


Molte le società sportive partecipanti, provenienti da Torino, Milano, Sondrio, Piacenza, Genova, Biella, Novara, per un totale di circa 500 atleti, dagli 8 anni in poi, dalle categorie esordienti fino alle categorie master. I ragazzi dello Sport Club si sono classificati al primo posto, conquistando complessivamente 44 medaglie (16 ori, 13 argenti, 15 bronzi) per un totale di 4012 punti, a differenza dei 2285 dell’ Euroteam Torino e i 1850 dell’ ASD Calipso di Piacenza, classificate rispettivamente seconda e terza . Hanno gareggiato le categorie esordienti al mattino, capitanate dai tecnici Alberto Ferrari , Lavinia Corapi e Massimo Didio, conquistando 25 medaglie. I più grandi guidati dal tecnico Denis Ciampa, hanno completato la giornata trionfale conquistando altre 19 medaglie. «Grande merito ai nostri atleti e allo staff per l’ impegno e la serietà che mettono ogni giorno negli allenamenti – afferma Mario Corrado Amministratore dello Sport Club Venaria – Complimenti anche agli istruttori della Scuola Nuoto dello Sport Club Venaria, che costituisce il serbatoio dal quale poi vengono selezionati i giovani talenti, e alla struttura in genere, gestita con attenzione e professionalità rare nel settore». Domenica 22 aprile scorso la prima vittoria a Torino, lo scorso anno secondi, due anni fa, all’esordio, sesti. Conquiste che, passo dopo passo , hanno reso grande il giovane team sportivo. Afferma l’ assessore allo Sport della Città di Venaria Reale, Antonella d’Afflitto «Siamo orgogliosi della squadra del nuoto pinnato che al suo primo importante esordio ha conquistato questo meritato risultato, che con le sue atlete e atleti rappresenta l’animo sportivo della nostra città».
VB
Per Massimiliano Allegri, che parla all’Ansa dopo la sconfitta in casa, la partita persa 1-0 con il Napoli è stata “bruttissima, zero tiri in porta. Abbiamo avuto difficoltà, ma si poteva e doveva chiuderla sul pari”. Secondo il ct bianconero il Napoli “ha fatto quello che doveva e ha tenuto più palla: hanno dei meriti. Ma siamo ancora in testa, abbiamo due partite in casa e due fuori, ora per noi la partita decisiva sarà quella di sabato a Milano”, quando la Juve sarà impegnata con l’Inter.
(foto: Claudio Beneddetto www.fotoegrafico.net)
L’Atalanta batte il Torino 2-1 e per i Granata si allontana l’Europa. Per infortuni e squalifiche, la squadra di Mazzarri, va detto, era decisamente ridimensionata. Dopo un dignitoso primo tempo, al gol di Freuler replica Ljajic, ma ecco il raddoppio di Gosens. Nelle ultime 4 giornate bisognerà già pensare alla prossima stagione con rinnovato entusiasmo.
Chiara Pellacani, Vladimir Barbu, Giovanni Tocci e Andrea Chiarabini sono i campioni italiani della terza e ultima giornata del Campionato Italiano Assoluto Indoor Open di tuffi, conclusosi nel pomeriggio alla piscina Monumentale di Torino. I primi due si sono aggiudicati il titolo tricolore dalla piattaforma, Tocci e Chiarabini hanno invece vinto l’oro nel trampolino 3 metri sincro. Chiara Pellacani, romana classe 2002 tesserata per la MR Sport Fratelli Marconi, ha vinto con 253,50 punti davanti a Maia Biginelli (Fiamme Oro Roma, 231,05) e Silvia Murianni (Carlo Dibiasi/MR Sport F.lli Marconi, 216,85). Vladimir Barbu, trentino di Cles classe 1998 e tesserato per Carabinieri e Bolzano Nuoto, ha ottenuto 409,30 punti e si è imposto su Riccardo Giovannini (Fiamme Oro Roma, 353,65) e Mattia Placidi (Fiamme Rosse/Carlo Di Biasi, 336,35). Nel sincro Tocci (Esercito/Cosenza Nuoto) e Chiarabini (Fiamme Oro/CC Aniene) hanno totalizzato 399,27 punti, vincendo in volata la sfida con Lorenzo Marsaglia (Marina Militare/CC Aniene) e Tommaso Rinaldi (Marina Militare/MR Sport F.lli Marconi), argento con 395,43 punti. Il bronzo è andato a Francesco Porco (Fiamme Oro Roma/Cosenza Nuoto) e Andrea Cosoli (Carlo Dibiasi), sul terzo gradino del podio con 351 punti netti.
