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Allegri e Mazzarri commentano il derby

MASSIMILIANO ALLEGRI
“Contro il Torino la sconfitta sarebbe stata  immeritata,  la squadra ha disputato una buona partita e devo fare i complimenti ai giocatori, che stanno facendo una stagione straordinaria. Lottano sempre e anche domenica a Roma faremo un’altra meravigliosa partita. Stiamo facendo giocare dei giovani, sono bravi ma devono migliorare”. Così il ct bianconero  a Sky Sport. E aggiunge: “Il Grande Torino ha rappresentato la storia del calcio,  – aggiunge – domani (oggi, 4 maggio,  anniversario di Superga ndr)  bisogna commemorare questa tragedia”.
 
WALTER MAZZARRI
“Il pari è un risultato che brucia, alla vittoria ci avevamo fatto il pensiero e due  o tre volte potevamo segnare il secondo gol. Magari portavamo la vittoria a casa. Contro queste squadre, se non si  raddoppia, alla fine il gol lo prendi. E mi dispiace, con i cambi potevamo segnare il secondo gol. L’unica volta in cui siamo stati meno attenti, quel fenomeno di Ronaldo ci ha puniti”. E’ il commento di Walter Mazzarri, intervistato da  Sky Sport.

Il basket torinese tra declino e speranze

Chiara Appendino si è accorta che il Basket torinese è nel marasma più totale. Meglio tardi che mai, anche se mi sembra che veramente sia troppo tardi. Mi sa che non ha dei solerti collaboratori o quasi sicuramente non legge i giornali
 È suo diritto non leggerli ma è suo dovere avere dei collaboratori che la tengono informata.  Eppure quando l’ Auxilium  era tornata trionfante vincendo per la prima volta la Coppa Italia, l’ aveva accolta con tutti gli onori. Anche l’ assessore allo Sport Finardi lo danno per scomparso. Ma si sa, le vittorie hanno mille padri e le sconfitte nessuno. E che sconfitta, in questo caso. Difficile pensare ad una fine così ingloriosa. Ma attenti, non c’ è limite al peggio.Tra le cose peggiori l’ essere inascoltati, come mi è capitato in questi mesi.  Accusato di dire ciò che sostenevo solo perché acrimonioso.  Anche in questo caso la realtà ha superato la mia immaginazione. Il peggio del peggio.  Ed ora gli improbabili difensori d’ufficio del team Auxilium ne escono un’ altra volta sostenendo che tutta la colpa è di Egidio Bianchi, Presidente di Lega Basket. Ha pilotato l’ esclusione della società torinese. Addirittura c’ è chi ha equiparato la Lega a una moderna santa inquisizione, solo che non vedo in Terzolo o Feira i novelli Galileo Galilei.  Nel merito della decisione non ho strumenti culturali per giudicarla. Egidio Bianchi è  l’ architetto dell’operazione. Dottore commercialista dovrebbe saperne di conti. Da alcuni lustri nel settore, liquidatore di società di basket. Secondo i bene informati il cervello mandante sarebbe il Presidente Fip Gianni Petrucci, uomo potentissimo, da 50 anni sulla breccia. Addirittura Presidente del Coni. Uomo che sa come muoversi. Effettivamente non dovrebbe essere così.  Tra Lega e Federazioni sportive nazionali ci dovrebbe essere un rapporto dialettico.  Dietrologia? Non dimentichiamo che siamo in Italia.  Fosse anche? Il punto critico è il magnate russo dal nome complicato con diverse complicanze con la giustizia nel proprio paese e non solo, non un bel biglietto da visita. Massimo Feira non aveva alternative e per 48 ore è stato il salvatore della Patria. Almeno i 500 mila euro li ha trovati grazie al magnate.  Forse ha solo rinviato di poco l’ Inizio dell’ agonia della società.  Sono dieci anni che affronta difficoltà.  
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Aveva iniziato molto bene. Giugno 2010, nominato presidente di FinPiemonte, prestigiosissimo incarico che lo proietta su scala nazionale.  Nominato dalla Giunta Cota con la briosa e simpaticissima assessora Elena Maccanti. Ma alcuni sostengono  che il vero supporter fosse il democristiano Vito Bonsignore, siciliano e da oltre 50 anni  in campo tra politica, affari, finanza ed autostrade. Dura solo un anno ed è costretto alle dimissioni.Incappa in alcune disavventure. Ma un’ occasione per ritornare in auge gliela dà Forni. Il Notaio di Caluso era entrato in Pms per dare manforte a Terzolo. Poi le strade dei due patron si dividono. Il secondo sceglie o forse é costretto a una strada di più basso profilo cestistico. Feira e Forni sono  sempre più lanciati nel gota del Basket.  Dopo la vittoria di un anno fa l’orizzonte diventa almeno l’Europa.  Qualche mania di troppo.  Il resto è cronaca.  Cosa succederà? Prima di rispondere voglio evidenziare due critiche che mi sono state fatte. La prima che capisco poco di sport giocato.  Vero, sono stato in gioventù un mediocre giocatore. Ed ho ricominciato ad interessarmene diventato tifoso delle due mie  due  figlie, molto ma molto più capaci del sottoscritto.  Fin qui nulla di speciale. Poi dal 2006 intimo del Presidente del vero Auxilium.  Qualche titolo in più penso di averlo preso. Faccio notare che 6 o 7 allenatori diversi in tre anni e più di 60 giocatori fatti girare negli stessi anni è indice di mancanza di capacità di gestire anche sul campo la società. Secondo. Manifestando perplessità sui conti societari mi è stato osservato che il fenomeno è molto più diffuso in Italia di quel che si pensi.  Non lo metto in dubbio, tanto che  altri presidenti sono incappati nelle maglie della giustizia.  Dunque? Non mi pare un bel modo di combattere le storture. Dalle sconfitte nascono a volte i cambiamenti. Mi pare, viceversa che qui si sia preferito, come l’asino della nota storia, pur di non vedere i problemi mettere la testa sotto la sabbia.  Il 7 maggio dovranno vedersi la Sindachessa e Massimo Feira. Cosa succederà? Forse nulla, aggravando la situazione? Con tanta solidarietà all’ ex presidente Forni. Solidarietà a parole, s’ intende, visto che con i debiti accumulati se la dovrà vedere lui.
Patrizio Tosetto

