell’incontro è durata solamente una ventina di minuti allorquando entrambe le squadre, resesi conto che tutto sommato il pareggio andava bene per entrambe, si è assistito a molti fraseggi a centrocampo e nulla più.

 

Da registrare un palo direttamente su calcio d’angolo colpito da Gabi ma Buffon era sulla traiettoria del pallone e un paio di tiri, uno di Vidal, l’altro di Pogba, non trattenuti da Moyà ma risolti dai propri compagni di reparto. Nella sostanza l’incontro è tutto qui. Non ci sono stati cambi sia da una parte che dall’altra. A concludere la serata i canti di gioia delle tifoserie. La Juve non è riuscita a sconfiggere l’Atletico per 2 a 0, che le avrebbe consentito di acciuffare il primo posto del girone, riservandoci l’impresa per il prossimo mese di marzo, quando conoscerà il nome del prossimo avversario che molto probabilmente sarà degno del suo blasone.    

Dario Barattin

 

 

                                                                                                                     

Juventus – Atletico Madrid: le pagelle

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La Juve non si fa sorprendere e, pur senza rendersi mai davvero pericolosa, taglia un pass per gli ottavi. Da sottolinearsi i fischi del publico nel finale, i tifosi non avranno apprezzato l’atteggiamento remissivo dei bianconeri che, negli ultimi venti minuti, smettono di crederci e non si scoprono mai. In ogni caso, il ranking italiano sorride: che il periodo di crisi sia passato?

 

Buffon 6,5 compie un miracolo al 6′ minuto su un tiro pericolosissimo di Koke, per il resto della partita è sicuro nelle uscite e dà sicurezza alla retroguardia bianconera;

 

Lichtsteiner 6  tanta corsa per il terzino svizzero, ma poca lucidità quando si tratta di fare il cross decisivo;

 

Chiellini 6 gestisce con grande personalità la difesa ed è molto concentrato sui corner dei “Colchoneros”, vero pericolo per la difesa bianconera considerando i grandi saltatori di Simeone. Cala nel finale;

 

Bonucci 6 un suo errore al 6′ minuto rischia di compromettere la partita, ma Buffon si fa trovare pronto, con il passare dei minuti acquista sicurezza, trova la giusta concentrazione e aiuta Pirlo a impostare;

 

Evra 4.5  sbaglia molti appoggi e non sembra sicuro nella maggior parte delle giocate, acquistato per dare ai bianconeri un giocatore dalla grande esperienza internazionale, il francese a volte diventa più un problema che una risorsa;

 

Pereyra 7 messo in campo titolare all’ultima ora per un attacco influenzale di Marchisio, si muove bene ed è molto utile in fase d’interdizione;

 

Vidal 5,5 si prende un’ammonizione per interrompere un contropiede dell’Atletico e nei minuti finali del primo tempo rischia più volte di rimediare il secondo cartellino in modo ingenuo. Nel secondo tempo è più responsabile e al 55′ va vicino al goal con un tiro preciso da fuori area, ma Moya chiude i battenti;

 

Pogba 6,5 si vede poco nel primo tempo, ma nella ripresa torna in sè e si rende pericoloso in più di un’occasione; 

 

Pirlo 7 Solita classe, soliti lanci, solite punizioni. Manca forse di cattiveria in più di un occasione;

 

Llorente 6 gli arrivano tanti cross, ma pochi davvero buoni. Per il resto, tante sportellate e sponde;

 

Tevez 6 parte molto bene nel primo tempo, nel secondo fatica a farsi notare, colpa anche del lavoro in copertura che lo costringe a giocare lontano dall’area di rigore;

 

All. Allegri 6 missione compiuta, sebbene i suoi abbiano faticato a costruire gioco per tutta la partita. Si conferma il solito totem nel passaggio dei gironi.

 

Filippo Burdese

Dopo lo 0 – 0 a Firenze la Juve attende l’Atletico

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Diciamolo subito, non è stata una bella partita. L’anticipo della quattordicesima giornata di serie A non ha riservato grandi emozioni tanto meno grosse sorprese

 

La Juventus vista venerdì sera all’Artemio Franchi di Firenze è stata una squadra che aveva già la testa al delicatissimo scontro che la vedrà impegnata domani, martedì 9 dicembre, allo Juventus Stadium. Diciamolo subito, non è stata una bella partita. L’anticipo della quattordicesima giornata di serie A non ha riservato grandi emozioni tanto meno grosse sorprese. Da una parte, la squadra di casa, la Fiorentina, ben allenata e messa ottimamente in campo da Vincenzo Montella, dall’altra i Campioni d’Italia in carica che hanno rinunciato ad alcuni titolari rispetto alla solita formazione titolare. Viola e bianconeri hanno dato vita ad una partita combattuta per tutti i novanta minuti di gioco senza impensierire più di tanto i due portieri.

