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Albugnano, all’enoteca le eccellenze del territorio

Sabato 16 luglio l’Enoteca prosegue le attività promozionali delle eccellenze del territorio con un omaggio al Freisa, appena eletto “Vitigno dell’anno 2022” dalla Regione Piemonte

Dopo la “Scuola del vino” e il “Pic – nic in Enoteca”, l’Enoteca Regionale dell’Albugnano (Via Roma 9 ad Albugnano in provincia di Asti) propone un nuovo interessante evento per far conoscere le eccellenze del proprio territorio.

Sabato 16 luglio, infatti, andrà in scena un “porte aperte” per tutta la giornata (ingresso libero dalle 11 alle 20) dal titolo “Estate in Freisa”, per celebrare al meglio il Freisa, eletto “Vitigno dell’anno 2022” dalla Regione Piemonte.

Un’occasione unica per scoprire uno dei vini simbolo del Piemonte, godendosi il fresco nel lussureggiante giardino dell’Enoteca, affacciati sul magnifico paesaggio che si può ammirare dal borgo di Albugnano, definito il “Balcone del Monferrato”.

Numerose le etichette in degustazione, dagli spumanti ai vini fermi fino a quelli più vivaci, accompagnati da alcuni produttori che, a partire dalle 17 fino alle 20, guideranno i partecipanti alla scoperta delle mille anime di un vitigno con oltre 500 anni di storia.

Il format della giornata prevede la possibilità di assaporare, al costo di 10 euro, un “pacchetto” di 5 differenti tipologie di Freisa, in abbinamento con specialità gastronomica del territorio, scegliendo tra le numerose etichette disponibili anche in vendita presso l’Enoteca, proposte dalle aziende Cà del Prete, Cascina Gilli, La Montagnetta, Pianfiorito, Roggero Azienda Agricola, Stefano Rossotto, Tenuta Tamburnin, Terra e Gente e Terre dei Santi.

Intorno alle 18.30, inoltre, spazio alla presentazione del numero di giugno della prestigiosa rivista di settore Barolo & Co, alla presenza del direttore Giancarlo Montaldo e del caporedattore Teresa E. Baccini. Un numero che dedica molto spazio al suo interno alla Doc Monferrato e che presenta in copertina una bella foto del borgo di Albugnano attorniato dai vigneti.

Inaugurata lo scorso maggio l’Enoteca Regionale dell’Albugnano si propone di valorizzare i vini di qualità del territorio di riferimento, compreso tra la Collina Torinese e il Nord Astigiano, ma anche i prodotti agroalimentari, biologici e tipici locali, oltre che il vasto patrimonio rurale, culturale e artistico di questa incantevole area del Piemonte, attraverso l’organizzazione di eventi, degustazioni, pic-nic e altre iniziative promozionali.

Enoteca Regionale dell’Albugnano – Via Roma, 9 – 14022 Albugnano (AT) – info@enotecaregionalealbugnano.it

Torino, Gtt pronta a partire con la sperimentazione delle navette a guida autonoma per il servizio di linea

Sono state presentate questa mattina, nel deposito GTT Nizza, le due navette a guida autonoma (realizzate da Navya) che saranno protagoniste della prima sperimentazione di trasporto pubblico a guida autonoma in Italia su un normale percorso di linea cittadino e con passeggeri a bordo.

Erano presenti l’Assessora ai Trasporti e alla Transizione Digitale ed Ecologica del Comune di Torino Chiara Foglietta, rappresentanti di GTT, Fondazione LINKS e di tutti i numerosi partner di questo complesso ed innovativo progetto pilota denominato auTOnomo GTT, realizzato attraverso fondi europei del progetto SHOW.

Quella di oggi è stata una tappa importante del progetto SHOW. La sperimentazione su strada partirà formalmente il 26 luglio con gli ultimi adempimenti tecnici sui veicoli e le prime prove.

I veicoli circoleranno sul percorso sperimentale di circa 2km, allestito attraverso specifica segnaletica, nella zona degli ospedali cittadini (ex Molinette, Sant’Anna, CTO, più recentemente denominati complesso Città della Salute e della Scienza).

Il progetto pilota di Torino, coordinato dalla Fondazione LINKS e gestito da GTT, offre un trasporto pubblico flessibile a chiamata (il percorso è predefinito ma non fisso, come non sono fissi gli orari) su veicoli a guida autonoma.

Il servizio sarà svolto con due navette senza conducente in grado di muoversi nel normale traffico urbano e di rilevare in tempo reale gli ostacoli, siano essi auto, biciclette o pedoni, in modo rapido e affidabile. Ogni veicolo, accessibile anche alle persone con disabilità, può ospitare fino a 14 passeggeri (11 posti a sedere e 3 in piedi); come da normativa, sarà sempre presente a bordo un operatore GTT per fornire l’assistenza necessaria.

Il servizio, in questa fase sperimentale sarà gratuito e fruibile previa prenotazione tramite l’app auTOnomo GTT, disponibile prossimamente per dispositivi Android e iOS.