Juventus-Torino, i precedenti tra i due tecnici

Il “derby della Mole” di venerdì 3 maggio consisterà nel confronto numero 13 tra Walter Mazzarri e Massimiliano Allegri. Nei precedenti 12 “incroci” si contano 5 affermazioni dell’attuale tecnico bianco-nero contro le 2 di “WM”, con il corollario di 5 pareggi
I due allenatori si affrontano per la prima volta nella stagione 2008-2009, con il Cagliari di Allegri che ha la meglio per 1-0 nel confronto d’andata (quattordicesima giornata, 30 novembre 2008) nell’isola al cospetto della Sampdoria “mazzarriana”, per poi pareggiare per 3-3 la partita di ritorno in Liguria (trentatreesima, 26 aprile 2009). Pareggio anche nell’unico confronto dell’annata successiva: passato al Napoli, Mazzarri esce indenne dalla “tana” dei sardi di Allegri, con un altro pirotecnico 3-3 alla sedicesima giornata (12 dicembre 2009). Esonerato il 13 aprile 2010, l’attuale allenatore juventino è assente nella gara di ritorno. La tre stagioni successive vedono Allegri alla guida del Milan e Mazzarri sulla panchina del Napoli: dopo il doppio successo del primo nell’annata 2010-’11 (2-1 all’andata in Campania e 3-0 al ritorno a Milano, per un Milan destinato a conquistare il suo diciottesimo scudetto), il 2011-’12 vede il successo 3-1 del Napoli “mazzarriano” all’andata al “San Paolo” e lo 0-0 nel ritorno in Lombardia. Parità, invece, nel 2012-’13: il 2-2 dell’andata nella città partenopea è, infatti, seguito dall’1-1 del ritorno a San Siro. Un solo confronto nella stagione successiva (2013-’14), con Mazzarri che, passato all’Inter, ha la meglio sul collega, sempre alla guida del Milan: 1-0 alla diciassettesima giornata (22 dicembre 2013), con un Allegri destinato a venir esonerato due giornate più tardi, dopo un’inaspettata sconfitta esterna (3-4) sul campo del Sassuolo. Il confronto tra i due allenatori torna, poi, a presentarsi nella stagione 2017-’18, alla venticinquesima giornata (18 febbraio 2018), con Allegri ormai alla quarta stagione alla guida della Juventus e Mazzarri da poche settimane tecnico del Torino: il derby vede la vittoria 1-0 dei bianco-neri “allegriani”. Stesso risultato nella gara d’andata dell’attuale campionato (con entrambi gli allenatori confermati sulle rispettive panchine): alla sedicesima giornata (15 dicembre 2018), decide un calcio di rigore realizzato da Cristiano Ronaldo al 70′. Il confronto tra i due allenatori è una sorta di derby livornese tra il “labronico del capoluogo” Allegri e il “labronico della provincia” Mazzarri (nato nella vicina San Vincenzo).
 

