SPORT- Pagina 180

Torino-Udinese Il Toro ad un bivio!

13esima giornata di campionato
Ore 20.45 posticipo serale

Serata importante per il Toro nel posticipo contro l’Udinese.Una gara difficile che fa da spartiacque per le ambizioni granata, c’è la possibilità,ma solo vincendo,di scalare la classifica ed avvicinarsi alle posizioni nobili che portano alla qualificazione in Europa.
L’infermeria non è ancora vuota,per un giocatore che esce ce ne un altro che entra ma il tecnico granata Juric è abituato a questo andirivieni visto che è dalla prima giornata che non riesce a schierare la stessa formazione e men che meno quella titolare.
Ecco la formazione e relativa panchine:
Torino (3-4-2-1): Milinkovic-Savic; Djidji, Bremer, Buongiorno; Singo, Pobega, Lukic, Aina; Linetty, Pjaca; Belotti. A disp. Berisha, Gemello, Izzo, Zima, Vojvoda, Rincon, Baselli, Warming, Brekalo, Praet, Sanabria. All. Juric.

Vincenzo Grassano

Sport, Sanità, Ripresa e Resilienza

Nei giorni scorsi si è tenuta presso la Sala Stampa D.I.R.M.E.I., la Tavola Rotonda “Salute e Sport” – Sport, Sanità, Ripresa e Resilienza organizzata dalla ASL Città di Torino, Tennis & Friends “Official Charity delle Nitto ATP Finals” e la Regione Piemonte.

Nelle due ore dell’incontro, in presenza di medici e giornalisti, si è dibattuto dell’importante binomio tra Sport e Salute. Un binomio che in questo ultimo periodo di pandemia da Covid-19 ha subito di fatto un brusco arresto.

Relatori d’eccezione il Prof. Giorgio Meneschincheri, Docente Università Cattolica del Sacro Cuoree Presidente Friends for Healt Onlus e fondatore di Tennis & Friends, il Prof. Paolo Fonio, il Prof. Giovanni Di Perri, il Direttore Generale della ASL Città di Torino il Dott. Carlo Picco, la Prof.ssa Franca Fagioli, la Prof.ssa Roberta Siliquini, il Dott. Luca Stefanini, il Dott Gian Pasquale Ganzit e il Dott. Giovanni Di Giacomo.

L’impegno dimostrato inoltre dall’ASL Città di Torino, che ha visto come relatore il suo Direttore Generale, ilDott. Carlo Picco a favore dello sport in tempo di Covid-19, rappresenta al meglio quel file rouge che va dallo Sport, alla Sanità, alla Ripresa e alla Resilienza.

Durante l’incontro -a cui ha partecipato ‘a sorpresa’ anche il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio – il meglio dell’eccellenza sanitaria ha illustrato l’impatto del Covid-19 nella prevenzione globale e nella ripresa dell’attività sportiva per la salute e il benessere psicofisico in tempo di pandemia. Son molteplici, infatti, Le ricadute psicologiche delle restrizioni dovute al Covidche hanno avuto un impatto sullo stato d’animo incisivo, per esempio, dei giovani (l’83% delle bambine e bambini appartenenti alla fascia 6-13 anni e dall’85% dei ragazzi tra i 14 e i 19 anni, ultimi dati Ipsos).

Al di là dell’impegno quotidiano dell’ASL Città diTorino e di Tennis & Friends nella promozione dell’attività sportiva, nel rilascio delle idoneità sportivee nell’utilizzo dello sport come terapia, abbiamo inteso sostenere le Nitto ATP Finals, impegnandoci nella sicurezza dei giocatori e degli spettatori con idonee misure di protezione messe in atto per contrastare il virus.” – dichiara il dott. Carlo Picco, direttore generale ASL Città di Torino – Su ogni grande evento sportivo, quali anche il Gran Prix di Pattinaggio, che si è recentemente svolto, e le prossime finali di Coppa Davis,l’ASL Città di Torino fornisce il proprio supporto per garantire le condizioni di sicurezza.