Per un breve periodo, circa tre settimane a cavallo tra ottobre e novembre 2022, gli shuttle circoleranno anche lungo un percorso autorizzato in una zona più a sud (tra via Valenza, via Ventimiglia, corso Maroncelli e via Genova) per testare alcuni casi d’uso.

La sperimentazione a guida autonoma di Torino avverrà in due fasi:
− luglio – ottobre 2022: pre-demo (periodo di test per i veicoli, formazione degli operatori di bordo, nessun passeggero potrà salire sui mezzi)
− ottobre 2022 – marzo 2023: demo (vera e propria sperimentazione, aperta ai cittadini previa prenotazione). In questo periodo, le due navette saranno in servizio 6 ore durante i giorni feriali (h. 12:30-18:30) e 4 ore durante i giorni festivi e pre-festivi (h. 15-19).

I partner e gli attori coinvolti nella sperimentazione di Torino sono: GTT (gestore del servizio), Fondazione LINKS (coordinatore della sperimentazione di Torino), Navya, Ioki, Swarco e 5T (partner tecnologici/ricerca e sviluppo), Città di Torino, Città della Salute e della Scienza, Reale Group, TIM, Iren e TTS Italia (partner istituzionali/supporter).

La sperimentazione si terrà nell’ambito di SHOW, progetto finanziato dall’Unione Europea all’interno del programma Horizon 2020, che mira a supportare la transizione verso un trasporto urbano sostenibile attraverso la circolazione di flotte di veicoli a guida autonoma. Tra le 20 città europee coinvolte nelle sperimentazioni di veicoli autonomi, Torino è l’unica città italiana a prendere parte al progetto.




Addio a Lido Riba, uomo delle terre alte

Di Marco Travaglini

Con la scomparsa di Lido Riba, storico dirigente della sinistra e dell’Uncem piemontese le genti della montagna da oggi sono più sole.

Riba è stato uno dei protagonisti della vita politica e sociale piemontese dell’ultimo mezzo secolo. Aveva 78 anni ed era nato a Caraglio, in provincia di Cuneo, il 31 maggio del 1944. Alla frequentazione del mondo rurale e delle terre alte ha dedicato gran parte del suo impegno per valorizzarne le risorse e la cultura. La montagna per Lido Riba non è mai rappresentato solo il paesaggio agreste degli alpeggi e dei boschi, dei borghi abbandonati dopo l’esodo, del grumo di fatiche e lavoro per creare le condizioni minime di una economia magari frugale, ma dignitosamente orgogliosa che ha segnato la storia del “mondo dei vinti”. Dal suo punto di vista come politico di sinistra e amministratore pubblico per lunghissimo tempo tenace leader piemontese dell’Uncem (l’Unione dei comuni e delle comunità montane) la montagna è sempre stata una risorsa viva, capace di offrire occasioni di sviluppo socio-economico e una nuova coscienza del territorio e dell’ambiente che conserva. Il suo impegno nelle istituzioni  lo vide protagonista nei consigli comunali di Caraglio, Pradleves e Ostana, alla comunità montana della valle Grana, alla provincia di Cuneo e in Consiglio regionale dove, eletto per la prima volta nel 1990, è stato tra i protagonisti di tre legislature e assessore all’agricoltura e alla montagna. Con lui ho condiviso moltissime iniziative, percorrendo in lungo e in largo il Piemonte, dando vita al primo gruppo degli amici della montagna in Consiglio regionale. Tra ricordi personali e comuni memorie, incontri e viaggi, resoconti di vicende che ci hanno visto protagonisti,  resta nitida e forte la sua idea di una politica generosa, alimentata da passioni vere, dove occorreva ( e occorrerebbe oggi, a maggior ragione)  studiare e documentarsi, vivere la realtà dei paesi e delle persone per capire cosa è giusto fare e cosa non va fatto. Il  suo “lungo viaggio”, che raccontò in un accorato libro di memorie, lo vide protagonista nella vita della scuola cuneese, sindacalista del mondo contadino, militante e dirigente del Partito comunista italiano in una “ provincia Granda” tradizionalmente feudo democristiano, uomo coerente con i suoi valori progressisti nelle successive evoluzioni politiche. L’eredità che lascia è un patrimonio di inestinguibili intuizioni e analisi, battaglie e conquiste condotte con la passione di chi pensava che rispettare le tradizioni significa custodirne il fuoco, non adorarne le ceneri. Questo occitano orgoglioso delle sue radici ha saputo mostrare nel concreto d’aver introiettato la lezione di saggio realismo che si trova alla base più sincera della cultura contadina. Quella cultura, per intenderci, di chi è cresciuto, come cantava Guccini, “a castagne ed erba spagna”. Lido, rappresentando al meglio nell’Uncem e altrove le vite “in salita” dei montanari, era consapevole di dover coniugarne aspettative e speranze al futuro e non al passato. Tenere alto quest’impegno sarà il riconoscimento più importante alla  memoria di un uomo che ha speso decenni della propria vita a immaginare e proporre soluzioni per i territori montani piemontesi pensando a una politica che non fosse solo redistribuzione di risorse, alzando la spesa pubblica, ma un progetto concreto in grado di colmare sperequazioni territoriali, recuperare vecchi mestieri e inventarne di nuovi, investendo nell’economia verde, nel legno e nell’acqua, e in un nuovo welfare di comunità.

