La pratica dello sport richiede un allenamento non solo fisico e atletico, ma anche di valori e di virtù umane e cristiane; lo sport è un vasto campo in cui le radici del messaggio cristiano sono in continua fioritura e dove la gente può esprimere la parte
migliore di sé
Il nuovo libro del Cardinale Tarcisio Bertone non è solo un’opera letteraria, ma un manifesto tout court in nome della passione per la pratica sportiva, intesa come quel connubio tra l’attività agonistica e il suo patrimonio valoriale.


Mai nella sua storia un Mondiale di calcio si è disputato in inverno. La prossima volta invece accadrà, in occasione dei mondiali del 2022 che si disputeranno nel Qatar. Di conseguenza saranno fermati tutti i campionati di calcio nazionali nel pieno del calendario calcistico già nel mese di ottobre, in Europa, in sud America e in tutta l’Asia
provocato uno scandalo mondiale che ha travolto la stessa FIFA costringendo alle dimissioni il suo storico presidente Sepp Blatter, accusato di corruzione. “Certamente, hanno spiegato i relatori, la decisione di stupire il mondo con Neymar che palleggia sotto la Torre Eiffel con la maglia rossoblu del Paris Saint Germain, la squadra in cui milita il campione brasiliano, aveva anche un preciso scopo politico per il Qatar, e cioè rompere l’isolamento diplomatico dell’Emirato e degli altri Paesi del Golfo, oscurare le critiche sulla mancanza di democrazia e far dimenticare le accuse di finanziare il terrorismo islamista”. Usare quindi lo sport per nascondere i problemi interni e per purificare l’immagine negativa del Qatar nel mondo. “Qatar, mondiali 2022” è un libro che apre uno squarcio sui Mondiali di calcio del 2022, una vetrina non solo sportiva ma anche geopolitica, economica e militare, un viaggio affascinante attraverso le mille contraddizioni del Qatar, alleato con l’Iran e principale finanziatore di moschee e centri islamici in Europa (Italia compresa) legati ai Fratelli musulmani come sostengono i massimi studiosi del fondamentalismo islamico. Un fiume di denaro che parte dal Paese del Golfo per raggiungere le associazioni islamiste sparse nel mondo, ben documentato nei “Qatar papers”, il libro inchiesta dei giornalisti francesi Christian Chesnot e Georges Malbrunot. Malgrado Trump accusi l’Emirato di finanziare il terrorismo islamico gli americani non possono sospendere i rapporti con la capitale Doha perchè in Qatar gli Stati Uniti utilizzano la base aerea di al-Udeid, la più grande base militare a stelle e strisce in Medio Oriente.