SPORT- Pagina 402

Anche a Torino Vivicittà, la corsa più partecipata nel mondo

41 città in Italia, 17 nel mondo e 24 istituti penitenziari sono i
numeri della 34^ edizione di Vivicittà, la corsa più partecipata nel
mondo. Una formula unica e originale, dove tutti proprio tutti, possono
mettersi alla prova sulla distanza di 12 km a classifica unica
compensata per la competitiva e per la camminata.


Lo slogan dell’edizione 2017 della competizione a vocazione solidale e
internazionale è #Luoghi in azione.
Anche questa sarà l’occasione di un progetto di solidarietà a fianco
della Ong Terre des Hommes per aiutare i bambini che fuggono dalla
guerra in Siria.
Vivicittà affianca alla versione tradizionale “Vivicittà Porte aperte”,
eventi podistici che si svolgono dentro gli istituti penitenziari
italiani, per adulti e minorili.
La Uisp da decenni collabora con le amministrazioni penitenziarie,
attraverso progetti e attività sportive all’interno degli istituti di
reclusione.
Un’esperienza che migliora, anche se per poco tempo, la qualità della
vita in carcere, attraverso la pratica dello sport e diventa un ponte
ideale al di fuori delle mura, per la riabilitazione e l’inclusione
nella società.


Sarà Biella sabato 1° aprile ad inaugurare il tour di Vivicittà
all’interno della Casa Circondariale per la decima edizione, dove
parteciperanno anche società podistiche locali.
Il percorso si snoderà sulla distanza di 3,2 km all’interno
dell’istituto, su un anello di 800 metri da ripetere 4 volte.
Ci saranno due batterie al via, per permettere ai 50 reclusi iscritti di
poter partecipare in sicurezza.
Sono previsti numerosi premi in natura e un ristoro allestito dai
detenuti della sezione “Ricominciare del carcere”.
Il 9 aprile sarà il turno di Torino, lo start sarà dato tradizionalmente
alle 10,30 dai microfoni del GR1 Rai con partenza di fronte al Castello
del Valentino (Facoltà di architettura) e percorrerà il lungo fiume.
Quest’anno l’edizione torinese ha voluto dare un occhio di riguardo alla
camminata e alla corsa non competitiva di 12 km. (4,5 km. per i meno
allenati).
“Camminare in gruppo fa bene e diverte” sarà il filo conduttore che
accompagnerà nordic walker, podisti, marciatori, fitwalker, scivolatori,
camminatori a 4 zampe, che saranno accompagnati lungo il percorso da 10
walking leader della Uisp torinese.
L’11 aprile sarà Alessandria a chiudere Vivicittà, con l’evento che si
svolgerà nell’Istituto penitenziario San Michele. La Uisp di Alessandria
ha organizzato per i detenuti, un percorso di preparazione e allenamento
seguito da istruttori qualificati Uisp.
Per realizzare un percorso compensato con la StraAlessandria, che si
terrà il 12 maggio, si è provveduto ad una meticolosa misurazione del
tracciato. I 15 detenuti che saranno accompagnati da podisti locali
entreranno così nelle classifiche della stracittadina.

FIAT TORINO VOLA CONTRO CANTU’ E CONTINUA A SOGNARE

Di Manuela Savini

A sei partite dalla fine del campionato, Fiat Torino continua a sognare in previsione play off e lo ha dimostrato ampiamente domenica contro Cantù. Energia, forza, lucidità, gioco di squadra e concretezza hanno consentito alla squadra di casa di bloccare una formazione avversaria che arrivava da tre successi consecutivi. Torino ha meritato di vincere ed il nuovo innesto americano, Ryan Hollins, ha contribuito a trascinare la squadra verso la vittoria.

In classifica, a sorpresa, Milano è stata fermata da Pistoia (74-85), senza tuttavia vedere compromessa la sua corsa verso lo scudetto; Venezia ha, invece, vinto e grazie alla sconfitta di Avellino, ha conquistato in solitaria il secondo posto; mentre le vittorie di Sassari e Reggio Emilia, da una parte, e le sconfitte di Capo d’Orlando e Trentino, dall’altro, hanno consentito a Torino e Brindisi di avvicinarsi alla zona “play off”della classifica.Per raggiungere l’obiettivo di stagione, Fiat Torino dovrà lottare fino all’ultimo incontro, ma con la vittoria su Cantù ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per farlo.

Prossimo incontro in casa, domenica 2 aprile alle ore 19.30, per la sfida Fiat Torino vs Flexx Pistoia

CLASSIFICA (24a giornata): Milano 40; Venezia 32; Avellino 30; Capo d’Orlando e Trentino 28; Sassari e Reggio Emilia 26; Brindisi e Torino 24; Pistoia 22; Brescia, Cantù e Varese 20; Caserta 18; Pesaro 14; Cremona 12.