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E’ morto a 78 anni dopo una lunga malattia, Lido Riba. Cuneese, fu segretario provinciale del Pc, assessore regionale e vicepresidente del Consiglio piemontese.

IL CORDOGLIO  DEL PD

“Lido Riba è stato uno dei protagonisti della vita politica e sociale del Piemonte e con il suo impegno, la sua generosità e la sua passione politica ha contribuito alla crescita e allo sviluppo del nostro territorio.  Ricordiamo il suo profondo impegno per valorizzare e rilanciare la montagna, una risorsa viva, capace di offrire occasioni di sviluppo socio-economico e a favore delle filiere alimentari, vitivinicole e del legno. Ma soprattutto ricordiamo l’amore per la politica, la dedizione con cui ha ricoperto il suo ruolo all’interno delle Istituzioni e la sua grande serietà. E’ stato un esponente di spicco del Consiglio regionale piemontese e della sinistra subalpina.

Ci stringiamo alla famiglia in questo momento di profondo dolore”.

I Consiglieri regionali del Gruppo del Partito Democratico

Paolo Furia – Segretario regionale del Partito Democratico

Auto investe cinghiale, morta la donna alla guida

Una donna di 55 anni stava guidando la sua auto con a bordo marito e figli quando si è scontrata con un cinghiale che le ha attraversato la strada. Nell’impatto, avvenuto nei pressi di Villanova Mondovi’ la donna è deceduta. Ferito in modo serio il marito. Sono intervenuti i vigili del fuoco per liberare i passeggeri dalle lamiere.

Grandi novità per la seconda edizione torinese delle ATP Finals

A quattro mesi di distanza dall’inizio della seconda edizione torinese delle ATP Finals, cominciano ad emergere alcune novità per rendere il tutto ancora più bello e attrattivo per il pubblico appassionato di tennis. La prima è sicuramente lo spostamento del Fan Village che da piazza San Carlo verrà spostato in piazzale Grande Torino così da permettere agli spettatori e non solo di vivere la manifestazione ancora più intensamente. Verrà allestito un padiglione di quattromila metri quadri che comprenderà aree ristoro e stand commerciali aperti dalla mattina fino alla sera. All’interno del Pala Alpitour ci sarà sempre il campo di allenamento e a quello principale verranno costruiti dei palchi a bordo campo per poter vivere gli incontri da più vicino. Il Circolo della Stampa-Sporting sarà sempre il punto di riferimento dei giocatori per gli allenamenti prima di scendere sul Centrale. Al momento, come annunciato dal presidente federale Angelo Binaghi, sono stati venduti 51mila biglietti ma i numeri aumentano di giorno in giorno, insomma è iniziata la corsa per accaparrarsi uno o più tagliandi per le ATP Finals che andranno in scena dal 13 al 20 novembre.

Oltre al sindaco Stefano Lo Russo, alla presentazione di ieri era presente anche l’assessore allo Sport Domenico Carretta. “Il piazzale al Pala Alpitour diventerà il cuore pulsante della manifestazione e le piazze e le vie di Torino saranno invase dai colori dell’ATP. Cercheremo di coinvolgere anche chi non è appassionato di tennis per costruire assieme un percorso emozionale che andrà ad integrare lo spettacolo di altissimo livello che solo le ATP Finals sanno offrire. E’ da un po’ che ci siamo messi al lavoro mettendo in campo tutte le risorse possibili. Abbiamo stretto un importante rapporto di collaborazione con la FIT, la Regione, la Camera di Commercio, con gli sponsor e tutti insieme stiamo facendo un bel lavoro di squadra. L’obiettivo è quello di migliorarsi anno dopo anno per rendere questo percorso ancora più avvincente. La prima edizione è stata un banco di prova con dei risultati entusiasmanti. Mai abbassare la guardia e dovremo trovarci pronti per la terza, la quarta e la quinta edizione”.

Marco Aceto

Inaugurata la rinnovata area giochi del giardino Vito Scafidi in piazza Chiaves

I giovani frequentatori del giardino “Vito Scafidi” di piazza Chiaves da oggi avranno a disposizione un’area giochi completamente rinnovata e fruibile in tutta sicurezza. Sono state infatti inaugurate le nuove attrezzature ludiche del giardino che si affaccia su lungo Po Antonelli, dedicato alla memoria dello studente che nel 2008 perse la vita nel crollo del soffitto del liceo Darwin di Rivoli.

La riqualificazione ha riguardato la sostituzione della pavimentazione antitrauma delle due piastre giochi e la posa di tre nuove attrezzature ludiche dedicate alla fascia di età 3/12 anni: due giochini a molla (uno adatto anche ai più piccoli, uno di tipo inclusivo) e un gioco combinato con palestra, spazi per l’arrampicata, scivolo e torretta. I giochi esistenti e in buono stato di conservazione sono stati recuperati e oggetto di un’attività di manutenzione e rinnovamento.