Giuseppe Livraghi

 

Toro, la Champions League non è più un “pensiero indecente”

I granata fanno loro lo scontro diretto col Milan

Decidono i centri di Andrea Belotti (su rigore) al 58′ e di Alejandro Berenguer al 69′
 
Un Torino sempre più convinto dei propri mezzi si aggiudica lo scontro diretto col Milan, agganciando i meneghini a quota 56 punti (ma scavalcandoli per la classifica avulsa). La bella vittoria sui rosso-neri, frutto di una partita attenta e “da Toro”, ufficializza l’inserimento dei granata nella corsa per un posto in Champions League: attualmente la quarta piazza (ultima utile per l’accesso all’ex Coppa dei Campioni) è appannaggio dell’Atalanta, con 59 punti, seguita a ruota dalla Roma a 58 e dalla coppia formata da Toro e Milan a 56 (senza dimenticare la Lazio a 55). Chiuso il primo tempo sullo 0-0, il Torino sblocca la situazione a inizio ripresa, grazie a un calcio di rigore concesso per un fallo di Kessie su Izzo e freddamente trasformato da capitan “Gallo” Belotti (58′): dopo una traversa colpita al 67′ dal rosso-nero Bakayoko (una volta tanto la Dea bendata si è ricordata dei granata…), al 69′ arriva il 2-0 torinista, con Alejandro Berenguer che insacca con un destro che s’infila nel “sette” alla sinistra del portiere ospite Donnarumma. Realizzato il raddoppio, gli uomini di mister Walter Mazzarri controllano la partita, rischiando solamente all’80’, quando un bel colpo di testa di Bakayoko viene prodigiosamente respinto dell’ottimo Salvatore (di nome e di fatto) Sirigu, sempre più meritevole della maglia da titolare della Nazionale azzurra. Finisce, quindi, col meritatissimo successo granata: per il Toro è un ritorno alla vittoria contro il Milan, dopo un’attesa che durava dall’1-0 (con rete di Cristiano Lucarelli al 26′) della decima giornata della stagione 2001-2002, cioè dal 4 novembre 2001. Gioia doppia per il presidente Urbano Cairo, sotto la cui gestione (cioè dal 2005) il Toro non era ancora riuscito a battere i rosso-neri. I tre punti conquistati al cospetto del “Diavolo” meneghino “iscrivono”, quindi, i granata alla corsa alla Champions League, con gli ultimi impegni di campionato (nell’ordine, in trasferta con la Juventus, in casa col Sassuolo, in trasferta con l’Empoli e in casa con la Lazio) che diventano sostanzialmente quattro finali, dalle quali racimolare il maggior numero possibile di punti, in modo da conquistare quel piazzamento Champions che fino a qualche settimana or sono pareva un “pensiero indecente” e che, invece, è diventato una possibilità concreta. Il grande ritorno nella “Coppa dalle grandi orecchie” sarebbe un modo straordinario per onorare la memoria degli Invincibili, di quel Grande Torino tragicamente scomparso quel maledetto 4 maggio 1949: da lassù, anche loro tiferanno per i granata attuali. Sognare la Champions? Non solo si può, ma si deve.

Giuseppe Livraghi

 

Tatiana Andreoli argento a squadre mondiale

Niente da fare per le azzurre dell’arco olimpico impegnate nella finale a squadre della prima tappa di Coppa del Mondo, terminata a Medellin (Colombia)