 

Veniamo alle azioni più importanti del match. A inizio del secondo tempo l’intervento più difficile per Neto, portiere della Viola che è riuscito a neutralizzare un diagonale insidioso di Evra. Al 68° minuto di gioco la parata più difficile per Buffon, costretto a volare per deviare in corner il gran destro da fuori area di Cuadrado. In parità anche gli episodi contestati: viola che reclamano il penalty nel primo tempo per un fallo di mano in area di Chiellini e bianconeri che replicano allo scadere per un fallo di mani in area di Pizarro. Per dovere di cronaca è sembrato più eclatante il secondo episodio rispetto al primo. Da registrare che si è sentita molto l’assenza di Stefan Lichtsteiner che come tutti i giocatori importanti, si fa notare soprattutto quando non c’è rispetto a quando gioca. Un monito per la stessa Juventus che non riesce a chiudere per il rinnovo del contratto per il giocatore svizzero.

 

Pare che la distanza, per giungere ad un accordo tra le parti, sia ancora piuttosto lontano oltre che il giocatore elvetico abbia numerose richieste vedasi Premier League. Ennesima conferma, per il giovane Coman, che ha dimostrato ancora una volta, partendo da titolare, di sapere reggere il confronto anche con attaccanti più esperti di lui. In alcune azioni è sembrato essere irraggiungibile dal suo marcatore. Un giocatore di sicuro avvenire e in casa bianconera già si fregano le mani.

 

Dario Barattin

 

 

 

                                                                                                                    

I Granata pareggiano col Palermo: 2-2

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Purtroppo al Toro manca ancora una vittoria

 

I Granata sono stati per ben  due volte in svantaggio nella partita contro il Palermo, ma alla fine hanno pareggiato 2-2 all’Olimpico. All’inizio il vantaggio della squadra siciliana è stato appannaggio di Rigoni, ma il gol del venezuelano Martinez, il primo della stagione, ha riportato la parità. Dybala ha raddoppiato alla fine del primo tempo. La squadra di ventura si risveglia nel secondo tempo ed è di Glik il colpo di testa del  pareggio finale di 2-2. Purtroppo al Toro manca ancora una rincuorante e stimolante vittoria.

Top 11 del derby

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Una stracittadina che si è rivelata combattutissima

 

La Juve vince, all’ultimo secondo, una stracittadina che si è rivelata combattutissima con il Toro che è andato persino vicino al vantaggio in più di un’occasione. I granata, grazie a un’azione da urlo di Bruno Peres sfatano la maledizione del goal nel derby che mancava da quasi 13 anni, ma alla fine i bianconeri passano grazie a una prodezza da 30 metri dell’immenso Andrea Pirlo. Ora i bianconeri si godono la vittoria e mantengono il vantaggio di 3 punti sulla Roma seconda e vittoriosa nel posticipo contro l’Inter di Mancini. I granata invece rimangono nelle zone basse della classifica a quota 12 punti, ma con la consapevolezza che, giocando sempre come ieri, la scalata non è impossibile.

 

Storari 6: pochi interventi, ma si mostra sempre molto sicuro sostituendo nel migliore dei modi Buffon;

 

Moretti 7: sicuro e esperto, dalle sue parti passano a turno Vidal, Tevez e Pogba, ma nessuno dei tre riesce a superarlo;

 

Chiellini 7: combatte e risolve le innumerevoli disattenzioni di Evra, le sue chiusure sono sempre decisive;

 

Maksimovic 6,5: marca molto bene Tevez e mette in mostra tutta la sua qualità quando esce palla al piede;

 

Darmian 7: solita grande partita da parte del gioiellino granata, le sue incursioni sono una costante spina nel fianco per la difesa bianconera e quando torna a difendere è un incubo per Lichtsteiner;

 

Bruno Peres 8,5: un goal incredibile, per bellezza e importanza simbolica, merita un voto incredibile. Entra nella storia del Toro, è il più pericoloso dei suoi e dalle sue parti Pogba non riesce quasi mai a passare;

 

Pogba 6,5: solito spettacolo quando ha palla tra i piedi, meno incisivo del solito, ma si deve inventare terzino per sopperire alla pessima prestazione del connazionale Evra;

 

Gazzi 6,5: un instancabile combattente e una sicurezza per il centrocampo granata. Meriterebbe anche un voto in più, ma un suo passaggio sbagliato stava per regalare il 2-1 ai bianconeri prima del dovuto;

 

Pirlo 8,5: stesso discorso fatto per Bruno Peres, ma più che la bellezza, in questo caso, è da premiare l’importanza del goal che, a un secondo dalla fine e con la Juve in dieci, regala ai bianconeri il derby della Mole;

 

Tevez 6: è meno brillante rispetto al solito, ma corre molto per cercare di scardinare la difesa granata;

 

Amauri 6,5: tante sponde interessanti mischiate alla solita cattiveria agonistica che lo contraddistingue;

 

All. Ventura 7: mette in campo una squadra che fa pensare più volte alla Juve all’incubo di una sconfitta in casa nel derby. Il gesto verso il tifoso torinista a fine partita è brutto, ma si scusa e fa capire che l’ha fatto solo per difendere i suoi giocatori, Benassi in particolare;

 

All. Allegri 7: la sua squadra è meno in palla del solito, ma quando rimane in dieci ha il coraggio di continuare ad attaccare e il risultato gli darà ragione;

 

Arbitro Orsato 7: riesce a far valere la sua autorità anche attraverso il colloquio con i giocatori e non sbaglia praticamente niente.

 

Filippo Burdese