All’inaugurazione di oggi pomeriggio sono intervenuti l’assessore al Verde pubblico della Città di Torino, Francesco Tresso, il presidente della Circoscrizione 7 Luca Deri, oltre a Marta Sara Inì e Beppe Cammarata, rispettivamente coordinatrice IV commissione e coordinatore sottocommissione IV commissione della Circoscrizione 7.

Ha commentato l’assessore Tresso: “Con estrema soddisfazione che inauguriamo oggi questa area giochi completamente rinnovata, uno spazio molto vissuto dai bambini e dalle famiglie del quartiere che da oggi sarà più sicuro e con nuove attrezzature ludiche. Un luogo ancora più bello e pieno di vita, anche per onorare al meglio la memoria di un giovane che tutti noi ricordiamo con affetto”.

“In questi anni come Circoscrizione 7, di concerto con i Servizi comunali competenti, siamo intervenuti in diverse aree gioco con la sostituzione delle attrezzature ludiche, per rendere questi spazi più moderni e confortevoli per i bambini”, hanno dichiarato il presidente Luca Deri e la coordinatrice della commissione Ambiente Marta Sara Inì.

L’8 e il 9 ottobre Torino al centro del dibattito nazionale sui temi del digitale

Torino sarà la “casa” del digitale con il Festival del digitale popolare. Sabato 8 e domenica 9 ottobre – con un’anteprima venerdì 7 – nel capoluogo piemontese si terrà il primo evento italiano dedicato alla cultura e alle policy digitali, organizzato dalla Fondazione Italia Digitale con il patrocinio del Comune di Torino.

Il fumettista e autore televisivo Makkox; l’attrice e dirigente sportiva Cristiana Capotondi; l’epidemiologo Gianni Rezza; l’ex calciatore Claudio Marchisio; la capitana della Nazionale di calcio Sara Gama; il filosofo Maurizio Ferraris; l’esperta di comunicazione social ed ex creativa e strategist team TikTok Uffizi Ilde Forgione; il gruppo musicale La Rappresentante di Lista.

Questi i primi ospiti annunciati oggi in occasione della conferenza di presentazione della manifestazione che si è tenuta nella Sala Colonne alla presenza dell’assessora alla Transizione Ecologica e Digitale, Progetto Smart city e Innovazione della Città di Torino Chiara Foglietta e del presidente della Fondazione Italia Digitale Francesco Di Costanzo. Ospite “speciale” della presentazione il calciatore e imprenditore Giorgio Chiellini, tra i protagonisti del Festival, che ha inviato un video saluto da Los Angeles, e che proprio nella città di Torino ha vissuto alcuni dei momenti più belli e decisivi della sua carriera.

La trasformazione digitale riguarda innanzitutto le persone: è un’alleata preziosa per migliorare la qualità della vita dei cittadini e promuovere più democrazia, uguaglianza, inclusione e crescita sostenibile – commenta l’assessora Chiara Foglietta – Ma la tecnologia deve rappresentare un’opportunità per tutti i cittadini e le cittadine e non essere causa di divario a favore di un’oligarchia tecnologica ed economica. La tecnologia può essere un mezzo per lottare contro le disuguaglianze e favorire l’inclusione sociale e lavorativa, a patto che chiunque possa disporne appieno – evidenzia ancora Foglietta – Anche nella nostra città sono tante, troppe, le persone senza connessione, che non dispongono di competenze digitali sufficienti o non si trovano a loro agio nell’ecosistema digitale. Per questo è importante parlare di digitale popolare: il cammino verso questo obiettivo non può prescindere dal coinvolgimento sempre maggiore di quelle fasce di popolazione finora rimaste ai margini”.

Il digitale è una grande opportunità nella vita quotidiana di tutti noi, con la pandemia c’è stata un’accelerazione e si è acceso un riflettore enorme su questi temi con la crescita della consapevolezza da parte di cittadini, pubbliche amministrazioni, imprese – spiega il presidente della Fondazione Italia Digitale Francesco Di Costanzo – adesso è il momento di rendere strutturale questo cambiamento, di portare il digitale nei luoghi della normalità, di renderlo popolare. Per questo con Fondazione Italia Digitale ci stiamo impegnando quotidianamente su cultura e policy digitali. Il digitale svolge il suo compito al meglio se è semplice, equo, concreto, sicuro, alla portata di tutti. Da qui l’idea di un Festival del digitale popolare, per la prima volta nel nostro Paese e in una città, Torino, da sempre sensibile e attenta all’innovazione”.

Il parterre degli ospiti si arricchisce anche con la presenza di esperti e personalità del mondo istituzione, tra questi anche Patrizio Bianchi, ministro dell’Istruzione. Nel corso del Festival, infatti, uno spazio particolare è dedicato proprio al mondo dei giovani con il diretto coinvolgimento delle scuole e focus importante sull’educazione al digitale.

PA, scuola, sport, cultura, musei, libri, viaggio, turismo, mobilità, podcast, satira, nuove forme di fruizione dei contenuti, gaming, diritti, sanità, sostenibilità, mobilità, lavoro, economia, comunicazione e informazione, questi e molti altri i temi che saranno affrontati con il filo conduttore della rivoluzione digitale.