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Nella 9a giornata di ritorno, il coach Vitucci aveva ancora una ‘situazione infermeria’ critica seppure migliore rispetto alla settimana precedente e probabilmente non si sarebbe aspettato una così bella prestazione da parte dei suoi ragazzi. Il nuovo innesto Hollins si è subito ambientato e ha saputo dare un gran contributo alla squadra, dall’alto della sua esperienza e delle tante partite giocate nell’NBA, consentendo di verticalizzare maggiormente il gioco ed infondendo, probabilmente, una maggiore fiducia nelle capacità di ciascuno dei suoi compagni. E così anche Poeta, seppure nessuno avesse mai dubitato delle sue doti, ha disputato una delle sue migliori partite della stagione giocando complessivamente per trentaquattro minuti, mettendo a segno quattro triple su cinque (con l’80% di realizzazione) ed una lunetta su quattro (25%), realizzando un totale di sedici punti e conquistando cinque rimbalzi. Alibegovic è tornato a segnare le sue magiche bombe da tre punti e Okeke ha dimostrato di essere un altro giovane su cui la società deve continuare a puntare. A dimostrazione dell’ottima prestazione di squadra, sono il numero dei giocatori andati in doppia cifra: Harvey (18), Poeta (16), White (13) e Hollins (12). I fatti pare abbiano dato ragione al direttore generale, Renato Nicolai, che, prima della partita, aveva presentato il nuovo ‘rooster’ della squadra come “un giocatore che corre bene, rolla velocemente ed ha nel salto una delle armi in più. Predilige il gioco aereo e sa difendere. Tutto questo dall’alto dei suoi 2 metri e 15 centimetri. Conosce bene alcuni nostri giocatori e si è fatto apprezzare dal gruppo per il modo con cui si è presentato, senza fare il protagonista assoluto dall’alto della sua lunga militanza in NBA. Una pedina in più a disposizione di coach Vitucci“.Nel primo tempo, Fiat Torino è scesa in campo con Wilson, Okeke, Hollins, Harvey e Poeta, mentre per Cantù sono stati schierati Calathes, Pilepic, Johnson, Dowdell e Cournooh.

Fin dai primi minuti,Torino è stata spettacolare grazie a Hollins, Poeta e Wilson; è subito andata in vantaggio e, grazie alla sua maggiore velocità di gioco, è riuscita a portarsi a +14 punti in chiusura del primo quarto (25-11). Nel secondo quarto, Torino ha continuato a giocare con la stessa energia dei primi dieci minuti. Alibegovic è tornato protagonista con le sue triple da tre punti e Hollins ha continuato a distinguersi in tutte le zone del campo. Le squadre sono andate a riposare sul punteggio di 48-32 per Torino. La prestazione entusiasmante di Torino dei primi venti minuti è proseguita anche nel terzo e quarto tempo ed, a differenza di altre partite, domenica, Fiat ha saputo giocare per tutta la durata dell’incontro con la stessa energia, freschezza e determinazione della prima frazione di gioco. Questo ha consentito alla squadra di casa di tenere a bada gli avversari senza concedere nulla, impedendo a Cantù di mantenere la media di ottantotto punti delle ultime tre partite ed arginando, sin dall’inizio, ogni tentativo di recupero. Fiat Torino ha così mantenuto il vantaggio accumulato, portandosi persino a +20 nel terzo quarto -salvo chiuderlo a +16- e terminando definitivamente il match con undici punti di margine sul punteggio finale di 87-76.

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Queste le formazioni:

 

FIAT TORINO: Wilson 0, Harvey 1, Parente 4, Poeta 8, Alibegovic 5, Wright 2, Washington 17, Okeke 18, Cuccarolo 14, Hollins 15, Vitale 23, Crespi 33; All. Vitucci.

CANTU’: Acker 10, Ballabio, Cournooh 3, Baparapè, Parrillo 6, Pilepic 14, Calathes 3, Callahan 4, Darden 14, Dowdell 9, Quaglia 5, Johnson 8; all. Recalcati

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Queste le dichiarazioni a fine partita:

Coach Vitucci: “Un’ottima e meritata vittoria. Come ha detto Sandro Gamba che abbiamo avuto l’onore di ospitare negli ultimi due giorni, questo non è solo un gruppo. E’ una squadra, un team. L’abbiamo dimostrato in campo al termine di una settimana difficile dal punto di vista clinico e fisico. La squadra ha fatto quello che volevamo facesse, anche mettendo in campo cose creative e provate poco in allenamento a causa dei tempi ridotti. La chiave del successo è da ricercare nel fatto di aver tenuto Cantù a 76 punti, dopo che ne aveva conquistati 88 di media nelle ultime tre partite. Così aver ridotto la loro percentuale da tre al 34% rispetto a quella fatta registrare nelle ultime uscite, ovvero del 47%. Abbiamo messo cinque giocatori in doppia cifra e giocato un ottimo primo quarto che ha dato l’imprinting giusto al match. In questo siamo stati bravissimi ottenendo una grande iniezione di fiducia, risposte e certezze. Ottimo il recupero di DJ White, per un’infermeria nel complesso un po’ meno piena e dalla quale aspettiamo risposte nei primi giorni della prossima settimana. Okeke è un diamante grezzo che tutta la società, staff e compagni sono impegnati a far crescere. Il suo impiego deve essere dosato sfruttandone il potenziale senza mandarlo allo sbaraglio. Hollins è stato un ottimo innesto, per fisicità e capacità di comunicare con gli altri. Un perfetto inserimento il suo. Come ottimo è stato il match di Alibegovic, per punti, assist e scelte. Sta lavorando durissimo in allenamento. Alla fine eravamo stanchi ma soddisfatti.”.

Coach Recalcati: “E’ onesto riconoscere che la partita è sempre stata controllata da Torino, con noi in costante difficoltà, al di là delle statistiche. Torino ha messo in campo maggior energia, quella che noi non abbiamo dimostrato di avere. Un match che doveva darci delle risposte per capire se guardare oltre o pensare alla pratica salvezza, per la quale siamo pienamente in corsa, rimanendo con i piedi per terra. Avremmo dovuto mettere sul terreno di gioco più maturità. Non siamo ancora pronti per i play-off. Torino può provarci. Le nostre problematiche ci sono e dovremo conviverci fino alla fine del campionato. Il rendimento delle due squadre, nettamente diverso nel primo tempo, ha segnato la partita in favore di Torino”.