“Felice per la Tavola Rotonda ed estremamente soddisfatto per l’organizzazione sanitaria del territorio. Ringrazio Tennis & Friends per la sua presenza ed operato, sul territorio piemontese che sottolinea ancora una volta, l’importanza della prevenzione e dello sport.” dichiara il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio

 

“Ringrazio prima di tutto il Direttore Generale della ASL città di Torino, per avervi invitato come relatore a questo importante Tavola Rotonda dove Sport, Sanità, Ripresa e Resilienza sono stati al centro dell’interessante dibattito. Tra i tanti temi trattati: “L’impatto del Covid-19 sullo Sport” di cui ho esposto tutti gli ultimi dati. Facendo io parte del tavolo tecnico del Dipartimento dello Sport, insieme al Prof Francesco Vaia, Direttore Sanitario dello Spallanzani e il Prof. Federico Vigevano, U.O. di Neurologia; Dipartimento di Neuroscienze e Neuroriabilitazione; IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, abbiamo condotto uno studio, un’indagine, iniziata a gennaio del 2021, che ha fornito una fotografia della popolazione sportiva che, a causa della pandemia, è stata costretta a cambiare improvvisamente il proprio stile di vita. Nello specifico, essa ha permesso di definire con dati puntuali le ripercussioni che, tale cambiamento, ha avuto sul settore, ma soprattutto sullo stato di salute psicologico e fisico degli sportivi, offrendo un focus particolare sui minorenni. Prima dell’emergenza Covid-19, molti bambini e ragazzi, come sappiamo praticavano attività sportive. Attività che si sono drasticamente prima fermate del tutto e poi ridotte. La pandemia in atto infatti ha determinato altri fattori importanti come, ad esempio, una crisi economica nazionale. Molte famiglie oggi, più di prima, si sono ritrovate decisamente più in difficoltà nel riuscire a sostenere l’impegno economico destinato all’attività fisico-sportiva dei propri figli. Si parla molto di sport e prevenzione ma ad oggi manca ancora questo sostegno concreto alle famiglie. Non a caso, da oltre 10 anni, Tennis & Friends porta in giro per l’Italia la sua manifestazione per sostenere a prevenzione gratuita, attraverso screening, visite e check- up gratuiti. I numeri registrati, proprio qui a Torino, lo scorso 25 e 26 settembre 2021 ne sono la prova concreta: oltre 2000 persone si sono sottoposte a prestazioni specialistiche e consulti medici gratuiti. C’è da sottolineare inoltre come durante questi – quasi due anni di pandemia- lo stile di vita dei ragazzi sia mutato drasticamente. Questo li ha portati ad una sedentarietà forzata che di fatto ha indotto ad un uso più frequente dei social dove si ritrovano a passare la maggior parte del tempo. Questo genera non solo un aumento di peso ma anche una soglia di aggressività maggiore, ansia e insonnia. Ma uscire dal gap non è facile perché, come detto anche dai miei colleghi qui presenti, la pandemia non è terminata e proseguirà ancora. Inoltre molti genitori hanno ancora timore di mandare i propri figli a praticare sport in luoghi al chiuso. L’impegno da parte del Dipartimento allo Sport però si sta concretizzando e ho accolto con grande gioia l’emendamento, approvato dopo 60 anni, contenuto nella manovra avallata dal Consiglio dei Ministri che ha di fatto dato centralità allo sport a scuola. Un giorno storico per la scuola primaria e l’istruzione in generale come ha detto la stessa sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali dopo l’introduzione, nella legge di bilancio, dell’insegnamento di educazione motoria nelle scuole elementari. Un grande traguardo, introdurre l’insegnamento di educazione motoria nelle scuole primarie che rappresenta a tutti gli effetti un punto chiave per una rivoluzione culturale e sportiva. Da tempo, infatti, il Consiglio Nazionale auspica l’istituzione permanente di un Ministero dello Sport, anche sul modello di altri Paesi europei, che si occupi in maniera diretta delle politiche pubbliche della pratica sportiva in Italia anche attraverso la scuola, punto nevralgico per le giovani generazioni.” Dichiara il Prof. Giorgio Meneschincheri, Docente Università Cattolica del Sacro Cuore e Presidente Friends for Healt Onlus e fondatore di Tennis & Friends.