Nel corso della conferenza è stato svelato il logo ufficiale del Festival, che ha come slogan Restart, riavviare il sistema a segnare la ripartenza del Paese dopo più di due anni di pandemia.  Mentre è affidato al fenomeno italiano del fumetto Josephine Yole Signorelli, in arte Fumettibrutti, la realizzazione del Manifesto della manifestazione. Una collaborazione nata grazie a Etna Comics.

Talk, workshop, approfondimenti e laboratori animeranno la kermesse che si apre con un’anteprima venerdì 7 ottobre a La Nuvola Lavazza per entrare nel vivo sabato 8 negli spazi di CAP 10100 e terminare domenica 9 a La Nuvola Lavazza.

Obiettivo della kermesse è portare i tanti temi del digitale vicino alla gente attraverso un Festival inclusivo, aperto alla partecipazione di tutti.

Info e programma del Festival in continuo aggiornamento su www.fondazioneitaliadigitale.org e sui canali social della Fondazione. Questa la pagina dedicata alla manifestazione fondazioneitaliadigitale.org/festival-digitale-popolare.

Il Festival del digitale popolare è realizzato grazie alle partnership con pagoPA, TikTok, Best Western, INWIT, Affidea, Karma Metrix, TOP-IX, Onda, Nuovi Sogni, Torino Wireless, CSI Piemonte, Etna Comics, Arci Torino e il supporto organizzativo e di comunicazione di To Be Events e Mate Agency. Molti altri partner stanno per aderire alla manifestazione.

Partecipano al Festival i soci sostenitori e partner di Fondazione Italia Digitale Amazon Web Services, Bird, Campus Biomedico, Colossus, Flixbus, Google, HT&T Consulting, Meta, Municipia, Next Code Academy, Osservatorio Digitale, Sicurtransport, Synesthesia, Torelli – Hanzo e i fondatori Associazione PA Social, Istituto Piepoli, Open Comunicazione, Lievito Consulting, Mediaddress, L’Eco della Stampa, Associazione PerCorso, datamagazine.it, cittadiniditwitter.




Al via i lavori per la creazione del Giardino del Sole di fronte all’ospedale infantile Regina Margherita

A fine giugno l’apertura del cantiere per la riqualificazione dell’area verde sita in Piazza Polonia, di fronte all’ingresso principale dell’Ospedale Infantile Regina Margherita. Uno spazio fino ad oggi inutilizzato che grazie a questa iniziativa prenderà vita, trasformandosi ne “Il Giardino del Sole”, un luogo di colore, relax e gioco, che sarà donato alla Città di Torino.

Un progetto nato nel 2017 su iniziativa di Federvolontari, che si concretizza oggi grazie all’importante sostegno di Adisco Sezione Piemonte, il principale partner finanziatore dell’opera, con il sostegno del Comune di Torino e della A.O.U Città della Salute e della Scienza di Torino, che fin da subito hanno creduto nel valore della proposta migliorativa sia del tessuto urbano, in un punto nevralgico della città, sia da un punto di vista sociale, regalando alla collettività uno spazio fruibile.

“Abbiamo aderito all’iniziativa con grande entusiasmo – sostiene Francesca Lavazza, presidente Adisco Sezione Piemonte – Siamo felici di poter donare ad un luogo di cura d’eccellenza come l’Ospedale Regina Margherita e alla città di Torino uno spazio verde sicuro e aperto a tutti, dove i pazienti e le loro famiglie possono trovare un’oasi di serenità e svago a pochi passi dall’ospedale”.

“E’ un sogno vedere realizzata quell’idea che ebbi ormai cinque anni fa, quando in attesa delle dimissioni di mio figlio dall’ospedale, pensai a quanto sarebbe stato bello poter far giocare i miei figli in quel giardino se solo fosse stato curato. Di tempo ne è passato e oggi il piano di valorizzazione dell’area ha preso forma e solidità grazie ai partner dell’iniziativa e all’impegno di tante persone generose che hanno contribuito finanziariamente per la sua realizzazione. Poter regalare un po’ di gioia ai bambini e ai loro genitori è una grande soddisfazione per tutti noi” Edoardo Casolari, presidente Federvolontari.

Prof.ssa Franca Fagioli, direttore Dipartimento Patologia e Cura del Bambino “Regina Margherita” Città della Salute di Torino: “Il Giardino del Sole è la realizzazione di un sogno e rappresenta un importante traguardo in termini di umanizzazione. Questo nuovo spazio consentirà infatti ai nostri bambini e ai loro genitori di familiarizzare fin dall’esterno con la struttura ospedaliera e di vivere in maniera meno traumatica l’ingresso in ospedale o le attese fuori da questo. Il Giardino del Sole è l’ennesima conferma che per noi curare significa anche avere cura anche della qualità dell’esperienza e dello stato psico-fisico dei bambini e delle loro famiglie.”

“Ringrazio Adisco, Federvolontari, tutti i partner che hanno fortemente creduto in questo progetto e lo hanno sostenuto – commenta l’assessore al Verde pubblico della Città di Torino, Francesco Tresso – perché con il loro impegno trasformeranno uno spazio inutilizzato in una nuova area verde, ricca di giochi e luogo di incontro e di sollievo. Sono sicuro che il Giardino del Sole, fin dalla sua apertura, diventerà un luogo molto vissuto dai bambini che frequentano l’ospedale Regina Margherita e dall’intero quartiere che lo riceverà in dono”.