Ryan Hollins: “Per me è la prima volta in Italia e l’impatto è stato positivo. Non pensavo di trovare tante similitudini con il mio Paese, vedi il traffico e la moda, così di incontrare tanti soggetti capaci di esprimersi bene in inglese. Il Presidente e l’intero staff della Società mi hanno accolto in modo splendido facendomi sentire a casa. Sono molto felice di essere qui e pronto a cogliere questa opportunità. Il basket è un gioco semplice, occorre allenarsi duramente e giocare duro, soprattutto rispettarlo. Mi ritengo complementare a DJ White e Jamil Wilson, giocatori che hanno tanti punti nelle mani. Il segreto sarà giocare di squadra e comunicare molto per ottenere il massimo. Sono eccitato dall’idea di scendere in campo e ho subito sentito di essere desiderato dalla squadra. Le motivazioni non mi mancano e ritengo di essere attualmente all’80% della forma. Con la maglia di Boston giocando a fianco di tanti big che mi hanno inculcato il piacere del gioco prima ancora dell’importanza del guadagno. Avrei potuto ancora attendere qualche chiamata dall’NBA ma mi ero stufato di allenarmi da solo. Così ho deciso di provare l’esperienza europea anche se non è mai facile cambiare radicalmente scenari. Al contempo si tratta di una scelta che permette a me e alla mia famiglia di conoscere nuove realtà, persone, situazioni di vita. Direi arricchente e non solo sotto il profilo sportivo. In Spagna sono stato sorpreso per i pochi minuti d’impiego anche se considero quella appena conclusa un’esperienza comunque positiva”.

 

Foto: Fiat Torino Auxilium

 

Granata e bianconeri uniti dalla solidarietà

I tifosi granata e bianconeri sostengono la ricerca sui tumori muscoloscheletrici. Si tratta di una sorta di derby della solidarietà non disputato sul campo ma dai benefici effetti, nato su iniziativa della Fondazione per la ricerca sui tumori dell’apparato muscoloscheletrico e rari Onlus con l’aiuto di Caffè Vergnano, del Museo del Grande Torino e dell’associazione Quelli di Via Filadelfia. C’è tempo fino al 7 maggio, giorno del derby tra Juve e Toro, per acquistare lattine di caffè Vergnano, una in versione  bianconero e una granata, con offerte da 5 euro. La vendita avviene anche sul sito dell’azienda torinese di caffè e in alcuni locali torinesi della catena Caffe Vergnano 1882. Il ricavato andrà alla Fondazione per realizzare un importante progetto di ricerca. Con Raimondo Piana, fondatore della Fondazione, ed Enrico Vergnano, alla presentazione del derby c’erano anche gli ex calciatori di Toro e Juve Natalino Fossati e Giuseppe Furino.

 

(foto: il Torinese)

Pattini d’oro per l’Ice Club Torino al Trofeo Nazionale sul ghiaccio del Palavela

Il 25 e il 26 marzo si è svolto al Palavela di Torino il Trofeo Nazionale di pattinaggio artistico. Si sono confrontati i primi 24 atleti italiani delle diverse categorie, selezionati nelle gare di qualificazione. Vince ancora una medaglia d’oro in questa stagione l’italorussa Maria Grott Gribinic nella categoria Esordienti B femminile, pattinando sulle musiche di Cats, mentre si aggiudica il bronzo Greta Accossato che ha interpretato musiche ungheresi. Entrambe le pattinatrici sono allenate da Cristiana  Di Natale, Edoardo De Bernardis e Fabiana Di Natale.Primo posto va anche a Gioia Casciani negli Esordienti A,  che ha pattinato su musiche classiche.Altri due primi posti sono arrivati nelle gare maschili con Nikita Dossena negli Esordienti e con Luca Giaccone nei Principianti, entrambi allenati da Renata Lazzaroni e Serena Angeli. Claudia Masoero, direttrice tecnica dell’Ice club Torino, al termine della gara, ha affermato: “Tutti i nostri atleti che hanno partecipato a questo Trofeo Nazionale si sono comportati molto bene. Sono soddisfatta. Il livello tecnico dei giovanissimi si sta alzando notevolmente”.

M.Tr.

Santander: ‘La Mezza di Torino-Corri per la ricerca e la solidarietà’

Nella prima edizione ha donato all’Ircc – Istituto per la ricerca sul cancro di Candiolo 28.000 euro, il secondo 35.000 e oggi si prepara a replicare la gara di solidarietà. L’iniziativa ha una nuova  formula. Oltre all’Istituto oncologico, permetterà di aiutare dieci  organizzazioni no profit. Si tratta dell’evento Santander ‘La Mezza di Torino-Corri per la ricerca e la solidarietà’, la gara podistica che da quest’anno sarà internazionale, con la terza edizione il 26 marzo e un anticipo il 25 marzo con la Kids Run, per i giovani fra gli 0 e i 14 anni. “Il nostro istituto – commenta all’agenzia Ansa la presidente della Fondazione piemontese per la ricerca su cancro, Allegra Agnelli – è il fiore all’occhiello del Piemonte, un sogno diventato realtà grazie ai piemontesi. Ciò che conta nella ricerca, che è fondamentale, è essere uniti per raggiungere l’obiettivo”.

