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Torino-Cagliari, i precedenti tra i due tecnici

Il confronto di domenica (ore 12.30) al “Grande Torino” consisterà nel settimo “incrocio” tra Walter Mazzarri e Rolando Maran, con il tecnico granata nettamente in vantaggio: 2 vittorie a zero, con il contorno di 4 pareggi (tutti per 0-0). Le strade dei due allenatori s’incrociano la prima volta nella massima serie nell’annata 2012-’13, con il Napoli di Mazzarri che pareggia per 0-0 sul campo del Catania di Maran alla quarta giornata (23 settembre 2012), per poi vincere per 2-0 la gara di ritorno in Campania, alla ventitreesima (2 febbraio 2013). La stagione seguente, il Mazzarri “interista” trionfa per 3-0 all’andata in Sicilia (alla seconda giornata, 1° settembre 2013) con i rosso-azzurri di Maran, salvo poi farsi bloccare sul nulla di fatto al ritorno a Milano, alla ventunesima (26 gennaio 2014). Dopo una “pausa” pluriennale, le strade dei due tecnici tornano ad incrociarsi nel 2017-’18, alla trentaduesima giornata (14 aprile 2018), con Maran sulla panchina del Chievo e “WM” da gennaio alla guida del Toro: a Verona, finisce 0-0. Nulla di fatto anche la stagione successiva (cioè l’attuale), dove alla tredicesima giornata (26 novembre 2018) il Cagliari di Maran blocca, in terra sarda, il Toro di Mazzarri (in tale occasione non presente in panchina, a causa di un malore accusato pochi giorni prima, e sostituito dal fido vice Nicolò Frustalupi). Tuttavia, i primi confronti fra i due allenatori risalgono all’inizio degli Anni Duemila, per la precisione alla stagione 2002-2003, in Serie C-1, che vede Mazzarri alla guida della Pistoiese e Maran tecnico dell’allora Cittadella Padova, con quest’ultimo che fa suo (1-0) il confronto d’andata in Veneto alla sedicesima giornata, perdendo col medesimo risultato la gara di ritorno in casa degli arancioni alla trentatreesima, sicché il computo in terza serie è in assoluta parità; oltre ad essere il primo confronto tra i due allenatori, quel Cittadella Padova-Pistoiese 1-0 consiste, quindi, nell’unica vittoria di Maran al cospetto di una squadra allenata da Mazzarri. Contando anche quei due confronti, il bilancio delle sfide tra Mazzarri e Maran vede il tecnico granata sempre avanti, per 3 vittorie ad una. E con Maran che non riesce ad aver la meglio sull’attuale allenatore torinista da quel lontano successo datato 15 dicembre 2002.

Giuseppe Livraghi

NUOTO: Coppa Tokyo Summer Edition

Archiviati i Criteria Nazionali Giovanili, gli Assoluti e le finali nazionali della Coppa Brema, disputati tra metà marzo e lo scorso fine settimana, il nuoto di Piemonte e Valle d’Aosta “torna a casa” per la tappa inaugurale della Coppa Tokyo Summer Edition. Si tratta del primo appuntamento regionale in vasca lunga, in una seconda parte di stagione che culminerà con i Campionati Regionali di Categoria (4-7 luglio) e Assoluti (19-21 luglio) in programma a luglio, a loro volta preludio dei Campionati Italiani di Categoria, a Roma dall’1 al 7 agosto. La prima tappa della Coppa Tokyo Summer Edition si terrà domani e domenica al Palazzo del Nuoto di Torino e vedrà ai blocchi di partenza oltre 800 atleti di 35 società, per un totale di quasi 3000 presenze gara. L’articolo completo su https://www.federnuoto.piemonte.it/finpiemonte/home_new/appro_new.asp?id_info=20190412123326&area=1&menu=agonismo&read=nuoto