 

“Prevenzione come concetto globale che comprende istanze di tipo medico (es. Rischio cardiovascolare, ) e Sport per una vita più sana. Devono essere al centro del salute e benessere della persona.” Dichiara Prof. Di Perri.

Finalissima Atp: Medvedev Vs Zverev, la grande sfida

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Daniil Medvedev e Alexander Zverev si contenderanno le Nitto Atp Finals 2021 di Torino.

Il tennista russo ha battuto il norvegese Casper Ruud con un netto 6-4, 6-2 e oggi affronterà il tedesco, che vince sul numero uno al mondo Novak Djokovic per 7-6(4), 4-6, 6-4 dopo 2 ore e 28 minuti.  La finalissima oggi alle 17, in diretta su Sky Sport.

Curling, di scena i campionati europei per atleti sordi

Il ghiaccio di Lillehammer, la prossima settimana, non sarà il solo ad ospitare una rassegna continentale di curling. A Lodtz, in Polonia, dal 22 al 27 novembre si terranno infatti i Campionati Europei riservati ad atleti sordi.

E al via, questa volta, ci sarà anche l’Italia. «Il progetto è nato nel 2019, quando la FSSI Federazione Sport Sordi Italiana si è prodigata per coprire tutte le discipline dei “Giochi Olimpici Silenziosi” che si sarebbero tenuti a dicembre tra Valchiavenna e Valtellina – racconta Davide Flora, direttore tecnico e coach degli azzurri –. La squadra era stata assemblata di fretta e a Madesimo avevamo raccolto sole sconfitte, ma con un percorso in crescendo durante il torneo che ci era valso l’applauso finale a margine dell’ultimo incontro con i maestri del Canada».

Un percorso appena nato e, però, destinato ben presto ad interrompersi. «La pandemia ci ha fatto perdere tutto il 2020, quindi il nostro resta ancora un progetto ai primi passi, anche se il livello negli ultimi mesi è cresciuto esponenzialmente. La scorsa stagione abbiamo partecipato al campionato federale di Serie C e così avverrà di nuovo a partire da gennaio, perché abbiamo bisogno di confrontarci con altre realtà. E anche la situazione legata agli impianti non ci sta aiutando: i componenti della squadra sono tutti di Torino o immediata cintura, ma sono costretti ad autofinanziarsi per svolgere tre allenamenti a settimana sul ghiaccio di Pinerolo». Un ostacolo in più, ma anche un’ulteriore testimonianza della passione e dell’abnegazione di Luca Brandani, Maurizio Bartolomeo, Sanzio Antonioni, Francesco Bottallo e della new entry Daniele Caforio, ovvero i cinque “moschettieri azzurri” che difenderanno i colori dell’Italia a Lodtz.

Insieme a loro, per inseguire un piazzamento cruciale anche per la qualificazione ai prossimi “Giochi Olimpici Silenziosi” in Canada, ci saranno il consigliere di specialità Federico Paria ed il fisioterapista Gianni Crisafulli, oltre naturalmente a Davide Flora. Che prova a fare le carte alla rassegna continentale: «Dal 2019 non abbiamo più avuto occasione di confronti diretti, ma l’augurio è quello di poter disputare tante gare alla pari con i nostri avversari. Formazioni come Polonia, Russia e Svizzera sono difficili da raggiungere, perché primeggiano sul palcoscenico olimpico, ma anche movimenti come quelli in Ucraina e in Ungheria possono vantare una base molto più ampia della nostra. Piazzarsi tra le prime quattro per accedere ai playoff sarà molto difficile, ma spero in un risultato tra le migliori sei per staccare il pass per le Olimpiadi».

È ancora Juve!