Io proprio io: Riccardo D’Elicio

Alla prima domanda che pongo al prof. D’Elicio, Presidente del Cus Torino, la risposta che ottengo è … che non avrebbe mai pensato un giorno di trovarsi oggi nella situazione in cui si trova se glielo avessero chiesto tanti anni fa. E’ una risposta naturale, data con un sorriso profondo che rende l’idea di come in tutti questi anni nulla sia stato conquistato per fortuna. La possibilità ora di avere rapporti con personalità che un tempo sembravano distanti e poste su piani diversi e, ancora, responsabilità positive nell’ambito della vita professionale di molti, della cultura scientifica e del progresso del mondo sportivo universitario e non solo, sembrano impossibili agli occhi del Riccardo D’Elicio di tanti anni fa.

Quando era appena arrivato in quel di Torino forse la sua idea di professione futura era più quella di organizzatore di feste, anche perché era una vera passione unita a capacità organizzativa che consentiva al giovane Riccardo di organizzare feste nei Garage, nelle case private, come una volta si organizzavano tra amici, ma in grande stile.

Forse la strada sarebbe stata diversa, se l’incontro con alcune amicizie che ancora oggi lo accompagnano, non lo avessero condotto su quella dello sport. Amicizie con ragazzi che piano piano divengono medici di altissimo livello lo conducono ad un contrasto importante tra la realtà immaginata e la realtà “reale” di disciplina che ogni attività sportiva conduce e obbliga.

Pratica quasi ogni tipo di sport… . E’ “acquistato” per 12 palloni da Basket da una società cestistica (quanto diverso era il valore dello sport tanti anni fa, quando giocare era una parola che aveva un significato profondo…); arriva anche a giocare a Pallamano una partita con la Selezione Nazionale Italiana contro l’allora Yugoslavia. Il prof. Letti lo seleziona e lo porta a Roma, ma non è ancora il suo sport. Andando un po’ indietro con la memoria ricorda che se in quegli anni fosse stato di moda, probabilmente sarebbe diventato una stella del Parkur… .

Poi, dopo qualche tempo e qualche altro sport…, al campo di atletica, ora non più presente e che pochi ricordano ancora situato all’interno di quello che oggi è lo stadio Olimpico, viene visto saltare in alto senza alcun problema misure non consuete. Raggiunge anche lì ottimi risultati eppure in maniera simile pure in questo caso ci racconta che la sua testa gli dice che non è quella la sua strada, forse perché il tempo da dedicare al perfezionamento sportivo richiede troppo tempo che in quell’epoca non era disponibile. “Avevo le doti, ma non la testa”, ma non è credibile, a meno che per “testa” intendiamo la volontà di farlo ma non di sicuro le qualità.

Parlando dello studente Riccardo, mi racconta che nella scuola superiore non è sicuramente stato un “secchione” e anzi ha superato indenne l’esame del 5° anno con timore reverenziale del papà che non avrebbe tollerato una bocciatura. Mi dice che per scherzo la sorella il giorno dell’uscita degli esiti gli fa credere tramite telefonata che è stato bocciato. Lui è al mare e la preoccupazione “famigliare” sale, e per sicurezza trascorre la vacanza quasi come fosse l’ultima della sua vita (diciamo che la sua indole per le feste non si era mai sopita) e solo l’ultimo giorno…la sorella gli dice di avere scherzato…e, sorridendo, mi dichiara che oggi è felice che lei fosse al telefono quel giorno…molto lontano da lui.

Ma a quel punto si apre una porta: geometra in qualche ufficio? Non è la sua strada. E’ nello sport, e l’ISEF è la sua prima scelta, e supera il Test di ammissione con brillantezza. Non era facile a quel tempo frequentare gli studi superiori, ove studiare era un lavoro e dove per studiare dovevi lavorare per mantenerti agli studi. Ma ve l’ho detto: non è senza testa, anzi, e se la volontà glielo impone la testa si applica in maniera concreta. Studia e alla fine riesce addirittura già “in epoche lontane” a diventarne anche un docente.

Nel frattempo, entra nel corpo sportivo militare dell’aeronautica dove come atleta raggiunge ottimi risultati nel salto in alto (2.10 metri); ma il suo campo sente che non è restare nei corpi militari al di fuori dei ranghi sportivi. Si rende conto che allenare può essere la sua vera strada. Il campo di atletica ha un richiamo irresistibile e la sua fortuna comincia ad essere visibile, ma solo perché la volontà e le capacità intellettuali la sorreggono.

Ha ancora un’altra sliding-door che si apre in una direzione particolare quando lui, insieme ad una persona di cui è amico, tratta l’acquisto di uno spazio per realizzare un centro sportivo del fitness. Si potrebbe fare “Bingo” come dice lui, ma la trattativa andata “male” viene considerata un segno del destino, e, di solito, chi sa interpretare bene i segni, la strada giusta la sa trovare. Riccardo non è uno che ci “prova”, è uno che ci riesce, e chi vuole riuscire, deve essere uno che vuole vincere: non ama perdere tempo, e se qualcosa non lo convince non si fa. Poche persone hanno la “visione” come lui così precisa delle cose da fare e quelle da non fare.

Diviene tecnico di atletica leggera a livelli sempre più alti fino a quando la scomparsa dell’allora Presidente del Cus Primo Nebiolo lo rende eleggibile, da parte di chi è rimasto, a ricoprire una carica che allora non era quella di adesso, con difficoltà economiche e organizzative impegnative. Da quell’epoca è la storia a narrare di una società in ascesa, con letteralmente oggi migliaia di persone impegnate direttamente o in via traversa economicamente e professionalmente con il Cus Torino.