Il Giardino del Sole non sarà una semplice area giochi, la sua realizzazione prevede un significativo intervento di riqualificazione urbana su un’area ampliata di circa 1600 mq, che include anche la bonifica e la fruizione del verde circostante.

Il progetto, firmato dallo studio Miroglio + Lupica Architetti Associati, è stato ideato per dar vita ad un’area accogliente, sicura, e rispettosa dell’ambiente. Per rendere Il Giardino del Sole uno spazio sempre luminoso e colorato anche nei mesi più grigi, è stato inoltre commissionato a Vërnis – lo studio di due giovani artiste torinesi, Barbara Migliaccio e Sara Zecchino – un grande dipinto lungo il muro di cemento armato confinante con l’Ospedale Sant’Anna: un “bosco incantato” per far sognare i più piccoli e stupire i più grandi.

La fine lavori dell’intera area è prevista intorno alla metà di ottobre e l’apertura del giardino al pubblico sarà “sancita” con la donazione del giardino alla Città di Torino.

Il Giardino del Sole – nato dalla progettualità di Federvolontari – è il sesto grande intervento dell’Associazione a favore dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, realizzato in continuità con gli interventi di umanizzazione dei luoghi di cura promossi all’interno della struttura ospedaliera e in linea con la mission di Adisco Piemonte: la costruzione di spazi a misura di bambino in grado di garantire il benessere fisico, mentale e sociale della persona.

Federvolontari, grazie al sostegno economico di Adisco Piemonte, si impegnerà anche nella manutenzione straordinaria triennale dell’area verde parte integrante de “Il Giardino del Sole”.

Torino, soddisfazione per l’intesa tra Anci e Garante Nazionale dei detenuti

La Vicesindaca Michela Favaro, titolare della delega alla Legalità, l’Assessora Gianna Pentenero, alla quale è affidata la delega ai Rapporti con il sistema carcerario, e la Garante per la Città di Torino dei diritti delle persone private della libertà, Monica Cristina Gallo, esprimono soddisfazione per la firma, avvenuta a Roma nella giornata di ieri, del Protocollo d’intesa tra il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale e l’Associazione Nazionale Comuni Italiani: un accordo che consente di assicurare maggiore omogeneità ai criteri di nomina e ai metodi di lavoro dei garanti dei detenuti nominati dai singoli Comuni.

Il Protocollo prevede infatti “una procedura condivisa di riconoscimento dei garanti locali al fine di poter conferire loro apposita delega delle funzioni” e, inoltre, la costituzione di un gruppo di lavoro dei Garanti comunali e con la presenza del Garante nazionale per la «redazione di linee guida per i Comuni sui requisiti minimi da adottare per la nomina del Garante comunale».

“Per i garanti comunali dei diritti delle persone private della libertà, la firma di questo Protocollo – evidenzia Monica Cristina Gallo – costituisce un importante riconoscimento del lavoro svolto al fine di promuovere e tutelare i diritti dei detenuti e, al contempo, permette di rafforzare la figura e il ruolo di coloro che quotidianamente sono chiamati a questo impegno”.

La Vicesindaca Favaro e l’Assessora Pentenero giudicano molto positivo “il percorso compiuto nell’ottica di consolidare le figure di promozione dei diritti delle persone private della libertà e di controllo dei luoghi dove tale privazione si realizza”.
Le titolari delle deleghe alla Legalità e ai Rapporti con il sistema carcerario si dicono anche molto soddisfatte del “riferimento, all’interno del protocollo,  all’esperienza di lungo periodo maturata dal Comune di Torino e allo studio intitolato “Diritti Comuni” una ricerca coordinata dalla Garante di Torino con la partecipazione dei garanti territoriali e della clinica legale “Carcere e Diritti 1″ del dipartimento di Giurisprudenza dell’ Università di Torino. Entrambi sono risultati elementi utili a contribuire a rendere uniforme la configurazione dei Garanti comunali”.

Reinserimento lavorativo degli studenti detenuti, rinnovato il protocollo

Oggi presso la Sala Colonne del Comune di Torino è stato firmato il nuovo Protocollo Alberto Musy per il triennio 2022-2024. L’iniziativa, promossa dal Fondo Alberto e Angelica Musy e dall’Ufficio Pio, vede l’adesione di 11 enti (Università degli Studi di Torino, Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino, Casa di Reclusione Rodolfo Morandi di Saluzzo, Fondazione Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo, Fondo Alberto e Angelica Musy, Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Piemonte, Garante dei diritti delle persone private della libertà della Città di Torino, Garante dei diritti delle persone private della libertà della Città di Saluzzo, Città di Torino, Città di Saluzzo, Società Metropolitana Acque Torino S.p.A.) per potenziare le opportunità di reinserimento lavorativo degli studenti detenuti che abbiano conseguito la laurea durante il periodo di reclusione.