13esima giornata di campionato serie A
Lazio-Juventus 0-2
Bonucci (2rig)

È sempre più Juve.
Decisa,grintosa,volitiva ed a tratti bella da vedere.
Batte la Lazio e la raggiunge a 21 punti in classifica conquistando il quinto posto in coabitazione coi biancocelesti.
Decisivo Bonucci,difensore centrale coi piedi educati da centrocampista,che segna la doppietta battendo 2 calci di rigore in modo impeccabile.
Oltre al leader bianconero e della nazionale italiana Bonucci da segnalare l’ottima prova in campo non solo te cnica ma anche d’intesa dell’attacco juventino.Chiesa e Morata hanno  creato situazioni importanti di gioco con il continuo movimento e lo scambio di posizioni.Molto importante è stato il portare a casa la vittoria senza leziosità di gioco e preziosismi assortiti ma con tanta concretezza,la stessa che sta imponendo la Juve nelle gare di Champions League.Da qui in avanti i bianconeri di Max Allegri acquisiranno più cattiveria e sicurezza in sé stessi e porteranno a casa risultati notevoli anche in campionato.

Vincenzo Grassano

Atletico Taurinense sconfitto dal Sermig

La nona giornata di Serie C1 Futsal Piemonte

L’AtlEtico Taurinense esce sconfitto contro il Sermig, ma questa partita può essere davvero una svolta. Tra le mura del PalaSermig finisce 5 a 3 per i padroni di casa con i torelli che ritrovano la grinta che li ha sempre contraddistinti.

Il primo tempo vede andare in doppio vantaggio il Sermig, ma l’AtlEtico non molla e ci crede accorciando le distanze con Ruggero Seccia.

La seconda frazione di gioco vede nuovamente il Sermig avanti. La reazione dei ragazzi di Viri però c’è: Ruggero Seccia e Luca Rea portano il risultato sul definitivo 5 a 3. Non sono ancora arrivati i punti sperati, ma la squadra ha dimostrato sul campo di aver reagito alla gara non positiva contro Nichelino. Un segnale che fa decisamente ben sperare i tifosi.

Il 26 novembre tra le mura amiche di via CLN arriva la capolista Castellamonte. Una partita certamente non facile, ma dalle facce viste questa sera c’è da credere che i torelli non abbiano nessuna voglia di fare la parte della comparsa.

I quarti d’ora del Toro!

Abbiamo il piacere d’ospitare nella nostra rubrica dello Sport l’amico collega Danilo Gobetto,uno dei più importanti giornalisti piemontesi, tifoso granata, grande esperto di calcio nazionale ed internazionale.