Torino-Cagliari, i precedenti

Il confronto di domenica (ore 12.30) sarà il trentaduesimo, in casa del Toro nella Serie A strutturata a girone unico, tra i granata e la compagine sarda. Il bilancio dei precedenti 31 incontri vede il Torino nettamente in vantaggio, con 17 vittorie a fronte delle sole 6 degli isolani (8, invece, i pareggi). I granata conducono nettamente anche per quanto riguarda il bilancio delle reti realizzate: 47-32. Il primo confronto ha luogo nella stagione 1964-’65 (la prima dei rosso-blu in serie A), per la precisione alla quattordicesima giornata (27 dicembre 1964), terminando col netto successo granata per 4-0, con reti di Gerry Hitchens al 15′, di Giorgio Ferrini al 39′ e della “farfalla granata” Gigi Meroni al 43′ e al 58′. I cagliaritani riescono a conseguire un risultato positivo già la stagione seguente, strappando uno 0-0 alla quarta giornata (26 settembre 1965), mentre per il primo successo devono attendere l’annata 1969-’70 (cioè quella del loro storico scudetto): netto 4-0 alla trentesima (e ultima) giornata, con il Cagliari già matematicamente campione che fa suoi i due punti grazie ai centri di Angelo Domenghini (al 12′), Gigi “Rombo di tuono” Riva (al 29′ e al 38′) e Sergio “Bobo” Gori (al 48′). Le più larghe affermazioni toriniste sono il 4-0 della già citata stagione 1964-’65 e i 5-1 del 1975-’76 (alla ventottesima giornata, 2 maggio 1976) e del 2016-’17 (dodicesima, 5 novembre 2016): nella prima annata (quella dello storico settimo scudetto granata, il primo dopo Superga) decidono le realizzazioni di Eraldo Pecci (30′), Francesco “Ciccio” Graziani (50′), Renato Zaccarelli (57′) e Paolino “Puliciclone” Pulici (78′ ed 83′), mentre nel confronto di due stagioni or sono le reti granata portano le firme di Andrea “Gallo” Belotti (2′ e 59′, su rigore), Adem Ljajic (11′), Marco Benassi (38′) e Daniele Baselli (51′). Il più pingue successo ospite è, invece, il clamoroso 5-0 della stagione 1992-’93 (trentunesima giornata, 16 maggio 1993): un’annata storica per entrambi i sodalizi, con il Cagliari che consegue la sua finora ultima qualificazione alle Coppe Europee (per la precisione, la Coppa UEFA) e il Toro che conquista il suo finora ultimo trofeo (la Coppa Italia). L’ultima affermazione granata è il 2-1 dell’undicesima giornata della scorsa stagione (29 ottobre 2017, con reti piemontesi opera di Iago Falque al 39′ e Joel Obi al 66′), mentre l’ultimo pareggio risale al 2014-’15: 1-1 alla ventitreesima giornata (15 febbraio 2015), con la rete torinista realizzata da Omar El Kaddouri al 35′. L’ultimo successo isolano è, invece, relativo alla stagione 2012-’13: 1-0 alla settima giornata (7 ottobre 2012). Si annoverano, inoltre, degli “incroci” in Serie B (cinque) e in Coppa Italia (sette). Il primo confronto in cadetteria (che consiste nel primo confronto in assoluto tra le due compagini) ha luogo il 27 settembre 1959, nel contesto della seconda giornata della stagione 1959-’60, concludendosi col successo 5-0 dei granata (a segno con Giuseppe “Pecos Bill” Virgili all’11’, al 17′ e su rigore al 56′, con Giorgio Ferrini al 14′ e con Giambattista Moschino al 37′). Granata vittoriosi anche nei successivi quattro confronti, che portano il totale a cinque successi torinisti su cinque gare (con un 15-2 nel conteggio delle realizzazioni): 1-0 nel 1989-’90 (undicesima giornata, 5 novembre 1989, con prodezza di capitan Roberto Cravero al 78′), 3-0 nel 1997-’98 (decima, 8 novembre 1997, con lo scatenato Claudio Bonomi a segno al 41′, al 49′ e al 63′), 2-0 nel 2000-2001 (trentaquattresima, 10 maggio 2001, col rete di Daniele Delli Carri al 29′ e autorete del rosso-blu Gianluca Grassadonia al 57′) e 4-2 nel 2003-2004 (nona, 15 ottobre 2003, col Toro a segno con Andrea Fabbrini al 6′, Marco Ferrante al 37′, Alessandro Conticchio al 67′ e Pinga al 72′). Torino nettamente avanti anche nel bilancio relativo alla Coppa Italia, dove su 7 confronti si annoverano 4 vittorie granata, 2 pareggi e un solo successo ospite (col Toro avanti 10-6 nel computo delle reti). L’unica vittoria sarda ha luogo nel primo confronto, risalente alla sesta (e ultima) giornata del girone finale dell’edizione 1968-’69: 2-1 datato 28 giugno 1969, con l’unica marcatura piemontese che consiste in un’autorete del difensore ospite Giulio Zignoli (al 63′). Da lì in avanti si susseguono tre successi granata: 4-3 nel girone finale del 1969-’70 (quarta giornata, 27 maggio 1970, con reti toriniste di Giorgio Ferrini al 2′, Emiliano Mondonico all’11’, Claudio Sala al 47′ e Paolino Pulici al 69′), 2-0 nel girone eliminatorio del 1974-’75 (seconda giornata, 1° settembre 1974, prodezze di Emiliano Mascetti all’11 e di Paolino Pulici su rigore al 25′) e 1-0 sempre nel girone eliminatorio nel 1975-’76 (seconda giornata, 1° settembre 1975, decide un guizzo di Paolino Pulici al 69′). La tendenza cambia negli Anni Ottanta, col Torino bloccato sull’1-1 nel girone eliminatorio del 1982-’83 (quinta giornata, 5 settembre 1982, pareggio che consente ai sardi di passare il turno in compagnia dello stesso Toro, con la rete torinista opera di Patricio Hernandez al 16′), vittorioso per 1-0 nell’andata degli ottavi di finale del 1984-’85 (13 febbraio 1985, con rete di Leo Junior su rigore all’86’, poi difesa con successo nella gara di ritorno in Sardegna, conclusasi sullo 0-0) e 0-0 nel ritorno dei quarti di finale del 1986-’87: risultato, quest’ultimo, utile ai cagliaritani, qualificati al turno successo in virtù della vittoria per 1-0 conseguita nella gara d’andata sull’isola. Ricapitolando, tra Serie A, Serie B e Coppa Italia, in quel di Torino si contano 43 incontri tra granata e cagliaritani, con 26 affermazioni dei padroni di casa, 10 pareggi e 7 successi dei rosso-blu. E col Toro a condurre 72-40 nel computo delle reti.