Assente nella piattaforma femminile l’azzurra e campionessa in carica Noemi Batki fermata da un leggero infortunio al polso. Ne ha approfittato la giovane Chiara Pellacani, argento un anno fa qui a Torino, conducendo una gara regolare e senza particolari errori, scalando la vetta della classifica grazie all’elevato coefficiente degli ultimi due tuffi: il triplo e mezzo ritornato raggruppato e il doppio e mezzo indietro carpiato con un avvitamento e mezzo. Alle sue spalle Maia Biginelli, classe 2003, e Silvia Murianni, prima al termine delle qualifiche del mattino. Da segnalare la qualificazione in finale di Matilde Borello, atleta torinese classe 2002 portacolori della Blu 2006, giunta poi all’ottavo posto.
Gara avvincente nel sincro, dove Giovanni Tocci ha completato il personale tris di titoli in questa edizione degli Assoluti (dopo l’oro nelle due gare individuali dal trampolino), questa volta in coppia con l’altro azzurro Andrea Chiarabini, con cui non gareggiava da più di un anno. La finale è stata un testa a testa con Marsaglia e Rinaldi, avanti fino al quinto tuffo e superati all’ultimo grazie a un salto perfetto dei primi due nel quadruplo e mezzo avanti raggruppato. Per i vincitori da segnalare anche il buon triplo e mezzo ritornato carpiato – quarto tuffo – decisivo per tornare a contatto dei più diretti avversari.
Nell’ultima gara della giornata Vladimir Barbu ha confermato il titolo conquistato alla Monumentale l’anno scorso. Ha condotto la finale fin dall’inizio e soltanto una piccola imprecisione negli ultimi due tuffi non gli ha permesso di superare i 412,65 punti con cui aveva concluso al primo posto le qualifiche della mattinata. Secondo Riccardo Giovannini, classe 2003, che ha approfittato di due errori di Mattia Placidi per salire sul secondo gradino del podio. Assente il piemontesi Eduard Timbretti Gugiu, fermato da un problema alla schiena.
Nella classifica per società ha chiuso al primo posto il Gruppo Sportivo Fiamme Oro Roma (150), seguito da MR Sport Fratelli Marconi (132) e Cosenza Nuoto (129,50). “Archiviamo con soddisfazione anche questa edizione dei Campionati Italiani Assoluti” dichiara Gianluca Albonico, Presidente FIN Piemonte e Valle d’Aosta, “una bella edizione sia per quanto riguarda le gare sia per quanto riguarda la partecipazione di pubblico, una costante qui alla Monumentale. È sempre piacevole ospitare i tuffi a Torino, per il rapporto che c’è con la disciplina e con le persone che la praticano e la vivono”.
Le finali dell’ultima giornata saranno trasmesse in differita domani alle 17 su Rai Sport + HD.
Si è conclusa la prima giornata del Campionato Italiano Assoluto Open di tuffi e alla piscina Monumentale hanno brillato Elena Bertocchi e Giovanni Tocci, entrambi classe 1994, tesserati per l’Esercito e, rispettivamente, per Canottieri Milano e per Cosenza Nuoto. I due azzurri, bronzo iridato dal metro ai Mondiali di Budapest del 2017, sono saliti sul primo gradino del podio al termine delle rispettive finali. Elena Bertocchi ha vinto la gara dal trampolino 3 metri, con 301,30 punti davanti a Laura Bilotta (Fiamme Oro/Cosenza Nuoto) e Chiara Pellacani (MR Sport Fratelli Marconi), argento e bronzo con 255,60 e 243,25 punti. Giovanni Tocci ha invece chiuso con 417,85 punti, precedendo Lorenzo Marsaglia (Marina Militare/CC Aniene) e Francesco Porco (Fiamme Oro/Cosenza Nutoto), secondo e terzo con gli score di 391,75 e 355,15.