E’ bello chiedere però che cosa conta realmente per Riccardo D’Elicio e sentirsi dire la famiglia e le persone care intorno a sé. Due figli impegnati entrambi nello sport ad alto livello gli allargano cuore e sguardo; e col pensiero e con le parole vola a ricordare tante persone che in epoche vicine e lontane lo hanno aiutato in momenti difficili, come quando, purtroppo, durante il periodo in cui è mancata sua mamma, molti avevano compreso le difficoltà e in tanti modi lo avevano sorretto. E’ il buon senso che riconosce degli altri a dargli grandi motivazioni di gratitudine, e lui, probabilmente, vorrebbe solo trasferirlo nel mondo che lo circonda. Riccardo ha una sincerità che a volte sconcerta perché se una cosa non “s’ha da fare” probabilmente è così e non nasconde il suo pensiero, da persona pratica.

In chiusura del nostro incontro gli chiedo cosa sogna, adesso, da dirigente di una delle più emergenti strutture socio-sportive del territorio Piemontese, e mi dice che ci sono tre mondi, quello dell’attività fisica, dello sport amatoriale e quello agonistico. Tutti questi mondi hanno necessità diverse e i rapporti intrapresi con le autorità del settore salute e medicina, della cultura del fitness e delle attività emergenti e la collaborazione-vocazione naturale con i settori delle discipline agonistiche sono entusiasmanti. Lo sport nella sua accezione più alta, ritiene che possa essere veramente “il farmaco sportivo” del futuro, che potrà preservare la salute di tutti a tutte le età. I percorsi di studio universitari intrapresi nuovi e ai nastri di partenza sembrano presagire tempi adatti a questi pensieri.

E se queste cose accadono, non accadono per caso, fortuna o “amicizie”, come dice sempre “chi non ce la fa”… ma perché qualcuno si applica continuamente e lavora con la testa anche quando le gambe sono ferme. Riccardo mi dice che si alza felice di poter affrontare ogni nuova giornata che sarà di lavoro ma anche piena di cose entusiasmanti da fare. Ha creato negli anni una équipe di cui è orgoglioso e di cui si ritiene fortunato ad avere con sé.

L’entusiasmo delle feste da organizzare non si è adombrato, si è solo spostato per organizzare la festa dello sport e della salute in grande stile per tanta gente intorno a lui.

Paolo Michieletto

 

GLI INFORTUNI FERMANO UNA BUONA FIAT TORINO, NONOSTANTE LA SCONFITTA FUORI CASA

Di Manuela Savini

Vittoria meritata per Venezia che, tranne nel secondo quarto, ha sempre condotto la partita. Gli infortuni hanno segnato la gara della squadra torinese anche se i ragazzi hanno cercato fino all’ultimo di recuperare la partita.

Prosegue la marcia, ormai in solitaria, di Milano che vola a quota 40 punti, mentre continua lo scontro per il secondo posto in classifica tra Avellino e Venezia (30 punti ciascuna). Battuta d’arresto, invece, per Capo d’Orlando che ha perso fuori casa contro Caserta. Tutte le dirette concorrenti di Fiat Torino perdono, ma dal fondo della classifica continuano a vincere Cantù e Varese che si portano, rispettivamente, a quota 20 e 18 punti.Sin dalla prossima giornata contro Cantù, Fiat Torino non deve abbassare la guardia se vuole mantenere la posizione nella parte medio alta della classifica.

Prossimo incontro in casa, domenica 26 marzo alle ore 18.15, per la sfida Fiat Torino vs Red October Cantù

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CLASSIFICA (23a giornata): Milano 40; Avellino e Venezia 30; Capo d’Orlando 28; Trentino 26; Sassari, Reggio Emilia 24; Brindisi, Torino 22; Brescia, Pistoia, Cantù 20; Caserta, Varese 18; Pesaro 14; Cremona 12.

Il coach Vitucci ha provato a compiere il miracolo contro una forte e determinata Venezia viste le assenze pre-gara di Dj White, ancora preso per problemi alla schiena, di Valerio Mazzola, infortunatosi ad una caviglia durante gli allenamenti di venerdì e con Gino Cuccarolo non al massimo della condizione. La sfortuna è, però, calata su Torino dato che a partire dal terzo quarto gli infortuni sono aumentati ed hanno causato, prima, l’uscita di Chris Wright per uno stiramento al polpaccio, poi, quella di Jamil Wilson per la terza slogatura alla caviglia destra ed, infine, quella di Deron Washington per crampi a seguito di una caduta a terra.Ciò nonostante, in un clima di comprensibile scoramento, i ragazzi del coach Vitucci hanno cercato fino alla fine di stare in gara dimostrando quella determinazione e quell’attaccamento alla maglia che, invece, è mancata in altre occasioni come a Cremona.Fiat Torino, scesa sul parquet del Taliercio con un quintetto inedito composto da Wilson, Harvey, Wright, Alibegovic e Washington, è partita bene portandosi avanti di due punti, ma dopo poco Venezia ha imposto il suo gioco e poco è valsa la scelta di Vitucci di fare entrare Poeta e Okeke per tamponare il brutto momento. Venezia ha chiuso il primo quarto con un ampio vantaggio (25-9). Nonostante il match sia sembrato volare via, nel secondo quarto Fiat Torino ha reagito facendo quasi pensare ad un epilogo di gara diverso da quello che invece è stato. L’ingresso di Cuccarolo ha consentito a Fiat di migliorare le percentuali al tiro e di portarsi a ridosso di Venezia prima dell’intervallo (36-35).Nel terzo quarto la reazione orgogliosa di Fiat Torino non ha retto alla sfortuna che ha visto la squadra perdere Wright, Wilson e Washington per infortuni, senza comunque nulla togliere alla prestazione di Venezia che è tornata a giocare come nella prima frazione di gioco. Il terzo quarto si è chiuso con un nuovo forte vantaggio di Venezia su Torino (71-47). Nell’ultimo quarto Torino è tornata ad essere grintosa ed ha provato a compiere il miracolo, ma il cuore non è bastato a compensare una panchina evidentemente troppo corta. A pochi minuti dalla fine, pur avendo prima ridotto a dieci punti lo svantaggio, la partita si è chiusa sul punteggio di 89-70 per Venezia.