Giuseppe Livraghi

 
 

Ajax-Juventus, tutto in un minuto

La Juve fa un buon risultato ad Amsterdam: un 1-1 che lascia ben sperare per il ritorno allo Stadium, soprattutto per l’atteggiamento che i ragazzi di Allegri hanno dimostrato per tutta la gara, anche – e in particolar modo – nei momenti di difficoltà (non pochi, a dirla tutta)
I giovani dell’Ajax, in casa propria, hanno fatto ciò che dovevano fare, e cioè attaccare incessantemente e costantemente da ogni posizione, non lasciar respirare i bianconeri e tentare di bloccare il loro Uomo- Champions, alias Cristiano Ronaldo

Ma la Juventus ha saputo reagire con coraggio ed intelligenza, stringendo i denti quando le incursioni degli olandesi si facevano asfissianti, per rimanere comunque in partita sino all’ultimo minuto, con azioni pericolose, come la sassata di Douglas Costa all’84’ st., che purtroppo è finita sul palo. L’ardore della squadra di casa si vede già nei primi minuti, quando al 17′ Szczesny vola e para un gran tiro di Ziyech, ed a seguire un insidioso sinistro di Van de Beek finisce di poco a lato. Ma la Juve non è per nulla intimorita, anzi pare voler far sfogare gli olandesi per poi colpirli in contropiede, o comunque con incursioni di Bernardeschi e Ronaldo, che si scambiano spesso e volentieri da destra a sinistra e viceversa. A centrocampo, Pjanic viene messo in difficoltà dalla manovra dell’Ajax, sempre molto veloce e precisa, anche nello stretto; il bosniaco legge comunque bene le geometrie avversarie e dà una buona mano in fase difensiva. Al 44′, azione magistrale di CR7: riceve palla a centrocampo da Pjanic, la passa a Cancelo sulla destra, poi fa 40 metri di corsa e arriva in centro area, dove il morbido e perfetto assist di Cancelo confeziona un cioccolatino che Cristiano scaraventa in rete di testa: 1-0 per la Juve, goal pesantissimo in trasferta. Il vantaggio di Madama dura appena un minuto, giacchè al primo della ripresa, complice un erroraccio di Cancelo – che si fa sfuggire Neres – l’Ajax pareggia; poi, galvanizzata dal gol, tenta in ogni modo di chiudere il match e si fa sempre più pressante e pericolosa, tanto che per lungo tempo i bianconeri non riescono ad uscire dalla propria area. Tuttavia, nonostante il goal subìto, i bianconeri non perdono lucidità e cercano di ragionare, mantengono lo spirito combattivo – ad esempio, al 52′ Bentancur arriva pericolosamente in area e viene messo giù da Tagliafico, ma l’arbitro non concede il rigore – , inoltre continua l’ottima partita di Bentancur e Rugani, che arginano bene gli attacchi avversari. Al 60′ st, Allegri toglie Mandzukic (altra serata storta per lui) per Douglas Costa, sperando di sfruttarne la velocità per creare scompiglio nella difesa olandese, poi al 74′ st fa entrare Dybala per Matuidi (causa un problema muscolare), ed a quel punto la squadra diventa decisamente offensiva, con Bernardeschi a destra, Costa a sinistra e Dybala dietro a CR7. L’Ajax però non demorde: all’82’ st impegna Szczesny in una bella respinta su Ekkelenkamp, mentre la Juve risponde ancora all’84’ st con Costa, autore di una splendida azione personale che sfortunatamente finisce sul palo; da sottolineare che, a differenza di tante partite precedenti, la Juve chiude la partita in attacco, ottimo segnale. Altre note positive per Madama: sicuramente l’atteggiamento sempre combattivo sino all’ultimo minuto, l’intelligenza tattica, che si è tradotta nel saper aspettare e soffrire, Rugani e Bentancur ottimi, Cristiano tornato al goal (e che goal!) e completamente ristabilito. Lo Stadium, nella gara di ritorno, sarà un’altra bolgia.
#finoallafine
 