Tatiana Andreoli, atleta torinese classe 1999 tesserata per la Iuvenilia, l’azzurra di Rio 2016 Lucilla Boari e Vanessa Landi si sono arrese alla fortissima Corea del Sud (Chang, Choi, Kang) a segno nel match odierno senza perdere neppure una volèe. Le asiatiche non hanno sbagliato nulla e chiuso con i parziali di 55-51, 56-53 e 57-54, senza però ridimensionare il bellissimo percorso delle azzurre. Campionesse del mondo Junior in carica, Tatiana, Lucilla e Vanessa hanno chiuso la qualifica al settimo posto e nel tabellone degli scontri diretti hanno superato il Cile (Bassi, Elier Dabner, Marquez Rojas, 6-0), la Cina (Lan, Wu, Zhai, 5-3) e la Spagna (Canales, Garisteo, Marin, in rimonta allo shoot off 5-4 – 27-26). Da ricordare, infine, che la gara individuale di Tatiana Andreoli si è arrestata ai sedicesimi di finale contro la francese Audrey Adiceom, vincente 6-5 (10-9) alla freccia di spareggio. In precedenza Tatiana aveva concluso la qualifica in 23esima posizione (633 punti) e al primo turno degli scontri aveva battuto 6-2 la colombiana Valentina Contreras.La Coppa del Mondo proseguirà con le tappe di Shanghai, dal 6 al 12 maggio, Antalya (Turchia), dal 20 al 26 maggio, e Berlino, dall’1 al 7 luglio. I punti accumulati nelle varie tappe consentiranno ai migliori in classifica di accedere alle finali (data e sede sono ancora da definire), sia nell’arco olimpico sia nel compound. Oltre alla tappa di Medellin in corso, la nazionale italiana parteciperà all’appuntamento di Antalya in preparazione ai Campionati Mondiali di ’S-Hertogenbosch (Olanda), dal 10 al 16 giugno. Saranno questi la prima occasione per provare a raggungere la qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo 2020.

Torino basket: un’avventura nel medioevo…

Avremmo voluto parlare di basket giocato con le splendide giocate e imprese di Jaiteh, Dallas Moore, Wilson e Tekele Cotton, e invece, ci troviamo catapultati improvvisamente nei secoli scorsi dalle nuove idee di un’entità che decide o meno sull’ortodossia dei comportamenti sulla base delle proprie convinzioni morali degli appartenenti al suo gruppo…

Torino è stata esclusa dal prossimo campionato di basket (non da quello attuale, notate bene) perché il “presunto futuro socio” di maggioranza (potrebbe abbandonare, essere sostituito, non avere quote di maggioranza in futuro, chi può dirlo con certezza in questo momento?) ha pendenze di varia natura e la società non si è comportata “eticamente” in maniera corretta. Ok, non entriamo nel merito, perché non è possibile per noi sapere tutto, ma non è questo il nodo cruciale. Le società appartenenti alla Serie A di basket riunite in lega si sono date un regolamento che solo da ieri verrà rispettato… . OK, ancora tutto bene, gli elementi saranno da valutare in varie sedi competenti ma non siamo ancora in grado di sapere tutto. Quello che è incredibile, indipendentemente da quello che appare, dai comportamenti innegabilmente “contorti” del mondo dirigenziale dell’Auxilium è che questa assemblea possa decretare a suo “insindacabile giudizio” la chiusura di un’azienda e, di conseguenza, il licenziamento di tutti i suoi dipendenti e l’annullamento di tutti i contratti in essere e futuri della stessa azienda! Capisco e comprendo i motivi che possono essere all’origine delle scelte ma non si può con noncuranza eliminare il lavoro di decine di persone per un comportamento presunto ed eticamente considerato scorretto da un piccolo gruppo di persone. Non si può rovinare l’esistenza di decine di famiglie sulla base di un presunto…qualsiasi cosa. E’ come se un’associazione di categoria escludesse e facesse chiudere un negozio perché segue le regole “dettate dallo stato” ma non quelle interne. Siamo al medioevo e oltre in cui se qualcuno si comporta diversamente da come desidero … la sua fine, a vario titolo, la decide chi in quel momento ha il potere per farlo. Poi, dopo tanto tempo si riconosce l’eventuale errore, ma la persona non “c’è più”, e come si dice…buonanotte ai suonatori. Ora, Torino ha fatto errori, ma non è da sola, e se è giusto punire uno che passa con il rosso allora è giusto punire tutti coloro che con il rosso sono passati di cui si ha notizia. Ma non sta accadendo questo. Come sempre, giocatori e allenatori in qualche modo si ricollocheranno in altri lidi, ma tutti gli “oscuri”? Con quale diritto si cancella un’azienda? Possono esistere regole antiquate in un mondo sportivo industriale di aziende che fatturano milioni di Euro e smuovono interessi territoriali e nazionali diversi? Saranno le sedi competenti a dirimere, forse, la diatriba: ma, al di là delle situazioni dalle quali ci asteniamo dal giudizio fino a quando non saranno chiarite, il pensiero va a tutti i tifosi che vengono cancellati con un colpo di spugna (o almeno questa è l’intenzione) e da sempre a chi lavora. Fosse successo ad un’azienda di tipo diverso, meccanica o agricola, commerciale o un panettiere, avremmo avuto tutti uniti contro chi decide di chiudere un’azienda: ebbene l’Auxilium Torino è un’azienda con tante famiglie che ci lavorano dentro. Trattatela come un’azienda, non come un campo su cui cogliere fiori discutibili.