Sconfitta a parte, si prevede una settimana difficile per il coach Vitucci che dovrà verificare la situazione della lunga infermeria: notizie positive arrivano per Valerio Mazzola, cui è stata fatta una risonanza magnetica che parrebbe escludere lesioni legamentose od ossee per cui il giocatore potrebbe essere già a disposizione per iniziare la rieducazione funzionale della caviglia; Jamil Wilson è in fase di monitoraggio anche se, da domenica, si registrano continui miglioramenti quotidiani; mentre a Chris Wright è stata diagnosticata una distrazione di 2° grado al muscolo gemello-mediale della gamba destra che al momento vede in forse il suo rientro; a Deron Washington l’ecografia ha evidenziato la lesione muscolare di 1° grado dell’adduttore breve e starà fermo fino al prossimo controllo ecografico, previsto tra una decina di giorni; Gino Cuccarolo prosegue l’attivazione dinamica per recuperare dall’infiammazione dell’adduttore lungo; infine, DJ White continua nelle terapie di recupero per il suo problema alla schiena.E’ ufficiale, invece, l’ingresso in squadra del centro statunitense, Ryan Hollins, alto 2 metri e 13 centimetri per 104 Kg di peso. Trentaduenne nativo di Pasadena, Hollins ha al proprio attivo 526 partite in NBA (di cui 490 in regular season e 36 nei playoff) e con una media punti di 3.7, per un impiego medio di 11.7 minuti a match. Nel 2006/2007 ha esordito in NBA con Charlotte e, poi, ha giocato a Dallas, Minnesota, Cleveland, Boston e L.A. Clippers; nel 2014/2015 si è spostato nel Sacramento, quindi a Washington ed a Memphis. Prima di Fiat Torino, nella stagione 2016/2017 Hollins ha giocato in Europa con l’Herbalife Gran Canaria.

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Queste le formazioni:

 

FIAT TORINO: Wilson 0, Harvey 1, Parente 4, Poeta 8, Alibegovic 5, Wright 2, Washington 17, Okeke 18, Cuccarolo 14, Vitale 23; All. Vitucci.

VENEZIA: Haynes 4, Ejim 13, Peric 17, Stone 7, Bramos 10, Visconti, Battiston, Filloy 2, Ress 2, Ortner 8, Viggiano 10, McGee 16; all. De Raffaele

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Queste le dichiarazioni a fine partita:

Coach Vitucci: “Eravamo già in emergenza all’inizio del match e nel corso dello stesso siamo stati presi da un logico scoramento vedendo i nostri giocatori cadere come mosche uno dopo l’altro. In ogni caso male nel primo quarto anche perchè il primo quintetto era sicuramente inedito. Cuccarolo non era al meglio e non l’ho schierato subito. Bene nel secondo con una grande reazione che ci ha portati nuovamente in partita. Nel terzo Venezia è ripartita forte ma noi abbiamo dovuto rinunciare a Wright per uno stiramento al polpaccio, poi a Wilson che si è fatto male alla caviglia destra dopo due problemi accusati all’altra, Washington ha avuto i crampi dopo una ricaduta a terra. Dall’altra parte avevamo Venezia, formazione forte che ha vinto con merito. Anche nell’ultimo quarto siamo riusciti a risalire a -10 e questo è quanto mi è piaciuto di più. Ora cerchiamo di recuperare la difficile situazione infortunati e pensiamo alle prossime partite. Se conto i sani sono pochi, ovvero Okeke, Parente, Alibegovic, Poeta”.

 

Coach De Raffaele: “Intanto una vittoria importante per la striscia e meritata, nonostante si sia fatto rientrare troppe volte Torino. Per vincere in Turchia occorreranno maggior concentrazione e consistenza. Nel match di questa sera siamo stati bravi a giocare contro la zona. Nella parte finale un po’ troppa rilassatezza da togliere per il futuro.”.

 

Foto: Fiat Torino Auxilium

OTTIMI RISULTATI DEI GIOVANI TALENTI DEL CLUB SCHERMA DI TORINO

A Roma si è svolta la 2a Prova Nazionale Giovani, valida come Trofeo “ITAS Assicurazioni”, disputata presso il Centro della Federbocce dell’Eur Torrino. La competizione, che nella seconda giornata è stata interamente dedicata al fioretto, ha visto la vittoria di due atleti del gruppo sportivo Fiamme Gialle: Guillaume Bianchi nella gara maschile e Serena Rossini in quella femminile

Bene hanno figurato le atlete torinesi del Club Scherma Torino: Mila Maina, infatti, ha perso in finale contro Serena Rossini 15-4; mentre la cadetta, Lara Bertola, è giunta terza a pari merito con Martina Manzoli del Club Scherma Jesi (sconfitta nel derby jesino dalla Rossini per 15-6), avendo ceduto in semifinale 15-12 contro la compagna di società Maina.

 

Nei quarti di finale, la giovanissima Bertola si era imposta sulla romana Maria Teresa Pacelli, atleta del Club Scherma Roma, con un punteggio netto di 15-10, mentre Mila Maina aveva sconfitto 15-7 la tenace avversaria portacolori del Club Scherma Jesi, Alessandra Petrignani.