Rugiada Gambaudo

 

VERSO IL DEBUTTO DEL GRAND ROAD 2019 VENEZIA – MONTECARLO

L’evento motoristico di riferimento per le Supercar moderne più glamour dell’anno

L’attesa per il Grand Road 2019 Venezia-Montecarlo inizia a farsi palpabile. L’esclusivo evento organizzato dalla Scuderia Mantova Corse (già conosciuta per le 28 edizioni del Gran Premio Nuvolari) e riservato a Supercar moderne (1982 – 2019) di tutte le marche, si disputerà dal 30 maggio al 2 giugno 2019, con un percorso mozzafiato tra le bellezze dell’Italia settentrionale, e un’incursione finale in terra francese, coronata dall’arrivo nel Principato di Monaco. Il Grand Road prenderà il via tra poco meno di due mesi da Venezia, debuttando sulla scena automobilistica internazionale con un format innovativo e un’allure squisitamente glamour. Sarà un concentrato modaiolo di novità, turismo a 5 stelle e prestazione, a cui la Scuderia Mantova Corse sta lavorando intensamente da diversi mesi, perfezionando aspetti tecnici, logistici e d’immagine. Una gara che affascinerà gli appassionati, dando loro l’occasione ideale per godere della propria Supercar e delle meraviglie del Bel Paese, misurando al contempo le proprie abilità di guida. Non mancherà infatti ilbrivido adrenalinico della competizione: gli equipaggi avranno l’opportunità unica di testare le performance dei propri “bolidi” all’interno di due luoghi ricchi di fascino e allure motoristica, l’Autodromo Nazionale di Monza, tempio della velocità per eccellenza, e la Pista di Prova FCA all’interno del Circuito di Balocco (VC). La manifestazione sarà anche un’occasione per rilassarsi entro una cornice di ospitalità alberghiera e ristorativa di ottimo livello. A Venezia, dopo le verifiche tecniche e sportive, la serata inaugurale di giovedì 30 maggio si svolgerà presso il meraviglioso Hilton Hotel Molino Stucky, affacciato sulle sponde dell’Isola della Giudecca. Il giorno seguente, venerdì 31 maggio, si entrerà nel vivo della kermesse: gli equipaggi partiranno dalla Serenissima per arrivare a Como. Una prima tratta di 400 km tra Alpi e laghi del Nord Italia, rinfrancata dal lunch break a Castel Ivano di Trento, maestosa residenza nobiliare medievale. Le auto proseguiranno poi verso il Parco Naturale dell’Adamello, il Passo del Tonale e arriveranno nel suggestivo scenario del Lago di Como per la serata, organizzata presso la terrazza panoramica dell’Hilton Como Lake Sabato 1 giugno le vetture affronteranno la seconda tappa di 300 km lungo la tratta Como – Torino.  Nella mattinata gli equipaggi arriveranno presso l’Autodromo Nazionale di Monza per confrontarsi in pista, proseguendo poi l’itinerario verso il Lago Maggiore. La sosta del pranzo si terrà nei magnifici ambienti liberty del blasonato Grand Hotel des Iles Borromées. La manifestazione continuerà lungo le suggestive sponde del Lago d’Orta per arrivare nel tardo pomeriggio a Torino, nel complesso del Lingotto, dove presso la “Piazza” del Museo dell’Automobile, ideata dall’architetto Cino Zucchi, si svolgerà una speciale soirée tutta dedicata alla passione automobilistica. Nell’ultimo giorno di gara, domenica 2 giugno, l’itinerario si svilupperà tra Torino e Montecarlo, lungo un percorso di 250 km tra le Alpi italo-francesi. Il break sarà organizzato a Vinadio, presso il Forte Albertino, uno dei più significativi esempi di architettura militare ottocentesca. Dopo aver attraversato il Col de la Lombarde, gli equipaggi scollineranno in terra francese. L’evento si chiuderà con l’arrivo delle auto in uno dei luoghi simbolo del jet set internazionale, Monaco, con un defilé presso la Place du Casino, location prestigiosa e ricca di fascino. Il Gala dinner conclusivo avrà luogo nel magnifico Salon sur Mer dell’Hotel Fairmont, durante il quale si terrà la cerimonia di premiazione.