Elena Bertocchi ha condotto una gara solida e senza errori, facendo la differenza con gli ultimi due tuffi – doppio salto mortale e mezzo rispettivamente rovesciato carpiato e ritornato raggruppato – nei quali ha raccolto parecchi 7,5. Buona partenza di gara sia per Laura Bilotta, prima nelle qualifiche del mattino, sia per Chiara Pellacani, in testa dopo due tuffi. Quest’ultima, atleta laziale classe 2002 e campionessa europea Junior di specialità nel 2017, ha poi commesso un errore nel suo terzo salto (il triplo e mezzo avanti carpiato) mentre la campionessa europea Junior del 2014 ha perso terreno nel quarto (doppio e mezzo rovesciato carpiato).
La Bertocchi, campionessa europea nel 2017 a Kiev e recentemente prima ai Campionati Open ucraini disputati proprio a Kiev, si è detta contenta per la prestazione e per essere nuovamente a Torino, “città appassionata di tuffi”. Nell’ultima gara della giornata – il trampolino 3 metri sincro – ha poi conquistato un’altra medaglia d’oro in coppia con Chiara Pellacani (268,29). Le due azzurre, alla prima stagione insieme nel sincro, hanno preceduto sul podio Laura Anna Granelli e Elettra Neroni (237,42), argento, Lucia Zebochin e Giulia Rogantin (230,34), bronzo.
Più incerta la gara maschile dal metro, vinta da Giovanni Tocci autore di un’ottima prova eccezion fatta per il quarto tuffo, ben eseguito ma macchiato da una penalità per aver interrotto il presalto. Terzo dopo quell’errore, il vicecampione europeo di Londra 2016 ha cambiato marcia negli ultimi due salti – il triplo e mezzo avanti raggruppato e il doppio e mezzo ritornato raggruppato – ottenendo vari 9 e 8,5 e conquistando la vetta della classifica.
“Sono contento per il titolo e perché ho buone sensazioni nonostante sia solo l’inizio della stagione” ha dichiarato il vincitore, “questo mi fa ben sperare in vista delle prossime gare internazionali, in particolare gli Europei (Edimburgo, 6-12 agosto)”. Alle sue spalle Francesco Marsaglia, secondo anche nelle qualifiche dietro Tocci; terzo Francesco Porco, che nella volata finale ha avuto la meglio su Adriano Rusla Cristofori e Gabriele Auber, a lungo sul podio virtuale della gara.
Gli Assoluti di tuffi proseguono con le gare dal trampolino 1 metro femminile e 3 metri maschile e con la piattaforma sincro maschile e femminile. Come oggi le finali saranno trasmesse in diretta su Rai Sport + HD a partire dalle 17.
Mandzukic e Pjanic hanno preso parte oggi a Vinovo all’allenamento in gruppo, con una temperatura vicina a 30 gradi. Dunque l’attaccante croato e il centrocampista bosniaco potrebbero essere disponibili per lo scontro-scudetto di domenica con il Napoli. Allegri ha puntato soprattutto sulla tattica e domani alle 12 terrà la sua conferenza stampa.
“Sentieri” progetto di valorizzazione del territorio. Vistaterra e Ivrea Canoa Club aprono il primo Percorso d’Acqua
Giovedì 19 aprile, nell’ambito della conferenza stampa organizzata dall’Associazione Proteina, Hosting Organizing Committee ICF Canoe Slalom Junior & Under 23 World Champioship, Vistaterra eIvrea Canoa Club ha illustrato l’apertura del Percorso dell’Acqua, primo itinerario di soft rafting sulla Dora Baltea che consentirà di scoprire da un punto di vista inusuale la straordinaria ricchezza di biodiversità e paesaggistica dell’anfiteatro morenico della Serra d’Ivrea, nel Canavese.
Scoprire la bellezza in armonia con il territorio
Il Percorso dell’Acqua rientra nella più vasta iniziativa “Sentieri” voluto da Vistaterra, innovativo progetto di valorizzazione sostenibile delle eccellenze turistiche, enogastronomiche, culturali e agricole del Canavese.
Vistaterra, infatti, ha coinvolto partner pubblici e privati sul territorio nell’individuazione, mappatura e organizzazione di una rosa di itinerari di terra, di acqua e di aria che attraversano l’anfiteatro morenico, snodandosi tra ville gentilizie, castelli, cascine, chiese romaniche, boschi e torbiere. Ognuno dei percorsi in bicicletta, a piedi, in carrozza e in gommone offre ai visitatori l’opportunità di esplorare, conoscere e gustare la varietà di aree naturali e monumentali, attività caratteristiche e stili di vita di quest’angolo incantato del Piemonte.