 

Nella giornata di ieri, intanto, la Federazione Italiana Scherma ha diramato le convocazioni per la

Foto: TRIFILETTI / BIZZI

delegazione azzurra ai prossimi Campionati del Mondo Cadetti e Giovani 2017, che si svolgeranno dal 1° al 10 aprile a Plovdiv in Bulgaria. Con grande soddisfazione la torinese Lara Bertola ha ottenuto la convocazione per la gara under 17.

 

A seguito delle belle e convincenti prestazioni delle proprie atlete, la dirigenza del Club Scherma Torino ha commentato così gli eventi degli ultimi due giorni: “Una bella gara nella quale Mila e Lara hanno saputo esprimere le rispettive caratteristiche confermando classe e tasso tecnico. Le stesse si allenano ogni giorno in sala, attentamente seguite dallo staff tecnico dell’arma guidato dal Maestro Marco Folgori. Sono di esempio per i tanti giovani, maschi e femmine, che quotidianamente si forgiano sulle pedane del Club Scherma, e confermano quanto nello sport siano importanti costanza, impegno e voglia di migliorarsi, step dopo step”.

 

Manuela Savini

 

Foto Club Scherma Torino e FIS

 

Lucrezia Beccari dell’Ice Club Torino incanta il palaghiaccio di Aosta

Medaglie d’oro anche per Sara Carli e Raffaele Zich

Ai Campionati Italiani Elite Giovanile di pattinaggio sul ghiaccio che si sono svolti ad Aosta lo scorso fine settimana l’Ice Club Torino, diretto da Claudia Masoero, si è distinto con la conquista di tre titoli nazionali, quelli di Lucrezia Beccari, Sara Carli e Raffaele Zich, di una medaglia d’argento con Viola Fois e di una medaglia di bronzo con Desiree Podda. La società torinese è stata quella, a livello, nazionale, ad aver vinto il maggior numero di ori in questo campionato.

Nella competizione Elite Novice Advanced ha brillato la talentuosa Lucrezia Beccari, 13 anni, che ha conquistato il primo posto, imponendosi sia nel programma corto, pattinato sulla musica del “Notturno” di Grieg, sia nel lungo nel quale ha interpretato una farfalla sulla colonna sonora di “Quinto Elemento”.

L’atleta, allenata e coreografata da Edoardo De Bernardis, è ritornata alle competizioni da poco tempo, a causa di un grave infortunio che l’ha tenuta lontana dal ghiaccio, e ha dimostrato classe, carattere, grinta e grandi capacità tecniche e interpretative, eseguendo in entrambi i segmenti di gara salti tripli e infrangendo il muro dei cento punti con 104,13 (il suo personal best era di 90 punti).

La giovane pattinatrice torinese si conferma come una bella certezza e sa regalare emozioni con l’eleganza e la leggerezza di un pattinaggio che sembra sfiorare appena la superficie ghiacciata e che risulta spontaneo e coinvolgente.

Il suo allenatore, Edoardo De Bernardis, al termine della gara, ha affermato: “Sono contento per la prestazione e per il titolo di Lucrezia che ha dimostrato di essere una lottatrice e di avere un carattere d’acciaio. Non ha mai mollato nemmeno nei momenti più difficili e questa medaglia rappresenta il premio per la sua caparbietà. È giovane e ha un ottimo potenziale. La attendono altri appuntamenti importanti nel futuro”.

Nella categoria Principianti si è imposto Raffaele Zich, conquistando la medaglia d’oro. L’atleta già campione italiano esordiente 2016, allenato da Edoardo De Bernardis e da Renata Lazzaroni e coreografato da Alessandro Piccoli, ha presentato musiche indiane di Bolliwood, totalizzando un punteggio di 41.54.

L’altro oro dell’Ice Club Torino porta la firma di Sara Carli che si è laureata Campionessa italiana nella Categoria Cadetti femminile, raggiungendo il punteggio di 57.66, con un programma pattinato su “Malaguena” e ottenendo, ancora una volta in questa stagione i requisiti per entrare nella Nazionale italiana. L’atleta è allenata dal trio vincente composto da Edoardo De Bernardis, Cristiana Di Natale e Fabiana Di Natale, allenatori che seguono anche la medaglia d’argento nella categoria principianti femminile, Viola Fois che ha pattinato sulle musiche di Rita Pavone. Il bronzo nella Categoria Cadetti femminile è andato a Desiree Podda, allenata da Miriam Brunero, che ha interpretato le musiche di “Evita”.

Il direttore dell’Ice Club Torino, l’allenatrice Claudia Masoero ha sottolineato che “Questi ragazzi ci hanno dato grandi soddisfazioni durante tutta la stagione. Hanno conquistato medaglie importanti in tutte le categorie. Voglio ringraziare tutti gli insegnanti che, quotidianamente, lavorano con noi, curando la tecnica, le coreografie, il balletto, la recitazione.: questi risultati sono merito di un gioco di squadra”.

 

Barbara Castellaro

OTTIMA PRESTAZIONE DI FIAT TORINO CONTRO UNA ‘SVOGLIATA’ DOLOMITI ENERGIA TRENTO

Di Manuela Savini

Vittoria meritata e due punti conquistati con cuore. Pur giocando in casa davanti ai propri tifosi, non era facile superare una squadra che non perdeva da sei partite. Con questa vittoria, Torino raggiunge Reggio Emilia e Brindisi a quota 22 punti con ancora otto incontri da disputare. Per quanto riguarda gli altri campi, tra le big vincono Milano, Avellino, Venezia e Capo d’Orlando e, da metà classifica in giù, Brindisi,Cantù e Varese.