 

Le iscrizioni sono aperte fino al 30 aprile 2019. Le richieste dovranno pervenire all’organizzazione esclusivamente tramite il sito web www.grandroad.it

Al Trofeo Nazionale di Trento l’Ice Club continua a vincere

Nikita Dossena e Victoria Nobile d’oro. Annalisa Ursino d’argento
A Trento continua la scia di vittorie dell’Ice Club Torino
Nel Trofeo Nazionale FISG i pattinatori piemontesi hanno conquistato titoli e medaglie. Nella categoria Basic Novice maschile ha vinto la medaglia d’oro e il titolo di campione italiano Nikita Dossena, imponendosi sugli altri 10 atleti che si erano qualificati per questa competizione. Il pattinatore di Torino, allenato da Edoardo De Bernardis e Renata Lazzaroni, ha interpretato un medley di musiche francesi. Il titolo di Vicecampionessa italiana, nella categoria Basic Novice femminile, è stato vinto da un’altra torinese Annalisa Ursino. La pattinatrice ha conquistato la medaglia d’argento e a soli 10 anni ha eseguito in gara due doppi axel. La Ursino è allenata da Edoardo De Bernardis, Fabiana Di Natale e da Cristiana Di Natale. “Siamo molto soddisfatti – ha affermato Fabiana Di Natale – Annalisa in pochi mesi ha fatto grandi progressi e ha totalizzato il punteggio tecnico più alto di tutta la categoria”. Nella categoria junior ladies si è imposta la pattinatrice di Pinerolo Victoria Nobile, totalizzando il punteggio di 109.30 e conquistando la medaglia d’oro. Cristiana Di Natale ha commentato le prestazioni degli atleti dell’Ice Club Torino affermando: “Questi risultati sono la conferma di un grande lavoro di squadra. I nostri ragazzi sono seguiti in tutto con grande passione e determinazione”. La partecipazione al Trofeo Nazionale FISG si ottiene tramite qualificazione ed è ristretta ad un numero limitato di atleti. Numerosi sono stati i pattinatori dell’Ice Club Torino che sono riusciti ad accedere alle competizioni, gareggiando con ottimi risultati. Oltre ai medagliati sono scesi sul ghiaccio di Trento: Desiree Podda, Giulia Colagrosso, Elettra Girardi, Giulia Barucchi, Charlotte Coraducci, Irene Arsale, Giulia Ferraro, Giorgia Burin, Teresa Magnetti, Gaya Collura, Alice Blasotta, Giulia Iuorio.Al termine della stagione, che prevede ancora due gare, si terrà, il 26 maggio prossimo, al Pala Tazzoli lo spettacolo “Circus” e, poi, verranno organizzati gli allenamenti estivi a Fondo, in Trentino.

bc

 