Priorità ai laureati vicini al fine pena

Il nuovo Protocollo prevede che le borse lavoro siano destinate alle persone detenute che hanno conseguito il titolo di laurea durante la reclusione, dando la priorità a chi è prossimo al termine della detenzione, per supportare efficacemente il delicato passaggio della scarcerazione e minimizzare il rischio di recidiva, facilitando il percorso di reinserimento sociale e lavorativo.

La partecipazione di SMAT

Un’altra importante novità del Protocollo 2022-2024 è l’orientamento a un’effettiva assunzione dei beneficiari presso l’ente o l’azienda che attiverà i tirocini extracurricolari. In questa direzione va l’impegno della Società Metropolitana delle Acque di Torino (SMAT), sancito dalla firma del Protocollo. L’azienda ospiterà i tirocini nelle proprie strutture, e, in caso di esito positivo, procederà alla collocazione lavorativa della persona, tramite una società specializzata in progetti di outplacement. SMAT è altresì disponibile a fornire referenze sul lavoro svolto e, se la persona dovesse candidarsi per un posto di lavoro, a valutarlo nell’ambito dei propri processi di selezione a evidenza pubblica.

Il raggio d’azione si allarga al carcere di Saluzzo

Il nuovo protocollo include, inoltre, gli studenti della Casa di Reclusione Rodolfo Morandi di Saluzzo, presso la quale il 30 giugno scorso è stato inaugurato il secondo Polo del Piemonte, il primo per persone detenute in regime di alta sicurezza, con 24 iscritti.

Un impegno dedicato ad Alberto Musy

Il Protocollo 2022-2024 è il primo esplicitamente dedicato alla memoria di Alberto Musy e per questo è denominato “Protocollo Alberto Musy”. Nel triennio di validità di questo protocollo, infatti, rientra sia il decennale della sua scomparsa sia quello della creazione del Fondo in suo nome a opera della moglie Angelica.

«Attraverso il Fondo Musy reinterpretiamo il concetto di “riparazione”, poiché siamo fermamente convinti che per ogni parte lesa debba esserci una persona recuperata. Questo, a nostro parere, è il vero significato di libertà su cui poggia la nostra Costituzione. Siamo consapevoli che si tratti di percorsi lunghi e complessi, ma crediamo che occorrerebbe investire maggiormente su di essi e la presenza di nuovi partecipanti attivi al Protocollo Alberto Musy ci dà motivi concreti per essere ottimisti» ha spiegato Angelica Musy, fondatrice e presidente del Fondo Musy.

Nelle parole di Marco Sisti, presidente di Ufficio Pio «Sappiamo che un inserimento graduale, ma solido, nel mondo del lavoro è il principale antidoto al rischio di recidiva. Le persone con un passato di detenzione incontrano però grandissimi ostacoli nel trovare un’occupazione. L’obiettivo che ci poniamo rinnovando la firma del Protocollo è offrire a queste persone una nuova, più concreta opportunità di realizzare il proprio potenziale e di riscattare il futuro abbattendo le barriere che impediscono loro di ricostruire una vita nella legalità».

L’attività di reinserimento prevista dal nuovo Protocollo

All’incontro hanno partecipato esponenti delle istituzioni, dell’amministrazione penitenziaria, del mondo aziendale e associativo, che hanno illustrato il loro contributo al progetto. Ciascuna parte coinvolta supporta fasi diverse e complementari alla buona riuscita del programma e del reinserimento sociale e lavorativo dei beneficiari.

La Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino e la Casa di Reclusione “Rodolfo Morandi” di Saluzzo si impegnano a individuare i beneficiari, di concerto con Ufficio Pio, e a gestire concretamente l’avvio e il progresso del percorso di reinserimento lavorativo.

Ufficio Pio organizza il servizio di job placement attraverso operatori accreditati per i servizi al lavoro mentre il Fondo Musy sostiene il costo delle indennità dei tirocini extracurriculari per la durata massima di sei mesi rinnovabili interni ed esterni.

L’Università degli Studi di Torino promuove presso gli iscritti dei Poli Universitari le opportunità del Protocollo Alberto Musy e supporta attraverso i suoi tutor i beneficiari dei tirocini extracurriculari per permettere loro di proseguire i percorsi di studio universitario intrapresi.

Il Garante Regionale, il Garante Comunale di Torino e il Garante Comunale di Saluzzo sosterranno la realizzazione dei singoli percorsi facilitando l’integrazione con le risorse presenti sul territorio cittadino.

La Città di Torino si impegna a favorire l’attivazione di tirocini presso le Società Partecipate e a offrire servizi utili alla loro frequenza. La Città di Torino inoltre sosterrà le iniziative degli enti coinvolti nel Protocollo finalizzate alla sensibilizzazione della cittadinanza sui temi della giustizia di comunità, del senso della pena, del rapporto con il carcere e delle persone private della libertà.

La Città di Saluzzo sostiene gli obiettivi del Protocollo Alberto Musy in continuità con le proprie attività di integrazione delle persone private della libertà personale e di sensibilizzazione della cittadinanza.