Tratto comune dei percorsi è la volontà di rendere fruibili 365 giorni l’anno luoghi, incontri ed esperienze in armonia e nel rispetto del territorio e delle persone, lontano dalla frettolosità del “turismo di consumo”.
Soft rafting sulla Dora Baltea
Il Percorso dell’Acqua, promosso in collaborazione con Ivrea Canoa Club, è un itinerario in gommone da raftingche seguirà il corso della Dora Baltea per circa 5 km dall’altezza di Montalto Dora allo Stadio della Canoa di Ivrea.
L’itinerario fluviale proporrà, con un soft rafting privo di particolari passaggi critici, un punto di vista diverso e stimolante sul territorio, permettendo di comprendere il significato autentico della Dora Baltea per l’anfiteatro morenico di Ivrea. L’affluente del Po, infatti, è innanzitutto uno dei luoghi in cui la naturalità e la biodiversità trovano la massima espressione. Durante la discesa del fiume, inoltre, una guida a bordo del gommone racconterà i segreti del territorio.
Il percorso incrocerà i primi segni di civiltà costeggiando le mura del Castello di Banchette per poi fare ingresso nelLungo Dora di Ivrea, salotto en plein air della cittadina. Superata la gola del Ponte Vecchio, il Percorso dell’Acqua si concluderà con l’approdo presso la sede dell’Ivrea Canoa Club.
Inaugurazione in grande stile
L’inaugurazione ufficiale del Percorso dell’Acqua avverrà sabato 28 aprile in concomitanza con l’ICF Canoe Slalom Ranking Race, Test Event dei Campionati del Mondo di Canoa in programma a Ivrea. Per l’occasione sono stati previsti più turni, con un massimo di 20 partecipanti ciascuno, dalle ore 10.30 alle ore 15.00. Il punto di ritrovo sarà presso lo Stadio della Canoa, in via Dora Baltea 1/d a Ivrea. L’abbigliamento consigliato è quello sportivo per una normale sessione di jogging. È opportuno, tuttavia, portare il cambio d’abito per il post-attività.
Il costo per la partecipazione al Percorso dell’Acqua è di 30 euro a persona per adulti e adolescenti dai 14 anni in su. I bambini sotto i sei anni d’età hanno accesso gratuito, mentre dai 6 ai 13 anni la tariffa è scontata del 50%.
Le prenotazioni per il percorso inaugurale dovranno pervenire entro martedì 24 aprile all’indirizzo di posta elettronica info@vistaterra.it o telefonando al numero 0125 19 371.
Domenica 22 aprile si corre la gara organizzata dal Gs Alpi nel segno dell’unione tra i due comuni
La grande attesa sta per volgere al termine: domenica 22 aprile si svolgerà la Granfondo Internazionale Alassio-Laigueglia, la prima gara della stagione 2018 organizzata dal Gs Alpi. E’ stato un inverno molto difficile, con i due rinvii per maltempo della Granfondo Internazionale di Laigueglia che hanno condizionato il calendario fino all’importante decisione di unire le due manifestazioni, al fine di poter creare un’unica grande festa e una grande sinergia tra i due comuni, quello di Alassio e di Laigueglia, che da sempre puntano sul ciclismo come strumento di visibilità per il territorio. La Granfondo Internazionale Alassio-Laigueglia accenderà la propria miccia sabato 21 aprile, quando in piazza Partigiani ad Alassio verrà aperto il villaggio expo e la zona di ritiro dei pacchi e numeri di gara. Ad Alassio ci sarà quindi tutta la logistica: la partenza della Granfondo avverrà invece a Laigueglia, in in Corso Badarò. Subito dopo il via, i partecipanti affronteranno il classico tracciato della Granfondo di Alassio, che si concluderà in salita, sul Santuario della Madonna della Guardia. Il tracciato misura 105 km per 2046 metri di dislivello. Un importante occhio di riguardo sarà rivolto verso la sicurezza, in quanto sul percorso ci saranno 150 volontari e la chiusura al traffico sarà garantita anche dalle forze dell’ordine, oltre che dalle scorte tecniche che saranno al seguito. Le strade saranno aperte solo ai ciclisti per più di un’ora. Dopo la gara, il Gs Alpi allestirà un parco chiuso ad Alassio, all’interno del quale sarà possibile parcheggiare le proprie biciclette e tenerle custodite con un lucchetto, che verrà dato in dotazione dal comitato organizzatore. Grazie a questa misura di sicurezza, i partecipanti potranno tranquillamente fare la doccia, partecipare al pasta party e visitare la città di Alassio.