NUOTO: Coppa Brema, si chiude la settimana tricolore

La lunga settimana di nuoto a Riccione si è conclusa domenica con le finali del Campionato Nazionale a Squadre – Coppa Caduti di Brema, disputate all’indomani dell’ultima giornata degli Assoluti. La vasca lunga è “diventata corta” per la tradizionale competizione dedicata alle migliori 16 società d’Italia, approdate alla finale tricolore grazie ai punteggi raccolti nella fase regionale di dicembre. Quattro le piemontesi ai blocchi di partenza, due in serie A1 (quindi tra le migliori otto) e altrettante in A2 (dal nono al 16esimo posto della fase regionale). In A1 maschile ha gareggiato il Centro Nuoto Torino, che dopo il terzo posto della passata stagione non è riuscito a confermarsi sul podio e ha chiuso in sesta posizione. In A1 femminile si è invece piazzata quinta la Rari Nantes Torino, tornata nella massima serie dopo un anno di assenza. In A2 femminile hanno gareggiato Centro Nuoto Torino e Dynamic Sport, rispettivamente settima e ottava. Ad aggiudicarsi il campionato italiano, per l’undicesima edizione consecutiva in campo maschile e per la decima in ambito femminile, è stato il Circolo Canottieri Aniene. L’articolo completo su https://www.federnuoto.piemonte.it/finpiemonte/home_new/appro_new.asp?id_info=20190407183028&area=1&menu=agonismo&read=nuoto

Juve-Milan: nel finale i bianconeri agguantano la vittoria con Kean

Non importa la classifica: è e sempre sarà Juventus-Milan una delle sfide più affascinanti del nostro calcio: tanti i trofei in campo, tanta la storia di entrambe le squadre, tanti i campioni di ieri e di oggi a fare di questa gara un classico imperdibile

Ieri sera allo Stadium la partita è stata piacevole ed equilibrata: meglio il Milan nel primo tempo, che passa in vantaggio con Piatek, più incisiva la Juve nel secondo – grazie ai cambi, decisamente azzeccati -, che pareggia su rigore e nel finale agguanta la vittoria con l’ormai inarrestabile Kean.
In vista dell’imminente trasferta contro l’Ajax, la Juve parte un po’ rimaneggiata: difesa a tre con De Sciglio-Bonucci-Rugani, centrocampo a 5 ma senza Pjanic e Cancelo, Bernardeschi mezz’ala e davanti Dybala e Mandzukic. Gattuso invece opta per il 4-3-3, scelta che permette al Milan di giocare tranquillo e con sicurezza, tanto che sin dal primo minuto Suso può volare sulla sinistra e crossare in area per Piatek, che di testa manda di poco a lato. La Juve risponde con buone azioni propositive sulla sinistra di Bernardeschi e Spinazzola; ottima idea di Emre Can al 10′ , un bel lancio lungo sulla destra per De Sciglio, che però non aggancia a dovere. Al 25′ purtroppo Emre Can è costretto ad uscire dopo aver subito il secondo fallo, entra Khedira e il modulo diventa un 4-4-2 con Khedira e Bentancur in mezzo, ma il gioco della Juve ne risente e diventa sempre più vischioso a centrocampo, dove pesa anche l’assenza di Pjanic; cerca di spingere di più sulle fasce, ma concede molto al Milan, soprattutto a sinistra (rispetto a Szczesny). Il Milan continua a spingere, ed al 33′ l’episodio contestato: Alex Sandro in caduta tocca con il gomito un pallone crossato in area da Calhanoglu, ma dopo aver visto l’azione al VAR l’arbitro concede solo calcio d’angolo: la posizione del braccio è stata ritenuta consona perchè tende ad andare indietro, e non verso la palla o verso l’alto. Il buon momento del Milan si concretizza al 39′, quando Bonucci e Bentancur pasticciano e non riescono a leggere l’ottimo passaggio di Bakayoko a Piatek, che segna così il gol dell’1-0. Sul finale del primo tempo, si rivedono i bianconeri: sugli sviluppi di una punizione per fallo su Dybala, al 46′ Mandzukic inventa una splendida semirovesciata che impegna Reina in una gran parata, e poco dopo ancora il portiere del Milan respinge un bel tiro al volo della Joya. Le squadre vanno negli spogliatoi sull’1-0 per i rossoneri e sicuramente qualche riflessione da fare per la Juve, che dall’uscita di Emre Can si è trovata in serie difficoltà, con soli due tiri in porta in tutto il primo tempo. La ripresa inizia senza cambi, il Milan entra galvanizzato dal vantaggio e cerca di chiudere il match con il solito Piatek, la cui conclusione è però ben parata dall’attento Szczesny; dopo pochi minuti, ancora il portiere bianconero è chiamato in causa da un colpo di testa su punizione per il Milan dalla tre quarti, concessa per fallo di Rugani su Piatek. La Juve però non demorde, capisce che bisogna cambiar passo e lo fa con Dybala, che su lancio di Bonucci viene atterrato in area da Musacchio e poi trasforma il rigore concesso da Fabbri. Pareggiati i conti, Allegri prova a vincerla: al 16’st toglie Spinazzola per Pjanic, per dare (finalmente) maggior fluidità alla manovra, e poco dopo fa entrare Kean per Dybala; il doppio cambio giova decisamente alla Juve, che inizia a macinare gioco e creare occasioni pericolose, anche grazie allo spostamento in avanti di Bernardeschi, molto più attivo rispetto al primo tempo. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo Kean la gira in rete, ma il gol viene annullato per un precedente fallo di Bonucci; a questo punto la Juve capisce che il momento è buono e si riversa nella metà campo avversaria, creando lo scompiglio nella difesa rossonera, con Bernardeschi e Kean che si trovano alla grande. Al 39′ st arriva il 2-1 per la Juve: sale in cattedra Pjanic, arpiona una palla sulla tre quarti e la passa a Kean in area, che non aspetta altro e batte Reina con un gran destro; esulta lo Stadium, si abbracciano Nedved e Andrea Agnelli in tribuna, ad Asti hanno trovato il bomber del presente e del futuro.
 