«Questo Protocollo segna il proseguimento di un prezioso percorso di collaborazione tra la Città di Torino e il suo carcere. Reinserire nella società, come cittadini ritrovati, persone che hanno concluso un periodo detentivo non risponde solo a un diritto per queste persone ma è un dovere delle Istituzioni per rendere concreto l’articolo 27 della nostra Costituzione. Siamo felici che il Protocollo abbia preso il nome di Alberto Musy, un’occasione in più per ricordare il Consigliere tragicamente scomparso in un ambito così legato ai suoi interessi professionali e di attività politica. Infine, per la prima volta una società partecipata si è resa disponibile ad accogliere dei tirocinanti ex detenuti. Il protocollo è uno strumento aperto di giustizia di comunità e ci auguriamo che questa prima esperienza possa aprire la strada ad altre società, partecipate e non, in futuro» dichiarano la Vicesindaca Michela Favaro e le Assessore Giovanna Pentenero e Gabriella Nardelli.

«SMAT, gestore del servizio idrico nell’area metropolitana torinese – commenta il Presidente Paolo Romano – aderisce al Protocollo Alberto Musy nel pieno convincimento che l’inserimento lavorativo sia uno strumento efficace volto a promuovere l’inclusione sociale. SMAT ha un consolidato know-how nello sviluppo delle competenze e di piani formativi e tirocini professionalizzanti attivi nel corso di tutta la carriera lavorativa. Pertanto, la sottoscrizione di questo Protocollo, che disciplina l’inserimento lavorativo di studenti detenuti, strutturato e sostenuto da personale specializzato all’esterno e dal team delle Risorse Umane SMAT, trova riscontro nelle politiche di accompagnamento al Lavoro promosse dalla nostra società».

Sottolinea il Delegato del Rettore dell’Università di Torino, Franco Prina: «Per le persone che stanno scontando una pena lo studio in generale e quello universitario in particolare, oltre all’esercizio di un diritto, rappresenta una grande opportunità di dare un senso al tempo altrimenti spesso vuoto, mantenere una finestra sul mondo, acquisire strumenti culturali, parte essenziale del capitale sociale di una persona, riacquistare dignità, garantirsi possibilità di riscatto per il futuro. La nostra Università è fortemente impegnata in questo senso con 67 detenuti a Torino e a Saluzzo, iscritti a diversi corsi di laurea. Le borse del Fondo Musy rappresentano una opportunità importantissima per chi si appresta, avendo acquisito una laurea, a ricostruire il proprio futuro fuori dal carcere».

«Il rinnovo del Protocollo Alberto Musy è un’occasione preziosa per il tessuto sociale e istituzionale piemontese. La concreta attenzione e la forte sensibilità – che caratterizzano da sempre interventi del “Fondo Alberto e Angelica Musy” – hanno anche l’obiettivo di aprire strade nuove di impegno e di sostegno per il reinserimento dei detenuti. La scelta di sostenere gli studenti del Polo Universitario di Torino e ora anche di Saluzzo permette alla società civile di rendersi conto di quanto sia complessa e vivace la comunità penitenziaria e quanto possa essere efficace – anche in termini di sicurezza – investire sul recupero, sul reinserimento, sulla rieducazione, come previsto dalla nostra Costituzione. Il Protocollo sottoscritto ha aspetti innovativi e fecondi che tengono in conto un’esperienza già significativa: come garanti dei detenuti assicuriamo il nostro convinto sostegno» dichiara Bruno Mellano, Garante dei diritti dei detenuti della Regione Piemonte.

«Questo accordo testimonia come sia possibile, oltreché doveroso, perseguire il cammino del reinserimento e la tutela dei diritti delle persone detenute. Un documento rafforzato e più esteso rispetto alle edizioni precedenti che riconosce e supporta concretamente i percorsi dei detenuti e delle detenute e attribuisce ai Garanti un importante ruolo di sostegno alle azioni previste» continua Monica Cristina Gallo, Garante della Città di Torino.

Concludono il Sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni e l’Assessora alle Politiche sociali, istruzione, educazione alla legalità e alla pace, all’integrazione Fiammetta Rosso,: «Esprimiamo grande soddisfazione per la sottoscrizione di questo protocollo che rappresenta l’esito di una collaborazione proficua tra molti importanti soggetti, non solo istituzionali, che hanno a cuore il cammino di riabilitazione dei detenuti, sostenendo percorsi di accompagnamento al lavoro e tirocini, che sono il miglior strumento di riscatto, emancipazione, autonomia. Siamo felici che anche Saluzzo, con la sua casa di reclusione appena diventata anche polo universitario per dare continuità al diritto allo studio da sempre riconosciuto ed effettivo al “Morandi”, possa continuare a partecipare alla realizzazione di progetti d’inclusione ed integrazione delle persone private della libertà personale».

I risultati ottenuti nel reinserimento sociale e lavorativo di persone detenute

Il primo protocollo stipulato per favorire la formazione universitaria all’interno della Casa Circondariale di Torino risale al 2007, da allora il protocollo è stato rinnovato sei volte. Il Fondo Alberto e Angelica Musy ha aderito al protocollo nel 2014 e, da questa data, il Fondo ha sostenuto 30 persone detenute nei loro percorsi di formazione e reinserimento lavorativo. La metà degli studenti ha conseguito almeno un titolo universitario durante lo svolgimento dei tirocini.