Paolo Michieletto

 

La Reale Mutua Jacks Torino torna dalla Sardegna con 3 punti e con tanta esperienza

Il calendario del girone A del campionato nazionale serie A2 di softball ha portato la squadra torinese in terra sarda, dove nel week-end ha incontrato il Supramonte ed il Nuoro

Una vittoria ed un pareggio, tre punti da aggiungere alla propria classifica, questo è il conto complessivo dei due incontri disputati sabato 27 e domenica 28 aprile dalla compagine diretta dalla manager Maristella Perizzolo, che in Sardegna si è avvalsa della collaborazione tecnica dei coach Fabrizio Cina e Luigi Pellegrino. L’elemento da sottolineare è l’esperienza, la squadra è stata assieme per quattro giorni ed ha amalgamato a se le giovani Virginia Meano, Valentina Pennazio ed Elena Pinardi, le quali hanno avuto la possibilità di giocare e di mettere minutaggio nelle gambe. Ora è già tempo di pensare al prossimo impegno di domenica prossima, dove il Nuoro ricambierà la visita alla Reale Mutua Jacks Torino. Il 5 maggio alle ore 11 inizio gioco al diamante di via Passo Buole, per un’altra domenica di passione per il softball.

Questo è il programma degli incontri

3^ giornata di andata

27 aprile 2019

·         ore 13:00 Supramonte – Reale Mutua Jacks Torino 9-12

·         +00:45      Supramonte – Reale Mutua Jacks Torino 10-8

Anticipo della 4^ giornata di ritorno

28 aprile 2019

·         ore 11.00 Banco Sardegna Nuoro  – Reale Mutua Jacks Torino 5-19 (inn:4)

·         +00:45      Banco Sardegna Nuoro  – Reale Mutua Jacks Torino 0-11 (inn:5)

Grazie

Primato alla Corsa dei record

Grande festa, domenica scorsa,  per la quinta edizione de La Corsa dei Record, la mezza maratona che congiungeva le località di Lanzo Torinese e Caselle Torinese attraverso un percorso di 21,097 rivelatosi estremamente veloce. Talmente veloce da onorare appieno il nome della gara, offrendo non solo un grande spettacolo, ma anche il nuovo primato della corsa, con Francesco Grillo autore di una prestazione di grandissimo spessore, conclusa nel tempo di 1h07’32″, mostrando una condizione strepitosa come si era visto già due settimane fa nella vittoriosa Biella-Graglia.
La giornata dal clima tipicamente primaverile, con il vento che ha soffiato lungo ampi tratti alle spalle dei corridori, ha favorito le prestazioni degli oltre 250 partecipanti alla gara lunga, spostata di un mese rispetto allo scorso anno, un cambio di periodo di effettuazione che alla resa dei conti si è rivelato indovinato. La prova si è presto trasformata in una sfida a due fra Grillo e “l’ospite” lombardo Loris Mandelli (Pol.Carugate), dalla vasta esperienza sulla distanza che però nulla ha potuto di fronte alla progressione del portacolori dell’Atletica Saluzzo, capace alla fine di abbassare di mezzo minuto esatto il precedente record stabilito due anni fa dal marocchino Youssef Sbaai. Mandelli ha chiuso al secondo posto in 1h09’43″ mentre la lotta per il terzo posto alla fine ha premiato Giuseppe Bollini (Circuito Running) in 1h15’22″.
A completare la bellissima giornata dell’Atl.Saluzzo è arrivato il successo fra le donne di Nadia Re, che ha così bissato la vittoria dello scorso anno in 1h20’28″, con un progresso di un minuto rispetto alla passata stagione. A farle compagnia sul podio Antonella Gravino (Equilibra Running Team) staccata di ben 7’11″ e Francesca Bai (Cral Gtt) terza a 10’21″.
Considerando anche la non competitiva Sfidiamo il Diabete, con ricavato in beneficenza, sono stati oltre 400 gli iscritti alla manifestazione piemontese, gestita attraverso la partecipazione di oltre 50 volontari e di altrettanti membri delle amministrazioni dei 7 comuni coinvolti (Lanzo Balangero, Mathi, Nole, Ciriè, San Maurizio e Caselle) che hanno curato al meglio il tracciato per buona parte disegnato sulla pista ciclabile della Corona Verde, dove si è registrata la presenza di un foltissimo pubblico. Un’edizione da ricordare e già si pensa alla prossima.
 