Rugiada Gambaudo

 
 

Campionato Italiano Assoluto UnipolSai, l’ultima giornata a Riccione

Si è concluso il Campionato Italiano Assoluto Unipolsai, evento clou della stagione nazionale del nuoto in vasca lunga, tappa obbligata – per gli azzurri delle nazionali assoluta e giovanile – sulla strada che porta ai Mondiali di Gwangju (21-28 luglio), agli Europei e Mondiali Juniores e alle Universiadi. Cinque giorni di gare che hanno regalato spettacolo, tra record italiani e finali combattute fino all’ultimo metro. Il Piemonte torna a casa con l’oro di Alessandro Miressi (Fiamme Oro/Centro Nuoto Torino) nei 100 stile libero, con i bronzi di Luisa Trombetti (Fiamme Oro/Rari Nantes Torino) e di Alessandro Fusco (Swimming Club Alessandria) rispettivamente nei 400 misti e nei 200 rana, con le qualificazioni agli Europei Junior (Kazan, 3-7 luglio) di Helena Biasibetti (Dynamic Sport) e Emiliano Tomasi (RN Torino), con le medaglie conquistate in staffetta da Aurora Petronio (Fiamme Gialle), Alessandro Miressi e Erica Musso (Fiamme Oro), con buone prestazioni di tanti atleti, protagonisti anche in quest’ultima giornata. Allo Stadio del Nuoto di Riccione non è però ancora il momento di spegnere i riflettori. Domani andrà in scena la finale del Campionato Nazionale a Squadre – Coppa Brema (vasca corta). In A1 maschile ci sarà il Centro Nuoto Torino, terzo nella passata stagione e anche quest’anno a caccia di una medaglia. In A1 femminile ci sarà invece la Rari Nantes Torino, mentre in A2 femminile gareggeranno Centro Nuoto Torino e Dynamic Sport.
Il resoconto dell’ultima giornata su https://www.federnuoto.piemonte.it/finpiemonte/home_new/appro_new.asp?id_info=20190406185757&area=1&menu=agonismo&read=nuoto

Parma -Torino, i precedenti tra i due tecnici

Il Parma-Torino di sabato pomeriggio (ore 15) consisterà nel secondo confronto tra i tecnici Roberto D’Aversa e Walter Mazzarri. L’unico precedente è la partita d’andata del corrente campionato (dodicesima giornata, 10 novembre 2018), conclusasi col successo per 2-1 degli emiliani al “Grande Torino”, con reti di Gervinho al 9′ e di Roberto Inglese al 25′: utile solamente a fini statistici la marcatura granata, opera di Daniele Baselli al 37′.

Giuseppe Livraghi