Ecco il suo pezzo che racconta uno dei momenti più importanti della storia granata,paragonato a quanto accade oggi. “Quindici minuti. Un breve ma preciso lasso di tempo che può essere insignificante o sovvertire, nell’arco di una partita di calcio, l’esito di un incontro. Negli annali del Torino, il quarto d’ora assume due significati ben diversi. Ha una connotazione positiva ai tempi del Grande Torino – l’undici capace di polverizzare record nel decennio 1939-49 – e negativa ai giorni nostri, con la formazione granata in lotta per posizioni assai meno nobili della classifica.
Negli anni ‘40 si parla di ‘quarto d’ora granata’ per intendere un breve momento di grazia nel quale il gioco ossessivo del Torino trasformava le sorti della partita. A quella squadra bastavano quindici minuti di furia agonistica per assicurarsi o ribaltare il risultato. Era un fenomeno che aveva la sua massima espressione negli incontri casalinghi. A suonare la carica, ci pensava un tifoso dagli spalti: Oreste Bolmida, di mestiere capostazione, che sulle gradinate si presentava sempre con il suo inseparabile corno. Quando il Toro era in difficoltà soffiava nell’imboccatura e si faceva sentire da tutto lo stadio. Il pubblico del Filadelfia lo sapeva e anzi, attendeva questo momento con ansia. A quel punto il capitano granata, Valentino Mazzola, si rimboccava le maniche e tutto il gruppo in campo trovava nuove energie, arrivando a segnare fino a 4-6 gol, appunto, in quindici minuti. Memorabili due episodi. Torino-Alessandria, 2 maggio 1948: con un punteggio già assodato (4-0 nel primo tempo), i granata si limitavano a tenere il risultato sotto controllo, quando dalle tribune dello stadio si propagò il suono della cornetta e arrivarono altri sei gol segnati in meno di quindici minuti. La partita terminò con un 10-0 che rimane tuttora il risultato casalingo con il maggiore scarto nella storia della Serie A. E poi Torino-Lazio, 30 maggio 1948. Sotto di tre reti, Mazzola e compagni ribaltarono il match segnando quattro gol, sempre sotto la spinta propulsiva dell’immancabile cornetta.
Di contro, il quarto d’ora dei nostri giorni indica una pericolosa tendenza della squadra. Già da tre anni il Toro si smarrisce nella parte finale del match, subendo reti e rimonte che rischiano di costare caro ai fini dell’andamento generale in classifica. Nella stagione 2019/20, il Torino di Mazzarri e Longo (dal 4 febbraio 2020) lascia per strada nove punti. Clamoroso quanto accaduto a Verona, quando un vantaggio di 3-0 si trasforma in un pareggio all’84’. Nell’annata 2020/21, sotto la guida dei tecnici Giampaolo e Nicola (dal 18 gennaio in avanti), il Torino arriva a perdere 20 punti nell’ultimo quarto d’ora di gioco, salvandosi soltanto alla penultima giornata e concludendo la stagione al quartultimo posto, a quota 37.
Tra gli scempi della stagione spicca la partita contro la Lazio, quando il 3-2 per il Torino viene ribaltato da due reti biancocelesti al 95’ e al 98’. A Reggio Emilia contro il Sassuolo, il parziale di 1-3 viene vanificato in due minuti, con il portiere granata Sirigu beffato all’84’ e all’85’. A Milano contro l’Inter si passa dal pareggio 2-2 alla sconfitta per 4-2 (84’ e 90’). Nel derby contro la Juventus, il vantaggio (per 1-0) si tramuta in sconfitta (1-2), sempre negli ultimi quindici minuti di gara. (77’ e 89’).
Una tendenza che si sta replicando anche oggi. Nelle prime dieci giornate del cam-pionato in corso, i gol subiti dal 75° al 90° minuto dalla formazione granata sono stati sei, i punti persi in classifica sette. Nonostante il cambio di allenatore, anche quest’anno le amnesie difensive si sono ripresentate puntuali fin dall’inizio del cam-pionato. Che la china non fosse quella giusta, lo si è visto già dal debutto contro l’Atalanta. Proprio sul filo del triplice fischio arbitrale, uno svarione difensivo ha condannato la squadra alla sconfitta (1-2, Piccoli al 93′). Stesso copione dalla quinta all’ottava giornata, tutte caratterizzate dalla rimonta avversaria, con Lazio, Venezia, Juventus e Napoli che cambiano a loro favore il risultato negli ultimi quindici minuti. La Lazio rimonta l’1-0 granata al 91’ con rete di Immobile. A Venezia, Aramu conquista il pareggio al 78’; la Juventus vince il derby con Locatelli al 86’, mentre a Napoli Osimhen firma il gol della vittoria partenopea all’81’.
‘Questione di sfortuna’ smorza il tecnico croato Ivan Juric, che guarda al contesto dei novanta minuti di gioco. Problema di tenuta mentale e fisica, lamentano molti tifosi. Di certo agli svarioni difensivi contribuisce la scarsa qualità del pacchetto arretrato, mal supportato da un centrocampo con diverse pedine fuori ruolo e una rosa di quantità ma non di qualità, come evidenziato in più occasioni dallo stesso allenatore, il quale ha auspicato una maggiore sinergia con la dirigenza. Ci sono ancora tanti mesi da giocare e il compito di Juric, l’unico per ora non sotto attacco (a differenza di giocatori e Presidente), sarà quello di intensificare il lavoro tecnico in campo e tattico fuori, senza dimenticare l’aspetto psicologico. Se non per riportare il quarto d’ora granata agli antichi splendori, almeno per non buttare all’aria l’ennesima stagione”

Danilo Gobetto
(Enzo Grassano)

 

La 13esima giornata di campionato

Sabato 20 novembre h.18
Lazio-Juventus

Lunedì 22 novembre h.20.45
Torino-Udinese

Riparte il campionato!