Prossimo incontro fuori casa, domenica 19 marzo alle ore 19.00, per la sfida Umana Reyer Venezia vs Fiat Torino

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CLASSIFICA (22a giornata): Milano 38; +Avellino e +Venezia 28; +Capo d’Orlando 26; -Sassari, -Trentino 24; + Torino, -Reggio Emilia e +Brindisi 22; -Brescia, -Pistoia 20; -Caserta e +Cantù 18; +Varese 16; -Pesaro 14; -Cremona 12.

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Nel posticipo serale della 22a giornata, Fiat Torino ha mostrato, sul campo, il gioco che i ragazzi del coach Vitucci sono realmente in grado di esprimere. Hanno saputo tenere a bada gli avversari che si sono presentati a Torino forti delle loro ultime sei vittorie consecutive. Torino ha interrotto questa tendenza grazie a concentrazione, determinazione e convinzione, nonostante fosse ancora priva del proprio centro, DJ White, bloccato per problemi alla schiena. Chissà se la società, in attesa del recupero del suo giocatore e vista la posizione della squadra in classifica in termini di play off, non stia pensando a qualcuno che prenda il posto di White fino al suo rientro. Di fronte ad un Palruffini come al solito gremito di tifosi, il coach Vitucci ha schierato in campo Wilson, Harvey, Mazzola, Washington e Wright, mentre Trento si è presentata con Marble, Hogue, Gomes, Baldi Rossi e Craft. Nel primo quarto Torino non è partita benissimo, ma grazie alle triple messe a segno da Wilson e Harvey, ha chiuso il tempo con sei punti di vantaggio su Trento (22-16). Come era prevedibile, nel secondo quarto, dopo una partenza decisa di Fiat Torino, Trento non è stata più a guardare ed ha reagito riducendo le distanze a quattro punti (41-37), realizzando un parziale a favore di 21 punti contro i 19 di Torino. Nella prima frazione di gara, Torino ha meritato il vantaggio avendo giocato in maniera più equilibrata sia in attacco che in difesa. Solo Alibegovic è sembrato un po’ sotto tono. Dopo l’intervallo Torino è sceso in campo con Wilson, Mazzola, Washington, Wright e Harvey ed ha saputo gestire il vantaggio con una difesa solida e ben organizzata, realizzando 15 punti nel terzo quarto. Trento, invece, pur avendo giocato meglio della prima frazione di gara, non è riuscita ad andare oltre i 13 punti. Al termine del terzo quarto i padroni di casa hanno chiuso in vantaggio (56-50). Nell’ultimo e decisivo quarto, il coach Buscaglia ha provato a fare reagire i suoi ragazzi, ma Torino ha saputo tenere a bada la maggiore fisicità degli avversari, infrangendo una delle difese più solide del campionato. Uomo simbolo per Fiat Torino in questo quarto è stato il giovane Cuccarolo che dopo aver esordito domenica scorsa fuori casa, anche in questa occasione ha saputo dimostrare il proprio valore. Torino ha vinto (76-67) realizzando un parziale di venti punti (contro i diciassette degli avversari) ed ha fermato il cammino di Trento, riaprendo di fatto la corsa per i play off.

 

Queste le formazioni:

 

FIAT TORINO: Wilson 0, Harvey 1, Parente 4, Poeta 8, Alibegovic 5, Wright 2, Washington 17, Okeke 18, Cuccarolo 14, Mazzola 21, Vitale 23, Crespi 33; All. Vitucci.

TRENTO: Marble 2, Sutton 9, Craft 6, Baldi Rossi 12, Moraschini, Forray 5, Flaccadori 9, Gomes 15, Hogue 9, Lechthaler, All. Buscaglia .

Queste le dichiarazioni a fine partita:

Coach Vitucci: “Una grande vittoria e per diversi motivi. E’ arrivata contro una squadra che veniva da sei successi consecutivi. Fisicamente la nostra è stata una settimana molto difficile, paragonabile a quella vissuta prima della sfida con Brescia. Eravamo dunque in grande affanno sotto questo punto di vista. Abbiamo messo in campo ciò che volevamo mettere ed il risultato è arrivato. Ottima la nostra difesa a zona che ha pagato. Siamo riusciti a tenere Trento a quota 67 e realizzare 76 punti contro la difesa simbolo del campionato. Direi che stiamo nettamente progredendo sotto tale aspetto. Abbiamo contenuto la loro fisicità. Siamo soddisfatti per i 22 punti centrati a questo punto della stagione, con 8 partite ancora da disputare. Possiamo guardare avanti con fiducia. Per quanto concerne White sarà sottoposto ad un ulteriore consulto medico tra domani e dopodomani per capire di più il suo problema alla schiena. Le decisioni in merito spettano alla società. Cuccarolo è stato eroico, giocando con un’infiltrazione e dando il massimo. Un vero esempio che i compagni hanno apprezzato”.

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Coach Buscaglia:“Una brutta partita che mi genera un mix di pensieri. Occorre mettere ordine. Torino è stata brava ed ha fatto quanto doveva, giocando con maggior voglia ed energia. Noi siamo scesi in campo con poca presenza e ci siamo trovati sempre un po’ in ritardo nelle scelte. Anche dalla panchina non era facile decidere cosa fare. Abbiamo sempre inseguito senza trovare lo switch giusto per cambiare volto al match. Ora, dopo una bella serie, dobbiamo ripartire dalla prossima partita tornando ad allenarci fin da subito con intensità”.

Foto: Fiat Torino Auxilium