Granata in grande forma battono il Milan

I granata battono il  Milan per  2-0 nel posticipo della 34a giornata di campionato di serie A. Le reti del Torino sono state segnate nel secondo tempo da  Belotti su rigore al 13′ st e da  Berenguer al 24′ st. La Roma supera il Milan che si trova quinto, raggiunto dal Torino, e alla pari  con l’Atalanta che gioca oggi con l’Udinese.

Inter-Juve, un tempo a testa

Il Derby d’Italia non ha deluso le aspettative neanche ieri sera, nonostante la Juventus sia arrivata a San Siro con l’ottavo tricolore già cucito sulle maglie e 26 punti di distacco dai nerazzurri

La squadra di Spalletti vuole i tre punti per tentare di sottrarre il secondo posto al Napoli e, naturalmente, per una questione d’orgoglio: in effetti, nel primo tempo l’Inter ha giocato la migliore partita della stagione, costruendo almeno 3 – 4 ottime occasioni da goal e schiacciando la Juve nella propria metà campo; basti pensare che il bianconero più attivo nella prima frazione di gara è stato Szczesny, che già al 7′ si fa infilare da uno splendido calcio al volo di Nainggolan su assist di Politano, ed al 28′ si salva su Icardi.

I bianconeri sembrano assenti, intimoriti dall’avvio rabbioso dell’Inter e dalla rete subìta: nei primi 45 minuti, interessante solo un’azione con Bernardeschi – serata da dimenticare per lui – , ma il suo tiro è fuori misura; CR7 è troppo solo là davanti, le due mezz’ali non lo supportano come dovrebbero e gli arrivano pochissimi palloni giocabili, anche perchè Cancelo non è in partita. Dato significativo del primo tempo: 7 corner in favore del’Inter contro 1 soltanto per la Juve.

La ripresa vede una Juventus decisamente più reattiva; Allegri al 4′ st inserisce Spinazzola per Alex Sandro, ed è la chiave di volta della gara: i bianconeri iniziano a macinare azioni proprio dalla sinistra, dando velocità a tutta la manovra e creando alternative in attacco, anche perchè al 15′ st entra il giovane Kean per Matuidi, ed a quel punto i bianconeri riprendono forma e vigore.

E finalmente arriva il pareggio bianconero, con un’azione magistrale: Pjanic inventa un retropassaggio di tacco al limite dell’area per Cristiano, che buca la rete con un gran sinistro rasoterra, Handanovic nulla può. Per CR7 è il 600° goal con squadre di club: giù il cappello, signori.

Ora la partita si fa davvero vivace, ad ogni azione della Juve – che ha alzato il baricentro e Pjanic gioca 20 metri più avanti – risponde l’Inter in contropiede, che cerca comunque di reagire, ad esempio al 69’st con Perisic, ma Szczesny riesce ad alzare il suo tiro sopra la traversa; poco dopo è però Handanovic a bloccare il destro al volo di Pjanic, che riceve un buon assist da Spinazzola.

I nerazzurri calano sempre di più, mentre, al contrario, Spinazzola, Kean e Cristiano si cercano e si trovano a meraviglia, e il finale è un assedio Juve nell’area nerazzurra: all’85’ st esce Bernardeschi per Pereira, che si mette subito in mostra con un bell’assist in area per Spinazzola, che però non riesce a concretizzare, e al 90′ st CR7 fa partire da destra una palla pericolosissima in area dove c’è Pereira, ma l’Inter si salva per miracolo.

Derby d’Italia onorato, bello spettacolo (specie nel secondo tempo), risultato giusto. #finoallafine

Rugiada Gambaudo