Per tutte le ulteriori informazioni è possibile visitare il sitowww.granfondoalassio.it
Purtroppo anche questa volta si deve parlare di sconfitta, ma si poteva parlare anche di vittoria se negli ultimi secondi fosse andata bene l’ultima azione. E forse i tifosi “del tipo” che ci sono solo quando si vince sarebbero tristi di non poter dire “…io l’avevo detto” o “… io lo sapevo”
In realtà la partita è stata giocata molto stranamente, come ormai consuetudine nel campionato italiano nazionale di basket, ad onde. Inizio di Torino, ritorno di Bologna, riparte Bologna, insegue Torino, sbaglia clamorosamente Bologna e ancor più clamorosamente Torino e vince Bologna. In mezzo: tanta confusione. Nel gioco ovviamente, ma anche nelle facce dei giocatori e nell’umore dei tifosi, che prima spingono, poi si spengono, poi rivivono ed infine calano nella notte della sconfitta triste. E’ difficile dire cosa pensa la curva, anche se c’è chi dice che vuol mollare (ma non lo farà… speriamo e crediamo) e chi sostiene a spada tratta i colori gialloblù e probabilmente hanno entrambi non dico ragione ma delle buone ragioni. I giocatori a volte si estraniano e sembrano spenti (forse alcuni lo sono, ma la speranza è forse ancora viva per i playoff) fantasticando che, anche se si riaccendessero, non sia troppo tardi. Ma ciò che inquieta è un senso di impotenza che esce talvolta quando in realtà questa squadra con un pochino (ma poco poco) di aggressività (sportiva) e intensità in attacco e senza paura su entrambi i lati potrebbe dimostrare ciò che già tempo fa aveva dimostrato: essere un’ottima squadra.In questa società in cui viviamo, dove nessuno ricorda il passato, dove si brucia il presente e del futuro non ci si interessa, è difficile far presa su valori che non diciamo antichi, ma “anziani” sembrano proprio esserlo.
In un post-finale di partita dove c’è chi contesta solo per sfogarsi e dimentica completamente, se mai l’avesse avuta, l’educazione insultando una donna che lo contraddice (quanta maleducazione regna intorno a noi) si nota solo una cosa: tanta insensibilità tecnica e sportiva da parte di tanti. Il rispetto e l’amicizia sono una splendida cosa: la partita finisce al suono della sirena e quindi tutto diventa non più arena e sangue ma splendido terzo tempo sportivo. Un tempo si diceva che se non piace un prodotto basta non comprarlo più, ma lo sport e le squadre non sono un prodotto. Però, colpire solo quando si ritiene di aver subito un torto non è corretto. Bisogna anche ringraziare chi ti permette di essere arrivato fin qua, con limiti e meriti come chiunque altro.Perdere, anche perdere male nello sport “ci sta”. L’esperienza potrebbe essere l’unica regola da seguire per non ripetere errori o cercare strade diverse per salire ulteriormente di livello. Questa squadra ha regalato l’unica gioia da sempre nello sport cestistico torinese nazionale ed è possibile che molti siano saliti sul carro dei vincitori solo per non stare a piedi. Però, adesso che la situazione è complicata, non è corretto dimenticarsi tutto, troppo facile.
E dare la colpa ad uno piuttosto che ad un altro non è uno sport intelligente. Come si dice, neppure Roma fu fatta in un giorno, figuriamoci Torino… (sic…) del basket e non solo. Ci vuole tempo per capire come gestire le scelte, come muoversi, chi contattare e con chi parlare, e non è facile, ma solo chi ha provato può capire, mentre chi osserva solamente ha tutto il diritto di commentare, arrabbiarsi o non venire più al palasport se questa cosa non gli va, ma non scaricare tutto addosso a coloro che comunque hanno concesso a questa città di vivere un sogno e un momento che ha commosso tutti i veri tifosi della Torino cestistica. E’ vero ed è stato ammesso che qualche errore (più di uno probabilmente) è stato fatto, ma nessuna squadra ci sembra avulsa da tale situazione.E allora, visto che commentare i giocatori sarebbe difficile, vista “la strana partita”, l’unico commento che mi piace lasciare è: il passato esiste, il presente anche e il futuro è dietro l’angolo, mollare adesso, questo sì, sarebbe una sconfitta.
Paolo Michieletto