Un doppio impegno importante attende le 2 squadre torinesi in questo fine settimana dopo le gare delle nazionali.
In casa Juve si attende con trepidazione e massima attenzione la gara contro la Lazio ove sarà importante conquistare o 3 punti per non scivolare in posizione di classifica anonima e rimanere agganciati in zona Champions League.
Sarà una gara delicata dove biancazzurri e bianconeri si giocheranno moltissimo delle rispettive stagioni.
Dybala,seppur acciaccato,ci sarà e già questa è un ottima notizia per l’anemico
attacco juventino:i numeri parlano chiaro,la Juve ha il tredicesimo attacco della serie A e l’ottava difesa.I bianconeri devono assolutamente migliorare da questo punto di vista.
Diversamente in casa granata i numeri dicono che il Toro ha la terza migliore difesa della serie A ed il quattordicesimo attacco,numeri perfettamente in linea per rimanere ancorati ad un tranquillo centroclassifica ma non basta per poter aspirare ad una qualificazione in Europa.
Il tecnico granata Juric sta lavorando molto sull’attacco del Toro.L’alternanza Sanabria/Belotti dovrà portare più gol coadiuvati al meglio dall’ottima batteria di trequartisti che dispone la squadra:Pjaca,Brekalo,Praet, qualità tanta ma altrettanta fragilità.Purtroppo l’infermeria granata non accenna a svuotarsi e la formazione base non è ancora riuscita a scendere in campo al completo.Rientrano Pjaca e Brekalo ma si fermano Praet e Sanabria.Si studiano le contromisure giuste per conquistare i 3 punti contro l’ostica Udinese,squadra coriacea ed attenta che pratica un gioco semplice e lineare.

Vincenzo Grassano

Olimpiadi invernali, la grande occasione persa

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Il sindaco di Torino Stefano Lo Russo e il governatore del Piemonte Alberto Cirio ci avevano provato a far rientrare Torino nei giochi, anzi nei Giochi olimpici con Milano e Cortina , località che ospiteranno le Olimpiadi invernali del 2026.

Già il sindaco di Milano Beppe Sala aveva fatto capire che il treno per la città della Mole ormai era passato. Ma la doccia fredda e’ arrivata dal presidente del Coni, Giovanni Malagò: “Onestamente siamo fuori tempo massimo” ha dichiarato.

Il danno di immagine ed economico è incalcolabile per la nostra città.  La sindaca Appendino non aveva avuto il coraggio di contrastare i propri consiglieri pentastellati che non volevano le Olimpiadi con le solite tesi all’insegna della decrescita felice, quando sarebbe stato sicuro che Torino, Milano e Cortina si sarebbero aggiudicate insieme i Giochi invernali.

Ci si consola (a parte il pasticcio dei biglietti e delle code) con le Atp Finals di Tennis. Ma un’olimpiade e’ ben altra cosa per importanza e impatto economico. Peccato anche per gli impianti di Torino 2006 destinati ad una ulteriore lenta decadenza.

 

Era il 17 novembre 1993… è sempre Italia

È sempre Italia!

Corsi e ricorsi storici che potrebbero esser di buon auspicio per il futuro degli esattamente 28 anni fa….
Italia-Portogallo 1-0
Era il 17 novembre 1993…un bel gol
gol di Dino Baggio a sette minuti dalla fine consegna all’Italia la qualificazione a USA ’94. È quanto succede a San Siro.Gli azzurri allenati da Arrigo Sacchi giocano l’ultima partita di qualificazione contro il Portogallo. I lusitani sono ancora in corsa per la qualificazione ma devono assolutamente vincere, al contrario dei nostri ai quali basta anche un pareggio. Partita sofferta con capitan Franco Baresi in serata di grazia. Il successo oltre alla qualificazione regala agli azzurri il primo posto nel girone,indoviniamo un po’ davanti a chi?Alla Svizzera!

Vincenzo Grassano